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Noha è della Lega
Di Antonio Mellone (del 02/06/2019 @ 15:16:05, in NohaBlog, linkato 1647 volte)

Non avrei mai immaginato che le mie perversioni mi portassero a compulsare i dati delle Europee 2019, per la precisione quelle del campione bernoulliano costituito dalle quattro sezioni nohane di raccolta voti (la n. 17, la n. 18, la n. 26 e la n. 28): campione direi sufficientemente rappresentativo dell’universo Salento, se non proprio dell’Italia intera.

Il primo dato che salta subito all’occhio è quello che Noha - e quindi anche il resto della provincia salentina (a meno del capoluogo) - è leghista. L’altro è che almeno il 60% dei votanti è rimasto a casa: in parte per il disgusto nei confronti di certi diciamo dibattiti, in parte per la delusione insita nella rappresentanza quasi automaticamente tradita dai di volta in volta eletti, e infine anche per un pizzico di ignoranza, nel senso che davvero molti esponenti dell’elettorato diciamo attivo non sapevano manco che nel mese di maggio 2019 si sarebbe votato per i deputati al parlamento europeo (posto che quelli che invece hanno espresso il loro voto lo sapessero, conoscendone pure meccanismi e funzioni).

Io tuttavia non riesco a vedere chissà quale rivoluzione copernicana rispetto ai numeri di cinque anni fa.

Intanto la percentuale dei votanti è sostanzialmente sempre quella, come pure le motivazioni: nel 2014, infatti, votarono 1274 nohani su 3197 aventi diritto (vale a dire il 39,84%), mentre nel 2019 1205 su 3176 (cioè il 37,95%).

E poi non è che chi chissà quale virata a destra abbia compiuto l’elettorato, essendo sempre stato nei secoli fedele al duce di turno. Sì, è vero che la Lega è passata da 8 voti (pari allo 0,62%) del 2014, agli attuali 336 (pari al 27,88%), merito anche del rosario che, a proposito di suffragio, continua a fare miracoli, ma non scordiamo che nel 2014 Forza Italia più NCD (“Nuovo” Centro Destra) raccolsero a strascico 407 voti  (vale a dire il 31,94%). Non so voi, ma io ho la sensazione che la materia grigia - vabbè un po’ più scura - di  FI, NCD e Lega sempre quella è.

Se poi vogliamo fare i pignoli, possiamo dire che si tratta di un effetto vasi comunicanti, o meglio del solito salto dalla padella all’orbace [l’orbace è un tessuto nero, di felpa, insomma una mussolina, ndr.].

Va bene che Salvini Matteo, nelle quattro sezioni in analisi (sarebbe meglio psicanalisi), ha raccolto 85 preferenze (a Galatina in totale sono 777), ma non scordiamoci che ben 46 nostalgici nohani (sui 117 che hanno votato il suo partito) hanno contribuito all’ennesima risurrezione di Berlusconi.

Siete curiosi di avere notizie anche di Fratelli d’Italia e dei voti pro-Fitto? CIN-QUAN-TUNO, signori miei: 51 preferenze (su un totale di 84 voti) al candidato questa volta meloniano (non melloniano, attenzione), noto recordman politico che ha cambiato più Maglie del calciatore Jefferson Louis.   

Quanto a Casa Pound, quelli della casa editrice, a Noha abbiamo 9 novelli elettori, pari allo 0,75%. Troppi ossimori nel precedente periodo, dite? Può darsi, ma non fatemi fare altre battute satiriche sul tema, visto la querela facile di certi loro esponenti locali.

E veniamo al Movimento 5 Stelle, che in loco annovera ben due parlamentari i quali, poverini, si sacrificano per noi. Orbene, nel 2014 raccolsero 217 voti (il 17,03%), mentre quest’anno 266 (il 22,08%): diciamo che hanno mantenuto e racimolato qualcosina in più: evidentemente a Noha l’elettorato non si è ancora reso conto della virata a destra di questo Movimento (dimmi con chi ti allei e ti dirò cosa farai), dei suoi tradimenti sui temi dell’ambiente (Onestap, Onestap), e del suo confuso balbettio politico che dice tutto e il suo contrario (la chiamano post-ideologia, ma potevano fermarsi al solo concetto di post). 

Poi c’è l’ineffabile PD che, nonostante Calenda, rispetto al 2014 perde 225 voti, da 474 a 249, passando cioè dal 37,20% al 20,66%.

Ora. Hai voglia a dirti di sinistra se non dirai e non farai mai una cosa di sinistra, tipo combattere il dogma neoliberista, iniziare a pensare a una patrimoniale seria, stimolare anziché anestetizzare il conflitto sociale ricchi-poveri, lottare per l’ambiente e non solo a chiacchiere, ritornare a rendere effettivi il diritto alla salute, al lavoro, all’istruzione e alla bellezza. Fino a quando il PD si farà trascinare al livello della destra perderà sempre (se non altro perché verrà battuto dall’esperienza).    

C’è infine il Partito Pirata, che a Noha non ha preso nemmeno un voto. I miei concittadini non avranno ben compreso il fatto che Pirata è voce del verbo e che in vernacolo locale la parola è sdrucciola: cioè si legge con l’accento sulla i.

Se no gli avrebbero dato la maggioranza assoluta.

Antonio Mellone