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Per fare un Mega-Parco ci vogliono le larghe fraintese
Di Antonio Mellone (del 28/04/2013 @ 15:47:13, in NohaBlog, linkato 3247 volte)

Da quando ho saputo che “gli articoli del vocione di Noha non li legge nessuno”, m’è venuta l’urticaria alle mani, curabile, secondo eminenti dermatologi, soltanto, guarda un po’, attraverso la stesura di altrettanti trafiletti. Ed il refrigerio sembra durare giusto il lasso temporale che intercorre tra una scemenza che mi tocca leggere su qualche sito local ed un crimine contro il buon senso, anzi contro tutti i cinque sensi (come il sì al mega-porco proferito in semiclandestinità); e tra una minchiata ripetuta come un disco rotto dall’n-esimo ineffabile consigliere fraudolento (o da qualche suo ex-compagno ormai fuori corso o fuori gioco in quanto non più eletto) ed una serie di luoghi comuni ascoltati, ribaditi e riaffermati da poveretti disperati (che argomentano con frasi fatte e verbosità stucchevole - della serie “ricadute” e “volano” - e credono ancora agli asini aerei).

Ora - sia chiaro - non è che io mi diverta nel vergare caustici brani indirizzati a destra e soprattutto a manca (“manca”, purtroppo, a volte non è sostantivo ma voce del verbo): è che di fronte a certe scelte scellerate, di più, masochiste (e mi riferisco sempre all’ok da parte della mia giunta comunale alla sottoscrizione della convenzione con la Pantacom srl), e a conseguenti maldestri tentativi di giustificazione realizzati attraverso la pezza a colori dei comunicati-stampa posticci (sport molto affine all’alpinismo sugli specchi) un cittadino degno di questo nome (e qui non c’è alcun riferimento ai pentastellati) non può rimanere muto e soprattutto inerte.   

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Che gli esponenti dell’Udc (unione del cemento), del Pdl (partito delle lottizzazioni), in compagnia di quell’altro della PdT (la Puccia prima di Tutto), ed i restanti amici della destra eterna, inclusi i “compagni” del partito socialista (che, strano ma vero, è di destra, e dunque le ceneri di Marx ed Engels si staranno probabilmente shakerando,  travujando nelle rispettive tombe) fossero a favore del mega-porcile di Collemeto “dir non è mestieri”.
Che a questi si associassero anche gli esponenti del Pd (perdenti democratici) si poteva pure arguirlo da certe avvisaglie e soprattutto da certe facce. Roba da inciucio o di larghe fraintese che non s’erano mai viste manco nel corso del quarantennio di monossido di democrazia cristiana.
Ma che a fronteggiare tutto questo brainstorming (tempesta di cervelli) dovesse trovarsi una Rc (rifondazione comunista o restaurazione civile) un po’ scoglionata non me lo sarei mai aspettato.  
Sta di fatto che finalmente è arrivato sugli schermi di un sito nostrano un comunicato-stampa posticcio, apprezzabile a dire il vero, anche se un po’ arzigogolato, ed in politichese stretto (spero non rassegnato).
Tutto sottoscrivibile, a meno di quella stupidaggine che m’ha fatto sobbalzare dalla sedia e che suona più o meno così: “…[il mega-parco]…una grande struttura capace di attrarre grandi flussi di visitatori”.
Ma quali “grandi flussi di visitatori”? Ma come si fa a dire certe enormità? Non si leggono i report pubblicati finanche sul sito de “Il sole 24 ore” (giornale notoriamente filo-cemento) o su gdonews.it o su mille altri organi di informazione a proposito della crisi della grande distribuzione? Non hanno mai sentito parlare di Ipercoop e Auchan o della altre sette sorelle costrette a chiudere i battenti, o quanto meno a mettere in mobilità (se non in mobbing) un sacco di personale? E che dunque è pura illusione questa roba quale “risoluzione della grave crisi occupazionale”? E che l’euforia consumistica dei centri commerciali è morta e sepolta una volta per tutte?

A volte sorge il dubbio che questi scienziati, esperti di Economia con specializzazione in Marketing, prendano quale unico parametro di successo di questa nuova erigenda mega-porcata la fila domenical-natalizia di consumatori che vanno al centro (cioè in periferia) sulla Lecce-Brindisi, la maggior parte di essi solo per farsi la classica caminata.

Ma perché non si dice chiaro e tondo che si sta giocando con la disperazione delle persone, che, costrette alla canna del gas, sono pronte a credere a tutto, anche alle balle raccontate dalla mattina alla sera da parte degli interessati speculatori di turno?

Perché, anziché parlare di occupazione e di numeri campati in aria non si va a monte, e soprattutto non si dice chiaro e tondo al sindaco di Galatina:

-Caro  sindaco, ma con chi cavolo stiamo sottoscrivendo una convenzione? Perché non  diciamo ai signori Pantacom: scusate, nu vi sia pe’ cumandu, ma prima di firmare una convenzione in bianco con voi ci fate vedere le vostre credenziali? Ci portate per favore una fideiussione bancaria o assicurativa a garanzia delle vostre promesse, o come li chiamate voi progetti? Ci dite da dove prenderete i soldi per questo investimento fantasmagorico di milioni di milioni (come le stelle) visto che nel vostro bilancio pubblico 2011, ultimo disponibile, sembra non ci siano nemmeno gli occhi per piangere? Oppure le banche vi stanno correndo dietro e non vedono l’ora di finanziare il vostro business-plan? E quali sarebbero queste banche così buone, così umane, pronte a fornirvi i capitali per il project financing?
Caro sindaco, secondo te, per la nostra sicurezza pubblica, potrebbe bastarci la parola magica che risponde al cognome “Perrone”, cioè i signori referenti della Pantacom (cognome, tra l’altro, del sindaco amatissimo di Lecce, città che, per la cronaca, sembra sull’orlo del dissesto finanziario)?-

Ed infine, perché non si spende una parola una sullo scempio del territorio, il vero grave danno irreversibile all’economia locale?
Quand’è che sentiremo annunciare una buona volta da parte dei nostri amministratori comunali con determinazione, magari in un altro bel comunicato stampa: STOP AL CONSUMO DEL NOSTRO TERRITORIO? Al tempo del poi parente del mai?

Mi auguro che questa amministrazione non passi alla storia (anche se sembra ce la stia mettendo tutta) come la più nefasta dal punto di vista dell’entropia o del secondo principio della termodinamica.
Bé ‘sta roba andatevela a consultare sui vostri rispettivi i-phone.

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P.S.
Ho sentito giorni fa un esponente della maggioranza al comune di Galatina dire di sentirsi sotto stress, di aver bisogno di un po’ di relax, anzi di un viaggio da fare alle Bermude. Lo capisco e convengo con lui. Ci vada subito, senza indugio. E si porti dietro anche gli altri amici, e ove fattibile anche quelli dell’opposizione se riuscisse a rinvenirne qualche sagoma in giro. Vadano, vadano pure tutti insieme appassionatamente alle Bermude. Possibilmente nel Triangolo.

Antonio Mellone