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Fabbricanti di libri, mostra itinerante di libri d’artista
Di Albino Campa (del 31/12/2010 @ 13:44:19, in Eventi, linkato 3130 volte)
Visitabile tutti i giorni,
dal 29.12 al 16.01 dalle ore 18.00 alle ore 20.00,
allestita presso la sala G. Martinez – Hotel Baldi, Galatina
 
 
Guarda la PhotoGalleryCi sono libri che quando si aprono si ha quasi paura di sfregiare, di ferire e bisogna toccarli con cautela, sfiorarne le pagine come se fossero trasparenze di luce, fragili architetture, prospettive mutanti. Sono i libri d’artista, oggetti simbolici travestiti da libro, che del libro conservano la forma e la struttura, ma che nell’intenzione di chi li ha creati sono sempre opere d’arte (di Maddalena Castegnaro, curatrice della mostra insieme a Enrico Rapinese). Questa è una delle tante citazioni che accolgono e cullano il visitatore della mostra di libri d’artista allestita nell’accogliente sala G. Martinez dell’Hotel Baldi, nella suggestiva cornice del centro storico di Galatina. Le pareti sono tappezzate di frasi d’autore; dal soffitto vengono giù fili argentati che accompagnano cautamente agli occhi del visitatore piccoli frammenti di poesia, cocci di testi firmati da autori-artisti.
Perché Fabbricanti di libri è innanzitutto una mostra d’opere d’arte, di congetture create a tavolino da persone innamorate della poesia e della creatività; Fabbricanti di libri è un’occasione da non perdere per chi ancora si ostina con puerile testardaggine a ricercare la meraviglia in tutto ciò che lo circonda, per chi ha capito che il gioco è una cosa seria, da bambini appunto, per gli amanti poco gelosi dei libri e della lettura.
Ed ecco un libro srotolarsi come pergamena di tessuto pregiato ai nostri piedi, un altro spaginarsi senza alcun indugio, e ancora libri contenitori di oggetti inusuali, libri dalle pagine riciclate, che diventano scrigni, cassapanche stracolme di storie; le parole divengono oggetti, gli oggetti raccontano attraverso le nostre percezioni sensoriali: il tatto, l’olfatto, la vista e l’udito, tutti contribuiscono a dare voce alla volontà dell’artista.
Camminando adagio tra i tavoli si riesce a captare un respiro leggero, quasi ansimante, di sculture di carta, di legno e plastica, cartone e cartoncino, di pietra e tessuto, che non chiedono altro che essere sfiorate da una mano tremante di curiosità. Solo un naso allenato riuscirebbe a captare nell’aria il profumo della carta lavorata con antico amore o addirittura quello della tela ricamata con un pregevole inchiostro cotonoso; solo un occhio attento sarebbe in grado di posarsi su un cartoncino piegato più volte e permettere alla mente di dipingere un immagine per nulla casuale.
È dotato il visitatore di sensi a tal punto affinati? Non resta che seguirlo incuriositi, annotare ogni cambiamento d’espressione, ogni movimento sussultorio delle dita e l’angolazione che sceglierà nell’osservare il libro d’artista, poiché occorre ruotarci intorno all’infinito per coglierne appieno la storia che ha il compito di raccontare.
Michele Stursi