La statua di Sant'Antonio da Padova
Mi sono sempre chiesto perchè a Tuglie non ci fosse una chiesa dedicata a Sant’antonio di Padova co-patrono insieme a San Giuseppe e la Madonna dell’Annunziata del paese. La risposta l’avevo proprio in casa legata alla mia famiglia. Sapevo che la famiglia Cuppone, in particolare Michele Cuppone, nonno di mia madre Graziella e quindi mio bisnonno aveva legato ad un ex voto una statua in cartapesta del santo lusitano. La statua in cartapesta quando ero piccolo si trovava nella parrocchia di Santa Maria Goretti nel mio quartiere Aragona ( Raona in dialetto ). Ricordo un episodio, Don Dante Garzia, parroco della chiesa del quartiere che com'era consuetudine benedice la casa dove abitavo con i miei genitori in via Vittorio Veneto ed ecco che arriva una supplica di mia madre al parroco per poter leggere un passo dei Vangeli durante la messa domenicale, lodando le mie doti. Avvenne così che arrivò la prima domenica in cui dovevo leggere in chiesa, mia madre era più ansiosa di me e mi vestì di tutto punto ed anche se avevo massimo 10 anni, ricordo perfettamente che mi fece indossare per la prima volta una cravatta a cui un minuto prima aveva fatto il nodo. Mi accompagnò in chiesa ed io mi sedetti in prima fila con altri ragazzi del catechismo, pronto a scattare all’invito del prete a leggere un passo delle scritture, intanto mia madre si defilò qualche panca più indietro e sedette anche lei in attesa della mia esibizione. Presto arrivò il momento di essere chiamato all’ambone per leggere e non ricordo come andò, ma sicuramente bene, orgogliosamente mia madre mi raggiunse sorridente alla fine della messa ed andammo insieme a salutare il parroco Don Dante.
Mentre uscivamo dalla chiesa mano nella mano, mia madre si fermò davanti alla statua di Sant’Antonio, fece sottovoce una preghiera e mi fece notare indicandola prima di andare via una targhetta posta alla base in legno della statua del santo dei miracoli, il taumaturgo per eccellenza, in quella piccola targhetta vi era scritto ” MICHELE CUPPONE IN RINGRAZIAMENTO FECE 1918 “, non aggiunse altro ma gli brillavano gli occhi. Così anni dopo ho scoperto il voto del mio bisnonno, la statua venne fatta fare da Michele Cuppone dopo la prima guerra mondiale 1915-18 in ringraziamento per il voto fatto alla partenza per la guerra del figlio Antimo ( mio nonno Gaetano era piccolo per fare la grande guerra ) e dei due generi Saulle Montefusco e Quintino Gnoni. Alla fine della guerra ritornati i tre sani e salvi adempie al voto fatto con la statua del santo scegliendo la premiata ditta Cesare Gallucci di Lecce artigiano della cartapesta che confezionò l'opera. Nei primi anni 30′ del XX secolo il nostro santo, non solo è venerato pubblicamente a Tuglie dai fedeli è anche festeggiato con la villa ( luminarie ) e lo sparo di batterie e fuochi a colori. In quel tempo fu anche deciso di costruire la chiesa per il quartiere che a quel tempo ne era sprovvista, ma la Provvidenza Divina aveva deciso diversamente, perchè non sarà quello il luogo preciso, nè il tempo, nè il Santo titolare della chiesa. Sarà in un altro tempo, in altro luogo e dedicata ad un altra santa Maria Goretti. Per chiudere in bellezza, ricordo che il mio bisnonno Michele Cuppone fu il fautore principale dell’arrivo dell’elettrificazione pubblica aprendo una centrale di distribuzione proprio vicino alla casa dei miei nonni dove sono nato, fu anche il fondatore del primo cinema muto a Tuglie. Ma tutto questo merita un’altra storia da raccontare.
Raimondo Rodia
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