
È nato il “Comitato Nazionale Contro Fotovoltaico Ed Eolico Nelle  Aree Verdi”. Come prima iniziativa pubblica del Comitato Nazionale: si è  levato un appello forte ed apartitico al 
Governo e a tutto il
 Parlamento, perché facciano rispettare la nostra 
Costituzione ed i diritti dei cittadini frodati, ingannati e danneggiati da questa maxi-speculazione della Green Economy Industriale in atto    , perché 
si abroghino d’urgenza gli immorali ed esosissimi 
incentivi pagati  da tutti i cittadini a queste implementazioni industriali per la  vendita delle energie rinnovabili, che come tali, per il loro  elevatissimo impatto ambientale, non sono più energie “pulite” !!!
Perché sia imposta una moratoria urgente per tutte  le miriadi di impianti eolici e fotovoltaici industriali in progetto nel  paesaggio del Bel Paese, l’ Italia, e che comporterebbero se realizzati  la cancellazione totale di tutto ciò che significa “Italia” nel mondo,  nonché gravi problemi di disagio e mobilitazione sociale a difesa del  vitale spazio vitale e del territorio! Fatta l’Italia, fatti gli  italiani, dopo 150° anni di speculazioni crescenti, ed impennatesi  esponenzialmente oggi nella grave aberrante iper-speculazione della mala  della Green Economy Industriale, ora abbiamo bisogno di rifare il  paesaggio identitario, rurale, storico e naturale, d’Italia, e di farlo  risorgere e restaurarlo a 360°!
Il gruppo, dall’eloquentissimo nome “Comitato Nazionale contro fotovoltaico ed eolico nelle aree verdi”, nato su facebook (http://www.facebook.com/groups/192311587488270), ma già attivo anche nella realtà delle relazioni umane e sul territorio, ha ormai raggiunto e ampiamente superato la simbolica soglia “dei 1000” iscritti, nonostante si sia costituito solo da pochissimi giorni! Vi è un malumore dilagante,  enorme, in tutta la Nazione, da un capo all’altro della penisola e  sulle sue isole, che sta trovando così sfogo e forme di coordinamento ed  organizzazione, attraverso il canale iniziale del social network di  internet facebook, per reagire contro la mala della Green Economy Industriale,  che tiene quasi del tutto in mano l’informazione di molte tv nazionali,  e ha creato una macchina di controllo mediatico fittissima, atta a non  dare voce, e a gettare fango su chi sta cercando di fare emergere tutta  la Verità relativa al sistema di fondamentalismo  fanatico interessato falso-verde, neo-industrialista, mistificatorio, e  iper-speculativo, cresciuto sul tema, strumentalizzato oltre ogni  immaginazione, dei cambiamenti climatici causati dall’uomo.
Una macchina impressionante della menzogna che ha trasformato  immoralmente le energie rinnovabili, che con forme virtuose di utilizzo  dovevano negli intenti iniziali, salvare il nostro Pianeta, nel più  grande e devastante per lo stesso Pianeta, business fraudolento di  inizio millennio! La gravità di quanto avvenuto, se da un lato distrugge  l’ambiente ed il paesaggio in ogni dove ed in ogni direzione con  impianti di dimensioni mastodontiche a fini puramente economici,  dall’altro sta erodendo democrazia e libertà, oltre che calpestando  diritti fondamentali dei cittadini. Il gruppo pertanto indirettamente  persegue anche l’obiettivo, altra faccia della stessa medaglia della  protezione del paesaggio, di salvare anche la stessa “filosofia buona di  fondo” delle energie rinnovabili, da queste aberrazioni mostruose  industriali ed oligopolistiche che le stanno snaturando profondamente, e  rubando di fatto ai cittadini medesimi!
La forza del vasto crescente gruppo sta anche nella sua costitutiva  apartiticità ed al contempo apertura a tutti senza distinzioni alcune a  tutti coloro che stanno percependo in tempo tutta la gravità della  catastrofe falso-verde in corso! Anche da diverse associazioni  nazionali, ormai nella sostanza del tutto pseudo-ambientaliste,  scivolate nella macchina speculativa della Green Economy, numerosi sono  coloro che stanno prendendo le distante dai loro direttivi degenerati, e  stanno sostenendo queste nuove realtà organizzative espressione della  necessità di reagire e di salvare la vera “ecologia”, dall’ ecologia  malata e strumentalizzata che oggi l’ Italia subisce come un flagello!  Il Gruppo è totalmente aperto a chiunque sia contrario e sensibile alla  devastazione del paesaggio da impianti industriali fotovoltaici ed  eolico sulle aree verdi.
In quasi tutto il territorio nazionale è in scandaloso corso una  installazione selvaggia di impianti industriali fotovoltaici a terra in  zone agricole e naturali e sui laghi, e di eolico, con torri di media e  mega altezza (fin anche oltre 100 m ,e anche 150 m), tanto in mare  quanto sulla terraferma, spesso anche senza alcuna informazione del  cittadino. Viene calpestata il più delle volte ogni buona norma per la  distanza degli impianti da abitazioni e presenze umane. Chi ne viene  danneggiato, case sparse ed agriturismi, non è giusto che debba subire i  danni materiali da deprezzamento dell’immobile oltre le spese per  difendere i propri beni da tali scempi, e danni morali e psico-somatici  da impatto ambientale (acustici, visivi, elettromagnetici) per 20 anni  fino a dismissione dell’impianto. Inoltre essendo autorizzazioni  “rinnovabili” è probabile che avendo già una predisposizione possano  rimanere per sempre operanti in loco. Quindi dobbiamo batterci sia per  noi stessi che per le bellezze naturali d’Italia, prima vanto e  attrazione turistica, ora deturpate da questi mostri che dovrebbero  produrre energie “pulite” alternative e non distruttive del territorio,  che pertanto pulite non sono. Siamo favorevoli alle energie alternative,  ma sui tetti e tettoie di tutti gli edifici recenti, per l’autoconsumo,  sopra i capannoni industriali, nei parcheggi, autostrade ecc., purché  si eviti di sottrarre i terreni all’agricoltura e ai paesaggi ricchi di  verde della nostra nazione.
Siamo stati tutti in prima linea nella lotta contro la “Pazzia del  Nucleare”, e lo abbiamo fatto perché credevamo e crediamo davvero nella  possibilità di produrre energia pulita per rispettare ambiente e  paesaggio insieme, attraverso il fotovoltaico ubicato sui tantissimi  tetti inutilizzati degli edifici recenti, ed è per questo che affermiamo  che sarebbe un crimine continuare ad appioppare il falso nome di  “energie pulite” al mega e medio eolico e al fotovoltaico nei campi e  sui laghi con cui si vuole oggi distruggere la nostra nazione, l’Italia,  il giardino bello del Mediterraneo con la cornice del suo incantevole  mare, la più bella nazione del mondo culla di cultura e vita, da  millenni! I principi fondanti delle richieste di questo gruppo: sono  sintetizzati nel nome del gruppo stesso "Comitato Nazionale contro  fotovoltaico ed eolico nelle aree verdi", e, alla luce dell'attuale  tecnologia eolica falcidia uccelli e paesaggio, si aggiunga "e nel  mare"; Pertanto:
-) Sì solo al fotovoltaico sui tetti di tutti gli edifici recenti – e  sottolineiamo “recenti” per evitare di dare lo spiraglio ad altri  disastri della Nazione da iper-sfavorire, dei suoi centri, palazzi e  luoghi storici;
-) No al mega e medio eolico ovunque per il suo danno paesaggistico di portata chilometrica.
Il principio forte e nuovo, e più onnicomprensivo, che viene lanciato  da questo comitato,  è la “DECEMENTIFICAZIONE”, che noi chiediamo per  la nostra Nazione, la sua bonifica dal cemento, di cui questa mala della  Green Economy Industriale è figlia (vedi basamenti di cemento di torri  eoliche e pannelli nei campi), e quindi la sua rinaturalizzazione, in  cui crediamo, e che vogliamo e che sappiamo, in coscienza e scienza,  essere davvero fattore strategico per la nostra vita e crescita  culturale umana ed economica! Di fronte alla noncuranza con cui taluni  difendono il fotovoltaico industriale a terra, sebbene quasi tutti, sono  persone più o meno direttamente collegate al nero business sottostante,  ci chiediamo retoricamente “quanti hanno un’idea di come viene prodotto  il cibo che tutti noi consumiamo”!? Solarizziamo pertanto tutti tetti  gli sconfinati tetti degli edifici recenti, e solo dopo averlo fatto  valutiamo cosa serve ancora all' Italia davvero, e vediamo un po'  intorno a noi, solo allora, cosa offrono i vari “pifferai magici” per  poi decidere con saggezza; la stessa saggezza di chi dirà si oggi solo  al fotovoltaico sui tetti per salvare campi, mare e cielo, vita, nerezza  paesaggio! Sui tetti delle brutture della modernità del cemento i  pannelli fotovoltaici non possano peggiorare in alcun modo tali orrori,  al più su questi edifici recenti i pannelli possono dare un tocco di  estetica! Tutt'altro il discorso per edifici storici e centri storici  dove ai normali pannelli occorre sostituire e pensare, se proprio anche  lì dei privati vogliano ubicarvi impiantini solari, a soluzioni  iper-integrate, innovative e di zero impatto estetico!
Alcune associazioni  falso-ambientaliste stanno tentando di favorire  soluzioni miste tra fotovoltaico ed agricoltura, con serre  fotovoltaiche, panelli sospesi ecc. che comunque sottraggono la risorsa  “Sole”, al mondo vegetale e pertanto di dubbia efficacia e di conclamata  dannosità paesaggistica, pur di favorire ancora la fotovoltaicizzazione  ed iperelettrificazione speculativa dei campi, sulla cui nocività per  innumerevoli fattori (dall’ uso dei diserbanti, ai campi  elettromagnetiche, ai componenti nocivi dei pannelli, come per il  Tellururo di Cadmio, l’Arseniuro di Gallio, ecc.) oggi colpevolmente da  parte delle autorità pubbliche preposte (Asl, ARPA, ecc.) ancora non si  indaga adeguatamente, con il grave rischio di avere tra qualche anno  un’emergenza del tipo di quella “amianto” causata da una eccessiva  superficialità iniziale!
Le stesse associazioni, mere scatole svuotate degli originari valori  statutari ecologisti, si dicono, strumentalmente, “favorevoli  all’ubicazione dei pannelli fotovoltaici in zone agricole”, che essi  definiscono “degradate”! “Degradate” !? Ma non si deve assolutamente  introdurre in queste logiche il concetto stesso di zone degradate!!!  Sarebbe iper-sbagliato! Nelle cave, ad esempio, si facciano laghi, si  piantino piante, si coltivi! Nelle aree degradate agricole, inquinate,  cementificate, le si de-cementifichi, le si bonifichi dagli inquinanti e  le si ri-naturalizzi! Le si rimboschisca, se si ha davvero a cuore i clima del globo, e soprattutto il microclima e la biodiversità! Le si facciano tornare campi e pascoli fertili e produttivi!
Le aree degradare dall'uomo ad hoc esistono già e si  chiamano "zone industriali" preesistenti, e tante con tanti lotti  inutilizzati ancora, o dismessi, e son pure già urbanisticamente  infrastrutturate ad hoc per la sicurezza, e programmate non  certo per viverci! I pannelli fotovoltaici vadano su tetti di tutti gli  edifici recenti, migliaia di ettari inutilizzati e biologicamente morti,  di nullo valore estetico! Solo dopo averli occupati ci metteremo a  tavolino e decideremo cosa altro ci serve in termini energetici! E  faremo eventualmente altre concessioni, come sistema Italia, ma intanto  anche la tecnologia delle rinnovabili sarà avanzata, più efficiente e di  minore impatto, rispetto a quella attuale di eolico e fotovoltaico,  tecnologicamente disponibile sul mercato, e che siamo costretti ad  affrontare! Il concetto di area degradata pro-fotovoltaico è pericoloso, pericolosissimo, si presta a mille invenzioni diaboliche da parte delle male lobbies di speculatori politico-imprenditoriali, scoraggia ogni futuro intervento di restauro paesaggistico, di cura del paesaggio  che deve partire proprio dalle aree degradate e che deve essere il  contributo che da noi tutti più deve giungere alla cultura  amministrativa italiana, dove deve divenire pratica prioritaria!
Ed inoltre in un circolo vizioso, tale concetto porta a degradare  strumentalmente aree oggi non tali, al fine di favorirvi la  speculazione, quasi fisiologicamente “mafiosa”,  della Green Economy  Industriale, fisiologicamente tale poiché fondata non sui doni della  terra o del sole e del vento, ma sui nostri incentivi pubblici, e poiché  depreda noi tutti non solo dei nostri denari, ma anche del nostro  vitale habitat e del nostro paesaggio, il libro aperto al cielo della  nostra storia ed identità, la scenografia della piacevolezza della  nostra esistenza! Paesaggio che questa estesa mala distrugge  incostituzionalmente ed immoralmente come nulla mai sin ad oggi nella  storia umana, con rapidità ed estensità inaudite! Si deduce oggi dalle  ultime normative  che: sono utilizzabili terreni da almeno 5 anni non  coltivati per l’ubicazione dei pannelli nei campi per impianti  industriali, cioè volti alla vendita dell’ energia”! Ma che significa?!  Sono follie! Si vuole far passare per degradati terreni non coltivati da  5 anni almeno? Ma son proprio quelli i terreni più naturalmente  fertili!! Ma si è smarrito ogni rapporto con la natura, con la scienza  millenaria dell’agricoltura: sono i terreni a riposo, quelli più  arricchiti di humus, quelli a più alto potenziale di fertilità!  Si è dimenticato, nella pazzia speculativa dell’industrializzazione  chimica dell’agricoltura che fa oggi massiccio uso di abbondanti, e  anche nocivi, fertilizzanti chimici, concetti come il “riposo dei  terreni”, le “rotazioni delle colture”, il “maggese”! I terreni  "degradati" non esistono! E se esistono non devono esistere più!
Tutta la degenerazione del tessuto socio-politico ambientalista  italiano si evince nella delittuosa scomparsa di qualsiasi politica di  rimboschimento, e di riforestazione vera, estesa, partecipata e  razionale dell’Italia, che dovrebbe essere la priorità di ogni impegno  in favore del clima e del microclima e non solo, del suolo, della  salubrità dell’ambiente, della biodiversità, del paesaggio e  dell’economia silvo-agro-pastorale. Invece si concedono finanziamenti  pubblici fortissimi per una speculazione, quella industrializzante del  fotovoltaico a terra che desertifica artificialmente vetrificando  migliaia di ettari ed ettari di territorio, depauperandone l’ humus  vitale, cancellandone la biodiversità, ed estirpandone ogni cultura,  anche persino della vite e dell’ olivo, delle blasfemie,  in nome di  politiche di facciata contro i cosiddetti “surriscaldamenti climatici”  ed il conseguente rischio di naturale desertificazione cui ampie zone  dell’ Italia e del Mediterraneo sono sottoposte, come dichiarato dall’  Organizzazione delle Nazioni Unite-ONU (si pensi solo ad esempio alla  Puglia). Siamo al paradosso più totale ed umanamente intollerabile!   Ed  è questa una denuncia forte che il comitato lancia affinché il mondo  politico-amministrativo italiano ripercorra con decisone la strada dei  rimboschimenti, come stanno facendo numerosi paesi europei e del mondo,  dall’ Inghilterra alla Cina, abbandonando la mala strada innaturale e  esecrabile della industrializzazione all’energia delle campagne!
Urge una rievangelizzazione alla cultura dell’ elementarità della  natura della nostra società e di tutta la nostra presente e futura  classe dirigente! Quella odierna, di destra sinistra e centro, ha  fallito non solo davanti al popolo italiano, davanti alla costituzione  che calpesta! Ha fallito il suo ruolo storico davanti alla Natura, e  questo è gravissimo! Anche questa è una missione  culturale, tra le missioni politiche-ambientaliste fondanti! Un impegno  per la vita e per la bellezza della nostra sacra nazione Italia! le  procedure adottate da comuni e provincie che in molti casi  risulterebbero difformi ed irregolari.le procedure adottate da comuni e  provincie che in molti casi risulterebbero difformi ed irregolariDa  tutta Italia, come prima iniziativa del comitato, di fatto  spontaneamente costituitosi intorno a questo gravissima deriva della  nostra democrazia che la Green Economy Industriale odierna fortemente  rappresenta, con il grave logorarsi conseguente ed il venir meno anche  delle più elementari garanzie e del rispetto dei diritti dei cittadini e  dei principi sanciti dalla Costituzione italiana, Si leva un appello  forte al Governo e al Parlamento tutto perché intervengano facendo rispettare la nostra Costituzione  ed i diritti dei cittadini frodati, ingannati e danneggiati da questa  maxi-speculazione della Green Economy Industriale in atto, ed un appello ogni uomo politico italiano, di qualsiasi schieramento, perché si abroghino d’urgenza  gli immorali ed esosissimi incentivi pagati da tutti i cittadini a  queste implementazioni industriali per la vendita delle energie  rinnovabili, che come tali, per il loro elevatissimo impatto ambientale,  non sono più energie “pulite” !!!
Chiediamo il taglio  in maniera retroattiva di tutti gli incentivi  pubblici per tutti gli impianti eolici e fotovoltaici già realizzati, di  qualsiasi potenza, industriali, cioè destinati alla produzione di  energia prioritariamente per la vendita e non per l’autoconsumo, e  l’azzeramento del meccanismo mistificatorio e falso-ecologista dei  “certificati verdi”, ma una tassazione permanente per tutti questi  impianti per il danno immane che arrecano al Paese e alla qualità della  vita dei cittadini, ovunque in rivolta contro questi orrori industriali  ubicati sulle campagne, in mare e persino sui laghi! Una “tassa sul  brutto” che scoraggi definitivamente e che renda economicamente del  tutto sconvenienti ulteriori simili sfregi e tentativi speculativi ai  danni del paesaggio italiano! In tutto il percorso autorizzativo degli  impianti industriali da rinnovabili i cittadini, scientemente, nella  maggior parte dei casi, non sono stati messi adeguatamente a conoscenza  degli iter autorizzativi, né tantomeno dei progetti, della loro entità e  dell’impatto sui luoghi e sulle economie locali. La mancanza di  rispetto del diritto dei cittadini locali da parte delle  amministrazioni, nel coinvolgimento  e nell’informazione, previsti a  norma di legge per queste tipologie d’industrie, è vergognosa,  soprattutto alla luce dei fatti ormai noti di errori grossolani di  progettazione, falsità e di anomale omissioni e dimenticanze. Si tagli  il finanziamento statale a questa frode assurda della Green Economy Industriale,  che, strumentalizzando e calpestando al contempo l’ “ecologia”, grava  pesantemente sui cittadini e sulle casse dello Stato, con bilanci da  intere finanziarie, senza alcun beneficio per l’ambiente, ma anzi con  innumerevoli danni ad esso ed al paesaggio italiano tutelato dalla  Costituzione italiana, art. 9, tra i principi fondamentali. Un danno  incalcolabile all’economia del Bel Paese fondata sul paesaggio  attraverso il turismo! Una speculazione che inoltre disperde le  ricchezze finanziarie statali, le volatilizza, poiché gran parte dei  guadagni finiscono all’estero attraverso il coinvolgimento nelle  proprietà di questi impianti di istituti bancari stranieri e ditte  estere, con sistemi di scatole cinesi, che portano talvolta, o meglio  spesso, a società off-shore con sede nei paradisi fiscali! Anche ed  ancor più all’indomani del referendum contro il nucleare, con il quale  gli italiani hanno espresso la volontà di favorire forme di produzione  dell’energia davvero ecocompatibili e pulite, il fotovoltaico  industriale che vetrifica e desertifica i campi, sottraendo spazio alle  colture, ai pascoli e alla vita selvatica, ed il mega e medio eolico che  falcidia i volatili e sfigura catastroficamente il paesaggio quotidiano  di ognuno di noi, devono essere fermati, e sostituiti da una politica  volta a favorire le produzioni di energia rinnovabile in forme davvero  pulite, eticamente parlando ed ecologisticamente, che sostituiscano le  forme industriali sopra accennate fisiologicamente di grave impatto  ambientale: occorre favorire pertanto l’autoproduzione di energia del  sole con pannelli fotovoltaici ubicati sui tetti degli edifici recenti,  superfici queste biologicamente morte, inutilizzate, estesissime per  centinai e centinaia di ettari; le ubicazioni su di esse dei pannelli  capta sole hanno pertanto un impatto nullo ambientale ed estetico, con  azzeramento del consumo di vivo suolo, e massimo rispetto del paesaggio e  degli edifici, luoghi e centri storici. Si pensi alle enormi superfici  dei capannoni industriali, di scuole, altri istituti, ospedali, caserme,  uffici pubblici, condomini, civili abitazioni di epoca recente,  parcheggi coperti, stazioni ecc. ecc. Non solo, in tal modo si aiutano  direttamente i privati che installando i pannelli sui tetti di loro  proprietà ne conseguono immediati sgravi in bolletta, senza più alcuna  speculazione ai loro danni e ai danni delle casse dello Stato intero!  Prima si inizi, con la politica dei piccoli passi, a solarizzare i tetti  degli edifici recenti, all’indomani del recente referendum, rimandando  alla fine di tale operazione, la valutazione di ulteriori strategie  energetiche, dopo aver ponderato i virtuosi risultati così ottenuti dal  paese in termini energetici!
Inoltre un appello a tutti gli enti preposti ai controlli sulle  autorizzazioni rilasciate, a tappeto, si laddove per situazioni omertose  o altro non vi siano esposti, sia laddove ci siano già esposti alla  Magistratura per irregolarità, falsità ed omissioni! Autorizzazioni che  devono essere revocate in autotutela a difesa dei cittadini vittime di  tali soprusi e vengano riconosciuti i danni morali e materiali subiti.  Si chiede al Governo una moratoria urgente per gli impianti industriali  fotovoltaici a terra ed eolici, considerata la necessità di verificare  le procedure adottate da Comuni e Province che in molti casi  risulterebbero difformi e irregolari, e soprattutto al fine di impedire  la catastrofica e generalizzata devastazione che la loro realizzazione  comporterebbe per grandissime aree dell’intero paese, che verrebbero  stuprate profondamente e snaturate senza neppure poter trovare  precedenti storici oggi, per descriverne sensitivamente l’ immane  portata! L’appello ad un impegno politico-trasversale forte per salvare,  con l’economia di questo nostro Paese, forse per la prima volta nella  sua storia, anche il paesaggio e la natura, che questi impianti  falso-ecologisti, e dalle falsissime e artatamente gonfiate ricadute  occupazionali, di eolico e fotovoltaico industriali, distruggono  ignominiosamente! La crescente rete di persone incontratasi su facebook   costituirà un Comitato Nazionale legalmente riconosciuto che sia anche  portavoce e cassa di risonanza forte di tutti e possa presentare delle  mozioni ai responsabili dell’ambiente! Un comitato che nasce già dalla  confluenza di tantissime realtà associative, e comitati locali e  nazionali e di tantissimi cittadini italiani e non amanti del paese più  bello del mondo! Vogliamo essere quanto più apartitici possibile, o  pan-partitici, la lotta per la difesa del territorio è appena iniziata e  chi condivide questo nostro approccio alla soluzione dei problemi di  tipo ambientale è invitato ad iscriversi su facebook al link: “Comitato nazionale contro fotovoltaico ed eolico nelle aree verdi” link: http://www.facebook.com/groups/192311587488270
Coordinamento Civico apartitico per la Tutela del Territorio, della Salute e dei Diritti del Cittadino
Forum Ambiente e Salute del Grande Salento – Rete Apartitica