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La Città di Galatina ha dato la possibilità a tre suoi giovani ragazzi di visitare i luoghi dell'orrore
Di Redazione (del 27/01/2020 @ 18:32:27, in Comunicato Stampa, linkato 589 volte)

La memoria è storia, ricordo, responsabilità. Non dimenticare è un imperativo morale e reale. Occorre, però, non solo la conoscenza di ciò che è accaduto ma anche la sensibilità di un'anima in grado di "com-patire" le sofferenze, il dolore, lo scandire di ogni minuto di giornate interminabili di poveri innocenti. Senza conoscenza e senza anima si genere indifferenza, odio ed egoismo. 
In occasione della giornata della memoria, la Città di Galatina ha dato la possibilità a tre suoi giovani ragazzi di visitare i luoghi dell'orrore e non c'è modo migliore di fermarsi a riflettere leggendo le loro parole, in cui traspare l'emozione di questa esperienza unica e irripetibile.

Giorgio Baffa, 28 anni: "Inverno vuol dire anche Treno della Memoria: una meravigliosa esperienza che permette ai giovani di conoscere dal vero ciò che è stato l'Olocausto. Un'opportunità degna di essere vissuta e molto forte, un viaggio significativo per noi che vi abbiamo partecipato, e che potrà continuare, idealmente, anche al rientro nelle nostre dimore, alle nostre abitudini, grazie alla consapevolezza acquisita per aver visitato i luoghi della strage, ove abbiamo immaginato e visto ciò che nessuno augurerebbe ad alcun essere umano.
Settantacinque anni sono trascorsi dalla fine del massacro dei campi di concentramento della Germania nazista. E il treno della memoria ne compie 16, di anni, di onorato e sentito impegno verso moltissimi giovani per fare acquisire loro memoria storica.
E per farli gioire nella convivialità, e nella bellezza di poter capire che la capacità di discernere è un dono unico che ci permette di imparare dagli errori compiuti.
L'olocausto è stato tanto, troppo odio ed indiscutibile pazzia perpetrata su poveri esseri umani innocenti, sulla base di assurdi pregiudizi e idee malsane indotte dalla fame di potere e dall'invidia. Ma ancora oggi tanti esseri umani sono vittime sfortunate di cinici meccanismi basati sull'odio e sulla sopraffazione.  
Non cadiamo vittime di queste strategie ingannevoli. Ma indignatoci contro gli indifferenti.
Un sentito grazie all'intera associazione "Treno della memoria", alle guide che ci hanno permesso di riscoprire l'opportunità di sentirsi parte di una società in cammino.
Un grazie anche al Comune di Galatina che ha accolto l'iniziativa e che ci ha permesso di partecipare, con l'augurio che tale iniziativa continuerà negli anni."

Ludovica, 18 anni: "Il “Treno della Memoria” è un’esperienza unica, un viaggio che ti cambia dentro facendoti comprendere fino a dove l’odio umano possa spingersi.
Descrivere a parole quello che ho visto in questi nove giorni sarebbe impossibile poiché le emozioni e le sensazioni che ho provato stando a contatto con i luoghi in cui tante atrocità sono state commesse, si possono comprendere solo vivendole in prima persona.
Il “Treno della Memoria” è soprattutto riflessione e quello che ho capito veramente è che ogni singolo uomo ha la possibilità di scegliere da che parte stare, di prendere una posizione affinché tutto ciò che ha subito tale gente non succeda più.
In questo giorno così importante, a 75 anni dalla liberazione di uno dei campi di sterminio più grande del mondo, dobbiamo capire più che mai che “é accaduto, quindi può accadere di nuovo”; perciò, usciamo dalla zona grigia dell’odio e dell’indifferenza e agiamo, per il nostro bene e per il bene degli altri.
Guardiamoci dentro e intraprendiamo tutti quel viaggio contro la pura affinché episodi di questo tipo non accadano mai più."

Cristina Dettù

assessore alla Cultura comune di Galatina