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6^ edizione del Presepe Vivente - Noha
Di Albino Campa (del 24/11/2015 @ 22:13:01, in Presepe Vivente, linkato 2269 volte)

C’era silenzio in questo luogo.

Il parco del catello di Noha non chiedeva niente, attendeva. Attendeva mani che sorreggono i borghi sul punto di cadere, e occhi di chi da sempre si occupa di luoghi abbandonati e cose scordate per strada.

Con un poco di fortuna poteva accadere che queste pietre di poco conto si mettessero a parlare di tutte le età,  degli amori, dei parti, delle morti di chi le ha abitate.

Attendevano un abbattimento di muro, l’apertura di un varco come di porta santa giubilare.

E ora il piccolo mondo antico, vittima fino a ieri di una metodica pazienza dell’abbandono, tra rovine e ruderi, luogo pieno di lacerazioni e reticoli di crepe si fa presepe vivente; e i brandelli dei vuoti a perdere, da luoghi morti diventano palcoscenico di vita nuova, rinascita, Natale.

In queste rughe, in questi spacchi tanto simili a certi dolori a cui siamo sopravvissuti, è possibile vederci spiragli per l’aria e per la luce, e un invito rivolto a tutti a resistere.

Li chiamavano luoghi morti.

Ma così non è morta la Masseria Colabaldi, non è morta la Casa Rossa, e non è morta la Torre direttamente congiunta al cielo e al suo Ponte Levatoio.

E non siamo morti noi.

Perciò quelle pietre scabre e belle sembrano risuonare di voci piccole e remote che stavolta vogliono dirci: “Cercateci a sera, quando Lui scende dalle stelle”.