giu302019
Ogni volta che assistiamo ad operazioni clientelari ed opache, come quella che ha visto ricadere la nomina di soggetto attuatore della rassegna “A cuore scalzo” ad una Associazione appena costituita, subiamo oltre al danno anche la beffa di essere destinatari delle lezioni di etica e moralità del profeta di turno.
Su tutti l’Assessore Cristina Dettù che, nel tentativo di giustificare e difendere ciò che è impossibile difendere, parla a sproposito di senso di comunità, di identità, di orgoglio e di gratuità. Caro Assessore il senso di comunità non lo si può fare e disfare a proprio piacimento. E’ stata proprio la coalizione di cui fai parte a dividere in due la città e non lo ha fatto su temi concreti, sulla base di una diversa ideologia politica o su una diversa visione prospettica della città. La divisione che avete volutamente e strumentalmente creato nell’ultima campagna elettorale è basata sulla distinzione tra il bene e il male. In questa perversa strategia politica vi siete autoproclamati come il bene e avete considerato come il male tutti quelli diversi e contro di voi. A condurre questa opera di mistificazione della realtà non siete stati soli però. Prima di voi altri piccoli personaggi, sfruttando i mezzi a loro disposizione, hanno contribuito ad inculcare nella mente dei cittadini circostanze diverse dalla realtà, condizionando la vita politica della città e non solo quella.
Da quando questa Amministrazione si è insediata ci siamo ritrovati a discutere troppo spesso di clientelismi e fin’ora lo abbiamo fatto su vicende che vedono in ballo poche migliaia di euro. Non osiamo immaginare cosa succederà quando arriveranno alcuni grossi finanziamenti, come quello inerente la riqualificazione del Palazzo della Cultura.
Tra le altre cose, inoltre, non se ne può più della solita filastrocca delle difficoltà ereditate dal passato da parte di questa Amministrazione. Sarebbe il caso che, almeno per una volta, ci diceste a cosa o a chi vi riferite visto e considerato che nella passata Amministrazione tra i banchi dell’opposizione, mentre aumentavano i debiti e la città veniva svuotata e saccheggiata, sedeva sempre in silenzio Marcello Amante.
Galatina non merita questo tipo di comportamenti. Non merita l’ipocrisia di personaggi che dopo aver militato e tratto benefici per una vita dai partiti si risvegliano civici e liberi, non merita persone che camminano a testa alta solo in campagna elettorale, non merita persone che pensano di avere un valore solo grazie alla carica che ricoprono, non merita menestrelli e buffoni di corte che si ergono a pseudo intellettuali sempre allineati e schierati con il potere, non merita burattini comandati a bacchetta da chi è sempre attivo nelle retrovie della politica.
Galatina si è stancata dell’ipocrisia, della superficialità, dell’incapacità, della furbizia, dell’arroganza, della falsità e degli imbrogli.
La nostra città ha bisogno di una classe dirigente seria e preparata, che si interessi di prospettive e di temi concreti, che esca dall’isolamento politico in cui il Sindaco Amante l’ha condotta in pochissimo tempo e che non si invischi in questioni simili a quelle a cui si assiste al mercato delle noccioline.
Alla luce di tutto ciò chi ha il potere di fermare o frenare questo modo indecoroso di amministrare lo faccia subito per non rendersi corresponsabile di questo dannoso e pericoloso assalto alla diligenza.
Pierluigi Mandorino
Segretario - Partito Socialista
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