Di Albino Campa (del 15/08/2011 @ 16:39:43, in NohaBlog, linkato 2821 volte)
Entro in biblioteca. Non è la prima volta e non sarà nemmeno l’ultima. Ma mi preme sollevare una questione. C’è un signore che mi ha sempre suscitato un po’ di curiosità. Un signore distinto, dall’aria abbastanza saccente, che se ne sta sempre, almeno io l’ho trovato sempre dietro una scrivania a sfogliare libri e riviste. Ovviamente non si può conoscere la sua identità, perché non porta il cartellino, così come non lo portano gli altri operatori che gironzolano nella biblioteca.

Mi sarò chiesto più volte: “Sarà un pezzo grosso, qui dentro, uno che conosce il catalogo a memoria, uno che avrà molto da raccontare”. Un affezionato, immagino, che ogni mattina si dirige in biblioteca, assume la sua postazione e se ne sta tutto il giorno a rodere le pagine di vecchi libri. No, sicuramente non un impiegato comunale. Non riceve mica uno stipendio, no.

 
Di Albino Campa (del 08/08/2011 @ 13:55:37, in NohaBlog, linkato 2314 volte)

Venerdì 5 agosto 2011 a Carpignano Salentino, nella atrio palazzo Ducale Ghezzi,  si è svolta la lectio magistralis del sindaco che ha rivoluzionato tutto il futuro della politica e della amministrazione territoriale italiana, Domenico Finiguerra, sindaco del comune lombardo di Cassinetta di Lugagnano, fondatore del movimento nazionale Stop al Consumo di Territorio.

Di seguito un estratto dell'evento.

 
Di Albino Campa (del 04/08/2011 @ 00:00:00, in NohaBlog, linkato 2365 volte)
Iancu, un paese vuol dire è un folata di vento: per più di un’ora le ante delle infinite finestrelle che si affacciano sui nostri ricordi sbatacchiano ostinatamente sulle pareti dell’anima. Piovono sulla nostra testa polverosi calcinacci, vengono giù travi tarlate di un soffitto oramai troppo vecchio per opporre resistenza e si sfalda, si sbriciola sotto il peso di una folgorante luce, che ora ci riveste di bianco e tutt’intorno illumina oggetti dismessi, abbandonati, che credevamo perduti sotto polverose lenzuola, seppelliti dentro la bruma del passato.

Accade in una piacevole serata d’agosto, in una piazza gremita nel centro storico di Tuglie, di fronte ad un palco sul quale siede un uomo vestito di bianco, sotto una tenue luce bianca, sullo sfondo di un pannello bianco. Iancu non è un colore in questa produzione dei Cantieri Teatrali Koreja, ma diviene spettacolo, pretesto per dare sfogo ad un affascinante monologo, un tragicomico resoconto di una domenica di agosto del 1976 raccontato attraverso gli occhi di un bambino di otto anni. Fabrizio Saccomanno sembra schiudere il suo pugno, con quell’armonioso gesto che rimanda alla semina, e rilasciare manciate d’infanzia salentina su un pubblico ammutolito, incantato, affascinato.

 
Di Albino Campa (del 22/07/2011 @ 08:17:21, in NohaBlog, linkato 3254 volte)

Eccovi il secondo, ed ultimo, articolo a firma di quel "mangiapreti" che risponde al nome di Antonio Mellone apparso sul volume AA.VV., "Don Mario Rossetti, un sacerdote della comunità galatinese - Giudizi sull'opera e l'eco della stampa", Panìco Editore, Galatina, 2011.

 

Avevo già scritto qualcosa (anzi più di qualcosa, come mi capita quando mi prudono le mani) subito dopo aver sfogliato e letto il menabò in bianco e nero del libro che - nuovo di zecca e ancora caldo di torchio - ho ora invece per le mani nella bella ed elegante edizione definitiva. Il libro è il “Don Mario Rossetti, un sacerdote della comunità galatinese”, scritto da Domenica Specchia e stampato dalle Arti Grafiche Panìco di Galatina, che in questo caso hanno assunto anche la veste dell’editore.

Sono stato uno dei primi a vedere l’opera prodotto-finito della Specchia, tanto che quando don Mario m’ha convocato nella sacrestia della Chiesa di Santa Lucia per farmene dono, il pacco di questi libri era ancora chiuso e sigillato in uno scatolone di cartone (che poi ho disimballato io stesso, come un novello ostetrico di libri, utilizzando una penna a mo’ di temperino per fenderne i sigilli di nastro adesivo, e per spacchettare finalmente quell’involucro).

 
Di Albino Campa (del 18/07/2011 @ 10:24:24, in NohaBlog, linkato 2966 volte)

Marcia delle Agende Rosse a GalatinaI cittadini e le Agende Rosse organizzano anche Galatina (Le) una marcia di commemorazione per i giudici morti ma anche per sostenere quei magistrati che a Palermo, a Caltanissetta e a Firenze, stanno cercando di togliere quel pesante velo nero che fino ad oggi, grazie a depistaggi, archiviazioni forzate, leggi studiate per scoraggiare i collaboratori di Giustizia, hanno impedito di arrivare ai mandanti occulti di quelle stragi.

E’ ora di svegliarci dal torpore che per troppo tempo ha annichilito la città insieme alla nazione tutta!
E’ ora di assumerci la responsabilità della presenza attiva sul territorio, lo dobbiamo ai nostri figli e alle generazioni che verranno. Basta con il silenzio egoista e vigliacco che è più pericoloso della delinquenza!

 
Di Albino Campa (del 15/07/2011 @ 16:52:46, in NohaBlog, linkato 6785 volte)

Il team de L'OSSERVATORE NOHANO dà il benvenuto alla nostra 26° lettrice MICHELA e fa tantissimi Auguri per il lieto evento al papà Albino, alla mamma MariaGrazia ed alla piccola Marzia.

 
Di Albino Campa (del 27/06/2011 @ 23:16:26, in NohaBlog, linkato 4272 volte)

Eccovi di seguito il primo di due articoli a firma di quel "mangiapreti" che risponde al nome di Antonio Mellone apparso nel volume: AA.VV., Giudizi sull'opera e l'eco della stampa - D. Mario Rossetti - Un sacerdote della comunità galatinese, Panico Editore, Galatina, 2011

Non ricordo più l’occasione in cui ho conosciuto don Mario Rossetti. Ho ben chiaro soltanto che l’amicizia che mi lega a questo giovane prete che sta per celebrare sessant’anni di messa è come se ci fosse sempre stata.

 Mi sovviene il fatto che anni fa un mio amico di Noha, Marco D’Acquarica, un tecnico elettromeccanico esperto di campane e campanili, mi disse di essere stato contattato per dei lavori alla torre campanaria della chiesa di Santa Lucia di Galatina. Servivano alcune riparazioni all’orologio e all’automazione elettrica dei marchingegni che producono i rintocchi delle campane di quel tempio, e soprattutto la loro messa in sicurezza. Ricordo che in quel periodo, curioso com’ero (e sono), su mia richiesta salii con lui su quel bel campanile e ricordo anche di avervi visto e toccato con mano una vecchia campana un po’ “rosicchiata” sull’orlo: era la campana di Pietro Olita del 1850, di cui avevo già letto qualcosa in una delle guide verdi su Galatina edite da Mario Congedo. Mi disse anche che il rettore di quella chiesa era tale don Mario Rossetti: “…una persona squisita, propriu nu bravu cristianu, ‘na pasta de mendula”, un sacerdote che, tra l’altro, era rimasto molto contento della sua opera alle campane, all’orologio e a tutto il resto, e che – cosa non sempre scontata, anche in ambienti ecclesiali – aveva pagato puntualmente fino all’ultimo centesimo tutto il lavoro addirittura ancor prima che fosse terminata la sua esecuzione.
 
Di Albino Campa (del 20/06/2011 @ 12:48:31, in NohaBlog, linkato 3735 volte)

Macerata, 20 giugno 2011 - Romeus, al secolo Carmine Tundo, da Noha (LE) è il vincitore assoluto della XXII edizione di Musicultura con la canzone Caviglie stanche. Con il suo rock tirato è stato paragonato dal direttore artistico Piero Cesanelli al Bob Dylan di Newport, quando il menestrello di Duluth portò una chitarra elettrica rivoluzionando il suo percorso artistico.

Al festival della musica popolare e d’autore di Macerata sono le voce di Radio 1 Rai Carlotta Tedeschi Gianmaurizio Foderaro a sottolineare la novità, con quest’ultimo che ha sciolto l’adrenalina accumulata nelle tre serate finali in una commozione scoppiata mentre evocava gli oltre venti anni del festival. “E’ come un figlio - ha detto il responsabile del palinsesto musicale di Radio 1 Rai rivolgendosi al direttore artistico Piero Cesanelli - e come ogni figlio cresce e cambia pelle, e ora Musicultura ha la pelle rock di Romeus”.

 

"La verità è che da parte della gerarchia non si nega il diritto ad una scelta, si nega il diritto ad una scelta opposta a quella che la gerarchia stessa ha compiuto." (Mario Melloni, detto Fortebraccio, Dalla parte di lor signori, l'Unità, 25 giugno 1972).

 

Alcuni medici, giornalisti, teologi, scrittori, filosofi, storici universitari, vescovi e osservatori della comunicazione: Lina Pavanelli, Giovanni Franzoni, Piero Coda, Enzo Bianchi, Massimo Cacciari, Umberto Galimberti, Gianni Vattimo, Hans Kung; Valerio Gigante, Paolo Flores D’Arcais, Emanuele Severino, Andrea Riccardi, Fernando Savater, Leszek Kolakwski, Angelo Marchesi, Carlo Augusto Viano e Vincenzo Paglia, hanno espresso la propria opinione a proposito della beatificazione del Papa Karol Wojtyla considerando le scelte manifestate durante il suo papato. Dalle pagine del volume ("Karol Wojtyla Il Grande Oscurantista"-inserto del bimestrale Micro Mega, Aprile 2011, Gruppo Editoriale L'Espresso S.p.A.) in cui sono raccolti i pensieri degli autori, traspare un uomo semplice e forte contemporaneamente che, volente o dolente, si prende in carico le colpe di un'istituzione che cammina a rilento, legata a vecchie regole non sempre condivise da tutto il contesto della modernità. Scopriamo anche un Papa che percorre il piacere della Filosofia al maiuscolo, del tipo Aristotelico e non mondano (la filosofia della tv, del nostro settore di vendite, ecc.). Un Papa che si ostina a voler sottomettere la ragione alla Fede, scavando nell’animo umano per dimostrare che nel più profondo del cuore dell’uomo è seminato il desiderio e la nostalgia di Dio, e che dunque inconsapevolmente credente è anche lo scettico e l’ateo, poiché altrimenti non sarebbe uomo(pag.160). Viene fuori un grande padre del Novecento, un vero riferimento per le generazioni che vivono in scarsezza di riferimenti.

 

Canto notturno di un pastore ...

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