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I CATTOLICI DEPRIMENTI
Di Albino Campa (del 03/06/2011 @ 10:56:10, in Un'altra chiesa, linkato 2509 volte)

Genova, 1 giugno 2011. – Chi tra di noi è stato attento, da anni sa e vede che Berlusconi è un malato mentale, tenuto in vita da una cricca di malaffare perché è lui il piedistallo di tutte le nefandezze che i suoi ricattatori e anche ricattati possono compiere impunemente. Negli altri Paesi dove la decenza è almeno pari alla dignità pubblica, al primo segnale di uno scaldaletto, la popolazione reagisce, la politica insorge e l’interessato si dimette subito senza gridare allo scandalo e senza descrivere scenari apocalittici, in base al principio popolare che chi sbaglia paga.

Tutti lo sanno, tranne l’Italia dove gli scandali, il malaffare impunito, l’impudicizia ostentata, la corruzione esita e l’immoralità nemmeno nascosta diventano accrediti da curriculum per fare carriera e ad avere prebende laute in posti e incarichi pubblici. Le istituzioni sono prostituite da prostituti senza scrupoli e senza ritegno e noi restiamo attoniti e passivi, rassegnati; forse indignati, forse impotenti. Non basta indignarsi!

L’indignazione oggi è di modo e poiché tutti si indignano, dalla Francia alla Spagna, l’indignazione arriva anche in Italia e tutti fanno il pieno di «indignazione» che resta inattiva perché è un moto interiore di un momento fine a se stessa. Occorre mobilitarsi, occorre mettersi in gioco, occorre scendere in piazza, occorre ergersi con anima e corpo all’indecenza che sta travolgendo il nostro Paese che è occupato da stranieri ingordi e assassini. Il governo e la maggioranza stanno assassinando, come Attila, tutto quello che possono perché sanno di avere pochi giorni per arraffare tutto quello che possono. Sono coloro che più di un terzo degli Italiani hanno mandato al governo, supportandoli con la loro credulità, ignoranza, velleità che un ricco potesse fare gli interessi dei poveri. E’ più facile che un cammello con doppia gobba tortile passi per la cruna di ago che un ricco entri nel regno dei cieli. Eppure gli Italiani e i cattolici hanno creduto che gli asini e le mucche potessero volare.

I cattolici! coloro che avevano in mano il vangelo, la bussola della storia, la misura della coscienza, l’orientamento del cammino; i cattolici! che avrebbero dovuto essere profeti del Regno, si sono dimostrati creduloni, infantili e deprimenti. Non hanno creduto solo che gli asini potessero volare, ma sono anche andati fuori a guardare in alto, su nel cielo per vederli passare. Hanno appoggiato politicanti ignobili e immorali, corrotti e corruttori, manovratori e affaristi, uomini senza scrupoli e donnine che per un posto al sole della politica hanno venduto non solo il loro corpo, ma anche e specialmente la loro dignità e moralità. I cattolici! Hanno rinnegato ogni loro principio, ogni loro etica, ogni loro residuo di credibilità e sono diventati schiavi di un ignobile nano che li ha manovrati come ha voluto, come ha loro imposto in nome di una manciata di leggi e di denaro sporco di ogni delitto (riciclaggio, mafia, droga, prostituzione che sono sinonimi di scudo fiscale).

Se Dio esiste, non può perdonare i cattolici italiani che da quasi vent’anni appoggiano Berlusconi, Formigoni, Maroni, Lupi, Verdini, Bondi, Bossi, Calderoli, Scilipoti , cioè la feccia della feccia. Credevano di salvaguardare qualche leggina da imporre a tutti, anche ai non credenti e invece hanno accumulato e alimentato nefandezze su nefandezza.

Questo delirio di alleanza con il male, moderno vitello d’oro, ha corrotto anche i vescovi, i quali hanno agito come uomini senza coscienza, attenti alle variabili della diplomazia e traditori della dirittura evangelica: sono caduti nella fossa dell’ignominia loro stessi e si sono trascinati una parte del popolo di Dio. Hanno fatto affari, credendo di potere condizionare il potente di turno e non si sono accorti che il potere ha condizionato loro, sottomettendoli all’interesse del singolo e del malaffare, contro il bene comune con cui volentieri e spesso fanno i gargarismi, sciacquandosi con acqua benedetta e drogandosi con mirra incenso e oro. Poveri vescovi italiani, successori degli Apostoli, difensori della fede, testimoni del rivoluzionario Gesù Cristo ridotti a comparse per le feste di carnevale del moloch di Arcore. Messi a tacere, comprati a basso costo, si sono venduti senza resistenza.

A costoro riconosciamo l’autorità formale che gli deriva dal loro stato, ma non gli riconosciamo alcuna autorevolezza morale perché l’hanno gettato sull’altare del loro idolo e del loro peccato. Dovremmo fare quello che dicono, ma non faremo mai quello che fanno loro. Anzi, non possiamo nemmeno fare quello che dicono perché essi vilmente e servilmente tacciono di loro iniziativa per non disturbare il manovratore. Vescovi di salmeria, portano linfa all’immoralità eretta a sistema, abbandonando il gregge e riparandosi nel cortile del potente. Ora che il vento cambia, sono già pronti a saltare sul carro dei nuovi vincitori per rimodulare alleanze e potere. Essi non sono vescovi, cioè guardiani e custodi del popolo loro affidato, ma nemici di Dio che hanno fatto la loro «opzione preferenziale»: il berlusconismo e le sue degenerazioni etiche, istituzionali, e antropologiche.

Paolo Farinella, prete – Parrocchia San Torpete - Genova".