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NOHA E GALATINA Uniti per sempre nella buona e nella cattiva sorte
Di Marcello D'Acquarica (del 21/10/2025 @ 08:13:31, in NoiAmbiente, linkato 381 volte)

Fino a qualche anno fa a Galatina e a Noha crescevano i comparti come funghi, e mattone su mattone il destino pareva segnato per sempre: un tutt’uno di case e asfalto attraversati da un unico viale alberato, tuttora vivo e vegeto, sopravvissuto alla fobia che degli alberi sembrano provare certi agronomi del “quando occorre”, del “quando diventano troppo alti”, o “del fuori baricentro”, corroborati dai politici del “ce lo chiede la provincia” (o il “sovranazionale”, lo scaricabarile del momento, il primo e ultimo ostacolo invalicabile  per procedere senza indugio alla mattanza in corso di tutto il territorio).

Ma ora, quanto meno per la zona cosiddetto “Spagheto”, (Tav. 2 del PUG) che si trova fra lo “Scorpo” e la masseria Colbaldi,  il giochetto è finito, e per il prossimo comparto si dovrà attendere il riempimento fino all’orlo della cava (attività che sembra stia procedendo di buona lena con i famosi inerti, ma certo qualche mistura chimica non mancherà alla bisogna, di inerte oramai c’è ben poco, se no che gusto c’è), oppure bisognerebbe spostarsi un po’ più in là, dov’è previsto il grande Parco Periurbano, vale a dire il polmone dipinto di verde, verso il tramonto (cioè a ovest) di Galatina. Da quest’altra parte invece una morsa di pannelli agro-fotovoltaici per un totale di 178.524 m2, (17,8 ettari) costituiranno il patto d’acciaio (e ferro e silicio e fili e gomme) tra Noha e Galatina. Un progetto che venne presentato nel lontano 20/12/2019, come da visura di esproprio, e che fu “congelato” da un ricorso al Tar da parte della precedente amministrazione.

Ecco l’ospite inatteso che sugellerà l’unione:

Dal verbale del consiglio comunale: In Consiglio Comunale il Regolamento per la tutela del benessere degli animali

12. Approvazione schema di convenzione regolante i rapporti tra il Comune di Galatina e la Società HEPV 03 s.r.l., per la compensazione e il riequilibrio ambientale a fronte della realizzazione di un impianto agri-fotovoltaico [notare il prefisso Agri che fa più green, ndr.] per la produzione di energia da fonti rinnovabili nel territorio del Comune di Galatina per una superficie pari a quasi 18 ha.

Il ricorso al Tar effettuato dalla precedente amministrazione, da quanto è emerso dall’ultimo consiglio comunale, pare sia stato così liquidato: “L’impianto s’ha da fare”.

Nulla si può quando la decisione è, appunto, sovranazionale. Così è deciso, l’udienza è tolta.

L’ultimo straccio di biodiversità, seppur flagellato dai rifiuti della cava, pur essendo un ultimo attimo di respiro senza cemento e catrame per i cittadini che risiedono fra Noha e Galatina, deve essere annientato.

Un’ultima cosa a proposito degli usi civici. Si tratta del diritto che è passato dal semplice godimento “delle utilitates offerte dai boschi, terre ed acque ed erbatico in genere - Art. 142 del Codice dei beni culturali e del paesaggio del 2004 - c.d. Legge Galasso-, a garantire invece oggi “[…] una funzione di conservazione, in termini di compatibilità ambientale, secondo il criterio dello sviluppo sostenibile, e cioè in vista di una qualità della vita idonea alla sopravvivenza delle generazioni future” (M.A. Lorizio, Demani civici e tutela dell’ambiente, in Dir. E Giur. Agr. IX, 1993,453 s.)

Il giudice amministrativo purtroppo non entra nel merito delle operazioni in corso: si limita a verificare la mera legittimità degli atti, e hai voglia a parlare dei secolari usi civici, della presa in giro da parte dei neo-colonizzatori, del greenwashing così tanto di moda a proposito della transizione energetica, oltre ovviamente dell’inutilità di una classe politica che (da qualche decennio) s’adegua a tutto, meno che alla tutela della salute della gente. Anche perché gli effetti cadono con l’inerzia di un volano inarrestabile.

Un eventuale ricorso al Consiglio di Stato fatto senza convinzione non servirebbe nulla, men che meno a bloccare quest’ennesimo sfregio alle terre di Noha e di Galatina. Non può esserci salvezza (nemmeno di quel poco che resta del nostro ambiente svenduto) senza una presa di coscienza da parte dei cittadini e dei loro diciamo rappresentanti.

Marcello D’Acquarica
NoiAmbiente e Beni Culturali Noha e Galatina