Parafrasando Giacomo Leopardi in una sua famosa frase, ci viene da pensare: Siamo storditi dai rifiuti che produciamo.
Senza questa abbondanza di rifiuti, non ci sarebbe bisogno di tante discariche, non ci sarebbe il CSS da bruciare, il percolato che intossica terra e acqua, emissioni che bruciano i polmoni, roghi abusivi e inceneritori ufficiali. Se ci fossero meno rifiuti la Natura ci benedirebbe. Ma aldilà di ogni "io credo che..." c'è la realtà, o verità che dir (non) si voglia.
Quanto (NON) sia prioritario il problema "inquinamento", lo si vede a partire dalle piccole cose:
Queste sono solo un piccolissimo esempio del degrado che regna dentro e fuori le nostre bellissime Galatina e frazioni. Senza contare delle centinaia di migliaia di buste e bustoni sparsi lungo i bordi delle strade, che puntualmente vengono macerati dal tempo e rinnovati da ignobili individui.
Poi ci sono le grandi “cose” che se pur impegnate nel sacrosanto diritto di garantire occupazione e nel rispetto di norme tirate allo stremo (quindi, per decine e decine di anni sempre al massimo con inquinamento e profitto e con alto rischio salute) lasciano, obtorto collo, ingenti tracce preoccupanti nell'aria, nel suolo e nell'acqua.
Dell'acqua, questo miracolo della Vita, non ne parliamo. Quella emunta dai pozzi artesiani della nostra zona, pare che vada bene solo per innaffiare i campi. Non potabile, così dicono da ben oltre un decennio buona parte dei laboratori di analisi, sempre di zona.
Resta infine il cibo che ingeriamo, ma quello ovviamente è coltivato nel sistema e con il sistema (industrializzato) serve a salvare capra e cavoli. Dove i cavoli, amari, sono sempre degli inermi cittadini.
E i medici, i poveri medici, che devono dire? Fanno la conta di quanti e di quali tumori uccidono i loro pazienti, spesso prematuramente, e con maggiore virulenza di nuove patologie, ora pure endemiche. E lo denunciano perfino su PROTOS 2020, sul progetto Minore promosso e realizzato da LILT (Lega Italiana contro la Lotta ai Tumori), sugli Studi IMP.AIR, inerente ai danni precoci al DNA dei bambini di Galatina portato avanti dall’Università del Salento. Ma a quanto pare, i notiziari del tutto e del di più, compresa la maggior parte dei media galatinesi, preferiscono trattare altro, forse parlarne porta male e quindi avanti con il “tutto va bene”.
Resta quindi il dolore per chi incappa nella tragedia della malattia.
Per questo proprio non ci riesce di augurarvi un buon fine anno e un felice anno nuovo con le consuete parole del tipo "speriamo che...".
Certo non diciamo di no alla speranza della resurrezione in coscienza, ma diciamo con forza che abbiamo il dovere di considerare la tutela del Creato e delle Sue creature "Prioritario" con ogni atto, a cominciare dal primo pensiero di ogni mattina al risveglio.
Sindaco, Assessori, maggioranze e minoranze di questa Amministrazione, cittadini tutti, ci manca forse il coraggio? O non lo riteniamo "Prioritario"?
Il Direttivo di NoiAmbiente e Beni Culturali