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Galatinesi, sveglia
Di Antonio Mellone (del 24/11/2014 @ 21:58:26, in NohaBlog, linkato 2311 volte)

Tra i sintomi dell’inaugurite compulsiva che ha colpito come il virus dell’Ebola i nostri amministratori di palazzo Orsini ci sarebbe da annoverare anche il taglio del nastro tricolore per l’inaugurazione dell’hangar tangente alla nuova tangenziale di Galatina [è la strada che, a dispetto dell’appellativo, è secante e non tangente la città: gli ingegneri a volte fanno miracoli, ndr.].

Orbene, pare che quella costruzione a strisce grigie e bordeaux non sia un hangar per contenere aeroplani ma addirittura un palazzetto dello sport o in subordine una palestra.

Sembra però che a distanza di diversi mesi dalla sua “apertura al pubblico” nessuno sportivo, principiante o veterano, anzi nessuna anima viva, abbia ancora messo piede in quello spazio circoscritto dai soliti cemento, asfalto e inferriate, nemmeno per far finta di allenarsi (sicché la tesi del ricovero di aerei o altri volatili sembra progressivamente prendere il sopravvento).

Anche l’inaugurazione di questo pala-hangar, capitata per puro caso a ridosso dell’ultima tornata elettorale, avvenne a lume di candela (non è romantico?) in quanto, guarda un po’, non c’era (e forse non c’è ancora) l’allaccio all’Enel [questo fatto mi ricorda qualcosa, ma soprattutto una spesa pubblica di 1.300.000 euro, ndr.].

E la stragrande maggioranza dei galatinesi? Zitti e mosca, come se niente fosse, proni a tutto, in una parola: vucchiperti. Ma tant’è.

Sta di fatto che codesto mega-loculo è ancora chiuso al traffico umano, mentre già alcuni pezzi, data la trascuratezza o forse anche la qualità dei materiali e delle pitture utilizzate, sembra stiano venendo meno (basti notare, per esempio, la vernice della porta di sicurezza completamente “scoppulata” e molti altri segnali di défaillance incipiente). Per non parlare poi del pavimento interno che pare sia di un materiale più consono a quello utilizzato per i lastrichi dei centri commerciali che conforme a quello richiesto per palestre e campi sportivi di un certo livello.

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Che ci vuoi fare? I nostri rappresentanti sembrano fatti apposta per tagliar nastri. Mai una volta che, per isbaglio, tagliassero la corda.

Antonio Mellone