E poi dite che il nostro virgo-sindaco pensi solo alla movida e ai circenses. Questa volta, a dispetto dei malpensanti, unendo l’umido al dilettevole, se n’è uscito con un solenne comunicato stampa da fare invidia a Ponzio Pilato, dichiarando urbi et praecipue orbi, che per lui e per la sua giunta non v’è “nessuna pregiudiziale ideologica né a favore né contro” il mega-impianto di compostaggio progettato nella zona artigianal-industriale di Soleto, in pratica a Galatina.
Insomma, pare esista, se non altro sulla carta, una Srls – società a responsabilità limitatissima, per di più semplificata -, con un capitale sociale di 5000 euro, dall’esilarante denominazione “Forenergy”, la quale s’è messa in testa di colare in mezzo alla superstite campagna che ci circonda (così si spiega pure quel “Fore” - a meno che non si faccia subliminale riferimento al concetto di Fore-de-capu) una bella industria di produzione di gas dai rifiuti soliti urbani. Pardon volevo dire Biogas: ché oggigiorno se usi i prefissi bio, eco, green, fisio, natural, ovvero i suffissi 4.0, ora 5.0, oppure Euro 4, Euro 5, e via enumerando, suona tutto più “sostenibile” e nessuno può darti dell’oscurantista. Vuoi mettere ad esempio il biocemento, l’ecodiossina, i naturalveleni, le greenpolveri sottili, l’asfalto4.0, le fisiociminiere, le eurobombe tanto democratiche e inclusive, e infine il biometano, rispetto a tutto il resto? Queste sì che trasformano l’economia classica in Economia Circolare senza manco che te ne accorga. Il nostro primo cittadino ci ha aggiunto, a proposito della novella struttura fuoriporta, la locuzione “di nuova generazione”, così per far stare più tranquilli noi altri, ma soprattutto, eccole finalmente, “le generazioni future”. S’è scordato soltanto di aggiungere la ciliegina sulla torta, dico il celeberrimo “Ab-bat-ti-men-to del-la CO2”, ma non mancherà di ribadirlo nella susseguente epistola.
E non v’azzardate a fargli presente che l’anaerobico - cioè il processo di ottenimento del gas (sì ok biometano) dalla frazione organica dei rifiuti solidi urbani - agisce per lo più a caldo, azionando delle pompe di calore; che il gas derivante dalla fermentazione anaerobica è un idrocarburo impuro (bisognoso di ulteriori trattamenti); che per un impianto, diciamo, da 1MW, si otterranno decine di milioni di metri cubi di fumi non proprio balsamici [vero è che da questo punto di vista Galatina ha già dato, ma può tranquillamente perseverare grazie anche ai “gemellaggi storici” siglati a ridosso della nota pista di atterraggio elicotteri a km0, ndr.]; che il rifiuto esausto dell’anaerobico, ancorché “stabilizzato” con l’aria (con necessario connesso processo aerobico), pur definito ancora una volta “compost”, il più delle volte è di infima qualità tanto da dover essere smaltito in discariche speciali onde evitare pericolose contaminazioni dei campi; che 40.000 tonnellate di scorie pur selezionate, significano circa 110 tonnellate di spazzatura da far giungere nel prossimo venturo mostro, scusate eco-mostro, ogni santo giorno dell’anno, incluse le feste comandate, e che se anche tutti i salentini gozzovigliassero come manco Pantagruel e fossero altresì i peggiori spreconi al mondo, l’autoproduzione di Forsu indigeno (composto da bucce di Mellone, banane, patate, mele, pere, kiwi e truzzi di cicorie, inclusi i tovaglioli di cellulosa per stusciarsi i musi, eccetera) non basterebbe a coprire a malapena che qualche mese risicato di attività ana(l)erobica, ergo la ponderosa differenza di pattume da importare sarebbe di gran lunga superiore a quella da esportare altrove, come asserisce il sindaco “con evidenti costi ambientali ed economici”. E niente, è fatto così: Lui guarda solo un piatto della bilancia, stavolta le centinaia di camion che partono, non le migliaia che arriveranno.
E mai sia osate fare riferimento all’imbagascimento di questa terra prona al sistema economico predatorio, ché quello per almeno i prossimi cinquant’anni sventolerà davanti ai vostri occhi Entosal, la celeberrima foglia di fico, sottolineando quanto le vostre siano invece “frasi da barricata”, per di più “ideologiche”, per non parlare dei “toni come sempre strumentali” (i vostri non i suoi), e fondamentalmente quanto Egli con tutto il suo organico stiano contribuendo “al miglioramento della vita economica e sociale della comunità” (mica delle Srls).
Succede che quando il Nostro spara le sue sentenze salamoniche l’eccitazione della claque raggiunge l’acme partendo dal centro città, per poi scemare progressivamente in periferia.
Appunto: Galatina bagnata, e frazione umida.
Antonio Mellone