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RIFIUTI - DISCARICHE - ACQUA POTABILE A RISCHIO - TUMORI
Di Marcello D'Acquarica (del 22/04/2025 @ 08:41:16, in NoiAmbiente, linkato 176 volte)

Il 13 marzo scorso abbiamo partecipato a un incontro organizzato dalla Provincia a Lecce, presso il Palazzo dei Celestini, dal titolo: ASSEMBLEA PLENARIA DELLA CONSULTA AMBIENTALE. Si è cercato di decidere cosa fare contro l'insensata delibera del piano regionale dei rifiuti. Una delibera che sembra uscita dalla testa di una politica acefala.

(Deliberaz. G.R. Puglia 11/02/2025, n. 130 | Bollettino di Legislazione Tecnica)

Per fortuna è ancora forte la voce del NO ai rifiuti nei siti individuati, da parte di associazioni, pubblici amministratori dalla schiena ancora dritta, e medici che conoscono bene, per averle studiate approfonditamente, le conseguenze di certi provvedimenti, per esempio l’alta incidenza tumorale.

Fra gli appelli della Consulta, quello rivolto ai Sindaci affinché si impegnino nel miglioramento della raccolta differenziata sul proprio territorio.

Numerose sono le note contrarie al piano regionale (riportate nell’allegato): 

(1) pdf del verbale della Consulta

Le associazioni sottoscrivono unilateralmente un comunicato, che viene depositato agli atti:

(2) pdf del comunicato delle associazioni

Dopo oltre due decenni di raccolta differenziata porta a porta in Puglia, il cui obiettivo è sempre stato quello di trasformare i rifiuti in materia prima da riutilizzare, il cosiddetto principio dei "rifiuti zero", ci ritroviamo, a detta del Presidente della Regione Puglia, con quattro province che non fanno, o fanno molto poco, la differenziata, quindi con centinaia di comuni che sono molto al disotto della percentuale di differenziata prevista come obiettivo del Piano Regionale 2019 (Piano regionale di gestione dei rifiuti urbani - Piano regionale di gestione dei rifiuti urbani - Puglia.con - SIT Puglia) e cioè  del 60% rispetto al totale dei rifiuti urbani e assimilati agli urbani prodotti, dei rifiuti preparati per il riuso e il riciclaggio entro il 2025.
 
Della lieta novella, studio approfondito all’istante dall’Amministrazione Regionale, ce ne dà notizia l’assessore all’Ambiente, Ciclo rifiuti e bonifiche, Vigilanza Ambientale, Parchi, Rischio industriale, Crisi industriali e Politiche di genere della Regione Puglia, l’avv. Serena Triggiani, che così detta tramite il quotidiano La Gazzetta del Mezzogiorno del 9 febbraio scorso:
"Se non avessimo approvato la delibera a febbraio, ci saremmo trovati con i rifiuti in strada in tutti i territori, tra Pasqua e l’inizio dell’estate». (Rifiuti, in arrivo nuovo Piano: «Dalla Regione Puglia 75 milioni agli impianti» - La Gazzetta del Mezzogiorno)

Insomma, siccome non sappiamo più dove mettere i rifiuti, almeno il 40% dell'immondizia diventerà CSS (Combustibile Solido Secondario) da bruciare nei cementifici, negli inceneritori e nei forni crematori (*), di cui tre da costruire ex novo in provincia di Lecce. Che per forza di cose dovranno essere alimentati, oltre che dalle nuove salme, dalle carcasse di animali e, in mancanza, da una serie di altre eco-balle (necessarie per rendere profittevoli le nuove fornaci).

Insomma, una ventata di aria nuova in Salento vale a dire ulteriori rifiuti nella discarica Burgesi di Ugento (già colma da tempo) e in quella di Corigliano che giace giusto sulla falda acquifera, una fra le poche di acqua potabile con cui AQP alimenta i rubinetti della zona.

Avanti di questo passo, l'acqua che arriva nelle nostre case, già scarsa per via di eccesso di emungimento da parte di tutti, soprattutto dal comparto industriale, grazie ai nuovi percolati, sarà meglio evitarla del tutto. Ma il sistema ha già previsto le soluzioni: acqua in bottiglie di plastica per tutti, cisterne su navi da Albania e dintorni, e sicuramente un bel po’ di megaimpianti di dissalazione in riva al mare del Salento (magari alimentati dalle pale eoliche a chilometro zero sparpagliate tra Otranto e Santa Maria di Leuca, tra Gallipoli e Porto Cesareo).

(*)https://pubblicazioni.provincia.le.it/

 

Marcello D’Acquarica

Presidente dell’Associazione NoiAmbiente e Beni Culturali di Noha e Galatina