nov082010
Mercoledì 10 novembre 2010 alle ore 16.00 presso il Palazzo della Cultura “Zeffirino Rizzelli” nella Sala C. Contaldo in Piazza Alighieri, organizzato dal Comune di Galatina, il 2° convegno dal tema: “CDR Stato delle conoscenze in campo ambientale e sanitario in materia di coincenerimento”.
Interverranno:
Modererà il dibattito il giornalista Danilo Lupo.
mar302012
Sabato 31 Marzo alle ore 11:00 presso lo "Chalet delle Rose" in Piazza Alighieri, Giancarlo coluccia assieme ai rappresentanti delle forze politiche che lo sostengono, incontrerà la cittadinanza per presentare la sua candidatura a Sindaco, esponendo le priorità e gli impegni che intende sostenere la sua coalizione.
Gli interessati, gli amici ed i sostenitori sono invitati a partecipare all'incontro, al fine di poter raccogliere il prezioso contributo che tutti possono offrire per la realizzazione di un progetto condiviso non solo dagli alleati politici, ma da tutta la cittadinanza.
mar272012
Cataldo motta pazzo? L'ho detto, ma non lo penso. Dopo il fuori onda shock nell'indiano sulla scu, l'unico dei fratelli coluccia rimasto in libertà si scusa con il procuratore capo: era solo una provocazione – dice.
fonte: trnews
Anna Onesimo
mag202010
La scuola di Noha c'è, eccome!. Anche sotto il sole cocente di luglio.
Eccovi alcuni flash sulla bella iniziativa promossa dalla scuola di Noha e coordinata dalla prof.ssa Rita Colazzo
Si ascoltano i comandi | Tutti sulla scacchiera! Le prime prove all'aperto |
Il gruppo dei tamburellisti | Si insegnano i passi della pizzica |
I solisti | Si costruiscono i costumi di scena |
POLO II SEDE DI NOHA SCUOLA SECONDARIA DI SECONDO GRADO
Il 03/07/2012 hanno avuto inizio i , sotto la guida delle docenti Colazzo Rita Maria e coluccia Barbara, i progetti extra curriculari su menzionati confluiti in seguito nel più realistico “ Scacco matto live”, che ha perseguito i medesimi obiettivi dei suoi fratelli e vale a dire:
I ragazzi , un gruppo di circa 30 , ha frequentato con regolarità il progetto che si è esteso per tutto il mese di luglio per due incontri settimanali ( martedì e venerdì) dalle 9.00 alle 12.00
Dal 23/07/2012 fino allo spettacolo finale del 27/07/2012 gli incontri hanno avuto cadenza giornaliera
Le attività messe in atto sono state molteplici:
I ragazzi, provenienti da varie classi e della primaria e della secondaria di primo grado, hanno imparato
Riguardo poi la conoscenza del gioco degli scacchi hanno imparato
E’ stata un’ attività entusiasmante e per noi docenti e per i ragazzi che non solo si sono divertiti tutti insieme, ma hanno imparato a convivere e giocare tutti insieme anche se diversi per età e sesso
Non si sono tirati mai indietro nonostante il caldo a volte si facesse sentire. Ad alleviare il disagio momentaneo abbiamo provveduto noi stesse fornendoli di acqua fresca e panini e lavorando soprattutto fuori , all’ombra, nella palestra scoperta
Valido è stato il contributo di Ettore Romano, maestro di canto che ha coadiuvato la prof.ssa coluccia nella messa in opera di un gruppo di canzoni : Happy day. Se la gente usasse il cuore. Quando i bambini fanno oh. L’acqua de la funtana … e altre della tradizione salentina
Altresì importante è stato il supporto dei genitori che ci sono stati di valido aiuto, ma anche degli sponsor cittadini che hanno creduto nella nostra iniziativa e nella scuola, che in un contesto socio/culturale come quello in cui essa è ubicata, ha dimostrato, con apprezzamento della comunità nohana, che è presente con particolare cura e attenzione agli allievi ad essa affidati
Rita Colazzo
mag132012
Eccovi di seguito il primo dei tre contributi alla Storia di Noha scaturiti dalle ricerche continue del nostro P. Francesco D'Acquarica
Leggendo gli antichi registri dell’archivio parrocchiale di Nona, la prima cosa curiosa che appare evidente che nel 1600-1700 gli abitanti si sono mescolati con molta gente proveniente da altri paesi. Quasi sempre tutta gente del Salento, ma a volte anche da paesi più lontani, si è inserita nella comunità di Noha o per motivi di matrimonio, ma anche per motivi di lavoro, a volte semplicemente sono di passaggio perché invitati a essere padrini di battesimo o testimoni di uno sposalizio.
Così ho scoperto che anche i miei avi sono di origine della “Terra di Galatone”, perché il 28 gennaio del 1770 un “Angelo della Terra di Galatone”, come recita il seguente documento in latino ecclesiastico in hac mea ecclesia Angelum D'Acquarica Terre Galatone et Teresiam Paglialonga de Nohe ambos sponsos novellos et eorum mutuo consensu habito per verba de presenti in matrimonio coniunxi, che tradotto vuol dire: “in questa mia chiesa Angelo D’Acquarica della Terra di Galatone e Teresa Paglialonga di Noha, tutti e due sposi novelli, avuto il loro mutuo consenso, ho unito in matrimonio”.
Nei registri in questione di una persona si può trovare l’annotazione per esempio “del casal di Nohe” oppure “di Nohe” se uno abitava nell’abitato“, oppure “commorante in Nohe” se uno abitava nell’abitato di Noha ma proveniva da altri paesi, oppure “della Terra di Noha” quando uno era residente nel territorio di Noha. Perciò “della Terra di Galatone” significa che era del territorio di Galatone, e quindi confinante con le campagne di Noha: basti pensare alla masseria Roncella con la sua campagna molto vicina a Galatone.
Riporto qui alla rinfusa i nomi dei paesi dai quali proviene gente che si è stabilita a Noha in quegli anni.
Troviamo dunque persone di Zollino, di Corigliano, di Melpignano, di Aradeo, di Galatina, di Galatone, di Sogliano, della Città di Lecce, di Cutrofiano, di Gallipoli, di Seclì, di Soleto, di Otranto.
Ci sono anche cittadini di Andrano, Arnesano, Botrugno, Calimera, Casarano, Castrignano dei Greci, Cavallino, Collemeto, Copertino, Cursi, Lequile, Maglie, Muro, Matino, Martignano, Minervino, Monteroni, Montesardo, Nardò, Neviano, Parabita, S. Donato di Lecce, Putignano, S.Pietro in Lama, Salve, S. Cesario, Specchia, Spongano, Sternatia, Supersano, Torre Paduli, Ruggiano, Traviano, Tuglie, Tricase, Uggiano, Ugento, Veglie, Vitigliano.
Chiaramente i più provengono da Galatina, Aradeo, Cutrofiano, Galatone, Soleto e Sogliano.
Ma c’è anche chi viene da Altamura, da Erchie, da Molfetta, da Bisceglie, da Putignano, Saragnano di Salerno e perfino da Ferrara, da Napoli, e anche da paesi scomparsi. Nel 1704 è annotato un certo “Mastro Muzio de Laurenzo di Dipignano Provincia della Calabria citra”.
Come mai questo afflusso a Noha di tanta gente da “fuori” ?
Dopo l’invasione dei Turchi del 1480 e la strage di Otranto, anche Noha era stata toccata da questo flagello e la gente non sentendosi al sicuro aveva abbandonato l’abitato. Nel 1700 perciò troviamo persone (quasi sempre di Corigliano ) dette affittatori o affittatrici, che si danno da fare per ricostruire le case diroccate e facilitare l’inserimento nella Baronia di Noha di nuove popolazioni.
Una importante declaratio conservata nell’Archivio di Stato di Lecce ci attesta che nel 1700 l'affitatore di Noha, un certo Evaristo Peschiulli di Corigliano ma residente a Noha, riuscì a richiamare nell'abitato oltre 50 cittadini che prima erano dispersi nella campagna, permettendo loro di fabbricare case, sicchè nel detto casale si vedono moltissime case noviter rifatte e molte risarcite, dove prima altro non si vedeva che case sgarrate et inhabitatae.
Il modo di contare le ore
Faccio notare anche il modo di indicare sia l'età e sia l'ora. Quasi sempre si dice "circa". E' chiaro che non c'era l'anagrafe e neanche gli orologi a portata di tutti. Di una persona si poteva dire che aveva "circa" 32 anni perchè non aveva il certificato di nascita. E se erano le ore 18, si diceva "circa", perchè era sufficiente guardare il sole e non l'orologio, dando così l'ora approssimativa.
Potrebbe accadere di rimanere perplessi nel leggere le indicazioni di orari che troviamo riportati nei documenti dell’antico archivio parrocchiale di Noha.
Citiamo l’episodio più significativo come esempio. Si tratta di quello che accadde il 20 Marzo del 1740 e che il Vice parroco di turno don Felice De Magistris ci ha tramandato raccontandolo come fosse un miracolo, come fosse stata una grazia attribuita all’intercessione di S. Michele. La descrizione del fatto comincia così:
Ad hore mezza della notte giorno di Domenica nella Congregazione di S.Maria delle Grazie haveva io colli fratelli incominciato l'esercizio della Congregazione…
E poi conclude: e licenziai il popolo verso le quattro hore della notte non volendo in nissuna maniera uscirne il popolo lacrimante.
Non può essere che la riunione di catechesi ai confratelli della Confraternita della Madonna delle Grazie si tenesse a mezzanotte e che poi, dopo l’evento strepitoso, abbia licenziato tutti verso le 4 della notte.
Leggiamo il racconto completo che oggi con il nostro razionalismo esagerato, andremmo più cauti nel dire che quanto ora riporto sia un vero miracolo.
Nohe li 20 Marzo del 1740 - Ad hore mezza della notte giorno di Domenica nella Congregazione di S. Maria delle Grazie haveva io colli fratelli incominciato l'esercizio della Congregazione: voltatosi un temporale tempestoso che non mai sene haveva così veduto, e tanto impetuoso e spaventevole che ne menava li tecoli per l'aria, S.Michele havendosi da se stesso tirato il velo che lo copriva havendolono visto coll'occhi molte donne che dentro la Chiesa si ritrovavano facendo orazione e di subbito diedero notizia a me sottoscritto che mi ritrovava dentro la detta Congregazione, ed io andato con tutto il popolo cantai le Litanie Maggiori havendo primieramente esposto sopra l'Altare del Glorioso S. Michele le reliquie di questa parrocchiale, e fu tanto lo terrore e lo spavento del miracolo perchè vedeva ogn'uno la faccia del Santo tutta smunta di colore ed imbianchita come la stessa lastra che tenivo ed havendosi da me fatto un sermone al popolo finì la funzione con una disciplina pubblica, e licenziai il popolo verso le quattro hore della notte non volendo in nissuna maniera uscirne il popolo lacrimante ed incenerito per lo spettacolo e spavento del tempo che fuori cessò per l'intercessione del Protettore. Ita est Don Felice de Magistris, sustituto.
A parte il racconto che dà l'impressione di gente terrorizzata sia per il temporale e sia per il prodigio, siamo informati dell'orario della catechesi ai confratelli della Congregazione (ad hore mezza della notte giorno di Domenica), anche le donne sono in chiesa per pregare a quell'ora (molte donne che dentro la Chiesa si ritrovavano facendo oratione), ci viene anche fatto capire che la chiesa aveva il tetto coperto di tegole (tanto impetuoso e spaventevole che ne menava li tecoli dei tetti per l'aria).
Per orizzontarsi e comprendere il senso, è bene tener presente che i fusi orari non c’entrano nulla e che in tutto il Medioevo fino a metà del 1800 c’era un modo diverso di contare le ore.
Punto di riferimento era la luce del sole.
Nel passato si misuravano le ore mediante le ombre proiettate dal sole nel suo moto apparente (meridiane) o tramite il lento scorrimento dell’acqua o della sabbia in appositi recipienti (clessidre) o anche dal tempo necessario per bruciare un pezzo di corda, per consumare una candela o l’olio di una lucerna.
I Romani adottarono la stessa divisione del giorno e della notte usata dai Greci: mane l’inizio del giorno, meridies il mezzogiorno, solis occasu il tramonto e media nox la mezzanotte.
Naturalmente al calar del sole si attennero in seguito anche gli Italiani e questa divisione tra giorno e notte fu osservata lungamente nei monasteri e nell’ambito della Chiesa cattolica e per tutto il Medioevo. Tanto che ancora oggi il sabato sera si celebra la così detta “prefestiva” , perché il sabato sera è già l’inizio del nuovo giorno che è la domenica.
Quest’ uso fu l’unico in vigore in Italia dal Medioevo al Settecento, e scomparve definitivamente solo nella prima metà dell’Ottocento. Ad esso dunque si riferiscono le indicazioni che si leggono nei testi italiani di questi secoli e anche le annotazioni dei nostri registri parrocchiali.
E siccome d’estate il giorno con la luce solare è più lungo di quello invernale bisogna tener conto del periodo aprile-settembre che è circa di un’ora di luce in più dal periodo ottobre-marzo. Diremo allora aprile-settembre ora estiva e ottobre-marzo ora invernale.
In conclusione si può dire che le nostre ore 12 (o mezzogiorno) corrispondevano alle ore 18 del Medioevo nel periodo invernale e per il periodo estivo anticipando di un’ora circa, e le nostre ore 18 diventavano mezzanotte per il Medioevo.
Perciò per capire il significato degli orari scritti nei nostri registri parrocchiali si potrebbe tenere presente questo schema:
Orario attuale che corrisponde all’ Orario medioevale
Ore 24 della notte = alle ore 6 del Mattino
1 = 7
2 = 8
3 = 9
4 = 10
5 = 11
6 del mattino = 12
7 = 13
8 = 14
9 = 15
10 = 16
11 = 17
12 mezzogiorno = 18
13 = 19
14 = 20
15 = 21
16 = 22
17 = 23
18 = 24
19 = 1
20 = 2
21 = 3
22 = 4
23 = 5
24 = 6
Quindi l’hora mezza della notte del documento in questione, tenuto conto che nel mese di marzo siamo ancora nel periodo invernale, erano circa le nostre ore 18 e la gente fu licenziata verso le quattro hore della notte e cioè verso le nostre ore 22.
Verso il terzo decennio del 1800 nei nostri registri cominciamo a trovare anche la dicitura “le ore d’Italia” per dire la stessa cosa che abbiamo appena spiegato.
Qualche conferma dagli stessi documenti:
* Le 23 Aprile del 1776 - Ursola Carletta vedova d'anni 80 circa, passò da questa a meglio vita ad ore 24 del giorno, al tramontare del sole.
Qui è detto chiaramente che le ore 24 corrispondono al tramontare del sole.
* Le 13 Febraro dell'anno 1781 - Giovanna Donno vedova del quondam Giacinto Lazoi coniugi un tempo di questa Terra di Nohe, in età di anni 50 circa fece passaggio da questa a meglior vita à dì sudetto;, alle ore 23 circa del giorno al decader del sole, diede la sua anima al suo Creatore.
Anche qui è chiaro che le ore 23 circa è verso il tramontare del sole.
La mammana
Se poi si trattava di un bambino nato in pericolo di morte, bisognava preoccuparsi di dargli subito il battesimo. In questo caso di solito era la mammana o ostetrica, pratica nel suo ministero, che dava il sacramento. Il parroco poi in chiesa, se il bambino non moriva subito, faceva gli altri riti e preghiere come dal Rituale. E molto spesso capita che il parroco annota che la mammana aveva dato l'aqua in casa per il pericolo imminente che vi era quando naque.
Quella che il popolo chiamava mammana, è indicata con il termine dotto di ostatrice (da ob - stare per la funzione e la posizione che assumeva rispetto alla partoriente) e poi di levatrice. I nomi di queste persone compaiono spesso anche come testimoni del battesimo al neonato.
Qualche esempio.
* 25 Aprile 1810 - Pietro Paschale Aloisio … nella mia Parrochiale Chiesa battezato … li Patrini nel sacro fonte furono il Parroco assistente e l'ostatrice che lo portava al Battesimo.
* 3 Gennaro 1811 - Salvadore Silvestro Leonardo … li Patrini nel sacro fonte furono Vito Pirro di Cotrofiano qui degente e l'ostatrice seu Mammana.
* 6 Febraro 1820 - Leonarda Maria … uscì in luce alle ore dodici del giorno e perchè era in pericolo, dalla ostatrice fu battezata dandoli la forma dell'acque, dopo due ore se ne morì.
* 16 Aprile 1820 - Piero Paulo … li Padrini nel sagro fonte furono Vita Orlando ostatrice ed il Parroco assistente.
* 4 Ottobre 1820 - Angelo Leonardo … li Padrini nel sagro fonte furono il parroco assistente e Felice Vittoria ostatrice di S. Pietro Galatina.
* 11 Settembre 1821 - Mi è stato portato in Chiesa un esposito ritrovato nel suburbio di Nohe da Padri incerti procreato per nome Liberato ed è stato da me sottoscritto Arciprete nella mia Parrochiale Chiesa battezato, li padrini nel sagro fonte furono Domenico Paglialonga di Nohe e l'ostatrice Maria Aloisi.
* Adì 4 Maggio 1693 - Domenico Antonio figlio di Donato Scrimieri e di Antonia Gioyusa coniugi di questo casale di Nohe, naquè ad hore 15 in circa, il quale per l'imminente pericolo di morte fu battezzato in casa da Giovanna Vonghia Mammana e poi à dì 7 detto il sudetto infante che fu battezzato in casa, si portò in chiesa … ecc. ecc.
Ma chi erano queste levatrici ?
I registri molto spesso dicono che al momento del battesimo c’è anche l’ostetrica senza specificarne il nome; ma alcune volte è annotato. Così sappiamo che:
Nel 1693 la mammana di Noha era Giovanna Vonghia.
Nel 1701 l’ostetrica si chiamava Marca Grassa.
Nel 1736 l’ostetrica era Maddalena Birtolo.
Nel 1774 Rosa Palombo detta ammammana.
Nel 1777 troviamo registrata Antonia Boccassi.
Nel 1790 era Antonia Napoletano.
Nel 1820 era Vita Orlando
Nel 1821 la mammana era Maria Aloisi.
Ma troviamo anche:
Francesca Quaglia ostetrice della Terra di Seclì,
Felice Vittoria ostatrice di Sanpietroingalatina,
Francesc'Ant.a coluccia di Aradeo pubblica ostetrice,
Lucia Mosco ostetrice della Terra di S.P. in Galatina per il suo officio chiamata...
Oggi questa situazione di emergenza non accade più perchè i bambini nascono in ospedale.
E' da notare che quasi sempre i padrini di battesimo sono un uomo e una donna qualunque, i più disponibili per essere presenti al momento del sacramento. Nei matrimoni invece i testimoni sono sempre due uomini. Ovviamente non c'erano le grandi feste di oggi, nè grandi regali, fotografi o rinfreschi e pranzi al ristorante.
lug112015
giu192014
Da circa un anno è in vigore una legge che, in nome della trasparenza, impone a tutti gli enti locali l’obbligo di pubblicare sul proprio sito istituzionale la situazione reddituale e patrimoniale dei componenti degli organi politici, oltre agli elementi identificativi dell’incarico, i curriculum degli eletti, i compensi di qualsiasi natura connessi all’assunzione della carica, e, non ultimo, le spese sostenute per la propaganda elettorale.
Il Comune di Galatina, per quanto ovvio, si è subito adeguato al dettato della norma.
Visto che nella stessa legge si dice che codesti documenti e informazioni, in quanto pubblicati obbligatoriamente, sono esposti nei siti web in formato di tipo aperto e sono riutilizzabili senza alcuna restrizione, se non quella di citare la fonte e di rispettarne l’integrità, mi son preso la briga di consultare il sito del Comune di Galatina (il cui indirizzo web, per essere precisi, è il seguente: www.comune.galatina.le.it/) e di importare pari pari su Noha.it (rispettandone dunque “l’integrità” ) le autocertificazioni dei redditi e dei patrimoni, pubblicate qualche mese fa, autografate dai quattro consiglieri comunali nohani, che rispondono ai nomi di Daniela Sindaco, Luigi Longo, Antonio Pepe e Giancarlo coluccia (citati qui in ordine sparso e non, come dire, di ricchezza).
Per eventuali gli altri dati si rimandano i nostri 25 lettori al sito istituzionale del Comune.
Daniela Sindaco
Luigi Longo
Antonio Pepe
Giancarlo coluccia
feb072014
Martedì mattina, 4 febbraio 2014, un collega sottopone alla mia attenzione una pagina del più diffuso giornale locale, cioè “Il Quotidiano di Lecce”, o “Nuovo Quotidiano di Puglia”, o come diavolo si chiami, indicandomi un trafiletto in cui si parlava di Noha.
Il collega sa bene, e da tempo, che ho una certa idiosincrasia nei confronti di quell’ammasso di morbida carta a più veli (a mio avviso ottimo per la differenziata) e non tanto perché di proprietà della famiglia Caltagirone (sì, l’Azzurra, figlia di Francesco Gaetano, e moglie in seconde nozze - i valori della famiglia! - di Pier Ferdinando Casini - in nomen omen), ma perché, davvero, preferisco impiegare i ritagli delle mie ore nella lettura di ben altre penne. Non si tratta di snobismo, ma, diciamo così, di personale allocazione ottimale di una risorsa sempre più scarsa come il tempo.
Comunque, quando si tratta di Noha, metto da parte ogni remora, supero ogni barriera architettonica, abbatto steccati e cancelli, e mi fiondo voracemente nella lettura di ogni riga, ogni parola, ogni sillaba che la riguardano, fossero pure vergate, queste righe, sulle superfici più impensate o improbabili del mondo, ovvero riportate su giornali satirici (come in questo caso).
Stavolta, il suddetto collega, inconsapevole, m’ha posto sotto gli occhi un esilarante articoletto, senza firma (per fortuna dell’autore) dal titolo “Primule e lampade per la vita e un premio a don coluccia” (cfr. il pezzo originale riportato di seguito), in cui l’anonimo “giornalista” (con le virgolette), ovvero pseudo-giornalista (senza virgolette), si esibiva nella descrizione puntuale di un evento che ha avuto luogo a Noha nel pomeriggio inoltrato di domenica 2 febbraio 2014. Così si esprimeva il nostro veggente al passato prossimo: “Domenica sera, invece, Casa Betania ha lanciato 45 lampade volanti, accompagnate da una coreografia di danza sui trampoli […]. Musica ed artisti di strada […]”. Notare l’avverbio invece che rende il tutto più verosimile.
Peccato che domenica sera lo spettacolo in programma de quo non ha avuto luogo per via della pioggia. Anzi è stato rimandato a domenica prossima.
Chissà cosa avrà visto di volante l’anonimo cronista (forse degli asini), o chi si fosse mosso sui trampoli (forse lo stesso “letterato”), e dove l’elzevirista avrà incontrato gli artisti di strada (come lui), o quando il poveretto avrà scorto non uno ma ben “2000 lumi, forniti da Casa Betania, accesi dalle famiglie di Noha e esposti alle finestre delle case [sic!]”, per parlarne così compiutamente. Anzi convintamente, dettagliatamente, qualunque-mente (“mente”, stavolta, è voce del verbo).
Dopo il famoso the future in the past (noto nella grammatica inglese), questo genius loci ha inventato the past in the future (ormai noto nella idolatrica pugliese).
Il giornalista, l’abbiam ripetuto un milione di volte, dovrebbe essere un whatchdog (cane da guardia) e non un hotdog; così come il giornalismo non può essere un copia-incolla continuo, o il riporto di un comunicato stampa.
Purtroppo per questi pseudo-giornalisti nostrani, la verità brilla della sua stessa perspicuità, e non manca mai all’appuntamento delle loro figuracce.
Poi uno dice che il sottoscritto legga solo “Il Fatto quotidiano”.
Ma, signori, secondo voi non è meglio il Fatto che il distratto, il contraffatto, l’accatto, anzi il mentecatto Quotidiano?
Antonio Mellone
nov162012
Due indizi non fanno una prova, ma tre o magari quattro? Noi crediamo di si.
Oramai solo chi non vuol vedere non vede: l'UDC è organico alla maggioranza che sostiene l'amministrazione Montagna e l'assessore De Donatis, già presidente del circolo UDC di Casarano, ne è il garante in giunta.
(http://udccasarano.blogspot.it/p/chi-siamo.html)
Qualche giorno fa è andata in scena, nel più classico dei teatrini della vecchia politica partitocratica, un’altra commedia nel Palazzo della Cultura quando l’amministrazione Montagna ha permesso, con spese a carico dei galatinesi, ad un dinosauro della prima Repubblica, già presidente dell'UDC (che coincidenza !), ed ai suoi contigui locali di camuffare da intervento culturale un comizio preelettorale a sostegno delle idee del proprio partito. Un intervento non da studioso, quale l’occasione richiedeva, ma molto più semplicemente un comizio di parte.
Nulla contro il Dott. De Donatis, ma non si capisce perché il Sindaco Montagna neghi l’evidenza dei fatti.
A voler ricordare gli eventi è immediato collegare il centro sinistra tra i principali artefici della caduta dell’amministrazione coluccia e allora il problema sulla coerenza si palesa con clamorosa evidenza.
Esiste tanta ipocrisia quando si negano sudditanze leccesi che prevedono accordi ed alleanze sottoscritte nelle segreterie dei partiti, con buona pace di quella parte della sinistra, oggi messa all'angolo, che tanto ha vantato una vittoria elettorale figlia dell'omogeneità della coalizione e senza inciuci.
Lo avevamo segnalato sin da subito e per nulla convincente ci era apparso il tentativo di negare l'evidenza da parte del Sindaco per una nomina che mascherata da "amicizia personale" era il risultato di un favore ricevuto e da ripagare. La conseguenza è che ancora una volta la città si ritrova a pagare per garantire interessi extracittadini, stile direttore generale, che, giorno dopo giorno, occupano tutto quello spazio lasciato libero dal vuoto che la politica galatinese regala.
Abbiamo letto la banale risposta del Sindaco ad un nostro comunicato che auspicava una gestione della cosa pubblica più vicina allo stato di sofferenza che vivono i cittadini, abbiamo letto della nomina del vigile ecologico che sottrae una unità al servizio attivo già deficitario della CSA, abbiamo assistito ad un Consiglio Comunale dove tutti i gruppi politici di maggioranza hanno sponsorizzato e votato per l’assunzione di 2 dirigenti comunali e contestualmente chiedevano sacrifici ai galatinesi con l'aumento massimo possibile delle aliquote IMU per garantire gli stipendi a quest’ultimi.
Ai galatinesi allora diciamo che la prossima rata IMU, proprio sotto le festività natalizie, è il regalo che quest’Amministrazione ci fa per onorare gli impegni di accordi elettorali sottoscritti ancora una volta in quel di Lecce.
Il pensiero non può che scivolare sul costo di circa € 200.000,00 all'anno per le 2 assunzioni dirigenziali, ma anche alla disastrosa condizione dell’Ente Fiera sulla quale poco o nulla è dato di sapere per poi passare ancora sulla CSA per la quale il Sindaco Montagna aveva preso l' impegno di chiusura e invece oggi si fanno programmi di spesa per circa € 300.000,00. Quella CSA guidata da un Consiglio di Amministrazione inadempiente, nominato dalla contestata amministrazione coluccia e che oggi non si tocca, ma per non contrariare chi ?
Tutti argomenti, sui quali abbiamo già fatto le nostre valutazioni, che porremo all’attenzione della città nuovamente e dettagliatamente. Sono troppo importanti per essere trattati in poche righe, meritano la massima attenzione dei galatinesi.
Per il bene di Galatina noi ci auguriamo che il Sindaco Montagna riveda la sua idea di "Rinascita" della città, mantenendo l'impegno preso in campagna elettorale attuando "la buona politica ora" nella più totale trasparenza con chiarezza politica ed amministrativa.
mar302010
Comune di GALATINA | ||||
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gen052011
nov242017
Sabato 25 novembre, in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, l’Assessorato alle Pari Opportunità del Comune di Galatina organizza l’inaugurazione della “Panchina Rossa”, iniziativa dedicata alla sensibilizzazione e all’impegno per contrastare e prevenire il fenomeno della violenza contro le donne.
L’appuntamento con l’evento la “Panchina Rossa”, a cui farà da sfondo Piazza Alighieri, è fissato per le ore 17.00 e vedrà il contributo dell’Arci e della palestra Zen Shin di Galatina.
La campionessa Alessia coluccia della Zen Shin del Maestro Antonio Buono si esibirà in una dimostrazione di difesa personale dedicata alle donne.
Una grande scarpa rossa, quale simbolo della lotta contro il femminicidio e la violenza contro le donne, verrà invece realizzata dai ragazzi e dalle ragazze ospiti dei progetti Cas e Sprar di Galatina, coordinati da Arci Lecce. La stessa sarà completamente ricoperta di pensieri e slogan.
I ragazzi, a conclusione della manifestazione, faranno omaggio alle donne presenti di fiori di carta realizzati nel corso dei laboratori promossi dall’Arci.
“Abbiamo pensato a questa iniziativa – dice il vice sindaco e assessore alle Pari Opportunità Maria Giaccari – perché è giusto porre in primo piano un problema che ancora oggi viene sottodimensionato. La battaglia contro la violenza sulle donne va combattuta quotidianamente al pari e più di altri reati. La Panchina Rossa, che verrà inaugurata nella nostra Città, è un simbolo dell’impegno collettivo contro ogni tipo di violenza ed è volontà di questa Amministrazione sensibilizzare la popolazione verso questo drammatico problema”.
Ufficio Stampa Marcello Amante
set132011
Giovedì 29 Settembre in occasione della festa patronale di Noha onoriamo l'Arcangelo San Michele e scopriamo i " Gioielli" artistici e culturali di Noha.
Ore 16:00 Percorso turistico culturale guidato dalla Dott.ssa Angela Beccarrisi che ci illustrerà tratti di storia, origini e rivalutazione dei beni artistici di Noha, partendo dalla Chiesa Madre.
Ore 19:00 Solenne Celebrazione Eucaristica presso la Chiesa di San Michele presieduta dal Parroco Rev.mo Sac.Francesco coluccia con la partecipazione dei genitori e dei ragazzi della Comunità Parrocchiale, a conclusione dell'itinerario artistico, come segno di unità e vitalità tra le culture incontrare e i beni ammirati.
La S.V. è invitata a partecipare
fonte: Gruppo Mimi'
set212007
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mar312012
Giancarlo coluccia presentato alla cittadinanza la sua coalizione insieme a Gerardo Filippo segretario provinciale di Io Sud, Pellegrino di Fli, Baldassare per l'UDC, Aldo Maccagnano per La Nazione e la lista civica Città migliore.
apr032012
Depositate a Palazzo Orsini gli elenchi con i nominativi (sedici per lista), ma anche i simboli delle liste e dei partiti e il nome del candidato sindaco che intendono sostenere.
In questa tornata elettorale sono in quattro a correre per la poltrona di primo cittadino, ben venti le liste che si contenderanno i voti e, addirittura, trecentoventi i candidati alla carica di consigliere comunale.
Sono cinque i simboli del centrosinistra che appoggiano la candidatura a sindaco di Cosimo Montagna. Per il Partito Democratico si ricandida il gruppo consiliare dell’ultima amministrazione con Piero Lagna, Daniela Sindaco e Daniela Vantaggiato. La Federazione della Sinistra si stringe attorno a Roberta Forte, Apollonio Tundo e Dino Santoro. Sempre all’interno dell’area di centrosinistra, l’Italia dei Valori punta su Luigi Boselli ed infine Sinistra ecologia e libertà con Vendola e la lista civica Montagna Sindaco.
Cinque anche le liste che sostengono la ricandidatura di Giancarlo coluccia. L’ex sindaco è appoggiato da Io Sud, suo partito di riferimento, Futuro e Libertà per l’Italia, Udc e dalle liste civiche Partito della Nazione e Città migliore. Per il partito della senatrice Adriana Poli Bortone ripresentano la loro candidatura gli ex consiglieri comunali Luigi Cisotta e Nicola Surdo, mentre Fli, schiera l’attuale segretario cittadino, Pierantonio De Matteis. Per il partito dello scudocrociato, infine, scendono di nuovo in campo il vice sindaco uscente, Lilli Villani, e l’ex presidente del consiglio comunale, Cosimo Marra.
Antonio Pepe candidato della coalizione di centrodestra, conta sul sostegno di quattro liste: Popolo delle Libertà, La Pugliaprima di tutto, Partito Socialista Italiano e Città libera. Quest’ultima lista civica presenta un ex consigliere comunale, Maria Grazia Sederino, mentre per il Pdl, scontata è la ricandidatura di Francesco Sabato e Giuseppe Viva, anche loro consiglieri uscenti. Si riconferma in blocco l’ex gruppo consiliare dei Socialisti, Marcella Biancorosso, Giuseppe Spoti, Massimo Sparapane e Antonio Garzia.
Il quarto candidato alla carica di primo cittadino è Carlo Gervasi con la sua coalizione composta da sei liste civiche. La lista Polis, che nell’ultima tornata elettorale ha appoggiato la candidatura dell’ex sindaco coluccia, che per queste elezioni amministrative passa, invece, a sostegno di Carlo Gervasi. Tra i nomi presenti nella lista Polis, gli ex consiglieri comunali Francesco Carrozzini e Andrea Maio. Le altre liste civiche sono quella del Movimento Rione Italia, Galatina Altra, Galatina in movimento, Socialdemocrazia con Gervasi e Lista Gervasi.
CANDIDATO SINDACO: COSIMO MONTAGNA | |
LISTA MONTAGNA De Pasquale Paolo Fachechi Augusto Cesare Grassi Anna maria Levanto Maria Maggio Valeria Masciullo Antonella Mastrolia Barbara Mele Antonio Mino Alessandro Nobile Vincenzo Patera Salvatore Quarta Annamaria Romano Pasquale Schirinzi Pietro Serra Salvatore Vergaro Valentina |
FEDERAZIONE DELLA SINISTRA Forte Roberta Abaterusso Luigi Carmine BeccarisiAngela Congedo Antonio Contaldo Salvatore D'Amico Fabio De Pascalis Luigi Cesare Greco Massimo Lezzi Simona Longo Luigi Mele Paola Perrone Sergio Dantoro Santo (detto Dino) Spedicato Francesco Antonio Tundo Apollonio Viva Roberta |
PARTITO DEMOCRATICO Vantaggiato Daniela Baffa Fernando Colazzo Salvatore Congedo Mirko Lagna Alessandro Lagna Giuseppe Lagna Luigi Antonio Lagna Piero Luciano Marra Massimo Mellone Antonio Minardi Antonio Miri Gianni Sindaco Daniela Spagna Maria Teresa Tempesta Emilio Tundo Daniele |
SINISTRA ECOLOGIA E LIBERTA' Cuppone Claudia S. In De Benedittis Cafaro Chiara Codazzo Antonio Orazio Colazzo Graziano De Giovanni Corrado Gigante Pietro Mandorino Maria Addolorata Manna Andrea Mariano Maria Misciali Lina Panico Giuseppe Perrone Riccardo Rossetti Vanessa Tesoro Andrea Angelo Valentini Fabiana Vantaggiato Marco |
IDV Boselli Luigi Giuseppe Sabella Patrizia Gabrieli Paola Galante Biagio Gentile Antonio Greco Luigi Mandorino Vincenzo Margiotta Marco Marino Norma detta Sonia Marra Alberto Marra Marco Masciullo Maria Grazia Panico Claudio Specchia Priscilla Valentini Donata Vinsper Beatrice Maria |
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CANDIDATO SINDACO: CARLO CARMINE GERVASI | |
LISTA GERVASI Bianco Marcella Cappello Elisa De Matteis Paola Esposito Maria Rosaria Detta Sara Gerardi Giuseppe Giannuzzi Daniela Lisi Federico Luceri Vincenzo Mangia Enzo Palama’ Mario Palumbo Beniamino Patera Antonio Patera Danilo Perrone Alessandro Stasi Carlotta Stefanelli Rosi |
GALATINA ALTRA Florido Carmela Detta Carmen Gorgoni Maria Antonietta Maiorano Annalisa Mangia Flora Maria Luce Musca Maria Luce Panico Valentina Del Coco Vincenzo Detto Enzo Marra Antonio Ciccardi Giuseppe Detto Pino Perrone Antonio Antonaci Paolo Bodelmonte Angelo Forletti Fabio Perrone Mario Surdo Enrico Surdo Marco |
SOCIALDEMOCRAZIA CON GERVASI Al Aarag Luca Attanasi Sara Beccarisi Santo Candito Helenio Cascio Giampiero Cascione Andrea Cudazzo Andrea Gatto Andrea Loreta Gianfranco Maglio Marta Mangia Loredana Marra Valentina Micheli Donato Luigi Murciano Rocco Giovanni Detto Gianrocco Sanso’ Giuseppe Serafini Giuseppe |
NOVAPOLIS GALATINA Valente Raimondo Carrozzini Francesco Tundo Cesario Carratta Simone Spinelli Santino Antonio Campa Maria Antonietta Greco Pietro Greco Alessandro coluccia Michele Garzia Chiara Carratta Fabio Spagna Rosario Jari Maio Andrea Santoro Luigi Vincenti Francesca Tarantino Cosimo |
MOVIMENTO PER IL RIONE ITALIA E PER GALATINA Bello Massimo Russo Piero Luigi Leopizzi Cinzia Surdo Pietro Forte Antonio coluccia Tonia Ciriolo Alessandro De Pirro Franco De Blasi Pantaleo Massimo Ciccarese Stefano De Pascali Luciano Rizzo Antonio Santoro Gianpiero Gugliersi Salvatore Arcadi Giuseppe Perrone Gianpiero |
GALATINA IN MOVIMENTO Amante Marcello Pasquale Ancora Cosimo Caiaffa Aida Cucurachi Livio Bonuso Eligio Marco De Micheli Manuela Farmo Massimiliano Furio Oreste Detto Cosimo Galluccio Giacomo Giannini Massimo Grato Pasquale Mauro Nicola Detto Nico Palumbo Stefania Romano Fortunato Stefano Romano Stefano Villano Pasquale |
CANDIDATO SINDACO: GIOVANNI CARLO coluccia | |
IO SUD Bodelmonte Antonio Cioffi Roberto Cisotta Luigi Di Bella Mauro D’Onghia Milena Gaballo Gianluca Ingrosso Daniele Mandorino Pierluigi Margiotta Angelo Micia Pietro Misciali Marzia Monastero Pompilia Papadia Pierpaolo Surdo Nicola Tardi Antonio Villano Nico |
UDC Marra Cosimo Villani Pasqualina detta Lilli Quarta Davide Arcuti Vito Antonio Baldari Massimo Calabrese Maria Grazie Clementi Matteo Chirco Anna Maria Ciccardi Biagio Pasquale De Blasi Simona De Paolis Lucia Grappa Gabriele Notaro Graziano Tundo Salvatore |
FLI FINI De Matteis Pierantonio Aloisi Lucio Chiriatti Daniel D’Errico Pietro Fedele Gianluca Francone Salvatore Giaccari Matteo Maggio Luciano Margiotta Adriano Onorato Francesco Perrone Antonio Stefanelli Maria Luce Surdo Piero Massimo Toma Giuseppe Venuto Alberto Vergari Pasquale |
150 Aloisi Lucia Arcadi Pietro De Lorenzis Ernesto De Pandis Romina Fulco Giuseppe Inguscio Vincenzo Leto Antonio Notaro Antonio Sambati Pietro Santoro Lucia Santoro Maria Serena Scarcia Marco Serra Carmine Roberto Liaci Giorgio |
CITTA' MIGLIORE Ballarino Giancarlo Beccarisi Alessio Calimero Natale detto Natalino coluccia Salvatore Frisenda Massimiliano Greco Maria Angela Lupo Francesco Margiotta ilario Margiotta Maurizio Maria Mariano Elisa Marra Francesco Mazzotta Luigi Dario Paglialunga Antonio detto patta Perrone Gloria Stefanizzi Alba Mazzotta Federica |
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CANDIDATO SINDACO: ANTONIO PEPE | |
LA PUGLIA PRIMA DI TUTTO Abaterusso Luigi Aloisi Alessandro Bianco Paola Carrozzo Maria Concetta Fulvi Michele Greco Antonio Gugliersi Antonio Leone Francesca Maiorano Tommaso Antonio Marti Giacomo Mita Fernando Russo Davide Andrea Sabella Antonio Schilardi Yari Schirinzi Antonio Alessandro Stefanelli Donato Maurizio |
CITTÀ LIBERA Barbaro Gianluca Carlino Pierlorenzo D’Elia Roberto De Iaco Annarita Geusa Marco Lupo Danilo Antonio Mandorino Alessandro Mariano Emanuele Masciullo Pierluigi Notaro Giovanni Dario Ferrero Marina Rigliaco Luigi Schirinzi Paolo Sederino Maria Grazia Vergaro Renato |
PDL Aloisi Stella Ciarfera Gianluca Fazzi Giuseppe Cosimo Filieri Carmine Franco Dario Lombardi Ivan Magnolo Antonio Marra Antonio Papadia Antonio Perrone Tommaso detto Tommy Sabato Francesco Santoro Salvatore Saracino Cristina Dolores Stomaci Luigi Todisco Anna Rita Viva Giuseppe detto Bepi |
SOCIALISTI Spoti Giuseppe detto Peppino Biancorosso Marcella coluccia Maurizio Congedo Antonella De Lorenzis Lorena D’Errico Pietro Forte Luca Garzia Antonio Lazzari Giampiero Lattarulo Donato Marrocco Giuseppe Nuzzaci Luigi Russo Cosimo Roberto Santo Lucio Antonio Schirinzi Antonio Sparapane Massimo |
apr152010
gen282014
L’Istituto Comprensivo Polo 2 Galatina, Scuola Secondaria di Primo Grado di Noha, in collaborazione con il Club UNESCO di Galatina , nell’ambito del progetto di Educazione alla Pace e ai Diritti Umani promosso dalla Commissione Nazionale UNESCO, ha organizzato un evento formativo in tema di “Immigrazione e diritti dei Minori” rivolto alle Classi Terze della Scuola Media; l’incontro avrà luogo Venerdi 31 gennaio 2014 alle ore 10.00, presso l’Aula Magna della Scuola Media Statale di Noha in Via Petronio,1.
Introdurrà i lavori la Dirigente scolastica Dr.ssa Eleonora Longo; seguiranno i saluti della Prof.ssa Daniela Vantaggiato, Assessore alla Cultura del Comune di Galatina, del Presidente del Club UNESCO Galatina Salvatore coluccia, del Vice Questore della Polizia di Stato Dr. Giovanni Bono, del Comandante della Stazione Carabinieri di Galatina Mar. Musardo Riccardo, del Dirigente del Corpo di Polizia Locale Dr. Antonio Orefice.
Relazionerà la Dr.ssa Maria Cristina Rizzo, Procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Lecce, sul tema:” Immigrazione e tutela dei diritti dei Minori”.
dic212024
Domenica 22 dicembre alle ore 18,30 i nostri maestri cartapestai Antonio coluccia e Andrea Merico sveleranno alla Città il primo Presepe Artistico e Sensoriale di Galatina. Già, perché quest’anno i team di Futuramente APS e di Be Arts ODV hanno voluto focalizzarsi sulle tradizioni e allestire un presepe che sia frutto della consuetudine natalizia che tutti conosciamo e che tutti abbiamo nelle nostre case (ma con un tocco d’arte che non guasta mai) ma hanno anche voluto predisporre il loro lavoro all’inclusività verso coloro che si faranno guidare in un percorso audio-olfattivo che li immergerà nell’idea-Presepe, prima ancora che nel luogo fisico. Così come Benino (pastore tipico del presepe napoletano che giace addormentato e sogna e nel sogno il tutto prende forma), così la voce e gli odori guideranno i visitatori ad una nuova consapevolezza. E non è detto che quest’esperienza non la possano fare anche coloro i quali possono apprezzare appieno la nostra opera d’arte con gli occhi; in fondo, lungi dall’essere un surrogato della fruizione banalmente definita “normale” di un’opera d’arte, il racconto è di per sé stesso un’opera d’arte. Ma…
Non vogliamo svelare nulla, quest’anno il Presepe, e il Natale, saranno veramente inclusivi e coinvolgeranno anche sensi che solitamente restano addormentati davanti al Presepe. Presepe dal tema chiaro e incentrato sull’anno giubilare: “Pellegrini di speranza” è infatti il titolo-idea guida che i nostri maestri cartapestai hanno messo in scena nei locali di corso Porta Luce, 2.
Si parte, come detto, domenica 22 dicembre alle ore 18,30 per l’inaugurazione alla presenza delle autorità cittadine e regionali; ricordiamo infatti che il nostro progetto è frutto di una co-progettazione a livelli diversi tra la nostra Associazione, il nostro Comune e la nostra Regione. E si proseguirà nelle giornate del 25, 26, 28, 29 dicembre e dell’1, 4, 5 e 6 gennaio: sempre dalle ore 18 alle ore 20,30. E sempre in presenza dei nostri maestri cartapestai che, oltre alla magia del Presepe e del Natale, saranno a disposizione dei visitatori più curiosi per cogliere gli aspetti meno noti della lavorazione della cartapesta, cuore del nostro progetto targato Luoghi Comuni Puglia.
Ad accompagnare il Presepe ci sarà una mostra, una estemporanea di alcuni artisti locali che esporranno le loro opere in una contaminazione di generi che abbiamo già sperimentato nel corso di questi mesi. Gli artisti coinvolti sono: Romaldo Antonaci, Stefano Carechino, Dario Carlà, Antonio Congedo, Andrea Sponziello e Daniela Stabile.
mar282017
"La Basilica di Santa Caterina d'Alessandria a Galatina ed i Monumenti Orsiniani a Soleto, incontro tra Oriente ed Occidente, riflessione per l'Europa di domani"
La manifestazione avrà inizio Sabato 1 Aprile 2017 alle ore 10.00 presso il Teatro Tartaro di Galatina con la Proiezione dei documentari sui Monumenti Orsiniani di Galatina e Soleto: "La legenda Aurea di Galatina " prodotto da RAI STORIA , e "Santo Stefano a Soleto" prodotto da IN-Cul.Tu.Re , cofinanziato dal MIUR e con la collaborazione del MIBACT, per le Scuole Secondarie del Distretto di Galatina, con il commento dello Storico dell'Arte Luigi Manni e delle curatrici di IN-Cul.Tu.Re Paola Durante e Sofia Giammaruco.
Sempre Sabato 1° Aprile alle ore 18.00 si proseguirà presso il Teatro Tartaro con una Tavola Rotonda sulla "Basilica di Santa Caterina di Galatina” ed in particolare sul suo ciclo di Affreschi; interverranno gli Storici dell’Arte Prof.ssa Maria Stella Calò Mariani, Emerita dell'Università di Bari; Dott.ssa Antonella Cucciniello, Direttrice dei Musei del Palazzo Reale di Napoli; Prof.ssa Anna Trono, Docente di Economia Politica presso il Dipartimento di Beni Culturali dell'Università del Salento; Dott.ssa Eugenia Vantaggiato, Segretario Regionale MIBACT per la Puglia; Arch. Maria Piccarreta, Soprintendente Belle Arti e Paesaggio per le province di Lecce, Brindisi e Taranto.
La Tavola Rotonda sarà coordinata dal Prof. Rosario coluccia, Ordinario di Linguistica Italiana e Accademico della Crusca.
Anche quest'anno, nella giornata di Domenica 2 Aprile, avrà luogo il Corteo Storico di Maria d'Enghien, che percorrerà le vie del Centro Storico al mattino a Soleto, e nel pomeriggio-sera a Galatina.
Nelle giornate di Sabato 1° Aprile nel pomeriggio, e per tutta la giornata di Domenica 2 Aprile, si terranno visite guidate nei luoghi Orsiniani con l'assistenza di esperte guide turistiche; si inizierà da Palazzo Orsini, attuale Palazzo di Città, per passare poi alla Basilica di Santa Caterina con il Suo Chiostro ed il Museo; analogamente a Soleto si terranno visite guidate alla Guglia degli Orsini ed alla Chiesa di Santo Stefano.
Sempre nelle giornate di Sabato e Domenica i Ristoratori del centro Storico di Galatina e di Soleto proporranno agli Avventori ed ai Turisti un Menu con i piatti tipici della tradizione Medievale del Salento, con la consulenza dei Ricercatori e dei Docenti dell'Istituto Alberghiero "A.Moro" di Santa Cesarea Terme; analogamente Docenti ed Alunni dell'Istituto Alberghiero di Santa Cesarea offriranno al Pubblico una dimostrazione dei principali piatti medievali.
nov132012
Noha, 13 Novembre 2012
LETTERA APERTA A:
-Gentilissimo signor Sindaco del Comune di Galatina, Dottor Cosimo Montagna.
-Assessore con delega alle Politiche sociali, alla Cultura e polo biblio-museale, al Diritto allo studio e servizi scolastici, Prof.ssa Daniela Vantaggiato.
Oggetto:
Istanza riguardante l’attuazione di un procedimento amministrativo al fine di apporre un vincolo giuridico (finalizzato al loro recupero) dei Beni Culturali di Noha.
Gentilissimo Signor Sindaco e Assessore, con la presente, mi faccio carico di riassumere in breve i vari sforzi profusi dai nohani al fine di tutelare e valorizzare i Beni Culturali di Noha:
A questo punto mi chiedo e Vi chiedo, se è giusto che un dipendente dello Stato (o comunque in possesso di incarico) non si faccia vivo (come forse suo dovere), ed attenda invece che sia un privato cittadino, come il sottoscritto, a sollecitare una risposta, qualunque essa sia.
Non pensate che anche i Beni Culturali di Noha abbiano un minimo di dignità e dunque, anch’essi, una specie di diritto di cittadinanza? Non trovate deprimente lo scempio infinito cui questi beni vengono sottoposti, prima dai privati proprietari e poi dal pubblico (che dovrebbe limitare un po’ l’ignavia del privato, così come previsto dalla Legge)?
Vi ritengo, gentile Sindaco e Assessore, persone degne di fiducia e attente agli impegni di cui Vi siete fatti carico. Per questo Vi chiedo di incontrarci al più presto, affinché possa meglio spiegarVi lo stato dell’arte del lungo processo che porterà (porterebbe) al vincolo di salvaguardia sui suddetti beni culturali. Sono certo che un Vostro intervento nei confronti della Sovrintendenza accelererà, anzi sbloccherà l’iter che sembra essersi inceppato per chissà quali strampalati marchingegni. Ogni giorno trascorso senza un nostro intervento equivale ad un colpo di piccone alla bellezza, all’arte e dunque al benessere di tutta la collettività.
Distinti saluti
Marcello D’Acquarica
nov112010
Nella sala convegni dell’Oratorio Madonna delle Grazie il 13 Novembre 2010 avrà luogo la presentazione del libro “La Sapienza, criterio di Dio” (Arti Grafiche Marino, Lecce, 2010) del nostro amico e collaboratore Fabrizio Vincenti. Un libro da leggere con lentezza e sulle cui pagine riflettere per migliorare il mondo a partire dal nostro “io” troppo spesso enfatizzato. Fabrizio Vincenti, i cui articoli compaiono puntualmente sulla rivista on-line "L'Osservatore Nohano" ormai da tempo, si è formato nel glorioso seminario di Otranto, scuola rinomata, dal Settecento in poi, per la floridezza degli studi e la bontà dei giovani avviati al sacerdozio. Quel pio collegio ha “prodotto” pastori di gran prestigio, sacerdoti e vescovi, ma anche professionisti e uomini di importante levatura sociale, che hanno dato lustro ed onore al Salento e all’Italia: come il nostro Fabrizio, che da laico sta cercando di dar buon nome e reputazione alla nostra cittadina, lavorando nel corpo della Guardia di Finanza ad oltre mille chilometri di distanza da Noha, sua piccola patria.
Interverranno:
Tutta la popolazione è invitata a questo evento culturale.
dic152015
Luisa Ruggio torna a Galatina, in un incontro promosso dalla Libreria Fiordilibro in collaborazione con I Vitelloni Bistrot, per presentare il suo ultimo romanzo “ Notturno” edito da Besa, il 17 dicembre alle ore 19,00 presso i Vitelloni Bistrot di Piazza Alighieri,79.
Dialogherà con l’autrice, la giornalista Valentina Chittano.
Le note di Angelo coluccia accompagneranno l’incontro .
Luisa Ruggio torna ad affascinarci con la sua scrittura e ci regala uno scrigno denso di tesori e meraviglie perché tale è Notturno .
Si narra che Erik Satie avesse una stanza segreta che fu aperta solo dopo la sua morte: lì custodiva una collezione di ombrelli. E’ questa la scusa che un traduttore tedesco ,Jul , usa alla soglia dei quaranta anni come zattera e rifugio quando si accorge di non aver una famiglia,un futuro, né un vero luogo in cui fare ritorno. Da bambino Jul ha lasciato Stoccarda insieme alla madre, è cresciuto viaggiando in solitaria, attraversando paesi veri o immaginari, alla ricerca del padre che non ha mai conosciuto. A Firenze, dove continua a sentirsi un senza terra, tenta di dimenticare il passato di cui non ama parlare. Ha ereditato questo silenzio da suo nonno, il Lupo, sopravvissuto alla battaglia si Stalingrado e ad una traversata di quattromila chilometri a piedi in un regno di neve e sergenti. Nottetempo Jul si diverte a postare un racconto a puntate ispirato ai Cinque Notturni di Satie, gli ultimi che il suo autore preferito scrisse dopo la morte dell’amico Debussy.Poi un giorno, una sconosciuta che dice di chiamarsi Lyda inizia a leggere il suo racconto a puntate e gli scrive da una terra si frontiera che non nomina mai. Inizia così un dialogo intenso , un inverno di favole e un processo di rivelazione. I Cinque Notturni di Satie scandiscono la rieducazione sentimentale ed erotica di Jul e Lyda. I due, insieme , rimetteranno in discussione tutto ciò che credevano immutabile, a cominciare dalla difficoltà di conciliare i mondi immaginari e la realtà claustrofobica della vita quotidiana, il tempo interiore e l’orologio degli altri.
Luisa Ruggio scrittrice e giornalista ha esordito nel 2006 con il suo primo libro "Afra" aggiudicandosi ben 5 premi letterari, ha inoltre pubblicato diversi saggi sul cinema e la psicoanalisi e altri tre libri: "Teresa Manara" nel 2014, "La nuca" nel 2008, e la raccolta di racconti brevi "Senza Storie".
Emilia Frassanito
gen312013
Fare politica responsabilmente obbliga, anche, a proporre misure utili e praticabili. Principio che spesso viene calpestato, come sta accadendo nel caso della nomina degli scrutatori oggi avvenuta in Commissione elettorale.
Una seduta in cui è intervenuto il consigliere comunale del Pd, Luigi Lagna, che ha chiesto a gran voce il rispetto di non meglio precisate regole: sarebbe il caso che ci spiegasse se questa mattina aveva un regolare permesso per assentarsi dal posto di lavoro. Anche questa è legalità.
Le liste civiche che un tempo sostenevano il loro candidato sindaco, Carlo Gervasi, appoggiano ora il consigliere comunale Marcello Amante come nuovo “politologo” della loro coalizione e cavalcano – con un po’ di ritardo – argomenti che in un momento di antipolitica fanno presa sui cittadini. In questo caso si tratta della nomina degli scrutatori che, secondo le civiche, vedrebbe nel consigliere Amante il paladino della giustizia. In realtà l’argomento è stato trattato in Consiglio comunale e la sua non è stata l’unica presa di posizione in merito alla nomina degli scrutatori. Ho presentato un emendamento secondo il quale si sarebbe dovuto dare spazio ai disoccupati, alle ragazze madri, a chi non ha mai avuto occasione di svolgere questo lavoro. Tanto premesso, mi pare davvero fantasiosa l’eventualità di un sorteggio in cui siano esclusi “secondo il principio della turnazione, gli scrutatori della immediata precedente tornata elettorale affinché non sia possibile svolgere l’incarico due volte consecutivamente”. Mi rendo conto delle buone intenzioni che ci sono dietro alla proposta, ma la stessa manca di fondamento giuridico e quindi non è praticabile.
Proprio per questo, coerentemente, l’Udc ha nominato i suoi scrutatori ritenendo che la scelta del sorteggio fosse viziata dall’assenza di un regolamento che prevedesse questa modalità e le eventuali corsie preferenziali per specifiche categorie svantaggiate.
gen102011
“L’essenziale è invisibile agli occhi”, leggiamo nel “Piccolo Principe”. Ma quali sono gli occhi con cui dobbiamo vedere l’embrione umano? Certamente gli occhi del corpo, dell’intelligenza e della ragione innanzitutto. Le evidenze scientifiche che dimostrano il protagonismo biologico dell’embrione dovrebbe essere ormai un dato acquisito. Gli occhi della ragione, le ragioni della ragione scientifica inoltre ci parlano di un secondo aspetto così poco riflettuto: la nostra relazionalità con nostra madre, dapprima solo biologico-ormonale, poi psicodinamico e intensamente simbiotico anche sul piano emozionale. Infine, il terzo aspetto evidenziato dalle ragioni della ragione scientifica è che l’embrione, il feto, può essere curato come un paziente a tutti gli effetti. Queste tre evidenze fondano i veri diritti dell’embrione: il suo protagonismo biologico, la sua relazionalità, il feto come paziente. È in quest’ottica che si colloca il Convegno Diocesano di Pastorale della Salute dal tema “Diritto alla Vita, Diritto alla Salute” che si terrà venerdì 14 gennaio 2011 nella Sala Convegni dell’Oratorio Madonna delle Grazie di Noha alle ore 17.00. Viviamo un tempo particolarmente soggetto a mutamenti continui e questo è causato da diversi fattori, in special modo dalle scoperte tecnologiche che investono la vita e da un pensiero debole incapace di agire criticamente nella ricerca della verità. Il Santo Padre Benedetto XVI afferma:«I tentativi di clonazione hanno suscitato viva preoccupazione nel mondo intero. Diversi organismi a livello nazionale e internazionale hanno espresso valutazioni negative sulla clonazione umana e nella stragrande maggioranza dei Paesi è stata vietata. La clonazione umana è intrinsecamente illecita, in quanto, portando all'estremo la negatività etica delle tecniche di fecondazione artificiale, intende dare origine ad un nuovo essere umano senza connessione con l'atto di reciproca donazione tra due coniugi e, più radicalmente, senza legame alcuno con la sessualità. Tale circostanza dà luogo ad abusi e a manipolazioni gravemente lesive della dignità umana»(Caritas in Veritate, 18). L’uomo è continuamente minacciato dalle sue stesse scoperte ed è per questo che, aiutati da alcuni esperti, vogliamo fare chiarezza. L’appuntamento di studio e di approfondimento ci farà conoscere: “La verità su: clonazione e cellule staminali: aspetti scientifici e clinici” con la relazione tenuta dal Prof. Dott. Giuseppe Noia, Responsabile del Centro Diagnosi e Terapia fetale-Day Hospital Ostetrico-Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma e Presidente Nazionale dell’Associazione Italiana Ginecologi Ostetrici Cattolici; “La verità su: clonazione e cellule staminali: aspetti biogiuridici” con la relazione tenuta dalla Dott.ssa Marina Casini, Docente di Bioetica- Istituto di Bioetica- Facoltà di Medicina e Chirurgia “A. Gemelli” di Roma.
Don Francesco coluccia
fonte: http://www.francescocoluccia.it/
gen022013
Caro Giovanni,
stavamo preparando, tutto per te (sapevamo che ci tenevi) un video sul presepe di Noha, quello sull'antica Masseria Colabaldi. Ce lo aveva suggerito (e noi vi avevamo aderito con entusiasmo) il tuo e nostro amico Antonio coluccia.
Nonostante le riprese già effettuate sabato scorso, non abbiamo fatto in tempo a predisporre il CD.
Tu sei dovuto andar via un po' prima. Ma, comprensivo come sei sempre stato, apprezzerai i nostri propositi.
Buon viaggio Giovanni.
Siamo certi che non ti dimenticherai di noi, di questo sito (che con piacere ti ha più volte ospitato), della tua Noha, e dei tuoi cari, la Maria, Alice e Pasquale. Che abbracciamo tutti affettuosamente.
Gli amici di Noha.it
mar082017
Il team under 16 della Showy Boys Galatina approda alla fase regionale. Dopo aver conquistato la final four provinciale, conclusasi con un terzo posto in virtù del successo sul Progetto Azzurra Alessano, i giovani allievi bianco-verdi superano i confini territoriali per giocarsi con pieno merito la fase eliminatoria regionale.
Il Comitato Fipav Puglia ha stilato quattro gironi composti da tre squadre che disputeranno le gare previste in calendario. La Showy Boys di mister Nuzzo è stata inserita nel girone B assieme a Polisportiva Amatori Volley Bari e Polisportiva Frascolla Taranto. Nella prima giornata, i galatinesi saranno impegnati Domenica 19 marzo (ore 11) nella trasferta a Carbonara di Bari mentre nel turno successivo, Giovedì 23 marzo (ore 17), ospiteranno al Palazzetto dello Sport “Fernando Panico” la formazione tarantina della Frascolla.
“L’accesso alla fase regionale è un bel traguardo per il gruppo da me allenato – dichiara coach Gianluca Nuzzo – arriva dopo la competizione della final four provinciale e soprattutto una regular season che hanno visto gli under 16 distinguersi per gioco e risultati. Il torneo regionale è una opportunità da sfruttare per confrontarsi con i pari età di altre realtà sportive e da vivere con il massimo entusiasmo e divertimento”.
Organico Under 16
Carachino Giacomo, Carcagnì Alessio, Carlucci Antonio, coluccia Paolo, De Pascalis Giulio, Esposito Lorenzo, Loreta Ludovico, Martina Marco, Petracca Marco, Rizzello Giulio, Rossetti Mirko, Salvio Matteo, Schiattino Francesco, Scorrano Stefano, Stifani Emanuele, Urso Giovanni. Allenatore: Nuzzo Gianluca
www.showyboys.com
feb012013
set222017
Grandissima affluenza di pubblico e, soprattutto, di bambini, per la “Notte Bianca dei Bambini – Rione Italia in festa” a loro dedicata dalla Sezione di Galatina dell’Associazione Arma Aeronautica svoltasi il 16 settembre 2017.
L'attesissimo evento è stato un vero successo con spettacoli di giocoleria, artisti di strada, teatro dei burattini, laboratori di gommapiuma, trucca bimbi, animazione di strada, spettacolo circense e spettacolo di magia che hanno fatto di ogni bambino il protagonista assoluto della grande festa notturna.
Come per incanto l'intera piazzetta si è trasformata in uno spazio a misura di bambino dedicato quest'anno al progetto “Un tuffo nel passato – Scopriamo insieme i giochi di una volta”.
Il progetto ha incoraggiato i bambini a scoprire l’importanza del gioco per lo sviluppo delle proprie attitudini psico-fisiche, attraverso la conoscenza e la pratica dei giochi tradizionali ripresi dal patrimonio culturale dei nonni. Attraverso la testimonianza orale di nonni e genitori i bambini hanno imparato a costruire ed usare i giochi di un tempo e scoprire che quei giochi che vengono dal passato e che fanno parte del nostro “patrimonio culturale immateriale” possono ancora oggi essere fonte di divertimento e socializzazione, capaci di superare qualsiasi differenza sociale, fisica o di razza per abitare in un villaggio globale fatto ancora di vicoli, piazze, campetti dove correre in libertà, affinché il gioco divenga e resti un diritto inalienabile di ogni bambino.
Un’intera serata dedicata ai più piccoli e alle famiglie ha trasformato il Rione Italia in un immenso parco divertimenti con tante attrazioni che hanno soddisfatto ogni gusto ed immaginazione.
L’evento ha previsto attrazioni come: trenino, teatro dei burattini, laboratori di gommapiuma, trucca bimbi, animazione di strada, spettacolo circense e spettacolo di magia per bambini e finanche lo spettacolo pirotecnico per il quale dobbiamo ringraziare “L'arte nel cielo” di Alessandro coluccia e “FunnyClub Galatina” di Schinzari Simona.
La solidarietà è per l’Associazione Arma Aeronautica l’irrinunciabile impegno di ogni manifestazione; parte dei fondi provenienti da contributi pubblici e la totalità dei fondi provenienti dalla sensibilità volontaria dei privati vengono, infatti, puntualmente devoluti in beneficenza. Quello che all’inizio poteva sembrava quasi un azzardo, è diventata ormai una scelta definitiva che ha permesso in questi anni di sostenere molti progetti concreti a favore della città e dei cittadini, in particolare delle persone più deboli o meno fortunate.
In questa occasione abbiamo deciso di promuovere l’Associazione Onlus "Abilmente Insieme" che opera presso il Centro aperto polivalente per minori a Noha in piazza Menotti; abbiamo posizionato infatti un salvadanaio e nei prossimi giorni consegneremo il ricavato.
Doveroso un ringraziamento alla Monteco che, con pazienza e professionalità, ha esaudito tutte le nostre richieste, a Biagio Tabella, Roberta, Carolina ed a tutto lo staff dell’Associazione “Teste di Legno”, agli Sponsor che hanno voluto legare il nome della loro Attività Commerciale alla nostra iniziativa, ma soprattutto a tutti Voi che ancora una volta ci avete accompagnato in questo fantastico viaggio.
A malincuore, personalmente, devo sottolineare la quasi totale “assenza” dell’Amministrazione Comunale anche quando ho chiesto cose non particolarmente complicate e comunque funzionali alla manifestazione in generale ed alla piazzetta in particolare. Se ci sarà da parte loro la volontà di un confronto noi, naturalmente, sarò presente…
Intanto ci godiamo i sorrisi dei bambini che ci hanno ripagato alla grandissima degli sforzi e dei sacrifici fatti per portare avanti questo progetto e, forse, per riproporlo anche a Natale…
Permettetemi però un ultimo, ma non meno importante, ringraziamento: se la manifestazione si è realizzata è stato anche grazie al silente e solerte lavoro fatto dall’amico Santino Beccarisi. GRAZIE!!!
Russo Piero Luigi
mag302014
Si svolgerà lunedì 2 giugno, alle ore 19.00, presso Palazzo Orsini, la Cerimonia di conferimento del Premio “Città di Galatina – Beniamino De Maria”, destinato a personalità galatinese e no, che abbia illustrato con la sua opera la Città di Galatina e le abbia reso servizi di particolare importanza.
Il Premio venne istituito nel 1998 in memoria del compianto e illustre concittadino Beniamino De Maria, deputato all’Assemblea Costituente dal 1946 al 1948, deputato alla Camera dalla I alla VI Legislatura, dal 1946 al 1975 e Sindaco di Galatina negli anni Settanta e Ottanta.
Il Premio viene assegnato ogni biennio da apposita commissione che, in data 11 febbraio 2014, presieduta dal Sindaco Cosimo Montagna e composta inoltre da: prof. Antonio Lucio Giannone, Prorettore dell’Università degli Studi di Lecce; dott. Salvatore Riccardo Monsellato, Vice Presidente dell’Ordine dei Medici di Lecce; don Aldo Santoro, Parroco della Parrocchia SS. Pietro e Paolo; dott. Biagio Galante e dott. Marcello Pasquale Amante, Consiglieri comunale, ha stabilito di conferire il riconoscimento alle seguenti personalità:
Mons. Don Fedele Lazari – biennio 2008-2009 – VI edizione;
Prof. Lucio Romano - biennio 2010-2011 – VII edizione;
Prof. Rosario coluccia - biennio 2012-2013 – VIII edizione;
La cerimonia di consegna del Premio “Città di Galatina - Beniamino De Maria”, a cui l’amministrazione Montagna ha desiderato fortemente dare continuità alle iniziative già consolidatesi negli anni passati, si terrà, come già detto, il 2 giugno 2014 alla presenza di autorità politiche, civili, militari e religiose. Interverranno il Sen. Prof. Giorgio De Giuseppe e i componenti della Commissione in rappresentanza dell’Università del Salento, dell’Ordine dei Medici, della Parrocchia SS. Pietro e Paolo, del Consiglio Comunale.
Coordinatore il direttore de “Il Galatino” dott. Rossano Marra.
La serata sarà allietata da un intermezzo musicale con la violoncellista laura Ferulli.
Il Premio “Città di Galatina – Beniamino De Maria” è stato precedentemente così assegnato: Mons. Prof. Antonio Antonaci (1998), Prof. Aldo Vallone (2000), Prof. Dr. Vincenzo Carrozzini (2002), Prof. Mario Signore (2004), Sen. Giorgio De Giuseppe (2006).
apr212012
Partecipazione di “Grande Sud” alla campagna elettorale del candidato sindaco di Galatina Giancarlo coluccia con la presenza del suo fondatore, l’On. Gianfranco Miccichè. L’incontro si è tenuto ieri 20 aprile presso il comitato elettorale di Galatina. Oltre all’On. Miccichè la presenza della Senatrice Adriana Poli Bortone e del Segretario Provinciale di Io Sud Gerdardo Filippo.
Dopo i saluti e i ringraziamenti di rito, il candidato sindaco di Galatina ha introdotto l’intervento dell’On. Gianfranco Miccichè che ha voluto spiegare il perché del sostegno da parte di Grande Sud ai sindaci del sud ed in particolare a Giancarlo coluccia. “Noi siamo contro i partiti che si sono prestati al massacro del sud a favore del nord”, ha affermato Miccichè, “e vogliamo favorire uno sviluppo del territorio affinché i nostri figli non siano costretti ad andare altrove per cercare opportunità di lavoro; solo allora potremo dire di aver raggiunto il nostro obiettivo. Il nostro è il partito dei sindaci poiché sono loro a rappresentare il territorio e le sue istanze. E di certo non potevo mancare a quest’appuntamento per esprimere solidarietà e supporto ad un candidato sindaco come Giancarlo coluccia che, con la sua onestà e fermezza, ha da sempre lottato per il bene e lo sviluppo del territorio”.
A seguire l’intervento della Senatrice Adriana Poli Bortone che ha voluto sottolineare come, nel recente passato, anche lei abbia vissuto con amarezza le vicende di Galatina. “E’ necessario”, ha sottolineato la Senatrice, “riprendere le tracce di un percorso di vita amministrativa più corretta e leale anche nei rapporti tra le forze politiche che devono avere degli obiettivi politici e non di carattere personale”. Attenta ed entusiasta la partecipazione dei cittadini i quali hanno salutato gli intervenuti con lunghi applausi.
Ufficio Stampa Giancarlo coluccia
mar172013
L’ultimo campionato di calcio agonistico disputato nella nostra cittadina risale a circa 30 anni fa.
Correva l’anno 1984, quando il “NOHA CALCIO” militava nel campionato calcistico di Seconda Categoria. Sono passati circa 32 anni e da allora a Noha non c’è più stata una squadra di calcio di questo livello. Eppure, a sentire i commenti dei nostri concittadini, era davvero bello quando la domenica si andava allo stadio comunale con tutta la famiglia a vedere la partita. E’ pur vero che molte cose sono cambiate, anche perché magari prima non c’erano tutte quelle distrazioni che la modernità ci ha portato e che, forse, non favoriscono il ritorno a Noha di un’iniziativa così bella, ma sognare non fa mai male. Nonostante tutte le tele-cavolate, le oasi dei mega-centri commerciali dove regna il nulla culturale o sportivo, il calcio per fortuna non passa di moda, e resiste perfino agli tsunami delle partite truccate e delle scommesse "dopate" . Pertanto i numerosi ragazzi nohani che volessero partecipare giocando il calcio migliore, quello sano e senza finzioni, sono costretti a “emigrare” nei paesi limitrofi per iscriversi ad una scuola di calcio (e, perché no, tentare il “sogno” di costruirsi una carriera). Non è bello vedere i nostri ragazzi andar via da Noha per soddisfare questa loro passione, soprattutto perché, se andiamo a vedere articoli e foto di circa trent’anni fa, notiamo che la maggior parte dei calciatori di allora erano nativi della nostra frazione. Noha, infatti, è sempre stata un buon vivaio di calciatori provetti, molti cresciuti a quella scuola di calcio che era la strada (un tempo quella che dava la miglior formazione sportiva ed umana). Per onor di cronaca, è bene ricordare che la formazione del “Noha Calcio” pubblicata nella foto, in due anni ha conquistato la promozione dalla Terza alla Seconda Categoria, ottenendo una serie di vittorie giocando sul campo comunale di Noha (ed, in trasferta, sui campi di calcio di mezzo Salento, sempre seguita da folto pubblico di tifosi organizzati con striscioni, tamburi, coriandoli e fumogeni multicolori). Oltre alla buona volontà ed alla passione degli sportivi sono certamente necessari l’impegno di tipo economico-finanziario, il tempo da dedicare alla causa, e soprattutto la collaborazione di un gruppo di persone affiatate per tutta una serie di attività organizzative. Ovviamente in tempi di forte crisi economica, come quella che stiamo vivendo e che colpisce aziende e famiglie, potrebbe sembrare azzardata la proposta di in una nuova avventura calcistica nel nostro paese. Le difficoltà sono non poche, certamente. Ma penso che con la passione si possano superare tutti gli ostacoli. E chissà che proprio dalle minacce non nascano delle opportunità anche in questo settore. Questo è il mio appello ed il mio augurio. Mai dire mai.
Antonio Mariano (’91)
La formazione del Noha 83-84: da sinistra ,in piedi Notaro (allenatore), Fuso, Giurgola, De Mitri, Navone, Mariano P., Gatto, Marra, Guido.
Da sinistra, in basso: Serra, Mariano M, Filoni, Sindaco, coluccia, Notaro ,Mauro.
I quadri societari erano i seguenti: PRESIDENTE: Donato Rizzo, VICEPRESIDENTE: Alfredo Negusini, CASSIERE: Pietro coluccia, ALLENATORE: Antonio
mar062018
Eccoci giunti alla parte ottava della ricerca di P. Francesco D’Acquarica. In questa puntata si parla tra l’altro di due Sinodi diocesani, ai quali partecipò anche Noha con due sacerdoti.
La redazione
CESARE BOVIO (verso il 1530 - 1583)
Vescovo di Nardò dal 1577 al 1583)
Dal 1577 al 1583 i Pontefici furono:
Gregorio XIII (1502-1585) Papa dal 1572 al 1585
Sisto V (1521-1590) Papa dal 1585 al 1590
Arciprete di Noha:
Don Salvatore Colafilippi (1550-1600), parroco dal 1570 al 1600 circa.
Cesare Bovio, fu eletto Vescovo di Nardò (il 14° della serie) da Gregorio XIII il 15 aprile del 1577. Era nato a Bologna verso il 1530 ma oriundo di Brindisi.
Era specializzato in diritto civile ma specialmente nelle discipline ecclesiastiche che aveva appreso dal fratello Carlo (1522-1570), famoso Arcivescovo di Brindisi. Curò l’osservanza della disciplina ecclesiastica, la formazione dei chierici e di tutti gli addetti al culto, guidandoli all’onestà della vita.
Appena giunse in diocesi, complimentandosi per il bene operato dal suo predecessore e dell’ottimo stato spirituale in cui la trovò, disse queste famose parole: Io trovo il terreno della mia diocesi ben governato, senza alcun’erba trista, di modo che non c’è bisogno d’altro che di ottima semenza.
Nominò vicario generale Fabio Fornari, arcidiacono di Brindisi, suo nipote da parte materna e poi suo successore nel governo della diocesi. Secondo le indicazioni del Concilio di Trento (1545-1563) indisse il primo sinodo diocesano, che celebrò il 15 agosto 1577.
In esso trattò delle chiese, della celebrazione dei divini misteri e delle Messe; della vita e dell’onestà dei chierici; degli arcipreti e dei rettori di chiese parrocchiali; delle norme da osservarsi nelle feste; dei Sacramenti del Battesimo, della Confermazione, della SS.ma Eucaristia, della Penitenza o Confessione, con l’elenco dei casi riservati e la forma di assoluzione da pronunziarsi uniformemente da tutti nelle confessioni ordinarie e l’altra di assoluzione generale da censure e da peccati, da usarsi in tempo di giubileo plenario, dell’Estrema Unzione, dell’Ordine e ‘Per quel che tocca la collatio di benefici, del Matrimonio; delli Maestri di scola et librari et de li libri che haran da visitare e quelli che haràn da tener per i Preti’.
A questo primo sinodo vi presero parte tutti i rappresentanti della chiesa di Nardò e delle parrocchie della diocesi. Anche Noha fu presente.
Di Nardò c’erano dunque 5 dignità, 20 canonici abati del capitolo cattedrale, 28 sacerdoti, 4 diaconi e 6 suddiaconi del clero; 11 abati dai conventi di Nardò e del resto della diocesi.
Erano inoltre presenti i 42 arcipreti seguenti col relativo clero:
Tabelle, Galatone, con 25 sacerdoti;
Copertino, con 39 sacerdoti, 3 diaconi, 2 suddiaconi e 10 chierici beneficiati;
Parabita, con 8 sacerdoti ed un diacono;
Racale, con 10 sacerdoti, 3 diaconi, 4 suddiaconi e 7 chierici beneficiati;
Casarano grande, con 5 sacerdoti;
Matino, con 4 sacerdoti e 2 diaconi;
Taviano con 3 sacerdoti ed un diacono;
Alliste, con un sacerdote, 2 diaconi ed un suddiacono;
Casarano piccolo, con un sacerdote;
Felline, con 3 sacerdoti, un diacono ed un suddiacono;
Collemeto, Tuglie, Fulcignano, Ugiarico, Carignano, Aradeo, con 3 sacerdoti;
Seclì, con 2 sacerdoti ed un diacono;
Noha, e Neviano con 2 sacerdoti.
Noha partecipò dunque con due sacerdoti. Ormai la cittadina “Domus Novae” con le 13 chiese non esiste più: rimane un paesino con pochi abitanti con l’Arciprete e un vice parroco. Non ho trovato il nome di questo arciprete che ha partecipato al Sinodo, ma con molta probabilità fu lo stesso don Salvatore Colafilippi.
Pur non avendo trovato particolare notizie su questo arciprete possiamo dire quanto segue.
Il Colafilippi fu arciprete di Noha dal 1570 al 1600 per circa 30 anni. Probabilmente era nativo di Galatina ma residente a Noha.
Nel 1563 era terminato il Concilio di Trento che aveva stabilito che in ogni parrocchia ci fossero i registri dei battezzati, dei morti e dei coniugati. Ma a Noha per ora tutto questo non c’è: si vede che il nostro arciprete non ha ancora preso coscienza delle disposizioni del Concilio di Trento, e passeranno più di cento anni prima di avere i primi registri (almeno quelli conservati) che sono del 1689.
Durante il suo governo pastorale la chiesa basiliana di S. Teodoro, probabilmente danneggiata dai Turchi dopo il 1480, fu acquistata dal sig. Nicola Baldi, un affarista toscano ma residente a Galatina, assieme a tutta la proprietà terriera e venne inglobata nella masseria Colabaldi (1595). Stessa sorte seguirà il convento dei Basiliani.
Il 9 aprile 1578 Cesare Bovio diede inizio alla visita pastorale della diocesi. Ebbe come convisitatori Fabio Fornari, dottore nelle due leggi, Giovanni Francesco Nestore, dottore nelle due leggi, Leonardo Gaballo, cantore, gli abati Leonardo Trono e Giovanni Carlo coluccia, dottore nelle due leggi, e Don Nicola Marziano, dottore nelle due leggi, sacerdote.
Gli atti di questa visita, pervenuti sino a noi in buono stato di conservazione, sono molto importanti per le abbondanti notizie storiche che ci tramandano sia riguardo alle persone che alle condizioni della diocesi.
Può essere utile conoscere lo schema del loro contenuto. Premessi i decreti generali di indizione della visita, inizia la relazione dettagliata della visita alle dignità, canonici, beneficiati e sacerdoti della città di Nardò, con la citazione delle varie bolle di ordinazione e del conferimento dei singoli benefici (A-4, ff. 3-108). Segue la relazione delle visite fatte nella cattedrale: alla custodia del SS.mo Sacramento (f. 117), alle sacre Reliquie (f. 119), al fonte battesimale (1. 119) alla sagrestia (f. 121); quindi vi è l’inventario di tutti gli arredi e di tutti i beni mobili della sagrestia con la descrizione e la provenienza di ciascuno: croci, incensieri, calici, pissidi, mitrie, pastorali, libri, campane, arredi ed oggetti preziosi vari (ff. 121-126); la descrizione dei beni, diritti ed oneri della mensa vescovile di Nardò; il sommario di ciò che dagli antichi scritti risulta intorno alla chiesa di Nardò e la serie dei vescovi (ff. 126-128); l’inventario di tutti i beni immobili: palazzo vescovile, censi in denaro, censi in cera, vigneti, oliveti, feudi di Fango, Parasceve o Santa Venerdia, Tabelle, Àrneo, le masserie Morroni, Donna Menga, Uomo morto, Schiavoni, Pendinello, feudo di Lucugnano, feudo di S. Nicola di Cigliano, terreno e feudo in Casarano, terreno in Taviano, in Racale ecc. (ff. 129-173); infine il sommario di tutte le scritture della chiesa cattedrale di Nardò e sua mensa vescovile (ff. 173-177).
Si passa quindi alla visita del capitolo e del clero della cattedrale, che risultarono così composti: 5 dignità arcidiacono, preposito, cantore, tesoriere, arciprete, 20 canonici, 43 sacerdoti, 4 diaconi, 6 suddiaconi, 33 chierici minori, di cui 8 beneficiati. Vi sono poi alcune disposizioni sulla celebrazione dei divini offici, sui puntatori, sulle riunioni capitolati, sul diritto di voto nel capitolo, su alcune prescrizioni del concilio Trento e sul reddito della mensa capitolare. Completano gli atti l’inventario dei beni, dei redditi e dei diritti del capitolo, i diritti dei funerali capitolari e la visita alla prebenda dell’ arcidiaconato (ff. 149-196).
Terminata la visita in Nardò il 27 giugno 1578, l’anno successivo la compì nelle parrocchie di Galatone, Copertino, Noha, Seclì, Neviano, Aradeo, Racale, Felline, Casarano grande e Taviano. Negli anni seguenti sino al 1582 continuò la visita nelle restanti parrocchie.
Il 15 agosto 1579, celebrò il secondo sinodo diocesano, i cui atti si conservano nell’archivio.
Sicuramente vi partecipò anche il nostro arciprete, perché quella era la prassi.
Cesare Bovio, a sue spese, fece edificare in Copertino una chiesa ed un cenobio in onore di S. Maria della Grottella. Qui si formò S. Giuseppe da Copertino, e affidò l’una e l’altro ai frati Minori Conventuali, riserbando a sé e ai suoi successori la proprietà dell’edificio, di modo che, per significare l’obbedienza prestata annualmente al vescovo di Nardò, il guardiano ed il superiore del cenobio, presentavano al vescovo in una coppa d’argento le chiavi della chiesa e del chiostro, domandando la grazia di poter soggiornare ancora un altro anno.
Si deve alla cura ed alla saggezza lungimirante di Cesare Bovio la compilazione del registro di testamenti, lettere, bolle (Reg. instr. A-6), avendo fatto trascrivere in un sol volume tutte le bolle delle varie ordinazioni e conferimento di benefici presentategli durante la visita da dignità, canonici e sacerdoti. Sono così pervenute sino a noi un gran numero di bolle di conferimento di ordini sacri e di benefici ecclesiastici non soltanto dei vescovi di Nardò, predecessori del Bovio, ma anche di vicari capitolari della cattedrale e di vescovi di altre diocesi.
L’episcopato di Cesare Bovio fu, purtroppo, assai breve, di soli sei anni: infatti nel mese di febbraio 1583, serenamente e santamente come visse, tra il compianto generale, si spense in Nardò. Fu sepolto in cattedrale nella cappella del SS.mo Sacramento, al lato destro.
Alcuni anni dopo, nel 1619, durante l’episcopato di Girolamo De Franchis, sulla sua tomba fu apposta questa epigrafe:
CESARE BOVIO
nobile bolognese oriundo di Brindisi
Vescovo di Nardò
peritissimo in diritto civile ed ecclesiastico
avendo migliorato il clero e il tempio
caro a tutti - pianto da tutti
morì l’anno del Signore 1583
sesto del suo episcopato
Girolamo De Franchis Vescovo di Nardò pose
l’anno del Signore 1619
Relazione con la chiesa di Noha
Non è difficile rendersi conto che questo Vescovo si è preoccupato di tutta la diocesi ed ha avuto relazioni anche con la chiesa di Noha. Già abbiamo sottolineato che Noha partecipò al primo sinodo con due preti.
Negli atti della visita pastorale alla diocesi del 1579 è descritta tutta la diocesi, e tra le terre e luoghi abitati, sotto il numero 14 c’è il casale di Noha. Come abbiamo già detto sopra, ormai non si parla più delle 13 chiese elencate nell’inventario del 1452. Si parla solo della chiesa parrocchiale che ora ha un unico altare, ai lati del quale c’erano le statue dei santi Pietro e Paolo. Poi il documento conclude:
Tutte le Terre sopra elencate hanno la propria chiesa parrocchiale e il proprio parroco.
Anche al secondo Sinodo (1579) Noha partecipò con i suoi Sacerdoti: era la prassi e la chiesa di Noha ovviamente era presente.
[continua]
P. Francesco D’Acquarica
gen112016
Abbiamo atteso con pazienza il solito ritardatario. Però poi alla fine, come stella cometa, è apparsa sul sito del Comune di Galatina (http://www.comune.galatina.le.it/) anche l’ultima delle dichiarazioni dei redditi dei nostri magnifici quattro (politici nohani).
Il cosiddetto Decreto Trasparenza (D. Lgs. 14 marzo 2013, n. 33 – art. 14 in particolare) prevede la pubblicazione di questi e di altri dati (per esempio il curriculum vitae, la situazione patrimoniale, i depositi bancari, vabbé) “dei titolari di incarichi politici, di carattere elettivo o comunque di esercizio di poteri di indirizzo politico, di livello statale regionale e locale […] entro tre mesi dal conferimento dell'incarico e per i tre anni successivi alla cessazione dell'incarico”.
In pratica ne avremo da qui fino all’eternità, o almeno per tutto il prossimo ventennio (più tre anni successivi alla cessazione dell’incarico), visto che l’affezionato elettorato locale non fa mai mancare il suo consenso ai propri beniamini, invero mai avari di promesse con la mano sul cuore e sempre prodighi di pacche sulle spalle condite da locuzioni del tenore: “Tranquillo, ci penso io” (sicché talvolta il diritto del cittadino assume le fattezze di una gentile concessione o di un favore ad personam. Ma questa è un’altra storia).
Eppure a dare un’occhiata veloce ai guadagni dei nostri parlamentari comunali si direbbe che fare il politico nohano non è poi un così grosso affare (o arraffare come insinua il solito maligno). Tutt’altro. Dall’osservazione dei numeri, in effetti, non si capisce granché: e soprattutto se qualcuno fa il falso povero o il falso ricco (posto che a entrambe le categorie va tutta la nostra comprensione, oltre che l’umana solidarietà).
*
Prendiamo i dati del dottor Giancarlo coluccia, farmacista di professione e politico per vocazione.
Orbene, nella dichiarazione del 2015 (che, come noto, rileva i numeri del 2014) il reddito annuo lordo, salvo errori od omissioni, passa dai 36.773,00 euro del precedente 2013 ai 44.025,00 euro, con un bell’incremento del 19,72%. Mentre il reddito al netto dei costi e degli oneri deducibili, il cosiddetto reddito imponibile, passa dai 26.817,00 euro ai 36.002,00 euro. Sicché l’imposta netta liquidata nel 2015 quasi raddoppia, da 5.525,00 euro a 10.087,00 euro: una boccata d’ossigeno per le casse dello Stato.
Possiamo, dunque, affermare che il locale rappresentante dello scudocrociato [sic!], che vive con 25.915,00 euro all’anno, pari a circa 2.160,00 euro al mese, si conferma lo zio Paperone dei consiglieri comunali nostrani.
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Le cifre dell’avvocato Antonio Pepe, sindaco mancato per un pelo, evidenziano invece, sempre salvo errori, una significativa diminuzione della voce redditi lordi (stiamo sempre parlando della dichiarazione 2015, relativa ai dati del 2014) passati dai 33.918,00 euro del 2013 ai 27.111,00 euro del 2014, con una differenza negativa di oltre il 20%, derivante principalmente dalla sua attività forense.
Il reddito imponibile, ottenuto come differenza tra il reddito lordo e le spese deducibili, passa così dai 32.436,00 ai 23.995,00 euro attuali, sicché l’imposta netta pagata all’erario quasi si dimezza, da 8.023,00 a 4.364,00 euro. A conti fatti, l’ex-scudocrociato nohano [sic!] vive della sua libera professione con uno “stipendio mensile” di 1.635,00 euro.
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Passando alla disamina dei dati consegnati dal geometra Luigi Longo, si osserva un bel balzo in avanti, pari al 21,30% del suo reddito lordo, passato da 10.965,00 euro a ben 13.303,00 euro (salvo errori o omissioni). Il reddito imponibile - decurtato cioè degli oneri deducibili - da 8.659,00 euro del 2013 raggiunge il picco dei 9.715,00 euro nel 2014.
Considerate esenzioni ed eventuali compensazioni, l’Irpef pagata dal “geometra comunale nohano” è pari a zero (come a maggior ragione era pari a zero anche quella del precedente anno). Il consigliere di RC, Luigi Longo, vivendo dunque con 809,00 euro al mese (decisamente meno di un operaio Fiat neoassunto a tutele crescenti) si conferma degno rappresentante dei proletari de’ noantri.
*
Dulcis in fundo, diamo un’occhiata ai numeri della nostra cara delegata alla frazione di Noha, al secolo avvocato Daniela Sindaco.
In effetti, pare che inizino a produrre i loro benefici effetti le manovre di politica economica del governo Renzi (dal Jobs-Act ai famosi 80 euro), se è vero come è vero che i “compensi derivanti dall’attività professionale o artistica” della nostra predi(e)letta consigliera sembrano, salvo nostri errori, finalmente forieri di un bel periodo di vacche grasse. E che vacche, visto l’incremento di oltre il 50% del reddito lordo, balzato da 2.343,00 del 2013 (mentre l’anno precedente era pari a zero) a ben 4.797,00 euro.
Il reddito imponibile, al netto cioè degli oneri deducibili, da 1.902,00 euro del 2013 giunge al picco di ben 4.356,00 euro nel 2014.
Invece l’imposta da versare allo Stato, come nei due anni precedenti, è pari a zero a causa della “No-Tax area” (che non significa che Noha è un paradiso fiscale, ma che, sempre salvo errori, i redditi di lavoro autonomo sono esenti da Irpef se inferiori a 4.800,00 euro). Quando uno dice la combinazione.
Dunque la nostra deputata locale riesce a vivere con 363,00 euro al mese. Tanto di cappello, ci mancherebbe, per chi riesce a stringere la cinghia in tal modo.
Poi però uno si chiede da dove la Daniela nostra potrà prendere i soldi per finanziare di tasca propria, come ipotizzato in consiglio comunale, la famosa cabina elettrica del centro polivalente di Noha in black-out totale da oltre 100 giorni. Probabilmente, uno pensa, – e noi glielo auguriamo di cuore - sarà ricca di famiglia.
Ecco: alla luce di questi dati e di certe dichiarazioni verbali si comprende quanto il governo centrale (ma anche quello comunale) sembri attrezzato per compiere veri e propri miracoli, dando uno schiaffo morale allo scetticismo di noi altri gufi, e realizzando in men che non si dica tutti i Tweet del premier che mezzo mondo c’invidia: da #passodopopasso a #cambioverso, da #lavoltabuona a #Italiariparte.
E soprattutto #Fiscostaisereno.
Antonio Mellone
Giancarlo coluccia
Antonio Pepe
Luigi Longo
Daniela Sindaco
giu052014
Due chiacchierare con Samuel coluccia
gen282016
PROGRAMMA
Ore 17.30 Coroncina al Sacro Cuore di Gesù (Chiesa Madre)
Ore 18.00 Processione con il seguente itinerario: Chiesa Madre, via Pigno, via Carso, via Giotto, via Colombo, via Congedo, via Benevento, via F. Filzi, via Maddalena, via D’Annunzio, via Bellini, via Catania, via A. Magno, via Della Pace, Chiesa Madonna delle Grazie.
Ore 18.45 Solenne Celebrazione eucaristica presso la Chiesa Madonna delle Grazie
Ore 19.45 Spettacolo di Fuochi pirotecnici a cura della Ditta Piero coluccia da Galatina (LE)
Ore 20.00 Music & Fish serata di musica e cabaret con ALEX e ZAGO in Oratorio
Il Parroco e l’Apostolato della Preghiera ringraziano la Comunità parrocchiale per la partecipazione
apr292012
Non ha certo disatteso le aspettative dei numerosi occorsi l’On. Italo Bocchino, che ieri sera ha partecipato all’incontro tenutosi presso il comitato elettorale del candidato sindaco Giancarlo coluccia a Galatina. Presenti anche Pierantonio De Matteis (Responsabile circolo Galatina FLI), l’Avv. Paolo Pellegrino (Presidente Provinciale FLI) e Gerardo Filippo (Segretario Provinciale IO SUD).
Attualmente l’On. Bocchino riveste la carica di Vicepresidente Nazionale di FLI , partito schieratosi con coluccia per le prossime elezioni amministrative.
Ad aprire il meeting è stato il candidato sindaco del terzo polo che, dopo i ringraziamenti di rito a tutti i presenti ed in particolare all’On. Bocchino ed a Pierantonio De Matteis, promotore dell’evento, ha esternato il suo apprezzamento verso quel partito, FLI, i cui vertici hanno una radice politica comune: infatti anche coluccia, come Bocchino, ha iniziato il suo percorso politico nell’MSI poi AN. Il candidato sindaco ha voluto significare che “anche AN ha deciso di abbandonare la politica bipolare del PDL, di abbandonare quel contenitore ormai vuoto e sterile per formare poi il terzo polo” . Ed ancora ha dichiarato “siamo sicuri che l’intesa con Futuro e Libertà sarà proficua e duratura, potendo contare su forti e consolidati rapporti con i vertici nazionali del partito, come la presenza dell’On. Italo Bocchino oggi testimonia.”
Dal canto suo l’On. Bocchino ha voluto enfatizzare l’esistenza nella coalizione di coluccia di una forte omogeneità dovuta alla presenza dei partiti del terzo polo e di liste civiche, che non si nascondono dietro ai partiti ma che vogliono supportare i partiti contribuendo fortemente alla realizzazione del programma comune. “Sicuramente”, ha affermato Bocchino,”queste elezioni amministrative segneranno il cambiamento della successiva politica nazionale, si ripeterà la situazione del 1993 con il passaggio allora dalla Prima alla Seconda Repubblica. Al fallimento del bipolarismo, dovuto alla mancata realizzazione sia da parte del PD che del PDL del loro progetto, si risponderà con delle riforme importanti a livello Costituzionale attraverso anche una radicale riforma della legge elettorale che consenta al cittadino di poter scegliere direttamente il proprio parlamentare. Oggi si assiste sempre più al divario tra i ricchi, divenuti tali attraverso l’evasione fiscale e la corruzione, e il ceto medio sempre più povero nonostante abbia lavorato onestamente. Questo no né più accettabile, così come non è accettabile la situazione precaria dei giovani e delle donne a cui lo Stato, diversamente da altre realtà, non offre la possibilità di essere contestualmente madri e lavoratrici. Perché tutto questo cambi bisogna partire dalle realtà locali, bisogna scegliere persone corrette e preparate come Giancarlo coluccia, persone che possano realmente lottare al fianco del cittadino e per il cittadino.”
apr132012
giu022016
L’“Equestrian Show – Favola di Primavera”, ideato e realizzato da quel pazzo scatenato di Dino coluccia e dai suoi amici ancora più pazzi di lui, è una specie di Feria di Siviglia, concentrata in tre giorni di manifestazioni, le più variegate, legate al mondo dei cavalli e dei cavalieri provenienti da ogni parte d’Italia (ma anche dall’estero, soprattutto dalla Spagna).
Dopo la pausa di riflessione aradeina, l’Equestrian Show ritorna finalmente a Noha, “città dei cavalli” per antonomasia, dove lo spettacolo ha mosso i suoi primi passi quattro anni orsono.
In effetti ad Aradeo i cavalli si sentivano, come dire, un po’ come dei pesci fuor d’acqua, sicché quest’anno han deciso di ritornare – al trotto o al galoppo - nella loro patria naturale (stavo per dire all’ovile): è a Noha, infatti, che i cavalli fanno la parte del leone. Vabbè.
I destrieri più belli del mondo s’incontreranno in questo originale “moto-raduno” nei pressi dello stadio comunale con un programma ricco di attività che vanno dall’american show al corteo di carri caratteristici, dalle gare di abilità al tiro pesante, dal salto degli ostacoli al Roping, al Barrel, alle Gimkane western, alla Pizzica dei Cavalli.
Nelle immediate adiacenze dell’arena principale sono allestiti, oltre ai box per i corsieri (che si conteranno a centinaia), anche i parchi per le gare di motocross freestyle, l’area per la fiera mercato, gli spazi per per il luna park, il settore per gli stand gastronomici (con espresso divieto, almeno nel corso di questo triduo, dell’utilizzo in cucina dei pezzetti di carne di cavallo. Vabbè 2).
Ma la principale attrazione della “feria nohana” è rappresentata ogni sera alle ore 20.30 circa dal Gran Galà "Favola di Primavera", l’esibizione artistica di Dressage da parte di cavalli e cavalieri di alta classe, tutti campioni di rango. Lo spettatore s’incanterà nel corso di questa tre-giorni da favola con i movimenti geometrici, le volute, le coreografie, le danze e i volteggi acrobatici dei purosangue, diretti e interpretati da registi, cavalieri e maestri delle migliori scuole equestri europee.
Dimenticavo di dirvi che ingresso all’Expo e parcheggio sono gratuiti.
Insomma, dopo tutto questo, se non venite a Noha a godere di almeno uno dei tre giorni di Equestrian Show è meglio che vi diate all’ippica.
Antonio Mellone
nov292021
Una giornata particolare per gli alunni delle classi 2^C e della 3^C della Scuola Secondaria di I grado Polo 2 di Galatina nell’ambito del concorso “Libriamoci” con “Giochi diVersi”. Infatti, nella mattinata del 18 novembre 2021, l’attività scolastica si è spostata dall’edificio scolastico alle vie del centro storico di Galatina.
La prima tappa si è svolta nel chiostro della Basilica di Santa Caterina d’Alessandria, dove gli alunni, accompagnati dalle rispettive docenti d’italiano, Prof.ssa Rita Colazzo e Prof.ssa Ada coluccia, si sono cimentati in canti, letture di alcuni passi della Divina Commedia e giochi medioevali come il tiro alla fune e il salto con la corda.
Successivamente, la lezione itinerante ha coinvolto le principali corti galatinesi, dove i partecipanti hanno recitato una loro composizione sulla figura di Renata Fonte contaminando alcuni versi della Divina Commedia e immaginando Dante nella selva di Porto Selvaggio.
Tra le altre tappe teatro di “Giochi diVersi”: Corte Vinella, dove i ragazzi hanno potuto ammirare la splendida costruzione con la sua magnifica ringhiera in pietra leccese lavorata e conoscere la storia legata alla statua del cavaliere senza testa, l’antica pasticceria Ascalone, luogo ideale per il girone dei golosi; la libreria Fiordilibro per una dedica speciale a Renata Fonte.
Inoltre, gli alunni, con l’aiuto del regista Tommaso Faggiano, ideatore del progetto scolastico “Sensi Comuni-Percorsi creativi per la cittadinanza attiva”, hanno ripreso alcune “scene” della lettura dell’evento.
La Lectio Dantis si è spostata infine dentro Palazzo Orsini: qui il Sindaco, Marcello Amante, la Vicesindaco, Maria Rosaria Giaccari e l'Assessore alla Pubblica Istruzione, Cristina Dettù, sono diventati lettori d’eccezione di alcuni canti dell’Inferno dantesco.
È stato un momento per riascoltare gli straordinari versi di Dante ma soprattutto di dedicare del tempo all’incontro con gli studenti e i loro professori, accoglierli nella casa comunale, che è la casa di tutti i nostri cittadini. Conclude così il sindaco il suo post su Facebook.
Gli alunni di 2^ C e 3^C del Polo 2
nov142010
Introduzione
Don Francesco coluccia, direttore del Laboratorio Culturale Benedetto XVI di Noha
Paola Congedo della Biblioteca Giona
Fabrizio Vincenti autore de “La Sapienza, criterio di Dio”
La festa finale.
set152012
Si è spenta oggi a Noha all'età di 98 anni la cara nonna Tetta.
Antonia coluccia, classe 1914, per anni si è presa cura, oltre tutto, della cappellina di S. Antonio (santo del quale era devotissima) sempre in prima fila nel corso della tredicina in onore del Santo di Padova (e di Noha). Buona e generosa con tutti, lascia un vuoto in quanti la conobbero, specialmente i vicini di via Trisciolo.
Foto dell'archivio fotografico Mirelfoto - Pignatelli.
mar142011
A Noha il gruppo di volontari guidato dal parroco don Francesco coluccia ha messo in piedi una serie straordinaria di iniziative con lo scopo di essere vicini alla gente ed ai suoi bisogni. E' questa l'anima del progetto «Casa Betania», con ambulatori di medicina generale dove medici ed infermieri volontari saranno a disposizione dei cittadini. In questo contesto è maturata l'idea di chiedere alla Asl l'autorizzazione ad attivare anche una postazione per le prenotazioni di visite specialistiche ed esami diagnostici.
Ovviamente dopo opportuna formazione, in collaborazione ed a supporto del Centro unico di prenotazione della Asl.
Dalla direzione generale la risposta è arrivata immediata e positiva al punto da concedere anche il patrocinio sulle altre attività messe in cantiere dalla parrocchia in ambito sanitario.
«La Asl sottolinea il direttore sanitario Franco Sanapo ha tutto l'interesse ad accogliere queste richieste. E' un fatto di civiltà perchè in questo modo si effettua una specie di controllo sociale sulle agende delle liste d'attesa.
Ovviamente, il soggetto richiedente dovrà essere iscritto all'albo regionale delle associazioni ed al Comitato esecutivo misto della Asl».
Lo spirito dell'iniziativa della parrocchia di Noha lo sottolinea don Francesco coluccia. «E' quello dice di essere accanto all'uomo, al servizio della sua fragilità, per aiutarlo dove non può farcela da solo».
fonte: lagazzettadelmezzogiorno.it
Domenica 13/03/2011 il parroco don Francesco coluccia alla presenza del Sindaco Giancarlo coluccia e del Vicesindaco Pasqualina Maria Villani ha presentato l'associazione nazionale "Le Sentinelle - Onlus" che si occuperà della gestione della Casa Betania con la benedizione delle due Ambulanze.
(foto di Mirelfoto-Pignatelli)
giu272012
I segnali inquietanti, in effetti, si erano già presentati all’indomani della confisca a uno dei fratelli coluccia della villa in contrada Roncella e dell’uliveto attiguo.
La villa era stata letteralmente sventrata in qualche notte e spogliata di tutti gli elementi di pregio, dai marmi alle tegole. E gli ulivi del giardino retrostante erano stati di fatto ammazzati, segandoli alla base. Ora questo nuovo segnale, più difficile da interpretare: l’incendio, avvenuto la scorsa settimana, all’uliveto attiguo.
Quale sia la matrice non si sa né si può dire: per cautela il comune di Galatina, proprietario del terreno, ha sporto denuncia contro ignoti, come spiega il vicesindaco Roberta Forte. Difficile dire se si tratti di un nuovo avvertimento, di un nuovo segnale in un contesto difficile come quello di Noha.
Com’è difficile dire se l’analogo incendio che a Mesagne ha distrutto i campi di grano confiscati alla scu e consegnati a libera abbia origine dolosa. Di certo aiuteranno a far luce le indagini dei carabinieri, per non lasciare nel mistero un evento così inquietante.
fonte: trnews
nov142013
A proposito di campi di concentramento di impianti fotovoltaici nohani volevo cogliere l’occasione per ricordare, nel loro terzo anniversario, le storiche parole dell’ex-sindaco di Galatina Giancarlo coluccia pronunciate nel corso di un intervista apparsa on-line anche su questo sito il 2 settembre 2010, conversazione davanti a telecamera e microfono, condotta dal bravo Tommaso Moscara. Che davvero non so come faccia a non scoppiare in fragorose risate in faccia all’interlocutore di turno, rimanendo invece imperturbabile di fronte alle scemenze propinategli dai politici di ieri e di oggi, inclusi gli americani e i Russi. Ma questa è un’altra storia.
Il per fortuna ex-sindaco di Galatina, a proposito del fotovoltaico, riuscì in quell’intervista da manuale a concentrare in poche ma sintatticamente malferme parole un incredibile numero di baggianate.
Dopo aver premesso che probabilmente la calura estiva poteva aver annebbiato la mente a qualcuno (inclusa certamente anche quella del sottoscritto) che s’era permesso addirittura di lottare insieme ad altri contro l’invasione dei pannelli in mezzo alla campagna, dopo essersi retoricamente chiesto se noi fossimo o meno per le energie alternative, e dopo aver aggiunto che comunque la sua amministrazione non aveva alcuna responsabilità in merito al fotovoltaico, il Giancarlo nostrano si è esibito in sperticati numeri da trapezista che neanche al circo Orfei. Se si fosse fermato alle prime elucubrazioni forse avrebbe fatto miglior figura. Ma i salti mortali evidentemente provocano in certi folkloristici personaggi una qualche forma, come dire, di ebbrezza.
Così continuava a blaterare il nostro pervicace e per grazia di Dio ex-sindaco: “…Se andiamo a vedere quei terreni, sono terreni impervi, dove prima andavano a pascolare i greggi. Non sono terreni effettivamente dalla grande produzione agricola. Fermo restando che dovranno essere come da statuto piantumati nel loro perimetro in maniera da risultare quanto meno impattanti”. E così via di questo passo.
Chiaro? Il sindaco e la sua giunta non ne erano i responsabili. Ma se dobbiamo dirla tutta, di fatto, almeno politicamente un pizzico lo erano, eccome. Questo si evince dagli atteggiamenti e dalle parole. Il sindaco sembrava quasi rammaricarsi per non essere stato lui, ma altri, a dare l’imprimatur a codesto impianto di “energia alternativa”. Del resto nessun esponente dell’allora maggioranza (e a dire il vero anche della sedicente opposizione) sembrava non dico avversare ma almeno batter ciglio contro lo scempio dei nostri campi occupati dall’invasore. Anzi! Visto che i “terreni sono impervi” e non “dalla grande produzione agricola” tutto sommato – così si arguisce – si poteva pure fare il megaparco di pannelli in contrada Roncella. E così sia.
Chi va a dire al poveretto che anche “i terreni impervi, dove prima andavano a pascolare i greggi” sono fondamentali per la biodiversità vegetale ed animale? Che la fotosintesi clorofilliana non è solo quella delle “grandi produzioni agricole” ma anche quella delle erbe spontanee, molte delle quali edule, e dei “pascoli per i greggi”? Che per quanto si possa “piantumare” con siepi perimetrali un parco fotovoltaico di quella estensione, il disastro rimane nei secoli dei secoli? E che eventuali siepi anche fitte sarebbero niente altro che il classico tappeto sotto il quale nascondere la polvere? E che la siepe del parco nohano, fatta tra l’altro con alcuni ulivi già secchi, è semplicemente ridicola?
Chi va a spiegare a questi mostri di intelligenza che per un piatto di lenticchie anzi di briciole, oltretutto una tantum, gentilmente concesse dai nostri conquistadores, non si può svendere la nostra primogenitura e che, dunque, non sono sufficienti “la ristrutturazione del canile di Galatina” ed “il rifacimento della villetta Fedele in via Soleto” per indennizzarci della perdita del panorama, del futuro, della faccia, della dignità, della bellezza e, non ultimo, dei soldi (che tra l’altro, a quanto pare, imboccano la strada per la Germania direttamente da contrada Roncella senza manco transitare da Galatina)?
Chi va a spiegare a chi si rifiuta di capire persino l’ovvio che questa non è assolutamente “energia alternativa”?
E’ “alternativa” (oltre che rinnovabile) quell’energia che compensa la minor produzione di corrente elettrica prodotta ad esempio da fonti fossili come petrolio, gas e carbone. Il che non è. Abbiamo cercato di dire, ridire e ricordare minuziosamente almeno un milione di volte che questi impianti fotovoltaici danno ai titolari il diritto di ottenere i cosiddetti “certificati verdi”. Cosa sono? Ma sicuramente l’ennesima truffa, in quanto si tratta di veri e propri permessi di inquinare, liberamente negoziabili a prezzi di mercato. I suddetti attestati, dunque, vengono venduti, tra gli altri, anche e soprattutto alle centrali di produzione di energia tradizionale, che a loro volta, grazie a questi permessi di inquinare, possono addirittura aumentare e non ridurre la produzione di corrente da fonti non rinnovabili. Altro che “energia alternativa”.
La centrale di Cerano, per dire, nonostante la Puglia sia ormai completamente ricoperta da pannelli fotovoltaici (e tra poco anche da pale eoliche: non ci facciamo mancare niente) non ha ridotto di un solo kw la sua produzione, anzi l’ha addirittura aumentata. Con quali conseguenze? Ma ovviamente con maggiori emissioni di fumi, anidride carbonica, gas di scarico ed altre schifezze che arrivano anche da noi grazie a quel “gasdotto” naturale che è la tramontana. A questo si aggiungano le autoproduzioni salentine di diossina e miasmi ed esalazioni varie provenienti dai camini di certi altiforni svettanti intorno a noi come la torre Eiffel ed il quadro è completo.
Poi uno si chiede come mai nel leccese, e a Galatina e dintorni in particolare, si muore molto di più che in altri luoghi per neoplasie, mesoteliomi, e cancro all’apparato respiratorio.
Infine, come far comprendere a questi signori, per i quali sembra che la logica sia un’allergia, il concetto basilare per cui non serve una centrale da un milione di kw ma un milione di utenti che mettono in rete un kw ciascuno? Dunque l’energia solare va benissimo, ci mancherebbe altro; ma in impianti di micro-generazione energetica e non in mega-impianti in mezzo alla campagna, anche se piena di cozzi, impervia, o morfologicamente assimilabile ad una pseudo-steppa. E’ così difficile da comprendere questa roba? Questi signori hanno mai preso in mano un libro, che so io, di un Jeremy Rifkin, ammesso che conoscano il professore e le sue ricerche scientifiche?
Anzi, formuliamo meglio: hanno mai preso in mano un libro (che non sia, per favore, il tomo-panettone di Bruno Vespa)?
Improvvisamente se n'è andato Luigi coluccia (Curulla), sì Luigi del Bar Settebello. Non sembra vero, ma purtroppo è così. A un certo momento il cuore di un uomo, anche a settantaquattro anni, decide di fermarsi e non puoi farci nulla.
Quel cuore che ha battuto da sempre nel cuore di Noha, in quel bar che era il luogo del cuore di molti: ma specialmente di intere generazioni di ragazzi che nel corso degli anni ruggenti '70, '80, e anche '90 del secolo scorso furono iniziati al gioco del calcio nelle più disparate categorie.
In quel locale li voleva Luigi per i loro briefing, disciplinati, educati, attenti ai consigli e alle regole del mister, pronti a raggiungere un risultato, frutto unicamente di impegni e sacrifici, mai di sotterfugi. Che lezioni di vita.
Ognuno ha un ricordo di quest'Uomo, a volte serio, severo, ma con l'espressione sempre un po' beffarda, che la diceva lunga sulla sua umanità.
Noha.it è vicina alla moglie Lina, al figlio Toto e alla nuora Michela Specchia, nonché al nipote che porta il nome del nonno adorato. E si stringe affettuosamente intorno alla sorelle Lilliana e prof.ssa Giovanna, e agli altri famigliari.
Condoglianze esprime infine anche nei confronti degli assidui frequentatori del bar Settebello e a tutti gli amici del caro Luigi.
La Redazione di Noha.it
apr072012
Sarà inaugurato martedì 10 aprile alle 19:30 in C.so Principe di Piemonte il comitato elettorale del candidato sindaco Giancarlo coluccia.
Interverranno Sen. Adriana Poli Bortone (Presidente Nazionale IO SUD), Gerardo Filippo (Segretario Provinciale IO SUD), Sen. Salvatore Ruggeri (Segretario Provinciale UDC), Salvatore Negro (Presidente Gruppo Regionale UDC) e Avv. Paolo Pellegrino (Presidente Provinciale FLI).
Con l'occasione il candidato sindaco Giancarlo coluccia, insieme ai rappresentanti delle forze politiche di coalizione, presenterà a tutta la cittadinanza le liste che lo sostengono e i punti fondamentali del programma elettorale.
Ufficio Stampa Giancarlo coluccia
gen042017
Ultimo giorno per visitare il presepe è il 6 gennaio 2017 con all'arrivo dei Re Magi in corteo fino alla capanna di Gesù Bambino.
In caso di pioggia del 6 gennaio il presepe verrà riaperto domenica 8 gennaio 2017.
apr172012
Venerdì 20 Aprile, alle ore 21:00 presso il comitato elettorale del candidato sindaco Giancarlo coluccia, ci sarà un incontro tra l’Onorevole Gianfranco MICCICHE’, la Senatrice Adriana POLI BORTONE ed il candidato Sindaco con tutti i candidati Consiglieri Comunali.
Di seguito le cosiderazioni di Giancarlo coluccia in merito allo scioglimento del C.d.A. della Fiera:
"Vero è che i sistemi fieristici stanno attraversando una crisi di identità determinata dal grave disagio economico che stiamo vivendo, e dalle difficoltà oggettive che impongono di essere competitivi in contesti caratterizzati da una continua evoluzione.
Ma è pur vero che il presidente Scognamiglio, condizionato da fattori esterni, ci ha messo sicuramente del suo nel non recepire le idee e le progettualità che da più parti gli pervenivano: dalla realtà imprenditoriale galatinese, attenta e sensibile ai continui rinnovamenti, da parte dell'amministrazione comunale (vedi il piano di efficentamento energetico rimasto ancora sulla carta) e per finire anche dallo stesso CDA.
Se a questo essere sordi si aggiunge il non aver bacchettato in maniera forte e chiara sin da subito un'ente come la Camera di Commercio, socio e partner dell'Ente Fiera che, anziché sostenere le nostre iniziative, sponsorizzava eventi privati organizzati in strutture private, non mi meraviglia l'essere giunti al capolinea. Un capolinea determinato dalle responsabilità del presidente Scognamiglio che fortemente voluto dal partito socialista, si è dimostrato incapace ad assolvere al proprio compito."
Giancarlo coluccia
giu062014
“E’ un pazzo scatenato”. “Ma chi glielo fa fare”. “Non ce la farà mai”. “Qui a Noha non si può far niente”. “Crede nelle favole”.
Sono queste ed altre carinerie del genere che avranno fatto fischiare (ma poi non più di tanto) le orecchie a Dino coluccia per via di quella sua bislacca idea di dar luogo (e a Noha!) ad una festa, che dico, uno spettacolo incredibile, una fiera inedita, un triduo di arte e bellezza che non ha uguali in tutto il Mezzogiorno d’Italia.
E forse sono stati proprio codesti pregiudizi la benzina sul fuoco della determinazione di Dino e della sua lucida follia: i “no”, cioè, l’han fatto andare avanti per la sua strada se possibile con ancor più risolutezza ed energia.
Ma in questo trafiletto non mi va di parlare delle tristi comari capaci soltanto di ciarlare dietro le persiane delle loro porte & finestre perennemente chiuse: qui vorrei invece enfatizzare il fatto che se si vuol raggiungere un obiettivo non ci son santi che tengano, fossero anche le peggiori congetture dei prestigiatori di pettegolezzi (che per fortuna si sfaldano sotto la ruggine di anticaglie vecchie, seppur luccicanti al colpo di una ripulita che ha la durata di un giorno), o fossero persino le più imbizzarrite condizioni meteo degli ultimi dieci anni (come purtroppo è stato il corso di questa primavera monsonica).
I risultati, a dispetto dei detrattori di turno, si son visti e sono stati strabilianti: Noha si è trasformata per tre giorni consecutivi in una piccola Siviglia, la città spagnola nota per la sua “Feria de Abril”, che dura invece una settimana intera (ergo in proporzione la feria de Noha ha tenuto testa, se non di gran lunga battuto, quella della famosa città andalusa).
“E quante cose stiamo imparando!” mi diceva a questo proposito quell’altro visionario che risponde al nome di Giuseppe Cisotta.
Sì, Dino coluccia ci ha insegnato molte cose con questo Equestrian Show: come per esempio il valore della collaborazione, l’importanza della lotta, l’umiltà scientifica, l’ascolto degli altri, la passione per le cose belle, lo spirito di abnegazione di molti amici nohani. Ma soprattutto il fatto che è con i sogni e con l’utopia che si cambia il mondo.
Antonio Mellone
mar042014
Per la Serie "Dialogoi sto Monastiri", quarto appuntamento Venerdì 7 marzo alle ore 18,30 presso la Sala Conferenze dell'Istituto Immacolata IPAB di Galatina sito in Via Scalfo n.5, con l'intervento del Prof. Mario De Marco, Docente emerito di filosofia, Giornalista, Storiografo ed Autore di numerose pubblicazioni sulla Storia, sull'Architettura e sulla Civiltà del Salento, e recentemente nell'aprile 2013 di un' opera sui Templari Salentini.
Nati nel 1118, da una costola dei cavalieri dell'Ordine del Santo Sepolcro, i Templari dovevano proteggere i Pellegrini in Terrasanta nel tragitto Giaffa -Gerusalemme dall'assalto dei briganti e degli Islamici; l'Ordine fu baluardo di fede, sapienza e sicurezza militare per l'Occidente insidiato dall'Islam e sostegno per i precari regni cristiani di Palestina. Conclusasi l'epopea delle Crociate, al massimo della loro potenza economica, politica e militare, i Templari furono perseguitati e sterminati dal re di Francia Filippo IV e da Papa Clemente V, sopravvivendo e confluendo negli ordini monastico-cavallereschi locali come quello teutonico di Germania, o quello di Calatrava in Spagna.
Lo Studioso ci accompagnerà nelle vicende dei Templari nel Regno di Napoli all'epoca di Carlo II d'Angiò, ma soprattutto ci guiderà nella storia dei Templari in Terra d'Otranto, dove nel corso del XIII secolo erano attive loro Fondazioni a Brindisi, Lecce, Galatina ed Otranto.
Dopo i saluti dell’Assessore alla Cultura del Comune di Galatina Prof.ssa Daniela Vantaggiato e dell'Assessore al Turismo ed alle Attività Produttive Dr Alberto Russi, introdurrà i lavori il Presidente del Club UNESCO di Galatina Salvatore coluccia; dialogherà con l'Autore lo scrittore Franco De Jaco.
L’evento ideato e promosso dal Club UNESCO di Galatina, in collaborazione con la libreria Fiordilibro, l’Associazione Culturale Il Mandorlo e la Comunità Francescana di Santa Caterina d’Alessandria, ha il Patrocinio del Comune di Galatina, e vuole essere un primo passo del complesso iter necessario per ottenere il riconoscimento UNESCO del complesso di Santa Caterina d’Alessandria come Monumento di Pace e Bene Materiale dell'UNESCO.
Sala della Cultura Francescana, piazzetta Orsini – info 3396845616
ott012015
“Note a margine”, la mini rassegna che ha animato l’estate nelle periferie galatinesi volge al termine e ospita, nella sua ultima tappa, venerdì 9 ottobre, La Compagnia teatrale “IO CI PROVO”, presso il Centro Polivalente di via C. Menotti a Noha di Galatina.
Dopo lo spettacolo andato in scena al teatro Paisiello di Lecce, la compagnia, magistralmente diretta dalla regista Paola LEONE, continua la sua tournée per raccontare la pluriennale esperienza del laboratorio teatrale che si svolge all’interno della Casa Circondariale Borgo San Nicola di Lecce.
IO CI PROVO, rappresenta la testimonianza di un percorso formativo, non una maniera di impiegare il dei detenuti in carcere, ma la possibilità di dare una dimensione interiore che serve ai detenuti per maturare un senso critico verso loro stessi e il luogo in cui si trovano, una concreta possibilità di cambiamento e reinserimento delle fasce più deboli all’interno della società civile nell’ottica della promozione delle buone prassi e delle politiche attive per il reinserimento lavorativo delle persone svantaggiate.
“Note a Margine”, inserita nella programmazione delle iniziative relative all’”Estate della Cuccuvascia” promossa dal Comune di Galatina, patrocinata e sostenuta dall’Assessorato alle Politiche Giovanili e Sport con la collaborazione delle associazioni Gi.ga, Guerriglia Culturale, Bicivetta e della Rete Informagiovani/SPIOL dell’ATS di Galatina, ha avuto l’obiettivo di raccontare le storie della periferia attraverso le espressioni artistiche quali la letteratura, la musica, la street art, il cinema e il teatro nei luoghi periferici della città, al fine di una riqualificazione ed una restituzione degli stessi alla comunità che ne vive la quotidianità. Sipario alle ore 21 per IO CI PROVO, l’attore Gaetano SPERA interpreterà un monologo tratto dall’opera teatrale “Happy Birthday Barbablù”. Seguirà un dibattito pubblico al qual prenderanno parte la Direttrice del Carcere di Lecce, la dr.ssa Rita RUSSO, il Comandante della Polizia Penitenziaria Dr. Riccardo SECCI, il Coordinatore dell’Area trattamentale, dott. Fabio ZACHEO, il Sindaco del Comune di Galatina, dr. Cosimo MONTAGNA, l’Assessore alle Politiche Giovanili e Sport Ing. Andrea COCCIOLI, l’Assessore alle Politiche Sociali prof.ssa Daniela VANTAGGIATO e il Parroco della Chiesa di San Michele di Noha Rev. Sac. Don Francesco coluccia. Gratuita e doverosa la partecipazione è aperta a tutti e in particolare a coloro che amano il teatro e che vivono le molteplici dimensioni delle periferie. Sarà possibile seguire l’evento in diretta streaming sul sito www.inondazioni.it che è media partner dell’iniziativa.
Maggiori INFO: https://www.facebook.com/noteamarginegalatina
feb222015
La “Via Crucis” di don Donato, mio zio, ha raggiunto lentamente il suo “Calvario” proprio ieri sera, verso le ventuno, allorché, con l’ultimo respiro, si è abbandonato nel bacio del Signore.
La “sosta” in quel di Casarano, all’Euro-Italia prima, e al reparto di Ortopedia dell’ospedale civile di quella città poi, è durata un paio di mesi all’incirca: tanti quanti bastano per dare l’ultimo tocco alla vita d’un uomo che ha vissuto la sua santità nel più semplice e schietto dei modi, nella più intima e sofferta unione con Cristo crocifisso. Lì, in quel reparto, in quella “terza parrocchia” (dopo quelle rispettivamente di Santa Maria al Bagno e poi di Noha) don Donato ha celebrato ogni giorno le sue messe più belle, quelle dove poneva sull’altare delle offerte la sua sofferenza, “a completamento delle sofferenze di Cristo, a pro del suo Corpo, che è la Chiesa” (cf. 1 Cor 1, 24).
Ma i malanni di don Donato partono da lontano.
Io davvero non ho mai capito come mio zio riuscisse ad essere sempre gioviale, sorridente e spiritoso con tutti, oltre che a partecipare, negli “anni ruggenti” della sua “arcipretura”, a tutte le celebrazioni liturgiche, ad organizzare il coro, a seguire i diversi gruppi parrocchiali, a dare una mano ai bisognosi, ad impelagarsi nella costruzione di una nuova chiesa, insomma a fare il prete (anzi, di più: il parroco), nonostante gli acciacchi che lo tormentavano da decenni, come ad esempio i gravi problemi alla vista (forte miopia da sempre, e poi distacco di retina - con l’aggravante di un intervento chirurgico mal riuscito che gli aveva fatto perdere la funzionalità dell’occhio destro già a partire dalla fine degli anni ’70 del secolo scorso – e ancora glaucoma, e infine una cataratta non operabile, all’altro occhio, quello “buono” diciamo), le disfunzioni alla circolazione sanguigna a gambe e piedi, e successivamente l’“artrite reumatoide deformante” alle mani già a partire dai primissimi anni ’90, e la gotta che martoriava molte delle sue articolazioni (“sento come tante punture di spilli” diceva), tanto che le processioni solenni erano per lui un vero e proprio supplizio (al quale, non so come, si sottoponeva con gioia), l’abbassamento di udito…
La caduta con conseguente rottura del femore di qualche anno fa, e l’ischemia che gli aveva bloccato il braccio sinistro si può dire che sono storia dell’altro giorno, le classiche “ciliegine sulla torta”.
Ma nonostante tutto don Donato appariva, sì, stanco, malato, vegliardo, ma mai vinto.
Pare che funzioni così: lì dove vengono meno le forze fisiche, sovrabbonda la forza, incredibilmente più potente della preghiera. Eh sì, come tutti sanno, non riusciva a fare a meno di questa portentosa medicina, prima durante e dopo i pasti.
· *
Ora che la “cronaca” deve lasciare il posto alla “memoria”, qualcuno m’ha chiesto quale sia il momento in cui la figura di mio zio mi si presenta alla mente nella sua interezza: in quella sua “umanità” così esemplare e ricca del sorriso incoraggiante di chi sta bene con se stesso e con gli altri, nonostante tutte le infermità o le indisposizioni. Bisogna, tuttavia, superare le risposte ovvie: quali sarebbero ad esempio l’inaugurazione della nuova chiesa Madonna delle Grazie, o i grandi festeggiamenti delle feste patronali, o le messe del fanciullo, o le suonate all’organo, o i grandi raduni, o le feste in famiglia…
Ciascuna e tutte queste risposte sarebbero valide e belle, da mettere insieme in altrettanti spazi d’una antologia, come dire, sacra ma anche profana.
Le diapositive, invece, che in questo momento conservo più care nella memoria sono quelle della domenica pomeriggio, quando dopo il pranzo, lo accompagnavo a casa sua, e dandogli il braccio, il bastone nell’altra mano, mi ringraziava e mi salutava cordialmente prima di chiudere il portoncino, mentre io gli rispondevo: “buon riposo”.
Ecco, in quello stesso modo voglio salutarlo per l’ultima volta anche oggi: buon riposo, zio Donato.
· * *
P.S. Sento il dovere di ringraziare tutte le persone vicine e lontane che in un modo o nell’altro hanno partecipato al dolore mio e a quello dei miei famigliari.
Non è possibile citare qui tutte le persone verso le quali mi sento debitore. Per alcune di esse, tuttavia, la citazione deve essere esplicita. Ringrazio innanzitutto il parroco di Noha, don Francesco coluccia, per la delicatezza, la presenza e l’aiuto che non ha mai fatto mancare a mio zio e alla mia famiglia. Grazie all’arcivescovo di Otranto, Mons. Donato Negro, e a tutti i confratelli sacerdoti che hanno celebrato i funerali del “patriarca di Noha”. Grazie alla parrocchia di Noha, alle associazioni religiose, al Circolo Cittadino Juventus, al circolo culturale “Tre Torri”, alla parrocchia di Santa Maria al Bagno, alla Fidas Noha, al delegato della frazione di Noha, avv. Daniela Sindaco, all’arcidiocesi di Otranto, per i manifesti commemorativi di don Donato. Tanti ringraziamenti al coro parrocchiale e all’organista, Michele Scalese, per la partecipazione. Grazie ancora a Sergio, Silvana, Gerardino, Maria Luce, Biagino, comandante Tundo, ing. Vincenzo Paglialunga, don Emanuele, Patrizia, Antonietta, Antonella, Paola, Fabrizio, Angela, Marcello, P. Francesco D’Acquarica, Michele, Rinaldo Pignatelli, Antonella, Giusy, i seminaristi di Noha, Luigi e Giuseppe, e tanti altri partecipanti alle esequie. Grazie anche ad Albino Campa, al sito Noha.it, e ai suoi internauti. Grazie ancora per i tantissimi “mi piace” degli amici di Face-Book.
Concludo, come concludeva don Donato, alla fine delle celebrazioni eucaristiche più importanti, allorché, trovandosi ad esprimere i suoi sentimenti di “lode e ringraziamento” nei confronti di interminabili liste di nominativi, diceva a mo’ di epilogo: “Penso di non aver dimenticato nessuno, ma se avessi dimenticato qualcuno, anche questo qualcuno si senta da noi ringraziato ed applaudito”.
Antonio Mellone
giu082014
L'esibizione di Dino coluccia a Equestrian Show - Favola di Primavera Noha
apr102018
Il Club per l'UNESCO di Galatina, in collaborazione con il Comune di Galatina, intende celebrare la memoria di quei Giovani Galatinesi che il 19 Aprile 1903, ricorrenza e festa del Cristo Risorto, caddero uccisi, vittime della miseria e dello sfruttamento, ma che, allo stesso tempo, con il loro sacrificio, contribuirono al risveglio delle coscienze civili del Salento, e finalmente alla pronuncia di uno dei Primi Contratti di Lavoro tra Contadini ed Agrari.
Il programma dell'evento prevede:
Sabato 14 Aprile 2018, Auditorium Liceo Artistico di Galatina in Via Martinez, 4
Ore 17.30 - Saluti del Sindaco Marcello Amante, dell'Assessore al Turismo Nico Mauro e dell'Assessore alla Cultura Cristina Dettù.
Convegno sui fatti del Cristo Risorto, con la partecipazione di Giancarlo Vallone Preside della Facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Lecce, di Salvatore Coppola Storico, di Pino Gismundo Segretario Generale CGIL Puglia, di Maurizio Nocera Storico, di Valentina Fragassi Segretaria Generale CGIL Lecce, di Ninì De Prezzo Segretario Provinciale SPI Lecce. Modera Salvatore coluccia, Presidente Club per l'UNESCO di Galatina.
Ore 18.30 - Presentazione del Saggio "Per amore di libertà, I caduti del Cristo Risorto - 19 Aprile 1903" di Giuseppe Serra, Edizioni Club per l'UNESCO di Galatina.
Ore 19.00 - Presentazione dello Spettacolo di Elio Coriano "Galatina 1903, Pane, lavoro e Sangue", con Elio Coriano testo e voce narrante, Stella Grande canto, Vito Aluisi musica e canto.
Domenica 15 Aprile 2018, Piazza San Pietro
Ore 11.30 - Raduno delle Autorità, dei Cittadini e delle Scolaresche in Piazza San Pietro e successivo Corteo in Via Vittorio Emanuele sino a Largo Orologio.
Ore 12.00 - Esecuzione dell'Inno Nazionale ad opera degli Studenti della Scuola Media "G.Pascoli" di Galatina diretti dal Maestro Antonio Mastria, Saluti del Sindaco Dr Marcello Amante e Scopertura della Targa Commemorativa alla Memoria dei Caduti del Cristo Risorto del 19 Aprile 1903.
Evento realizzato con il contributo incondizionato di Istituto Immacolata ASP - Galatina
mar172014
I consiglieri comunali dell'opposizione Antonio Pepe, Giuseppe Viva, Carlo Carmine Gervasi, Marcello Amante, Giovanni Carlo coluccia e Pasqualina Villani hanno richiesto la convocazione urgente di un Consiglio Comunale in adunanza straordinaria presso i locali del Palazzo di Giustizia di Galatina in via Monte Bianco, al fine di discutere in merito al mantenimento dell'ufficio del Giudice di Pace di Galatina, chiedendo di invitare il Prefetto di Lecce e i Sindaci dei comuni della circoscrizione (Aradeo, Collepasso, Cutrofiano, Sogliano Cavour, Soleto, Neviano, Seclì, Martignano, Sternatia e Zollino), i senatori e Deputati salentini, il presidente della Provincia di Lecce e il Presidente dell'Ordine degli Avvocati di Lecce.
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mar232011
Giovedì 24 marzo alle ore 18.30, presso la sala “Celestino Contaldo” Palazzo della Cultura di Galatina, la Società Cooperativa Sociale “Adelfia” e l’Associazione “Galatina2000” presentano il progetto “la nostra voce in web”. Interverranno la Dott.ssa Maria Mazzone (Presidente Adelfia), Balzani Caterina (referente progetto), Guido Turano (coll. Progetto), Tommaso Moscara (Ass. Galatina2000), Dott. Giancarlo coluccia (Sindaco di Galatina) e l’Ass. LIlly Villani (Ass. Servizi Sociali Comune di Galatina). Di seguito riportiamo un breve articolo scritto da Viviana della sede “Adelfia” di Galatina. Il presente vale come invito. Buon lavoro.
Il Web e noi
Stiamo entrando Internet grazie a Galatina 2000 e siamo spaventati e esaltati al contempo dalla grande opportunità che ci viene offerta. È un treno da non perdere, ora che si ferma alla nostra stazione! Non si può non riflettere sull’enorme importanza che la Rete, in special modo i social network, riveste nel nostro mondo. Basta far mente locale all’attualità del mondo arabo per comprenderlo; le sommosse popolari che hanno cambiato l’Egitto e stanno tentando di mutare la Libia sono originate dai messaggi scambiati dagli oppositori e ai regimi totalitari grazie a Facebook e Twitter. Quelli che sono nati come mezzo per trovare amici e socializzare si sono mutate nel nuovo passaparola per la libertà di espressione. Non è un caso che la Rete sia la prima cosa che le dittature in crisi oscurano! A noi di fare di questo straordinario strumento di comunicazione la nostra marcia in più, perché su Internet le diversità non contano quanto nel mondo che ci circonda; a noi di usare saggiamente della grande opportunità che Galatina 2000 ci sta servendo su un piatto d’argento. In bocca al lupo a tutti noi e buon lavoro! Viviana
feb182015
Finalmente al via i lavori del PIRU - Piano Integrato Riqualificazione Urbana.
Il centro storico si rigenera con il finanziamento di 2 milioni di euro ottenuti dall'amministrazione Montagna per la rigenerazione del centro urbano.
Grazie alle modifiche apportate dall'assessorato all'Urbanistica e ai Lavori Pubblici il progetto, originariamente scartato dalla Regione Puglia nella versione presentata dall'amministrazione coluccia, è stato riammesso a finanziamento.
Si è passati da una prima versione che concentrava la maggior parte dei finanziamenti pubblici in superflui interventi nel centro nuovo della Città, ad una versione che giustamente li concentra nella riqualificazione del centro antico e delle sue strade di accesso, incontrando in tal modo il pieno consenso dei tecnici regionali, che avevano bocciato la prima versione, relegandola agli ultimi posti della graduatoria.
Quindi si parte con i lavori sul tratto di Corso Porta Luce che va da Via Galatone a Via D'Enghen, ora interamente finanziati con fondi regionali, che porteranno alla realizzazione di ben 30 parcheggi a spina e di una pista ciclabile funzionale all'accesso nel centro storico da Porta Luce.
Al via anche i lavori di sistemazione degli spazi di accesso al Palazzo della Cultura e dell'area verde ad esso annessa, che sarà riqualificata anche con la collaborazione dell'Università del Salento.
In dirittura di arrivo anche le gare per l'affidamento dei lavori di riparazione del basolato in piazza San Pietro e nelle strade del centro in direzione della Basilica di Santa Caterina.
Grazie all'intervento della nostra Amministrazione il PIRU, da occasione persa, è tornato ad essere un efficace strumento di finanziamento pubblico, con il quale avviare la riqualificazione del nostro prezioso centro antico preservando il bilancio comunale.
Roberta Forte
Assessore Urbanistica
Andrea Coccioli
Assessore Lavori Pubblici
mar232011
Copione già scritto, quello dell'Amministrazione coluccia, che in assenza di argomentazioni e braccata dalle rivendicazioni dei cittadini, sferra il solito prevedibile attacco da dinosauro della vecchia politica.
Come si può essere così miopi da pensare di poter fermare l'onda di un'opinione pubblica che ha ripreso consapevolezza e rivendica un ruolo attivo nelle scelte che riguardano la propria vita?
Questa Amministrazione, anziché difendere il Comitato, formato da cittadini che pretendono tutela per la propria salute, lo attacca strumentalmente, scordando che la vera minaccia è l'incenerimento.
L'intera classe politica che ci guida dovrebbe esser fiera di avere una piazza gremita di gente attenta ai problemi della Città e non esserne spaventata.
Fin dall'inizio il Comitato ha sempre manifestato il sospetto che, nel corso degli anni, Colacem per mezzo di ambigue sponsorizzazioni, abbia alimentato una sorta di sudditanza delle amministrazioni sulle decisioni in materia ambientale.
Nell'atteggiamento di chi, pur senza esporsi, caldeggia una soluzione favorevole all'azienda, vediamo una strisciante forma di complicità.
Servirsi delle divisioni politiche galatinesi per spostare l'attenzione dei cittadini da una questione così grave ed incombente come quella della salute pubblica è un gesto INACCETTABILE.
Saremmo stati orgogliosi di avere degli amministratori che, invece di favorire il profitto di un'azienda, ignorando il grave rischio di inquinamento ambientale che l'incenerimento comporta, avessero scelto la strada di uno sviluppo ecocompatibile.
Galatina, 22 marzo 2011
Comunicato stampa del Comitato "Cambiamo Aria" di Galatina
mar172014
“La storia del Salento e della Puglia è stata pure storia dell’Islam. Storia di Arabi, Berberi, Andalusi e Turchi che muovevano pervasi da Allah, anche da Allah: anche allora era tutta una questione di grossi interessi internazionali, che spesso celavano nel pretesto religioso finalità eminentemente politiche ed economiche: far legna in selve boscose, far schiavi in contrade popolose, far razzia in province facoltose…… Non mancarono le occasioni di odorarsi, azzannarsi o leccarsi, fra due società e altrettante fedi. E comunque di confrontarsi, con le armi e con la cultura che ciascuna si portava dietro, nel baule della propria civiltà………..Nel gioco d’equilibrio fra musulmani e cristiani, la lente d’ingrandimento ha mostrato una Puglia che ha assorbito non poco dalla civiltà araba, sul piano culturale, storico-artistico, toponomastico e onomastico” (Prof.Vito Bianchi).
5° Incontro per la Serie “Dialogoi Sto Monastiri”, Notizie storiche e culturali intorno alla Basilica di Santa Caterina d’Alessandria, Giovedì 20 Marzo 2014 alle ore 18,30 presso la Sala di cultura Francescana della Basilica di Santa Caterina d’Alessandria in Piazzetta Orsini, con l’intervento del Prof.Vito Bianchi, Docente di Archeologia presso l’Università degli Studi di Bari, Studioso di Relazioni culturali e religiose fra l’Europa, il Mediterraneo e l’Oriente, Archeologo specialista ed Autore di numerose Pubblicazioni con tipi di De Agostini-Rizzoli, Mondadori, Laterza, Capone, nonché Autore e Conduttore di programmi culturali per Radio Due e Radio Tre Rai.
Dopo i saluti di Frà Rocco Cagnazzo, parroco della Basilica di Santa Caterina d’Alessandria, e dell’Assessore alla Cultura del Comune di Galatina Prof.ssa Daniela Vantaggiato, introdurrà i lavori il Presidente del Club UNESCO di Galatina Salvatore coluccia.
L’evento ideato e promosso dal Club UNESCO di Galatina, in collaborazione con la libreria Fiordilibro, l’Associazione Culturale Il Mandorlo e la Comunità Francescana di Santa Caterina d’Alessandria, ha il Patrocinio del Comune di Galatina, e vuole essere un primo passo del complesso iter necessario per ottenere il riconoscimento UNESCO del complesso di Santa Caterina d’Alessandria come Monumento di Pace e Bene Materiale dell'UNESCO.
Sala della Cultura Francescana, piazzetta Orsini – info 3396845616
feb022020
Questa volta il Parroco di Noha non ha suonato le campane per comunicare Urbi et Orbi di esser diventato ufficialmente - con l’ultimo numero in edicola il 31 gennaio 2020 - il novello direttore de “il Galatino”, uno tra i periodici più longevi dell’Italia meridionale, del Salento sicuramente, puntualmente in edicola ormai da 53 anni.
Io me ne sono accorto acquistando la copia quindicinale del giornale, al quale ho collaborato per un bel po’ a partire dal 1994, sotto la direzione di quel maestro di bella scrittura e soprattutto giornalismo che era il prof. Zeffirino Rizzelli.
Don Francesco prende il posto di Rossano Marra - successore del Rizzelli - venuto a mancare improvvisamente il 7 gennaio scorso, facendosi carico di un’eredità fatta di parole importanti che avrebbero il compito di cambiare il mondo, a partire dalla nostra “piccola patria”.
“il Galatino”, fondato insieme ad alcuni suoi amici nel 1968 dal prof. mons. Antonio Antonaci, un altro gigante della Storia locale (scritta finalmente con la maiuscola e senza virgolette), per continuare a esistere non può non avere che questa ragione sociale: raccontare il bello e il buono certamente, ma senza scordare l’importanza del pensiero critico, inteso come discernimento, ricerca delle differenze, sprone al miglioramento dell’azione politica, denuncia della banalizzazione non più strisciante ma strombazzata ai quattro venti via social network (che di social ormai hanno solo il nome).
L’augurio che mi sento di rivolgere al nuovo Direttore Responsabile del quindicinale galatinese è quello di voler fare la rivoluzione: la quale nasce dalle parole e prosegue con la grammatica dello stare insieme, s’imbeve del lessico del rispetto e fa propria una sintassi che (mi permetto di suggerire a un uomo che ha scelto di fare il prete) potrebbe trovare fondamento su due testi: il primo è il più antico inno rivoluzionario che si conosca, che non è Bandiera Rossa ma il Magnificat, canto di liberazione forte e inesorabile contro le contraddizioni sociali e le distinzioni di classe (“[…] ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore / ha rovesciato i potenti dai troni / ha innalzato gli umili / ha ricolmato di beni gli affamati / ha rimandato i ricchi a mani vuote […]”); il secondo è la Laudato si’, l’enciclica di Papa Francesco del 2015, che affronta in maniera unitaria molti temi chiave della lotta per la giustizia ambientale.
Se a questi due testi (Vangelo ed Enciclica papale) si riuscisse ad affiancare anche la nostra Costituzione (che quasi tutti i governi, non escluso l’ultimo, sembra indulgano nello sport di bersagliare), credo che sarà ancora una volta cosa buona e giusta: di più, nostro dovere e fonte di salvezza per tutti i Cittadini degni di questa carica.
Antonio Mellone
feb082016
Ogni tanto vengo colto da attacchi di masochismo. Stavolta per soddisfare questo compulsivo ma per fortuna sporadico bisogno di farmi del male sono andato a spulciare l’ultimo bilancio approvato dalla “Fotowatio Italia Galatina srl”, che, per chi non lo sapesse, è la proprietaria del mega-impianto di pannelli fotovoltaici che ha fatto sparire, con il silenzio-assenso dei politici che ci ritroviamo tra i piedi, una quarantina di ettari di contrada Roncella, feudo di Noha, sufficienti per una potenza di 9,7 MW.
Perché 9,7 e non 10 MW o qualcosina in più? Semplice: per evitare la V.I.A. (Valutazione di Impatto Ambientale). Troppo rischiosa. Meglio costruire tanti impianti di potenza inferiore al limite dei 10 MW, anche confinanti, ma apparentemente di proprietà di diversi soggetti economici, per aggirare l’ostacolo imposto da quelle rompiscatole delle norme di legge (mica al tempo c’era lo “Sblocca Italia” di Renzi come ora). Solo con questo imbroglio l’apocalisse dei campi di sterminio (ovvero lo sterminio dei campi) si trasforma in una bella prateria sconfinata che manco un video del National Geographic.
*
L’impianto di Noha, allacciato alla rete nazionale nel dicembre del 2010, mentre i lavori di completamento si sono conclusi nel 2011 [sic!], ha accesso alle tariffe incentivanti previste dal D.M. del 19 febbraio 2007 (2° Conto Energia), che ha stabilito una tariffa costante per la produzione energetica dalla data di entrata in funzione dell’impianto per una durata di 20 anni. Sì, il progetto si fonda su un business plan che copre il periodo 2011-2030. Cosa succederà alla fine del piano? Chi vivrà vedrà: voglio dire che vedrà le sequenze di The day after 2.
Orbene, ritornando al conto economico della società a responsabilità limitata (in tutti i sensi), osserviamo che i ricavi registrati nel corso del 2014 (ultimi dati di bilancio disponibili) sono pari a 5.829.522,00 euro (quelli dell’anno precedente erano 6.121.552 euro - vuoi vedere che l’impianto inizia a dare i primi segnali di invecchiamento?), mentre l’utile “pulito”, cioè al netto di costi, spese, tasse, eccetera, è pari a 1.346.141,00 euro. L’assemblea dei soci ha deciso di distribuire al socio unico un dividendo dell’importo di 1.100.000,00 euro e di accantonare a riserva di capitale la differenza pari a 246.141,00 euro.
Chi è il socio unico che si pappa ogni anno tutti questi soldi nostri? Tal MR Rent Investment Gmbh con sede a Monaco di Baviera (Koeniginstrasse 107), mentre gli amministratori sono i signori Robert Pottman e Stefan Schweikart, mica Rocco, Gino o Oronza. A sua volta (anzi a sua Volt) la MR Rent Investment Gmbh è posseduta al 100% da un altro giglio di campo (di concentramento): la Munchener Ruckversicherungs-Gesellschaft AG (Munich Re). Punto.
Volete sapere le novità dell’ultim’ora? Da una recente visura della Camera di Commercio risulta che la Fotowatio Italia Galatina srl, non è più di Galatina (veramente manco d’Italia), in quanto la ditta è “cessata” in data 5 agosto 2015 per trasferimento in un’altra provincia. Tiè.
Sicché, noi continueremo ad avere tra le scatole tutti quei pannelli in mezzo alla campagna e a fare da bancomat a questa azienda che non figurerà più nemmeno tra quelle “locali” iscritte alla Camera di Commercio di Lecce (del resto, di fatto, non lo è mai stata, essendo passata, come scritto altrove, dalla dominazione degli spagnoli a quella dei tedeschi), con tutto quello che ne consegue anche a livello di tributi locali.
E a noi cosa entra più che in tasca in qualche altro, come dire, vaso indebito? Presto detto: oltre all’aumento delle bollette Enel (sennò ogni anno come facciamo a pagare circa sei milioni di euro ai nostri conquistadores tedeschi?), un bel po’ di altre cosette carinissime, della serie: inquinamento elettromagnetico generato dalle cabine di trasformazione, dai cavidotti e dagli elettrodotti; dispersione di sostanze nocive (per esempio cadmio) contenute nei pannelli; inquinamento causato dai diserbanti irrorati a terra; variazioni microclimatiche; danno all’ecosistema; gravi impatti visivi al panorama; abbagliamenti (di giorno, ma anche di sera per via di un paio di fari chissà perché puntati sulla circonvallazione di Noha, la Sp. 352, in direzione Collepasso); e, tanto per non farci mancare nulla, una manciata di neoplasie, e danni a questo o quell’apparato del corpo umano.
Più che energie, allergie alternative.
Volendo farmi del male fino in fondo, oltre alla visura camerale e al Bilancio della Fotowatio Galatina srl, sempre sul tema del fotovoltaico, sono andato a rivedere i video con gli interventi di due cosiddetti amministratori locali, due cime, due mostri di intelligenza noti ormai a tutti per la loro perspicacia, che rispondono ai nomi di Giancarlo coluccia, ex-sindaco di Galatina, e di Daniela Sindaco-in-carica (santa subito, anzi Santanché, c’est plus facile), esponenti rispettivamente del centrodestra e del centrosinistra, vale a dire del Partito Unico della Frazione. Nell’ascoltare i loro storici interventi sembra che l’unico elemento superstite in grado di differenziarli era il baffetto.
Infatti, mentre l’uno – scordando il concetto di biodiversità oltre all’elementare principio di precauzione - continuava a blaterare di “terreni impervi, dove prima andavano a pascolare i greggi”, e che “non sono terreni effettivamente dalla grande produzione agricola” e “fermo restando che dovranno essere come da statuto piantumati nel loro perimetro in maniera da risultare quanto meno impattanti” (s’è visto poi come sono stati piantumati, anti piantonati); l’altra, sulla stessa falsariga, parlando tanto per dar fiato alla bocca, imbrogliando le carte come sovente usano fare i politici locali, e ribadendo tutto e il contrario di tutto in un intervento sul fotovoltaico pertinente come il pecorino sulle ostriche, confermava che “ambiente è un conto, urbanizzare un altro [e meno male, ndr.]”, e che “quei terreni sono morti, non cresce nulla, non c’è pascolo” [e daie, ndr.], che “Noha si è “espasa” [sic]”, che quei “terreni non si prestano per l’agricoltura” [a ridaie, ndr.] e che “dove ci sono cozzi non cresce nulla”, e mille altre elucubrazioni dello stesso tenore (anzi dello stesso orrore: è uguale).
Ma l’acme (e pure l’acne) della serata s’è toccato quando Michele Stursi chiede d’emblée alla nostra beniamina e coram populo: “Ma voi che idea di ambiente avete?”.
E qui casca l’asino, con la Daniela nostra che, con sguardo smarrito, sudorazione a mille e salivazione azzerata, ripete più volte: “Non riesco a comprendere”, e ancora: “Non ho capito davvero cosa vuoi dire” [e soprattutto: dove vuoi andare a parare, ndr.].
*
Dai, Michele, pure tu che ti metti a parlare in ostrogoto proferendo una sequela di non uno ma addirittura due fonemi che più ostici non si può, irreperibili sul vocabolario dei sinonimi (ma solo su quello dei contrari) dei nostri rappresentanti al comune di Galatina. Mi riferisco ai due lemmi impronunciabili: “ambiente” e soprattutto “idea”.
Antonio Mellone
lug082024
Grazie alla sinergia tra l’A.S.D. “Virtus Basket Galatina” e l’Associazione #ballaperme e con l'aiuto indispensabile di alcuni amici sponsor, anche questa estate, il Rione Italia, ha avuto la sua Notte bianca dei Bambini.
Grandissima è stata l’affluenza di pubblico e, soprattutto, di bambini, per quella che è ormai l’8^ Ed.ne de “La notte bianca dei Bambini – Rione Italia in festa” svoltasi il 05 luglio 2024.
L'attesissimo evento è stato un vero successo con spettacoli di giocoleria, artisti di strada, animazione di strada, spettacolo circense e spettacolo di magia che hanno fatto di ogni bambino il protagonista assoluto della grande festa notturna.
Come per incanto l'intera piazzetta “G. Fedele” si è trasformata in uno spazio a misura di bambino; un’intera serata dedicata ai più piccoli e alle famiglie ha trasformato il Rione Italia in un immenso parco divertimenti con tante attrazioni che hanno soddisfatto ogni gusto ed immaginazione.
Come ben sapete ogni nostra iniziativa è dedicata ad una Associazione di volontariato che opera principalmente nel nostro territorio. In occasione di questa edizione la nostra attenzione è stata rivolta all’ODV “Volontari per l’oncoematologia pediatrica” alla quale abbiamo tributato un piccolo, ma simbolico riconoscimento; premio ritirato da Marilena Olimpio e Giorgio Adamo, rispettivamente Presidente e vice-Presidente del Sodalizio.
Ulteriori riconoscimenti sono stati assegnati a “Il Galatino”, premio ritirato dal Direttore responsabile Don Francesco coluccia, all’Istituto Comprensivo Polo 3 di Galatina, premio ritirato dalla Dirigente Rosanna Lagna e al reparto di Ginecologia e Ostetricia dell’Ospedale di Galatina, premio ritirato da un nutrito gruppo di operatori sanitari del reparto capeggiato da Rosy Congedo e Maruska Notaro.
Doveroso un ringraziamento agli Sponsor che hanno voluto legare il nome della loro Attività Commerciale alla nostra iniziativa, ma soprattutto a tutti Voi che ancora una volta ci avete accompagnato in questo fantastico viaggio.
Come vedete le idee non ci mancano, né ci manca la buona volontà per metterle in pratica. Ciò che manca è, però, un’attenzione a 360 gradi da parte dell’Amministrazione comunale a quelle che sono le esigenze non solo del Quartiere “Rione Italia”, ma di tutti quelli periferici della città.
Russo Piero Luigi
feb152019
Giornata speciale ieri 14/02/2019, per il Polo 2 di Galatina e Noha e per il Presidio del Libro di Noha e Galatina. Nell’ambito delle iniziative per il Mese della Memoria, abbiamo accolto una particolarissima compagnia teatrale: “il Teatro del Viaggio” diretta da Gianluigi Belsito di Bisceglie. L’idea chiave, che ne è il fondamento, è la scelta di ridare fisicità, corpo alle parole, non solo mettendole in scena, ma facendole letteralmente camminare, con l’obiettivo di incontrare e coinvolgere anche chi risiede in periferia.
I ragazzi delle classi quinte della scuola primaria e secondaria di 1° grado hanno così partecipato a “Il piccolo dittatore”, uno spettacolo interattivo, gestito egregiamente dagli attori Gianluigi Belsito stesso e Maria Lanciano, che invitava a riflettere sulla tragedia dell’olocausto attraverso l’esplorazione delle parole, sciorinate come panni al sole, ed esplorate seconda la doppia chiave del drammatico e del grottesco. Pregiudizio, razzismo, dittatura, paura, propaganda, deportazione, diversità… hanno toccato la sensibilità dei ragazzi (da sempre il pubblico più difficile) e dei loro insegnanti, stimolandoli a “intelligere”, cioè a leggere dal di dentro, in profondità, ciò che è stato, per riconoscerne gli amari segni nel presente.
Tutti, in quel piccolo teatro parrocchiale, messo a disposizione dall’infaticabile parroco di Noha don Francesco coluccia, abbiamo sentito il bisogno di prendere posizione e di adoperarci affinché gli olocausti e la violenza delle guerre cessino.
È questa la semplice, straordinaria utopia di ogni persona di buona volontà!
Ma come riuscirci? Non certamente rispondendo con la violenza, lo abbiamo già sperimentato senza successo. Lo faremo inveceattraverso la conoscenza, l’esercizio del libero pensiero, l’educazione all’empatia e il senso del grottesco (da sempre i potenti hanno paura del ridicolo!). Questo il messaggio de “Il piccolo dittatore”, questo l’ambito di senso in cui Hitler con tutti i tiranni della sua specie, passati e presenti, si è manifestatonella sua malvagità, ma anche nella sua stupidità e banalità di essere piccolo di cuore e di mente, che ci auguriamo di poter seppellire definitivamente anche con una risata.
Grazie, Teatro del Viaggio, ci incontreremo ancora!
dott.ssa Eleonora LONGO
Dirigente Scolastico IC POLO 2 GALATINA
Referente Presidio del Libro - Biblioteca Giona - Noha/Galatina
dic112021
Il 10 dicembre ricorre la Giornata mondiale dei Diritti Umani. La storia di questa ricorrenza è strettamente legata con quella di un evento fondamentale della storia mondiale, ovvero la proclamazione della Dichiarazione universale dei diritti umani avvenuta il 10 dicembre del 1948.
“I diritti umani iniziano nei piccoli luoghi, vicino a casa, così vicini e così piccoli che non possono essere visti su nessuna mappa del mondo. A meno che questi diritti non abbiano significato lì, hanno poco significato ovunque”, disse Eleanor Roosevelt quando per prima provò a spiegare l’importanza di un’azione concreta che ponesse al centro la libertà e la dignità di ogni essere umano e dello sforzo che ognuno, anche nel suo piccolo, può fare per attuare un cambiamento davvero radicale.
Per questo ogni 10 dicembre torniamo a ricordare che ogni uomo, senza distinzione alcuna, dovrebbe nascere libero ed uguale ad ogni altro. E non soltanto sulla carta.
Il Club per l’UNESCO di Galatina e della Grecìa Salentina, in collaborazione con il Circolo Culturale Athena di Galatina e l’Associazione Culturale Apsec di Lecce, celebrano la Giornata Mondiale dei Diritti Umani con un Concerto che si terrà Domenica 12 Dicembre alle ore 18.00 presso il Teatro Cavallino Bianco di Galatina, con la partecipazione del Musicista Compositore Santino Spinelli in arte Alexian, ed il suo gruppo.
Santino Spinelli è un Rom italiano, nato a Pietrasanta (LU) e residente a Lanciano in Abruzzo. Musicista, compositore, cantautore, è ambasciatore dell’arte e della cultura Romanì nel mondo; ha fondato” l’Orchestra europea per la Pace” elevando la musica folklorica romanì a livello sinfonico; con il suo Alexian group ha tenuto concerti per tre papi, Papa Giovanni Paolo II, Papa Benedetto XVI e Papa Francesco. La sua poesia “Auschwitz” orna a Berlino il monumento eretto nei pressi del Bundestag dedicato alla memoria del genocidio di Sinti e Rom durante il nazismo. Nel 2020 il Presidente Mattarella gli ha conferito l’Onorificenza di Commendatore dell’Ordine “Al merito della Repubblica Italiana”.
Salvatore coluccia
Club per l’UNESCO di Galatina e della Grecìa Salentina
mag072012
Giancarlo coluccia
Sezione | n° voti |
17 | 165 |
18 | 238 |
26 | 174 |
28 | 258 |
835 |
Antonio Pepe
Sezione | n° voti |
17 | 161 |
18 | 125 |
26 | 140 |
28 | 128 |
554 |
Cosimo Montagna
Sezione | n° voti |
17 | 151 |
18 | 166 |
26 | 168 |
28 | 128 |
613 |
Carlo Gervasi
Sezione | n° voti |
17 | 101 |
18 | 56 |
26 | 67 |
28 | 46 |
270 |
feb152019
Tre violini e un contrabbasso per trasportarci con le loro sonorità in un viaggio tra diversi generi musicali e con famosi brani tutti da ascoltare.
Colonne sonore di successo ci porteranno magicamente tra dolci melodie, ritmi vivaci e suadenti tanghi.
Uno spettacolo in cui non mancheranno le sorprese: uno special guest Emanuele coluccia (sassofono) e altre performance.
Rebecca Bove: violino
Ylenia Giaffreda: violino
Roberta Viva: violino
Davide Codazzo: contrabbasso
Circolo Arci Levèra
via Bellini 24 - Noha (Galatina)
set282010
Le Chiese Avventiste identificano Gesù con l’arcangelo Michele. Da questo punto di vista, Michele è il primo e più grande di tutte le creature di Dio. Questo, semplicisticamente, è motivato dalla Bibbia che menziona solo un arcangelo per nome, Michele appunto, e dalla prima lettera ai Tessalonicesi (4:16), in cui san Paolo dice riguardo Gesù: «Perché il Signore scenderà dal Cielo con un comando, e con la voce di un arcangelo». In quest’ottica, arcangelo significherebbe capo degli angeli piuttosto che capo angelo, e come questo titolo sarebbe vicino al «Principe» che usa Daniele. I teologi cristiani, sia cattolici che protestanti, sono concordi nell’identificare, nell’Antico Testamento, l’Angelo del Signore (al singolare) come una prefigurazione del Cristo; quindi una teofania. L’immagine di Michele arcangelo sia per il culto che per l’iconografia, dipende dai passi dell’Apocalisse. È comunemente rappresentato alato in armatura con la spada o lancia con cui sconfigge il demonio, spesso nelle sembianze di drago. È il comandante dell’esercito celeste contro gli angeli ribelli del diavolo, che vengono precipitati a terra. A volte ha in mano una bilancia con cui pesa le anime (psicostasia). Sulla base del libro dell’Apocalisse ne vennero scritti altri dedicati a Michele che finirono per definirlo come essere maestoso con il potere di vagliare le anime prima del Giudizio. L’iconografia bizantina predilige l’immagine dell’arcangelo in abiti da dignitario di corte, rispetto a quella del guerriero che combatte il demonio o che pesa le anime, più adottata invece in Occidente.
Ma ecco quello che succederà a Noha per la festa patronale, nel giorno della festa 29 settembre: Solennità di San Michele Arcangelo Ore 7.00-8.30-10.00-11.30 SS. Messe. Mentre alle ore 18.30 Solenne Celebrazione Eucaristica presieduta da Sua Eminenza Reverendissima il Sig. CARDINALE SALVATORE DE GIORGI. Programma delle Manifestazioni 28-29 settembre: Gran Concerto Bandistico “CITTÁ DI SOGLIANO CAVOUR” (LE) Maestro Direttore e Concertatore GIOVANNI GUERRIERI. Al termine della Processione Spettacolo Pirotecnico a cura della Ditta “La Pirotecnica del Sud” di PIERO coluccia di Galatina (LE).
Il 29 settembre: Concerto Bandistico “CITTÁ DI SQUINZANO” Maestro GIOVANNI PELLEGRINO ore 24.00 a conclusione dei Festeggiamenti spettacolo di fuochi pirotecnici curati dalle Ditte “La Pirotecnica del Sud” di PIERO coluccia di Galatina (Le) e dal Cav. MAGGIO AMODIO di Tuglie (LE). Chiusura il 30 settembre ore 21.00 “EQUIPE 84” in Concerto.
Infine quest’anno è toccato a Lecce la festa itinerante della Polizia, approdata per le celebrazioni del 2010 per il Santo Patrono dell’Arma, San Michele Arcangelo, nel capoluogo salentino. La festa rappresenta un occasione di riflessione e riconoscenza ai caduti della Polizia di Stato e alle loro famiglie. Oggi, martedì 28 settembre, le celebrazioni iniziano alle ore 18 con la Santa Messa celebrata nella Cattedrale di Piazza Duomo dall’Arcivescovo di Lecce, Monsignor Domenico D’Ambrosio, alla presenza del Ministro dell’Interno Roberto Maroni e del Prefetto Antonio Manganelli, oltre che di numerose autorità istituzionali, civili e militari.
Alle ore 20,30, presso il Teatro Politeama Greco, si svolgerà la cerimonia di consegna del “Premio San Michele Arcangelo”, conferito dalla Polizia di Stato come riconoscimento verso coloro che si sono messi in luce per le loro azioni ispirate da altruismo, in difesa dei deboli e per solidarietà.
La serata, sarà presentata da Paola Saluzzi e Fabrizio Frizzi, vedrà la partecipazione di esponenti del mondo della cultura, dello spettacolo e della musica accompagnati dalla Banda musicale della Polizia di Stato.
Raimondo Rodia
http://galatina.blogolandia.it/2010/09/28/noha-s-michele-e-la-festa-della-polizia-a-lecce/
dic142020
Con questa ottava parte si conclude il viaggio nel tempo delle antiche Congreghe della nostra Cittadina. Ringraziamo P. Francesco D’Acquarica, ormai di diritto cittadino onorario di Noha, per averci ancora una volta dato un passaggio sui suoi straordinari mezzi di trasporto, fatti di storie, memoria, personaggi, ma soprattutto amore per la sua e nostra Piccola Patria.
Noha.it
Piccola premessa
Prima di procedere nella lettura dei verbali che seguono è opportuno tenere presente questa osservazione.
Come si può constatare, dal 1940 al 1945 le riunioni sono rarissime. Siamo durante la tragedia della seconda guerra mondiale. Anzi nel 1942 e nel 1943 non viene registrato alcun verbale. Il Padre Spirituale della Congrega ora è nuovamente l’arciprete Don Paolo Tundo, ma i bisogni della gente sono tanti e più urgenti delle riunioni di una Congrega. Si sa, le guerre non hanno mai fatto bene a nessuno. Seminano lutti, rovine, miseria, stanchezza, scoraggiamento, disorientamento morale e religioso.
Nel mese di giugno del 1943 ci fu anche il bombardamento dell’aeroporto di Galatina, a una manciata di chilometri da Noha, dove lavoravano anche giovani della nostra cittadina. Ci fu spargimento di sangue, morti, feriti. Oltre ai soldati che erano al fronte, Noha pagò il suo triste tributo anche in termini di fame, sofferenza, malattie. Don Paolo soccorreva, aiutava, andava incontro ai suoi parrocchiani, aiutando tutti senza far distinzione di persone tra parenti, amici o semplici conoscenti. Smarrimento, povertà, distruzioni, questo era il contesto di quegli anni tremendi.
In questo quadro bisogna capire (ma forse non scusare) quanto racconto nella nota del prossimo verbale, vale a dire la storia dei ladri nell’abitazione delle monache ospiti di Noha.
Oggetto: offerta di Beneficenza
Il 5 Maggio 1941 si sono riuniti i Confratelli. Hanno deliberato L.100 a favore delle Suore costituite a Noha. Il Priore…
NOTA IMPORTANTE
Questa offerta di L. 100 per le Suore costituite a Noha fu occasionata dal fatto che le Suore (si tratta delle Suore “Oblate di S. Antonio di Padova” presenti in quel tempo nella nostra cittadina, dedite all'Asilo Infantile, al doposcuola e all'insegnamento del catechismo e dell’arte del ricamo), furono danneggiate non poco da un furto. Nel 1941 io non avevo ancora compiuto i sei anni e frequentavo quella scuola materna, ma ricordo molto bene quando il fatto accadde. Una notte i ladri assalirono l'abitazione delle Suore, situata all’inizio di Via Cadorna, per derubarle delle loro vettovaglie. Le Suore, nonostante l’offerta della Confraternita, tremendamente spaventate da quella vicenda decisero di abbandonare definitivamente Noha.
Per questo motivo alcuni anni più tardi (nel 1955) l’arciprete don Paolo Tundo, che tanto teneva all’educazione dei bambini (“il domani del paese” - diceva) volle assolutamente che il suo popolo avesse la garanzia di un futuro migliore, preparando i bambini con la prima alfabetizzazione e socializzazione. Tra infinite difficoltà, spendendo i suoi risparmi e bussando alle porte di “chi poteva” riuscì a costruire su un terreno di sua proprietà un’opera monumentale che donò alla Congregazione “Discepole di Gesù Eucaristico”. Le suore di questa congregazione si impegnarono a restare per sempre a Noha. La convenzione tra don Paolo e le Suore “Discepole di Gesù Eucaristico” fu firmata il 29 settembre 1957.
Oggetto: Multa per gli assenti alle processioni e sedute
Il 21 dicembre 1941, XX, riunita la Confraternita in riunione ed in numero legale, si è stabilito quanto segue:
1. Chi si assenta dalle riunioni indette con biglietto personale senza un giusto motivo è sottoposto alla multa di L.2.00. Non intervenendo per tre volte consecutive resta espulso dalla Confraternita e riceverà la notifica per iscritto.
2. Chi si assenta dalle Processioni prescritte è sottoposto alla multa di L.10.00. Non intervenendo per tre volte consecutive, oppure chi si rifiuta di pagare la multa in cui è incorso, resta espulso dalla Confraternita e riceverà notifica per iscritto.
Il Priore Bianco Michele, il segretario Nocera,
Visto il Rettore D. Paolo Tundo.
Non intervenendo all’accompagnamento funebre, quando è di ebdomada, è sottoposto alla multa di L.20.00
Oggetto: nuove cariche
Il 27 dicembre 1942 si sono riuniti i Confratelli per la nomina delle nuove cariche. Su 24 votanti: 22 hanno risposto sì, 2 hanno risposto no.
Priore: Costa Michele
1 Assistente Lagna Michele
2 Assistente Gentile Pietro
Mazzieri Bianco Arcangelo e Paglialunga Antonio
Segretario Nocera Luigi
Cassiere Specchia Gioacchino
Letto il verbale e svolto il pensiero religioso dal rettore, la seduta ha avuto termine, il Priore Bianco Michele/Il segretario Nocera/V.il Rettore Arc. Paolo Tundo
La prima domenica di aprile riunita la confraternita in seduta straordinaria ha deliberato la tassa per i suoi deceduti la tassa a 20 cent. È stata portata a L.5
Il Priore Bianco Michele
Il segretario Nocera - V. il Rettore Arc. Paolo Tundo
21 Gennaio 1945
Il giorno 21 gennaio 1945 riunita la Confraternita in riunione straordinaria si è stabilito di portare la quota annuale dei fratelli e sorelle da L.10.00 senza obbligo alcuno di pagare qualche cosa alla morte di qualche confratello o Consorella. Le multe per gli assenti non giustificati sarà portata da L.10.00 a L.15.00
Il Priore Bianco Michele
Il segretario Nocera
V. il Rettore Arc. Paolo Tundo
23 Dicembre 1945
Il giorno 23 dicembre 1945 riunita la Confraternita in riunione ordinaria si è proceduto alla nomina dei nuovi ufficiali.
Dietro proposta degli stessi Confratelli si è stabilito di confermare gli stessi ufficiali e cioè:
Priore Costa Michele
1 ass. Lagna Michele
2 ass. Gentile Pietro
Mazzieri Bianco Arcangelo e Paglialunga Antonio
Segretario Nocera Luigi
Cassiere Specchia Gioacchino
Letto il verbale e svolto il pensiero religioso dal Rettore la seduta ha avuto termine.
Il Priore Bianco Michele
Il segretario Nocera
V. il Rettore Arc. Paolo Tundo
19 Maggio 1947
Il giorno 19 maggio 1947 si sono riuniti i Capi delle Associazioni Religiose e cioè: Il sig. Costa Michele Angelo, Priore della Confraternita Maria SS. delle Grazie, assistito dal cassiere; e la sig.ra Mazzei Elvira, presidente dell’associazione Apostolato della Preghiera, assistita dalla cassiera, per la costruzione della tomba in comune si è concluso quanto appresso:
1. L’iscrizione alla tomba viene fatta esclusivamente dal rappresentante della Confraternita, sia che trattasi di iscrizione alla stessa, oppure all’Apostolato della Preghiera.
2. Questo rappresentante della Confraternita predispone tutto ciò che è richiesto per la sepoltura del defunto o defunta (cassa di abete, zinco, muratore, ecc.). Però ogni associazione penserà al come venire incontro a queste spese, magari con l’istituire una tassa-tomba per tutti gli ascritti; oppure stabilire una tassa da pagarsi dagli ascritti ogni qualvolta si verifica un decesso.
3. Si proibisce l’iscrizione degli uomini al posto tomba dell’Apostolato della Preghiera, ad eccezione di quei pochi che già si trovano iscritti.
4. Ogni associazione penserà ai suffragi per i suoi iscritti defunti.
Il Priore Bianco Michele
Il segretario Nocera, il cassiere Specchia Gioacchino
V.il Rettore Arc.Paolo Tundo
La presidente Mazzei Elvira - La cassiera Balena Addolorata
27 Luglio 1947
Il giorno 27 luglio 1947 si sono riuniti il Rettore, il Priore, il cassiere ed il segretario della Confraternita, i quali hanno discusso sul modo di venire incontro alle spese che bisogna sopportare per la costruzione della tomba.
Il signor Specchia Gioacchino fu Domenico e Bianco Michele fu Paolo si sono offerti a versare L.50.000 (dico cinquantamila) ciascuno al tasso 4%. Il rimborso di detta somma si effettuerà man mano che la cassa ha delle disponibilità.
Noha 27 luglio 1947.
Il Rettore Arc. Paolo Tundo
Il Priore Costa Michele
Il segretario Nocera Luigi/Il cassiere Specchia Gioacchino.
8 Agosto 1948
Oggetto: Numero delle Messe
8 agosto 1948 riunita la Confraternita in assemblea straordinaria presieduta dal Rettore si è stabilito quanto appresso:
Visto che l’elemosina delle Messe è stata elevata, e considerato che la confraternita non può sobbarcarsi tale spesa, si è stabilito di ridurre le messe mensili per Confratelli e Consorelle da due ad una. Cosicché l’obbligo della Confraternita resta fissato in N. dodici messe piane annue (una ogni mese) ed una messa cantata per tutti i confratelli e Consorelle defunte da celebrarsi il primo giorno dopo l’ottava dei morti. Letto approvato si sottoscrive. Il Priore Bianco Michele/Il segretario Nocera - V.il Rettore Arc. Paolo Tundo
19 Dicembre 1948
Deliberazione: Nuove cariche
Il 19 dicembre 1948 si sono riuniti i Confratelli per la nomina nuove cariche.
Unanimemente si sono eletti:
Priore Bianco Michele fu Paolo
1 Assi Costa Pietro di Michele
2 Assi De Lorenzis Pietro di Antonio
Segretario Nocera Luigi di Giovanni
Cassiere Specchia Gioacchino fu Domenico
Mazzieri Bianco Arcangelo fu Michele e Paglialunga Antonio fu Vitangelo
Letto il verbale e svolto il pensiero religioso dal Rettore la seduta ha avuto termine.
Il Priore Il segretario Il Rettore
3 Aprile 1949
Si è riunita la commissione nelle persone del Priore Michele Bianco fu Paolo, degli Assistenti Costa Pietro e De Lorenzis Pietro, del segretario Nocera Luigi, del cassiere Specchia Gioacchino e dei confratelli Gentile Pietro e Specchia Salvatore di Gioacchino per stabilire le tariffe per i nuovi iscritti (incluso il posto tomba).
In punto di morte:
Cassettone L.10.500
Spese di seppellimento L.6.500
Se si inscrive come confratello o Consorella la tariffa stabilita dalla stessa Commissione in fieri data.
Letto si conferma. Il Priore Bianco Michele/Il segretario Nocera L.
Gli assistenti Costa Pietro, De Lorenzis P. Il rettore Arc. P. Tundo
12 Luglio 1951
Deliberazione
Il giorno 27 luglio 1947 il sig. Specchia Gioacchino ed il Sig. Bianco Michele avevano versato alla Confraternita la somma di L.50.000 ciascuno (dico cinquantamila) per far fronte alla costruzione della tomba.
Oggi, 12 luglio 1951 la stessa Confraternita si alleggerisce di questo peso versando al Sig.Bianco Michele la somma di L. 50.000 più L. 2.000 di interessi già maturati.
Noha 12 Luglio 1951.
Il rettore Il Priore Bianco Michele - Il segretario
Il Cassiere Specchia Salvatore
10 Ottobre 1951
Oggi, 10 ottobre 1951 la stessa confraternita versa al Sig. Specchia Gioacchino la somma di L.50.000 più L.2.000 di interessi già maturati. Resta così la confraternita esonerata da qualsiasi debito verso i Sigg. Bianco Michele e Specchia Gioacchino a riguardo delle spese tomba.
Il rettore Il Priore Bianco Michele
Il segretario - Il Cassiere Specchia Salvatore
Oggi 25 gennaio 1953 alla presenza del delegato vescovile alle ore 9 si sono riuniti i Confratelli per la nomina delle nuove cariche. Previo giuramento da parte degli scrutatori Campa Antonio e Costa Pietro di attenersi a quanto lo Statuto prescrive, si è proceduto alla votazione nella persona di Costantini Biagio. Su 19 votanti, un astenuto, ha avuto il consenso universale. Si è poi proceduto alla votazione del candidato Paglialunga Antonio.
Esito della votazione: affermativo N.14, negativo N.4.
Infine si è votato per il candidato Tundo Luigi di Carmine. Esito della votazione: affermativo N.9 Negativo N.9.
Sono perciò risultati eletti:
Priore: Costantini Biagio fu Cosimo
1 ass Paglialunga Antonio fu Vitangelo
2 ass Tundo Luigi di Carmine
Segretario Nocera Luigi di Giovanni
Cassiere Specchia Salvatore di Gioacchino
Mazziere Bianco Arcangelo fu Michele.
Si sottopone alla competente autorità ecclesiastica per la conferma.
Il rettore d. Gerardo Rizzo/Il Priore/Il segretario.
N.B. Da ora in poi il Padre Spirituale della Confraternita è don Gerardo Rizzo (1924-2007). Nipote di don Paolo, aveva celebrato la prima Messa a Noha l’8 dicembre del 1946, dove era stato ordinato. Lo Zio lo volle con sé anche perché il nipote aveva qualche problema di salute. Resse la Congrega della Madonna della Grazie come Padre Spirituale sino alla fine della sua vita.
3 Aprile 1955
Si è riunita la commissione nelle persone del Priore Costantini Biagio, Segretario Nocera Luigi, Cassiere Specchia Salvatore e dei Confratelli Bianco Michele e Zerbi Giuseppe per stabilire la tariffa per il cassettone dei bambini portato a L. 10.000 compreso lapide e chiusura.
Il rettore d. Gerardo Rizzo /Il Priore / Il segretario.
8 Maggio 1955
Deliberazione
Il giorno 8 Maggio 1955 il sig. Costantino Biagio fu Cosimo ha versato L.50.000 (cinquantamila) per far fronte al proseguimento costruzione tomba. Il rimborso di detta somma si effettuerà man mano che la cassa ha delle disponibilità e percepirà per detta somma l’interesse del 4%.
Noha 8 Maggio 1955
Il rettore d. Gerardo Rizzo/Il Priore e Il segretario.
21 Maggio 1955
Il giorno 21 Maggio 1955 il sig. Bianco Michele fu Paolo ha versato L.50.000 (cinquantamila) per far fronte al proseguimento costruzione tomba. Il rimborso di detta somma si effettuerà man mano che la cassa ha delle disponibilità e percepirà per detta somma l’interesse del 4%.
Noha 8 Maggio 1955
Il rettore d. Gerardo Rizzo/Il Priore e Il segretario.
6 Novembre 1955
In data 6 Novembre 1955 il sig. Bianco Michele fu Paolo ha versato ancora L.20.000 (ventimila). Il rimborso di detta somma si effettuerà man mano che la cassa ha delle disponibilità e percepirà per detta somma l’interesse del 4%.
Noha 6 Novembre 1955/Il rettore d. Gerardo Rizzo
6 Novembre 1955
In data 6 Novembre 1955 il sig. Nocera Luigi fu Giovanni ha versato ancora L.20.000 (ventimila).
Il rimborso di detta somma si effettuerà man mano che la cassa ha delle disponibilità e percepirà per detta somma l’interesse del 4%. Noha 6 Novembre 1955/Il rettore d. Gerardo Rizzo
29 Gennaio 1956
Noha 29/01/1956
Oggi 29 Gennaio 1956 alla presenza del Rev.mo Arc. D.Paolo Tundo, alle ore 15, si sono riuniti i Confratelli per la nomina delle nuove cariche essendo scaduto ormai il triennio 1953-56. Su 44 iscritti, presenti solo 28 assenti per motivo giustificato, ad unanimità tutti i presenti hanno confermato per il triennio 1956-58 l’Amministrazione uscente.
Priore Costantini Biagio
1 ass Paglialunga Antonio
2 ass Tundo Luigi
Segretario Nocera Luigi
Cassiere Specchia Salvatore
Mazziere Bianco Arcangelo
La suddetta Amministrazione è venuta nella determinazione di stabilire la tassa di L.1000 per ogni socio onorario senza avere diritto all’ebdomada.
Visita Pastorale 21 marzo 1957 + Corrado Ursi, Vescovo / Sac. Vincenzo Colaprile.
20 Marzo 1957
Il cassiere Specchia Salvatore ha versato la somma di L.20.000(ventimila) a Nocera Luigi rimborso prestito posto tomba. D. Gerardo Rizzo.
1 Dicembre 1957
Noha 1-12/1957. Il cassiere Specchia Salvatore ha versato la somma di L.50.000 (cinquantamila) più il rispettivo interesse a Costantini Biagio rimborso prestito posto tomba. D.Gerardo Rizzo.
30 Dicembre 1957
Il cassiere Specchia Salvatore ha versato in data 30/12/1957 la somma di L.70.000(settantamila) a Bianco Michele più rispettivo interesse rimborso prestito posto tomba. D.Gerardo Rizzo
Relazione della Curia di Nardò
Incaricato dalla Rev.ma Curia Vescovile di Nardò a presiedere la elezione del Priore e delle altre cariche della Confraternita di Maria SS. delle Grazie di Noha, ho proceduto a tale elezione, oggi 11/01/1959. Alle ore 15.15, in seconda convocazione, essendo presenti 25 Confratelli su 30 iscritti, detta la preghiera di rito, si è proceduto a tale elezione, per voti segreti, nominando anzitutto due Scrutatori e cioè: Mariano Giuseppe e Tundo Luigi e proponendo 5 nominativi. Si è avuto il seguente risultato:
Costa Pietro voti favorev. 23 voti sfavorev. 3
De Lorenzis Pietro 14 9
Esposito Giuseppe 15 8
Esposito Salvatore 14 9
Campa Giuseppe 12 11
Eletto Priore: Costa Pietro
Primo Assistente Esposito Giuseppe
Secondo Assistente De Lorenzis Pietro
Segretario Nocera Luigi
Cassiere: Specchia Salvatore
Noha 11/1/1959 Firmato Arc. D.Luigi Bruno - Vicario Foraneo
Si approva, facendo notare che il verbale di elezione va firmato oltre che dal Delegato Vescovile, dal Padre Spirituale e dagli scrutatori e che il Segretario viene designato dal Priore e il cassiere dal Consiglio.
Nardò 26 Febbraio 1959 - Il Vicario Generale Mons. Salvatore Rizzello
15 Agosto 1960
Il giorno 15/08/1960 don Gerardo Rizzo ha versato L.100.000 (centomila) per far fronte al proseguimento costruzione tomba.
Il ricevitore cassiere Specchia Salvatore
Luigi Nocera segretario, Costa Pietro Priore
24/12/1961
Il giorno 24/12/1961 verso a don Gerardo Rizzo la somma di L.50.000. Cinquantamila. Rimborso prestito posto tomba. Il cassiere Specchia Salvatore D. Gerardo Rizzo.
Il giorno 4/02/1962 verso a don Gerardo Rizzo la somma di L.50.000 cinquantamila rimborso prestito posto tomba e dovuto interesse.
Il cassiere Specchia Salvatore - Don Gerardo Rizzo
N.B. A questo punto è bene tenere presenta che l’Arciprete don Paolo Tundo, ormai Monsignore, il vero animatore della nostra Confraternita, il 30 giugno del 1962, proprio nel giorno del suo onomastico (la festa di San Paolo in quel tempo si celebrava il 30 giugno), improvvisamente cessava di vivere.
Io ricevetti la notizia a Torino mentre stavo per partire per Lione (Francia) dove frequentavo un corso di musica sacra e di canto gregoriano. Per me fu un momento di grande amarezza. Appena un anno era trascorso da quando Lui aveva organizzato la festa della mia prima Messa a Noha. Don Paolo era stato l’arciprete che mi aveva accompagnato negli anni più delicati della mia vita, dalla nascita all’infanzia, da quelli della crescita e della mia formazione cristiana prima e poi nel seminario missionario fino al sacerdozio.
Anche per Noha certamente fu una grande perdita.
Nella diocesi di Nardò era avvenuto il cambio: Mons. Corrado Ursi, grande amico di Don Paolo, aveva lasciato il posto a Mons. Antonio Rosario Mennonna che non conosceva ancora la realtà della sua diocesi. Sembrava a tutti che il successore naturale di don Paolo dovesse essere il nipote don Gerardo Rizzo, vice parroco e Padre Spirituale della Congrega. Invece Mons. Mennonna si rivolse alla Santa Sede, e a sorpresa Sua Santità il Papa San Paolo VI nominò arciprete l’altro nipote di don Paolo, Don Donato Mellone (Noha 1925-2015), già parroco di Santa Maria al Bagno e di Santa Caterina.
Posso immaginare che anche don Gerardo inghiottisse l’amarezza di quella aspettativa così frustrata e dai verbali della Congrega che stiamo leggendo si nota un certo distacco e abbandono dello zelo che c’era prima con don Paolo verso la Congrega.
Per di più il nuovo parroco (l’arciprete don Donato Mellone) si ritroverà con il problema gravissimo della staticità della chiesa piccina che nel 1963 verrà purtroppo demolita, demolizione che fu una grave perdita anche per la Congrega che perse la sua sede naturale.
Ormai per la Congrega sembra che l’unico problema sia la costruzione della Cappella al Cimitero: i verbali che seguono parlano quasi sempre e soprattutto di questo. E veramente bisogna riconoscere con quanti sacrifici la Congrega riuscirà a costruire la Cappella mortuaria per i suoi soci, per le consorelle e per tutti coloro che a certe condizioni ne facevano richiesta.
Il giorno 3.11.1963 si è tenuta l’adunanza della Confraternita. Erano presenti confratelli n.20. Fra l’altro si è deciso:
1) obbligo confratelli di partecipare collettivamente alla S. Messa ogni prima domenica del mese. Per loro comodità i confratelli hanno scelto come orario la prima messa;
2) a pomeriggio dello stesso giorno i confratelli terranno la loro adunanza ordinaria mensile:
3) per quanto riguarda le multe da infliggere ai confratelli assenti senza un giustificato motivo, si è deliberato che fino a nuovo ordine ogni confratello assente o alla S. Messa o all’adunanza mensile sarà multato con L.500;
4) la giustificazione del motivo addotto dal confratello assente, perché sia valida, deve essere approvata dal Consiglio della Confraternita;
5) dopo la terza assenza consecutiva il confratello verrà espulso;
6) si è parlato infine della necessità di convocare anche le consorelle della confraternita e di preparare anche per loro uno statuto.
NB. Si dice qui anche di uno Statuto adatto alle consorelle, ma non mi risulta che poi si sia fatto. A meno che non si voglia ritenere come tale i particolari registrati nel verbale seguente.
24 Novembre 1963
Il 24/11/1963 nell’Ufficio Parrocchiale si sono riunite le consorelle sotto la presidenza del Rev.mo Parroco. Le consorelle presenti erano otto, le assenti possono ritenersi giustificate o perché ammalate o perché avanzate in età. Si son prese le seguenti deliberazioni:
1) Le consorelle devono partecipare alla messa mensile fissata per la prima domenica del mese alle ore 6.30 e ad un’adunanza mensile fissata per l’ultima domenica del mese.
2) In caso di morte di una consorella le altre in numero di quattro a turno si presenteranno per l’accompagnamento funebre.
3) Per la durata di un mese due consorelle a turno cureranno la pulizia dell’altare della Vergine SS. ma Immacolata.
Nella prima domenica di febbraio 1964 si è riunita la confraternita M. SS. delle Grazie e ha deliberato quanto appresso:
1) Il posto tomba estranei è stato elevato da L.25.000 a L.30.000.
2) Non si accettano più iscrizioni per il solo posto tomba fino a quando la commissione non decide il contrario.
3) La quota dei soci onorari è stato elevato da L.1.000 a L.1.500 come pure i soci ordinari da L.200 a L.400.
Firmato il Rettore Don Gerardo Rizzo e Costa Pietro
Il giorno 2 maggio 1965 si è riunita la confraternita in cui si è deliberato quanto segue:
1) si è tutti d’accordo per quanto riguarda la spesa dei banchi in chiesa che rimarranno sempre di proprietà della Confraternita.
2) Gli iscritti o aventi diritto al posto tomba, se per motivi loro personali non usufruiscono di questo diritto, non spetta loro alcun rimborso.
Firmato il Rettore Don Gerardo Rizzo, Nocera Luigi e Specchia Salvatore.
Oggi 6 febbraio 1966 si è riunita la Confraternita in numero di 23 Confratelli e si è deliberato quanto segue:
1) Si sono fatti 3 banchi per la spesa complessiva di L.115.000 che per il momento sono nella Chiesa parrocchiale ma in qualsiasi momento possono essere portati nella propria Chiesa.
N.B. La propria Chiesa ancora non esiste, ma si vede da quella espressione “propria” che era nel cuore di tutti riaverla dopo la demolizione della chiesa piccinna.
2) Coloro che non vogliono usufruire della cassa funebre propria della Confraternita non hanno diritto più ad alcun rimborso di spese.
Firmato il Rettore Don Gerardo Rizzo, il Cassiere Specchia Salvatore.
Deliberazione
Il 1° novembre 1968 il sig. Costantini Biagio fu Cosimo ha versato L.200.000 (duecentomila) per far fronte al debito con il costruttore D’Acquarica Donato. Il rimborso di detta somma si effettuerà man mano che la cassa ha delle disponibilità e percepirà per detta somma l’interesse del 5%. Noha 1 0/11/1968
Firmato il Rettore Don Gerardo Rizzo, Nocera Luigi e Specchia Salvatore.
Il giorno 21 dicembre 1969 si è versato al Sig. Costantini Biagio la somma di L.200.000 (duecentomila) più L.8.500 per interesse di detta somma. Il cassiere Specchia Salvatore / D. Gerardo Rizzo
Noha 1/02/1970
Il giorno 1/2/1970 si è tenuta l’adunanza della Confraternita. Erano presenti confratelli N.20 e si è deliberato di portare a L.1000 (mille) la tassa annuale per ciascun confratello o consorella da L.400 (quattrocento) che si pagava per il passato.
D.Gerardo Rizzo/Il cassiere Specchia Salvatore/Il segretario Luigi Nocera.
Anno 1924/ Confratelli
1. D. Paolo Tundo, ascritto nel gennaio 1924
2. Prastaro Cosimo ascritto nel gennaio 1924. Cessa di vivere il 17/07/1936.
3. Piscopo Antonio ascritto nel gennaio 1924.
4. D’Acquarica Vito ascritto nel gennaio 1924.
5. Fico Luigi ascritto nel gennaio 1924, morto il 15 luglio 1930.
6. Specchia Gioacchino ascritto nel gennaio 1924.
7. Guido Lorenzo fu Vincenzo, ascritto nel gennaio 1924, morto il 28/11/1936
8. Guido Eugenio ascritto nel gennaio 1924, morto 30/04/1957.
9. Guido Vincenzo di Raffaele ascritto nel gennaio 1924.
10. Tundo Luigi fu Giuseppe ascritto nel gennaio 1924, morto il 22/04/1932.
11. Tundo Michele fu Giuseppe ascritto nel gennaio 1924, morto il 26/07/1958.
12. Bianco Michele fu Paolo ascritto nel gennaio 1924.
13. Bianco Salvatore fu Paolo ascritto nel gennaio 1924.
14. Zerbi Giuseppe ascritto nel gennaio 1924.
15. Tundo Carmine di Diego ascritto nel gennaio 1924, espulso nel marzo dello stesso anno.
Questi sono i primi 15 che nel gennaio 1924 diedero nuovo impulso alla Confraternita.
1. Bianco Arcangelo di Michele ascritto nel 1924.
2. Bianco Luigi di Michele ascritto nel 1924. Espulso per mancato pagamento 31/12/1933.
3. Costantini Biagio ascritto nel 1924.
4. Congedo Carmine di Pietro(?) ascritto nel 1924.
Ha abbandonato volontariamente la Confraternita nel 1929.
5. Campa Giuseppe di Paolo ascritto nel 1924.
6. Campa Michele di Angelo ascritto nel 1924.
7. Campa Antonio di Michele ascritto nel 1924.
8. Costa Angelo fu Pietro ascritto nel 1924.
9. D’Acquarica Giuseppe ascritto nel 1924. Morto il 15/02/1937.
10. De Lorenzis Pietro ascritto nel 1924.
11. De Lorenzis Michele ascritto nel 1924.
12. Gentile Pietro ascritto nel 1924.
13. Giordano Paolo fu Raffaele ascritto nel 1924.
(Espulso - decreto vescovile 20 novembre 1937)
ma viene poi riammesso nella riunione del 19/12/1938.
14. Levante Michele di Francesco ascritto nel 1924. Ha abbandonato volontariamente la Confraternita nel 1928.
15. Lagna Michele di Cosimo ascritto nel 1924.
16. Lagna Salvatore di Vito ascritto nel 1924.
17. Manni Antonio ascritto nel 1924. Ha dato le sue dimissioni senza motivo il 31/08/1931.
18. Mariano Angelo di Michele ascritto nel 1924.
19. Mastria Michele ascritto nel 1924.
Deceduto il 09/08/1944.
20. Manni Leonardo di Antonio ascritto nel 1924.
Il 31/08/1931 ha dato le sue dimissioni senza motivi.
21. Nocera Angelo di Giovanni ascritto nel 1924.
22. Nocco Michele di Giovanni ascritto nel 1924.
Ha abbandonato la Congregazione nel 1928.
23. Nocera Luigi di Giovanni ascritto nel 1924.
24. Paglialunga Vincenzo di Antonio ascritto nel 1924.
Morto in febbraio 1934.
25. Piscopo Paolo ascritto nel 1924.
26. Paglialunga Antonio di Vitangelo ascritto nel 1924.
27. Paglialunga Donato di Antonio ascritto nel 1924.
Uscito per sua volontà.
28. Piscopo Michele di Antonio ascritto nel 1924.
Ha abbandonato volontariamente la Confraternita nel 1926.
29. Pedata Luigi ascritto nel 1924. Uscito per mancanza di pagamento nel 1930.
30. Paglialunga Angelo di Michele ascritto nel 1924. Ha abbandonato volontariamente la Congregazione nel 1925.
31. Paglialunga Vitangelo ascritto nel 1924.
Morto il 13/02/1934.
32. Paglialunga Massimino di Pasquale ascritto nel 1924.
33. Specchia Salvatore ascritto nel 1924.
34. Vaglio Carmine di Domenico ascritto nel 1924. Cessa di vivere il 10/08/1937.
35. Lagna Angelo ascritto nel 1924, morì il 01/07/1930
36. Bonuso Michele ascritto nel 1924.
NB. Questi 36 iscritti durante l’anno 1924 più i primi 15 fa un totale di N.51 Confratelli iscritti nell’anno 1924.
Anno 1924/Consorelle
1. Benedetto Giovanna ascritta nel 1924.
2. Brunetti Luigia ascritta nel 1924. deceduta il 12/03/1942.
3. Bonuso Raffaela di Carmine ascritta nel 1924.
4. Benedetto Cristina ascritta nel 1924.
5. Cataldi Donata ascritta nel 1924.
6. De Polis Pasqualina ascritta nel 1924. Dimessa per mancanza di pagamento 1932.
7. De Lorenzis Cesaria ascritta nel 1924.
8. De Lorenzis Domenica ascritta nel 1924.
9. Duma M.Annunziata ascritta nel 1924. Cessa di vivere il 30/09/1935
10. Grimaldi Virginia ascritta nel 1924.
Deceduta il 17/03/1948.
11. Guido Carmina ascritta nel 1924. Morta il 20 luglio 1927.
12. Guido Letizia ascritta nel 1924. morta il 31 Luglio 1927.
13. Greco Addolorata di Salvatore ascritta nel 1924.
Date le sue dimissioni senza motivo.
14. Gabrieli Giulia di Carmelo ascritta nel 1924.
Deceduta il 7/7/1947.
15. Guido Vincenza di Pietro ascritta nel 1924.
16. Guido Addolorata di Pietro ascritta nel 1924.
17. Nocco Assunta di Giovanni ascritta nel 1924.
18. Paglialunga Paola fu Santo ascritta nel 1924.
19. Prastaro Pietrina di Cosimo ascritta nel 1924.
20. Piscopo Maria di Antonio ascritta nel 1924.
21. Paglialunga Angela fu Santo ascritta nel 1924.
22. Rizzo Anna di Donato ascritta nel 1924.
23. Sindaco Grazia ascritta nel 1924.
24. Palmieri Giuseppa ascritta nel 1924. Morta il 22/6/1932.
25. Tundo Anna M.a Paglialunga ascritta nel 1924. Morta il 25/02/1941
26. Contaldo Anna ascritta nel 1924. Dato le sue dimissioni senza motivo 1932.
27. Castriota Giovanna ascritta nel 1924. Il 31/01/1931 ha dato le sue dimissioni senza motivi.
28. Guido Costantina, ascritta nel 1924.
29. Lisi Raffaela fu Leonardo ascritta nel 1924.
30. Longo Salvatora ascritta nel 1924. Morta Marzo 1925.
31. Paolì Filomena ascritta nel 1924. Morta il 1° agosto 1925
32. Gugliersi Lucia ascritta nel 1924. Morta il 1° dicembre 1925.
N.32 Consorelle iscritte nel 1924. Aggiunte ai 51 Confratelli iscritti nel 1924 ci dà un totale di 83 soci della Congrega nel 1924.
Anno 1925/Confratelli
1. Greco Michele di Giuseppe ascritto nel 1925.
2. Manta Rosario ascritto nel 1925.
3. Marra Michele fu Vito ascritto nel 1925, morto il 27/12/1931
4. Paglialunga Pasquale fu Vito ascritto nel 1925, dimesso il 1931 per mancanza di pagamento.
5. Paglialunga Cosimo ascritto nel 1925 morto il 28/5/1950
6. Guido Vincenzo di Lorenzo ascritto nel 1925.
Date le sue dimissioni senza motivo il 1931.
7. Specchia Domenico iscritto alla sua morte avvenuta il 20 maggio 1927.
8. Santoro Salvatore iscritto alla sua morte avvenuta il 19 novembre 1927.
9. Paglialunga Michele iscritto alla sua morte avvenuta il giorno 8luglio 1928.
10.Nocera Salvatore iscritto alla sua morte avvenuta il 15 marzo 1929.
11.Bianco Michele fu Arcangelo iscritto alla sua morte avvenuta il 9 marzo 1930.
Anno 1925/Consorelle
1. Paglialunga Consiglia fu Carmine ascritta nel 1925
dimessa il 1931 per mancanza di pagamento.
2. Perrone Carmina ascritta nel 1925 deceduta il 22/1/1945.
3. Paglialunga - Lagna Addolorata ascritto nel 1925.
4. Parente Francesca fu Sabatino ascritta nel 1925.
Deceduta 29/3/1944.
5. Paolì Luigia ascritta nel 1925 morta nel febbraio 1929.
6. Bellino Assunta, ascritta dopo la sua morte con la tassa di L.160.00
7. Marra Felicetta ascritto nel 1924, dimessa per mancanza di pagamento nel 1932.
8. Guido Domenica ascritta nel 1925.
N.12 Confratelli iscritti nel 1925 più N.8 Consorelle dà un totale di N.20 soci aggiunti nel 1925. Sommando agli iscritti/e del 1924 la Congrega dà un totale di N.103 iscritti.
Poi le iscrizioni rallentano. Non se ne registrano più nel 1926/27/28/29.
1. Lagna Cesare iscritto il 29 settembre 1930
1. Guido Carmina fu Carmine iscritta il 1/1/1931
1. Guido Raffaele fu Vito iscritto il 1 Maggio 1933
1. Rossetti Anna iscritta il 19 gennaio 1936
2. Campa Salvatora iscritta il 15 febbraio 1936
dimesso senza motivo il 31/12/1941.
2. Guido Pietro di Eugenio iscritto il 23 gennaio 1938,
dimesso senza motivo il 1/1/1945.
3. Bianco Donato di Michele iscritto il 23 Gennaio 1938.
4. Costa Pietro di Angelo iscritto il 23 gennaio 1938.
5. Mariano Giuseppe di Angelo iscritto il 23 gennaio 1938.
6. Rossetti Antonio fu Francesco iscritto il 23 gennaio 1938, espulso per mancato pagamento nel 1941.
1. Bianco Maria Luce fu Luigi iscritta il 23 gennaio 1938.
2. Campa Addolorata iscritta il 23 gennaio 1938.
3. Colazzo Carmela fu Abele iscritta il 23 gennaio 1938.
4. Paglialunga Addolorata fu Antonio iscritta il 23 gennaio 1938.
5. Micali Paola fu Salvatore iscritta il 23 gennaio 1938, morta nel 1950.
Anno 1939
1. Tundo Rocco iscritto alla sua morte il 31/01/1939.
2. De Lorenzis Pietro di Antonio iscritto il 1° giugno 1939.
Nessuno iscritto nell’anno 1940
Anno 1941
1. Tundo Luigi di Carmine iscritto il 2 febbraio 1941.
Nessuno iscritto nel 1942
Anno 1943
1. Paolì Donata fu Domenico iscritta il 28/02/1943, morta nel 1950.
Anno 1944
1. Paglialunga Michele iscritto il 9 gennaio 1944, morto il 14/02/1948.
2. Longo Addolorata vedova di coluccia iscritta il 04/05/1944, morta il 05/05/1949.
Nessuno iscritto per gli anni 1945/1946
Anno 1947
1. Tundo M.Donata iscritta il 18/05/1947.
2. Todisco Maria fu Donato iscritta il 18/05/1947.
3. Di Giovanni Agata in Paglialunga iscritta il 18/05/1947.
Anno 1948
1. Specchia Giuseppe di Gioacchino iscritto nel 1948.
2. Specchia Salvatore di Gioacchino iscritto nel 1948.
3. Bianco Ippazio iscritto nel 1948.
4. Guido Dionigi iscritto nel 1948.
5. Greco Pasquale iscritto nel 1948.
6. Nocera Giovanni iscritto nel 1948.
7. Bovino Addolorata iscritta nel 1948.
Anno 1949
1. Nocera Giovanni iscritto il 17/04/1949.
2. Rizzo Pietro iscritto alla sua morte il 24/04/1949.
3. Lecce Oronza iscritta nel 1949.
Anno 1950
1. Carlino Domenica Iscritta il 05/11/1950.
2. Gabrieli Addolorata iscritta e morta nel 1950.
Anno 1951
1. Cucco Lucia iscritta nel 1951.
Anno 1952
2. Sindaco Domenico iscritto il 02/02/1952.
Negli anni 1953/54/55 nessuno iscritto
Anno 1956
1. Esposito Salvatore iscritto nel 1956.
2. Esposito Giuseppe iscritto nel 1956.
3. Latino Antonio iscritto nel 1956.
4. Sindaco Rocco iscritto nel 1956.
Dopo questa data nel registro delle iscrizioni non sono segnalati altri iscritti.
Conclusione
Leggendo i vari documenti che riguardano la storia della Confraternita la prima impressione che si ha è che questa abbia sempre privilegiato con molta attenzione il culto dei defunti, i funerali dei confratelli e consorelle e la costruzione della cappella per i propri defunti al cimitero, oltre, cosa ovvia, alla partecipazione alla Messa della domenica. Invece da un esame più approfondito, il senso più vero da cogliere è il profondo senso di appartenenza a una istituzione antica votata al bene degli associati e di fatto a quello di tutta la comunità non solo religiosa, ma anche civile.
Ormai, si sa, non ci sono più iscritti alle Confraternite di Noha, che dal punto di vista giuridico possono ormai considerarsi estinte. Rimane comunque sempre la testimonianza visiva della Cappellone del cimitero costruito a partire dal 1947 con molti sacrifici. Ed è pur vero che anche questa Cappella racconta un pezzo di storia della chiesa di Noha, chiesa che comunque è sempre stata viva, presente, vigile e militante nella società che oggi preferisce molto probabilmente il neo-paganesimo che a pieni polmoni si respira in tanti settori della vita civile.
Che il Signore conceda alla chiesa di Noha, anche senza Confraternite, il coraggio, la creatività e la fedeltà al Vangelo necessari per renderla ancora testimone autentica di comunione, giustizia e di gioia, perché si possa scrivere con ottimismo, nonostante le mille zone d’ombra, i capitoli futuri della sua importante Storia.
P. Francesco D’Acquarica
Bibliografia
Archivio Diocesano di Nardò
Archivio parrocchiale della chiesa di Noha
F. D’Acquarica, Curiosità sugli arcipreti e persone di Chiesa a Noha, L’Osservatore Nohano Editore, Noha, 2011
F. D’Acquarica, La chiesa di Noha e i Vescovi di Nardò, Pubblimartina S.r.l., Martina Franca, 2017
F. D’Acquarica, Noha, vi racconto la sua storia, Pubblimartina S.r.l., Martina Franca, 2017
Ricordi personali
Interviste a testimoni oculari
gen052016
Il tema prescelto – Affidarsi a Gesù misericordioso come Maria: “Qualsiasi cosa vi dica, fatela” (Gv 2,5) per la XXIV Giornata Mondiale del Malato si inscrive molto bene anche all’interno del Giubileo straordinario della Misericordia. «La malattia, soprattutto quella grave, afferma Papa Francesco nel messaggio per questa circostanza, mette sempre in crisi l’esistenza umana e porta con sé interrogativi che scavano in profondità. In queste situazioni, la fede in Dio è, da una parte, messa alla prova, ma nello stesso tempo rivela tutta la sua potenzialità positiva. Non perché la fede faccia sparire la malattia, il dolore, o le domande che ne derivano; ma perché offre una chiave con cui possiamo scoprire il senso più profondo di ciò che stiamo vivendo; una chiave che ci aiuta a vedere come la malattia può essere la via per arrivare ad una più stretta vicinanza con Gesù, che cammina al nostro fianco, caricato della Croce. E questa chiave ce la consegna la Madre, Maria, esperta di questa via. Nelle nozze di Cana, Maria è la donna premurosa che si accorge di un problema molto importante per gli sposi: è finito il vino, simbolo della gioia della festa. Maria scopre la difficoltà, in un certo senso la fa sua e, con discrezione, agisce prontamente. Non rimane a guardare, e tanto meno si attarda ad esprimere giudizi, ma si rivolge a Gesù e gli presenta il problema così come è: “Non hanno vino” (Gv 2,3)». Insieme vogliamo pensare e vivere questa giornata così importante per la vita della Chiesa, si tratta delle sue membra sofferenti e delle membra che si prodigano per curarla. Ci prepareremo a vivere la Giornata Mondiale del Malato con il Convegno Diocesano di Pastorale della Salute: “ACCOMPAGNARE E CURARE. Una Chiesa che vive l’appartenenza, la prossimità e la misericordia” Maglie – Sala Convegni ‘SS. Medici’, 15 gennaio 2016. Presiede Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Donato Negro Arcivescovo di Otranto. Introduce Don Francesco coluccia Delegato Diocesano per la Pastorale della Salute. Modera il Dott. Antonio Palumbo Presidente dell’AMCI sez. di Otranto. Relatori: "L’accompagnamento dei malati e degli anziani sul territorio", Rev.mo P. Arnaldo Pangrazzi , docente del Pontificio Istituto Internazionale "Camillianum"- Roma e "Accompagnare e curare la vita: prenatale, perinatale, postnatale", Prof. Giuseppe Noia, docente dell’Università Cattolica del Sacro Cuore- Roma.
dic062021
Le festività natalizie di quest’anno saranno in gran parte dedicate ai bambini.
Per prima cosa, inizieremo con l’accensione dell’albero, martedì 7 dicembre alle ore 17:00, in compagnia della ZAGOR STREET BAND.
Le luminarie nel centro storico hanno un tema conduttore. Nel giugno 2021 la Compagnia degli Exsultanti, supportata anche dalla Regione Puglia, ha candidato 33 rosoni di Puglia quale patrimonio dell’Unesco. L’Amministrazione Comunale ha preso spunto da questa proposta per condividere con la ditta LUMINO SRL, un progetto unico e del tutto originale che riproduce in maniera stilizzata, su materiale plastico i rosoni delle Chiese e Cattedrali di cinque città Pugliesi: Otranto, Ostuni, Trani, Ruvo di Puglia ed ovviamente Galatina, con la Basilica di Santa Caterina.
La VIA DEI ROSONI si snoda tra Via Vittorio Emanuele e via Umberto I ed un modo diverso per tenere lo sguardo alto ed attento sulle nostre caratteristiche bellezze.
Il nostro albero di Natale, proposto da LUMIWORKS srl, si caratterizza per la sua originalità. Con i suoi quindici metri di altezza e quasi sette di diametro, si impone su piazza San Pietro contribuendo a darne una diversa immagine a seconda del punto di osservazione. È un albero che invita alla gioia con i suoi colori e la sua luminosità.
In fondo a Via Umberto I è stata collocata una originale struttura che richiama la tradizionale cassa armonica. La particolare cupola trasparente illuminata sarà il tetto sotto cui chiunque potrà esibire le proprie qualità musicali o canore. Ma sarà anche uno spazio aperto alle letture pubbliche, alla recitazione e ad ogni forma di espressione artistica.
Una proiezione luminosa a tema natalizio sarà effettuata sulla facciata di PORTA LUCE. Sarà un modo per valorizzare una delle porte antiche di accesso alla Città ma anche un segno di accoglienza per cittadini e visitatori.
Ci sarà anche all’interno di Palazzo Gorgoni, in Via Umberto I, una proiezione luminosa a tema Natalizio.
Il calendario completo delle manifestazioni sarà il seguente:
VILLAGGIO DI BABBO NATALE
All'interno dell'ex convento delle Clarisse, il Villaggio sarà un progetto sociale ed inclusivo creato dall'associazione C.S.CI asd, in collaborazione con ABILMENTE INSIEME, POLVERE DI STELLE, FALLA PER ME aps, LAICI COMBONIANI onlus, Missionari Comboniani ed i bambini del Centro Socio Educativo Diurno di Galatina.
La condivisione del lavoro tra le diverse associazione e la particolare attenzione ai temi sociali rendono il Villaggio di Babbo Natale un’esperienza del tutto innovativa.
Nei giorni 11-12-18-19-22-25-26 dicembre e 1-2-6- gennaio 2022, nelle ore 10:00-13:00 e 16:00 - 22:00 si succederanno:
LABORATORI (attività con gli Elfi di Babbo Natale):
EVENTI FOLKLORISTICI:
EVENTI CULTURALI:
EVENTI SOCIALI:
Ancora, per i bambini ci saranno:
a cura della Associazione TERRA DEI PICCOLI ETS dal 23 dicembre al 5 gennaio 2022 Laboratori Natalizi per bambini, presso le Gallerie Tartaro ed il giorno 22 dicembre, in Chiesa madre, un concerto gospel.
Il calendario sarà il seguente:
CONCERTO DEL QUINTETTO LUPIAE
CONCERTO DEL QUARTETTO DISSONANZE
CONCERTO DI NATALE a cura di GIOVANI REALTA’ – APS
CONCERTO DEL DUO ANGELA COSI E VALENTINA MARRA
CONCERTO REDI HASA ED EMANUELE coluccia
CONCERTO a cura di GIOVANI REALTA’ – APS
CONCERTO TRE NIÑOS
MERCATINO DI NATALE
Nei giorni 4-5-7-8-11-12-18-19-22-23- dicembre si terrà in piazza San Pietro il mercatino di Natale, a cura dall'Associazione DICIOTTESIMOMERIDOANO APS con esposizione di prodotti dell'artigianato salentino.
GUSTOSE SERATE
A cura dell'Infopoint di Galatina, con APS TERRE A SUD DEL TEMPO nei giorni 27 dicembre e 2 gennaio 2022 si terranno due "serate gustose". Itinerari serali alla scoperta del centro storico con visite guidate e degustazione finale in una location a sorpresa.
Altri eventi potranno aggiungersi nel corso delle festività.
Potrete seguire sulla pagina fb NATALE IN TUTTI I SENSI E MARCELLO AMANTE SINDACO CON IL POLO CIVICO
Impegniamoci a vivere con le consuete accortezze questi giorni intensi.
Nico Mauro
Assessore al turismo
feb102014
Si è celebrata anche a Noha la giornata nazionale per la Vita, con casa Betania, che accoglie e aiuta a nascere i bimbi anche nei casi difficili.
“I figli sono la pupilla dei nostri occhi. che ne sarà di noi se non ci prendiamo cura dei nostri occhi?”. Sono parole di papa Francesco e con esse si celebra la Giornata Nazionale per la Vita dal Tema “Generare Futuro”. e Casa Betania-Noha ha festeggiato la ricorrenza in grande. I volontari hanno promosso il Progetto Gemma con la vendita delle primule al termine delle Ss. Messe presso le Parrocchie di “San Michele Arcangelo” di Noha -guidata da don Francesco coluccia- la parrocchia “Cristo Re” di Collepasso e tutte quelle del circondario. La suggestione più grande è andata in scena di sera. Casa Betania ha lanciato 45 lampade volanti per i 45 bambini aiutati a venire al mondo finora.
Il tutto accompagnato da una coreografia di danza sui trampoli, attorno ad una culla, segno dei tre bimbi che nasceranno nei prossimi giorni. Ed ogni abitante di Noha ha esposto alla finestra una luce come ad indicare la strada, come ad accogliere ogni nuova Vita.
fonte: TRNEWS
mar212024
La giornata si articola in due momenti, organizzati dall'Associazione Furia nohana in collaborazione con il centro ippico Sant'Eligio e con il patrocinio e sostegno del Comune di Galatina: la mattina in via Collepasso nei pressi del Calvario a partire dalle ore 9:00 ci sarà il raduno e la partenza della 68° Sfilata Equestre "Madonna di Costantinopoli" che vedrà passare per le principali strade della città le numerose scuderie partecipanti. Al ritorno alle ore 11:30, sempre nei pressi del Calvario, andrà in scena lo spettacolo equestre che vedrà la partecipazione degli artisti Mattia Ruggio e Olimpia Conte. Come da tradizione ci sarà anche un piccolo mercatino e le giostre per il divertimento dei più piccoli.
Grazie alla collaborazione della Parrocchia di San Michele Arcangelo il programma continuerà anche nel pomeriggio.
Alle ore 17:30 ci sarà il ritorno, dopo anni di assenza, della tradizionale Cuccagna che vedrà l’esibizione della squadra "warriors" che ha partecipato anche allo show dei record di Jerry Scotti.
L’intrattenimento andrà avanti con i festeggiamenti in onore della Madonna di Costantinopoli in compagnia dell'Orchestra di Fiati "S.Gabriele dell'Addolorata" di Noha e dello spettacolo pirotecnico a cura della ditta "Piero coluccia".
Una giornata imperdibile che ripropone, grazie all'entusiasmo, all'orgoglio ed alla collaborazione di una intera comunità, quegli eventi che per quasi 70 anni hanno reso e rendono ancora oggi Noha un punto di riferimento per chi vuole trascorrere una Pasquetta all’insegna delle tradizioni.
Pierluigi Mandorino
Consigliere comunale con delega alla frazione di Noha
gen022018
Grazie alla sinergia tra Amministrazione comunale, A.S.D. Virtus Basket e sezione di Galatina dell'Associazione Arma Aeronautica e con l'aiuto indispensabile di alcuni amici sponsor, anche questo Natale, il Rione Italia, ha avuto la sua Notte bianca dei Bambini…
Grandissima è stata l’affluenza di pubblico e, soprattutto, di bambini, per la III^ edizione de “La notte bianca dei Bambini – Rione Italia in festa” svoltasi il 26 dicembre 2017.
L'attesissimo evento è stato un vero successo con spettacoli di giocoleria, artisti di strada, teatro dei burattini, laboratori di gommapiuma, trucca bimbi, animazione di strada, spettacolo circense e spettacolo di magia che hanno fatto di ogni bambino il protagonista assoluto della grande festa notturna.
Come per incanto l'intera piazzetta si è trasformata in uno spazio a misura di bambino; un’intera serata dedicata ai più piccoli e alle famiglie ha trasformato il Rione Italia in un immenso parco divertimenti con tante attrazioni che hanno soddisfatto ogni gusto ed immaginazione.
L’evento ha previsto attrazioni come: trenino, teatro dei burattini, laboratori di gommapiuma, trucca bimbi, animazione di strada, spettacolo circense e spettacolo di magia per bambini e finanche lo spettacolo pirotecnico per il quale dobbiamo ringraziare “L'arte nel cielo” di Alessandro coluccia.
Come ben sapete ogni nostra iniziativa è dedicata ad una Associazione di volontariato che opera principalmente nel nostro territorio. In occasione de "La notte bianca dei Bambini - Rione Italia in festa" la nostra attenzione è stata rivolta all'Associazione CUORE AMICO Onlus. Numerose sono state le testimonianze di affetto verso questa raccolta fondi che ci hanno permesso di riempire il salvadanaio dedicato allo scopo. Il ricavato totale verrà comunicato il 06 gennaio quando si procederà all’apertura di tutti i salvadanai della 12^ edizione di Cuoreamico, che sono stati distribuiti. Per il bellissimo premio ringraziamo GAMESTORE, in via Pistoia, 14 a Galatina.
Doveroso un ringraziamento a Biagio Tabella, Roberta, Carolina ed a tutto lo staff dell’Associazione “Teste di Legno”, agli Sponsor che hanno voluto legare il nome della loro Attività Commerciale alla nostra iniziativa, ma soprattutto a tutti Voi che ancora una volta ci avete accompagnato in questo fantastico viaggio.
Adesso tenetevi pronti per… nuovi ed entusiasmanti progetti!!!
RUSSO PIERO LUIGI
set252019
Carissimi Fratelli e sorelle,
la Festa del nostro Santo Patrono San Michele Arcangelo ci dice che Gesù è vivo e ci ama. La conseguenza logica è che come gli Angeli anche noi dobbiamo "volare alto", in un servizio di lode a Dio e ai fratelli fatto di concordia, unità e compassione per non restare impantanati nel caos infernale di questo mondo che ci vuole indifferenti e diffidenti. San Michele ci chiama ad imitare Gesù Cristo per essere uomini e donne che con coraggio sanno adoperarsi affinché si respiri l’aria sana dell’amore di Dio. San Michele ci aiuti e ci sostenga in questo desiderio di felicità
PROGRAMMA DELLE CELEBRAZIONI
19-27 Settembre Solenne Novenario
Tema di riflessione: "Una Chiesa amica che accompagna i giovani nella scoperta della loro vocazione”
Ore 18.30 Recita della Corona Angelica
Ore 19.00 Celebrazione Eucaristica
28 Settembre Vigilia della Festa
Ore 19.00 Solenne Celebrazione Eucaristica
Ore 20.00 Processione per le principali vie del paese con la partecipazione delle Autorità Civili e Militari, delle Associazioni Ecclesiali e Cittadine: via Pigno, via Carso, via C. Augusto, via Cadorna, via della Pace, via A. Magno, via Catania, via Tomasi di Lampedusa, via B. Croce, via Puccini, via Marconi, via Agrigento, via I. Nievo, p.zza XXIV Maggio, via Collepasso, via Castello, p.zza S. Michele.
29 Settembre Solennità di San Michele Arcangelo
Ore 7.00/8.30/10.00/11.30 SS. Messe
Ore 19.00 Solenne Celebrazione Eucaristica. Al termine bacio della Reliquia
30 Settembre Giornata del Ringraziamento
Ore 18.30 Recita della Corona Angelica
Ore 19.00 Celebrazione Eucaristica
PROGRAMMA DELLE MANIFESTAZIONI
28 Settembre
Ore 20.00 Concerto Bandistico “San Gabriele dell'Addolorata” Noha (LE) Maestro Direttore e Concertatore LOREDANA CALO’.
Durante la Processione presso i “Giardini Madonna delle Grazie” Spettacolo Pirotecnico a cura della Ditta “La Pirotecnica del Sud” di PIERO coluccia di Galatina (LE).
Ore 21.30 MACEDONIA DANCE in CONCERTO.
29 Settembre
Gran Concerto Bandistico Città di “Sogliano Cavour” (LE) Maestro Direttore e Concertatore GIANCARLO PERRONE.
Ore 24.00 A conclusione dei Festeggiamenti spettacolo di fuochi pirotecnici curati dalla Ditta “La Pirotecnica del Sud” di PIERO coluccia di Galatina (LE).
30 Settembre
Ore 20.00 MPIZZICATURI in Concerto
Ore 21.00 “ZOO PARTY RADIO 105” DELLO ZOO 105 TAPPA UFFICIALE RADIO 105 in Concerto
Le principali strade della cittadina saranno addobbate dalla premiata ditta L.C.D.C. di Cav. Cesario DE CAGNA di Maglio (LE)
Il Parroco ed il Comitato ringraziano la Comunità Parrocchiale per aver contribuito alla realizzazione della festa.
nov142019
Sabato 16 Novembre, ore 18.30, presso l’Ex complesso Monastico delle Clarisse (Convento di Santa Chiara) – Galatina, L’associazione “Città Nostra” presenta il convegno di apertura del progetto, cofinanziato dalla Regione Puglia nell’ambito dell’avviso Puglia Capitale Sociale 2.0 – Linea A”: “Incursioni – Percorso Partecipato per l’educazione al paesaggio”. Il progetto è stato presentato in partenariato con l’APS “Inondazioni” e in collaborazione con: Il Comune di Galatina; Istituto Comprensivo Polo 2 Galatina; Istituto Comprensivo Polo 3 Galatina; ECOM Servizi Ambientali.
Il percorso progettuale ha come obiettivo finale quello di realizzare una rete territoriale permanente che si occupi di educazione al paesaggio e che, nel corso del tempo, possa essere in grado di proporre azioni di cittadinanza attiva per fare crescere insieme una responsabilità civica e una nuova consapevolezza sull’identità dei luoghi che rendono unico un territorio. Le azioni di progetto individuate richiedono il coinvolgimento attivo e propositivo di tutta la comunità e dei suoi attori: bambini; giovani; formatori; Istituzioni, Aziende.
“Oggi più che mai”, dice Dino Bandello, Presidente dell’associazione Galatina Città Nostra “si avverte l’urgenza di definire percorsi di riflessione sulla nostra identità partendo proprio dal paesaggio che ci circonda che non è qualcosa di statico ma al contrario è qualcosa che muta e cambia, e spesso di adatta”
All’incontro prenderanno parte: Cristina Dettù – Assessore all’Ambiente del Comune di Galatina, - Dino Bandello – Presidente dell’Associazione “Città Nostra”; Raffaella Arnesano –Project Manager; Giuseppe Serravezza: Oncologo – LILT Lecce; Angela Beccarisi – Guida Turistica; Rosanna Lagna – Dirigente Polo 3 Galatina; Barbara coluccia: Prof.ssa Polo 2 Galatina.
Modera: Antonio Liguori – Giornalista - Gazzetta del Mezzogiorno
Media Partner Inondazioni
Ufficio Stampa
Raffaella Arnesano
nov212016
Il Consiglio d’Istituto (C.d.I.) è l’organo collegiale che si occupa della gestione e dell’amministrazione dell’Istituto ed è formato da rappresentanti dei genitori, dei docenti e del personale tecnico/amministrativo in numero variabile a seconda degli alunni iscritti all’Istituto: elabora e adotta atti di carattere generale che attengono all’impiego delle risorse finanziarie erogate dallo Stato, dagli Enti pubblici e privati.
Il Dirigente Scolastico ne fa parte come membro di diritto.
Il Presidente del Consiglio d’Istituto è un genitore eletto da tutte le componenti del Consiglio con votazione segreta.
Il Consiglio elegge una Giunta Esecutiva che ha il compito di preparare i lavori del Consiglio e di curare la corretta esecuzione delle sue delibere. La Giunta peraltro non ha potere deliberante su alcuna materia.
Componenti del Consiglio d’Istituto (elezioni del 20-21 novembre 2016)
Dirigente scolastico | Dott.ssa Eleonora Longo |
Direttore Servizi Amministrativi |
Anna Nuzzaci |
Genitori |
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Docenti |
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Personale A.T.A. |
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Membri di diritto sia del Consiglio d’Istituto, sia della Giunta Esecutiva sono:
Dirigente scolastico Dott.ssa Longo Eleonora
Direttore Servizi Amministrativi Anna Nuzzaci
fonte:www.polo2galatina.it
gen232020
Continuano i venerdi live a Levèra, questa volta con Emanuele coluccia (pianoforte, fiati) e Claudio Prima (organetto, voce) per una serata all'insegna della musica raffinata e ricercata.
L'appuntamento è per venerdi 24 gennaio alle ore 21.30.
I due musicisti collaborano da circa 10 anni, nei quali hanno dato vita ad alcuni dei progetti più interessanti con base in Salento: Adria, BandAdriatica, Giovane Orchestra del Salento.
Veri e propri istrioni dello strumento, giocano con la musica portando al limite le possibilità interpretative e offrendo al pubblico uno spettacolo intenso e coinvolgente, tutto da ascoltare.
Durante la serata sarà possibile apprezzare la bravura di Paola Rizzo con la bellezza del suo progetto "Grafite È Musica"
***Ingresso gratuito con tessera arci***
Flavia Luna De Matteis
Presidente Arci Levèra
via Bellini 24 - Noha (Galatina - LE)
tel. 3894250571
ott022024
Appuntamento venerdì 4 Ottobre alle ore 20.30 presso il Teatro “Domenico Modugno” di Aradeo per “ESSERE TERRA” un concerto completamente gratuito e aperto a tutti.
Il circolo Arci Levèra APS di Noha inaugura il nuovo anno associativo 2024/25 con “ESSERE TERRA” un concerto/evento a cura dei musicisti della Giovane Orchestra del Salento che si ritroveranno di nuovo tutti su un palco a suonare il loro repertorio inedito nei testi e nelle musiche, frutto di un processo orientato e inclusivo, dedito all’integrazione e all’arte dell’incontro.
Sarà una serata di festa in cui la piazza si trasformerà in un teatro a cielo aperto ma anche di riflessione sul tema delle periferie e della lotta contro tutte le mafie con lo scopo di evidenziare quanto le opportunità e gli stimoli culturali per i ragazzi sìano fondamentali per costruire una società civile, di buoni principi, lontana da dinamiche malavitose.
Ospite della serata Don Antonio coluccia, il noto prete di origini salentine che lotta con coraggio contro la criminalità e si batte per la riqualificazione dei territori, fondatore della Onlus Opera Don Giustino, in una struttura confiscata alla mafia alla «banda della Magliana».
Il progetto Giovane Orchestra del Salento nasce a Marzo 2011 da un’idea di Claudio Prima e grazie alla collaborazione dei Comuni di Lizzanello, San Cesario e Lequile. Grazie alla vincita del bando “Giovani Energie in Comune” del Ministero della Gioventù Italiana e dell’ANCI, offre in meno di un anno 500 ore di formazione gratuita in 16 classi stabili e 5 stage di perfezionamento ad un gruppo di circa 50 giovani fra i 15 e i 25 anni di età, di estrazione musicale eterogenea, che suonano insieme armonizzando le proprie esperienze.
Appuntamento a venerdì 4 Ottobre alle ore 20.30 presso il Teatro “Domenico Modugno” di Aradeo (Le).
gen112023
L’altra sera pensavo a quanto fosse bello, di più, sublime assistere a uno spettacolo dell’orchestra di fiati e percussioni di Noha (non so perché il termine banda m’appare decisamente riduttivo) diretta dalla mia amica M° Lory Calò. Ero al teatro Cavallino Bianco di Galatina tra le centinaia di convenuti al concerto di fine anno di giovedì 29 dicembre scorso, e godevo della musica degli autori imperituri come Mascagni, Šostakóvič, Verdi e Strauss, ma anche dei diciamo contemporanei (ormai anch’essi a tutti gli effetti nel novero dei classici), come Bobby Helms, Michel Jackson, André Rieu, o Louis Armstrong, senza tralasciare i motivi della tradizione natalizia non meno, come dire, eclatanti. Il tutto presentato in modo impeccabile dalla nostra Denise D’Amato, con un linguaggio studiato e connaturale insieme, nell’eleganza della dizione libera finalmente dalla marcata inflessione locale, quella che a tratti aberra dalla caratteristica modulazione della lingua nazionale.
Per la verità pensavo a questo e a molto altro, tipo alle differenze con il pressoché simultaneo (a meno di una manciata d’ore) concerto di capodanno trasmesso urbi et orbi dalla Fenice di Venezia, per non parlare dell’ancor più lussuosa esibizione delle opere liriche in mondovisione dal Musikverein di Vienna (la cui tradizione nacque nel 1939), e ne inferivo che quella galatinese non aveva nulla da invidiare alle altre rappresentazioni musicali tanto blasonate quanto foraggiate da denaro pubblico e donazioni private (meglio note come sponsorizzazioni con sgravi fiscali - a carico ancora una volta di Pantalone), onde le manifestazioni proletarie nostrane, perennemente senza fondi, hanno del miracoloso se messe a confronto con le programmazioni concertistiche da una certa latitudine in su. La stessa Fenice di Venezia, per continuare con l’esempio e per darne un’idea, registra introiti annui pari suppergiù a 28 milioni di euro, dei quali solo circa 3 milioni (poco più del 10%) da biglietteria e prestazioni; il resto mancia, nel senso di “contributi in conto esercizio”, metà dei quali a spese di stato, regione e comune, cioè nostre. Ancor più corposi i numeri della Scala di Milano che, sostanzialmente nelle stesse proporzioni, sono pari a tre volte tanto. Altro che la mangiatoia del nostro Cavallino Bianco (ogni Cavallino che si rispetti ne ha una, sia chiaro), ma se avessimo soltanto un quinto delle risorse di uno solo dei teatri mainstream non saremmo costretti a fare le nozze (di Figaro) coi fichi. Nel frattempo, in ossequio alla Finestra di Overton, a livello governativo si continua a blaterare sempre più insistentemente di “autonomia differenziata”: eufemismo che sta per separatismo regionale basato ancor di più sui privilegi per i territori ricchi a scapito dei più disgraziati. Indovinate quali.
Ma ritorniamo al nostro teatro comunale e alla serata organizzata per il crepuscolo dell’anno vecchio e l’inaugurazione del nuovo per ricordare l’ulteriore tocco di poesia da parte delle due graziose (emozionatissime) bambine che han recitato i rispettivi brani in versi, l’intervento di don Francesco coluccia che ha raccontato la storia del Concerto Bandistico “San Gabriele dell’Addolorata” da lui medesimo presieduto da più o meno un decennio, e i ringraziamenti di Matteo Costantini, giovane presidente di una neonata associazione di imprese locali, che forse più che farli, i ringraziamenti, dovrebbe riceverli.
E non poteva di certo mancare l’epilogo coi fuochi d’artificio (non quelli che piovono dalla facciata della chiesa madre, ma quelli metaforici) da parte del padrone di casa, vale a dire il sindaco. Uno si aspettava la consueta retorica politica con spruzzatina di propaganda su Rinascimento o Rinascita in corso grazie all’“azione della nuova amministrazione”; e invece il leader nato (e forse anche Nato), andando ben oltre, ci ha regalato una delle sue memorabili perle. Sicché, rivolgendosi alla Lory Calò - che dal podio lo guardava attonita (così ci è parso) -, l’eletto se n’è uscito confessando di essere “invidiosissimo” del suo ruolo di direttore d’orchestra, per via del fatto che con una bacchetta il maestro riesce a far parlare [sic], voleva dire suonare, e quindi far tacere chi vuole lei, mentre a lui è toccato il ruolo di povero sindaco e – sottinteso - certi lussi non può mica permetterseli. Povera stella.
E mentre probabilmente il nostro primo cittadino – che non è uno sprovveduto - si mordeva la lingua per la battutona “dal sen fuggita” (copyright del Metastasio), i suoi followers sempre più calati nel ruolo di tifosi turibolanti, dimentichi oltretutto del fatto che certe cose dentro le istituzioni cosiddette democratiche non si dicono nemmeno per ischerzo (una bacchetta in mano al potere si chiama manganello), si spellavano le mani estasiati.
Contenti loro: c’è chi vive di solo panen, e chi si nutre di circenses, cioè di ogni cazzata che esce dalla bocca del proprio beniamino.
Antonio Mellone
ago022016
Sig. Russo Piero Luigi,
dalla sua invettiva emerge che io sia al centro di quasi tutta l’attività amministrativa svolta, secondo Lei, con poca attenzione in questi quattro anni. Al di là delle sue opinioni personali nelle quali evidentemente non mi riconosco, ritengo di poterle rispondere per le questioni di mia competenza.
Credo che i cittadini abbiano elementi per valutare serenamente l’operato dell’Amministrazione Montagna e dei miei tre anni e mezzo di impegno amministrativo. Da parte mia, Le posso dire che ho vissuto e vivo felicemente la vita sociale di Galatina uscendo per le strade, frequentando le piazze, le attività commerciali, incontrando persone, salutando e parlando con tutti i quali mi hanno onorato della loro stima, amicizia, conoscenza. E sono tantissimi, fortunatamente. Sig. Russo Piero Luigi, la mia serenità d’animo, la mia voglia di continuare a fare, a tessere relazioni, a dialogare con tutti e impegnarmi per migliorare la nostra comunità non si fermerà certo davanti alla sua rabbia e invettiva contro la mia persona. Può star certo.
Vivo a Galatina, e io e mia moglie abbiamo scelto di far crescere i nostri figli a Galatina e le posso assicurare che farò di tutto perchè loro possano amare e rispettare questa Città. Lo farò, come ho sempre fatto in vita mia, impegnandomi nel sociale, in politica e cercando di dare esempi positivi.
Ma andiamo in ordine.
Risponderò punto punto alle sue critiche quando di mia stretta competenza. Ad alcune delle sue considerazioni tra l’altro , in questi anni di amministrazione Montagna, è stata data già risposta attraverso risposte alle interrogazioni consiliari oppure attraverso note scritte pubblicate sulle varie testate giornalistiche, ma certamente, repetita iuvant.
La ‘Lampada senza luce” di Gaetano Martinez. Si è provveduto a ristrutturare l’intero vano pompe, sono stati sistemati tutti gli impianti idrici e l’impianto elettrico mettendo nelle condizioni l’impresa di effettuare anche manutenzione continuativa per un anno. L’importo era comprensivo di IVA e manutenzione per un anno. Si è fatta regolare gara d’appalto, come sempre con trasparenza e rispettando la legge. Ora la fontana funziona. Piuttosto dovremmo prenderci un po’ tutti cura di quel bene prezioso che ci ha lasciato Gaetano Martinez, rispettando e facendo rispettare semplici norme di convivenza civile come evitare di buttare nella vasca cicche, cartacce o altro ancora. Sarebbe altrettanto importante punire chi non rispetta i beni pubblici.
Rup per questioni di carattere economico-finanziario. La professionista in questione è stata incaricata con regolare procedura messa in atto dalla dirigente dott.ssa Rita Taraschi, persona sempre scrupolosa e attenta alla corretta applicazione delle norme. Il lavoro della professionista in questione è finalizzato a reperire risorse finanziarie a disposizione dell’ente. Si è reso necessario procedere con una ricognizione delle disponibilità residue a valere sui mutui già concessi dalla Cassa Depositi e Prestiti le cui opere sono state concluse. Lavoro mai svolto in precedenza, molto meticoloso ed espletato con grande impegno.
In particolare tale procedura consiste nel richiedere alla Cassa Depositi e Prestiti le erogazioni a saldo per quei mutui che presentano una disponibilità residua pari o inferiore a 5.000,00 € o nel caso di importi residui pari al 5% del mutuo a suo tempo concesso.
Il lavoro di ricognizione, che è stato espletato per il 50%, ha portato i seguenti esiti:
somme per le quali è possibile richiedere l’erogazione a saldo: € 76.957,35;
somme che possono essere destinate alla riduzione del prestito originario ovvero ad un diverso utilizzo, nuovi investimenti senza incrementare il debito: € 247.684,69
Questa ultima somma è stata destinata alla riorganizzazione degli ambienti del tribunale per ospitare uffici amministrativi del Comune tra i quali Ufficio LLPP, Urbanistica, Vigili Urbani, Anagrafe e Ufficio Commercio. La nuova organizzazione degli uffici all’ex tribunale porterà indiscutibili vantaggi all’utenza in quanto un unico luogo ospiterà più uffici e servizi a disposizione anche di utenza con difficoltà motorie. Purtroppo, attualmente, pochissimi uffici sono accessibili ai diversamente abili.
Palestra di via Montinari. Abbiamo inaugurato la palestra perchè i lavori conclusi dovevano subito portare al suo immediato utilizzo. Non si è ancora utilizzata per due motivi. Primo le società sportive di pallavolo e basket ritengono vada prima migliorato il terreno di gioco con altra superficie idonea. Due, serve maggiore collaborazione di tutti per dare seguito alle volontà politiche di un completo utilizzo delle strutture pubbliche. Non va bene che una struttura pubblica rimanga chiusa per molto tempo. L’autocritica è necessaria.
Centro Polivalente di Viale Don Bosco. La struttura è agibile, sono stati terminati i lavori appaltati e viene regolarmente utilizzata da chi ne fa richiesta. Sono stati già organizzati corsi di teatro, spettacoli di vario genere, feste, concerti e conferenze.
La struttura è stata intitolata a Pierantonio Colazzo per volere dell’Amministrazione coluccia.
Asilo di viale Don Bosco. Abbiamo ereditato duemila problemi, quindi testa bassa e pedalare. E’ stato compiuto un grande sforzo organizzativo per risollevare il cantiere e aprire l’asilo. Ora l’asilo funziona.
Corso Porta Luce e pista ciclabile. Corso Porta Luce è parte del finanziamento PIRU-Piano Integrato Riqualificazione Urbana. E’ stato migliorato il progetto anche con la realizzazione di una pista ciclabile. Prima dell’amministrazione Montagna, Galatina aveva zero Km di piste ciclabili. Ora, grazie alla realizzazione della tangenziale sud-ovest e al miglioramento di Corso Porta Luce, possiede circa 2,5 km. E’ chiaro che ci deve essere la volontà dei cittadini e della politica per continuare a tracciare piste ciclabili se vogliamo rendere Galatina più ecosostenibile e favorire una mobilità dolce e più rispettosa dell’ambiente. La realizzazione di un ulteriore piccolo tratto di pista ciclabile tra angolo Corso d’Enghen- Corso Porta Luce passando da via Ugo Lisi - Ex Tribunale (in prossimità degli Uffici Pubblici), permetterebbe di collegare la tangenziale a tutto il Centro Storico, già zona a traffico limitato. Personalmente mi rallegro quando vedo le persone pedalare in sicurezza nella Città.
Utenze e canoni per telefonia e reti di trasmissione. C’era da fare una piccola rivoluzione. Ci stavamo provando ma non abbiamo finito il lavoro iniziato. Non conosco i dati dei primi sei mesi del 2016. Non ci sono stato. Mi sono dimesso a gennaio. Posso solo dirle che non ho mai utilizzato una scheda telefonica del comune, anche se assegnatami. Ho sempre e solo utilizzato una scheda telefonica con traffico dati pagata personalmente. Il mio numero privato era ed è anche pubblico e segnalato, sin dal 2012, sul mio profilo del sito istituzionale del Comune di Galatina.
Concerto del 27 agosto 2015 in piazza Falcone e Borsellino. Grazie alla sinergia tra diverse associazioni ad agosto del 2015 è stata organizzata una bella rassegna di arte, e cultura giovanile. Tra le diverse associazioni che hanno contribuito alla organizzazione degli eventi, c’è stata la partecipazione dell’Associazione Guerriglia Culturale che ha anche curato l’organizzazione del concerto in piazza Falcone e Borsellino. A un certo punto della serata per pochissimi minuti e prima di essere allontanato dal palco, uno dei componenti di uno dei gruppi rap che si sono esibiti ha urlato al microfono frasi irrispettose e volgari. Sia io, sia i componenti dell’associazione giovanile Guerriglia Culturale, abbiamo preso nettamente le distanze dal ragazzo maleducato che ha offeso i presenti al concerto.
Sig. Russo Piero Luigi, nelle amministrazioni pubbliche succedono tante cose. C’è chi è bravo ad intercettare fondi pubblici, chi a programmare interventi di pubblica utilità, chi a progettare. Poi bisogna realizzare gli interventi. Spesso in un unico mandato amministrativo non si riescono ad evadere tutte le fasi di un’idea. Noi abbiamo finito lavori iniziati da altri, certamente, ma abbiamo anche adeguato progetti poco completi, poi li abbiamo appaltati e li abbiamo terminati. Abbiamo utilizzato le risorse del PIRU e del PIRP (Amministrazione Antonica), abbiamo appaltato e realizzato lavori, abbiamo recuperato fondi pubblici per evitare gli allagamenti nel rione Italia, abbiamo recuperato fondi pubblici per dare nuova vita allo storico Teatro Cavallino Bianco e altro ancora. Non è semplice, l’Italia è un paese che sta cercando la strada della semplificazione. Le complicazioni amministrative impongono l’acquisizione di pareri di molti enti pubblici ognuno con le sue peculiarità, le sue esigenze. Tanta burocrazia inutile frena il fare e la strada per arrivare a risultato è sempre più in salita. In tutto questo è stato fatto tanto. Perciò, giusto perché ripetere aiuta, Le allego le cose fatte perché è sempre meglio essere ricordati per le cose fatte anziché per le cose dette. Inoltre mi piace ricordare, anche a me stesso, che “Tra il dire e il fare, c’è di mezzo il ….FARE”.
Di seguito riporto i più significativi interventi effettuati e lo stato di definizione degli stessi da giugno 2012 a luglio 2016:
Lavori Pubblici
Ristrutturazione Cine Teatro Cavallino Bianco. I lotto funzionale
Importo progetto I lotto funzionale: 1.300.000,00 euro
Regione Puglia: 800.000,00 euro
Comune Galatina: 500.000,00 euro
Lavori completati
Inaugurazione Teatro effettuata il 28 novembre 2015.
Adeguamento e miglioramento rete fognatura bianca Rione Italia
Importo progetto: 700,000,00 euro
Finanziamento: Regione Puglia
Lavori completati
Scuole. Tutti gli istituti comprensivi. Poli 1, Polo 2, Polo 3
Interventi di manutenzione straordinaria scuole Galatina e frazioni
Importo totale progetti: 500.000,00 euro
Finanziamento: Comune di Galatina e Ministero
Lavori completati
Riqualificazione ed efficientamento Scuola Noha e aree adiacenti.
Importo progetto: 400.000,00 euro
Finanziamento: Regione Puglia. Importo da restituire in 10 anni senza interessi.
Lavori completati
Progetto di messa in sicurezza e rifacimento via Bianchini.
Primo di tre interventi previsti ognuno di 250.000,00 euro.
Importo progetto: 250.000 euro
Finanziamento: Regione Puglia (49%) e Comune di Galatina (51%)
Lavori completati
Progetto di pavimentazione stradale e pubblica illuminazione.
Importo progetto: 300.000,00 euro
Finanziamento: Comune di Galatina
Lavori completati
Progetto di riqualificazione Corso Porta Luce.
Rifacimento e riqualificazione di Corso Porta Luce, Sostituzione Illuminazione pubblica con Pali Artistici, Realizzazione Pista ciclabile, Rifacimento tappetino stradale, Nuovo rondò incontro via d’Enghien.
Importo progetto: 250.000,00 euro
Finanziamento: PIRU
Lavori completati
Progetto di riqualificazione via principessa Iolanda, via Caforo angolo piazza Alighieri, via Giuseppina del Ponte.
Importo progetto: 250.000,00 euro
Finanziamento: PIRU
Lavori completati
Centro Polivalente viale don Bosco
Finanziamento: PIRU
Struttura inaugurata e utilizzata.
Asilo Nido viale don Bosco
Finanziamento: PIRU
Lavori completati
L’asilo è utilizzato e perfettamente funzionante.
Palestra via Montinari
Finanziamento: PIRU
In attesa di essere concessa in uso.
Ristrutturazione Cine Teatro Cavallino Bianco. II lotto funzionale
Adeguamento funzionale torre scenica e utilizzo completo dei palchi.
Importo progetto II lotto funzionale: 800.000,00 euro
Regione Puglia: 800.000,00 euro
Lavori da appaltare. Procedure di Gara d’appalto avviate.
Progetto riqualificazione Ex convento Santa Chiara.
Importo progetto: 1.000.000,00 euro
Finanziamento: PIRU
Lavori in corso.
Progetto di Riqualificazione basolato centro storico.
Importo progetto: 500.000,00 euro
Finanziamento: PIRU
Gara effettuata e aggiudicata
Lavori in corso.
Di seguito alcune delle iniziative che hanno coinvolto il settore SPORT:
Utilizzo delle palestre scolastiche comunali
E’ stato difficile coordinare e definire il calendario dell’utilizzo delle palestre scolastiche comunali, ma ogni anno con l’impegno e la volontà di tutte le società sportive si è definito il calendario di utilizzo degli spazi sociali per lo sport.
Festa dello Sport 2014
La festa dello Sport “Sport Day 2014” ha visto la partecipazione di tante società sportive e di tanti ragazzi delle scuole degli istituti comprensivi. E’ stata una tre giorni di sport e partecipazione nello scenario della villetta San Francesco.
Festa dello Sport 2015
Festa dello Sport organizzata in collaborazione con SALENTIADI, le olimpiadi del Salento. Bellissimo evento sportivo interamente organizzato presso il complesso sportivo del Palazzetto dello Sport.
Green Olympic Games
Progetto che oltre a sensibilizzare sulla corretta separazione dei rifiuti per un ambiente migliore ha promosso i valori dello sport tra i più giovani.
Struttura Sportiva di Noha
La struttura sportiva di Noha ha ricominciato a vivere grazie all’impegno di alcune società sportive che l’hanno riaperta e ora quotidianamente è al servizio dei cittadini.
Patrocinio e contributi economici a varie iniziative sportive
E’ stato un piacere e un onore patrocinare numerosissime iniziative sportive tenutesi in questi anni. Un grazie va a tutte le numerosissime società sportive che iniettano energia positiva nel tessuto sociale alimentando lo spirito sportivo dei galatinesi.
Di seguito alcune delle iniziative che hanno coinvolto il settore POLITICHE GIOVANILI:
Chiostro d’Estate. Estate 2012
Concerti, presentazioni di libri, convegni, spettacoli teatrali e musicali nella cornice del Chiostro dei Domenicani, scenario suggestivo ed entusiasmante. Una serie di artisti e iniziative differenti, da Cesko degli Après la Classe al cantante folk milanese Andrea Labanca, passando per serate jazz, convegni, proiezioni di film d'epoca, dj set di artisti locali e il suggestivo concerto di Mino De Santis.
Festa della musica. Giugno 2013
Musica, cultura e arte. Queste le parole chiave della prima edizione a Galatina della Festa Europea della Musica. Dal 21 al 23 giugno 2012 sono stati tre giorni di musica tra rock, pop, hip-hop e musica popolare, presentazione di libri e una mostra di fumetti a cura di Lupiae Comix. Il tutto è stato realizzato all'interno del Chiostro del Palazzo della Cultura di Galatina e in piazza Galluccio. Tra i vari gruppi presenti alla manifestazione, I TOROMECCANICA e la GIOVANE ORCHESTRA DEL SALENTO, diretta da Claudio Prima. E’ stata notevole la presenza di giovani musicisti come i PLUG IN, CAMDEN TRIO, DYING PURPLE, T.GARAGE, SOOP & NINTAI e l’ORCHESTRA SPARAGNINA.
Ciclofficina sociale presso Mercato Coperto
Grazie alla collaborazione di alcune associazioni è nata all’interno del mercato coperto la CiclOfficina Sociale, spazio di socialità, incontro e condivisione. Un luogo dove promuovere la mobilità lenta e sostenibile, il riuso, il riciclo e la partecipazione attiva.
Mercato S…coperto,
Manifestazione realizzata all’interno dell’ex sede del Mercato Coperto in via Principessa Iolanda. Proposta rivolta al mondo giovanile della città che ha bisogno di spazi destinati alla socializzazione. L’iniziativa ha coinvolto le associazioni culturali della Città. L’iniziativa ha avuto lo scopo di rivitalizzare uno spazio di proprietà comunale in disuso, situato al centro della città e che già in passato è stato luogo deputato ad iniziative di partecipazione giovanile .All’interno dell’ex mercato coperto si sono svolti incontri d’autore, musica ed happening di discussione scientifica divulgativa.
Servizio civile nazionale
In tre anni più di venti ragazzi hanno lavorato presso il Comune di Galatina sviluppando progetti nei settori delle Politiche giovanili, Biblioteca Comunale, Museo e Ambiente. Il servizio civile è una iniziativa fondata sui principi della solidarietà sociale e vede i giovani i primi promotori del processo di partecipazione, in grado di trasformare una società in cui il cittadino è solo colui che riceve un freddo ed astratto servizio ad una società in cui tutti hanno la possibilità di essere attivi e socialmente utili.
Rassegna Giovanile NOTE A MARGINE
Note a Margine è stata una Rassegna “periferica” che ha avuto l’obiettivo di coinvolgere ed includere le Periferie della città come luoghi di riferimento alternativi e vitali, da un punto di vista non solo urbanistico ma soprattutto umano e sociale. Luoghi che spesso ispirano forme d'arte e movimenti sociali rappresentanti di un vero e proprio sottobosco multiculturale e multietnico, un workinprogress costante e perpetuo, un laboratorio continuo. Spazi inespressi e inascoltati da recuperare e trasformare, da aiutare ad emergere.
Con l'aiuto dell'associazionismo giovanile è stato scelto di selezionare alcuni “interlocutori d'eccezione” che grazie ai loro contributi hanno potuto affrontare il tema della periferia in luoghi prettamente periferici attraverso dei personali approcci che spaziano dal mondo della musica a quello del cinema, dal teatro alla letteratura, al cibo ai graffiti, dall’hip hop alla street art. La ciliegina sulla torta è stata l’opera regalata alla Città di diversi artisti di graffiti che hanno abbellito, con la loro arte, il muro della scuola di via Ugo Lisi.
Cordiali saluti
Andrea Coccioli
nov212019
L’Istituto “Laporta/Falcone-Borsellino” di Galatina, con il Patrocinio del Comune di Galatina e la collaborazione del Club per l’UNESCO di Galatina, ha organizzato per sabato 23 novembre 2019, ore
10.00 presso il Teatro Tartaro, un convegno sul tema: “SCUOLA e AGRICOLTURA” una cooperazione per lo sviluppo sostenibile del nostro territorio, per accendere un pubblico dibattito tra Regione, Enti locali, Scuola e Mondo agricolo.
In un contesto di crisi epocale della principale coltura del Salento, di urgenze ambientali e di emergenze occupazionali, l’istituzione scolastica si propone di attivare un corso di studi ad indirizzo: Tecnico Agrario, Agroalimentare e Agroindustria con articolazione: Produzione e trasformazione.
Tali figure professionali saranno strategicamente orientate alla valorizzazione delle produzioni agricole del nostro territorio, mediante la loro trasformazione in prodotti ad elevato valore aggiunto, per innovazione di processo, tipicità e sostenibilità ambientale.
Il convegno intende avviare un percorso di condivisione con le istituzioni e le realtà agricole per promuovere una cooperazione in grado di perseguire un concreto sviluppo sostenibile del nostro territorio.
Interverranno: Michele Emiliano, Sebastiano Leo, Rosario Centonze, Santo Ingrosso e Carmine Caputo
Parteciperanno: Marcello Amante, Stefano Minerva, Vincenzo Melilli e Salvatore coluccia.
Modererà i lavori: Andrea Valerini
Prof. Andrea Valerini
(Dirigente Scolastico dell’I.I.S.S. Laporta/Falcone –Borsellino)
apr212022
Domenica 24 aprile Francesco Del Prete presenta il suo ultimo lavoro discografico per violino ed elettronica “COR CORDIS”, nove tracce per scoprire ciò che vive oltre la superficie delle cose e dell'essere umano. Andare al di là di ciò che l'occhio vede in "prima battuta" per approdare nel "cuore del cuore" del microcosmo che ci circonda.
Come sempre a Levèra, sarà una serata di grandissime emozioni e buona musica! Un grande artista come Francesco, con due ospiti eccezionali: Lara Ingrosso alla voce ed Emanuele coluccia al sax.
Non si può mancare!
*start: ore 21.00
*si accede con tessera Arci, greenpass e mascherina
Levèra
via Bellini 24 - Noha
dic152021
Gentile Direttore, o caro Don Francesco (che preferiamo), oggi osservando per caso i giornali esposti in un'edicola della nostra cittadina, ci è "caduto l'occhio" sull'editoriale dc "Il Galatino" n. 18, del 5 c.m. e siamo rimasti sorpresi e nel contempo contenti. Sorpresi perché proprio stamattina, parlando fra noi soci del direttivo di NoiAmbiente, dei gravi problemi che sempre più spesso uccidono, nel senso vero della parola, molti nostri concittadini, si diceva così: "non leggiamo mai su nessuna testata giornalistica galatinese notizie che riguardano l'alta percentuale di inquinamento che grava stilla popolazione e di quante sorgenti e produttori di inquinanti ci circondano.
Questa de "Il Galatino", quindi è la sorpresa. Dobbiamo quindi dirti grazie, caro Don Francesco, pur trattandosi di una bruttissima questione. Ma è inutile nascondere la testa sotto la sabbia e fingere che vada tutto bene. La verità soprattutto se "brucia" va denunciata con forza. Contenti, invece, lo siamo perché finalmente un giornale galatinese importante per la sua storia e la sua ricchezza culturale, ha il coraggio di denunciare. Hai fatto bene a ricordare il primato attuale di Galatina: altissimo tasso di mortalità per tumori.
È vero, il Santo Padre non perde occasione per gridare al mondo che così come stiamo vivendo non va bene. È anche vero che l'umanità vive tutta sotto uno stesso ciclo c il cambiamento climatico coinvolge l'intero pianeta. Ma è anche vero che il ciclo dei nostri 16 comuni (Galatina, Galatone, Maglie, Soleto, Sternatia, Zollino, Corigliano d'Otranto, Cutrofiano, Soleto, Cursi, Neviano, Collepasso, Scclì, Melpignano, Castrignano dei Greci, Sogliano Cavour), quelli indicati come Cluster per la percentuale più alta del tumore ai polmoni, ci crollerà addosso prima del resto. Crediamo che sia inutile fingere di non sapere, ma soprattutto insistere nel non ritenerlo prioritario. Prioritario su tutto, perfino sul lavoro, a che serve avere il lavoro se poi ti uccide e fa ammalare i tuoi stessi figli? Prioritario quindi è vivere in un ambiente salubre. Per prima cosa conviene essere tutti d'accordo su questo punto, e gridarlo da un unico altare: salvaguardiamo il nostro Salento. Sia il progetto Protos, che il registro dei tumori della ASL provincia di Lecce, sia il progetto Minore promosso e realizzato da LILT (Lega Italiana contro la Lotta ai Tumori), che lo Studio I.MP.AIR, inerente ai danni precoci al DNA dei bambini di Galatina portato avanti dall'Università del Salento, tutti stanno gridando sempre più forte che il nostro territorio è avvelenato dalle emissioni di metalli tossici prodotti dagli opifici (e i Comuni di Galatina, Soleto e Sogliano sono circondati da attività insalubri) che bruciano ancora carbone e ora perfino rifiuti, che mangiamo plastica triturata negli alimenti, come succede ai pesci senza esserlo, pesci.
Infine un ultimo appello lo rivolgiamo a te Don Francesco che hai dato voce a questo dramma: solo uniti saremo più forti.
Il Direttivo di NoiAmbiente e Beni Culturali
Cari Amici di "Noi Ambiente e beni culturali", condivido con voi le preoccupazioni esposte. Dobbiamo aiutare la nostra terra a recuperare la sua vitalità se vogliamo vivere. L'aria sana e i prodotti della nostra terra sono la cura migliore perla nostra salute e la garanzia per il nostro futuro. É necessario pertanto: coraggio, retta intenzione e verità. Uniti per la vita. Le scelte da compiere sono chiare e inequivocabili, occorre solo perseguirle. Non più parole, ma fatti. Quasi in ogni famiglia o nella parentela c'è una persona che soffre e con lei soffriamo anche noi. Non possiamo essere indifferenti. Non scartiamo mai chi è inchiodato ad un letto o legato ad una flebo. Ascoltiamo il loro grido, condividiamo le loro lacrime e daremo sapore ai nostri giorni. Fermiamoci e ripartiamo bene. Si può, si deve. È importante per tutti noi. Ora o mai più. Grazie amici. Un abbraccio. Non stancatevi di osare per il bene di tutti.
Don Francesco coluccia
mar042022
Questa mattina è stata organizzata una raccolta di generi alimentari, medicinali e altro da donare per le popolazioni Ucraina colpite dall’invasione Russa.
Tutti i prodotti raccolti sono di lunga conservazione, particolarmente utili in un teatro di guerra dove a breve si prevede che incomincerà a scarseggiare l’essenziale per la vita quotidiana, il tutto verrà consegnato alla Protezione Civile di Galatina che si occuperà di far arrivare tutti i prodotti in Ucraina
Natascia Rossetti, come presidente del Consiglio d’Istituto, ringrazia in primis tutti gli alunni che stando vivendo con il cuore questa momento tragico, il dirigente Prof. Fausto Luigi Melissano che ha messo a disposizione l’atrio della scuola per organizzare la raccolta, tutti i docenti, collaboratori, genitori e anche i nonni che hanno partecipato a questa iniziativa.
E in ultimo un grazie particolare a Giannico Giorgia, D'Alessandro Tatiana, Distante Melissa, D'Acquarica Katia e coluccia Massimo che hanno dedicato alcune ore della loro giornata per la buona riuscita dell’evento.
mar252014
Ieri, come capita ogni tanto, mi ha chiamato al telefono l’amico Antonio Mellone per dirmi che dalle terrazze della casa comunale di Noha hanno portato via una camionata di terra.
Bene! Concludo. Allora questo dimostra che scrivere e denunciare lo stato del degrado che regna sovrano sui beni culturali di Noha a volte serve a qualcosa.
A questo punto, per evitare che al prossimo sforzo debbano intervenire con intere carovane di autotreni per portare via le macerie dei restanti beni culturali di Noha come, dico a caso, la torre medievale, le casette, la casa rossa, la torre dell’orologio, il calvario che si appresta a sprofondare negli abissi della terra, la masseria Colabaldi, il frantoio ipogeo e tutto il centro storico di Noha, incoraggiato anche dal mastodontico sforzo dell’Amministrazione Comunale, rivolgo l’ennesima lettera aperta agli addetti ai lavori:
Non rispondere a domande democraticamente rivolte è un cattivo segnale che lancia messaggi diseducativi, non solo nei confronti del sottoscritto, ma all’intera cittadinanza.
Perché mai nessuno di voi si è degnato non dico di tentare di salvare il salvabile dei nostri beni culturali, ma semplicemente di formulare una risposta, magari banale, magari anche negativa in merito? Non trovate che una risposta alle domande formulate dai cittadini siano un segnale forte, magari in grado di farci ricredere su quell’assioma che vede Noha (ma anche Galatina) solo come una terra di conquista in tempi di elezioni politiche?
nov072023
L’attuale arciprete don Francesco coluccia nel 2008 ha fatto restaurare la tela dell’altare del 1717 dedicato alla Madonna di Costantinopoli. Grazie a questo restauro sono apparse con grande evidenza le lettere COD, iniziali del committente: il Chierico Orazio Donno. Orazio Donno era un cittadino di Noha, molto pio e devoto, visto che nei registri parrocchiali è classificato come chierico “selvaggio” o “cresto”, facoltoso e “sagrestano”.
Per quanto riguarda la cappella di via Collepasso dedicata alla Madonna di Costantinopoli possiamo aggiungere quanto segue.
C’è un altro atto notarile molto interessante tra i protocolli del notaio Marc’Antonio Cesari di Galatina datato 23 febbraio 1720, stipulato tra “OratiaPaglialonga vedova del fu Donat’Antonio Donno Doctoris Jure Romano, et Natalitia Donno sua figlia e Oratio Donno dello stesso Casale di Noha, Procuratore della Venerabile Cappella o Chiesa di Santa Maria de Costantinopoli sempre di Noha”. Con molta evidenza qui si parla di una “chiesa” e il riferimento alla nostra attuale chiesetta è indubbio. Madre e figlia vendono un terreno con “arbori sedici di olive sito nel feudo di Noha loco detto Sozzurella vicino li beni di Pietro Mastria da levante, li beni dell’heredi di D. Angelo Vonghia da borea, li beni di Ramondo Capano da gerocco, et altri confini il cui valore, secondo quanto stabilito da esperti comunemente eletti, è di ducati trenta. Ma essendo la proprietà pignorata per quindici ducati da parte di Angelo Antonazzo, Orazio Donno [si tratta sempre del nostro Orazio Donno, ndr.] si impegna a versare i quindici ducati all’Antonazzo per estinguere il debito, e con li restanti ducati quindici alle dette madre e filia in moneta argenti. Il detto Orazio “per sua devotione delega alla detta Venerabile Cappella li detti trenta ducati col peso di celebrarsi lì una Messa l’anno in perpetuum secondo la sua intentione nel giorno della festività del Corpus Domini all’Altare di detta Cappella”.
Si può dunque con certezza concludere che nel 1720 (non con la struttura attuale) esisteva la chiesa della “Madonna di Costantinopoli” sulla via Collepasso.
Oltretutto nel registro dei defunti di Noha del 1746 il parroco don Andrea Soli così scriveva:
A 13 Febraro 1746 si trovò nella cappella della V. di Costantinopoli fuori del Casale una figliola di pochi giorni morta con un biglietto et diceva = è battezzata, cioè ha avuto l'acqua dalla mammana, solo li mancano le cerimonie della chiesa: si chiama Angelina. Fu da me portata dal Sindico morta, ho letto il biglietto e li ho data l'ecclesiastica sepoltura in questa mia chiesa come di sopra. Firmato dall’arciprete Don Andrea Soli.
In un documento del 1829 leggiamo :
N.169 - Noha li 19 Novembre 1829 - Tommaso Verdicchia figlio de’ coniugi Luigi e Rosa Memmi ambedue di Casarano trovandosi di passaggio si sgravò vicino alla Cappella di Costantinopoli, e li convenne cercar asilo in questo Comune, nacque a dì 15 d. ad ore 20. Li Padrini furono Pasquale Chittani e Giovanna Tundo e fu da me battezzato. Nicola Valente Arciprete Curato.
[Continua]
P. Francesco D’Acquarica i.m.c
apr032023
Carissimi,
noi cristiani non annunciamo la teoria della risurrezione, ma proclamiamo che il Nazareno, messo a morte dagli uomini, da Dio è stato risuscitato. É in gioco una storia, un modo di vivere, non un idea! Per Israele il memoriale della Pasqua era il ricordo attualizzato, celebrato con il rituale dell'agnello pasquale, della liberazione attuata da Dio a vantaggio del suo popolo. Per noi Cristiani la Pasqua ci rimanda a Cristo, nuovo agnello, che con il dono della sua vita ci libera dalla radicale schiavitù: il peccato. Ciò che ci rende veramente chiusi è il peccato. Dunque una liberazione ci precede, una memoria ci interpella e ci coinvolge. Celebrare la Pasqua, facendone un atteggiamento esistenziale, è fare memoria di quanto ci ha preceduto, è proclamare con la vita che Gesù è risorto. Comunichiamoci l'augurio pasquale con gesti di amore, tenerezza e misericordia.
Sac. Francesco coluccia
Parroco
2 aprile 2023 - Domenica delle Palme
ore 8.00 e 19.00 SS. Messe
ore 10.00 Commemorazione dell'Ingresso di Gesù a Gerusalemme partendo dalla Chiesa Madre per via Calvario. Benedizione delle Palme e corteo: via Calvario, via Aradeo, via Catania, via A. Magno, via della Pace, Chiesa Madonna delle Grazie. Solenne Celebrazione Eucaristica. ore 17.00 Via Crucis Cittadina: via Pigno, via Carso, via C. Augusto, via Cadorna, via della Pace, via Petronio, via C. Silla, via Marotta, via B. Croce, via Puccini, via I. Nievo, Piazza XXIV Maggio, via Calvario, via Collepasso, via Castello, P.zza S. Michele.
3 aprile 2023 -Lunedì Santo
ore 17.00 Confessioni
ore 19.00 Santa Messa
4 aprile 2023 - Martedì Santo
ore 17.00 Confessioni
ore 19.00 Santa Messa
5 aprile 2023 - Mercoledì Santo
ore 17.00 Confessioni
ore 19.00 Santa Messa
6 aprile 2023 - Giovedì Santo
ore 17 30 Confessioni
ore 19.00 Santa Messa in Coena Domini - Chiesa Madonna delle Grazie
ore 22.30 Adorazione presso il Repositorio - - Chiesa Madonna delle Grazie
7 aprile 2023 - Venerdì Santo
ore 7.30 - 15.30 Adorazione della Croce
ore 16.00 Via Crucis. Chiesa Madre
ore 17.00 Confessioni
ore 19.00 Solenne Azione Liturgica - Chiesa Madonna delle Grazie
ore 22.00 Processione con Gesù morto e la Madonna Addolorata partendo dalla Chiesa madre: via Pigno, via Corso, via C. Augusto, via Cadorna, via della Pace, via B. Croce, via Puccini, via Marconi, via Agrigento, vial. Nievo, via Calvario, via Collepasso, via Castello, P.zza S. Michele.
Parteciperanno le Autorità civili, le Associazioni ecclesiali e cittadine con i propri distintivi.
Presterà servizio l'Orchestra di Fiati "San Gabriele dell'Addolorate di Noha (Le).
8 aprile 2023 - Sabato Santo
ore 16.30 - 19.30 Confessioni - Chiesa Madre
ore 22.30 Solenne Veglia di Pasqua - Chiesa Madonna delle Grazie
9 aprile 2023 - Domenica di Pasqua
ore 8.00 e 19.00 SS. Messe - Chiesa Madre
ore 10.30 Solenne Celebrazione Eucaristica - Chiesa Madonna delle Grazie
ore 12.00 Suono delle Campane a Festa e Spettacolo di Fuochi pirotecnici a cura della Ditta Piero coluccia da Galatina (Le) in contrada Naie e Monaca
10 aprile 2023 - Lunedì dell'Angelo
Festa della Madonna di Costantinopoli
ore 8.30 e 19.00 S. Messa' Chiesa Madonna di Costantinopoli
ore 9.30 Benedizione dei Cavalli - Piazza San Michele
ore 18.15 Processione con la Madonna dalla Chiesa madre alla Chiesa Madonna di Costantinopoli accompagnata dall'Orchestra di Fiati "San Gabriele dell'Addolorata" - Noha (Le)
ore 19.30 Spettacolo musicale a cura della "Street Band Stamu Street" in Piazza San Michele.
Parrocchia "San Michele Arcangelo" Noha
mar132016
Quanto lavoro per realizzare le attrezzature, gli elmi con le criniere, gli scudi e le loriche per i legionari romani, i calzari (rigorosamente in cuoio e spago) per tutti gli attori, dal primo fino all’ultimo comparse comprese. E poi ancora i mantelli per i soldati, la tunica color porpora di Gesù Cristo “priva di cuciture”, quella che i soldati si disputarono tirandola a sorte, e poi il vestito di Ponzio Pilato, la cappa magna del sommo sacerdote Caifa, il vestiario del Cireneo, della Madonna e dell’apostolo Giovanni, della Veronica e delle altre pie donne, il tutto foggiato dalle sarte locali; e addirittura una biga ex-novo “a due attacchi” per altrettanti cavalli costruita ad hoc per la via Crucis vivente di Noha; per non parlare della croce in legno altissima (e pesantissima) caricata in spalla al Protagonista Principale della sacra rappresentazione.
Attrezzature, costumi di scena, impianti scenografici erano tutti rigorosamente manufatti (un tempo non c’erano negozi fisici e tantomeno cataloghi on-line di costumi teatrali adatti alla bisogna: e se anche fosse, a Noha da sempre si preferisce l’arte all’industria).
Così, dopo mesi di lavoro, allestimenti, studi della sceneggiatura, prove tecniche e di recitazione, le piazze e le strade di Noha si trasformavano in un palcoscenico per il più grande spettacolo corale interpretato da attori dilettanti, giovani e meno giovani, in una serie di scene dialogate tratte fedelmente dai brani del Vangelo, quelli che narrano le ultime ore del Cristo. Per inciso diciamo che gli attori di questo teatro popolare a cielo aperto erano così “dilettanti” che nelle varie tappe della via dolorosa non era infrequente che qualcuno di questi - immedesimato talmente nella sua parte - scoppiasse in lacrime per davvero (così come, del resto, il copione prevedeva).
La rappresentazione si svolgeva in maniera itinerante per tutta la cittadina, mentre il pubblico presente fungeva da sfondo, da cornice alle scene che si susseguivano: dall’ingresso di Gesù in Gerusalemme all’ultima cena, dall’orto degli ulivi all’arresto, dal processo alla condanna a morte, dalla flagellazione al percorso fino al Golgota, con le famose tre cadute e gli incontri con i vari personaggi.
L’acme del dramma si raggiungeva con la crocifissione e la successiva deposizione. Che strazio sentire quei colpi di martello amplificati dall’altoparlante, e che commozione vedere le tre croci, ciascuna con il suo fardello umano, innalzarsi lentamente da terra grazie ad un sistema di funi e carrucole per essere finalmente infisse al suolo. Lì, di fronte al Calvario di Noha, il silenzio era interrotto soltanto dal dolore straziante di Maria, e dalle ultime emozionanti frasi del Nazareno: “Donna, ecco tuo figlio… Figlio, ecco tua madre”, e poi dall’urlo angoscioso dell’Unigenito: “Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato”, e ancora il tragico: “Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito”, e infine il mesto: “Tutto è compiuto”.
Non era infrequente vedere molti spettatori del pubblico asciugarsi le lacrime per la commozione. Chi scrive, da piccolo imberbe osservatore nohano - ora nelle vesti di chierichetto, ora in quelle di narratore (nell’ultima edizione) – registrava tutto nella sua mente per poterlo raccontare un giorno. Un giorno come questo.
*****
Finalmente (se ne parlava da tempo), dopo oltre un quarto di secolo di assenza, la Passione vivente ritorna a Noha grazie all’associazione dei ragazzi del Presepe “Masseria Colabaldi” in collaborazione con la Parrocchia di “San Michele Arcangelo”. La straordinarietà di questa edizione, oltre a tutto il resto, è legata anche al fatto che si ha la fortuna di usufruire dell’incredibile naturale scenografia degli spazi del “Parco del Castello” (i “fori imperiali nohani”) che ospiteranno le prime scene della Via Crucis vivente 2016: dalla Gerusalemme dell’ultima cena al Getsemani, dal palazzo di Pilato alla colonna dell’“Ecce Homo”, e via di seguito. Il resto si snoderà tra le strade e le piazze di Noha, fino alla Resurrezione. Sarà un percorso di arte, riflessione e di grande spiritualità.
Peccato, non parteciparvi.
Il leitmotiv scelto dal parroco don Francesco coluccia per questa rievocazione sono i piedi del viandante. Tema molto bello e stimolante, che avremo modo di meditare Domenica delle Palme, 20 marzo 2016, in notturna, a partire da piazza San Michele, con inizio alle ore 19.00.
In caso di pioggia la manifestazione verrà rinviata al martedì successivo, 22 marzo 2016, stesso orario.
Riproponiamo qui di seguito, a mo’ di conclusione di queste note e di anteprima laica alla manifestazione religiosa di domenica prossima (no, non è un ossimoro), l’elogio dei piedi di Erri De Luca, lo scrittore non credente affascinato dalla Bibbia.
Elogio dei piedi (di Erri De Luca)
Perché reggono l’intero peso.
Perché sanno tenersi su appoggi e appigli minimi.
Perché sanno correre sugli scogli e neanche i cavalli lo sanno fare.
Perché portano via.
Perché sono la parte più prigioniera di un corpo incarcerato. E chi esce dopo molti anni deve imparare di nuovo a camminare in linea retta.
Perché sanno saltare, e non è colpa loro se più in alto nello scheletro non ci sono ali.
Perché sanno piantarsi nel mezzo delle strade come muli e fare una siepe davanti al cancello di una fabbrica.
Perché sanno giocare con la palla e sanno nuotare.
Perché per qualche popolo pratico erano unità di misura.
Perché quelli di donna facevano friggere i versi di Pushkin.
Perché gli antichi li amavano e per prima cura di ospitalità li lavavano al viandante.
Perché sanno pregare dondolandosi davanti a un muro o ripiegati indietro da un inginocchiatoio.
Perché mai capirò come fanno a correre contando su un appoggio solo.
Perché sono allegri e sanno ballare il meraviglioso tango, il croccante tip-tap, la ruffiana tarantella.
Perché non sanno accusare e non impugnano armi.
Perché sono stati crocefissi.
Perché anche quando si vorrebbe assestarli nel sedere di qualcuno, viene scrupolo che il bersaglio non meriti l’appoggio.
Perché, come le capre, amano il sale.
Perché non hanno fretta di nascere, però poi quando arriva il punto di morire scalciano in nome del corpo contro la morte.
Antonio Mellone
p.s. 1
Ringrazio lo studio fotografico Pignatelli, per la riproduzione di alcune fotografie a corredo di questo pezzo. Grazie anche a Michele Vito Martella, per le altre foto che m’ha fatto pervenire tramite Whatsapp e per avermi raccontato alcuni particolari di un paio di Passioni viventi (in una delle quali egli vestì i panni del Protagonista Principale).
p.s. 2
Chiedo ai partecipanti alle Passioni viventi di allora (qualcuna superò i 110 figuranti) di raccontarci la loro esperienza, i nomi dei personaggi e dei loro interpreti, gli organizzatori, e, se possibile, d’inviarci le eventuali foto a loro disposizione sulla storia e le immagini di quegli eventi memorabili. E’ un modo come un altro per conoscere meglio le radici culturali della nostra terra, e per arricchire l’archivio di questo sito, sempre aperto e a disposizione dello studioso e del ricercatore di oggi e di domani. Un tempo non c’erano macchinette fotografiche digitali e soprattutto gli smartphone odierni con cui immortalare le immagini di ogni secondo della nostra e dell’altrui vita: bisognava essere dotati piuttosto di buone sinapsi più che di megabyte sulle periferiche.
p.s.3
Eccovi (salvo errori ed omissioni, ovviamente) i nomi degli attori che, in ordine cronologico, hanno interpretato, a partire dal 1977 il Cristo nelle Passioni viventi nohane: Gianni Guido (1977 e 1978), Michele Vito Martella (1979), Bruno Scrimieri (1980), Marcello jr. Maccagnano (primi anni ’80), Fernando Notaro (metà degli anni ’80).
*
Chiedo venia per gli eventuali refusi. Del resto non si può descrivere appieno una passione: la si può solo vivere.
Mel
mag102023
Il Club per l’UNESCO di Galatina e della Grecìa Salentina organizza in collaborazione con l’Istituto Tecnico Commerciale "La Porta/Falcone-Borsellino" di Galatina e l’Associazione Arci Biblioteca di Sarajevo di Maglie, il convegno “Legno di Ulivo, da scarto ad oggetto d’arte; Paesaggio degli Ulivi, Resilienza e Rinascita” - Galatina, Teatro Tartaro, Sabato 13 Maggio 2023 alle ore 9.00, nell’ambito del Progetto “Legno di ulivo” approvato e finanziato dalla Regione Puglia, Bando Puglia Capitale Sociale 3.0. La manifestazione che vedrà la partecipazione delle Istituzioni Regionali, della Fondazione Mauri e dell’Associazione VAIA (Trentino Alto Adige).
Club per l'UNESCO di Galatina
Dr Salvatore coluccia
ago232019
Abbiamo appena appreso della dipartita del signor Antonio coluccia da Sogliano Cavour, di anni 76, papà di don Francesco.
La camera ardente è stata allestita presso la Chiesa Madonna del Buon Consiglio, in via Aradeo a Noha.
Nel corso della mattinata del 24 agosto 2019, la salma verrà trasferita presso la Chiesa Madre di San Michele Arcangelo, sempre a Noha, dove alle 16.30 verranno celebrati i funerali.
La redazione di Noha.it si stringe affettuosamente intorno al parroco di Noha, ai suoi parenti e amici, e alle comunità di Noha e di Sogliano Cavour.
Noha.it
gen152017
«L’incontro con il commissario straordinario è stato proficuo e, purtroppo, ha confermato i gravi problemi in cui si dibatte il Comune: casse comunali in rosso e tanta evasione fiscale». Soddisfatto il candidato sindaco di Galatina e Frazioni, Giampiero De Pascalis, dopo l’incontro di ieri mattina a Palazzo Orsini con il commissario straordinario Guido Aprea, ma al tempo stesso rammaricato per il baratro verso cui è stata portata la città dall’amministrazione Montagna. Con De Pascalis, era presente tutta la coalizione con Angelo Tondo e Donato Tundo per Cor, Peppino Spoti per il Psi, Giancarlo coluccia e Lilli Villani per l’Udc, mentre per le liste civiche hanno partecipato Franco Dario per Agorà, Francesco Sabato per La Città. «Ringrazio il commissario Aprea per aver voluto ascoltare la nostra coalizione – afferma De Pascalis – e per aver accolto la nostra richiesta di un confronto costante, sulle questioni attinenti il governo della città. Il commissario si è detto pronto ad aprire un tavolo di confronto periodico, non appena saranno ufficializzate tutte le candidature a sindaco di Galatina».
Poi le noti dolenti: «Ieri mattina il commissario straordinario ci ha trasferito l’immane lavoro che sta affrontando da quando si è insediato alla guida del Comune dovendo fare i conti con un profondo rosso che si aggira attorno ai dodici milioni di euro e ai tanti evasori che non pagano le tasse comunali contribuendo al dissesto finanziario del Comune, ma – cosa ancor più grave – l’amministrazione precedente nulla ha fatto per i dovuti accertamenti e le riscossioni. Questa la pesante eredità lasciata dal centrosinistra, prima emergenza da affrontare per chiunque andrà a governare Galatina e le sue frazioni. Si è trattato di un incontro interlocutorio e ci sarà bisogno di confrontarsi ancora, specie sull’ospedale “Santa Caterina Novella”».
Questo lo stato dell’arte e poi lo sguardo a domani: «Se i cittadini decideranno di dare a noi le chiavi della città porteremo a compimento le azioni messe in atto dal commissario Aprea e che riterremo utili al risanamento del bilancio comunale. Se saremo noi ad esercitare l’azione di governo metteremo in atto una sana spending review e punteremo sull’intercettazione dei fondi europei. Sull’ospedale, i legali da noi incaricati sono al lavoro per valutare le azioni da porre in essere».
Maddalena Mongio'
giu152006
Buonasera a tutti. E grazie per essere insieme a noi.
* * *
Ora prima di dire altre cose o che qualcuno, in seguito al mio intervento, caschi dal sonno, fatemi capire: fino a questo momento ne è valsa la pena? Siete contenti?
Fatevi sentire!
* * *
Non posso che partire con un ringraziamento. Se questa sera siamo qui lo dobbiamo all’editore, Infolito Group di Milano, ma soprattutto a Michele Tarantino, di Noha.
“Caro e illustre amico, permettetemi di mettere il vostro nome all’inizio di questo libro e ancora prima della dedica; perché a voi soprattutto ne devo la pubblicazione. Passando per la vostra magnifica perorazione, la mia opera ha acquistato ai miei stessi occhi quasi un’autorità imprevista. Accettate quindi l’omaggio della mia gratitudine, che, per quanto grande, non sarà mai all’altezza della vostra eloquenza e della vostra dedizione”. Con queste parole, il 12 aprile 1857 a Parigi, Gustave Flaubert ringraziava Monsieur Marie-Antoine-Jules Sénard, per la pubblicazione del suo splendido “Madame Bovary”.
Credo che queste parole calzino bene – non saprei trovarne di migliori – per esprimere la nostra gratitudine a Michele per il nostro: “Noha. Storia, arte, leggenda”. Che non sarà un “Madame Bovary”. Ma insomma!
* * *
Allora prima che qualcuno si abbandoni, come dicevo, nelle braccia di Morfeo, vi dico un paio di cose. Ed ho pensato di incominciare… dando i numeri. Siamo di fronte ad un libro di 455 pagine; 3.773 paragrafi (per paragrafo intendiamo un periodo, una frase in cui abbiamo messo un punto e siamo andati a capo. Cioè non solo quando si mette il punto. Ma quando si mette il punto e si va a capo.).
Abbiamo scritto 14.518 righe (senza contare le didascalie alle foto che scritte di seguito assommano a ben 12 pagine fitte di espressioni); 124.318 parole.
Se non ci credete, provate a contare!
Perché vi ho dato questi numeri? Per raccontarvi della mole del lavoro che abbiamo svolto. Ma soprattutto per dirvi che, paradossalmente, di fatto, non abbiamo scritto niente. Come diremo: c’è molto altro ancora da studiare e scrivere.
* * *
Ma andiamo, più o meno, per ordine.
Qualcuno di voi mi ha chiesto: ma quando hai scritto?
La risposta deve necessariamente seguire un ragionamento.
Sappiamo che in un anno (non bisestile) ci sono 8.760 ore. In media, ogni giorno: 8 ore di sonno, 1 ora e mezza tra sera e mattina: pigiama, sveglia, barba, doccia, notizie ecc. ecc., sono 3.468. Rimangono 5.292 ore.
Dieci ore di lavoro al giorno (sono direttore di una filiale di banca con dieci persone; ed un direttore non lavora meno di quelle ore al giorno, escluso il sabato e la domenica, ovviamente); e sono 2700 ore.
Ed in questo computo non calcolo le ore per gli eventuali (numerosi) corsi di aggiornamento o quelli non residenziali o cosiddetti manageriali altrove in Italia: Bari, Napoli, Milano…. Rimangono 2.582 ore.
Vado in palestra due volte la settimana (e si vede!) per un totale di 3 ore e mezza a settimana: sono 189 ore.
Per gli spostamenti da casa al lavoro e da Putignano a Noha (e viceversa) impiego circa 5 ore la settimana: dunque 270 ore all’anno. Sottraendo anche queste ne rimangono 2.133.
Scrivo almeno una volta al mese su “il Galatino” (e non considero gli articoli saltuari inviati alle altre riviste). Per trovare l’argomento, documentarmi, stendere una prima bozza dell’articolo, rileggerlo, correggerlo, limarlo, inviarlo alla redazione: impiego a dir poco tre ore a settimana. Dunque altre 162 ore.
L’anno scorso ho seguito dei ragazzi di scuola superiore impartendo lezioni di matematica, ed un laureando e due laureande, rispettivamente in Economia e in Beni Culturali nelle loro tesi di laurea (correzione bozze, ricerche bibliografiche, ecc. ecc.): circa quattro ore a settimana. Altre 216 ore. Rimangono 1.785 ore.
Poi ci sono i giornali e soprattutto i libri. E Internet: almeno un’ora e mezza al giorno. Fa 547 ore.
Non rinuncio mai, ogni settimana, a cinema, o teatro, o concerti, o spettacoli, feste, passeggiate al mare, incontri con amici e amiche, scambi sociali, incontri galanti, la pizzeria, la santa messa domenicale, la caffetteria, la libreria, il pub; e poi ancora shopping, convegni, presentazioni di libri, viaggi,… che assorbono oltre 16 ore (in media) la settimana: sono 864 ore.
Rimangono 374 ore, (cioè un po’ più di 1 ora al giorno) da dedicare ai pasti, alla televisione, e, in qualità di invitato, a cerimonie, come battesimi, cresime, matrimoni, ecc. ecc.
SIGNORE E SIGNORI: QUESTO LIBRO S’E’ SCRITTO DA SOLO!!!
* * *
Dunque il libro, come per magia, s’è scritto da solo.
Vi dico, tra l’altro, che la redazione del testo è forse la cosa più semplice da fare. O almeno per me così è stato.
Il problema inizia con l’Art Designer (cioè con il compositore delle pagine del libro), soprattutto se questo compositore si trova a Genova, come la signora Gabriella Zanobini Ravazzolo (che salutiamo con un battimani). Che è splendida, ma che non conosce Noha.
Per comporre un libro ricco di foto bisogna indicare dove vanno inserite le foto.
Ma non basta. Bisogna dire a chi non conosce Noha ad esempio che la foto del palazzo baronale deve avere un certo formato, quella di una casa anonima di un formato più piccolo; quella della torre va inserita in un certo contesto, mentre quella di una processione, o quella di una cassetta di pomodori, in un altro. Insomma un lavoro incredibile.
Se poi ti si impalla, cioè si inchioda il computer (abbiamo lavorato molto con le e-mail) perché la definizione delle foto assorbe e rallenta il lavoro; o se in qualche caso, come è successo, dopo aver scritto un brano o una frase, ti chiama qualcuno al telefonino, ti dimentichi di salvare, devi rifare il lavoro, ecc… potrete capire il livello di disperazione.
Se a tutto questo aggiungete una madre che ogni tanto ti dice: ancora con questo libro!?. Ma quando sarà pronto!? Mi pare ca sta vu la pijati a passatiempu!!! Potrete subito capire!!!
* * *
E non voglio parlarvi del lavoro per “sposare” i due scritti, per trovare un linguaggio omogeneo e semplice, per la cernita delle fotografie, per la loro ubicazione nel testo, per far combaciare le didascalie (dopo averle preventivamente pensate e scritte), per le note a piè pagina che - non capivo perché – si sfasavano, per l’ordine delle foto inserite in ben sei CD con l’ordine tipico di un pazzesco marasma, che definire coacervo confuso è dire poco.
* * *
A proposito di fotografie. Le fotografie oltre 460 sono parte essenziale del testo: per favore, però… se comprate il libro non limitatevi a guardare le fotografie riportate nel testo. Non limitatevi a leggere le didascalie delle foto. Leggetelo, andate un po’ oltre le foto, potreste trovare cose incredibilmente interessanti o divertenti o affascinanti o curiose o intriganti o misteriose.
Tra l’altro il libro lo potete leggere anche a salti. Non è necessario seguire per forza la sequenza dei capitoli.
A proposito di cose carine vi vorrei raccontare l’aneddoto del telefono: lo trovate a pag. 336. E’ l’accadimento del telefono avvenuto tempo fa nel bar di Ninetto (che ci ha lasciato nel mese di novembre dello scorso anno).
Il telefono a muro color beige, è l’ultima cosa di cui vorremmo scrivere in questa sorta di nostalgiche “disiecta membra” sui bar di Noha.
Con il disco con i buchi per comporre i numeri, il telefono attaccato al muro, sulla sinistra dell’ingresso del bar, non era in una cabina: sicché di fatto era pubblico non solo il telefono ma anche la telefonata. Tutti gli astanti potevano quindi ascoltare per filo e per segno tutte le conversazioni telefoniche (la privacy era ancora un vocabolo sconosciuto); anzi nel corso di una telefonata i presenti interrompevano le loro chiacchierate, facevano addirittura silenzio “per non disturbare chi telefonava” (e per cogliere meglio il succo della comunicazione).
A questo proposito, ecco l’aneddoto (tutto vero!) di “Fernando – oggetti sacri”.
Fernando di Noha, ora in pensione anche lui, era commerciante di oggetti sacri. Non avendo in casa un telefono, (così come accadeva per la quasi totalità degli abitanti di Noha), pensò bene di lasciare ai clienti quale recapito quello del bar di Ninetto (sempre su autorizzazione del barista, s’intende); recapito telefonico che aveva fatto riprodurre anche su materiale pubblicitario come potevano essere i calendari o bigliettini da visita.
Un bel dì squilla il telefono, come tante volte era successo. Risponde Ninetto, come al solito, con il suo vocione squillante: “Prontooo?!!”.
E dall’altra parte una voce titubante fa : “Pronto?... Parlo con Cacciapaglia Fernando?... Il rappresentante di oggetti sacri?” (Era un sacerdote che necessitava di alcuni “prodotti” trattati dal Fernando).
E Ninetto, preso alla sprovvista, e onde evitare di fornire una dettagliata lunga spiegazione, in un attimo decide: taglia corto e risponde: “Nooo!! Eeeeh…sono sua moglie! Dica!!”!
Vedete? Con questo libro ci si può anche divertire.
Il nostro libro ha tante pagine, tanti paragrafi, tante parole, tante fotografie…
Ma vi volevo dire che non abbiamo scritto chissà quanto.
Anzi diciamo meglio: chissà quante cose o persone o accadimenti sono rimasti nella nostra penna (o nei tasti dei nostri computer). Oserei dire che, dunque, non abbiamo scritto proprio nulla!
Nella conclusione, infatti, invitiamo le nuove generazioni a continuare a scoprire, a studiare, a riscrivere, a ripensare magari, a confutare (anche!) gli stessi argomenti o i temi che nel libro s’è trattato soltanto superficialmente o che non s’è trattato affatto.
Ben vengano, allora, tutti quanti vogliano scrivere saggi, libri, trattati, articoli sulla Storia di Noha, vogliano scattare nuove foto o girarne documentari; in queste pagine, e soprattutto altrove, c’è materiale a sufficienza per la ricerca di una risposta ai mille “perché”. Ciò che è già stato scritto non è mai bastevole, mai commisurato all’assoluto bisogno di conoscenza.
Se dopo di noi qualcun altro vorrà scrivere sulla Storia, l’Arte e le Leggende di Noha con più penetrazione, tanto meglio: il nostro intervento ha il torto ed il merito di essere stato fatto prima.
* * *
Adesso consigli per gli acquisti. Del libro.
Il libro costa 30 euro. L’editore non riesce nemmeno a coprirne i costi. Avete visto la veste tipografica: magnifica e accattivante.
Pensate 30 euro per la storia, l’arte e la leggenda della nostra cittadina.
Adesso, pur non utilizzandone i toni, faccio un po’ la Vanna Marchi della situazione. Signori: quanto un CD di Eros Ramazzotti! Quanto due pizze e due birre! Quanto una cravatta (no: la cravatta costa di più, a meno che non sia di Andrews-Tie): una maglietta non di marca. Quanto un taglio ed una messa in piega. Quanto manco un pieno di benzina.
Trenta euro.
Spesso ci si adopera a misurare i costi della cultura. Senza avere idea però di quanto costi l’ignoranza. Sappiate comunque che i costi della cultura sono sempre infinitamente più bassi dei costi che può generare l’ignoranza.
L’emarginazione non è un fatto solo economico.
Indifeso, emarginato, ultimo, non è tanto chi non ha soldi (anche!); ma soprattutto chi non riesce a far propria la ricchezza della comunicazione con gli altri: cioè la cultura.
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Voi sapete che prima di essere uno scrivente di fatti locali io sono un economista.
Ora vi spiego perché dal punto di vista economico l’acquisto di questo libro è un affare. Anzi un investimento.
Vi spiego però prima che cosa è un investimento. Anzi un buon investimento. E poi, per essere completo, vi spiego anche che cosa è invece un finanziamento (che è una cosa speculare dell’investimento).
Semplificando al massimo diciamo che un investimento non è una semplice uscita monetaria: cioè un costo. Un investimento è un’uscita monetaria che comporterà degli introiti. Saremo di fronte ad un buon investimento se gli introiti, i benefici, immediati e differiti, superano il sacrificio di quella spesa.
Dunque un investimento è un’uscita monetaria cui seguono delle entrate. E l’investimento è tanto più buono quanto più la somma di queste entrate supera la somma delle uscite.
Mentre un finanziamento è un’entrata monetaria, dunque un debito, che prima o poi dovrò rimborsare in una sola botta o a rate. Quando una banca mi concede un finanziamento, ho un introito di soldi che poi restituirò in una unica soluzione o spalmandoli nel tempo.
Ho la presunzione di dire che il nostro libro è un buon investimento poiché il suo valore supera di gran lunga la sua spesa per acquistarlo.
Il valore del libro è sia intrinseco e sia estrinseco.
Intrinseco è il suo contenuto: le foto a colori, la ricerca, gli scritti, i documenti, la stampa, l’eccellente carta, l’inchiostro, la copertina rigida ricoperta di pregiata tela color rosso-cardinale, la sovra-copertina, l’eleganza del testo, e il lavoro, le ore impiegate per scriverlo di cui vi ho parlato, il trasporto, l’opera dell’ingegno, il diritto d’autore…
Il valore di mercato o estrinseco deriva invece dal fatto che questo bene, essendo a tiratura limitata, è, di fatto, una risorsa scarsa. Forse non riusciremmo a dare un libro per ogni famiglia.
Tra due, tre, quattro anni. Anzi, diciamo, tra dieci anni, il libro sarà una risorsa ancora più scarsa.
Il libro tra dieci anni non circolerà quasi più. Sarà un bene raro, da mercato secondario di intenditori. E per questo alcuni sarebbero disponibili a pagare cifre molto più alte dei 30 euro di oggi (sempre che 30 euro tra dieci anni varranno quanto i 30 euro di oggi). Vi invito dunque a guardare lontano, a volare alto.
Questo discorso, fidatevi, funziona indipendentemente dal contenuto del libro.
C’è gente che sarebbe disponibile, su una sorta di mercato secondario, a sborsare parecchie decine di euro anche se quel determinato libro, ben fatto, difficile da reperire sul mercato, dovesse parlare… di cucuzze. Questo libro come potrete notare non parla di cucuzze. O meglio non parla solo di cucuzze (ci sono pure quelle!)…
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Noi (ma questo tutti gli scrittori) abbiamo bisogno dello sguardo dei lettori, di voi, della vostra attenzione.
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A cosa serve il nostro libro?
Ma ovviamente cambiare il mondo!!!
Diceva Plinio il Vecchio (citato da Plinio il Giovane in una lettera): “Non c’è libro tanto brutto che in qualche sua parte non possa giovare”.
Ogni autore che aggiunge qualcosa a quanto è già stato scritto supera un limite, magari spiega qualcosa che prima non era chiaro, ci dà una visione diversa del mondo. Anche se questo mondo è piccolo e si chiama Noha.
Possiamo dire che la novità di questa opera sta nel farci vedere il mondo, il nostro piccolo mondo, in modo diverso, sotto un’altra luce. E sarò contento se, quando lo leggerete, mi fermerete per strada e mi confermerete questo.
Ma sarò contento anche se mi criticate (o come si dice qua, mi malangate).
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Io mi auguro, anzi vi auguro, che prendendo in mano il nostro libro voi possiate sentire suoni, annusare odori, gustare sapori. Vi auguro di compiere un viaggio nel tempo. Mi auguro e vi auguro che sentiate il desiderio di andare avanti, nella lettura e nella ricerca.
Mi auguro che il nostro libro stimoli la vostra fantasia.
Se mi fosse consentito vi augurerei che la lettura di questo (ma anche qualsiasi altra lettura) diventasse per voi come una sorta di sostanza stupefacente: una droga che però che accelera l’intelligenza, la fortifica, non la comprime.
Chi non ha questo privilegio si rifugia nelle droghe “normali” che servono a dimenticare l’infelicità dell’esistenza (nei confronti di queste persone è opportuno praticare il giudizio moderato della comprensione…).
Come per umana consolazione fu scritta la “Divina Commedia” di Dante, così il nostro libro è stato scritto perché rinasca un antico orgoglio, il legittimo orgoglio per le nostre radici: quello di essere cittadini di Noha, questo lembo di terra che in passato era importante nel Salento e che ancora può essere conosciuto non come territorio di mafia, ma finalmente come centro di solidarietà, di cultura e libertà!!!
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Il nostro libro serve. Un libro di storia serve. Sempre.
Si dice che la Storia è maestra della vita. E’ vero.
Però ci tengo a dire che il nostro futuro non è mai determinato dal nostro passato.
Il passato illumina il presente, ma non lo determina.
Ci si rivolge alla Storia non per sapere cosa dobbiamo fare oggi o domani. (Quello lo dobbiamo decidere noi). Ma per sapere in quale situazione ci muoviamo; per avere consapevolezza da dove veniamo e dove possiamo andare, se esiste una possibilità di farlo.
Ecco perché è importante la storia.
La storia ci aiuta a vedere meglio, magari più nitido, un accadimento. Ma non può dirci quello che dobbiamo fare.
La storia ci dice da dove veniamo. Non dove vogliamo andare!
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Infine i libri allungano la vita.
“Un uomo che legge ne vale due”: questa non è mia: è una citazione di Valentino Bompiani (fondatore di quella casa editrice).
Con questo intendo dire che la nostra ricchezza rispetto all’analfabeta (o di chi, analfabeta, non legge) è questa: colui il quale non legge, si limita a vivere solo la sua vita, mentre noi, grazie alla lettura, ne viviamo moltissime.
Cioè la lettura e la memoria ci permettono di conoscere le esperienze e le vite degli altri, ci fa andare alle radici. Sovente la lettura di un libro (specialmente quella di un classico) ci dice non solo come si pensava in un tempo lontano, ma ci fa anche capire perché oggi pensiamo ancora in quel modo…
Ecco perchè i libri allungano la vita. Ma sono anche una forma di assicurazione contro l’Alzheimer, per il semplice fatto che la lettura tiene in attività, diciamo, tiene allegro il cervello (il quale è come le gambe: le quali necessitano di alcune ore di allenamento sportivo, o comunque di movimento, ogni giorno).
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Una casa senza libri, poi, è come un corpo senza anima. I libri ci affascinano; ci parlano, ci danno dei consigli…
Ogni lettore, quando legge, legge se stesso.
L’opera dello scrittore è soltanto una specie di strumento ottico che egli offre al lettore per permettergli di discernere quello che, senza libro, non avrebbe forse visto in se stesso. Anche se gli scrittori si chiamano Antonio Mellone, e Francesco D’Acquarica, (mi assolva padre!).
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Un giorno un amico mi chiese se la lettura del mio libro (il don Paolo, qualcuno di voi ricorderà quel mio libercolo del 2003) gli sarebbe servita per una certa ricerca che stava facendo sul novecento. Gli ho detto che gli sarebbe servita anche se poi avesse fatto il venditore ambulante di materassi a molle!
Ecco l’utilità di un libro: che poi è il succo di tutto ciò che vi ho raccontato questa sera.
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Ringraziandovi ancora una volta per la pazienza con la quale mi avete ascoltato, ringrazio ancora gli ospiti, Giuliana Coppola e Nicola Toma (splendidi!) che mi hanno onorato della loro presenza; Paola Congedo ed il marito maestro cantautore-chitarrista Walter Faraone, grazie per la vostra performance; Emanuele Vincenti (che ha letto e riletto le bozze del libro); Giuseppe Rizzo ed Antonio Salamina (che hanno sorvolato Noha con l’aereo da turismo ed hanno scattato splendide foto dall’alto, qui presentate per la prima volta in assoluto); grazie al geometra Michele Maiorano per lo stradario, il “tutto-città” di Noha; grazie al prof. Zeffirino Rizzelli (che ha scritto la presentazione del lavoro), a Don Francesco coluccia (padrone di casa), a don Donato Mellone (che ci ha concesso di consultare l’archivio parrocchiale nel tempo), a Bruna e Dora Mellone (per aver letto le bozze del testo), a Matteo Mellone (da Milano con furore!), a Paola Rizzo maestra d’arte (per i disegni del libro e per la mostra di questa sera dei suoi tre bellissimi ragazzi: Angelo Cisotta, Veronica Gianturco, Francesca Lupo), a Michele Tarantino e sua moglie Rossana D’Acquarica, venuti apposta da Milano per questa serata, oltre che per il loro determinante contributo per la stampa del nostro libro; saluto tutti i miei amici ed amiche che ho invitato a partecipare a questa presentazione quasi per forza (alcuni per l’occasione provenienti da Bari, Brindisi e Taranto); ringrazio Daniele, Michele e Rinaldo Pignatelli (dello studio fotografico Mirelfoto per le foto e le riprese ed i cortometraggi qui presentati, come vedo, con grande successo); ringrazio Telerama, “La Gazzetta del Mezzogiorno”, “il Galatino”, “Il nuovo Quotidiano di Lecce”, e “Quisalento”; grazie a Gigi Russo e Radio Reporter, ringraziamenti anche a Radio Orizzonti Activity; sono grato a Gianni Miri ed alla sua auto che, opportunamente “microfonata”, per le strade di Noha ci ha annunciato, con un bel sottofondo di Bob Marley, questo straordinario evento storico; grazie ad Albino Campa, webmaster, per aver in anteprima pubblicato la notizia dell’avenimento di oggi e la copertina del libro sul suo blog Noha.it (e mi auguro che quanto prima ritorni a funzionare il suo sito www.noha.it, il portale con l’h, che arricchiremo con tante foto, sito attualmente in “riparazione”); grazie a Piera Sturzi, per l’omaggio floreale alle gentili signore, a Sasà ed il suo B. & B. “Per le vie” (ed anche per l’ottimo pranzo offertomi proprio oggi, nella sala ristorante della struttura, in occasione dell’inaugurazione, appunto, del secondo Bed and Breakfast di Noha; il primo è “Mimì”); saluto tutti i miei amici ed amiche (vedo là in fondo anche i miei amici di Galatina e Lecce e Gallipoli, oltre che quelli di Noha); grazie a Enzo Turi per l’esilarante fuori programma (che di fatto era in programma: l’abbiamo provato e riprovato: bravissimo!); grazie ai miei amici di Milano che mi hanno ospitato nella città meneghina e sopportato nel corso della redazione delle pagine di questo libro; grazie a tutti coloro che hanno preparato questa sala per l’occasione; grazie al bar Settebello che ha offerto il buffet che seguirà da qui a qualche minuto (a proposito siete invitati: paste di mandorla e prosecco ce n’è per tutti). E grazie anche a tutti quelli che ho dimenticato.
* * *
E visto che ha funzionato quella volta, vorrei concludere, con le stesse parole con cui presentavo il mio libro del 2003, il “don Paolo”, sempre in questa sala convegni, parole prese in prestito e parafrasate da Alessandro Manzoni: quelle con le quali don Lisander conclude il suo romanzo “I Promessi Sposi”: se la storia, diciamo, se il nostro libro e se questa serata non v’è dispiaciuta affatto, vogliatene bene a chi l’ha scritta (e presentata). Ma se invece fossi riuscito ad annoiarvi, credetemi non l’ho fatto apposta!
Grazie.
gen212014
Sala della Cultura Francescana, piazzetta Orsini – info 3396845616
gen092019
“Attraversamenti” è la parola-chiave intorno a cui si articola il progetto d’istituto del Polo 2 di Galatina e Noha e il progetto tematico di Giona, la sua biblioteca, che dal 2006 appartiene alla grande rete dei Presìdi del Libro. Giona e la sua scuola si arricchiscono a vicenda e, sul piacere della lettura e della scoperta come sulla scelta di accogliere il vissuto di ogni bambino e del mondo che gli sta attorno con rispetto e amore, fondano il proprio progetto formativo.
Attraversamenti, dunque, per superare i muri della scuola, i pregiudizi che si annidano anche nelle menti giovani, le difficoltà e le paure e riconoscerci tutti in ciò che abbiamo in comune al di là delle differenze.
E, attraversando “Piccolo uovo” di Pardi, “L’abbraccio” di Grossman e “Rima dei figli del mondo” di Tognolini, abbiamo esplorato, in questa primo trimestre di scuola, il mondo delle famiglie, una diversa dall’altra (compresa quella di nostro Signore), ma tutte accomunate dalla condivisione di progetti e sogni, di gioie e dolori, di momenti difficili e felici e, soprattutto, dal bisogno di amare ed essere amati. Ogni famiglia vive di una sua speciale alchimia e genera i vissuti dei bambini, costruendone l’identità e rendendoli capaci di crescere e spiccare il volo.
Questo il filo rosso degli incontri in biblioteca dedicati agli alunni delle classi terze e quarte della scuola primaria. In ognuno di essi, i bambini hanno ascoltato e fatto proprie, anche con i linguaggi del corpo, storie d’amore e di famiglie, riappropriandosi così del significato di queste parole, spesso banalizzate dal pregiudizio e dall’uso stereotipato dei mezzi di comunicazione. Tra abbracci dunque, e profumo di carta, colori e spezie, i bambini hanno dato vita ad uno strano presepio, posto al centro del nostro mondo e percorso da ognuno di loro fino a raggiungere la famiglia di Gesù, per portare un dono e un augurio. Accanto ai pastori e ai magi, ha così trovato posto Lorenzo in moto con il suo amico Gioele, Carlotta con sua nonna a letto, Matilde dai lunghi capelli, Matthew, comodamente seduto sulla sua sedia preferita in compagnia di un libro, ma anche Bebe Vio e Alex Zanardi, Davide con il cappuccio tirato su (proprio come Banksy che tanto lo ha incuriosito), Chiara con il suo cane, Adriana e Francesca sempre molto eleganti, Linda con Gioia, sua inseparabile amica… In moto, in aereo, in barca, a piedi, ognuno ha fatto il suo viaggio, ognuno ha contribuito alla realizzazione di un mondo che Dio, ancora una volta, sceglie di abitare e che la storia umana nelle sue innumerevoli pieghe, sceglie di accogliere, come ha commentato don Francesco coluccia, parroco di Noha; un mondo in cui tutte le vite e le storie sono ugualmente sacre, aggiunge Giona.
Buon anno a tutti!
La Dirigente Scolastica Polo 2 Galatina- Noha
Dott.ssa Eleonora Longo
mar262018
Questa mattina, lunedì 26 marzo 2018, durante i lavori del Consiglio comunale, la minoranza ha deciso di abbandonare in blocco l’aula consiliare. Una scelta che rispecchia l’irresponsabilità da parte di quella classe politica, sconfitta nell’ultima tornata elettorale del 25 giugno scorso.
A dimostrare quanto detto è la pretestuosità con la quale è stato deciso di disertare la seduta, producendo la copia sbiadita dell’Aventino. I Consiglieri di opposizione, infatti, ritengono eccessivo il carico di lavoro da analizzare al fine di discutere dei quindici punti all’ordine del giorno.
A parere di questi signori, sono tante le difficoltà incontrate nell’espletare al meglio il ruolo di Consigliere comunale.
Una motivazione stupida che nasconde il reale imbarazzo nell’approvare una delibera utile ad agevolare tutti quei contribuenti aventi una posizione debitoria verso il Comune di Galatina.
La minoranza, divenuta di fatto opposizione, si ostina a chiedere collaborazione, insiste per la costituzione di una commissione d’inchiesta e garanzia – inutile in questo periodo storico – ma allo stesso tempo fugge di fronte all’opportunità posta da parte dell’Amministrazione Amante di avviare un percorso sanatorio delle casse comunali. Inoltre la stessa opposizione, che oggi accusa il Sindaco e la maggioranza di essere solita ad affrontare solo ed esclusivamente situazioni debitorie nei confronti di diverse società, forse dimentica che proprio al suo interno vi sono i responsabili di tutti i danni economici compiuti dal 2010 ad oggi, quando a governare la Città di Galatina era l’Amministrazione coluccia prima – con il Psi del Consigliere Spoti in maggioranza – e l’Amministrazione Montagna dopo.
L’accusa di costruire ed approvare le delibere in totale autonomia non regge, una volta scelta la strada della fuga collettiva che non permette alcun dibattito politico, né tanto meno rispetta quella parte di elettori che ha scelto di essere rappresentata dai membri dell’opposizione.
In ultimo, per onestà intellettuale, tengo a sottolineare l’obiettività del Consigliere Sabato che, prima di abbandonare l’aula, ha riconosciuto la bontà delle iniziative promosse dall’Amministrazione Amante in merito alle questioni economiche, esprimendosi favorevolmente anche circa il regolamento Ztl.
Alessio Prastano
Consigliere comunale – Andare Oltre
nov222017
Nel consiglio comunale del 7 Settembre 2017, ormai più di due mesi fa, la maggioranza presentava e approvava, tra i vari ordini del giorno, l’adozione del regolamento per la gestione del Centro Comunale di Raccolta dei rifiuti urbani e assimilati.
Durante quel consiglio comunale il PSI, tramite il consigliere Peppino Spoti, faceva notare all’Assessore Dettù che il regolamento era stato proposto con troppa fretta, tanto da far emergere chiare lacune contenutistiche e formali, ma soprattutto veniva presentato direttamente in consiglio scavalcando il necessario approfondimento che sarebbe scaturito in commissione, dove anche il PSI e parte dell’opposizione avrebbero potuto dare il loro contributo.
Un contributo quanto mai necessario, anche e soprattutto perché l'ecocentro nasce nel 2010 proprio grazie al lavoro dell’Assessore socialista Carmine Spoti ed approvato dall’allora amministrazione coluccia.
Considerando che oltre alle carenze formali in quell’occasione l’Assessore Dettù, incalzata dalle richieste di spiegazione dell’opposizione in merito al regolamento, dimostrava come tutta la maggioranza di non conoscerne neanche il contenuto, ci chiediamo oggi che senso ha avuto approvare con tanta fretta, urgenza e superficialità un regolamento alquanto lacunoso se ancora oggi, a distanza di quasi tre mesi, non è stato attivato.
All’Assessore chiediamo di spiegare alla città quali sono le ragioni politiche, tecniche o burocratiche che stanno fermando per l’ennesima volta (dopo essere stato inspiegabilmente bloccato per anni dall’ex Assessore Forte) la realizzazione di un’opera necessaria, già pronta e con il relativo regolamento approvato e chiuso in un cassetto.
Gli episodi di inciviltà a cui abbiamo assistito in queste settimane tra l’altro, in cui molti rifiuti solidi sono stati abbandonati proprio in prossimità del centro comunale di raccolta, indicano un’emergenza a livello ambientale a cui bisogna porre rimedio nell’immediato.
Pertanto, al di là delle dichiarazioni di facciata sulla tutela del territorio e dell’ambiente, invitiamo l’amministrazione a lavorare concretamente attivandosi non solo a rendere operativo l’ecocentro di Galatina, ma anche a reperire i finanziamenti necessari per la realizzazione di almeno altri due centri nelle frazioni di Noha e Collemeto, visto che un solo centro di raccolta non garantirebbe una corretta e sostenibile gestione dei rifiuti provenienti dall’intero territorio comunale.
Il Segretario
Pierluigi Mandorino
apr202017
Il progetto è rivolto agli alunni delle scuole secondarie di primo grado del Comune di Galatina, e si propone di sviluppare una delle otto competenze chiave, nello specifico “la comunicazione nella madrelingua”, ovvero la capacità di esprimere e interpretare concetti, pensieri, sentimenti, fatti e opinioni in forma sia orale che scritta (comprensione orale, espressione orale, comprensione scritta ed espressione scritta) e di interagire adeguatamente e in modo creativo, sul piano linguistico in un’intera gamma di contesti culturali e sociali.
L’azione si articola in due momenti: nel primo è prevista, con la collaborazione dei docenti referenti, l’individuazione del libro da leggere. Nel secondo momento i ragazzi elaboreranno “la pagina che non c’è”, una conclusione differente da quella del testo.
Reinventare la storia permetterà ai ragazzi di essere piccoli scrittori, sviluppando le competenze della comunicazione nella madrelingua.
Il 23 Aprile 2017 - in concomitanza con la Celebrazione della Giornata Mondiale del libro e del diritto d’autore UNESCO - presso la Biblioteca Comunale “P. Siciliani” alle ore 10.00, le volontarie del Servizio Civile Nazionale di Galatina, ed una giuria composta da alcuni Docenti della Scuola e dal Presidente del Club per l'UNESCO di Galatina, dott. Salvatore coluccia, premieranno “La pagina che non c’è” giudicata più meritevole; gli elaborati premiati saranno poi pubblicati su alcuni giornali on-line, mediapartner dell'iniziativa. L'evento è inoltre registrato nell'Edizione 2017 del "Maggio dei Libri".
set052017
Dalle prime ore della notte, i militari del Comando Provinciale Carabinieri di Lecce, stanno eseguendo 47 provvedimenti cautelari, emessi dal GIP presso il Tribunale di Lecce su richiesta della locale D.D.A., di cui: 20 in carcere, 17 arresti domiciliari, 7 misure coercitive dell’obbligo di presentazione alla PG e 3 interdizioni temporanee dai pubblici uffici, a carico di altrettanti soggetti accusati a vario titolo di: “associazione di tipo mafioso”, “estorsione”, “associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti”, “detenzione abusiva di armi”, “ricettazione”, “rapina”, “furto aggravato”, “porto abusivo di armi”, “detenzione e spaccio di stupefacenti”, ”abuso d’ufficio”, “usura”, “favoreggiamento personale”, “falsità ideologica commessa da P.U.”, “corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio”, “rivelazione ed utilizzazione di segreti d’ufficio”, “truffa”, “minaccia aggravata” e “lesioni personali” con l’aggravante delle modalità mafiose di cui all’art. 7 L. 203/91.
L’indagine, nell’ambito della quale risultano indagati complessivamente 59 soggetti, condotta nel periodo febbraio 2013 – giugno 2016 dal Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Maglie, denominata “Contatto” per le molteplici infiltrazioni a vari livelli, ha consentito di disarticolare un’associazione mafiosa facente capo al clan “coluccia” di Noha-Galatina, operante nel territorio della Provincia di Lecce e, in particolare, nei comuni di Sogliano Cavour, Galatina, Cutrofiano, Corigliano d’Otranto, Castrignano de’ Greci, Melpignano, Soleto, Sternatia, Cursi, Castrì di Lecce, Martano, Otranto, Calimera, Muro Leccese e Cavallino.
apr272012
Si è svolto ieri sera presso il comitato elettorale di Giancarlo coluccia, un interessante incontro con molti ragazzi e ragazze galatinesi. Dopo l’invito ai giovani per un confronto da parte del candidato Sindaco, numerosa e attiva è stata la loro presenza, che ha dato vita a un interessante dibattito ed ha permesso loro di proporre molte idee valide su come rendere Galatina una città a “misura di giovane”.
Tra le proposte più interessanti della serata, effettuate davanti al candidato Sindaco intento nel prendere appunti al fine di valorizzare quanto di positivo è stato avanzato dai ragazzi, ricordiamo l’esigenza di una rete wireless nel centro storico, o quanto meno nel palazzo della cultura; l’utilizzo di software liberi negli uffici comunali; la destinazione del centro polivalente che a breve verrà reso fruibile, a teatro, oppure alla creazione di uno spazio interattivo per i giovani sul modello delle Officine Cantelmo; la riqualificazione del Cavallino Bianco.
“Quello di ieri non è stato un incontro fine a se stesso” afferma Giancarlo coluccia, “ma rappresenta quello che è il nostro modo di intendere la partecipazione dei giovani, come di tutti i cittadini, nei processi decisionali”. E continua “è su questa scia che vogliamo continuare a coinvolgere ed incontrare tutte le associazioni, i cittadini, i giovani, i commercianti, gli imprenditori, convinti che solo ascoltando le istanze che vengono dal basso si possano elaborare progetti condivisi”.
apr112011
Eccovi di seguito alcuni brani della bella manifestazione antimafia "PRIMAVERA LIBERA TUTTI" - presso l'uliveto confiscato alla mafia in contrada Roncella a Noha - patrocinata dal Comune di Galatina (era presente il sindaco Giancarlo coluccia, il vice-sindaco, l'assessore De Paolis, e finalmente tanti altri pubblici amministratori).
Questo pellegrinaggio dell'impegno civile è stato organizzato dall'associazione LIBERA (rappresentata da don Raffaele Bruno), e da una rete di associazioni e comitati come CGIL, Arci, Antigone, Cittadinanza Attiva, Unione degli Studenti, UDU, Città Nostra, I dialoghi di Noha, CSI di Terra d'Otranto, Città Fertile, Agesci Scout Galatina Gruppo 1, e poi ancora la parrocchia della Chiesa Madre di Galatina (rappresentata da don Antonio Santoro), la parrocchia di San Sebastiano in Galatina (rappresentata dal vice-parroco), la parrocchia della Basilica di Santa Caterina d'Alessandria (rappresentata da Fra' Ettore), e tanti altri cittadini.
Si è notata l'assenza dell'"attivissima" parrocchia di Noha. Davvero un bel peccato di omissione. Ma siamo certi che non mancheranno occasioni di pensieri, parole ed opere antimafia anche da parte di quest'importante fetta della nostra comunità.
apr292010
La Cgil contro l’impianto fotovoltaico - ANTONIO LIGUORI
• G A L AT I N A .
“Bisogna evitare che il nostro territorio diventi unalanda sterminata di specchi di silicio”.
Dissenso alla realizzazione dell’impianto fotovoltaico in località Roncella, fra Galatina e Noha, dallaMacroarea Cgil di Galatina, Maglie e Nardò. Il responsabile territoriale Nicola De Prezzo invita il sindaco Giancarlo coluccia a verificare “i tempi e leprocedure esperite dal Comune nella valutazione del progetto.
La costruzione diun impianto fotovoltaico in località Roncella - prosegue De Prezzo - suscitaperplessità sia per le modalità che per i tempi, a pochi giorni dal voto per ilrinnovo del consiglio comunale. Vengono al pettine i nodi della lunga gestionecommissariale e il mancato controllo democratico. Il progetto della Società Fotowatio Italia Galatina srl, che a pieno regime avrà una potenza di circa 10megawatt, dovrà sorgere in un territorio a vocazione agricola, e si aggiunge ad altri già realizzati nell’agro galatinese.
La Cgil – prosegue De Prezzo chiede alla giunta regionale e alla Provincia, i cui presidenti in campagna elettorale si sono espressi contro la realizzazione di impianti di energiaalternativa fuori da qualsiasi strategia e per la salvaguardia dell’ambiente,di intervenire bloccando i lavori e predisporre un progetto territoriale programmato per impianti di questa portata. Il neo sindaco coluccia ha l’obbligo, essendo espressione dei cittadini nohani, di verificare i tempi e le procedure, di invitare la Fotowatio a soprassedere in attesa che il consiglio comunale riesamini la vicenda, riveda i progetti già presentati e in via diautorizzazione, approvi le linee generali di indirizzo per l’installazione diimpianti di energia rinnovabile che la scadenza anticipata impedì al vecchio Consiglio di deliberare”.
FONTE: Gazzetta del mezzogiorno, 29 Aprile 2010
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GALATINA UNA DETERMINA DEL SERVIZIO ENERGIA SBLOCCA L’ITER PER LAREALIZZAZIONE
• G A L AT I N A .
Via libera della Regione alla realizzazione di unimpianto di produzione di energia elettrica fotovoltaica in contrada «Roncella».
L’autorizzazione, che sblocca definitivamente l’iter per la realizzazionedi una struttura produttiva che avrà una potenza pari a 9,69 megawatt, è giuntonei giorni scorsi con la pubblicazione nel bollettino ufficiale della RegionePuglia di una determinazione del dirigente del servizio di Energia, Reti edInfrastrutture materiali per lo sviluppo. L’impianto, denominato “Ganascia 1” sarà realizzato nel territoriocomunale, dalla Società Fotowatio Italia Galatina srl e sarà attuato in unaampia area un tempo a destinazione agricola che si trova nella periferiacittadina. La struttura, che fin dalla presentazione del progetto a Palazzo Orsini èstata accompagnata da numerose polemiche e da molte perplessità espressesoprattutto da associazioni ambientaliste, ha ottenuto lo scorso marzo l’autorizzazione unica da parte della Regione Puglia dopo un lungo iter che hacoinvolto non solo il Comune di Galatina ma anche numerosi altri entiinteressati. Le maggiori critiche vennero espresse non solo sull’entità del progettoma anche sull’individuazione dell’area per tale realizzazione. La prima conferenza dei servizi venne convocata lo scorso ottobre ottenendoil pa rere favorevole dei ministeri competenti, della Regione Puglia, dell’Autorità di bacino della Puglia, dell’Agenzia regionale per la prevenzione e laprotezione dell’ambiente, che condizionò il suo via libera ad alcune procedurelegate alla salvaguardia del territorio, dalla Provincia di Lecce, dal Comunedi Galatina, dalla Asl e da altre autorità territoriali interessate all’impattodi tale progetto. In precedenza la stessa Fotowatio srl aveva rinunciato ad una analogarichiesta di autorizzazione unica per la costruzione ed esercizio di unimpianto denominato “Ganascia 2” della potenza di 4,68 megawatt. Lo scorso 18 febbraio, è stato sottoscritto l’atto di im pegno e laconvenzione che in pratica sblocca l’iter amministrativo dando il via liberaalla realizzazione dell’impianto. L’accordo è stato siglato dalla RegionePuglia, la società Fotowatio Italia Galatina srl ed il Comune di Galatina. L’autorizzazione unica costituisce autorizzazione alla costruzione ed all’esercizio dell’impianto in conformità al progetto approvato.
FONTE: Gazzetta del Mezzogiorno, 27 Aprile 2010
Michele Stursi
mar262019
Stefano Bollani, Nicola Piovani, Nina Zilli, Aldo Ciccolini, Billy Cobham, Massimo Quarta, Fabrizio Bosso, Michele Campanella, Eugenio Finardi, Bruno Canino, Simona Molinari, Dominic Miller, Roberto Cappello, Stanley Jordan, Alirio Diaz, Benedetto Lupo, Sarah Jane Morris, Lya, De Barberiis, Giovanni Allevi, Paolo Jannacci, Buena Vista Social Club, e tanti altri.
La Grande Musica nazionale e Internazionale l’abbiamo ascoltata e vista dal vivo a Galatina negli ultimi 20 anni. Ininterrottamente. Ogni anno un grande spettacolo che ha promosso la cultura musicale nella nostra Città. Un evento, “I concerti del Chiostro” ormai riconoscibile a livello regionale, nazionale e internazionale.
Quest’anno però la stagione concertistica de “I CONCERTI DEL CHIOSTRO” si è spostata a Soleto. Consideriamo tutto questo una grande perdita per una Città che merita certamente maggiore attenzione da parte dei nostri amministratori verso la salvaguardia dell’identità e della bellezza della nostra Città. La costruzione di un evento musicale di grande respiro che ha attratto migliaia di persone in Città e che è servito da volano per far crescere Galatina, aveva bisogno di maggiore attenzione che l’Amministrazione Amante non ha per nulla garantito. Cosa sta succedendo? Perchè tutta questa apatia amministrativa?
Giuseppe Garrisi ha consentito la nascita de I Concerti del Chiostro. Sandra Antonica, Giancarlo coluccia, Cosimo Montagna e tutti i commissari che si sono susseguiti in questi 20 anni hanno sostenuto e fatto crescere I Concerti del Chiostro.
Nel 2007 (Sandra Antonica Sindaco e Cosimo Montagna, assessore alla Cultura) per la prima volta furono attivati percorsi progettuali regionali i cui beneficiari furono "I concerti del chiostro". Il resto è storia.
Galatina ha bisogno di maggiore passione e attenzione. Le associazioni, i gruppi organizzati, i commercianti si impegnano e ci mettono tanto del proprio, in termini di tempo, determinazione e risorse, ma l’Amministrazione comunale deve favorire processi di sinergia se si è spinti dal desiderio di vivere e non di sopravvivere.
Andrea Coccioli,
Segretario del Partito Democratico di Galatina
lug032018
Chissà perché ogni volta che parlo di questi due ragazzi di Noha, cioè di Giuseppe Paglialonga e di Luigi D’Amato (scusate, ma non mi viene ancora spontaneo di usare il Don prima del nome - ché mi suona un po’ come una sorta di distacco), mi saltano in mente alcuni versi del canto XI del Paradiso, quelli che Dante Alighieri fa “recitare” a Tommaso d’Aquino: “La Provedenza, che governa il mondo / con quel consiglio nel quale ogne aspetto / creato è vinto pria che vada al fondo […] due prìncipi ordinò in suo favore, / che quinci e quindi le fosser per guida. / L’un fu tutto serafico in ardore; / l’altro per sapienza in terra fue / di cherubica luce uno splendore. / De l’un dirò, però che d’amendue / si dice l’un pregiando, qual ch’om prende, / perch’ad un fine fuor l’opere sue.”
Ora, né Giuseppe né Luigi fanno parte del Clero Regolare (mentre nei versi della Commedia l’Aquinate fa riferimento ai fondatori delle loro rispettive Regole: San Domenico e San Francesco), bensì del Clero Diocesano Secolare. E tuttavia mi sembra che i versi del Sommo Poeta calzino a pennello a l’uno, Giuseppe, tutto serafico in ardore e oltretutto, come Francesco, amante del canto e della musica; e all’altro, Luigi, come Domenico, di cherubica luce, per sapienza, studio e ricerca filosofica, uno splendore. Ma essendo i diversi carismi fusi dallo Spirito “Ut unum sint”, posso qui dire con Dante che parlando di uno si loda anche l’altro, perché, che si prenda l’uno o l’altro, le azioni di entrambi hanno lo stesso fine.
Dunque, nell’arco di una settimana (santa), entrambi, con l’unzione dal parte del Vescovo Donato Negro, hanno ricevuto l’Ordine Sacro: Giuseppe, già diacono “transitorio”, quello del Presbiterato, sabato sera 23 giugno 2018, nella magnifica cattedrale di Otranto, dopo le litanie dei santi, come previsto dalla liturgia, prostrato a terra nel presbiterio della basilica sul mosaico monumentale realizzato mille anni prima dal prete Pantaleone; e Luigi, quello del diaconato, venerdì sera 29 giugno 2018, a Noha sotto le volte lignee della Chiesa e lo sguardo della Madonna delle Grazie compatrona.
Premesso che prendere i voti non è una gara in cui vince chi arriva primo (al massimo è una corsa ad ostacoli, ma con un traguardo infinito), e che la santità non necessariamente è direttamente proporzionale al grado ecclesiastico ricoperto, diciamo qui che entrambi i candidati hanno pronunciato finalmente il loro Adsum, in momenti diversi e nei vari gradi della gerarchia per una serie di motivazioni legate al curriculum di studi e alle sempre necessarie pause di discernimento (si sa che non si è buoni credenti se si è troppo sicuri di credere, e che la verità non è mai un dato scontato ma una ricerca continua).
Ambedue le liturgie si sono svolte con grande partecipazione da parte dei compagni di studi nei seminari di Otranto e di Molfetta frequentati con profitto dai due chierici, dai loro superiori, da molti sacerdoti ministeriali diocesani, primo fra tutti il parroco don Francesco coluccia che ha seguito con premura tutto il percorso spirituale scolastico e accademico dei suoi due seminaristi, e poi ancora dai loro commossi genitori, dai fratelli, e da una marea di esponenti del cosiddetto “sacerdozio comune”, vale a dire il popolo degli altri parenti, degli amici, dei conoscenti e del resto dei fedeli. Certamente da lassù avrà fatto festa anche un loro confratello predecessore, don Donato, l’antico parroco di Noha che ha sempre provato affetto e simpatia per i suoi due piissimi chierichetti.
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Giuseppe ha già celebrato la sua prima messa solenne a Noha, domenica mattina 24 giugno 2018; Luigi non ancora: essendo diacono può svolgere tutte le funzioni di competenza del suo ordine “minore”, come amministrare il Battesimo, distribuire la comunione, benedire il Matrimonio, leggere le Sacre Scritture e spiegarle, presiedere a vari culti e riti, ma non ancora officiare l’Eucaristia.
La bicicletta che entrambi hanno scelto di pedalare è dura (mi chiedo se ne sia mai esistita una facile, o da pedalare in discesa anche in altri campi diversi dalla “vigna del Signore”), ma so già che andranno avanti con determinazione sulla strada intrapresa: Luigi continuerà ancora nei suoi studi di specializzazione superiore, prima dell’ulteriore salto in alto; Giuseppe si butterà a capofitto nel suo nuovo lavoro di prete del XXI secolo che comporterà necessariamente apertura di braccia ma soprattutto mentale.
Se mi fosse consentito, vorrei augurare ai due novelli ecclesiastici di non limitarsi a essere dispensatori di sacramenti (anche questo, per carità), ma di diventare sale della terra e di seguire quello che il loro Vescovo ha ribadito più volte nelle sue omelie, cioè di mettere al primo posto i poveri.
I miei due amici mi assolveranno se in conclusione oso chiosare le parole dell’eccellentissimo Monsignore, aggiungendo che sì, bisogna guardare ai poveri, eccome, ma non (più) come a destinatari di servizi assistenziali ma come a soggetti di diritti, artefici cioè della propria storia e del proprio destino. La povertà non è una semplice carenza legata a condizioni naturali o congiunturali: è invece la conseguenza di un sistema ingiusto e oppressivo, contro il quale è legittimo, anzi cristianamente doveroso lottare (come del resto sostenuto anche dai Teologi della Liberazione finalmente riabilitati e benedetti da papa Francesco).
Sissignore, l’annuncio del regno va di pari passo con la denuncia dell’anti-regno, che è quello dove prevale il capitalismo di rapina, il razzismo becero, l’omofobia crassa, la misoginia subdola, il maschilismo zotico, il sessismo discriminatorio e l’ignoranza esibita come un trofeo. C’è infine un altro “grande povero” da curare amorevolmente, ed è il nostro pianeta devastato e ferito (per il quale v’illumini la bella enciclica “Laudato sì” di Jorge Mario Bergoglio).
Insomma, importerà quello che direte e quello che farete. Con l’auspicio che quello che farete corrisponderà a quello che direte.
Antonio Mellone
mag152018
“La legalità non ha compromessi che la possano filtrare. Questa è la certezza che accompagna il mio mandato fin dall’inizio.
Da qui la scelta per esempio di bloccare l’uso dello stadio alla Pro Italia, nonostante i disagi creati in particolare ai tifosi, con mio dispiacere. Le istituzioni galatinesi collaborano costantemente con lo scopo di promuovere il bene dei cittadini e di tutte le realtà che operano nella città.
Non ci possono essere mediazioni perché si rischia di protrarre nel tempo azioni che apparivano giuste solo perché sono state fatte sempre così. Nella realtà ledono i diritti di tutti. Bisogna confidare nell’amministrazione, nelle forze dell’ordine e in chi ha cuore le sorti del proprio paese.
Invito i cittadini all’unità e a credere che sia possibile cambiare le cose in meglio. Non è un atto di coraggio, è un atto dovuto”
Marcello Amante
Sindaco di Galatina
feb082024
L'Arcidiocesi di Otranto "Consulta Diocesana per la Pastorale della Salute" in collaborazione con:
AMCI sez. di Otranto, CVS sez. di Otranto, MPV, Centro di Aiuto alla Vita di Noha e UNITALSI Sottosezione di Otranto
Organizzano presso la sala Convegni "Oratorio Madonna delle Grazie" Noha il 9 febbraio 2024 alle ore 18.30 il
Convegno Diocesano di Pastorale della Salute
"Alzati e cammina! La salute Mentale come leva per la tua vita"
Presiede ed introduce Don Francesco coluccia, Delegato Diocesano per la Pastorale della Salute
Modera Dott. Antonio Palumbo, Presidente AMCI sez. di Otranto
Relatore Prof. Dott. Tonino Cantelmi, Psichiatra - Università Europea e Gregoriana - Roma
apr282017
Gli avvenimenti che si stanno verificando sullo scenario politico cittadino non cambieranno di una virgola la nostra agenda programmatica improntata sulla stesura di un progetto che possa far rimettere in piedi un territorio che è stato costretto a ingiuste mortificazioni ed umiliazioni da parte di una classe politica inadeguata ed inconcludente.
Ritengo tuttavia necessario affidare qualche riflessione alle Vostre considerazioni, anche in vista dell'ormai imminente appuntamento elettorale di giugno per la scelta della nuova Amministrazione Comunale.
Chi ha seguito con una certa attenzione la nascita delle coalizioni che si propongono come futura classe dirigente non può non aver individuato in alcune di esse una serie di contraddizioni e storture che rimarcano la loro totale inaffidabilità.
Penso per esempio alla crisi esistenziale del Partito Democratico che si frantuma in diverse fazioni contrapposte nel grottesco tentativo di riuscire a recuperare quella credibilità perduta dopo la tragicomica caduta dell'amministrazione Montagna.
Nel disperato tentativo di riconquistare il potere, la vicesegretaria regionale del PD, Sandra Antonica, ha stretto un patto di ferro con due ex amministratori di centrodestra: Pino Romano, ripescato dall'oblio in cui era caduto anche nella stessa Collemeto e Carmine De Paolis, scudiero dell'ex sindaco
Giancarlo coluccia. Non solo.
Non contenta della sua impresa, prova anche un disperato approccio con Fratelli d'Italia e convince la sua ignara candidata sindaco, Paola Carrozzini, ad ingoiare il rospo.
Tutto questo nella evidente irrazionale logica politica e programmatica e in barba ai valori del centrosinistra e di chi ancora crede nei suoi ideali.
E l'ex sindaco Giancarlo coluccia? Dimenticando completamente le ingiurie e le diffamanti accuse espresse nei suoi confronti dal socialista Peppino Spoti, che lo spinse alla crisi della sua maggioranza, stringe nuovamente un patto di ferro con lo stesso Spoti e accetta di essere declassato da sindaco a
consigliere comunale. coluccia e Spoti tirano fuori dal cilindro l'imprenditore Giampiero De Pascalis che, non contento dell'opera, chiama a raccolta anche i PD Piero Lagna e Teresa Spagna, avamposti di un possibile accordo di ballottaggio con quel che resta della sinistra di Sandra Antonica, al secondo turno.
Pensate davvero che i vari coluccia, Spoti, Lagna, Villani, Antonica, Pepe, Romano, debbano ritornare alla guida di una città in ginocchio a causa loro?
Io e la mia coalizione pensiamo proprio di no.
E per questo ci batteremo!
Marcello Amante
Polo Civico per Galatina
nov032014
Le guerre non hanno mai fatto bene a nessuno. In quella del 1915/18 ci furono 650 mila caduti, oltre 400 mila mutilati, distruzioni e rovine, fame e povertà. Una inutile strage la definì il Papa Benedetto XV, inutile eccidio di massa, inutile carneficina, una follia ogni guerra ha detto Papa Francesco.
Anche Noha ha pagato il suo tributo di sangue: l’elenco dei caduti è ancora là, scritto sulla lapide del monumento.
Purtroppo questa è la prova che l’uomo è capace di giungere a cose orribili. Cosa più grave fu che quella guerra a distanza di pochi anni fu seguita da una Seconda Guerra Mondiale più drammatica della precedente.
Le guerre non risparmiano nessuno.
I nostri soldati vissero esperienze durissime. Essi dovevano aspettare rannicchiati in condizioni pietose in fossi con solo un parapetto che proteggeva le truppe, e poi, appena udito l'ordine, dovevano uscire allo scoperto e cercare ripetutamente e invano di sfondare le linee nemiche, incapaci di difendersi dalle mitragliatrici degli avversari e senza possibilità di ripararsi dai colpi. Fu una carneficina. Un inutile bagno di sangue. Persone che trucidavano altre persone. Si trattava di uomini costretti a vivere con la continua paura della morte che ormai era divenuta esperienza “regolare”; uomini costretti a vivere accanto ai cadaveri mutilati dei loro compagni. Fu il trionfo della disumanizzazione.
Le testimonianze pervenuteci sono sufficienti a farci rabbrividire.
Ecco l’elenco dei nostri caduti nella prima guerra mondiale
Nel 1923 a Noha vennero fatte delle opere dedicate al patrimonio del paese. Fu costruito il calvario, ristrutturata la torre dell’orologio e venne edificato e dedicato un monumento ai caduti in guerra.
Fino agli anni ‘8° del secolo scorso quel monumento era ubicato accanto alla Chiesa Parrocchiale, lato Ovest. Era ben tenuto e curato. Era una specie di colonna quadrangolare, con punta piramidale, una sorta di obelisco. C’era un recinto con inferriate, donate poi alla patria ai tempi del ventennio. Alla base dell’obelisco, scolpito sulla pietra leccese da una parte si poteva leggere: “Chi per la patria muore, vissuto è assai, la fronda dell’alloro non langue mai”. Dall’altro lato c’era la scritta: “… e qui verran le madri ai pargoli mostrando … “.
Come tutti sanno, il monumento in pietra leccese è stato rimosso e rifatto ex-novo in cemento armato e ferro in piazza Ciro Menotti. Al di là del gusto o del senso estetico (ognuno può avere il suo), a trenta e passa anni dall’edificazione di quella stele, crediamo sia giunto finalmente il momento di intervenire con dei lavori pubblici su monumento e villetta circostante. Se non altro per un pizzico di decorosità in più, oltre che per l’onore, il rispetto e la memoria che dobbiamo ai nostri caduti in guerra.
P. Francesco D’Acquarica
gen232015
Cosa non si fa in politica per una sedia, figuriamoci poi se le sedie sono due. Quello successo nei giorni scorsi a Noha ha davvero dell’incredibile, sono quei fatti, quelle situazioni di cui uno preferirebbe non sentir mai parlare perché mai pensa sia possibile possano succedere… Invece, purtroppo, succedono.
Peggio ancora se poi ciò che è successo, è successo in una scuola pubblica di primo grado, luogo per eccellenza deputato non solo all’istruzione delle nuove generazioni ma anche fucina di futuri amministratori e peggio ancora se al centro del fatto , sarebbe meglio definirlo misfatto, vi è un pubblico amministratore che in quel luogo dovrebbe rappresentare un fulgido esempio di responsabilità ed alto senso di rappresentanza delle istituzioni.
Veniamo ai fatti così come descritti ed accusati dalla Direttrice del secondo circolo dell’Istituto Comprensivo Polo 2 di Galatina sede distaccata di Noha, dottoressa Eleonora Longo. Il 15 gennaio il consigliere comunale PD Sindaco Daniela , consigliere delegato per Noha, si presentava unitamente a due signore al collaboratore scolastico addetto alla sorveglianza pretendendo di portare via due sedie con la motivazione di essere stata autorizzata dalla Dirigente Scolastica. Cosa rivelatasi poi non vera, anche perché non si potrebbe capire come una Dirigente possa autorizzare l’asporto per fini non scolastici di un qualsiasi oggetto facente parte dell’arredo scolastico al di fuori dello stesso Istituto.
Di fronte alle resistenze ed alla domanda di chi fosse e cosa volesse da parte del bidello il consigliere Sindaco avrebbe risposto con tono stizzito con un secco:” Come si permette? Lei non sa chi sono io!”
Il bidello a questo punto informava la responsabile del plesso di Noha che incontrava le signore e, secondo quanto affermato dalla dottoressa Longo, le signore ribadivano di essere state autorizzate dalla Dirigente. La responsabile del plesso informava e chiedeva lumi ad un impiegato dell’ufficio centrale il quale con leggerezza, ma anche con somma ignoranza delle corrette procedure aggiungiamo noi, suggeriva di consegnare le sedie e chiudere la vicenda.
L’episodio ha creato notevoli disagi all’interno della scuola in quanto tutte le fasi della vicenda sarebbero state accompagnate all’interno della scuola da urla e “modo di fare irriverente” creando sconcerto fra gli insegnanti ed i genitori presenti per un incontro sull’orientamento della scuola media.
“ La cosa grave e preoccupante- afferma la dirigente in una nota inviata al sindaco Montagna ed ai componenti la Giunta Comunale- è che da un rappresentante istituzionale non ci si aspetta mai un modo di agire così scorretto ed arrogante, che prevarica ogni forma di rispetto per norme, ruoli e funzioni”
“L’episodio- prosegue la Dirigente scolastica- ha veramente lasciato tutti allibiti ed ha dato ai presenti: genitori, docenti e alunni l’immagine di una scuola alla mercè del primo amministratore comunale che con una incursione abusiva entra in una sede scolastica e dispone a piacimento degli arredi in dotazione di quella scuola”.
Evidenziando poi anche un’ottima predisposizione allo humor la Dirigente scolastica conclude la sua nota togliendosi un po’ di sassolini dalle scarpe: ” Data la celerità che la signora Sindaco ha dimostrato nello “spostare due sedie”- conclude- perché non le si affida il compito di sistemare un bagno per disabili al 1° piano dell’edificio di Noha che è sprovvisto, di far funzionare gli ascensori nel plesso di Noha ed in quello della centrale di via Arno (guasto da due anni), di fornire gli arredi per le aule vuote della sede di Scuola Media di via Corigliano Polo 2 che ospiterà altre classi da settembre, di consentire la connessione internet nella sede di Noha ove da due anni il laboratorio informatico, i registri elettronici dei docenti non possono essere utilizzati….e via dicendo?”
Informato dei fatti il sindaco Montagna ha assicurato che: ” In ordine ai fatti evidenziati è stata richiesta, alla cons. Sindaco, apposita relazione esplicativa, che si avrà cura di trasmettere celermente appena sarà presentata”
Intanto i consiglieri di opposizione Gervasi, Villani, coluccia, Pepe e Viva, con una nota politica che sta per essere inviata al Presidente del Consiglio Comunale, Fernado Baffa, lo invitano a:” Chiedere al sindaco Montagna la revoca immediata della delega per Noha poichè l’episodio di cui si è resa protagonista la consigliera Sindaco ha squalificato l’immagine ed il ruolo che l’istituto della delega alla firma rappresenta istituzionalmente nella comunità nohana. Ha inoltre sporcato ed infangato l’immagine istituzionale del consigliere comunale e dell’intero Consiglio Comunale“.
“Non è peraltro la prima volta- concludono i consiglieri di minoranza- che la consigliera Sindaco si rende responsabile di comportamenti ed atti poco consoni alla figura ed al ruolo del consigliere comunale anche in Consiglio Comunale e di cui lei Presidente è stato testimone avendoli più volte stigmatizzati ma mai sanzionati. Siamo convinti che ora senza ritardo e ripensamento alcuno sia giunto il momento di procedere in tal senso“.
apr262012
Venerdì 27 aprile alle ore 20.15 presso il Comitato elettorale di Piazza Alighieri a Galatina, la presentazione di "30 azioni in 180 giorni", i 30 punti programmatici che corrispondono alle azioni che si intraprenderanno nei primi 180 giorni di governo. Si tratta di piccoli ma rilevanti interventi che danno il senso di come si intenderà amministrare la città. Iniziative GIOVANI perchè tengono conto delle nuove esigenze e domande della società moderna, e CONCRETE perchè puntano a risolvere alcune delle problematiche emerse dal confronto con la gente. Si parte dal primo punto "In contatto sempre" (con il quale il Sindaco e la sua squadra si impegnano ad attivare strumenti e reti per mantenere sempre attivo il contatto con i cittadini), passando per "Stop alle telefonate" (azione che si ripropone, data la crisi e la necessità di un taglio netto dei costi della macchina amministrativa, di non far gravare sulle tasche dei cittadini i costi della telefonia mobile nell'ambito della pubblica amministrazione), e per "Nel centro antico si naviga" (con la quale la tecnologia sposerà l'arte e la storia, attraverso la copertura con sistema wireless per il collegamento ad internet nel cuore della città), fino all'ultimo punto "La diversità unisce e arricchisce", che prevede la programmazione di gemellaggi e scambi cultuali con altre realtà italiane, europee e mondali. E poi tanti altri punti, riguardanti i lavori pubblici, le attività culturali e di intrattenimento, gli aiuti alle famiglie, etc..., che verranno illustrati nel corso della serata.
Sabato 28 Aprile alle ore 18,00 presso il comitato elettorale del candidato sindaco Giancarlo coluccia interverrà il vice presidente nazionale di Futuro e Libertà On. Italo Bocchino.
Sabato 28 Aprile alle ore 20.00 presso lo Chalet delle Rose in Galatina l'alleanza di liste civiche ed il candidato Sindaco Carlo Carmine Gervasi, nell'amibito delle manifestazioni elettorali un incontro dibattito sul tema: "MOBILITA' SOSTENIBILE: RIFLESSIONI PER UNA PROGETTUALITA' CONDIVISA"
dic282014
Le opinioni del nostro parroco Don Francesco coluccia al termine dell’inaugurazione del presepe vivente del 25 dicembre 2014
nov052010
Un piccolo assaggio del romanzo "Il Mangialibri" di Michele Stursi. Chi volesse gustare appieno questa deliziosa pietanza per l'intelletto... non può mancare alla PRESENTAZIONE.
Presentazione romanzo Il Mangialibri di Michele Stursi sabato 6 novembre ore 19 Oratorio Madonna delle Grazie.
Programma della serata:
Interverranno
Presteranno la loro voce alle parole del romanzo:
e tanti altri lettori...
Durante tutta la serata si potrà visitare l'inedita mostra fotografica di Marzia Cisotta
mar092015
Comunicare nel e dal web con un segnale radio che inondi idee ed informazioni. Voluta dai redattori e sostenuta dal Parroco di Noha, frazione di Galatina, Don Francesco coluccia da sempre sensibile alla comunicazione ed all’informazione.
“Un Progetto ambizioso per fare ‘Comunità“, dichiara il Direttore Tommaso Moscara, per legare ed inondare così come si evidenzia dal nome, nohi.inondazioni.it, che mixa il pronome noi con l’h di Noha e ambiziosamente vuol creare una inondazione di informazioni e partecipazione.
Nasce in un vecchio deposito della Parrocchia di San Michele Arcangelo e, con un’ambizione quasi luciferina, è una vera e propria web radio con una programmazione in diretta per 10 ore al giorno, un mix tra Radio generalista, d’informazione e confronto di idee. Un gruppo appassionato di giovani e di nostalgici del segnale radio locale nato negli anni settanta per commutare l’esperienza in Fm in un autentico segnale su internet aperto a tutti e con la speranza di esser un riferimento global attraverso i social su Pc, smartphone e tablet.
Padrino dell’inaugurazione il direttore di Telerama Giuseppe d. Vernaleone entusiasta di partecipare non solo al taglio del nastro ma anche ad un vero e proprio incontro con tutta la comunità di Noha in una gremitissima Chiesa di San Michele Arcangelo.
dic142019
A 77 anni dalla “Seconda battaglia di El Alamein” il Club per L’UNESCO di Galatina ha l’onore ed il piacere di rievocare e celebrare, attraverso la testimonianza del Reduce Galatinese Sig. Antonio Ancora (classe 1921), il valore e l’abnegazione in guerra dell’Esercito Italiano, in particolare l’indomito coraggio degli uomini della 185ª Divisione Paracadutisti "Folgore", definiti dalla parte avversa inglese, dei veri e propri “eroi” per la lealtà e l’ardimento dimostrato in battaglia, ed ai quali venne tributato il riconoscimento militare de “l’Onore delle Armi”.
Il concittadino Antonio Ancora, ricorderà alla presenza delle Autorità Militari (Esercito, Marina ed Aeronautica Militare), Civili e Religiose, le imprese che, insieme ai suoi commilitoni, lo videro dapprima arruolarsi come volontario paracadutista, e successivamente, dopo l’addestramento, diventare un Parà combattente; in incognito i Paracadutisti della Folgore partirono poi, una sera del 1942, dall’aeroporto militare di Galatina, per atterrare dopo qualche ora nel bel mezzo del deserto egiziano, col compito di supportare militarmente il Deutsches Afrikakorps.
Il Reduce galatinese ricorderà le modalità ed i luoghi della battaglia, le ristrettezze e le sofferenze patite dai soldati Italiani.
Nel corso della celebrazione verrà quindi trasmesso uno stralcio dell’intervista ad Antonio Ancora (acquisita dal Nostro Club con la collaborazione dello storico Romualdo Rossetti) ed alcuni videoclips inerenti la battaglia di El Alamein, reperiti nelle diverse teche televisive.
Modera e conduce l’evento il presidente del Club per l’UNESCO Salvatore coluccia; si alterneranno al tavolo dei Relatori il Sindaco di Galatina Marcello Amante, l’Assessore alla Cultura Cristina Dettù, Il Vice Comandante della Brigata Folgore Cristiano Maria Dechigi e lo storico Vincenzo Scarpello.
La cittadinanza tutta è invitata a partecipare.
Il Club per l'UNESCO di Galatina
apr122010
Ballottaggio Comune di GALATINA . | ||||
Ultimo Aggiornamento : Risultati Definitivi. 28 su 28 Sezioni ore 16.54 GIANCARLO coluccia é il nuovo Sindaco di Galatina. |
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gen022016
La mamma dei coglioni è sempre incinta.
La mattina di capodanno, quando ho aperto face-book (sì, nonostante non venga bene di profilo, ne ho uno anch’io), mi son cadute le braccia.
Una delle risposte ad un mio messaggio testuale di auguri e brindisi urbi et orbi (pare che in gergo si chiamino post), riportava la foto del puteale della Trozza - uno dei beni culturali più emblematici di Noha - semidistrutto da ignoti, probabilmente con l’ausilio di qualche ordigno in maniera edulcorata definito petardo, accompagnata da un caustico commento didascalico vergato dalla mia amica Maria Rosaria Paglialonga, che suona più o meno così: “Brindo ai vandali che hanno accolto il 2016 nel migliore dei modi e secondo le loro buone abitudini. Auguri!”.
La mia amica m’ha confidato successivamente che alla visione di quello scempio inaudito, la sua pressione arteriosa era arrivata a 200 millimetri di colonna di mercurio, e che ha impiegato una notte insonne per riuscire a riportare per iscritto le sue prime impressioni nella maniera meno triviale possibile, utilizzando cioè l’eufemismo “vandali” per definire la natura mentulomorfa del cranio degli autori del crimine perpetrato al nostro monumento [per ottenere il significato di mentulomorfo, basta tradurre dal latino il lemma “mentula”, ndr.].
Le ho successivamente risposto che si farebbe un torto ai vandali, e che era il caso di utilizzare l’epiteto più appropriato al caso: coglioni.
Ma la prima a denunciare il misfatto e a pubblicare su Nohaweb l’agghiacciante spettacolo del crollo del grosso pezzo di pietra leccese scolpita dai nostri avi è stata la Lory Calò, anch’ella incavolata nera e mordace quanto basta: “Brindo alle telecamere sulla Trozza, al suo imminente restauro e alla recinzione tutto intorno. Ah, anche ai vigili e alle forze dell'ordine che si faranno vedere spesso. Auguri.”.
In effetti, ultimamente a Noha il controllo del territorio è diventato un optional, se è vero come è vero che le bombe fatte esplodere durante queste feste natalizie un po’ ovunque e da chiunque (anche minorenni, a detta di qualcuno) farebbero impallidire, quanto al fragore, quelle dei recenti bombardamenti in Siria. In effetti, c’è da chiedersi chi acquista questi ordigni e soprattutto chi li commercializza. E inoltre come mai, visto che la storia si ripete da anni, non s’è vista in giro un’auto una delle forze dell’ordine, se non altro per prevenzione o a mo’, diciamo così, di dissuasore mobile.
Ho risposto alla Lory che, come al solito, ha ragione, ma che in fondo non mi piace tanto l’idea delle telecamere ovunque: “[…] Le vere telecamere dovremmo essere noi cittadini. In una Comunità degna di questo lemma non dovrebbero esserci dei presidi tecnologici di tal fatta che di fatto limitano la nostra libertà: la vera tutela dei nostri beni culturali non dovrebbe, cioè, essere delegata a marchingegni/personaggi esogeni, tipo un monitor, le forze dell'ordine, e men che meno i cosiddetti politici (in tutt'altre faccende affaccendati […]), ma alla Cultura. Bisogna continuare a lottare in tal senso. E tu lo fai benissimo, per esempio insegnando la Musica. Vuoi sapere quale condanna infliggerei ai suddetti coglioni responsabili (minorenni o maggiorenni, non importa, sempre coglioni sono)? La condanna consisterebbe nel seguire ogni giorno, per almeno due ore di fila, delle lezioni di Storia dell'Arte, a partire dalle prime civiltà, passando per l'arte in Mesopotamia, in Egitto, in Grecia (l'arte ellenistica: tutta, dalla A alla Z), l'arte classica, e poi l'etrusca, la romana, la bizantina, e poi ancora, il romanico, il gotico, il barocco, il rococò, fino all'arte moderna (realismo, impressionismo, simbolismo, liberty), fino alle transavanguardie, fino all'arte informale e alla video art dei giorni nostri. I corsi, ovviamente, li terrei io. Sarebbe, penso, un giusto guiderdone alla natura mentulomorfa (vedi sopra il significato, ndr.) delle loro teste.” Chissà che in tal modo questi pirla non lascino finalmente in pace la Trozza, e gli altri beni culturali, liberandoci da scritte (oltretutto sgrammaticate), graffiti, pedate, buchi e altre porcherie peggiori di queste.
Ma ecco pronta la risposta di Maria Rosaria: “Eh no, caro Antonio Mellone, condannare gli autori di questo scempio ad almeno dieci ore di tue lezioni (con interrogazioni) di Storia dell'Arte, dalla preistoria ai nostri giorni, sarebbe per loro un onore troppo grande che, a mio avviso, non meritano. Mandiamoli a spalare letame meglio, almeno stanno con un loro pari (la merda) ca tantu ci nasce tundu nu pote murire quatratu.”
Ovviamente sono lusingato per le parole di Maria Rosaria (alla quale forse sfugge la spietatezza di certe mie interrogazioni, per dire, sulla sintesi epesegetica delle opere di certi autori), ma da qualche parte bisognerebbe pur incominciare.
Aggiungo che a codeste lezioni e alle relative interrogazioni farei partecipare anche gli eventuali genitori della suddetta prole illetterata e cogliona, responsabili quanto meno per non aver vigilato (culpa in vigilando: colpa per non aver vigilato).
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Un ultima chiosa in merito alle reazioni dei politici nostrani (e per nostrani intendo i nostri quattro consiglieri comunali di Noha - ché quelli di Galatina non conoscono non dico i nostri beni culturali, ma nemmeno dove è ubicata Noha).
Ebbene, salvo errori, non si registra da parte dei magnifici quattro nessun commento su Nohaweb (troppa grazia Sant’Antonio), nessun comunicato-stampa (né su Noha.it, né sui tanto cari siti di Galatina), nessuna reazione, nessuna denuncia, nessuna esecrazione del gravissimo atto consumato ai danni della Trozza, men che meno sui loro rispettivi profili face-book. Per dire, su quello di Giancarlo coluccia della cosiddetta opposizione appare la pubblicità di una commedia in vernacolo; mentre sulla bacheca di Antonio Pepe appare una poesia, chiamiamola così, sul nuovo anno “postata” da chissà chi.
Per quanto riguarda i due consiglieri di maggioranza, vediamo un po’: sul profilo di Luigi Longo abbiamo in primo piano l’immagine di una porta con un cartello con evidente errore di ortografia (e con una pletora di “mi piace” – sic!), mentre il messaggio del giorno prima riporta un’altra foto con dei fuochi pirotecnici (mi auguro non si tratti di quelli che probabilmente hanno distrutto la Trozza).
Dulcis in fundo, sul profilo del politico più di peso della nostra cittadina, vale a dire Daniela Sindaco, c’è una bella foto di Topolino e Minnie (per fortuna senza alcun “mi piace”, mentre scrivo queste note).
*
Purtroppo, di tutto questo degrado i veri responsabili siamo noi cittadini.
E la nostra colpa è duplice: culpa in vigilando (come detto sopra) e culpa in eligendo (colpa nella scelta, nell’elezione di questi personaggi in cerca di bastonatore).
Antonio Mellone
Se n'è andato nella notte Tonio coluccia, 75 anni e tanta voglia di lottare. Non importa essere vincenti, sembrava dire anche ultimamente, a bordo della sua automobile, in piazza San Michele già sin dalle sette del mattino, ma invincibili.
Commerciante ormai in pensione, è stato Tonio insieme a una manciata di altri suoi colleghi a far rinascere tanti anni fa il mercatino del lunedì di Noha: il quale - a dispetto di un virus prima, e poi di una guerra, e ancora di politiche volte ad annientare il micro-commercio a favore delle grandi piattaforme senza nazione - resiste ancora, imperterrito, imperturbabile, puntuale.
Mancherà ai suoi famigliari, ai suoi amici e ai colleghi del tempo che fu.
Condoglianze a tutti da Noha.it
nov122009
ago232022
In attesa di vivere una esperienza di fede e di vita comunitaria condividiamo il cammino della novena della Madonna delle Grazie, compatrona di Noha.
Per intercessione della nostra madre celeste il Signore ci benedica e ci protegga.
Don Francesco coluccia -
Parroco di Noha
mar042017
non ditemi poi che non ve l’avevo detto.
State per mettervi (e in molti casi rimettervi) in casa, vale a dire a Palazzo Orsini, una genia di cosiddetti politici uno meglio dell’altro.
Il simpatico faccione del loro capo, tal Gianpiero De Pascalis – il prossimo venturo sindaco di Galatina che vi accingete a eleggere in massa, anzi per acclamazione - campeggia sin d’ora su manifesti di ogni formato che tappezzano città e borghi, mentre sullo sfondo la povera chiesa madre di San Pietro sembra voler dire a tutti: “tienime ca mo’ casciu puru iu”.
Apparite tutti compatti nel pensiero unico, nella rassegnazione cittadina, nell’ancestrale ‘cupio dissolvi’, allineato e coperto: non s’alza un ciglio, alcun muso si storce, nessun dubbio attanaglia le locali intelligenze (si fa per dire). S’assiste invece solo ad alzate di spalle, allargamenti di braccia e a sospirati: “che ci vuoi fare” uniti a: “non ci sono alternative”.
Così la destra eterna passerà senza soluzione di continuità da Montagna ad Aprea a De Pascalis nella sua costante e sublime ricapitolazione, fatta dai sempreverdi e salmodianti paroloni ad effetto: “sviluppo”, “ricadute occupazionali”, “centri commerciali”, “aree mercatali”, “colacementi” e infine “asfalti bituminosi”. E già che, di questi ultimi, oltre che di discariche, se non altro per professione, il De Pascalis ne è un’indiscussa autorità, sicché, come automaticamente penserete con grandi sospiri di sollievo, spariranno finalmente dalle strade di Galatina e frazioni crepe, gobbe e crateri maledetti la cui vocazione sembra esser quella di complottare atti terroristici a semiassi e coppe dell’olio delle vostre auto. Un po’ più difficile sarà invece tappare le buche di bilancio del Comune - ma per chi crede, più che per chi sa, la divina provvidenza non ha limiti.
Così, per rinfrescarvi la memoria, vorrei rammentare il fatto che nel 2010, salvo errori e omissioni, il novello vostro futuro sindaco fu candidato alla Regione Puglia nella lista denominata “I pugliesi per Rocco Palese”. Era questa una costola del partito del frodatore fiscale di Arcore, da cui poi successivamente ha fatto finta di staccarsi uno dei suoi pupilli (in leccese: pupiddhri), anzi quasi-delfino (più o meno lesso), nonché sinistro di qualche suo governo, tal Fitto Raffaele, inseparabile amico e forse pure parente del suddetto Rocco e i suoi fratelli.
A suo tempo riusciste addirittura a dargli in una sola botta non meno di 2500 voti, ma nonostante la vostra buona volontà egli non giunse a conquistare l’agognato seggio, come invece fu per il compagno di merende Palese, candidato presidente, anzi candidato perdente, al mulino del quale De Pascalis aveva portato i vostri secchi pieni d’acqua.
Coraggio, se v’impegnate un pelo di più questa volta alle comunali ce la farà al primo turno.
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Nell’allegra combriccola delle policromatiche sigle a sostegno di De Pascalis (le famose cinquanta sfumature di Gianpiero) s’annovera finanche il Partito Socialista.
Ora. E’ possibile che nella lettura degli otto volumi del Capitale di Marx e nella sintesi epesegetica del Manifesto del Partito comunista (scritto con Engels) mi sia sfuggita qualcosa, ma nel mondo di sottosopra in cui ci troviamo a vivere pare sia addirittura naturale che un partito socialista possa essere di destra. Ecco perché nessuno riesce a distogliermi dall’idea che Marx l’abbiano seppellito già rivoltato nella tomba.
Ovviamente, accanto ai socialisti di destra non poteva mancare il nostro Udc (Uscite del c…) Giancarlo coluccia, il per fortuna ex-sindaco di Galatina, anch’egli transfugo da chissà quante sigle di partiti (“partito”, evidentemente, è voce del verbo), a suo tempo accoltellato alle spalle (politicamente, s’intende) da buona parte degli attuali compagni di cordata (o forse di sola corda) con i quali, per questa tragicomica campagna elettorale, sembra essere tornato culo e camicia.
Nel 2011, con il crollo della sua giunta, così sentenziava il Farmacoluccia all’indirizzo dei suoi vecchi e nuovi “alleati” che come al loro solito chiedevano maggior visibilità: “I Socialisti sono molto bravi ad individuare le persone che possono vincere le competizioni elettorali, ma hanno dimostrato di non avere cultura di governo, sono refrattari all’amministrare. È la terza amministrazione, dopo quella di Rizzelli ed Antonica, che fanno cadere”. [forza: non c’è tre senza quattro, ndr.].
Povero coluccia: zero ne pensava e cento ne combinava. Eppure sarebbe stato sufficiente dar retta proprio ai “compagni socialisti” - nel senso di concedere loro la tanto agognata “maggior visibilità” - per farli sparire in automatico dalla circolazione: bastava ascoltare l’ars oratoria, l’eloquio forbito, che dico, la dialettica ma soprattutto il dialetto dell’assessore Garzia (un nome, una garzia) per metterci definitivamente una garza sopra.
*
Tra i bruti accoltellatori di spalle di Giancarlo nostro non poteva certamente mancare il “giovane e concreto” Antonio Pepe, un pOLITICO capace finalmente di far ingranare la marcia a Galatina e dintorni. La retromarcia, per la precisione.
Sì, perché Pepe sembra avere un programma politico al cui confronto il codice di Hammurabi è un avveniristico capolavoro di modernità. Memorabili le sue catilinarie sul Quotidiano, suo house organ preferito, a proposito dei bancomat da installare nelle povere frazioni.
Cosa diceva, a proposito di Antonio Pepe, il noto baffetto politico nohano, cioè sempre coluccia, conosciuto da tutti per la sua perspicacia politica e per aver collezionato più fiaschi della cantina Santi Dimitri?
Eccovi qualche carineria: “Come primo firmatario della mia sfiducia c’è Antonio Pepe, che ha tradito la mia fiducia e ha tradito non tanto i valori della sua appartenenza, perché è passato dal Pdl all’Udc, ma quelli della mia coalizione”. E poi ancora: “Si è sempre caratterizzato per la sua voglia di arrivismo, tanto che aveva chiesto al Pdl la candidatura a sindaco. Poi non ottenendola, è passato dopo qualche mese nella maggioranza”. E infine: “Per quel che mi riguarda è una persona inaffidabile”.
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Ecco, cari concittadini, con questi presupposti alti e nobili una novella armata Brancaleone s’accinge a governare la città di Galatina.
La quale, già bistrattata, indebitata, sputtanata, intossicata, nonché violentata da cemento e asfalto, era a un passo dal baratro, anzi dalla discarica.
Con De Pascalis & Co. potrà finalmente fare un passo avanti.
Antonio Mellone
[fonti giornalistiche mai smentite dagli interessati: Il gallo.it; Lecceprima.it; e i siti di Galatina e dintorni tra la fine del 2011 e l’inizio del 2012]
http://www.lecceprima.it/politica/commento-del-sindaco-dimissionario-galatina.html
http://archivio.galatina.it/politica/palazzo-orsini/2339-conferenzastampacoluccia
http://www.ilgallo.it/news-salento/galatina-si-ripartira-da-coluccia/
gen242013
Venerdì 25 gennaio 2013 si terrà presso la Sala Convegni dell’Oratorio Madonna delle Grazie di Noha alle ore 19.00 il Convegno organizzato dalla Scuola Diocesana di Pastorale della Salute sul tema: “DIRITTO ALLA VITA DIRITTO ALLA SALUTE”
Relatore la Dott.ssa Marina Casini docente presso l’Istituto di Bioetica-Facoltà di Medicina e Chirurgia “A. Gemelli” Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma. Introduce il Rev.mo Sac. Francesco coluccia, Delegato Diocesano per la Pastorale della Salute. Modera il Dott. Antonio Palumbo, Presidente dell’Associazione Medici Cattolici Italiani sez. di Otranto
Interverranno tutte le Associazioni, gli operatori sanitari e pastorali del settore:
Associazione Medici Cattolici Italiani (AMCI)/Associazione. Naz. “Le Sentinelle”/ Associazione Volontari Ospedalieri (A.V.O)/ Centro Aiuto alla Vita (CAV)/ Centro volontari della Sofferenza (CVS) / Movimento perla Vita (MPV)/ U.N.I.T.A.L.S.I.
« La libertà degli individui, rispetto alle scelte che riguardano la vicenda salute/malattia, subisce ancora delle limitazioni, che si possono ascrivere in parte all’interpretazione degli scopi più conosciuti e tradizionali della medicina: prevenire, diagnosticare, guarire, fare pronostici e quando non è possibile, curare, sollevare dalle sofferenze. Questi obiettivi, caricati come sono, di valenze etiche, hanno sempre fornito un alibi di ferro al medico per esercitare il suo potere, indipendentemente dalla soggettività del malato. Quello che di certo si può dire è che la medicina ha un privilegio ed una peculiarità: essere oggetto e soggetto di un approccio con la persona umana, dove contano in modo essenziale e singolare i rapporti, la comunicazione ed il contatto con le persone. Solo il medico ha il diritto di vedere dinanzi a sé nella sua nudità, fisica e metaforica (e psicologica), l’essere umano nascente, vivente, morente e morto. Solo la medicina può ridurre l'essere umano a semplice oggetto di osservazione, in ogni sua parte, ogni sua cellula e componente e far sì - allo stesso tempo - che questa osservazione produca gli effetti della cura delle mamme: guarire e mantenere la salute, quando può, far "sentire bene" e "consolare" quando non può. “Diritto alla Vita Diritto alla Salute” si propone di investigare per orientare a scelte etiche sia in riferimento alla vita nascente sia nella sua fase di malattia e di termine tenendo conto della dignità della persona e del valore non negoziabile della vita che va sempre tutelata, servita, rispettata e amata».
Don Francesco coluccia
lug012023
I nohani sapevano già da tempo (ché di certe cose tengono rigorosa contabilità) che domenica prossima 2 luglio don Francesco coluccia festeggerà il venticinquesimo anniversario della sua ordinazione sacerdotale, avvenuta appunto un quarto di secolo fa nella piazza principale di Sogliano Cavour, suo paese natale, all’ombra della bella chiesa seicentesca dedicata all’Annunziata, per l’imposizione delle mani e l’unzione sacra dell’allora arcivescovo di Otranto Francesco Cacucci, davanti a una moltitudine di suoi concittadini.
È inutile dire che la maggior parte del suo presbiterato (ventun anni su venticinque del suo ministero) è stato svolto a Noha nella parrocchia di San Michele Arcangelo, onde lo stemma cittadino scolpito sul fastigio della chiesa madre, le famose tre torri, potrebbe diventare per osmosi (se non proprio per usucapione) la simbologia preponderante della sua arma sacerdotale. Oltretutto la scienza araldica non impiegherebbe chissà quanto a interpretarne le immagini. Del resto tre è numero biblico fortemente simbolico: tre sono le persone della trinità, i vangeli sinottici, le virtù teologali, e le fasi di passione, morte e resurrezione del Cristo (che avvenne dopo i tre giorni di sepolcro), eccetera.
Ma provando a non andare oltre il seminato (stavamo per dire seminario), diciamo che un venticinquesimo di vita sacerdotale non è mai un evento privato o esclusivo, bensì, per sua natura, comunitario. E le comunità che festeggeranno insieme questo importante traguardo sono molteplici: prima di tutto (non potrebbe essere altrimenti) la comunità parrocchiale di Noha, in tutte le sue ramificazioni; a questa s’aggiunge ovviamente la comunità di Sogliano Cavour; certamente anche quella dei suoi confratelli nel sacerdozio (intra et extra diocesi); non mancherà la piccola comunità (il pusillus grex) de Il Galatino, il giornale che il nostro Don dirige dal 2020; sarà presente senz’altro la tanto amata Casa Betania, e sicuramente pure la comunità salentina dei medici cattolici italiani, oltre a quella dell’Oratorio Madonna delle Grazie, dell’orchestra di fiati San Gabriele dell’Addolorata, delle Suore di Noha, e numerose rappresentanze di altre comunità.
A tutte queste s’aggiunge la ancor più piccola (ma resistentissima) comunità del blog Noha.it e della pagina Nohaweb: la quale, certa di interpretare il pensiero di tutte le altre comunità amiche (incluse quelle che s’è scordato di citare, e sono tante), formula a don Francesco coluccia il più semplice, francescano, scalzo, ma efficacissimo augurio di Pace e Bene.
La Redazione di Noha.it
p.s. La Messa di ringraziamento verrà celebrata dal neo-arcivescovo di Otranto, P. Francesco Neri, sempre a Noha nella chiesa Madonna delle Grazie, domenica 2 luglio 2023 alle ore 20.
set072014
Ieri con la Celebrazione eucaristica presieduta dal Parroco Don Francesco coluccia, cui ha fatto seguito la processione con l’immagine della Madonna accompagnata dal Sindaco Dott. Cosimo Montagna, dalle autorità civili e militari, dai fedeli e dal Concerto Bandistico di Noha “San Gabriele dell’Addolorata” si è vissuto un forte momento di fede e di popolo. La serata ha visto la performance di Mister Tony in Canto e Zago Cabaret dinanzi ad una platea innumerevole di persone che hanno potuto degustare carne, pittule, patatine e del buon vino. Questa sera alle ore 19.00 la Celebrazione eucaristica presieduta da Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Bruno Musarò Nunzio Apostolico a Cuba poi l’esibizione in una gara canora di due cover band poste su un magnifico palco: Radiofreccia (Ligabue) e Buoni & Cattivi (Vasco Rossi).
Domani si concluderà la Festa con il Concerto alle ore 20.30 degli esordienti Lu Fruttu Novu
apr142010
ott282017
In questi giorni, una felice notizia per Galatina e le sue frazioni. Uno dei due beni sequestrati alla criminalità organizzata nel lontano 2001 appartenente al Clan coluccia, esattamente l'immobile rustico di Noha in via Bellini -angolo via Nievo, ha visto finalmente concluso il suo lungo iter burocratico amministrativo con l'affidamento della gestione della struttura al Circolo Levera e Arci Provinciale. Iter voluto e iniziato dall'Amministrazione Antonica ( Pon Sicurezza per lo Sviluppo affidando il progetto a Libera ) proseguito da quella Montagna ( lavori per ristrutturazione, adeguamento e idoneità) perseverato dal Commissario Prefettizio ( proposta di aggiudicazione dell'immobile con il progetto/piattaforma OPEN ReG.I.O) e conclusosi con l' Amministrazione Amante che ne ha affidato la gestione ad un progetto destinato a soggetti svantaggiati di durata quinquennale. Esempio di come gli Enti locali e le Istituzioni tutte, in collaborazione con l'associazionismo, possono in sinergia, raggiungere risultati meritori nel campo della legalità e della lotta alla criminalità con azioni concrete pratiche e quotidiane, e soprattutto, come in questo caso, amministrative. I Comuni e chi li amministra devono avere il coraggio del progetto e la lungimiranza di risposte adeguate alla Cultura della legalità e del rispetto delle regole. Questo chiedono i cittadini e per questo il nostro Circolo ha lavorato e continuerà a lavorare.
Andrea Coccioli, segretario del circolo PD di Galatina ribadisce che: “Tradire la fiducia che l'elettore ripone nelle Istituzioni è un atto gravissimo. La Politica deve garantire la pratica della legalità nella gestione della cosa pubblica”.
Circolo PD Galatina
set152015
Visto che la prima (cioè l’ennesima) lettera indirizzata all’assessore Andrea Coccioli il 24 luglio scorso non ha avuto esito alcuno (capirai che novità, sicché la luce in fondo al tunnel del centro polifunzionale di Noha la vedremo con il binocolo), proviamo ad indirizzare alla nostra carissima delegata dal sindaco, al secolo avv. Daniela Sindaco, queste domandine semplici semplici. Ma, giacché ci siamo, vorremmo che sul tema battessero un colpo (non apoplettico, per carità di Dio) anche gli altri politici nohani, vale a dire: Antonio Pepe, Giancarlo coluccia e Luigi Longo, tutti esponenti, insieme alla collega di cui sopra, del partito unico PD-NCD-RC (Pancia Dilatata, Non C’è Dubbio , Riposo Cerca).
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Cari D-A-G-L, lo sapevate che, salvo errori od omissioni, sarebbero a disposizione dei comuni pugliesi 17.000.000 di euro per la ristrutturazione, il restauro e la riqualificazione del patrimonio architettonico e artistico del comune? Che questi fondi pare siano stati messi a disposizione dall’assessorato all’Industria turistica e culturale della Regione Puglia (e non, per dire, del Friuli Venezia Giulia)?
L’uccellino, cioè Internet (basterebbe bazzicarvi un poco, lasciando perdere ogni tanto le baggianate di FB, specie quelle sgrammaticate e oziose) ci ha rivelato che c’è un avviso pubblico, dunque senza segreto di Stato, rientrante nell’accordo di programma quadro (Aqp) “Beni e Attività culturali”, FSC Fondo di Sviluppo e Coesione 2007/2013, sottoscritto dalla Regione Puglia, dal Mibact e dal Mise il 13 novembre 2013, ratificato con delibera di Giunta regionale n. 2165 del 19 novembre 2013 (pubblicato sul Burp n. 158 del 3 dicembre 2013) e successivamente modificato con procedura scritta, avviata il 18 dicembre 2014 e conclusa l’8 gennaio 2015 (Dgr n. 461 del 17 marzo 2015).
Ebbene, lo sapevate che potrebbero (o, ahimè, avrebbero potuto) presentare le istanze di finanziamento gli Enti pubblici locali territoriali come i Comuni, singoli o associati, le Province, le Città metropolitane della Regione Puglia?
Cari D-A-G-L, volevo chiedervi, da semplice cittadino stanco della solita fuffa, se per caso aveste pensato e magari presentato (o sollecitato la presentazione di) un qualche progetto di “restauro, riqualificazione e valorizzazione” di qualche bene culturale di Noha, come per esempio la torre dell’orologio, svettante nella pubblica piazza (non si sa bene per quanto tempo ancora viste le sue condizioni statiche).
Se sì, perché non ce l’avete detto? E se no, perché no?
Ah dimenticavo: lo sapevate (ma sì che lo sapevate) che le domande dovrebbero essere inoltrate, pena esclusione, unicamente via Pec all’indirizzo beni culturali.regione@pec.rupar.puglia.it, a partire dal 1° settembre 2015 e fino alle ore 24 del 15 settembre 2015?
Dai, ditemi che ce l’abbiamo fatta.
Bene: ora avanti con la solita bufala. Di cui si sente già, lontano un miglio, un olezzo di stalla.
Antonio Mellone
Ho posto questa domanda ad un po' di persone di mia conoscenza. Ecco cosa mi hanno risposto.
Albino Campa: "Tiro a campare." Antonio Congedo: "Come fisico, bene." Lory Calò: "Tra alti e bassi." P. Francesco D'Acquarica: "Grazie a Dio, bene." Andrea Coccioli (assessore): "Mentirei se glielo dicessi." Marcello D'Acquarica: "Ti faccio una vignetta?" Michele Pignatelli: "Che flash." Don Donato Mellone: "Sono al settimo cielo." Paola Rizzo: "E' un trucco?" Elisabetta Congedo: "Con questa terapia passerà il dolore." Valentina Scrimieri: "A pelle, bene." Stefania Tundo: "Sogno." Anita Rossetti: "Resisto." Ilaria Rizzo: "C'è qualcosa che non mi quadra." Don Emanuele Vincenti: "Meglio metterci una croce sopra." Antonio Mariano (Fidas): "Sono in vena." Michele D'Acquarica: "Mi sento elettrizzato." Giuseppe Marco D'Acquarica: "Di merda." Luca D'Acquarica (classe '67): "A carte, quarantotto." Luigi Longo: "Meglio non parlarne." Antonella Marrocco (poetessa): "Bene (a capo) grazie." Giancarlo coluccia (farmacista): "Bene, soprattutto se manca la salute." Cosimo Montagna (sindaco): "Faccio finta di non aver sentito." Adriano Scrimieri: "Vedo blu (bay). E che te lo dico a fa'." Fra' Ettore Marangi: "E' tutta un'altra chiesa." Giancarlo D'Acquarica: "Faccio la spola." Fabio Solidoro: "Attento al treno." Fabio Mariano (avvocato): "Tutto nella norma." Crocifisso Aloisi: "Mai metterci una croce sopra." Pina Marzo: "E' una pena capitale." Michelino Barrazzo (fuochista): "Non hai letto che è proibito fum...." Piero Colaci: "Non si può dire in due parole." Pasquale Marannino: "Chi non muore si rivede." Antonio Baldari: "Tutto fumo. Niente arrosto." Samantha Pozzi: "Si Salvini chi può." Loredana Tundo: "Tutto quadra." Maria Luce coluccia (Le Putìe): "L'appetito non manca." Enrica Mariano (cardiologa): "Basta aver del cuore." M Rosaria Paglialonga: "Abbiamo tanta strada da fare." Gianni De Ronzi (Mimì parrucchieri): "Ho un diavolo per capello." Giancarlo Ballarino: "Amici....il mattino.....a loro in bocca." Daniela Vantaggiato (assessore): "Qui a Galatina bene, e voi lì a Galatina?" Raimondo Rodia: "Qui è fantasilandia." Fratelli Bonuso: "Siamo a cavallo." Daniela Sindaco: "Bene... se mi... sfotteresti di meno." Francesca Stefanelli: "Mutuo un motto: di lusso, a cinque stelle." Ilaria Pellegrino: "Bene quando sento il profumo di casa." Ada Merico: "Sfotti?" Leonardo Rizzo (Zucchero Ecannella): "Al bacio." Claudia Giannini: "Bene, facendo le corna." Michele Chirivì (gommista): "Ho sbalzi di pressione." Giuseppe Chirivi: "Sono un po' in carne." Antonio Pepe: "Ci vorrebbe un altro po' di sale." Lino Frassanito (sparafuochi): " Siamo in pieno boom." Angelo Nocco: "Con un'Aspirina, molto meglio." Paola Congedo: "In parole povere, bene." Monia Negusini (astronoma): "Bene, grazie al cielo." Alessio Cioffi (carrozziere): "Uno schianto." Rosario Pallara (notaio): "Rogito ergo sum." Tiziana Salinaro: "Hai del tempo da dedicarmi?" Antonio Gugliersi: "Mi cogli impreparato." Antonio Mandorino: "C'è poca luce." Antonella Guadalupi: "Come mi trovi?" Andrea Rizzo (collega): "Vengo." Roberta Forte: "Questa è una domanda sinistra." Daniele Pignatelli: "Non guardare all'obiettivo." Oreste Caroppo: "Finché c'è lotta c'è speranza." Rosy Rizzo: "Ma io ti conosco?" Stefano Giacomo Congedo: " Prima bevi qualcosa?" Noha Web: "Bene, tra un necrologio e l'altro." Pasquino Galatino: "Sa, ho tanti pensieri."
Antonio Mellone: "Secondo chi?"
Antonio Mellone
feb272015
Si terrà domenica 1 marzo alle ore 18.00 l’inaugurazione degli studi radiofonici della web radio NOHINONDAZIONI, la nuova esperienza web di Inondazioni.it fortemente voluta dai redattori ed alla quale, con entusiasmo, ha aderito il parroco di Noha, don Francesco coluccia, che crede fortemente nei mezzi di comunicazione multimediale quale strumento per avvicinare tanti giovani ad intraprendere nuove e sempre più interessanti iniziative.
Quella delle web radio è una storia abbastanza recente. Dal 1995 sono successe molte cose: Napster, Mp3, aumento sconsiderato dei prezzi dei cd, etichette indipendenti, internet, le risorse opensource e l’alternativa al copyright, ovvero il “Copyleft”.
L’avvento delle prime web radio è datato in Italia intorno al 1998 e, da allora, passi da gigante ne sono stati fatti molti. Inondazioni.it ha fatto passi poco alla volta e sempre dopo averli maturati.
Questa nuova esperienza, che vede Inondazioni.it protagonista attiva, consolida la voglia di fare e di crescere insieme ad un territorio dove gli strumenti di comunicazione siano realmente ed effettivamente indipendenti come hanno voluto esserlo sin dall’inizio. In questa avventura Inondazioni.it è stata seguita ed incoraggiata molto da don Francesco coluccia al quale va il ringraziamento per aver creduto nell’opera quotidiana di informazione e, soprattutto, nell’indipendenza dell’emittente.
feb272015
L‘ Assessore all’Urbanistica, Roberta Forte , colta da una irrefrenabile bramosia di annunciare ai propri Elettori le attività concrete che sta mettendo in campo nell’Assessorato,dopo la cogente delusione avuta con l’ECO TASSA, clamorosamente svergognata dai fatti nonostante le ampie e rassicuranti assicurazione che aveva dato in ogni circostanza, ha perso ancora una volta l’occasione per raccontare fatti ed accadimenti con obbiettività e lealtà . Situazioni queste che evidentemente non le appartengono.
Il comunicato stampa datato 18 febbraio 2015,a firma congiunta dell’Assessore all’Urbanistica, Roberta Forte e dell’Assessore ai lavori i pubblici, Andrea Cocciuli, sull’avvio dei lavori su Corso Porta Luce, nell’ambito del programma PIRU,testimonia in modo incontrovertibile, tutta la voglia maniacale e la predeterminazione che l’Assessore ha di mostrarsi e di apparire. In modo del tutto distorto e bugiardo cerca di assumersi meriti ed acquisire consenso per iniziative, programmi ed azioni che non le appartengono minimamente.
Con quale faccia di bronzo si dice che il progetto PIRU è stato scartato’? Come si può scrivere nella nota ,”che grazie all’intervento di questa Amministrazione Il PIRU è tornato ad essere da occasione persa “ un efficace strumento di finanziamento pubblico”? Mancava solo questo che si perdesse anche quest’altra opportunità! MA i due Assessori hanno contezza di cosa fanno in Giunta’? o partecipano solo per votare e non sanno né comprendono casa contengono neanche gli atti che sottoscrivono ? E’ sufficiente leggere il testo della delibera n.366 del 23.7.2013,per comprendere bene tutte le varie fasi del PIRU.
Apprenderebbero cosi che la candidatura ai Piani Integrati di Sviluppo Territoriale del PO FESR
2007/2013 ASSE VII, è stata presentata dall’Amministrazione coluccia in data 2 luglio 2011 e che,dopo un percorso alquanto travagliato, che ha visto la proposizione di un ricorso anche al TAR, la candidatura del Comune è stata ammessa - aprile 2013-alla successiva procedura negoziale OBBLIGATORIA con la Regione Puglia, come espressamente prevista dall’avviso pubblico di cui al DGR n.743 del 19.4.2011. CIO’ si è reso possibile solo per l’aumento delle risorse finanziari da parte della Regione Puglia su quella azione del programma e non per interventi sopraumani.
I meriti e le fatiche della assessore all’Urbanistica, Roberta Forte, stanno solo nell’aver partecipato alle due riunioni di negoziazione convocate dalla Regione, verbale del 16 aprile 2013 e quella conclusiva, verbale del 25 maggio 2013, per la rimodulazione del programma che prevede :
- conferma l’importo del finanziamento, limite massimo di €. .2.124.656-
- riduzione del numero degli interventi - da 9 previsti passano a 7;
-impegno a trasmettere alla Regione tutta la documentazione tecnica e scritto grafica di recepimento delle indicazioni riportate nei verbali sottoscritti con la REGIONE a conclusione delle procedure negoziali.
Queste sono le opzioni e le scelte che Assessore all’Urbanistica ha ben diritto di rivendicare e reclamare .
In conclusione assessore Forte , la finisca con questa sua smisurata mania di eccessivo di protagonismo,sia meno presuntuosa ed insolente; faccia un bagno di umiltà; cerchi di essere intellettualmente onesta di fronte a fatti , cose ed atti di una chiarezza limpida e cristallina come non mai.
Galatina 26.02.2015
lug152010
Uno slogan pieno di grandi significati. E' il titolo del programma amministrativo presentato dal nostro neo-eletto Sindaco, dott. Giancarlo coluccia. Lo si può leggere nel Galatino n. 10 del 28 Maggio scorso. Gli impegni dichiarati riguardano soprattutto l'ambiente. Il nostro Sindaco promette il mantenimento delle bellezze paesaggistiche, compreso il centro storico di Galatina (noi speriamo anche delle frazioni), del basolato, delle piste ciclabili dentro la città e nei percorsi di congiungimento con le frazioni, della viabilità. A proposito dell'ambiente, il nostro Sindaco, si sofferma molto sul tema dell'energia: …uno dei settori strategici per un futuro eco-efficiente e ambientalmente compatibile;… installare su tutti gli edifici pubblici impianti fotovoltaici;…ridurre i costi energetici della pubblica illuminazione con impianti ad energia solare; dotare i cimiteri di Galatina e delle frazioni di impianti fotovoltaici… L'articolo prosegue considerando nuove soluzioni al problema del randagismo, dell'approvvigionamento dell'acqua potabile, di una migliore ripartizione della tassa sui rifiuti premiando chi ne produce meno, ecc. Grandi idee e ottimi propositi! Ma, ahimè, appena eletto il nostro Sindaco si ritrova a dover rispondere di decisioni prese dai suoi predecessori, e confermate dal Commissario Prefettizio, sul fenomeno del fotovoltaico per piccole e grandi estensioni. La richiesta fattagli da un numeroso gruppo di cittadini è quella di fermare lo scempio di quasi 100 ettari di campagna ricoperta da pannelli fotovoltaici, in zona Roncella, Vernaglione e Gamascia. Un'area equivalente a circa una novantina di campi da calcio. Dalla mappa territoriale si evince chiaramente l'enorme estensione delle aree prestabilite dal P.E.C. (Piano Energetico Comunale) e l'eccezionale vicinanza all'abitato, anche se spezzettate in piccoli appezzamenti. Inoltre le case di molte vie a nord di Noha: v.Tito Lucrezio, v. Giovenale, v. Q. Ennio, v. Catullo, ecc., avranno le finestre con vista panoramica direttamente sul campo n. 037 di circa 25 ettari di fotovoltaico. Il panorama si avrà ancora più diretto sulle case del comparto 4 appena questo verrà realizzato. Sia il Consiglio Provinciale di Lecce che il nuovo Piano Paesaggistico Regionale (Deliberazione G.R. 20,10, 2009 n. 1947) denunciano il divieto di localizzazione su suolo di impianti fotovoltaici in aree tipicizzate come agricole, e cioè di campi agricoli, pascoli, aree rocciose e di naturalità, vigneti, uliveti, ecc. Le nostre aree sono tutto questo: campi agricoli, pascoli, aree rocciose e di naturalità! Le due linee guida dicono anche che l'area riservata all'impianto deve risultare un terzo della proprietà mentre i restanti due terzi devono continuare a rimanere di uso agricolo. L'art. 41 della Costituzione sancisce che l'iniziativa economica privata è libera, ma che tuttavia non può svolgersi in contrasto con l'utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana (quanto a sicurezza, vista la presenza di molte abitazioni nel raggio di poche decine di metri, le aree in questione non sono, forse, conformi). La fine dei combustibili fossili, petrolio in testa, sarà una grande conquista. Ma questo non vuol dire tappezzare la terra di pannelli fotovoltaici, pale eoliche, trasmettitori di telefonia e televisione, pubblica o privata che sia, se non regolati e disciplinati con sobrietà e onestà. Il fotovoltaico è nato per salvare il territorio e non per distruggerlo. Gli impianti vanno fatti su aree già deturpate, tipo capannoni, zone industriali, cave, depositi di rifiuti su cui tanto non si potrebbe fare altro, sui tetti delle case, sulle aree cimiteriali, ecc. Mai sulla campagna ancora in uso! Sui due appezzamenti attigui tra loro, quelli più grandi, pari a circa 60 ettari in totale e indicati in mappa con le sigle 035 e 027, mentre ci raccontiamo di giustizia e ripartizione equa dei beni comuni (e il territorio è un bene comune), le ruspe e gli operai delle imprese costruttrici, con il benestare del Commissario Prefettizio, dott. Capuano (vedi Atto n. 78 del 16-02-2010 fruibile sul sito del Comune di Galatina), stanno dando inizio al sacrificio della nostra terra. Di questo sacrificio non sappiamo quanto sarà il bene restituito ai cittadini residenti, ad esclusione di particolari "convenzioni" con l'impresa costruttrice, come per esempio quella per la ristrutturazione del canile in forma appunto di donazione di una cifra pari a 192.000 euro e degli utili che serviranno a rimpinguare le casse del Comune. Da una ricerca di mercato il costo dell'impianto di un MW su grandi estensioni pare equivalga a 4 milioni di euro, se moltiplichiamo la cifra per i cento MW previsti capiamo di che cosa si sta parlando. Di certo sappiamo che, secondo il progetto, impregneranno l'area della nostre contrade di veleni affinché non crescano più alcun tipo di piante, con un forte rischio per le falde sotterrane. Di certo sappiamo che saremo privati di una natura meravigliosa e offesi dalla vista di 60 ettari di iniezioni di cemento e stagnola riflettente. E' certo che non siamo sicuri di essere esenti da nuove forme di tumori causate dai campi magnetici prodotti dai due mega impianti. La Sezione Salentina di "Italia Nostra", che difende il territorio da questo scempio anti-amore per la natura, sostiene che ci sono forti rischi per l'equilibrio del micro clima e la fauna. Per certo nessun turista verrà nel nostro Salento a portare lavoro per i nostri figli e ancor meno per visitare distese interminabili di ferraglia e silicio. Dopo aver risparmiato, volenti o dolenti, la nostra terra dallo scempio dell'industrializzazione (tranne, per fortuna, poche realtà, come l'Ilva di Taranto, l'Enichem di Brindisi, Colacem di Galatina, ecc.), con gli stenti e le fatiche di generazioni intere di emigranti, roviniamo l'attimo di magia che il Salento sta vivendo come fonte di turismo e di lavoro, colmandolo di pannelli fotovoltaici, biomasse e pali di ogni tipo!? Ma la cosa che più crea allarme nella gente è la quasi totale assenza di informazione sulla straordinarietà di tale evento. Visto che il P.E.C. è già stato preparato, ed anche attuato, sarebbe corretto e doveroso da parte dell'A.C. renderlo pubblico. Condividerlo non solo tramite i meandri contorti del net work Galatinese, che forse pochi praticano, ma con un semplicissimo manifesto di carta, magari riciclata, esposto nella bacheca in piazza, la stessa dove vengono affisse lusinghe e promesse dei candidati al tempo delle elezioni, con spreco di costi altissimi. Se non conosciamo i propositi programmati dai nostri geniali delegati e tecnici per la cura del nostro territorio, è lecito l'allarmismo di chi come noi, semplici cittadini e popolo sovrano, è continuamente bombardato dalla comunicazione (e speriamo che duri e non venga imbavagliata) che denuncia raggiri, speculazioni, e sprechi provenienti dalle personalità più insospettabili e insite a tutti i livelli, sia locali che nazionali. Se la corsa all'abbruttimento del territorio e della salute pubblica non viene regolata con determinazione e coraggio continueremo a piangere ogni giorno i tanti morti di tumore del nostro territorio, in quello che invece dovrebbe essere il cuore palpitante e salubre dell'intero Salento. Non ci appelliamo solo alle regole, che ci sono e andrebbero rispettate e non raggirate, ma soprattutto al buon senso dei nostri amministratori e degli addetti ai lavori.
Marcello D'Acquarica
apr052014
Venerdì 11 Aprile p.v. alle ore 18,30, presso la Sala Conferenze dell'Istituto Immacolata ASP (ex-IPAB) a Galatina in Via Ottavio Scalfo n.5, nell'ambito della Rassegna "Dialogoi sto Monastiri" (Dialoghi nel Chiostro), "Notizie storiche e culturali intorno alla Basilica di Santa Caterina d'Alessandria", avrà luogo il 6° Incontro dal titolo:
"Il volgare ai tempi degli Orsini del Balzo" a cura del Prof. Rosario coluccia, Accademico della Crusca, Ordinario di Linguistica Italiana e Preside della facoltà di Lettere e Filosofia, Lingue, Beni culturali dell'Università di Lecce.
ott032010
Penso questo mentre attraverso la strada incredibilmente libera dal traffico ed mi infilo nel caffè. Appena entrato vengo colpito dai quadri sulle pareti. Frustate di colori, sensazioni, atmosfere. Giro la testa velocemente ce ne sono dappertutto. Mi avvicino al primo “Vento di passione”, poi “Il viaggio della vita”, “Precario equilibrio”, “Amore universale” e tanti altri. Sono entrato in un bosco di ulivi secolari: gli ulivi di Paola Rizzo, pittrice salentina. Il barista mi osserva. Impiego alcuni minuti a riprendermi. Quelle opere scendono troppo in profondità. Mi ricordano la mia infanzia trascorsa fortunatamente e in parte sotto ulivi come quelli dipinti. Paesaggi dell’anima sospesi tra sogno e realtà. Gli ulivi di Paola si muovono, danzano o fuggono in mezzo ai campi di papaveri e margherite nella luce meridiana. Se ti avvicini alle sue opere senti e scorgi il vento. Lo stesso vento che sento sotto gli ulivi della mia terra. Tra le fronde essi sussurrano parole antiche, parlano lingue sconosciute, echeggiano tra i rami fonemi messapici, greci, latini, longobardi, normanni, svevi, franco-provenzali, spagnoli, in dialetto salentino e in griko. Gli ulivi di Paola restituiscono dignità alla Puglia.
Ecco la sintesi che cercavo. Al barista non ho chiesto una consumazione, ma “Chi li ha fatti?”. Mi indica un biglietto da visita, sopraggiunge l’amico che attendevo, apparentemente finisce tutto lì. Passano i giorni, mi allontano dalla Puglia, penso spesso a quei colori, a quelle linee ora dolci dei prati, ora corrugate dei nodosi rami, alla musicalità di quelle pennellate tra cielo e terra. Chiunque, ammirandoli, può sentire la suggestione di quei monumenti vegetali che si abbracciano teneramente nella brezza del meriggio, che piangono all’aurora e che ridono beffardi al tramonto. Torno a vedere le opere di Paola, una, due, tre, quattro volte. Temo che la mostra sia finita, invece, con immensa gioia i suoi ulivi sono ancora lì. Forse i proprietari non se la sentano di affrontare una deforestazione del locale e temono di deludere i clienti più sensibili e raffinati. Anch’io non riesco a scrivere subito un pezzo. Ho bisogno di approfondire, osservare, capire. . . Così apprendo che Paola Rizzo è una pittrice laureata nel 1997 all’Accademia delle belle Arti di Lecce, che vive e lavora a Noha, vicino Galatina, con studio d’arte in piazza Castello, 14 bis. Bravissima con la matita, nei chiaroscuri, il suo talento sembra esprimersi al meglio nella tecnica della pittura ad olio.
Dopo le prime esperienze artistiche, la pittrice improvvisamente incontra un soggetto che è diventato quasi la costante della sua opera: l’ulivo, la pianta che per eccellenza rappresenta l’ambiente, la natura della terra salentina. Sembra esserci ormai una dipendenza, quasi ancestrale, tra Paola e quest’albero considerato sacro dai nostri avi, alla stessa stregua di un nume tutelare del luogo. L’artista in esclusiva per la Gazzetta Economica ha dichiarato: “Quando dipingo, non penso mai ad un albero, ma ad una vecchia cassapanca stracolma di ricordi, a un libro di storia dalle pagine ingiallite, alle mani di un vecchio che troppe volte hanno sfiorato la terra arida del Salento, ad un amico cui confidarmi. In questo modo – continua Paola - pongo me stessa, e gli altri insieme a me, di fronte ad un'identità di una cultura come quella salentina, che passa anche attraverso i suoi ulivi. Li offro come chiave di lettura di un mondo che mi appartiene per nascita e formazione, ma ne faccio anche un pretesto per riflettere sui processi morfologici che si pongono alla base della vita.
Con un esempio di colta similitudine, - conclude la pittrice - vorrei favorire il riscatto della mia terra d'origine e della mia gente, scegliendo di vincolare all'interno dell'ulivo-simbolo esseri umani. E' proprio in quell'avvitarsi su se stessi, in quel dibattersi per vincere e far vincere il principio armonico della natura più autentica dell'essere, che trovo il massimo dell'esaltazione dello spirito”. Nel corso degli anni Paola continua a dedicarsi amina e corpo all’arte: paesaggi, nature morte e soggetti religiosi. Entrano a far parte del suo mondo l’amore per la fotografia e la musica. Lei pensa che sia bellissimo fermare scatto dopo scatto, un istante in una foto. La musica rappresenta per Paola l’altra fonte di ispirazione primaria. Musica e pittura, in connubio tra loro, divengono così inscindibili l'una dall'altra. I sui dipinti prendono vita da note che guidano ed accompagnano i tocchi di pennello sulla tela. La musica, collante per artisti, la porta a frequentare gli ambienti musicali conoscendo alcuni tra i suoi musicisti preferiti. Nascono così i suoi ritratti a matita. L’american bar sotto il Petruzzelli di Bari è tappezzato anche di ritratti di alcuni musicisti di fama nazionale ed internazionale, conosciuti personalmente dalla pittrice nel corso di questi anni come Caparezza, Terron Fabio, Roy Paci, Raffaele Casarano, Claudio Prima, Emanuele coluccia, Roshaun Bay-c Clark, Cesare Dell’Anna, Eneri, Romeus. La passione per il ritratto è antica, Paola si è laureata presso l’Accademia proprio con una tesi in anatomia artistica dal titolo “Fisicità e psichicità di un linguaggio universale: il volto”. La pittrice salentina ha trasformato il caffè del Petruzzelli in un luogo di moda e alla moda: non c’è locale vicino ad un grande teatro che non sia pieno di ritratti di artisti. Per quelli del passato ci hanno pensato talentuosi ritrattisti e pioneristici fotografi con dagherrotipi e pellicole in bianco e nero.
Ora è il momento di Paola Rizzo. Ritrarre artisti contemporanei sarà un grande investimento per il futuro. A parte i ritratti quello che colpisce di Paola sono gli ulivi. La critica a tale proposito ha detto: “Gli ulivi, impressi per sempre nella tela, illuminati da fiotti di luce, scaturiti da un pennello come una carezza, sono forza, longevità, lavoro di padri con calli alle mani” (Antonio Mellone). E ancora: “Gli oli di Paola infondono luminosità, i suoi orizzonti soffici pensieri che assorbono la mente e trasportano lontano nel tempo e nella stessa storia della nostra terra” (Marcello D’Acquarica). Paola Rizzo “Facendo leva sulla sua fervida creatività, mimetizza abilmente, all’interno della rugosa corteccia di quei vetusti giganti vegetali, figure umane che si avvitano e si divincolano (quasi fossero prigioni michelangiolesche) entro gli stretti legami della materialità esistenziale” (Marisa Grande). L’artista “Si sente impegnata in un cordiale contatto con la natura che traduce, grazie ad un solido e consapevole impianto compositivo, ad un particolare timbro stilistico e ad disinvolto gusto narrativo” (Michele Fuoco).
Per quanto mi riguarda, posso dire che in un assolato ad afoso pomeriggio di fine agosto, nel centro di Bari, ho trovato refrigerio sotto i frondosi ulivi di Paola Rizzo e lì, in mezzo alle case degli uomini, sono stato dissetato da una goccia di sapienza antica tramandata nei secoli dai giganti vegetali del Salento.
VINCENZO LEGROTTAGLIE
cultura@gazzettaeconomica.com
feb132016
I Consiglieri Comunali di opposizione chiedono la convocazione urgente del Consiglio Comunale in adunanza straordinaria, al fine di discutere l’allegata proposta di delibera, il cui oggetto è da valere anche quale punto all’ordine del giorno:
- Centro Salento Ambiente S.p.A. – Determinazioni
Chiedono, inoltre, che l’invito alla partecipazione ed alla discussione sia esteso anche al Presidente della C.S.A. S.p.A., ai Consiglieri di Amministrazione, al Collegio Sindacale della C.S.A. S.p.A. ed al Collegio dei Revisori del Comune di Galatina, al fine di garantire un corretto contraddittorio.
Tale istanza sarà depositata lunedì 15.02.2016
Antonio Pepe
Giuseppe Viva
Marcello Pasquale Amante
Carlo Carmine Gervasi
Giovanni Carlo coluccia
Pasqualina Villani
set022010
dic042011
Se in campo scende la Carità, nessun obiettivo è precluso. La conferma arriva da Noha dove alle 18, in piazza San Michele, si inaugura «Casa Betania» , struttura di accoglienza per gestanti con figli a carico e adulti in difficoltà. Nell’edificio, oltre agli alloggi per gli ospiti, si trovano il centro direzionale ed un ambulatorio di medicina generale a disposizione degli ospiti stessi.
Si tratta di un punto di arrivo e contemporaneamente di un punto di partenza; anzi, di ripartenza. Perchè «Casa Betania: Centro aiuto alla vita di Noha» è attivo da tempo ed ha già aiutato concretamente 18 giovani madri in difficoltà. Le ragazze sono state ospitate in appartamenti presi in affitto per i mesi di gestazione e per i nove mesi successivi al parto. L’originalità dell’intervento di sostegno sta proprio nel prendere per mano le partorienti aiutandole anche ad imparare il mestiere di mamme. Un mestiere difficile soprattutto quando si è sole. Vitto, alloggio, assistenza medica, psicologica ed un contributo in denaro - per le necessità personali - di 160 euro al mese per 18 mesi. Un’idea rivoluzionaria alimentata soltanto dalla generosità di tanta gente che ha fatto sua l’iniziativa nata in parrocchia per volontà del parroco don Francesco coluccia.
Un sogno, quello di realizzare una «casa» dove ospitare gestanti e adulti in difficoltà che prima si è messo alla prova e che poi ha visto nascere e crescere la struttura. Un bell’edificio, funzionale, che dispone di sei posti lette riservati ad adulti in difficoltà (primo piano) ed a gestanti e madri sole (secondo piano). Una struttura costata 104mila euro e realizzata, dicevamo, senza poter contare su alcun contributo pubblico ma solo grazie alla generosità dei volontari e della parrocchia.
Il centro ospitante occupa il primo ed il secondo piano con sei camere da letto (tre per piano) alcune dotate di culle ed accessori per neonati, una zona living, i servizi igienico sanitari, una cucina con pranzo, balconi e lavanderia.
Nella struttura ed intorno ad essa lievitano numerosi servizi come l’oratorio Madonna delle Grazie, sala riunioni, sale di formazione, teatro, sala convegni, sala ludica, campo di calcetto, caffè letterario, area interdisciplinare.
Ma è l’assistenza alle giovani madri, e quindi alla vita, il centro gravitazionale di Casa Betania. Un supporto garantito da decine di collaboratori volontari: 25 medi specialisti, 15 infermieri professionali, un’ostetrica, 15 educatori, 24 ausiliari, un assistente sociale, due pedagogiste, una psicologa. Il tutto sotto lo sguardo attento ed amorevole di don Francesco coluccia, parroco e direttore generale della struttura.
Un piccolo miracolo sbocciato in punta di piedi e diventato faro luminoso di carità e amore per il prossimo. Alle 18, la benedizione impartita dal vescovo di Otranto, monsignor Donato Negro, darà nuova linfa ad una struttura nata cuore ed alimentata dall’amore per i più deborli.
dic182013
Dal 19 dicembre al 22 dicembre 2013 le reliquie dei Santi Martiri di Otranto faranno tappa nella Chiesa Madre di San Michele Arcangelo di Noha.
GIOVEDI' 19 DICEMBRE
Ore 17.00 Arrivo dell’Urna dei Santi Antonio Primaldo e Compagni Martiri di Otranto - Accoglienza in P.zza San Michele - Momento di preghiera - Saluto del Parroco e del Sindaco
Ore 18.00 Solenne Celebrazione Eucaristica presieduta dal Parroco Don Francesco coluccia
Ore 19.30 Dolore e Martirio Solenne Veglia di preghiera presieduta dal Molto Rev.do Mons. Paolo Ricciardi, Arcidiacono del Capitolo Cattedrale di Otranto
VENERDI' 20 DICEMBRE
Ore 6.00 Santa Messa
Ore 9.30 Visita della Scuola dell’Infanzia “San Michele Arcangelo”
Ore 10.30 Via Crucis
Ore 15.30 Visita dei ragazzi del catechismo
Ore 17.00 Santo Rosario Meditato
Ore 18.00 Solenne Celebrazione Eucaristica presieduta da Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Donato Negro, Arcivescovo di Otranto
Ore 19.00 ASSEDI - Otranto 1480 Dramma in Atto unico di Deborah De Blasi, con la Compagnia dell’Accademia della Minerva. Regia di Annemette Schlosser Bernardelli - Teatro Oratorio “Madonna delle Grazie” - Noha
SABATO 21 DICEMBRE
Ore 6.00 Santa Messa
Ore 7.00 Adorazione eucaristica – confessioni
Ore 12.00 Benedizione eucaristica
Ore 17.00 Santo Rosario
Ore 18.00 Solenne Celebrazione eucaristica presieduta dal Molto Rev.do Mons. Pietro Marti, Parroco della Cattedrale di Otranto e Custode del Cappellone dei Santi Martiri
DOMENICA 22 DICEMBRE
Ore 6.00 Santa Messa
Ore 9.30 Processione dalla Chiesa Madre alla Chiesa "Madonna delle Grazie"
Ore 10.30 Solenne Celebrazione eucaristica presieduta dal Molto Rev.do Mons. Quintino Gianfreda, Vicario Generale
Ore 11.30 Processione dalla Chiesa "Madonna delle Grazie" alla Chiesa Madre
Ore 15.00 Celebrazione della Parola
Saluto e partenza dell’Urna dei Santi Martiri
Website: www.sanmichelenoha.it
Info: info@francescocoluccia.it
Tel./fax: 0836/602129
DIRETTA STREAMING
www.inondazioni.it
www.galatina2000.it
ago222014
Domenica 7 settembre 2014 nei pressi dello stadio comunale di Noha dalle ore 8.00 alle ore 13.00 si svolgerà la 13° edizione della fiera “Madonna delle Grazie” con cavalli di ogni taglia, colore e razza.
Dalle ore 19.00 la manifestazione continua nel campo sportivo con il “Pomeriggio Equestre” a cura di Dino coluccia.
nov052016
Dopo 28 anni Noha ha di nuovo la sua squadra di calcio! Tanto l’entusiasmo e l’orgoglio di avere la squadra che rappresenta i colori della comunità.
Oggi è ufficiale: è nata l’Associazione Sportiva Dilettantistica NOHA CALCIO, iscritta al campionato FIGC di terza categoria, e disputerà la sua prima partita fuori casa domenica prossima a Marittima di Diso.
Gran parte del paese è stato coinvolto insieme alle associazioni presenti sul territorio, che hanno dato vita alla neonata società sportiva, permettendo ai calciatori, amalgamati tra loro dalla semplice amicizia, di potersi confrontare con realtà calcistiche più “anziane”, concretizzando un sogno durato 28 anni!
La squadra giocherà le partite casalinghe presso il pre-campo di Galatina, mentre i colori sociali rimangono quelli storici del bianco e celeste.
Oggi c’è voglia di fare una bella figura nel gioco di squadra, anche se l’intenzione principale è quella di disputare un campionato all’insegna del divertimento e di puntare non tanto ai punti quanto alla gioia di raggiungere buoni risultati tutti insieme.
Il direttivo:
La squadra
ALLENATORE FERNANDO SINDACO
VICE ALLENATORE ANTONIO MANGIA
set022013
apr262010
giu072017
Ho seguito con molto distacco questa campagna elettorale, (chi mi conosce sa che non è da me).
Distacco dovuto alle scelte sbagliate ancor precedenti alla caduta dell’amministrazione Montagna di chi non ha saputo o voluto ascoltare i consigli per un percorso critico e determinato ma all’interno del proprio partito.
Distacco dovuto alla protervia di scelte imposte da parte del circolo PD di Galatina che emarginavano e umiliavano consiglieri e una parte consistente del partito rappresentato dal circolo PD di Noha.
Distacco dovuto alla colpevole assenza del Segretario Provinciale benché continuamente sollecitato dal coordinatore Del circolo PD di Noha e da me personalmente a redimere l’annosa controversia che vedeva contrapposti I circoli PD di Noha e Galatina per la mancata elezione di un organo cittadino come previsto dallo statuto.
Distacco per la fuga in avanti del circolo di Galatina che pretendeva di imporre un candidato alla carica di Sindaco senza coinvolgere minimamente il circolo di Noha .
Distacco perché il circolo di Galatina rifiutava ciò che era logico e auspicabile per la scelta del candidato sindaco, le primarie di partito o addirittura di coalizione.
Chi mi conosce sa quanto mi costi non apporre la croce sul simbolo del mio partito, il PD del quale mi onoro di essere uno dei soci fondatori.
Chi mi conosce sa quanto mi costi non votare amici ed amiche rimasti a rappresentare il PD con i quali ho a volte litigato ma sempre condotto battaglie comuni per l’affermazione dei nostri principi.
ALLORA LA SCELTA
La mia cari amici può sembrare una scelta obbligata per i punti di cui sopra, invece no, è una scelta dettata da valutazioni e considerazioni che mi sono fatto sugli schieramenti a sostegno e sui candidati sindaci.
Io voto
DANIELA SINDACO
Lino Mariano
Noha 07/06/2017
mag222018
In occasione della rassegna “Il Maggio dei Libri 2018”, Venerdì 25 maggio alle ore 18,30 presso il Palazzo della Cultura, Sala Celestino Contaldo, il Club per l’UNESCO di Galatina in collaborazione con i Volontari del Servizio Civile Nazionale -InReading2016, presenta il libro “PANE! ….. PACE! Il grido di protesta delle donne salentine negli anni della Grande Guerra” di Salvatore Coppola.
Dialogano con l’Autore Salvatore coluccia ed i Ragazzi del Servizio Civile Nazionale.
Il Presidente del Club per l’UNESCO di Galatina
Salvatore coluccia
set032024
07 settembre Vigilia della Festa
08 settembre Festa della Madonna delle Grazie
07 settembre
08 settembre
Quest'anno, oltre agli intrattenimenti organizzati dalla Parrocchia, l'Associazione “Furia Nohana” e il “Centro Ippico Sant'Eligio” con la collaborazione dell'Amministrazione Comunale proporranno due eventi unici:
mag192016
Non ce l’ha fatta Eugenio coluccia, 65enne di Noha (frazione di Galatina). L’uomo, un artigiano ormai prossimo alla pensione, rimasto vittima di un incidente mentre era al lavoro in un cantiere, è deceduto questa mattina intorno alle 9,30 nel reparto di Rianimazione dell’ospedale “Vito Fazzi” di Lecce.
L’episodio risale alla tarda mattinata del 16 maggio. Stando a una ricostruzione più precisa, coluccia si trovava in una villa privata di via Achille Grandi, ad Aradeo. All’improvviso ha perso l’equilibrio mentre era all’opera sul cosiddetto imbotto di marmo di una finestra ed è precipitato al suolo, facendo un vero e proprio volo da circa 6 metri d’altezza.
Trasportato d’urgenza presso l’ospedale “Vito Fazzi” di Lecce, con una serie di gravi lesioni dovute al duro impatto al suolo, in un primo momento era parso che le condizioni stessero migliorando. Nelle ultime ore, però, la situazione è cambiata radicalmente e questa mattina il cuore di coluccia ha smesso di battere.
Sul luogo dell’incidente, quel tragico lunedì, erano intervenuti, oltre il personal sanitario, anche i carabinieri della stazione locale, dipendenti dalla compagnia di Galllipoli, e gli ispettori dello Spesal per chiarire la dinamica. L’area, poco dopo, era stata sottoposta a sequestro. La salma, intanto, è stata trasferita presso la camera mortuaria, a disposizione dell'autorità giudiziaria.
fonte:lecceprima.it
nov052018
Il Convegno Nazionale Case d’Accoglienza si svolgerà a Lecce presso il Grand Hotel Tiziano (Sala Giotto) nei giorni 8 e 9 novembre 2018 e poi confluirà nel Convegno Nazionale dei Centri di Aiuto alla Vita.
Questo il programma:
Giovedì 8 novembre
ore 14.00 Arrivi
ore 16.00 40 anni di futuro con le Case di accoglienza
Prof.ssa Marina Casini Bandini – Presidente del MPV Italiano
Presentazione Progetto ‘Casa Prossima Vita’, orientamenti per il Triennio 2018-2020
Don Francesco coluccia – Coordinatore Nazionale Case di accoglienza del MPV Italiano
ore 16.30 Presentazione del Progetto ATS Associazione Temporanea di Scopo
Dott.ssa Loredana Tundo – Dottore Commercialista e Direttore ACLI Provincia di Lecce
ore 17.30 L’educatore motivato secondo l’identità del Movimento per la Vita Italiano
Fabiano Albanesi e Nadia Miazza – Casa di Accoglienza di Belgioioso
ore 18.30 Partenza per Noha (LE) con Pulmann Gran Turismo
ore 19.15 Video presentazione di Casa Betania-Noha (LE) e visita al Centro Direzionale con gli Ambulatori medici e al Centro ospitante
ore 20.00 Cena tipica presso la Sala Teatro di Casa Betania-Noha (LE) con accompagnamento musicale dell’Ensamble Bandistico di Noha (LE)
ore 22.00 Rientro in Hotel
Venerdì 9 novembre
ore 8.00 Santa Messa
ore 9.00 Volontari CAV- CASE come parte di una rete
Antonio Mazza – Casa di Accoglienza di Trento
Maria Fanti – Casa di Accoglienza di Viterbo
ore 11.00 Aborto e contraccezione – esperienze e drammi a confronto
P. Fagioni – Teologo Morale e Storie dalle Case di accoglienza
ore 13.00 Pranzo
ore 14.00-16.00 Visita al Centro storico di Lecce a cura di FederVita Puglia
ore 16.30 Plenaria con il Convegno Nazionale dei CAV
ore 20.00 Cena
Sabato 10 novembre
ore 9.00-12.30 Corsi tematici e gruppi di confronto
CAV e CASE di accoglienza in dialogo
Don Francesco coluccia – Responsabile Nazionale delle Case di accoglienza e Membro del Consiglio Direttivo MPV Italiano
set262020
Carissimi Fratelli e sorelle,
la Festa del nostro Santo Patrono San Michele Arcangelo ci dice che Gesù è vivo e ci ama. La conseguenza logica è che come gli Angeli anche noi siamo chiamati a 'volare alto', in un servizio di lode a Dio e ai fratelli fatto di concordia, unità e compassione per non restare impantanati nel caos infernale di questo mondo che ci vuole indifferenti e diffidenti. San Michele ci sprona ad imitare Gesù Cristo per essere uomini e donne che con coraggio sanno adoperarsi affinché si respiri l’aria sana dell’amore di Dio. San Michele ci aiuti e ci sostenga in questo desiderio di felicità.
Don Francesco coluccia
Programma delle Celebrazioni
19 - 27 settembre Solenne Novena. Tema di riflessione: «Una Chiesa in uscita».
Ore 18.30 Recita della Corona Angelica.
Ore 19.00 Celebrazione Eucaristica
28 settembre Vigilia della Festa
Ore 18.30 Recita della Corona Angelica
Ore 19.00 Solenne Celebrazione Eucaristica e benedizione con la Reliquia
29 settembre Solennità di San Michele Arcangelo
Ore 7.00/8.30/10.00/11.30/18.00/19.00 SS. Messe
Ore 20.00 Solenne Celebrazione Eucaristica
con la partecipazione delle Autorità Civili e Militari
30 settembre Giornata del Ringraziamento
Ore 18.30 Recita della Corona Angelica.
Ore 19.00 Celebrazione Eucaristica
Programma delle Manifestazioni
29 settembre presterà servizio
Concerto Bandistico “San Gabriele dell’Addolorata” Noha (LE)
Maestro Direttore e Concertatore LOREDANA CALÒ
Ore 21.15 A conclusione dei Festeggiamenti spettacolo di fuochi pirotecnici presso Contrada Roncella curati dalla Ditta “La Pirotecnica del Sud” di Piero coluccia di Galatina (LE)
ott072022
L'Associazione Turistica Pro Loco di Galatina organizza la tradizionale "Fiera del Fischietto e dell'Artigianato", giunta alla X edizione, inserita all'interno della IV Edizione della suggestiva manifestazione che ci riporta all'atmosfera anni `30/'40 e '50, "Galatina .. come eravamo" che gode del patrocinio della Regione Puglia, della Provincia di Lecce, Comune di Galatina e dell'Unione dei Comuni della Grecia Salentina.
Quest'anno la manifestazione si terrà in due giornate, nel pomeriggio di sabato 08 e nell'intera giornata di domenica 09 ottobre, in quanto si svolge all'interno della manifestazione giunta alla IV Ediz., "Galatina .. come eravamo", che abbraccia un'area più ampia del centro antico, avvolgendolo dell’atmosfera che va dagli anni '30 agli anni '50, con un contesto scenografico fatto di comparse, di auto d'epoca, di vecchie insegne di attività commerciali riprodotte quanto più fedelmente possibile, di banchetti di artigianato, dove saranno presenti tra gli altri, i preziosi artigiani e creativi della terracotta e dei fischietti. L'itinerario dell'artigianato creativo di vario genere, della terracotta e dei fischietti è principalmente in Via Umberto I ed in Piazza Orsini ed in Via Orsini.
Prevista una esposizione di alcune opere di Luella Lulli presso la sede della Proloco al civico 28 di Via Umberto I, ed al civico 32, la mostra AMARCORD - UN TUFFO NEL PASSATO (Non C'è Futuro Senza Memoria), curata da Dario Quaranta, appassionato di filatelica e numismatica, che vedrà in esposizione oltre ad una selezione di francobolli particolari, di vecchie monete, di copia dei primi telegrammi, anche del primo francobollo d'Italia del 1861.
Domenica 09, alle ore 18, presso la sala parrocchiale De Maria in Corte Taddeo, alle spalle della Chiesa Madre, prenderà via il Ciclo di incontri «Racconti di una volta», organizzati dalla Proloco in collaborazione con la Chiesa Madre dei S.S. Pietro e Paolo Apostoli, con la presentazione del libro di Salvatore TOMMASI "SEMI D'ANGURIA. UNA STORIA VERA" con la partecipazione di Francesca Licci che, accompagnata alla tastiera dal musicista Emanuele coluccia, canterà alcune canzoni degli anni '50; previsto il saluto del Sindaco Fabio Vergine e la presentazione del consigliere con delega alla cultura Davide Miceli. Quest'ultimo dialogherà con l'autore insieme ad Angelo Licci.
Nel centro storico, oltre alle esposizioni di artigiani, si potranno visitare le gallerie cittadine degli artisti, si potranno gustare degli ottimi dolci, granite e gelati, caffè, ed
altre specialità per allietare la passeggiata tra arte, musica ed artigianato.
Vi Aspettiamo con gioia!
Pro Loco Galatina
set042018
La piccola Noha, città dei cavalli, diventa grande, grandissima, vista a bordo di un carretto.
È una coloratissima tradizione - alla quale partecipano destrieri e cavalcature da tutto il circondario - la Fiera dei Cavalli, fulcro dei festeggiamenti in onore della Madonna delle Grazie, compatrona di Noha.
Una giornata di festa dove, dalle 9 alle 13 di domenica 9 settembre, l'area adiacente il campo sportivo si muta in uno scenario da cow boy, con i meravigliosi cavalli da sella, i carretti con le decorazioni dipinti a mano, i traini, le parature, i nastrini colorati, gli animali al trotto, gli antichi calessi e anche il consueto mercatino dove contrattare con veri e propri maestri sellai e palafrenieri e acquistare finimenti pregiati, ma anche campanelle portafortuna e altri oggetti caratteristici.
La festa comincia già da sabato 8, con la processione delle 19.30 accompagnata dalla banda "San Gabriele dell'Addolorata" di Noha, cui segue lo spettacolo dei fuochi d'artificio a cura della ditta coluccia da Galatina alle 20.30 e l'esibizione dell'orchestra Simpatia.
Domenica 9, dopo la fiera, la festa si chiude alle 21 con il Cabaret dei Malfattori.
[Fonte: quiSalento, settembre 2018]
feb192016
Domenica 21 febbraio 2016, alle ore 10.30, presso la Chiesa Madonna delle Grazie, il parroco di Noha, don Francesco coluccia ricorderà il suo precedessore, don Donato Mellone - scomparso esattamente un anno fa - con una Santa Messa di suffragio.
mag112022
Domenica 10 Aprile ore 18:00, alla presenza del Sindaco Dott. Marcello Amante, dell’Assessore Loredana Tundo e di un nutrito gruppo di donatori è stata inaugurata la fioriera adottata dalla FIDAS con la benedizione del parroco Don Francesco coluccia.
Si tratta della fioriera antistante gli uffici dell’anagrafe che dopo anni di abbandono a se stessa torna a risplendere grazie all’intervento della FIDAS.
Dopo la scopertura della targa commemorativa affissa sulla facciata della fioriera, il Presidente della FIDAS Antonio Mariano, ha ringraziato i presenti e prima di dare la parola al Sindaco, sottolinea che l’inaugurazione deve essere vista sotto un triplice aspetto: il primo è quello sotto gli occhi di tutti, cioè la bellezza dei 6 metri della fioriera completamente restaurata, rivestita da tutti i quattro lati, dove sono state messe a dimora piante scelte con gusto al fine di avere verde e fiori per tutto l’anno; il secondo aspetto: è la speranza di un ritorno alla “vita normale” dopo la pandemia che sembra ora stia volgendo al termine; il terzo aspetto rappresenta la solidarietà che passa anche attraverso l’adozione. Quell’adozione, che se vogliamo, rappresenta tutte le persone bisognose di sangue per continuare a vivere, che noi donatori abbiamo adottato donando loro il nostro sangue senza nulla avere in cambio, se non la contentezza di aver fatto qualcosa di veramente grande e di nobile considerazione. L’adozione di questo spazio verde rappresenta quindi la vita che riprende il suo corso pieno di cose belle e di colori come quello che ci donano le piante con tanti fiori.
Il Sindaco nel suo intervento continua sui valori poco prima espressi dal Presidente, sottolineando che quando c’è collaborazione tutto è più facile da realizzare. “Questa adozione rappresenta quindi un grande senso di collaborazione e civiltà - continua il Sindaco - e la FIDAS questo lo ha sempre manifestato e lo dimostra anche con questi gesti. Sono sicuro - continua ancora nel suo discorso - che questo spazio verde e così ben curato, sarà mantenuto e custodito nel tempo come si presenta oggi.” La risposta del Presidente Mariano arriva prontissima con un netto: “stia tranquillo sindaco!”
FIDAS NOHA
(fonte Fidas News Maggio)
apr102020
feb192019
Venerdì 22 febbraio 2018 alle ore 18.30, presso lo Chalet del Bar delle Rose a Galatina, il Club per l’UNESCO di Galatina presenterà il libro “Polvere e Vita” di Donato Fanciullo, (Edizioni Manni).
Una storia che coinvolge anche Galatina e la sua tradizione immateriale più importante, con la riscoperta del ruolo di San Paolo nel Tarantismo; e con una dedica dell’Autore all’indimenticabile “Enza Magnolo”. Dialoga con l’Autore il Presidente del Club, Salvatore coluccia.
Club per l’UNESCO Galatina
mag152020
Carissimi Fratelli e Sorelle,
è con grande gioia che ritorniamo a Celebrare l'Eucarestia insieme a partire dal 18 maggio 2020, ma poiché la situazione rimane ancora critica è chiesto alla nostra Comunità parrocchiale di affrontare con grande disponibilità le misure che ci vengono dettate dal Protocollo d'intesa tra il Ministero dell'Interno e la Conferenza Episcopale Italiana e il vademecum predisposto dal nostro Arcivescovo.
Gli orari delle Sante Messe saranno:
Vademecum
Divieto di ingresso in chiesa per chi:
Obblighi da rispettare sempre nell’accesso in chiesa:
A tutti chiedo una grande collaborazione ed una scrupolosa attenzione alle norme stabilite per vivere con serenità il nostro incontro con il Signore.
Vi saluto e vi aspetto per condividere l'eucarestia.
Noha, 14 maggio 2020
Sac. Francesco coluccia
Parroco
giu032024
Oggi lunedì 3 giugno alle ore 18:30, nella Sala conferenze dell’ex Palazzo De Maria, in Corte Taddeo, ospiteremo il Direttore de il galatino, don Francesco coluccia, per un incontro su “La scelta editoriale di pubblicare la storia urbanistica di Galatina”, un prezioso inserto pubblicato in più puntate dal giornale, scritto dall’architetto Rosario Scrimieri.
A questa interessante ricostruzione storica la nostra Associazione ha dedicato tre incontri nei quali l’architetto ha preso in esame il suo lavoro, soffermandosi sugli accadimenti dagli anni '50 fin quasi al secondo decennio di questo secolo.
Il focus sulla storia delle vicende urbanistiche della nostra città ha consentito di rivivere periodi della sua vita politica, sociale e culturale e come da quella narrazione si siano potute ricavare indicazioni per una urbanistica partecipata per il nostro futuro.
La serata odierna, invece, vuole approfondire, grazie alla presenza del suo Direttore, le ragioni che hanno spinto il galatino a pubblicare la storia urbanistica di Galatina curata dall’architetto Scrimieri, che sarà presente in sala per testimoniare anch’egli la progettazione e la realizzazione di questa preziosa raccolta.
Appare abbastanza chiaro che sarà evidenziato, nel corso del dialogo tra don Francesco coluccia e il presidente dell’Università Popolare Mario Graziuso, il ruolo che la testata galatinese ha avuto e ancora occupa nella nostra storia cittadina, nel suo racconto della città nel tempo sotto ogni profilo, un giornale che, come ebbe a scrivere don Antonio Antonaci il 15 gennaio 1988 in un suo editoriale, “ormai il Galatino è diventato una vera e propria istituzione”, ed ancora continua ad essere tale.
Don Francesco coluccia ha compiuto gli studi Teologici e Filosofici presso la Pontificia Facoltà Teologica Pugliese e di Bioetica presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma dove ha conseguito numerosi titoli accademici. E’ stato collaboratore parrocchiale nelle Parrocchie Immacolata in Maglie, S.Biagio e Madonna della Luce in Galatina. Cappellano nel Presidio Ospedaliero S. Caterina Novella di Galatina, ha fondato il Centro di accoglienza per gli ammalati soli e in situazione di povertà, ricoprendo l’incarico di Presidente. Attualmente è Parroco della Parrocchia S. Michele Arcangelo di Noha.
Molto vasto il suo impegno ecclesiale e numerose le sue pubblicazioni.
Dal 2020 è il Direttore de il galatino, ricoprendo il ruolo che nella storia del giornale, andando a ritroso, è stato di Rossano Marra, di Zeffirino Rizzelli e di mons. Antonio Antonaci.
La Redazione
dell’UNIVERSITA’ POPOLARE “Aldo Vallone”
mar302020
Voler bene ed essere generosi verso chi ha necessità é la cura e la delicatezza che possiamo vivere in questi giorni di pandemia da Covid-19. Diventiamo anche noi come Gesù Samaritani. In Chiesa San Michele (ore 7-12 e 15-18) all'ingresso come ai piedi dell'altare ti attende un cesto per condividere la tua generosità, il tuo incontro con Gesù. Gli alimenti raccolti saranno distribuiti presso la Chiesa Madonna delle Grazie al Centro Caritas. Vivi questo gesto ed il tuo cuore diventerà grande. Grazie per quanto farai. Dio ti benedica.
Don Francesco coluccia
gen172019
Chiude i battenti un'istituzione. Il Bar Castello di Noha, frazione di Galatina, dopo 68 anni di gloriosa attività, abbassa la saracinesca e lascia uno strascico di malinconia in tutte le generazioni che sono state in qualche modo cresciute da Liliana coluccia, 80 anni, la titolare: "zia Lilli" per tutti. In quel bar si è scritta una parte di storia della frazione, sono nate storie d'amore, si sono consolidate amicizie, si sono stretti affari. Questa sera, alla presenza del sindaco di Galatina Marcello Amante, ci sarà un momento di festa intorno alle ore 20, fortemente voluto dai nuovi proprietari del Castello Baronale di Noha che desiderano stringersi insieme alla comunità attorno a questa donna che per un'intera vita ha preparato il caffè a tutti e ha addolcito la quotidianità di molti con i suoi gelati, la pasta di mandorla e la famosa limonina. "Zia Lilli sarà sempre un pezzo del nostro cuore -dicono alcuni cittadini, abituali frequentatori del bar- e saremo sempre in debito con il suo sorriso e la sua affabilità. Speriamo che anche adesso che si godrà il meritato relax, ci restrà accanto con la sua passione».
V.Chi.
Fonte: Nuovo Quotidiano di Puglia del 17.01.2019
set282009
Grandi festeggiamenti a Noha di Galatina per S. Michele arcangelo; festeggiamenti che si apriranno oggi con la vigilia della festa e si chiuderanno il 30 settembre . Il Programma delle Manifestazioni civili per festeggiare degnamente il santo sono di seguito riportate :
26 settembre
Festa dei Lettori, ore 18.15 presso l’atrio del castello di Noha
28 settembre
Gran Concerto Bandistico Municipale “Città di Taviano” (LE) Maestro Direttore e Concertatore ANTONIO MARIANI
Al termine della Processione Spettacolo Pirotecnico a cura della Ditta “La Pirotecnica del Sud” di PIERO coluccia di Galatina (LE)
Ore 21.00 “La Grande Orchestra Italiana” in concerto
29 settembre
Celebre Concerto Bandistico Lirico Sinfonico “REGIONE PUGLIA” Maestro Direttore e Concertatore G. CASARANO
Ore 24.00 A conclusione dei Festeggiamenti spettacolo di fuochi pirotecnici curati dalle Ditte “La Pirotecnica del Sud” di PIERO coluccia di Galatina (Le) “Cav. MAGGIO AMODIO” di Tuglie (LE)
30 settembre
ore 21.00 SANDRO GIACOBBE in Concerto
28-29-30 settembre
“Mostra Foto Storiografica 1869-2009” in occasione del 140° Anniversario della Fondazione del Corpo di Polizia Locale di Galatina, piazza S. Michele - 9
Le principali strade della cittadina saranno addobbate dalla premiata ditta L.C.D.C. di Cav. Cesario De Cagna di Maglie (LE).
Ma ora riportiamo qualcosa del iconografia, storia e gnosi del santo. Michele è uno dei tre arcangeli menzionati nella Bibbia. Il nome Michele deriva dall’espressione “Mi-ka-El” che significa “chi è come Dio?”. L’arcangelo Michele è ricordato per aver difeso la fede in Dio contro le orde di Satana. Nel calendario liturgico cattolico si festeggia come San Michele Arcangelo il 29 settembre, con San Gabriele Arcangelo e San Raffaele Arcangelo. Michele è citato nella Bibbia, nel Libro di Daniele 12,1, come primo dei principi e custode del popolo di Israele. L’immagine di Michele arcangelo sia per il culto che per l’iconografia, dipende dai passi dell’Apocalisse. È comunemente rappresentato alato in armatura con la spada o lancia con cui sconfigge il demonio, spesso nelle sembianze di drago. È il comandante dell’esercito celeste contro gli angeli ribelli del diavolo, che vengono precipitati a terra. A volte ha in mano una bilancia con cui pesa le anime (psicostasia). Sulla base del libro dell’Apocalisse ne vennero scritti altri dedicati a Michele che finirono per definirlo come essere maestoso con il potere di vagliare le anime prima del Giudizio. L’iconografia bizantina predilige l’immagine dell’arcangelo in abiti da dignitario di corte, rispetto a quella del guerriero che combatte il demonio o che pesa le anime, più adottata invece in Occidente. Nella psicologia gli angeli sono paragonabili alle passioni, cioè a stati d’animo intensi e persistenti; ad esempio la passione d’amore è raffigurata nella mitologia occidentale come l’angelo Eros che colpisce al cuore con una freccia. Nell’Antico testamento sono menzionati solamente quattro angeli, che vengono identificati con il loro nome: Michele, Raffaele, Gabriele e Satana. Il nome Gabriele significa: Kha-Bir-El = “Colui che brama - come l’acqua - Dio”; con il senso di indicare la passione di chi vuole ardentemente conoscere Dio, chi ha sete di Dio. È un angelo che appare all’asceta, e si ricorda ad esempio la sua apparizione a Maometto. Michele indica la passione di colui che difende a spada tratta la sua fede in Dio. Infine Satana indica la passione del credente che rinnega Dio, da cui l’espressione che “chi rinnega Dio cade nelle braccia di Satana”. I tre angeli nominati nell’Antico testamento indicano quindi un percorso mistico che va dal desiderio di conoscenza di Dio (Gabriele), per andare alla fede (Michele) oppure per finire al rinnegamento della fede (Satana). Un tema discusso quello dei santi e della fede popolare, noi senza entrare nella contesa possiamo solo aggiungere che sicuramente a Noha ci saranno tre giorni di festa, luminarie, gioia per una comunità forte e coesa da sempre orgogliosa del proprio paese in tutte le sue sfumature.
Raimondo Rodia
(fonte)
mag092023
Purtroppo siamo chiamati, nostro malgrado, ancora una volta, a ribattere a siti locali, che si configurano sempre di più come un organi di coalizione (quella precedente). Nessun problema se lo ammettessero.
Anche chi non era presente alla conferenza stampa ma ha ricevuto un dettagliato comunicato corredato dalla delibera di “Realizzazione di una condotta di alimentazione idrica per le frazioni di Guidano, Collemeto e Santa Barbara Comune di Galatina ; PNRR misura M2C4 - I4.2; APPROVAZIONE PROGETTO mediante adozione di quadro economico per l'importo di € 6.000.000,00” da parte di AIP in cui leggiamo che, e lo sottolineamo, “l’intervento è inserito nel Piano degli Investimenti AQP 2020-2023, di cui alla Delibera - n.ro 97 del 18/11/2022 nell’aggiornamento biennale del Piano 2022-2023”.
La furia della tifoseria fa reinterpretare atti e fatti. Sono almeno 30 anni che tutte le amministrazioni chiedono a gran voce questa opera, perché palesemente inadeguata e vetusta. Sono 30 anni che i Sindaci vanno a Bari e nell’elencare gli interventi necessari, citano la condotta idrica in questione.
Quindi: perché citare solo Amante e Tundo? Perché non citare Zeffirino Rizzelli, Giuseppe
Garrisi, Sandra Antonica, Giancarlo coluccia, Cosimo Montagna, ecc…?
Proviamo ad andare per ordine e “carte alla mano” come la consigliera Tundo, che asserisce
con sicumera, di essere l’unica responsabile del finanziamento.
Solo per fare alcuni esempi della grande attenzione dei sindaci precedenti e delle amministrazioni precedenti:
1. Amministrazione Garrisi:
2. Amministrazione Antonica:
Come si può evincere in maniera molto chiara, è stata sempre molto grande l’interesse di tutte le amministrazioni, ovviamente sensibili a questo tema che però, solo oggi e con questa amministrazione, hanno visto una soluzione, un impegno finanziario e una firma su di una delibera.
Nessuna autorità e nessun dirigente dell’AQP ha mai scritto che l’opera non si sarebbe realizzata: servivano i soldi. E sono stati stanziati nel 2023 a seguito di decisione di novembre 2022 e dopo un grande lavoro per tutta la città e per le frazioni da parte dell’Amministrazione. Senza comunicati stampa di incontri “certamente risolutivi” e di impegni più o meno vaghi. Non sono certo due lettere, molto simili a quelle scambiate da altre amministrazioni con altre autorità in altri periodi, ad essere state risolutive.
Si ripropone sempre questo tema dell’ego e dell’auto celebrazione. Come lo studente che tornando da una interrogazione disastrosa dice ai genitori:”mi hanno interrogato proprio sugli argomenti che non conoscevo”. Possibile che dopo 5 anni di immobilismo, proprio ora tutte le opere e tutti i risultati siano merito di quelli che c’erano prima? Che miracolo postumo.
Non sarebbe bastato dire grazie a questa amministrazione ed all’interlocuzione che ha costruito con le istituzioni locali, regionali e nazionali? Poi è ovvio che nulla nasce dal nulla e che sono anni che le varie amministrazioni che si sono susseguite abbiano premuto per una soluzione.
Noi abbiamo avuto precise interlocuzioni istituzionali e tutto il procedimento avviene durante il nostro, di mandato. È chiaro che sarà capitato, a Amante come ai precedenti sindaci, di chiedere questa opera. Ma tra segnalarne il bisogno e portare a casa il finanziamento ed il progetto c’è un abisso.
Dunque se domani dovesse scoppiare la pace in Ucraina, Putin e Zelensky dovrebbero ringraziarli perché magari in un post Loredana Tundo o altri ne hanno auspicato l’arrivo? Siamo seri ed impariamo a riconoscere il merito.
Lo abbiamo detto più e più volte in campagna elettorale: stavamo scardinando un gruppo di potere che ha fatto il bello ed il cattivo tempo in città per troppi anni, con gli evidenti danni che la città ha subito.
Noi non siamo del giro giusto, noi non siamo tra quelli che in città sanno “fare le cose”. Siamo di fronte ad una lobby forte, fortissima, che sta dimenandosi in maniera scomposta come stasera. Basta blog personali spacciati per giornali.
Definiamo le cose per come sono.
Abbiamo rivitalizzato la città, ma siamo solo dei “festaioli”, stiamo riformando la macchina amministrativa, ma siamo solo dei “parvenue”, stiamo ottenendo risultati che sono sotto gli occhi di tutti, ma ci definiranno solo “fortunati” o “eredi di un patrimonio colossale”.
Un bravi mai?
La verità è che non hanno accettato la sconfitta, e non parliamo solo dei candidati alle scorse
elezioni, parliamo del “sistema” che abbiamo rotto.
Abbiamo ridato Galatina ai galatinesi. Non si torna indietro. Questi sono solo ridicoli tentativi di processare ogni giorno “i Seimilaseicentoquarantadue responsabili” della fine del loro strapotere.
l consiglieri e gli assessori dell’amministrazione Vergine
dic282022
Giovedì 29 dicembre, presso la Chiesa del Collegio a Galatina, nell'ultimo appuntamento del 2022 della Rassegna "Incontri al Collegio" alle ore 18,30 avremo il piacere di ospitare, nella sua veste di scrittrice la dott.ssa Maria De Giovanni. Presenterà il libro autobiografico " Sulle orme della sclerosi multipla. La Rinascita"..... La disabilità non è coraggiosa lotta o il coraggio di affrontare le avversità. La disabilità è un modo ingegnoso di vivere".. Da anni affetta dalla sclerosi multipla, Maria De Giovanni è esempio di lotta e determinazione, si è inventata una nuova vita per aiutare gli altri. Per questo ha ottenuto numerosissimi premi e riconoscimenti, è Ufficiale al merito della Repubblica Italiana. Presidente di SMAISO Sunrise Onlus, collabora con il Nuovo Quotidiano di Puglia, è direttrice del sito SalentoDonna e tante altre iniziative e progetti la vedono protagonista tra cui " Il mare di tutti" talassoterapia per le persone con sclerosi multipla.
Dialogherà con lei Don Francesco coluccia incaricato per la Consulta della Pastorale Sanitaria.
Introduce Don Antonio Santoro Rettore della Chiesa di Santa Maria della Grazia. Saluti istituzionali del vicesindaco Mariagrazia Anselmi.
Emilia Frassanito
mag172018
Le notizie di questi giorni sull’ennesima operazione di giustizia che vede coinvolto il clan coluccia hanno risvegliato in noi il bisogno di testimoniare che esiste anche un’altra Noha rispetto a quella tristemente nota nelle cronache giudiziarie. E noi abbiamo avuto la fortuna di incontrarla, attraverso la gestione dell’immobile confiscato alla mafia in Via Bellini, nei tanti singoli e nelle solide realtà associative che resistono e si ritrovano nei valori della solidarietà, dell’accoglienza, della condivisione, e dell’affetto.
La nostra associazione Levèra è stata accolta con entusiasmo e grande disponibilità.
In questi due mesi di convivenza con il tessuto sociale nohano abbiamo voluto trasformare l’immobile confiscato alla mafia, non in un inutile e ipocrita vessillo alla legalità, ma in un luogo a servizio dei bisogni comunitari.
La cultura, il riconoscimento della bellezza nelle cose e nelle persone, l’affermazione dei diritti per tutti, sono i nostri strumenti per il cambiamento sociale e l’abbandono dei vecchi meccanismi che alimentano l’illegalità.
Teatro, musica, letteratura, ambiente, salute, promozione del territorio, doposcuola sociale e a breve l’apertura della palestra popolare, sono le declinazioni del nostro impegno.
Abbiamo voluto affrontare la gestione del bene confiscato guardando in una direzione completamente nuova. Pur consapevoli della presenza della criminalità e di una cultura connivente, per rassegnazione, non ci siamo lasciati vincere dalla stanchezza che ci accomunava ai tanti cittadini onesti ed insieme a loro vogliamo costruire un’altra realtà, rigenerando spazi e coscienze, lasciandoci sospingere dal vento di Levèra, carico di entusiasmo, energia, e voglia di libertà dai condizionamenti.
Arci LEVèRA
set262024
Carissimi Fratelli e sorelle, l'annuale appuntamento della festa del nostro Santo Patrono costituisce per noi un'occasione propizia per incrementare il cammino di fede. Gli Angeli ci insegnano a "volare alto", a non restare impantanati nel caos infernale di questo mondo secolarizzato nel quale viviamo. Come luce che brilla San Michele ci chiama ad imitare Gesù Cristo per essere uomini e donne che con coraggio sanno adoperarsi affinché possiamo vivere l'amore di Dio nel servizio di presenza e accompagnamento verso ogni fratello. San Michele ci aiuti e ci sostenga in questo itinerario di santità.
19 - 27 Settembre Solenne Novenario
28 Settembre Vigilia della Festa
29 Settembre Solennità di San Michele Arcangelo
30 Settembre Giornata del Ringraziamento
28 Settembre
Orchestra di Fiati "San Gabriele dell'Addolorata" Noha (LE) Maestro Direttore e Concertatore LOREDANA CALÒ.
Durante il percorso della Processione Spettacolo Pirotecnico a cura della Ditta "La Pirotecnica del Sud" di Piero coluccia di Galatina (LE)
Ore 21.30 ITALIAN GRAFFITI in Concerto.
29 Settembre
Concerto Lirico Sinfonico Città di "Taviano" (LE) Maestro Direttore e Concertatore DANIELE DE PASCALI.
Ore 24.00 A conclusione dei Festeggiamenti spettacolo di fuochi pirotecnici curati dalla Ditta "La Pirotecnica del Sud" di Piero coluccia di Galatina (LE).
30 Settembre
Ore 21.00 si esibirà il gruppo "𝐈𝐎 𝐓𝐄 𝐄 𝐏𝐔𝐂𝐂𝐈𝐀" in concerto
dic232019
Da lunedì 23 dicembre torna la rassegna di "NOTE BATTENTI", con tre serate all'insegna della musica di qualità e del bel canto, all'interno della chiesa dei Battenti, in Via Zimara.
L'intento di valorizzare il nostro gioiello architettonico, trova nella musica un'eccellente occasione di offrire per poche sere all'anno la suggestione di un palcoscenico particolare.
La rassegna del 2019 è proposta da FONE', scuola di canto diretta dal maestro Stefano Mangia.
Si inizia con gli HARVUA' QUARTET composti da: Angela Così - Arpa, Dionisia Cassiano - voce, Mauro Esposito - sassofono, Antonio De Donno - percussioni.
Il gruppo Harvuà propone una fusione originale tra il suono armonioso dell'arpa di Angela Cosi e la voce dal tocco elegante e raffinato di Dionisia Cassiano attraverso una suggestiva rilettura di alcuni tra i più bei brani di musica dal repertorio moderno compresi alcuni standard jazz.
Il percorso musicale di Harvuà inizia dalla riproposta di alcuni brani dal sapore metropolitano. L’approccio all’improvvisazione, caratteristica del duo, ha questa volta un carattere più libero e tridimensionale. Questo permette ad Harvuà di allargare la formazione strumentale, inserendo le percussioni che conferiscono un ritmo trascinante e strumenti dal timbro più avvolgente come il sassofono, associando strumentazioni elettroniche e effetti vocali.
Giovedì 26 dicembre, in occasione delle festività natalizie, la “Scuola di Canto Fonè” del M° Stefano Luigi Mangia” offrirà un vero e proprio viaggio musicale all’interno delle sonorità linguistiche di differenti popoli con i CANTI NATALIZI DAL MONDO.
Saranno eseguiti canti dedicati alla natività, appartenenti ad altre provincie, regioni e nazioni: melodie e ritmici che spazieranno dall’italiano, al tedesco, allo spagnolo, all’africano, intermezzandosi con altre varietà linguistiche locali quali il calabrese, il griko e il salentino, e che saranno il focus del concerto per coro a cappella.
A fare da contorno agli arrangiamenti vocali interamente rivisitati, ci saranno anche brevi letture sul tema, utili ad accendere i ricordi e le atmosfere di una tradizione di affetti e legami che travalicano i confini geografici per contemplare solo la fragilità e la forza dell’essere umano.
Concluderà la rassegna, lunedì 30 dicembre, il duo Emanuele coluccia - Pianoforte e fiati, e Claudio Prima Organetto.
Emanuele coluccia, pianista e polistrumentista eclettico, si è musicalmente formato tra l'Europa e gli Stati Uniti.
Vanta collaborazioni importanti con la cantautrice americana Myla Hardie, l'artista afro-jazz Alain Kodjovi, la cantante italiana Greta Panettieri, il trombettista/compositore tedesco Volker Goetze, il cantautore francese Chris Combette, e ha partecipato ai tour europei del trombettista newyorkese Greg Glassman e al tour in Andalusia con il trio Malesciana Folk.
Rientrato in Italia ha fondato con Claudio Prima e Redi Hasa Bandadriatica, progetto con cui ha all'attivo 4 lavori discografici, numerosi tour in Italia e all'estero e prestigiose collaborazioni (King Naat Veliov e la Kocani Orkestra, Eva Quartet).
Negli anni ha condiviso il palco con moltissimi artisti, tra cui Fabrizio Bosso, Carolina Bubbico, Gabriele Mirabassi, Javier Girotto e Silvia Manco, e nel 2005 e nel 2006 è stato membro dell’Orchestra della Notte Della Taranta.
Claudio Prima è leader e ideatore di numerosi progetti di indagine sulle ‘musiche di confine’ fra i quali BandAdriatica, Adria, Tabulè, Tukrè, Manigold, Progetto Se.Me., Orchestra Senza Confini / La Repetitiòn, Orchestra Popolare di Puglia. Si esibisce in festival e rassegne internazionali in Francia, Olanda, Inghilterra, Romania, Albania, Croazia, Grecia, Belgio, Austria, Germania, Svizzera, Spagna, Tunisia, Libano, Giordania, Kuwait, Stati Uniti. E’ organettista, cantante, compositore e autore di colonne sonore. Nel 2008 è ideatore e promotore per la BandAdriatica del progetto “Rotta per Otranto”, esperimento di viaggio e ricerca delle musiche d’Adriatico che diventa un film documentario e un cd dal titolo Maremoto. Dal 2010 è solista dell’opera contemporanea Oceanic Verses di Paola Prestini, con cui si esibisce al Barbican Centre di Londra, al Pace Shimmel di New York e al Kennedy Center di Washington DC.
Dal 2011 è ideatore e direttore della “Giovane Orchestra del Salento” un ensemble di 45 giovani musicisti salentini con cui pubblica un film documentario intitolato “Il volo” e un cd dal titolo ‘Essere terra’. Dal 2012 al 2014 è assistente musicale della Notte della Taranta prima con Goran Bregovic e poi con Giovanni Sollima. Ha un’intensa attività discografica e ad oggi conta più di 80 presenze in pubblicazioni discografiche italiane ed internazionali.
START ore 19.00
NICO MAURO
Assessore al turismo
dic222014
Come tutti sanno, o dovrebbero sapere, i nostri pubblici rappresentanti, in nome della trasparenza, sono tenuti per legge a rendere pubblica la loro situazione reddituale e patrimoniale.
I documenti di seguito riportati contenenti codesti dati sono stati pari pari pescati dal sito istituzionale del comune di Galatina - http://www.comune.galatina.le.it/ - che consigliamo vivamente di consultare, se non altro per conoscere meglio i politici nostrani (che rispondono ai nomi di Giancarlo coluccia, Luigi Longo, Antonio Pepe e Daniela Sindaco, qui citati in ordine alfabetico e non di partito - posto che qualche differenza in questi termini soprattutto in questo consiglio comunale esista ancora) ed i loro esemplari curriculum vitae.
Dando un’occhiata sommaria alle cifre, possiamo dire in estrema sintesi che, grazie a Dio, quest’anno tutti i quattro nostri consiglieri comunali hanno incrementato le loro entrate fiscali [per la verità, negli scorsi esercizi, qualche dato aveva fatto preoccupare non poco la Caritas diocesana, ndr].
Per chi non avesse tanta dimestichezza con i modelli Irpef 2014 (che si riferiscono ai redditi del 2013) e non avesse voglia di rivolgersi ad un commercialista pagandone la relativa parcella, proviamo a sintetizzare qui per sommi capi, sine ira et studio, i numeri di queste dichiarazioni “spintanee”.
Dunque, il consigliere Giancarlo coluccia dichiara un reddito complessivo pari ad euro 36.773 (mentre il reddito dell’anno precedente, cioè il 2012, era pari a 21.300 euro). Luigi Longo incrementa notevolmente i suoi introiti annui passando dai circa 5.500 euro ai 10.960 euro. Anche Antonio Pepe migliora le sue performance reddituali incrementandole da 17.200 euro circa a 33.918 euro. Infine la delegata della frazione, Daniela Sindaco, supera la soglia dello zero (registrata nei due anni precedenti) per arrivare finalmente a dichiarare un reddito di 2.217 euro.
E’ proprio vero: questa crisi non risparmia nessuno.
Antonio Mellone
Giancarlo coluccia
Luigi Longo
Antonio Pepe
Daniela Sindaco
apr092020
Il parroco di Noha, don Francesco coluccia, celebra la Santa Messa del Giovedì Santo.
nov302018
La residenza “Celestino Galluccio” apre le porte, sabato 1 dicembre 2018, a partire dalle 16.30 in via di Corigliano, a Galatina, per accogliere il Rotary Distretto 2120 Puglia e Basilicata presieduto dal dottor Antonio coluccia. Una giornata particolarmente significativa, per gli ospite della residenza per anziani, che saranno allietati da una serata all’insegna del divertimento, ma anche per la Rsa che in questa occasione brinderà al nuovo corso della storica casa di riposo di via Corigliano che ha completato la ristrutturazione interna e l’iter amministrativo per l’autorizzazione all’esercizio dell’attività.
Il Rotary ha scelto la residenza per la sua Giornata della solidarietà. Aperitivo, panettone e spettacolo di intrattenimento a cura del gruppo “I malandrini” saranno gli ingredienti della serata. La Rsa ringrazia i soci del Rotary che hanno scelto la residenza per la Giornata della solidarietà che in questo caso si concretizza nel donare gioia agli anziani.
La stessa residenza per anziani nasce da un atto di generosità di Celestino Galluccio che a fine ‘800 realizzò l’immobile ancora oggi destinato all’assistenza degli anziani dotandolo di proprietà immobiliari per garantire l’autonomia finanziaria della gestione. Attualmente la Rsa è una agisce come Onlus e quindi senza finalità di lucro.
Maddalena Mongiò
mag172018
Ancora una volta Galatina agli onori della cronaca per MAFIA!
Le notizie apparse negli ultimi giorni sugli organi di stampa locali raccontano della straordinaria capacità del clan coluccia di controllare il territorio di Galatina e le zone limitrofe nella gestione di attività illecite, ma spesso anche di quelle lecite; dal recupero crediti, alla “protezione” degli imprenditori che vogliono espandere il proprio business o semplicemente lavorare tranquilli, fino al tentativo di penetrare in settori pubblici. Dalle intercettazioni emerge perfino la minaccia di far saltare in aria il municipio di Galatina, per punire il sindaco, reo di interferire con gli interessi criminali del clan.
Esprimiamo nei confronti del Sindaco Marcello Amante e dell’intera amministrazione comunale la nostra solidarietà e il pieno sostegno ad ogni azione atta a contrastare infiltrazioni mafiose e, più in generale, l’illegalità. Pieno sostegno nei confronti del Vice Questore Giovanni Buono, degli investigatori e della Procura impegnati nell’inchiesta.
Le indagini hanno portato alla luce uno scenario inquietante; la mafia che si sostituisce alle istituzioni per regolare le controversie fra cittadini, per indirizzare l’economia, per controllare la microcriminalità ed anche per condizionare l’esito delle competizioni sportive.
Ci sono evidentemente fette di popolazione che riconoscono il ruolo criminale dei coluccia e che si riferiscono agli stessi per risolvere i loro problemi, quasi ritenendo che gli stessi rappresentino una forza parallela a quella dello Stato.
È giunta l’ora di prendere le distanze da questi comportamenti criminali e dire BASTA!!!!
Il contrasto alla mafia è una priorità per il MoVimento 5 Stelle ed i suoi portavoce.
Saremo sempre dalla parte di quanti intraprenderanno azioni atte a contrastare ed estirpare questo cancro della nostra terra. Non è più il momento dell’omertà e della paura. Le istituzioni, lo Stato, devono essere dalla parte dei cittadini.
Liberiamo la città dalla MAFIA!!!
Invitiamo tutti gli esponenti delle forze politiche di Galatina e delle frazioni, presenti in consiglio comunale e non, a prendere le distanze da tali condotte e dal clan coluccia che ci auguriamo venga smantellato al più presto e chiediamo a tutti i cittadini di unirsi per pretendere una città libera dalla MAFIA!!!
#Coraggio #NoAllaMafia
“La mafia non è affatto invincibile; è un fatto umano e come tutti i fatti umani ha un inizio e avrà anche una fine. Piuttosto, bisogna rendersi conto che è un fenomeno terribilmente serio e molto grave; e che si può vincere non pretendendo l'eroismo da inermi cittadini, ma impegnando in questa battaglia tutte le forze migliori delle istituzioni.” #GiovanniFalcone
il portavoce in Comune Paolo Pulli
il portavoce in Senato Dino Mininno
il portavoce alla Camera Leonardo Donno
ago182016
P. Francesco D’Acquarica è un uomo incredibile. Ha 81 anni ma ne dimostra 18. Ha una voglia di ricercare, studiare, catalogare, prendere appunti sulla Storia e le Storie, e finalmente pubblicare, che manco un dottorando in ricerca di nemmeno trent’anni d’età.
Ho già scritto altrove di lui, e più volte. E anche stavolta non posso fare a meno di metter mano su questa tastiera per raccontarvene un’altra.
Come qualcuno di voi ormai saprà, quest’anno ricorre il decimo anniversario della pubblicazione del monumentale volume “Noha, storia, arte & leggenda” (Infolito Group, Milano, 2006) da me curato e scritto a quattro mani con P. Francesco e pubblicato grazie al mecenatismo di Michele Tarantino (che Dio l’abbia in gloria).
Non so come (il marasma nel mio archivio personale è tale che cercare e trovare un qualsiasi oggetto è come recuperare un ago in un bosco di pini marittimi), ho rinvenuto le fotografie della consegna del suddetto libro fresco anzi ancora caldo di torchio, proveniente da Milano su furgone e scaricato con muletti e transpallet nohani, e della sua presentazione in forma privata nel soggiorno di casa mia (stanza enorme usata la penultima volta, credo, alla mia cresima: adoperata invece in maniera diuturna da mia madre a mo’ di palestra per l’arte marziale delle pulizie, di cui ella è cintura nera non so più di che dan). La presentazione ‘urbi et orbi’, invece, avvenne da lì a qualche giorno nella sala convegni dell’Oratorio Madonna delle Grazie gremita come non mai.
Dunque, in quella bella mattinata del maggio 2006 erano presenti a casa mia, come si vede dalle immagini, i compianti mons. Antonio Antonaci, il prof. Zeffirino Rizzelli e don Donato Mellone; nonché don Francesco coluccia, parroco di Noha, e poi ovviamente il coautore P. Francesco, un suo collaboratore, e ancora Giuseppe Rizzo (che aveva scattato le foto di Noha dall’alto a bordo di un Tucano, un aereo ultraleggero decollato dalla pista di Ugento), la nostra Paola Rizzo, la maestra Bruna Mellone (che m’aveva dato una mano nella rilettura delle bozze), mio cugino Marcello, mio padre, mia madre e ‘the last & the least’ il sottoscritto.
Orbene, non ci crederete, un paio di mesi fa P. Francesco m’ha voluto fare un regalo straordinario per questo decennale.
“Senti, Antonio: sei a Noha? Ho una cosa da darti”. “Domani pomeriggio, dici?” “Io arrivo da Martina Franca verso le 18”. “Va bene, Antonio, ci vediamo alla ‘casa del popolo’?” “Molto bene, Antonio. A domani, allora”.
Puntualissimo come sempre - e non come l’orologio della pubblica piazza di Noha (staremmo freschi) - P. Francesco si presenta da me in quella specie di ufficio di piazza San Michele denominato, appunto, ‘casa del popolo’ (che non è un covo di comunisti, ma insomma). “Tieni – mi fa – questo è il mio testamento”. E mi consegna un plico da cui estraggo un libro.
E’ uno stupendo volume a colori, con elegante copertina rigida verde vivo, e l’immagine spettacolare della torre medievale di Noha e, in quarta, il bell’affresco dell’Arcangelo nostro protettore, opera di Michele D’Acquarica (1886 – 1971). Il titolo del tomo di 302 pagine, finito di stampare a tiratura limitatissima il 27 marzo 2016 a Martina Franca per i tipi di Pubblimartina srl è, guarda un po’: “Noha, la sua storia e oltre..”. Sì, con tre puntini di sospensione nel titolo. Chi mi conosce sa che non amo tanto l’utilizzo di codesta punteggiatura. Ma stavolta ho capito il messaggio di P. Francesco, che suona più o meno così: “to be continued”.
E sì, P. Francesco non si ferma mai: altro che “questo è il mio testamento”.
Quando c’è da scrivere un articolo per il sito di Noha, o effettuare qualche ricerca d’archivio per una pubblicazione a più mani (della serie AA.VV.), o una relazione sui nostri beni culturali, o la biografia di qualche personaggio locale, chiedo sempre una mano a P. Francesco. Lui si schermisce sempre, dice che è difficile che ce la faccia, che ci deve pensare, che non sa da dove iniziare, che teme di ripetersi, e mille altre scusanti del genere.
Ora, siccome ormai lo conosco bene, io so che è sufficiente che gli scriva la traccia da elaborare, e magari gli ponga qualche domanda a mo’ di chiave di lettura sull’argomento da trattare, o che gli chieda qualche curiosità o ricordo in merito. Ebbene, all’indomani mattina, puntuale come il sorgere del sole, quando apro la mia posta elettronica non solo vi trovo l’articolo bello e pronto per la pubblicazione, corredato di foto straordinarie d’archivio, ma anche con tanto di commenti, chiose e glosse per specificarne i dettagli.
E’ fatto così questo ragazzo. Un insieme di ricerca, passione e soprattutto fede (in Dio, e nell’Umanità).
Non so come faccia. La mia pagina è sofferta, letta e riletta, limata, e poi ancora cancellata, rifatta daccapo cento volte. La sua scorre che è una bellezza. Avevano evidentemente ragione i latini: “Rem tene verba sequentur”.
Non so se sapete – e chiudo - che P. Francesco D’Acquarica è un esperto informatico e che ha raccolto in un database tutti i dati, i nomi, le relazioni, e mille altre informazioni contenute nei registri parrocchiali di Noha. E’ stato lui, per dirne un’altra, a rinvenire il racconto del miracolo del nostro San Michele Arcangelo avvenuto a Noha nel 1740, scritto a margine di un registro dei battezzati dell’epoca dal viceparroco di allora, tal don Felice De Magistris, e molte altre ‘indiscrezioni’ pubblicate nell’agile libello: “Curiosità sugli Arcipreti e persone di Chiesa a Noha”, edito da L’Osservatore Nohano nel 2011.
P. Francesco, ha svolto un lavoro immane durato decenni, consumandosi gli occhi su dei pezzi di carta mezzo sgualciti e corrosi dal tempo, scritti con grafie cangianti e a tratti indecifrabili, e in una lingua e in una sintassi non sempre facilmente comprensibili.
Poche parrocchie in Italia e nel mondo posseggono una catalogazione così puntigliosa e precisa come quella “creata” da P. Francesco per la parrocchia di Noha. Senza quest’opera certosina non sarebbero nate tutte le pubblicazioni sulla Storia di Noha, prime fra tutte “La Storia di Noha” del 1973 (ed. Borgia di Casarano). Mentre l’ultima non sarà certamente quella di cui sto discettando in queste note. Infatti, Francesco D’Acquarica è l’Andrea Camilleri di Noha: non riesci a terminare la lettura di un suo libro (a proposito: di Camilleri è uscito il centesimo volume) che già ne è nato uno nuovo. Per dire.
Ci sono tanti motivi per celebrare con una monografia ad hoc il nostro P. Francesco D’Acquarica, Missionario della Consolata, giramondo per amore di Cristo (e dei poveri cristi d’America, d’Africa e soprattutto d’Italia), ma con il pallino della sua terra natia che in questo caso risponde al dolce nome di Noha. Sì, nel 2011 ha celebrato il cinquantesimo della sua ordinazione sacerdotale, lo scorso anno l’ottantesimo genetliaco, quest’anno i 55 anni di Messa, mentre si trova svolgere il suo apostolato a Martina Franca (Ta), come detto sopra.
Ma il nostro “Scritti in Onore” (come altri ne abbiamo pubblicati su altri personaggi nelle edizioni de “L’Osservatore Nohano”) sarebbe roba di poco conto rispetto al monumento che questo gigante della nostra Storia locale (scritta ormai con la maiuscola, grazie anche al suo certosino lavoro) meriterebbe.
E di questo passo, più che tributargli uno “Scritti in Onore”, sarà lui a dedicare a noi altri uno “Scritti in Memoria”.
Antonio Mellone
gen102024
L’Università Popolare “Aldo Vallone” con il patrocinio della Città di Galatina e la partnership dell’Università del Salento e della testata cittadina, il galatino, soggetti questi presenti nel Comitato organizzatore del convegno, ha organizzato la presentazione degli Atti del Convegno di studio, Antonio Antonaci, il sacerdote lo studioso il pubblicista, svoltosi a Galatina il 27 settembre 2021, in occasione del decennale della morte dell’illustre prelato.
L’evento si svolgerà oggi 10 gennaio 2024 alle ore 18:00 nella Sala conferenze dell’ex Monastero delle Clarisse: introdurrà i lavori il Presidente dell’Università Popolare “Aldo Vallone, prof. Mario Graziuso, e porgeranno il saluto istituzionale il Sindaco di Galatina, dott. Fabio Vergine, il prof. Pietro Giannini, professore emerito dell’Università del Salento, e don Francesco coluccia, Direttore de il galatino.
La relazione sulla pubblicazione è stata affidata all'Arcivescovo di Otranto, padre Francesco Neri che ha accolto l’invito con particolare interesse ed entusiasmo.
Gli Atti del Convegno sono stati curati dal prof. Pietro Giannini e dalla prof.ssa Anna Maria Mangia e pubblicati, grazie alla preziosa disponibilità del prof. Ennio De Bellis, nella Collana Aristotelica Traditio, edita dalle Edizioni Milella, “giusta collocazione per un volume dedicato ad uno studioso come A. Antonaci, che proprio alla tradizione Aristotelica in Terra d’Otranto ha dedicato il suo maggiore impegno scientifico”.
Nella Premessa al volume si legge che “il Convegno ha voluto essere un doveroso omaggio ad un cittadino di Galatina che ha onorato la sua città con il suo impegno sacerdotale e culturale ed ha mostrato sempre, anche con prese di posizione vigorose e decise, di contribuire al miglioramento della condizione dei suoi concittadini, di tutti i suoi concittadini senza alcuna distinzione.”
E la pubblicazione degli Atti del Convegno rappresenta un ultimo tassello della volontà di mantenere vivo il ricordo di un uomo che ha dato lustro alla nostra città, attraverso i contributi dei relatori del Convegno, una Nota biografica su mons. Antonio Antonaci ed una Bibliografia dei suoi scritti “che hanno lo scopo di offrire informazioni per comprendere meglio la sua vita e la sua attività intellettuale.”
Nota redazionale
dell’Università Popolare Aldo Vallone
lug292020
Venerdì 31 luglio 2020, alle ore 20.30, presso il Chiostro del complesso monastico di Santa Chiara, in piazza Galluccio a Galatina, avrà luogo la presentazione del Titano 2020, supplemento de “il Galatino”, per la prima volta in veste di monografia, dedicata a Monsignor Antonio Antonaci, primo Direttore del giornale, nell’occasione del centenario della nascita. L’opera ripercorre e tratteggia a tutto tondo questa figura illustre del panorama intellettuale galatinese, salentino e nazionale, sotto il profilo ecclesiastico, accademico, editoriale, privato, con un racconto a più voci, impreziosito dal ricco corredo fotografico in gran parte inedito.
Nell’opera i contributi di: Marcello Amante, don Francesco coluccia, don Paolo Ricciardi, don Aldo Santoro, Tommaso Manzillo, Giorgio De Giuseppe, Pietro Giannini, Luca Carbone, Giancarlo Vallone, Alessandra Beccarisi, Rossano Marra, Arnaldo Legittimo, Antonio Mellone, Antonio Mele (Melanton), Anna Maria Mangia, Daniela De Santis, Lucia Tundo.
Nel rispetto delle misure di distanziamento, previste dalla normativa anticovid, l’ingresso sarà possibile solo su prenotazione, fino alla copertura dei posti disponibili.
Info e prenotazioni redazione@ilgalatino.it
Cogliamo l’occasione per invitare la S.V. a prendere parte, venerdì 31 luglio 2020, alle ore 20.30, presso il Chiostro del complesso monastico di Santa Chiara, in piazza Galluccio a Galatina
Il Presidente
Piero De Matteis
giu262023
Si è svolta giovedì 22 giugno la cerimonia di premiazione del concorso Rotary International distretto 2120 “Rotaryuniamoci per nutrire meglio e fare un bidone allo spreco”, un progetto distrettuale “nutrire ed educare nel contrasto allo spreco alimentale, all’obesità adolescenziale e nel rispetto dell’agricoltura e di ambiente sostenibili”, nato con l’intento di accrescere la consapevolezza delle nuove generazioni e delle famiglie sulla rilevanza del tema alimentare in tutti i suoi aspetti e sull’importanza della lotta allo spreco alimentare.
Su questo tema delicato e attuale si sono confrontati gli studenti delle classi 2C e 2E della scuola secondaria di I grado il 27 marzo scorso, alla presenza dei genitori e degli specialisti del Rotary Club di Galatina, Maglie e Terre d’Otranto per migliorare la consapevolezza dei ragazzi e delle famiglie sull’importante tema alimentare analizzato in tutti i suoi aspetti (salute, sani stili di vita, consumo consapevole senza sprechi, produzione circolare e sostenibilità) e responsabilizzarli sull’opportunità di prevenire le malattie ed evitare sprechi.
Dopo il momento formativo, gli studenti si sono cimentati nell’elaborazione di un progetto per partecipare al concorso, il cui obiettivo principale era quello di aumentare la consapevolezza del valore del cibo e diffondere le buone pratiche per ridurre gli sprechi e generare, partendo alla scuola, un’autentica cultura di comunità in linea con i valori e i principi Rotariani.
Il Rotary Club Galatina Maglie Terre D'Otranto, nelle persone del Presidente del club Luciano Vergari e del consigliere delegato Stefano Scarpa, alla presenza del Governatore Nicola Maria Auciello, nella giornata di chiusura del progetto hanno ricevuto la menzione speciale per l'elaborato sviluppato dagli alunni della Classe II E, classificata tra i primi 3 su 160 progetti dell'intero Distretto 2120 di Puglia e Basilicata.
Giovedì scorso è stato proprio il presidente Vergari con la consorte Annuska Carrozzini a consegnare alla dirigente Luisa Cascione la targa di riconoscimento, la pergamena di merito alla docente delegata Federica Lezzi e delle chiavette USB agli alunni vincitori ( coluccia M., Colazzo C., De Matteis E., Mengoli G., Maiorano A., Cacciuottolo C., De Tommaso F. e Geusa C.) che insieme all'insegnante Maria Rosaria Rizzo hanno presentato il progetto vincitore.
Un ringraziamento per questo ennesimo traguardo raggiunto dalla nostra scuola va agli studenti ed alle loro famiglie ed a tutti i docenti coinvolti Lezzi, De Matteis, Lagna, Zizzari, Rizzo, Coccioli e Nassisi, che hanno accompagnato gli studenti delle due classi interessate alla progettazione dei lavori. Resta la certezza, al di là del premio ricevuto, che il valore più importante dell’iniziativa è stato l’aver contribuito ad aumentare la conoscenza e la consapevolezza su un tema, che sicuramente sarà seguito con grande attenzione dai ragazzi nel corso della loro vita.
Fiorella Mastria
nov272023
ott282022
L'incontro di educazione alla legalità e alla cittadinanza attiva del 27 ottobre 2022 si è svolto presso l'Auditorium del nostro Istituto, con la partecipazione di 3 ospiti di grande spessore: il Sindaco di Galatina Dott. Fabio Vergine, il Giudice Dott. Francesco Mandoi ed il Parroco antimafia Don Antonio coluccia.
Tutte le classi della scuola hanno avuto l'opportunità di partecipare all'evento: 250 studenti circa in presenza ed i restanti di entrambe le sedi in live streaming sulla piattaforma Workspace.
Gli alunni ed il personale scolastico presenti in sala hanno ascoltato con grande attenzione le relazioni presentate, con particolare riferimento alla realtà del territorio salentino, che purtroppo è tutt'altro che immune dal fenomeno mafioso. Non sono mancati momenti di dibattito e domande rivolte ai relatori, con l'intervento anche dei neo-eletti Rappresentanti di Istituto.
Una giornata di studio, approfondimento e crescita umana e culturale per i ragazzi, inserita nell'ampliamento dell'offerta formativa del "Laporta/Falcone-Borsellino", che negli ultimi anni ha scelto di orientare il suo piano di studi ai temi della cittadinanza consapevole.
.I.S.S. "Laporta/Falcone-Borsellino" - Galatina
mag122010
giu192012
L'associazione Medici Cattolici Italiani sezione di Otranto, con il patrocinio dell'Ordine dei Medici Chirurghi di Lecce e ASL Lecce organizza domenica 24 giugno il convegno "L'Uomo Persona nel Fine Vita", che si terrà presso la Chiesa "Madonna delle Grazie" in Noha di Galatina
Programma:
ore 16.45 Accoglienza delle Autorità e Partecipanti;
ore 17.00 Preghiera del Medico Cattolico e riflessione di Sua Eccellenza Mons. Donato Negro, Vescovo della Diocesi di Otranto;
ore 17.30 Relazione tenuta dal Dott. Cera Gennaro, Dirigente medico IRCC
"Casa Sollievo della Sofferenza" di San Giovanni Rotondo, Presidente dell'Associazione Scienza &Vita di San Giovanni Rotondo, Dottore di ricerca in Bioetica;
ore 18.30 Discussione;
ore 19.00 SS. Messa presieduta da Mons. Francesco coluccia, Assistente Ecclesiastico dell'Associazione Medici Cattolici Italiani della sezione di Otranto.
mar052011
Il paradosso di un grande immobile, confiscato a Noha di Galatina al clan dei fratelli coluccia, capibastone della sacra corona unita nel centro del Salento. Il progetto per farne un centro culturale c'è: l'ha stilato Brizio Montinaro, fratello di Antonio, il caposcorta di Giovanni Falcone morto nella strage di Capaci. I fondi anche: un milione di euro erogato al Comune di Galatina dal Ministero dell'Interno. Allora perché il progetto non parte? La risposta vera arriva nei fuori onda del sindaco Giancarlo coluccia.
Dalla puntata dell'Indiano (TeleRama) dedicata al tesoro della Scu, andata in onda il 3 febbraio 2011, di Danilo Lupo e Matteo Brandi, con i contributi musicali di Andrea Senatore
giu132015
set032009
Programma delle Manifestazioni
08 settembre
Presterà servizio il Gran Concerto Musicale “S. Cecilia” - Città di Sogliano Cavour (LE)
Le luminarie saranno accese dalla Premiata Ditta Cav. Cesario De Cagna di Maglie (Le)
mag232012
Oggi, 23 maggio 2012, ha avuto inizio il Piedibus di Noha.
Ci si è ritrovati alle 7.45 presso la Trozza, Capolinea della linea A – Azzurra - e alla presenza del neo Sindaco Dott. Cosimo Montagna, del Parroco di Noha Don Francesco coluccia, del Capitano dei Vigili Urbani Domenico Angelelli e dell’agente Mary Scalese, il Dirigente Scolastico dell’Istituto Comprensivo Polo 2 di Galatina Dott.ssa. Eleonora Longo ha tagliato il nastro dando il “Via!” alla fase iniziale del Piedibus.
Subito dopo le autorità presenti si sono spostate in via Bellini angolo via D’Annunzio, Capolinea della linea B – Verde – per ufficiare, anche per questa linea, l’inizio.
Con un pizzico di emozione e con tanto entusiasmo gli alunni, i genitori - accompagnatori, il personale dell’Associazione “Le Sentinelle” di Noha si sono incamminati verso la scuola, passando dalle altre fermate, godendo della salutare aria mattutina.
lo staff del Piedibus
nov172013
Singolare evento la visita di San Gabriele dell’Addolorata che dall’Isola del Gransasso giunge a Noha. "Giovane Santo che a soli 21 anni ha saputo incarnare il vangelo di Gesù Cristo in un amore incondizionato a servizio dei più poveri. La Sua presenza sarà l’occasione per rinvigorire il dono della fede e sollecitati dal suo esempio sprone per un’azione caritativa e solidale a servizio dell’uomo" "La mia vita è una continua gioia. Non cambierei un quarto d'ora di questa vita" diceva. Questa testimonianza diventa stimolo per i giovani affinché vivano con entusiasmo e gioia la propria esistenza. Come loro patrono Egli viene ad incoraggiarli e a sostenerli. Si vivrà un’esperienza di gioia e di speranza." afferma il parroco Don Francesco coluccia
Il programma prevede:
Lunedì 18 Novembre
Ore 17.00 Arrivo dell’Urna di San Gabriele (ingresso di Noha – via Castello) Corteo ed Accoglienza in P.zza San Michele, Momento di preghiera, Saluto del Parroco, del Sindaco e del Rettore del Santuario
Ore 18.00 Solenne Celebrazione Eucaristica presieduta dal Parroco Don Francesco coluccia
Ore 21.00 Veglia di preghiera animata da Padri Passionisti
Ore 22.00 Preghiera continuativa
Martedì 19 Novembre
Ore 8.30 Santa Messa
Ore 9.30 Visita della Scuola dell’Infanzia “San Michele Arcangelo”
Ore 10.30 Via Crucis
Ore 15.30 Visita dei ragazzi del catechismo
Ore 17.00 Santo Rosario Meditato
Ore 18.00 Solenne Celebrazione Eucaristica presieduta da Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Donato Negro, Arcivescovo di Otranto
Ore 21.00 Proiezione del Musical “Gabriele dell’Addolorata, un silenzio sospiro d’amore”di Carlo Tedeschi
Ore 22.00 Preghiera continuativa
Mercoledì 20 Novembre
Ore 8.30 Lodi
Ore 9.30 Celebrazione eucaristica e rito dell’Unzione degli Infermi
Ore 10.30 Adorazione eucaristica – confessioni
Ore 12.00 Benedizione eucaristica
Ore 15.00 Celebrazione della Parola, Saluto e partenza dell’Urna del Santo
Per prenotazione visite gruppi info@francescocoluccia.it - Tel./fax: 0836/602129
In DIRETTA streaming su InondazioniTv dalle ore 16.30 alle 19.30 di lunedi 18 ottobre e dalle 15 alle 18 di mercoledì 19 ottobre
nov182011
Nella scuola di Noha, qualcosa non va. Le mamme degli alunni sono esasperate dalla carenza di articoli igienici nei rispettivi istituti.
Stando a quanto si legge su Quotidiano di Puglia, mancherebbe la carta igienica e non solo. Una situazione questa davvero insostenibile per i genitori tanto che avrebbero intenzione di chiedere udienza al sindaco Giancarlo coluccia.
La dirigente del secondo Polo Eleonora Longo afferma che le forniture arrivano con il contagocce. Del resto sottolinea anche che, sollecitano di continuo l’amministrazione per la donazione di detersivi, saponi e tutto ciò che occorre per l’igiene personale, ma purtroppo la situazione non migliora.
Sorpresa e scandalizzata, la consigliera comunale Pd Daniela Sindaco: “Sono cose che non si sono mai viste, segno della totale inadeguatezza di questa maggioranza e del sindaco che ha tenuto per sé la delega all’istruzione con questi mortificanti risultati”.
mar102012
In comune era registrata come deposito per attrezzi agricoli, ma in realtà era una villa di centottanta metri quadrati. Di proprietà, parrebbe, dell'esponente di spicco del clan coluccia.
A scoprire l'illecito edilizio sono stati i carabinieri della compagnia di Gallipoli, coadiuvati dai colleghi di Galatina. Dopo approfondite analisi presso l'ufficio tecnico del comune di Galatina, i militari hanno appurato che, nel 2007, i due proprietari, di 61 e 66 anni, avrebbero presentato domanda di ristrutturazione, con modifiche interne ed esterne, di un fabbricato rurale adibito a deposito, in località "Naie" a Noha. Una volta giunti sul posto per il sopralluogo, i carabinieri si sono invece trovati davanti una villetta di due piani, con annessa legnaia, anch'essa abusiva. Con l'escamotage del rifacimento del fabbricato, infatti, la casa sarebbe stata realizzata senza aver richiesto, e quindi tantomeno ottenuto dal comune, alcun permesso di costruire.
I proprietari sono stati quindi denunciati a piede libero per violazione del testo unico sull'edilizia, mentre la villetta è stat posta sotto sequestro ed è ora a disposizione dell'autorità giudizairia.
fonte: ilpaesenuovo.it
apr112020
dic292018
La serata ospiterà due batteristi di fama internazionale: Mylious Johnson e Gareth Brown che attualmente fanno parte rispettivamente della band di Giorgia e Jovanotti. Il concerto prevede anche la presenza di Carolina Bubbico, musicista, compositrice e direttore d'orchestra che presenterà alcuni brani tratti dai suoi album e cover internazionali. Molti saranno i musicisti che si avvicenderanno, a partire da Luca Roselli alla console, Sandro Sax al Sassofono e l'intervento di Emanuele coluccia, galatinese, musicista polistrumentista, attualmente in tournée per presentare il suo disco Birthplace.
L'apertura del concerto sarà dedicata al musicista Raffaello Murrone, recentemente scomparso. Video, interviste ed interventi dei suoi allievi contribuiranno a ricordare una figura molto amata dalla comunità. Un tributo doveroso per chi ha dedicato la sua esistenza allo studio della batteria e della musica in genere.
La direzione Artistica dell'evento è affidata a Gigi Rigliaco.
MYLIOUS JOHNSON è una delle attuali nuove generazioni di batteristi in circolazione. Mylious ha iniziato a suonare in cori gospel della chiesa e successivamente ha allargato i suoi orizzonti musicali al Jazz, all’Hip Hop, al Pop, poi all’arena drumming del rock. Esplorò la sezione rock dei negozi di dischi e comprò quasi l’intera collezione di Led Zeppelin e The Who per afferrare l’atmosfera ‘rock’ da quelle rispettive icone della batteria. È un batterista ben arrotondato con il suo stile equilibrato di R ‘n’ B, rock e jazz che lo colloca nel regno dei nuovi batteristi che si inseriscono nella mappa della batteria nella musica di oggi. È stato in grado di utilizzare questa combinazione di stili lavorando con Pink, Joe, 98 Degrees, Jessica Simpson, Mariah Carey, Alex Bugnon, Jovanotti, Tiziano Ferro, Sladu e Friends, Gianna Nannini, Emma. Attualmente è il batterista ufficiale di Giorgia.
GARETH BROWN, di origini giamaicane, è un richiestissimo session man, sempre impegnato in studio di registrazione. Da tempo è il batterista della focosa band di Jovanotti, ma ha all’attivo il progetto solista Jungle Green e ha lavorato con molti musicisti, tra cui Donna Summer, Rihanna, Craig David, TIziano Ferro, Joss Stone, Rita Ora e molti altri. Brown è considerato tra i 10 più importanti batteristi del Regno Unito, ha collaborato con moltissimi artisti a livello internazionale. Ha all'attivo il progetto solista Jungle Green, che mescola il reggae alla fusion, al jazz e al rock. Il tutto con venature soul che rendono la musica del batterista londinese una mescolanza di generi che affascina per la commistione di sensibilità e ritmi diversi.
CAROLINA BUBBICO, pianista, cantante, compositrice, arrangiatrice è attiva sulla scena musicale dal 2011 quando esordisce con l’originale progetto in solo “One girl band” che la vede impegnata nell’uso di più strumenti musicali, una loop machine, le percussioni oltre alla voce e al pianoforte. Nel 2017 compie un tour in Italia con il Maestro Peppe Vessicchio e i musicisti del Sesto Armonico per “Il grande viaggio insieme” di Conad. A dicembre 2017 è stata ospite, come cantante, arrangiatrice e direttrice per “The Brass Group” al Real Teatro Santa Cecilia di Palermo per la rassegna Brass in Jazz. Al Festival di Sanremo 2015 era in veste di arrangiatrice e direttrice d’orchestra per Il Volo, vincitori tra i Big e per Serena Brancale tra le giovani proposte.
Ufficio Stampa Marcello Amante
nov242010
Son 25 gli arresti eseguiti dai carabinieri della compagnia di Gallipoli e della tenenza di Copertino. L'operazione è stata denominata 'Mercante in fiera'. Il blitz mette in ginocchio gestori e manovalanza del narcotraffico tra Copertino e Galatina. Sono queste le zone di influenza e le piazze di due distinti gruppi che fanno capo al clan dei coluccia, attivo nel galatinese. Figura centrale dell'organizzazione un 40enne di Noha.
Al gruppo criminale è contesta anche, e da qui il nome dell'operazione 'Mercante in fiera', il tentativo di mettere le mani sull'Ente Fiera di Galatina. Le indagini sono partite dalla denuncia, risalente al 2009, di un imprenditore finito nel mirino dell'attività estorsiva dell'organizzazione.
Nel corso del blitz è stato sequestrato 1kg di marijuana e quantitativi minori di cocaina ed eroina, oltre una pistola calibro 6.35. E' stato arrestato chi la deteneva. In tutto sono 15 gli indagati a piede libero.
per maggiori informazioni sull'operazione "Mercante in fiera" clicca qui.
Di Seguito il link del video dell'arresto mandato in onda da TeleRama News
dic072010
L’intestata Associazione ha organizzato, nella sala Celestino Contaldo presso il Palazzo della Cultura “Zeffirino Rizzelli – Galatina, per il prossimo 10 Dicembre, un incontro, aperto alla cittadinanza e patrocinato dal Comune di Galatina, per la presentazione di “ABCDONNA”, il mensile declinato al femminile – incontro sul tema: “DonnArte, oltre i confini del Salento”.
L’Associazione intende promuovere dibattiti pubblici, incontri, conferenze, manifestazioni sociali e culturali, coinvolgendo le varie Associazioni e Aziende, pubbliche e private, per dare spazio a quanti, professionisti del territorio di riferimento, attraverso il proprio impegno, sacrificio, dedizione e costanza, hanno saputo valorizzare la propria terra.
E proprio in tale direzione essa propone, come primo evento di una serie, la presentazione della suddetta rivista, prodotto editoriale locale che è pensato e realizzato da donne per le donne, poiché tante sono le donne salentine che si impegnano in diversi settori o che conducono delle vite straordinarie, che si sono impegnate nel lavoro o che hanno scelto di dedicare attenzione ad altro: ognuna di loro avrà modo di raccontarsi.
Saranno presenti il Presidente della Provincia di Lecce, Antonio Gabellone, l’assessore alle Politiche sociali della Provincia di Lecce, Filomena D'Antini Solero, la Consigliera delle pari opportunità, Serenella Molendini, il Sindaco di Galatina, Giancarlo coluccia, il Vicesindaco con delega alle Politiche Sociali - Pari Opportunità, Pasqualina Maria Villani.
L’incontro avrà inizio alle ore 17.00 del 10 Dicembre c.a..
Per eventuali ulteriori informazioni:
Avv. Valentina Castorina
Via Piemonte, 6 – LECCE
Corso D’Enghen, 41 – GALATINA
Tel. 0832.242851
Fax 0832.331464
Cel 349.0697795
Con il Patrocinio del Comune di Galatina
dic102010
Con una lettera raccomandata inviata in data 30 novembre 2010 che aveva come oggetto ” istanza di intervento tecnico per il controllo dei progetti denominati "Gamascia1- Società Fotowatio Italia Galatina S.r.l. " e "Galatina – Società SunRay Italy S.r.l." indirizzata al sindaco e per conoscenza all’assessore al ramo Carmine Spoti, ed inoltre a Maria Grazia Sederino Consigliere Comunale con delega all'Energia da fonti rinnovabili, il comitato ” I dialoghi di Noha ” a contestato la scelta di invadere il territorio con campi sterminati di silicio. Ma ecco il testo della missiva ” Gentilissimo Signor Sindaco e gentilissimi arch.tto Maria Grazia Sederino e avv. Carmine Spoti, con la presente, il Comitato "I Dialoghi di Noha", con i suoi degni rappresentanti Marcello D'Acquarica, Antonio Mellone, che supportati da oltre 350 cittadini che ne hanno condiviso le battaglie, lottando contro le facili concessioni volte a distruggere centinaia di ettari di campagna ( come per esempio le ben 11 concessioni "furbescamente" attigue in Contrada Roncella ), si appellano alle Vostre Autorità affinché vengano autorizzati ed eseguiti in tempi brevi, da parte degli enti tecnici competenti, come già avvenuto per la concessione in area Duca, i controlli dei progetti in oggetto, come prescritto nelle norme di sicurezza delle Autorizzazioni Uniche pubblicate sul Bollettino Ufficiale della Regione Puglia n. 90 del 20.05.2010 di SunRay S.r.l. e n. 148 del 23.09.2010 di Fotowatio S.r.l. Fra le condizioni poste sui Bollettini indicati, è spesso presente il diniego dell'uso del cemento (vedi per es. al punto 15 di pag. 14665 del B.U.R.P. n. 90), cosa che contrasta fortemente con la probabile costruzione di una mega centrale elettrica su piattaforma in cemento armato volturata dalle due società suddette in favore di TERNA – Rete Elettrica Nazionale S.p.A. Sono tante le potenziali incongruenze da verificarsi in corso d'opera.
A titolo esemplificativo si citano alcune: i possibili ritrovamenti archeologici; la corrispondenza ai dettami che riguardano il divieto dell'uso di prodotti chimici; l'autorizzazione allo scavo di pozzi per l'utilizzazione delle acque sotterranee; il controllo delle piantumazioni perimetrali; le distanze dal ciglio strada e dalle abitazioni; la recinzione, che deve essere realizzata lasciando ogni 10 metri varchi delle dimensioni di 40×40 cm, o in alternativa la rete deve essere posta ad un'altezza di 30 cm dal suolo, al fine di consentire il passaggio di animali selvatici; la costruzione delle piste provvisorie all'interno dell'area, che invece sembrano essere state fatte in modo definitivo; i termini di inizio, completamento e collaudi; le eventuali depressioni morfologiche soggette a fenomeni alluvionali; gli scavi dei cavi-dotti di attraversamento delle S.P. 41 e 47; l'autorizzazione per gli eventuali tagli di piante di origine naturale e non, e la salvaguardia dei muretti a secco presenti sul confine delle aree delle società interessate. In riferimento all'articolo 9 del Bollettino n. 90, che dice:
…il controllo e le verifiche sono demandate al Comune, la Regione Puglia Servizio Energia, Reti e Infrastrutture materiali per lo sviluppo si riserva ogni successivo ulteriore accertamento…, chiediamo, quindi, che siano monitorate, mediante l'Ufficio Tecnico e la vigilanza edilizia, le attività degli impianti relativi alle Autorizzazioni Uniche rilasciate alle Società SunRay Italy S.r.l. ed alla Società Fotowatio Italia Galatina S.r.l. “.
Pare che in risposta alla lettera proprio oggi a detta del consigliere comunale Pepe si svolgeranno i controlli, da parte delle autorità comunali preposte, calendarizzati e programmati per venerdì 10 dicembre. Vi terremo sicuramente informati sui risvolti e controlli e sopratutto sulle scelte finali dell’amministrazione comunale coluccia riguardo l’impianti in questione, ricordando, come già l’attuale amministrazione si sia spesa in favore di questi progetti, in cambio di ammodernamenti e costruzioni di nuovi canili comunali, oppure la manuntenzione delle villette cittadine S. Francesco in centro e Giovanni Fedele nel rione Italia.
Raimondo Rodia
http://galatina.blogolandia.it/
mag232012
Ringrazio sinceramente tutti gli elettori che ancora una volta hanno voluto dimostrare la loro fiducia nei miei confronti sostenendomi in questa campagna elettorale: agirò coscientemente per il bene della collettività.
La situazione economico-finanziaria presente all’indomani della mia sfiducia mi porta a ritenere indispensabile un impegno serio, ponderato e puntuale da parte di tutti.
Quello che auguro all’Amministrazione Montagna, e che mi auguro come cittadino prima e come consigliere dopo, è che si riesca a garantire la stabilità di governo conditio indispensabile per la realizzazione di progetti condivisi e per lo sviluppo del nostro territorio.
Ritorno ad essere “membro dell’opposizione”, consapevole che anche in questo ruolo bisogna operare responsabilmente. La mia non sarà “la politica dei no a prescindere” bensì un’attività costruttiva per il bene del territorio: i progetti validi vanno sempre condivisi qualunque sia il colore di chi li propone.
Nel ringraziarVi ancora una volta per il supporto datomi, ribadisco la mia disponibilità ad ascoltare tutte le istanze da tradurre in progetti concreti per contribuire in maniera forte alla realizzazione di tutte quelle potenzialità da sempre riconosciute a Galatina,Noha, Collemeto e Santa Barbara.
Giancarlo coluccia
lug182021
Lunedi 19 luglio, in occasione del 29^ anniversario dell'attentato di Via D'Amelio, a Palermo, in cui furono uccisi dalla mafia il giudice Paolo Borsellino e cinque agenti della scorta, Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina, l'Amministrazione Comunale propone alla cittadinanza l'opera teatrale "Falcone e Borsellino, storia di un dialogo" scritta dalla dott.ssa Maria Francesca Mariano, Magistrato della Corte di Assise presso il Tribunale di Lecce.
L'opera, testo ufficiale del Centro Paolo Borsellino, è portata in scena dalla compagnia Témenos - Recinti Teatrali.
La manifestazione si terrà alle ore 21:00 presso l'ex complesso Monastico delle Clarisse di Santa Chiara, in Piazzetta Galluccio,
Dopo il saluto del Sindaco Marcello Amante, ci saranno i contributi di don Antonio coluccia, prete impegnato nella lotta alle mafie, del dott. Salvatore Cosentino, Sostituto Procuratore Generale presso la Corte di Appello di Lecce e della stessa dott.ssa Mariano, autrice.
Si accede fino ad esaurimento posti con prenotazione.
Telefono cell. 339.2083374 dalle ore 15:00 alle ore 20:00 dei giorni 16/17/18/19 luglio
Ufficio stampa Marcello Amante
sindaco di Galatina
mag022014
gen182011
In questi ultimi giorni il circolo cittadino IDV di Galatina ” Rosario Livatino ” si è detto sconcertato dall’atteggiamento assunto dal primo cittadino dott. Giancarlo coluccia, che continua a perseverare nel suo diniego verso le istanze dei cittadini, ponendo in essere un atteggiamento freddo, distaccato e carente di trasparenza amministrativa. Quest’ultimo, infatti, non rispondendo alle istanze ed alle attese della gente, viola con il suo comportamento l’ex art. 22 delle legge 241/1990 e artt. 5 e 6 D.P.R. n. 184/2006 in materia di accesso agli atti amministrativi voluta dal Presidente Napolitano. Nella fattispecie, non consentire al responsabile del circolo cittadino de l’Italia dei Valori di Sogliano Cavour, Corrado De Paolis, di accedere agli atti amministrativi rigurdanti l’attività estrattiva della cava di calcarenite in località “Mariantonia” a Galatina, e confinante col comune di Sogliano Cavour, lede il diritto di quelle che sono le legittime prerogative di un responsabile politico cittadino, che è tenuto a valutare la percorribilità di azioni politiche ed eventualmente giudiziarie a difesa dei diritti della cittadinanza.
Nonostante i continui solleciti, a distanza di quasi 6 mesi il sindaco coluccia non ha ancora evaso questa richiesta nè tantomeno ha giustificato il suo no . Pertanto, sono state trasmesse al Prefetto di Lecce dott. Mario Tafaro le sue gravi inadempienze per i provvedimenti del caso. Il circolo IDV di Galatina più volte ha raccolto le lamentele dei propri concittadini, che al pari degli amministratori sono titolati alla gestione della cosa pubblica, ed invita vivamente il sindaco coluccia ad un comportamento più leale e sincero verso la collettività, per non rompere quel filo che intercorre tra le parti già logorato nonostante siano trascorsi soltanto pochi mesi dall’insediamento di questa amministrazione comunale.
mar132012
Prime condanne, a seguito di giudizio con rito abbreviato, nell'ambito dell'inchiesta scaturita dall'operazione "Canasta". Il gup Ines Casciaro ha condannato a 3 anni e quatro mesi di reclusione Gabriele Antonio De Paolis, 34enne di Noha e Giuseppe Perrone, 55 anni, di Galatina. Il sostituto procuratore della Repubblica di Lecce, Elsa Valeria Mignone, aveva invocato una condanna a 5 anni di reclusione per entrambi. L'accusa nei loro confronti era di turbativa d'asta ed estorsione. Reato, quest'ultimo, derubricato dal gup in violenza privata. I due imputati erano assistiti dagli avvocati Luigi Greco e Donato Sabetta. Assolto, invece, perché il fatto non sussiste, Marco Mazzotta, 46enne leccese. A carico dell'imputato un solo episodio di falso in atti pubblici per aver redatto un verbale irregolare nell'ambito di una procedura fallimentare. Secondo la stessa ricostruzione accusatoria, però Mazzotta avrebbe operato sempre in buona fede. Il 46enne era assistito dall'avvocato Amilcare Tana.
Quella condotta per due anni dai militari del Comando provinciale della guardia di finanza di Lecce, sotto la guida del comandante del nucleo di polizia tributaria, il colonnello Vito Pulieri, e coordinata dal sostituto procuratore della Direzione distrettuale antimafia di Lecce, Elsa Valeria Mignone, è un'inchiesta che ha evidenziato gli interessi del malaffare e della criminalità organizzata nel mondo delle aste giudiziarie per i beni mobiliari e immobiliari del Salento. Un sistema fatto non solo di aste pilotate e truccate con la copertura di professionisti al di sopra di ogni sospetto, ma anche di connivenze e relazioni tra uomini d'affari e pubblici ufficiali. Sullo sfondo due dei clan storici della Sacra corona unita salentina, quello dei Padovano di Gallipoli e dei coluccia di Galatina, che avevano incentrato i loro interessi economici proprio sulle aste giudiziarie.
Due le figure principali al centro dell'inchiesta, quella di Carmelo Tornese, 64 anni, direttore dell'Istituto vendite giudiziarie (gestito da una società facente capo ai figli), e quella di Giancarlo Carrino, 49 anni, "faccendiere" originario di Nardò. Il primo avrebbe avuto un ruolo di factotum nel settore dell'esecuzione mobiliare, mentre Carrino avrebbe gestito il redditizio mondo dell'esecuzioni immobiliari. Sarebbe stato sempre il faccendiere neretino, come evidenziato dalle numerose intercettazioni telefoniche, a gestire in prima persona i rapporti con i fratelli Padovano, Salvatore (alias "Nino bomba") e Rosario. Ventisette, complessivamente, gli imputati finiti a processo.
fonte: lecceprima.it
set062024
La Madonna delle Grazie s’incammina lungo le stradina della piccola Noha agghindata dalle parature della premiata ditta Cesario De Cagna in occasione della festa a Lei dedicata. La processione che La porta fra i fedeli si avvia alle 20 di sabato 7 settembre, dopo la messa sulle marce dell’orchestra di fiati “San Gabriele dell’Addolorata” di Noha.
Al rientro la statua è salutata dai fuochi d’artificio della ditta coluccia di Galatina, mentre in serata, a partire dalle 21.30, si balla con Musicarella Sprint.
Domenica 8 le messe sono celebrate durante tutta la giornata, fino a quella delle 19. Poi alle 21 spazio alla serata di pizzica degli Scazzacatarante.
Legata alla festa religiosa c’è la fiera della Madonna delle Grazie, con la sfilata dei cavalli che – per questioni di cavalleria – si svolge la domenica successiva (vedi rubrica Sagre e feste).
nov082010
Paola Rizzo inimitabile pittrice d'ulivi
Don Francesco coluccia direttore del Laboratorio Culturale Benedetto XVI - Noha
Paola Congedo della Biblioteca Giona
Denise D'Amato amica dell'autore
Antonio Mellone dell'Osservatore Nohano
Martina Chittani
Michele Stursi autore de "Il Mangialibri"
Il brindisi finale
ott232022
Assuntina coluccia, classe 1936, è nata a Noha da Luigi coluccia e Aurora Tafuri.
Io e Assuntina abbiamo in comune alcuni zii. Per la precisione i coniugi Carmela Tafuri e Michele D’Acquarica, quest’ultimo noto per gli affreschi delle scene del Calvario di Noha e del San Michele di via Santa Rita.
M’incontro con lei a Cutrofiano, dove vive, mentre sono alla ricerca della sepoltura di zio Michele e, sarà per una forma di simpatia, forse per la mia capacità di ascolto, o perché il nome di Noha suscita in lei questa forma di reazione, insomma comincia a raccontarmi dei fatti del tempo che fu. Sembra una valanga inarrestabile.
*
Siamo nel 1940 e Assuntina è una bambina di appena cinque anni. Oggi quella bambina è triste e se ne sta affacciata per un po’ alla finestra di casa sua, quella che guarda su via Castello. Ammira le Casiceddhre dei nani, ma i pensieri sono altrove. Suo papà, il suo grande e forte papà è stato inviato in guerra. Nell'ultima cartolina ricevuta da mamma Aurora, scrive:
“Mia cara moglie, siamo accampati sulle rive del Don, pregate per me”.
Assuntina e i suoi due fratellini attendono con trepidazione il suo ritorno. La famiglia di Assuntina vive in un appartamento della masseria cosiddetta Delle Cambare. E si spiega anche la ragione di quel nome: le cambare.
A Noha quasi tutto è di proprietà di Don Celestino, che tutti considerano ancora il “barone”, anche a feudalità abolita. Se un terreno o dei caseggiati non sono del barone allora molto probabilmente saranno della Diocesi che a quei tempi era quella di Nardò. Di fatto le cambare sono composte da un caseggiato antico, con un unico grande portone di accesso posto proprio di fronte a quello delle case di corte (quello su cui insistono ancora oggi le casiceddhre di Cosimo Mariano, l’autore). Entrando, sia a destra che a sinistra ci sono delle stanze, e a quei tempi ogni stanza era sostanzialmente un appartamento.
Dopo l’ingresso e subito a destra, racconta Assuntina, c’era una grande vasca per pigiare l’uva, e dei gradini per salire sulla terrazza dov’erano ubicate altre tre camere. Prosegue Tina: “la mia casa invece era esattamente dov’è ora la farmacia, al piano terra. Mia mamma Aurora mi raccontava di quando sulle terrazze delle case di fronte gli scalpellini costruivano le casiceddhre”.
Anche nella famiglia di suo papà c’erano gli scalpellini, a quei tempi ce n’erano tanti a Noha, e lavoravano tutti. “Sulle terrazze delle case di corte e fino alle casiceddhre, spesso si vedevano passeggiare tanti signori, solo uomini – specifica - tutti eleganti, con vestiti stirati, tanto di cappelli, e scarpe bianche. Alcuni fumavano sigarette, sigari o pipa, sembravano degli dei. A quei tempi chi poteva permettersi certi lussi se non i ricchi?” Continua così Tina: “E quando rientravano dalla caccia, li vedevamo scendere giù nel giardino senza uscire in strada, probabilmente c’era una scala che portava nel giardino e dall’interno si dirigevano verso la casa dei cacciatori. Noi bambini la chiamavamo “il locale rosso del diavolo”, perché lì in quel posto si spartivano la cacciagione ed era tutto pieno di sangue, per terra e sui tavoli, ovunque”. E ancora: ”Erano signori e bevevano il vino o il brandy nel giardino pieno di gigli e papaveri rossi. E festeggiavano un giorno sì e l’altro pure”, e mentre lo ripete mi guarda dubbiosa: “Quella casa ci faceva paura. Più paura del trabucco, dove si diceva che il barone buttasse dentro le persone per punizione”. Dalla casa dei cacciatori allo stabilimento il passo era breve.
“Appena buio, nello stabilimento del Brandy Galluccio, aveva inizio il turno di notte. Di giorno lavoravano gli uomini addetti alla fornace e alle bolliture dei pomodori e delle mele cotogne, di notte entrava la squadra delle donne che a mani nude pelavano i pomodori ancora bollenti per sistemarli nei barattoli di vetro”.
Come? dico io. Perché le donne lavoravano di notte? E Assuntina: “Le donne di giorno dovevano badare ai bambini e governare casa. Per fortuna le cose sono cambiate, e per le donne oggi c’è più rispetto”.
Tina a questo punto si interrompe, fa una breve pausa e passa velocemente al tempo in cui suo papà, il suo grande e forte papà, portava i suoi “campioni” al traino nella Salpa, fino alla rampa che era ad altezza del piano dei carri. Gli operai spingevano su per la rampa le botti di mosto bordolese destinato in Francia e quando tentennavano per il troppo peso, lui scendeva dal carro e con le sue forti braccia sistemava ogni cosa. Luigi, classe 1908, era il fiduciario dei baroni, gestiva lui la manovalanza e trasportava olive e uva. Era allevatore e padrone di tanti cavalli di razza, partecipava sempre alle feste dei cavalli a Noha, e vinceva tanti premi. E tina: “Era già vedovo quando sposa Aurora, nel 1935, lo stesso anno in cui sono nata io. Ma dopo l’addestramento a Copertino e la partenza per il fronte Russo, di lui non si seppe più nulla. Disperso”.
Tina e i suoi fratelli con la loro mamma, impiegata nel Brandy del Barone devono resistere. Per superare l’inverno riescono a recuperare il fasciame delle botti che si rompevano ancora impregnate di uva, si accendevano facilmente e servivano a scaldare la casa. Nel ’49, dopo la morte del barone, lo stabilimento, passato in mano dei nipoti, non rende più come prima, il lavoro per le operaie inizia a scarseggiare, e dunque lei e i suoi, rimasti senza papà Luigi, sono costretti a “emigrare”, cioè a trasferirsi a Cutrofiano, dove la mamma, grazie all’aiuto di mio zio Michele, trova lavoro presso la ditta Ancora, azienda di Galatina ubicata all’interno dei locali del palazzo ducale. Dalla padella alla brace dei soliti signorotti locali.
E’ qui, a Cutrofiano, che Tina vive ancora, sempre accogliente, sempre disponibile al dialogo, solare e orgogliosa della sua vita e dei suoi fantastici ricordi. Mi ha detto di ritornare perché si è ricordata di una galleria sotterranea che univa il giardino del palazzo baronale alla Salpa, e anche se non la facevano entrare nello stabilimento, lei sente ancora i profumi delle uve e lo stridio della macina e perfino il sibilo silenzioso della corrente elettrica, che per loro, poveri lavoratori al servizio del barone, era ancora fantascienza.
Marcello D’Acquarica
giu082014
L'esibizione di Dressage di Samuel coluccia a Equestrian Show - Favola di Primavera Noha
mar112018
Al peggio non c’è mai fine. Dal 20 febbraio la sede distaccata del Comune, nella frazione di Noha, è chiusa. Sono andati in pensione gli impiegati comunali distaccati e nessuno si è preoccupato di sostituirli. Quando di trattava di rastrellare voti l’attuale sindaco Marcello Amante ha promesso di tutto e di più ai cittadini delle frazioni, oggi – nonostante ci sia in giunta un assessore nohano – non si preoccupa neppure dei servizi essenziali. Non solo Noha, ma anche a Collemeto l’apertura è limitata a poche ore settimanali. In pochi mesi questa amministrazione sta dimostrando un livello di superficialità, trascuratezza, incapacità a programmare che supera anche il tasso presente nell’amministrazione Montagna di cui è la naturale prosecuzione.
Purtroppo gli esempi di malgoverno sono tanti accompagnati da poche azioni tese a privilegiare alcuni piuttosto che altri. La chiusura della sede comunale di Noha, voluta fortemente dall’allora assessore ai Lavori pubblici Giancarlo coluccia, è tanto più grave perchè denota disattenzione verso i cittadini e – tra le altre – priva il territorio di una presenza istituzionale che in una certa misura è anche garanzia di legalità.
D’altra parte non sorprende che questo sia accaduto perché la latitanza dell’amministrazione Amante sulla gestione della città e delle sue frazioni è sotto gli occhi di tutti. Basta pensare a quanto accaduto con l’appalto per la manutenzione del verde pubblico oggi non curato, con il prato del campo ormai buono solo per il pascolo, con le aiuole che hanno conosciuto giorni migliori.
La determina di cessazione dell’appalto è dell’8 novembre 2017, ma forse solo in questi giorni si sono decisi ad affidare temporaneamente, il servizio per quattro mesi. Se la sono presa con comodo, anche se quando si è trattato dei rifiuti il sindaco Amante si è preoccupato – tra i primi atti – a decidere per la nuova gara. Evidentemente su alcuni argomenti c’è maggiore sensibilità, anche se questa gara ancora non vede luce e si è proceduto ad una proroga di sei mesi. Ma tornando alla manutenzione del verde l’8 ottobre 2012 fu stipulato un contratto per tre anni con la ditta che si era aggiudicato l’appalto. La scadenza dei lavori era fissata per il 31 ottobre 2015, ma a questa data c’è stata una prima proroga di un anno e poi una seconda con cui si è arrivati al 2017. L’obiettivo della seconda proroga era quello di espletare nel frattempo la gara d’appalto cosa questa non avvenuta, ma – nella determina di novembre con cui si chiudeva il rapporto con l’appaltatore - veniva precisato che era in corso la redazione dei documenti tecnici per avviare la gara. Risultato? Solo ora, forse, stanno predisponendo la gara per l’affidamento temporaneo del servizio e di gara per la manutenzione ordinaria ancora non si parla. Noi cittadini “ringraziamo” l’amministrazione Amante.
Il consigliere di opposizione della “Lista De Pascalis”
Giampiero De Pascalis
ago132009
Quale che sia stata la causa irragionevole che ha sfiancato anzitempo le membra di questa maggioranza non ha molta importanza. Restano vani perfino i sacrifici di qualcuno (se mai siano stati fatti) per quel benedetto bene comune, che ogni politico reale o inventato che sia, prima di essere eletto accampa come primo obiettivo. Il guaio è che a pagare in sacrifici (ed in euro) è ancora il popolo, non un ente astratto, non qualcun altro, ma i cittadini di Noha, di Collemeto, di S. Barbara (già penalizzati dalla loro condizione di periferia) e di Galatina, che votando avevano sperato in tempi migliori.
Ma tant’è che oggi, 12 Luglio 2009, con questo venticello di tramontana che a volte ghiaccia il sudore, le dimissioni di 11 consiglieri (la metà più uno, quindi la maggioranza assoluta) hanno prosciolto il Consiglio Comunale con conseguente caduta (nel senso di ruolo politico) del nostro 1° cittadino.
Peggio di così…!
Nuova giunta proposta dal Sindaco prima delle dimissioni dei consiglieri:
Assessori precedenti |
Assessori di nuova nomina |
Assessori precedenti esclusi |
Antonio De Matteis |
Massimo Marra |
Daniela Sindaco |
Giuseppe Quida |
Giuseppe Sansò |
Ubaldo Calabrese |
Enzo Del Coco |
|
|
Consiglieri dimissionari:
Giuseppe De Matteis; Vincenzo Guido; Luigi Marra; Aldo Maccagnano; Tommaso Perrone; Leo Stefanelli; Francesco Sabato; Lorenzo Tundo; Giuseppe Marrocco; Giuseppe Viva; Antonio Pepe.
Assenti:
Graziano Notaro; Giancarlo coluccia.
Marcello D’Acquarica
mar152015
Continua a suscitare e destare grande stupore ed incredulità ciò che avviene nel Centro Polivalente per Minori di Noha, immobile utilizzato, da qualche tempo, per feste di compleanno e ricorrenze varie che niente hanno a che vedere con la destinazione e l’uso istituzionale del fabbricato.
Si organizzano, quindi, feste di compleanno da parte di soggetti privati l’ultima è quella tenutasi la sera del 07.03.2015 - autorizzate, non si capisce a che titolo e con quale autorità, dal rappresentante del Comune nella frazione che, a quanto pare, dispone anche delle chiavi dell’immobile. Circostanza, questa, accertata dal Comando dei Vigili Urbani di Galatina, intervenuti durante la predetta serata.
Ora, al di là di ogni altra considerazione e valutazione, tale situazione è del tutto inimmaginabile ed incomprensibile e non si capisce come ciò possa accadere nella gestione di una struttura pubblica, senza che alcuno intervenga per porre fine a tali abusi. E’ il loro personale modo di interpretare il mandato ricevuto dagli elettori?
Il Consorzio Europa Servizi Formazione e Terzo Settore (C.E.S.F. e T.) di Lecce, poi, titolare della concessione quinquennale, a partire dal 24.05.2013, per la gestione di tale Centro, con l’utilizzo dei fondi POR FERS 2007-2013, ASSE III LINEA 3.2, che fine ha fatto? Si è completamente dileguato ed è sparito? Ha rimesso il tutto nelle mani della rappresentante istituzionale di Noha, come emergerebbe dai comportamenti e dalle circostanze? E quale personale ora ha in carico il Consorzio per assicurare i servizi di cui alla concessione ed al capitolato speciale? Sono mai state determinate le quote per l’uso degli impianti ed approvate le relative tariffe da parte del Comune? Ed ancora, il Servizio Sociale Professionale di Ambito a cui è affidata, ai sensi dell’art. 5 della convenzione, la direzione, il monitoraggio, la supervisione e la valutazione delle attività del Centro, che cosa ha fatto sinora? Ha mai effettuato un controllo tecnico - amministrativo sulle attività e sulla gestione? E’ stato dormiente e beatamente assopito? E per quale ragione recondita?
La struttura, ancora, ad oltre due anni dalla conclusione dei lavori di ristrutturazione, è sempre incompiuta ed ha un collegamento elettrico ad un impianto di cantiere, non si sa quanto tecnicamente corretto; inoltre, l’immobile ha un’agibilità provvisoria e parziale, e non si comprende che tipo di attività possono svolgersi al suo interno. Certamente quelle socio-educativo e ludico-ricreative, ma non feste (private) e veglioncini.
Sindaco Montagna, è sotto gli occhi di tutti ormai l’irresponsabilità e la superficialità della vostra azione politica, assolutamente incapace di frenare e contenere gli “eccessi di entusiasmo” dei suoi componenti. Ma l’Amministrazione che oggi rappresenta, anche se visto il suo totale silenzio a noi sorge più di un dubbio, non si era proposta di governare il bene comune rispettando i criteri della trasparenza e della legalità?
Alla minoranza, oggi, considerato l’assordante silenzio e la continua ed inspiegabile mancanza di risposte, frutto della spavalderia e dell’arroganza che contraddistingue il vostro operato, non rimane altro che interpellare le autorità giudiziarie preposte per appurare e chiarire se vi siano responsabilità concrete nelle numerose inadempienze più volte denunciate.
A quanto ci è dato sapere, anche mentre scriviamo questo comunicato è in corso l’ennesima festa di compleanno, organizzata da soggetto privato per la quale si rivolge invito alle Autorità preposte di compiere le opportune e dovute verifiche.
Giancarlo coluccia
Carlo Gervasi
Antonio Pepe
Francesco Sabato
Massimo Giannini
Giuseppe Spoti
Francesca Tundo
gen022016
Il presepe vivente a grande richiesta verrà riaperto anche oggi 2 gennaio 2016 e nei giorni 3 e 6 gennaio 2016 dalle 17:00 alle 21:30
...
dic212011
Ieri (20.12.2011) il Sindaco Giancarlo coluccia ha azzerato la Giunta e nel pomeriggio sono arrivate a Palazzo Orsini le dimissioni di tredici consiglieri, Piero Lagna, Daniela Vantaggiato e Daniela Sindaco del PD, Maurizio Fedele, Francesco Sabato e Bepi Viva del Pdl, Maria Grazia Sederino dei Moderati, Antonio Pepe Udc, Marco Lagna di Io Sud oltre ai quattro Socialisti Marrocco, Sparapane, Spoti, Biancorosso che già nei giorni scorsi avevano sfiduciato il Sindaco.
Con tredici sottoscrizioni si è così ufficialmente conclusa l'era di Giancarlo coluccia. Ora a Galatina dovrà essere nominato un commissario straordinario.
Speriamo che con l'arrivo della bella stagione anche per Galatina ci sia una PRIMAVERA GALATINASE.
apr122020
dic172012
È questo il titolo del convegno organizzato dall’Associazione Medici Cattolici Italiani (A.M.C.I.) - Sezione di Otranto e dalla Consulta diocesana per la Pastorale della Salute in programma venerdì 21 dicembre, alle ore 18, nella sala convegni dell’Oratorio “Madonna delle Grazie” di Noha.
I grandi temi della bioetica, quindi, saranno al centro del convegno, patrocinato da ASL Lecce, dall’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della provincia di Lecce e dalla Casa Betania, che vedrà la partecipazione, come relatore, del prof. Antonio G. Spagnolo, direttore dell’Istituto di Bioetica e Ordinario di Bioetica presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma. “Etica della vita umana e della vita dell’uomo saranno i temi principali sui quali si incentreranno gli interessi di cui la bioetica si occupa è la persona umana, il suo corpo, la sua salute e la tutela della sua integrità fisica e psichica fin dal momento del concepimento. Un’ampia sfera di principi che comprende dignità e rispetto per la vita, tutti temi che rivestono un ruolo molto importante e che aiutano a comprendere meglio ciò che concerne l’esistenza dell’uomo”.
Il programma prevede la celebrazione della Santa Messa e, a seguire, l’apertura del convegno, presieduto da Mons. Donato Negro, Arcivescovo di Otranto, e moderato dal dott. Antonio Palumbo, presidente AMCI Sezione di Otranto. I lavori inizieranno con la presentazione di don Francesco coluccia, delegato diocesano per la Pastorale della Salute, e proseguiranno con la relazione del prof. Spagnolo e il successivo dibattito aperto a tutti i presenti.
set272024
Vestita a festa dalle luminarie premiata ditta Cesario De Cagna in occasione della festa di San Michele Arcangelo, la piccola [grande, ndr.] Noha omaggia per tre giorni il suo patrono, che la sorveglia e la protegge dall’alto della chiesa parrocchiale.
La ricorrenza inizia sabato 28 settembre con la processione delle 19.30 con il simulacro dell’Arcangelo, accompagnato dalla banda Città di Noha, che presta servizio tutto il giorno.
Domenica 29 la festa continua tra mercatini, luna park per i più piccoli [e anche meno piccoli, ndr.] e cibo di strada da gustare mentre si ascolta il concerto della banda Città di Taviano, sulla cassa armonica, fino al Bolero finale. Si chiude con i fuochi d’artificio a cura della ditta coluccia di Galatina.
Lunedì 30 la festa si congeda con un dj set in piazza, dalle 22. La festa è organizzata ogni anno dal comitato che ha la peculiarità di raggruppare soci che si chiamano in maggior parte Michelino.
apr282023
In silenzio, quasi aspettando che fosse conclamata la primavera, se n’è andata così, Consiglia coluccia.
Noha.it e Noha tutta si stringono intorno al dolore che ha colpito tutti i suoi familiari.
Redazione
apr122023
Si terrà venerdì 14 aprile 2023 dalle ore 08:30 alle ore 14.30 presso l’ex Convento delle Clarisse a Galatina il primo Job Day del progetto di politiche attive del Lavoro “Futura-mente”. Il progetto è stato finanziato dal Settore Lavoro della Regione Puglia con l’avviso Punti Cardinali.
La giornata si dividerà in due sessioni, la prima dal titolo “Le politiche del lavoro per la crescita degli individui” e la seconda “Le imprese artigiane: quale futuro e quali figure professionali?”, entrambe moderate da Carlo Congedo, componente della task force sul lavoro di Regione Puglia.
Nel corso della prima sessione saranno presenti, oltre ai rappresentanti del Comune e del partenariato, anche l’assessore regionale Sebastiano Leo, la direttrice del Dipartimento Politiche del Lavoro, Silvia Pellegrini, il dirigente delle politiche del Lavoro Giuseppe Lella, i rappresentanti di ANPAL e ARPAL, le agenzie rispettivamente nazionale e regionale per le politiche attive del lavoro, e la scuola di management AFORISMA, che cura la direzione scientifica del progetto.
La seconda sessione vedrà coinvolte direttamente le aziende artigiane con la presenza di Antonio coluccia e Andrea Merico dell’associazione BE-ARTS ODV, Francesco Marra, dei pavimenti F.lli Marra, e Luigi Derniolo della pasticceria Eros.
L’Assessore ai Servizi Sociali, Camilla Palombini, e il consigliere delegato alle politiche del lavoro, Stefania Mele, esprimono grande soddisfazione per questo evento che segna l’inizio di numerose iniziative di orientamento al lavoro che saranno organizzate nei prossimi mesi sul nostro territorio. “Fin dall’inizio della nostra attività amministrativa - dichiarano - abbiamo dedicato la massima attenzione al tema delle politiche del lavoro, instaurando un processo partecipato con tutti i soggetti interessati. Siamo grate alla Regione per averci dato l’opportunità, attraverso questo finanziamento, di potenziare i servizi resi ai cittadini“.
Andrea Salvati
mag172023
Il Club per l’UNESCO di Galatina e della Grecìa Salentina, invita la comunità alla Presentazione della Riedizione del Testo d’Arte “Gli Affreschi di Galatina”, saggio di storia e filosofia dell'Arte di Antonio Antonaci, già pubblicato nel 1966 dall'Editore Maestri di Milano, arricchito ora dalla iconografia a colori degli Affreschi dopo il restauro degli stessi; la presentazione avverrà
sabato 20 Maggio 2023 alle ore 19.30 presso la Basilica di Santa Caterina d'Alessandria a Galatina.
Il volume gode della prefazione della Dott.ssa Antonella Cucciniello, già Dirigente Storica dell'Arte del Ministero della Cultura per l'Italia Meridionale, e attualmente Dirigente Storico dell'Arte del Complesso Monumentale e della Biblioteca dei Girolamini a Napoli.
Salvatore coluccia
Club per l'Unesco di Galatina e della Grecìa Salentina
mar192016
La Parrocchia “San Michele Arcangelo” di Noha in collaborazione con l’Associazione Gruppo Masseria Colabaldi di Noha organizzano la Via Crucis con la narrazione del Vangelo e la presenza dei figuranti domenica 20 marzo 2016 alle ore 19.00 P.zza San Michele – Noha (LE). Seguire i passi del Signore sulla Via dolorosa della passione e sulla strada gioiosa della risurrezione. Tutta la Via crucis è un moto di piedi in cammino. All’inizio e alla fine della via Crucis ci sono due donne. La prima, nei giorni immediatamente la passione, si pone ai piedi di Gesù per ungerli e baciarli. Gesù dirà ai suoi accusatori di lasciarla stare perché sta ungendo in anticipo il suo corpo per la sepoltura. Alla fine della Via dolorosa invece c’è un’altra donna che, nel mattino radioso della Pasqua, si getta ai piedi di Gesù per abbracciarli: Gesù allora non vorrà più essere trattenuto e la manderà, vera prima evangelizzatrice, ad annunciare la risurrezione. Le nostre meditazioni scoreranno tra questi due estremi: l’adorazione che si fa sequela del Maestro, e che diventa poi annuncio della Bella Notizia ai fratelli. Tutto passa attraverso il cuore femminile luogo più predisposto ad accogliere la vita nuova che rinasce con la Pasqua e diventa modello per tutti gli uomini. La partecipazione diventerà non presenza spettante, ma sequela che risponde all’invito di Gesù: “Vieni e seguimi”.
Don Francesco coluccia
apr012020
In questo momento, a causa delle restrizioni governative per l’epidemia da coronavirus, vogliamo comunque continuare ad essere vicini alla nostra comunità.
Per questo abbiamo pensato di trasmettere in diretta streaming dalla Parrocchia San Michele Arcangelo in Noha (LE) tutte le celebrazioni della Settimana Santa.
Gli orari sono in funzione delle celebrazioni del Santo Padre Francesco che avranno inizio sempre un’ora dopo tranne: Venerdì Santo la Via Crucis e il Sabato Santo la Veglia di pasqua alle ore 21.00.
Don Francesco coluccia
mar152023
E’ stato un sabato pomeriggio all’insegna di un evento straordinario per Galatina sportiva. La palestra di Via Montinari finalmente è stata consegnata alla città e alle associazioni sportive ospitando una gara del campionato nazionale di serie B di pallavolo tra l’Olimpia Sbv Galatina e la Tya Marigliano.
Finalmente dopo 17 anni il travagliato parto è venuto alla luce attraversando ben sei governi locali( Garrisi, Antonica, coluccia, Montagna, Amante, Vergine) e una burocrazia elefantiaca che ne ha rallentato l’utilizzazione.
L’impianto è stato tenuto a battesimo dal primo cittadino Fabio Vergine, alla presenza di autorità politiche e religiose, con il rituale taglio del nastro ben nove anni dopo l’inaugurazione del maggio 2014 (amministrazione Montagna).
Dopo i lavori di adeguamento a seguito del finanziamento regionale di 46 mila euro(amministrazione Amante), l’impianto è stato messo a norma dalla società aggiudicatrice della gestione, consentendo di ospitare gare di volley a livello nazionale.
Ci si aspettava una sera dei miracoli in via Montinari. Complice la benedizione clericale impartita alla struttura da don Stefano durante la cerimonia inaugurale del Palazzetto, le quotazioni per Olimpia SBV lievitavano nell’aria, ma soprattutto nelle speranze dei tifosi.
Come dire, quando la fede conta più della tecnica, quando un abito talare può esorcizzare un campionato sempre più in picchiata per la compagine guidata da mister Monaco. Ma il rito liturgico ha cozzato con un’amara realtà che ha presentato un conto decisamente in rosso ai padroni di casa.
Le iscrizioni delle voci in negativo, impietose per Galatina, annotavano avversari molto più quotati, grandi doti difensive e ricostruzioni efficaci della prima linea napoletana, motivazioni e reattività spinte al massimo per cercare la vittoria.
Di contro il sestetto locale balbettava, reggeva per metà dei set, poi al primo break negativo crollava privo di nerbo e si smarriva: tutto diventava scontato nella squadra di casa.
Dalla difesa alla distribuzione la consistenza difettava delle tempistiche necessarie, sembrava di giocare in una realtà rallentata dove paure e indecisioni incidevano sull’efficacia delle azioni.
E non c’era motivatore in campo che riuscisse a fungere da motrice per tirar fuori dalle secche una squadra che sembrava già aver accettato il proprio destino.
Insomma bisognerà bere l’amaro calice fino in fondo in questa stagione e anche se la matematica non ha espresso la definitiva condanna, è il calendario e il percorso delle altre squadre a proiettare un’ombra sinistra sul futuro di Olimpia Sbv Galatina.
La gara è stata a senso unico, in direzione Marigliano naturalmente. Il tempo di prendere le misure sui padroni di casa concedendo loro la parità a metà di ogni frazione di gioco, poi le distribuzioni sapienti di Cantarella armavano Di Florio e compagni che senza fatica si aggiudicavano i set.
Solo nel secondo parziale Galatina ha tenuto il campo maturando un 17-15 a proprio favore che un effervescente Montò ha ribaltato con un filotto di conclusioni portando i suoi sul 18-23. La fiammata di Pacelli e Buracci ha mitigato la sconfitta sancita dall’opposto napoletano Di Florio.
Piove sul bagnato in casa bluceleste. Alle precarie condizioni fisiche di qualche atleta si è aggiunto, nel corso del terzo parziale, l’infortunio a Pacelli che ha subito la frattura della falange distale del dito mignolo della mano sinistra. L’incidente terrà lontano dal campo di gioco lo sfortunato atleta per circa un mese.
Piero de Lorentis
Area Comunicazione Olimpia Sbv
mag182020
Anche quest'anno non ci fermiamo. Parte la seconda edizione dell'iniziativa denominata LA SCIENZA E LA TECNOLOGIA COME NON L'AVETE MAI VISTE. I nostri ragazzi incontrano gli scienziati.
A cura del gruppo STEM (Scienze, Tecnologia, Matematica)
Anno Scolastico: 2019/2020 – II edizione
OSPITI
MALÙ coluccia
Malù coluccia (Galatina, 1973) si è laureata in Scienze Biologiche (1999) presso l’Università di Pavia ed ha conseguito il titolo di Dottore di Ricerca in Ematologia Sperimentale (2004) presso il Laboratorio di Oncologia Sperimentale dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano. Nel 2003 ha conseguito un Diploma di Perfezionamento in Nanotecnologie Biomediche presso il Politecnico di Milano iniziando a coltivare un interesse specifico per l’innovazione tecnologica nel campo dell’onco-ematologia sperimentale. Dal 2009 al 2019 ha coordinato due progetti di ricerca finanziati da AIRC (Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro) presso il Polo Oncologico ‘Giovanni Paolo II’ dell’ ASL di Lecce contribuendo a chiarire meccanismi molecolari associati alla resistenza farmacologica in pazienti affetti da Leucemie e Mieloma Multiplo. I suoi studi hanno fornito una validazione preclinica di nanovettori a rilascio controllato di farmaci e biomolecole attive con attività antitumorale. E’ docente a contratto nel Master di II° livello in ‘Biomedicina Molecolare’ dell’ Università del Salento (Lecce).
LORENZO PERRONE
Lorenzo PERRONE (Firenze 1973). E' un fisico laureato all'Universita' degli Studi di Firenze con una tesi dal titolo "Studio dell'interazione di neutrini extragalattici con la materia: propagazione dei muoni indotti e loro rivelazione tramite l'apparato NESTOR". Ha conseguito il titolo di Dottore di Ricerca con una tesi dal titolo: "Search for Astrophysical Sources of high energy neutrinos with MACRO detector". Ha lavorato all'Universita' di Karlsruhe (Germania) e ha svolto attivita' di ricerca nell'ambito della collaborazione dell'esperimento AUGER, finalizzato alla rivelazione di raggi cosmici di energia estrema (1-100 EeV). Ha lavorato presso la Facolta' di Fisica dell'Universita' di Wuppertal (Germania) e ha svolto attivita' didattica nel corso di esperimenti di Fisica ("Praktikum") della medesima Universita'. Dal 2016 lavora come Ricercatore Universitario Dipartimento di Matematica e Fisica “Ennio de Giorgi”), con incarico di ricerca presso la sezione di Lecce dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN). Svolge attività didattiche nei corsi di Fisica Generale I (Ingegneria Industriale) e nel corso di Laboratorio di Analisi Dati (Laurea magistrale in Fisica) presso la Facoltà di Ingegneria e la facoltà di Fisica dell'Università del Salento. Svolge attività di ricerca nel settore della fisica delle astroparticelle e partecipa all'esperimento internazionale AUGER.
LAURA DE LORENZIS
Laura De Lorenzis (Gallipoli 1974). Designata "Alfiere del Lavoro" dal Presidente della Repubblica al termine degli studi secondari, si laurea in Ingegneria dei materiali presso l'Università di Lecce con lode e menzione speciale. Successivamente consegue il Master of Science in Ingegneria strutturale presso la University of Missouri - Rolla (USA) e il Dottorato di ricerca in Materiali compositi per le costruzioni civili presso l'Università di Lecce. Le sue significative esperienze professionali sono state:
1999 - Assistente di ricerca laureato, Center for Infrastructure Engineering Studies, University of Missouri-Rolla, USA
2000 - Professore assistente di ingegneria strutturale, Università di Lecce, Italia
2001 - Visiting Scholar, Chalmers University of Technology, Göteborg, Svezia
2005 - Ricercatore presso il Politecnico di Hong Kong, Cina
2006 - Fulbright, Massachusetts Institute of Technology, Cambridge, USA
2010 - Alexander von Humboldt Scholar, Leibniz Universität Hannover, Germania
2008 - Professore assistente di Meccanica Solida e Strutturale, Università del Salento, Italia
2011 - Alexander von Humboldt Scholar, Leibniz Universität Hannover, Germania
2012 - Professore associato di Meccanica solida e strutturale, Università del Salento, Italia
2012 - Visiting scholar, ICES, University of Texas ad Austin, USA
2013 - 2019 Professore e direttore dell'Istituto di meccanica applicata, Technische Universität Braunschweig
2020 - Professoressa di Meccanica Computazionale presso Department of Mechanical and Process Engineering - ETH Zurigo
Distinzioni e premi
• IIFC Distinguished Young Researcher Award, International Institute for FRP in Construction, 2012
• Premio Junior AIMETA, Associazione Italiana di Meccanica Teorica e Applicata, 2011
• Borsa di ricerca indipendente avviata dal CER, Consiglio europeo della ricerca, 2011
• RILEM Robert L’Hermite Medal, 2011
• Premio di eccellenza scientifica, Università del Salento, 2009
• Selezionata per il Forum dei giovani ricercatori dell'ESF-ALLEA, 2009
• E' Membro eletto del Consiglio, International Institute for FRP in Construction, 2006
• Documento di ricerca applicato alla menzione d'onore, Journal of Composites for Construction, 2003
• Laura De Lorenzis è laureata al conservatorio di musica Tito Schipa di Lecce in Pianoforte con il massimo dei voti all'eta di 20 anni.
La dirigente ANNA ANTONICA: "La Didattica a distanza non è solo un’attività che si pone come obiettivo quello di non lasciar dormire i ragazzi in un sonno che avrebbe cancellato saperi e conoscenze,essa è un nuovo modo di fare scuola che sviluppa le diverse intelligenze dei nostri ragazzi.
In questa ottica e forti di questa convinzione ,noi del Polo1 non abbiamo voluto rinunciare a nessuna delle iniziative formative che fanno ormai parte del nostro DNA. L’ amore per la cultura classica a partire dal GRIKO al latino, all’ approfondita conoscenza della lingua italiana si coniuga perfettamente e non si contrappone allo studio delle STEM, le materie scientifiche che un tempo si ritenevano appannaggio dei maschi.
E così i nostri ragazzi continuano ad incontrare gli scienziati,intesi come uomini e donne che fanno della ricerca,dello studio non solo una professione,ma una ragione di vita. E questi incontri,dove” il difficile” viene posto in maniera” seria ,ma fresca”,porteranno gli studenti alla scoperta di argomenti interessanti accattivanti".
ISTITUTO COMPRENSIVO PRIMO POLO GALATINA
mar202012
mar222012
"La mafia non esiste, Cataldo Motta è pazzo": lo dice "fuori onda" l'unico dei fratelli coluccia rimasto in libertà, l'ultimo incensurato nella famiglia che ha dato il nome al clan della Sacra Corona Unita di Noha. Parole che rappresentano un inquietante monito sulle nuove dinamiche della criminalità organizzata salentina, ma anche un'autodifesa rispetto alle accuse di infiltrazioni mafiose nelle istituzioni di Galatina. E soprattutto uno spaccato su una mentalità e una cultura che a volte si affaccia nella società e nella politica. Scheda a cura di Danilo Lupo e Matteo Brandi, andata in onda nel programma d'inchiesta di TeleRama "L'Indiano" il 7 marzo 2012.
fonte: TR News
gen192023
L’Associazione "Città Nostra” APS di Galatina organizza il secondo incontro previsto nell’ambito del progetto "We are - Siamo il passaggio che viviamo", Puglia Capitale Sociale 3.0 CUP B25I22005070009, che si svolgerà presso l’ex convento delle Clarisse di Galatina, sabato 21 gennaio 2023, dalle ore 18.00 alle 21.00.
Questa volta la conferenza sul paesaggio costiero e marino della Puglia avrà per tema "Coste e mari pugliesi tra biodiversità naturale e ricchezza regionale". L'evento si aprirà con l’intervento della dott.ssa Alessia Dinoi, biologa marina, che descriverà i principali habitat che caratterizzano la Puglia, dalle origini fino ai giorni nostri. Verranno evidenziate le evoluzioni morfologiche e biologiche dell’habitat costiero, le criticità e gli interventi di tutela degli ecosistemi e le attività umane sostenibili, al fine di comprendere il valore e la ricchezza che coste e mari costituiscono per la Puglia. Seguirà una tavola rotonda di confronto e dialogo aperto tra la cittadinanza, esperti e professionisti del settore, che apporteranno il loro contributo di riflessione e di competenza. Interverranno, tra gli altri:
Alessandra Spagna, Capitano di Corvetta (CP) - Capitaneria di porto di Gallipoli
Valeria Dell’Atti, Acquario del Salento
Dott.ssa Gabriella Rucco, Museo del Mare Antico di Nardò
Andrea Costantini, Diving Costa del Sud
Davide Schiantarelli, Escursioni Salento Verticale
Danilo Romano, Offshina
Dr. Salvatore coluccia, Club per l’UNESCO di Galatina e della Grecìa Salentina
Dott.ssa Antonella Vincenti, Vice Presidente Puglia Sviluppo
Dott. Giuseppe De Matteis, WWF Le Cesine
Dott.ssa Paola De Pasquale, Biologa Nutrizionista
Silvana Bascià, Legambiente Galatina
Piero Anselmi, Lega Navale Gallipoli
Silvia Casavola, Capitani Coraggiosi
Alessandra Martines, biologa marina, Ecom Servizi Ambientali
In occasione dell’incontro sarà anche possibile visitare gli stand di artigiani e professionisti che promuovono gli ambienti costieri con il loro operato e con le loro produzioni.
apr202012
Secondo alcuni è un'arte, secondo molti è di moda, secondo altri è una scorciatoia per arrivare a qualcosa, altri invece credono sia motivo di vergogna o nel peggiore dei casi un reato; insomma, quello del copia/incolla è diventato un must in tutti gli ambiti della vita quotidiana.
Alcuni esempi hanno fatto scalpore. Dan Brown che pare abbia copiato la trama de “il Codice da Vinci” da un saggio di due storici inglesi, oppure Michael Jackson, veniva accusato di plagio da Al Bano perché la canzone “ I cigni di Balaka” del 1987 sarebbe identica a Will You Be There del 1991 (in realtà si scoprì che copiarono entrambi da un vecchio brano dei Nativi Americani); o anche la recente vicenda legata alle controversie tra Apple e Samsung per un possibile caso di “copia/incolla” subiti dalla casa di Cupertino (il caso riguarda i modelli di smartphone Iphone ed il Galaxy SII).
Abbiamo effettuato una ricerca sui programmi dei candidati alla carica di sindaco di Galatina. Questa ricerca, insieme a quella effettuata sui leit motive che hanno caratterizzato la vita politica galatinese, saranno presto scaricabili dal nostro blog e richiedono un lavoro di fino che ha impiegato tutto il nostro direttivo per circa una settimana. Ora ve ne presenteremo alcuni stralci.
Il primo programma elettorale esaminato è quello di Antonio Pepe candidato della coalizione di centrodestra. Abbiamo notato che la parte relativa alla “Banda larga”, ad esempio, è stranamente uguale al progetto del Comune di Reggio Emilia pubblicato in data 14/10/2010 nel Sito Ufficiale del Comune di Reggio Emilia. Così anche nel programma di coluccia, candidato del terzo polo che forse era assente nel momento in cui i suoi andavano a prendere le parti relative a “trasparenza, onestà e partecipazione” dal sito del Comune di Civitavecchia, dal programma del Pd di Valenzano e da una associazione di Ladispoli. Il caso del candidato sindaco delle civiche, invece, è singolare. Qui si tratta di un auto-copia/incolla. L'avvocato Gervasi, fin dalla premessa copia il programma di Galatina in movimento del 2010(civica che è all'interno della sua coalizione). Fanno eccezione solo alcune piccole parti, ma in questo caso le citazioni sembrano palesi. Una menzione particolare poi, deve averla il candidato sindaco del centrosinistra. Cosimo Montagna, in base a quello che abbiamo potuto notare, non copia da nessuno in particolare, ma riprende dei concetti cari al centrosinistra nazionale e locale: acqua bene comune, fedeltà fiscale, bilancio partecipato. Per questi motivi ci sentiamo di “assolverlo con formula piena” e notare che si è, almeno in questo caso, lavorato in fase programmatica. Lo stesso lavoro che qualcun altro non ha ritenuto opportuno fare.
Che si tratti di copiatura meticolosa o di plagio creativo, occorre che ognuno di noi faccia una seria riflessione sul significato che ogni candidato sindaco ripone nel programma e nel rispetto dei cittadini di Galatina. La campagna elettorale in corso di svolgimento contribuirà a farci capire quali siano i reali programmi dei nostri quattro candidati e delle loro coalizioni.
mar022015
Di seguito la photo-gallery dell'inaugurazione della sede della web radio Nohinondazioni, la redazione di Noha.it fa gli auguri a tutto lo staff di Inondazioni.it e a don Francesco coluccia per questa nuova avventura.
La radio si può ascoltare da questo indirizzo http://nohi.inondazioni.it, oppure dal player inserito sulla barra laterale di questo sito.
apr112012
Inaugurato martedì 10 aprile 2012 in C.so Principe di Piemonte il comitato elettorale del candidato sindaco Giancarlo coluccia.
gen072011
L'Amministrazione coluccia spieghi ai galatinesi dove sono i trecentomila euro mancanti.
L’unico provvedimento che l’amministrazione comunale ha saputo adottare in materia di politica economica è stata la rinegoziazione dei mutui. Tale decisione, che in consiglio comunale è stata definita “ineccepibile” dal capo della presunta opposizione, dimostra solo poca saggezza politica e scarso interesse per il futuro.
In realtà esistono altri temi molto importanti anche per il ripristino della legalità e per il reperimento di somme che farebbero “respirare” le casse comunali: il recupero di circa 300.000,00 euro derivanti dagli oneri di urbanizzazione riferiti agli anni dal 1996 al 2004.
Il sindaco coluccia ha più volte lamentato la mancanza di fondi comunali, ma purtroppo, sembra non andare oltre il suo naso. Attraverso la riscossione degli oneri di urbanizzazione previsti dai vincoli al Piano Urbanistico Generale, si sarebbero potuti recuperare dei fondi importantissimi per il bilancio del nostro Comune, ma si è preferito litigare per futili e inutili motivi interni ai rapporti di forza all’interno della maggioranza.
Il precedente assessore all'Urbanistica, aveva scoperto quello che alcuni giornali chiamarono “Il tesoretto del Comune di Galatina”. Infatti, a seguito di doverose verifiche sugli oneri di urbanizzazione riferiti agli anni dal 1996 al 2004,l'Ufficio Urbanistica del Comune, avrebbe accertato il mancato versamento di 1.000.000,00 di euro, recuperandone circa il 70%. Facendo un breve calcolo matematico, mancherebbero all'appello 300.000,00 euro.
Il 31/12 inoltre sono decaduti i vincoli previsti dal Piano Regolatore ed a tutt'oggi non sembrerebbero essere stati reiterati. A causa dell'inerzia amministrativa di questa Amministrazione nel non recuperare dette somme e della conseguente limitata edificabilità dell'area, si potrebbero essere create delle situazioni di penalizzazione per i proprietari interessati, oltreché una diminuzione dei benefici fiscali per le casse comunali.
Proponiamo di coordinare l'Ufficio Tributi con l'Ufficio Urbanistica, anche attraverso l'utilizzo del SIT (Sistema Informativo Territoriale, voluto del Ministero dell'Innovazione e le Tecnologie e attuato dalla Regione Puglia tramite i POR 2000-2006) per verificare le situazioni di illegalità in ambito urbanistico e provvedere, qualora possibile, a reiterare i vincoli del PRG ed all'immediato recupero delle somme.
Ci chiediamo quali siano le risposte che il Sindaco intende dare in proposito. Il nostro unico fine è contribuire fattivamente al dibattito politico, risvegliare le coscienze sopite dei nostri amministratori e lanciare delle proposte concrete.
Galatina, 5 gennaio 2011
Il Presidente
Noel Alberto Vergine
apr092022
Domenica 10 aprile 2022, alle ore 20.30, presso la chiesa Madonna delle Grazie di Noha, concerto oratorio. Musiche a cura del concerto bandistico di Noha diretto da Lory Calò. Voci di Claudia Bianco, Denise D'Amato e Chiara Mandorino. Testo di don Francesco coluccia.
Ingresso libero, fino a esaurimento posti.
feb022015
Festeggia i dieci anni, Casa Betania a Noha, e ieri - in occasione della XXXIII Giornata Nazionale per la Vita - tutti i volontari sono stati presenti davanti alle chiese con un banchetto di primule il cui ricavato sarà utilizzato per le attività di aiuto alla vita. Tanti i progetti di Casa Betania, ma in particolare il Centro di Aiuto alla Vita di Noha propone l’adozione prenatale a distanza attraverso il “Progetto Gemma”. In pratica viene dato un contributo mensile di 160 euro per 18 mesi, sin da quando la donna è in attesa, per permette alla madre di affrontare la gravidanza con maggiore serenità. “In dieci anni di attività di questo Centro di Aiuto alla Vita, grazie al contributo di tutti, - ricorda Don Francesco coluccia, responsabile di Casa Betania - sono ben 77 i bambini salvati dall'aborto e con loro altrettante madri e famiglie hanno potuto risparmiarsi questo dolore e conoscere la gioia della maternità”. E non basta. Casa Betania è una casa di accoglienza per gestanti e madri con figli a carico con annesso ambulatorio di Medicina generale, in cui operano numerosi volontari specializzati (ginecologo, psicologa, educatori) e risponde alle esigenze che arrivano dall'intera provincia. Il centro, nato per la forte volontà di don Francesco coluccia, senza alcuna forma di finanziamento pubblico, trova le sue basi nel volontariato. “La solidarietà verso la vita – conclude don Francesco – può aprirsi anche a forme nuove e creative di generosità, come una famiglia che adotta un’altra famiglia. Possono nascere percorsi di prossimità nei quali una mamma che aspetta un bambino può trovare una famiglia, o un gruppo di famiglie, che si fanno carico di lei e del nascituro, evitando così il rischio dell’aborto verso il quale, anche suo malgrado, è orientata”.
fonte:Q-P 02.02.2015
gen152014
Il Tar di Lecce la dà vinta alla "Cinofilia società cooperativa sociale onlus", che gestisce un canile a Noha, in contrada Turchio, disponendo l’annullamento degli atti con cui era stata interdetta l’attività di custodia dei cani randagi. Ma nel frattempo arriva un’altra grana, per l’amministrazione comunale: l’Enpa alza le mani e comunica che il canile sanitario, gestito dall’associazione, scoppia. I fatti. Il braccio di ferro tra la "Cinofilia società cooperativa sociale onlus" e il Comune ha inizio a dicembre di due anni fa, quando il dirigente della Polizia locale, Antonio Orefice, revoca le due autorizzazioni rilasciate, nel 2010 dall’amministrazione coluccia, alla onlus. Ma lo stesso giorno, il sindaco di Galatina, Cosimo Montagna, emette un’ordinanza per ordinare al presidente della "Cinofilia società cooperativa sociale onlus" di continuare a custodire i 136 cani, di proprietà del Comune, sino al completamento del canile municipale. E non basta. Il Tar di Lecce richiama un’altra circostanza del sindaco, del febbraio dello scorso anno, in cui si ordina al presidente della onlus di continuare il servizio. Quindi? Il Tar dà ragione alla onlus perché il Comune ha avuto un comportamento contradditorio, anche se compensa le spese perché la società non ha ottemperato completamente agli adempimenti igienicosanitari che gli erano stati richiesti dopo l’ispezione della Asl di Lecce. -Valuteremo il contenuto della sentenza dice il sindaco di Galatina, Cosimo Montagna per valutare se ricorrono i presupposti di un ricorso al Consiglio di Stato, ma certamente la situazione del canile è ormai a una svolta. A breve dovrebbero essere compiuti tutti gli atti per la presa di possesso dell’immobile e il Comune avrà il suo canile municipale-. E l’eccesso di capienza denunciato dall’Enpa per il canile sanitario? -Purtroppo considera il primo cittadino qui arrivano i cani da tutto l’hinterland. C’è stata una campagna massiccia di sterilizzazione, ma non riusciamo a contenere la popolazione canina proprio per questa ragione. Troveremo una soluzione cercando ospitalità per i cani nei canili di altri comuni-. Rammaricato, invece, il dirigente della Polizia locale, Antonio Orefice, perché i ritardi nella consegna del canile municipale già da tempo ultimato hanno portato al contenzioso giudiziario. -Mi è stato riferito dal dirigente dei Lavori Pubblici che in settimana il canile municipale sarà nella disponibilità dell’amministrazione comunale rende noto Orefici e mi auguro che sia così. Prendo atto della sentenza, anche se non è stata messa in discussione la legittimità del mio atto di revoca. Stiamo affrontando un’emergenza grazie anche all’Enpa che ha dato un forte contributo nel favorire l’adozione dei cani e sono fiducioso che i cani di proprietà del Comune siano trasferiti, entro breve tempo, nel canile municipale-.
fonte: Nuovo Quotidiano di Puglia 15.01.2014
mag052012
Ieri (04.05.2012) sì e conclusa la campagna elettorale con i comizi finali dei candidati a Sindaco, dalla lista cha aveva la Polizia di Stato e la Polizia Municipale che presidiava la piazza di San Michele di Noha avrebbero dovuto fare il loro intervento tutti e quattro gli aspiranti Sindaci, di fatto prima Giancarlo coluccia e poi Antonio Pepe si sono presentati sul palco.
Riportiamo di seguito i video.
feb272012
apr292015
Domenica 17 Aprile c.m. in occasione dei festeggiamenti per il X Anniversario di Fondazione del Centro di Aiuto alla Vita e del Movimento per la Vita di Noha di Galatina (Le), l'Associazione Medici Cattolici Italiani (AMCI) della sezione di Otranto (rappresentata dal Presidente Dr. Palumbo Antonio, dal Presidente Onorario Dr. Lagna Vittorio e dal Vice Presidente Dr.Tarantino Giuseppe) ha conferito al suo Assistente Spirituale Mons. Francesco coluccia il Premio "San Giuseppe Moscati" con la seguente motivazione:
"Per aver seguito e realizzato con il suo operato, in qualità di Presidente del Movimento per la Vita di Noha, l'insegnamento di Papa Francesco, contrapponendo alla cultura dello scarto la cultura dell'Amore, spendendosi per la promozione e la difesa del diritto alla vita e la dignità di ogni uomo, dal concepimento alla morte naturale, per aver favcorito la cultura dell'accoglienza nei confronti dei più deboli ed indifesi e, prima di tutti, il bambino concepito e non ancora nato, per aver restituito alle loro mamme la speranza perduta, la fiducia smarrita".
Grazie all'opera di Don Francesco e dei tanti volontari (fra i quali i medici cattolici) del Movimento per la Vita e il Centro di Aiuto alla Vita con Casa Betania di Noha, 77 madri hanno ritrovato ragioni e convinzioni di vita e hanno dato alla luce 77 bambini, sono state erogate dagli ambulatori di Casa Betania 2383 Prestazioni Medico-Sanitarie-Assistenziali, 42 ammalati sono stati presi in carico, 100 famiglie ricevono mensilmente un pacco alimenti, sono state ascoltate 3150 Persone con varie problematiche e bisogni, effettuate 1797 Prenotazioni tramite il CUP di Casa Betania, oltre alla realizzazione di diversi convegni e Giornate Nazionali per la Vita vissute in diverse città.
Palumbo Antonio
apr192020
Carissimi Fratelli e Sorelle,
ci ritroviamo insieme per condividere la mensa della Parola di Dio che il Signore ci offre in questa Domenica in Albis o della Divina Misericordia. Anticamente era la domenica in cui i neobattezzati uscivamo dalla Chiesa, dopo l'eucarestia, per dare testimonianza della loro adesione a Cristo indossando la veste bianca ricevuta al Battesimo, ecco l'alba appunto. Un vero e proprio sciame in canto, come le api, pronti a fecondare con la grazia ricevuta. Chissà se questa immagine non possa essere presagio di una nuova uscita anche per noi. Dopo un periodo di chiusura forzata, che certamente costituisce un tempo forte, ma di grande riscatto se collocato nell'alveo della rinascita, della conversione, della comunione su ciò che veramente è essenziale ed importante per la nostra esistenza, spogliati degli abiti vecchi, intrisi di tutto ciò che non si addice all'uomo e a Dio, non saremo anche noi pronti ad indossare l'abito splendente della grazia di Dio per contagiare con pensieri, parole e azioni buone chiunque incontreremo sul nostro cammino. Allora la distanza di sicurezza nell'animo sarà accorciata e brilleranno non gli abbracci virtuali, ma quelli di pace ed armonia vera. San Giovanni Paolo II ha istituito in concomitanza la Domenica della Divina misericordia. É dal cuore squarciato di Cristo per amore nostro che nascono i raggi di quel perdono che ci fa diventare uomini nuovi capaci di perdonare e dare la vita. Mettiamoci in ascolto.
Vangelo secondo Giovanni (Gv 20, 19,31)
La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore.
Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati». Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. Gli dicevano gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo».
Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: «Pace a voi!». Poi disse a Tommaso: «Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!». Gli rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!». Gesù, in presenza dei suoi discepoli, fece molti altri segni che non sono stati scritti in questo libro. Ma questi sono stati scritti perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome.
Meditiamo ora la Parola ascoltata
Il vangelo ci colloca in uno spazio temporale di due domeniche, quella di Pasqua «la sera di quel giorno, il primo della settimana» e l'attuale « Otto giorni dopo». Niente ci dice questo spazio? In otto giorni, nell'arco di una settimana Dio crea l'uomo ed ogni essere vivente. In otto giorni Dio in Gesù ci ricrea. Avviene una vera e propria palingenesi. Eravamo morti, vivevamo nel caos. Ora tutto rinasce e la nostra vita è orientata nel futuro di Dio, la domenica dell'eternità. Non siamo più in potere della morte, ma della vita.
Sì è vero attraversiamo l'esperienza del dolore, sofferenza, morte, ma non siamo più la sua preda perché siamo afferrati dall'amore misericordioso di Dio. Gesù si presenta a casa, a porte chiuse, e questa verità non è lontana dalla nostra situazione di emergenza. Gesù ormai svincolato dallo spazio e dal tempo entra nelle nostre case, entra nel cenacolo. Il suo appuntamento stabilito per noi è di domenica in domenica. Attenzione, chi incontriamo in questo giorno non è un fantasma. Egli mostra i segni della passione:«Mostrò loro le mani e il fianco ».
Non è una favola la risurrezione di Gesù, è l'evento centrale della nostra fede. Nella nuova dimensione della sua persona vivono i segni della passione. I discepoli riconoscono il Crocifisso risorto. Essi erano chiusi per paura di essere trovati e uccisi facendo la fine del maestro. Erano uomini senza speranza ed ora «gioirono al vedere il Signore ». La loro tristezza si è mutata in gioia. Le nostre amarezze si trasformano in felicità se riconosciamo il Signore, il vero amore, quello che non ci abbandona mai, non ci lascia mai, non ci mette alla prova mai e ci permette di amare nonostante il rifiuto. Anche noi svincolati dallo spazio possiamo amare nel tempo come Gesù.
Egli poi soffia. Ricordate il soffio di Dio nelle narici di Adamo cosa fa? Dona all'uomo la sua stessa vita. Gesù dona agli apostoli la sua vita e il suo stesso potere, quello di richiamare alla vita. Gli apostoli da quel momento fino ad oggi con il sacramento della misericordia, confessione, riconciliazione penitenza, aiutano l'uomo a compiere il passaggio dal peccato alla grazia, dalla morte alla vita, perché il vero pungiglione della morte è il peccato ciò che ci distanzia da Dio e dagli uomini. «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati».
Gli apostoli hanno ricevuto l'arte di rianimare, ma il grande protagonista dell’esperienza della fede e della testimonianza che da Pasqua in poi inizia è lo Spirito Santo. Ciò apre a noi una visione di speranza e di fiducia: in ogni percorso umano in cui l'amore di Dio è ricercato per superare conflitti, laddove c’è gioia che vince chiusure e distanze, laddove c’è opera di riconciliazione lì vi sono tracce della presenza del Risorto che ha consegnato il suo Spirito. Ora la comunità è ricostituita, prima c'era dispersione, tutti sotto la croce erano fuggiti, tranne il discepolo che Egli amava e Maria. «Gesù stette in mezzo». La prima esperienza della Pasqua per i discepoli è quella di una ricostituzione della comunità attorno ad una presenza che raduna, raccoglie e genera comunione laddove c’era stata disgregazione, paura, disorientamento, chiusura.
All'origine della risurrezione c'è l'amore. Ma quando tutto sembra andar liscio, ecco Tommaso che ascolta l'esperienza pasquale dei suoi compagni, ma non c'è nella comunità mentre Gesù si fa presente e pertanto non riesce a fare la professione di fede. Tommaso ha come soprannome “Didimo” (Gv 20,24), che significa “gemello”, “doppio”. È un discepolo di Gesù, ma sulla fede fa prevalere le sue pretese; sulla fiducia ai fratelli fa prevalere la durezza e la sufficienza; sull’oggettività e continuità di presenza in mezzo agli altri, fa prevalere un atteggiamento singolare e incostante. Dunque è figura di doppiezza. In lui ogni credente può riconoscere le proprie ambiguità e doppiezze nella vita di fede, tutte forme con cui ci difendiamo dal movimento di affidamento e ci isoliamo. Questa è la doppiezza, crediamo di fare da soli, un po' nella comunità e un po' fuori. Ma la fede cristiana non è vivibile individualmente, come avventura isolata.
In mezzo ai fratelli, Tommaso farà la sua confessione di fede: infatti, dove due o tre sono riuniti nel suo nome, il Signore è in mezzo a loro (cf. Mt 18,20). Se la comunità è luogo sacramentale di presenza del Risorto, altrettanto vale per la Scrittura. Il credente incontra il corpo del Risorto nel corpo comunitario e nel corpo scritturistico e, ovviamente, nel corpo eucaristico: il libro del vangelo, definito da Giovanni come “segni scritti” (Gv 20,30-31) capaci di suscitare la fede che conduce alla salvezza, cioè alla comunione di vita con il Signore, è sacramento della potenza di Dio «il vangelo è potenza di Dio per chiunque crede» Rm 1,16).
Dunque Comunità, Scrittura-Parola di Dio, Eucarestia insieme formano il luogo in cui io posso riconoscere il Risorto ed essere confermato da Lui nella fede. Non esiste una fede individuale. La vita comunitaria stessa è dunque luogo di esperienza pasquale. Tommaso, assente durante la prima manifestazione di Cristo (Gv 20,19-23) è presente alla seconda (Gv 20,26-28) e non ha bisogno di stendere la mano e metterla nel costato di Gesù per vincere la sua incredulità (Gv 20,24-25). Egli è invitato da Gesù a compiere quelle azioni, ma Tommaso è fermo. Il fatto stesso di essere insieme agli altri nella comunità cambia la sua situazione.
La comunità è il luogo di esperienza della resurrezione in cui si compie il passaggio dall’“io” al “noi”, nel movimento di morte a se stessi per vivere con e per gli altri. Tommaso, che non ha creduto all’annuncio fatto dai suoi fratelli, è accolto – da incredulo – nel gruppo dei discepoli, nella comunità riunita otto giorni dopo ed è nella comunità che egli dirà:«Mio Signore e mio Dio».
La fede di Tommaso passerà attraverso la conoscenza delle ferite della comunità, la Chiesa corpo di Cristo. Solo questa fede è pasquale perché Tommaso capirà le ferite inflitte con la sua incredulità ai fratelli e compirà un autentico pentimento e conversione. Tommaso si scopre accolto nella sua pretesa, nella sua sfiducia, si scopre amato e per questo vince le sue resistenze. Egli rinuncia a se stesso e acconsente anche di fare la figura di chi smentisce se stesso accettando di essere amato.
Caro Fratello e cara Sorella accetta anche tu di essere amato.
Don Francesco coluccia
gen082011
Abbiamo rivolto qualche domanda alla senatrice Adriana Poli Bortone al termine della visita effettuata nel presepe vivente accompagnata del Sindaco Giancarlo coluccia.
nov192013
Grande festa a Noha per l'arrivo dell'urna con le reliquie di San Gabriele dell’Addolorata, in una prima fase accolta da parroco Don Francesco coluccia e poi da una festosa piazza San Michele.
Di seguito il servizio di Telerama.
apr262020
Carissimi Fratelli e Sorelle,
oggi Gesù si presenta a noi nel gesto dello «spezzare il pane» così ricco e denso di significato per le prime generazioni cristiane tanto che l’Eucaristia fu chiamata per molto tempo «frazione del pane». Gesù intende farsi incontrare dapprima nella sua Parola che riscalda il cuore, fa ritrovare la speranza ed il senso della vita e poi nell'Eucarestia segno permanente della sua presenza. Gesù in questi giorni ci sta scaldando il cuore con la sua Parola per prepararci ad un nuovo ed entusiasmante incontro nell'Eucarestia. Ascoltiamo il Vangelo nel quale incontriamo Gesù.
26 aprile 2020
Dal Vangelo secondo Luca (24, 13-35)
Ed ecco, in quello stesso giorno [il primo della settimana] due dei [discepoli] erano in cammino per un villaggio di nome Èmmaus, distante circa undici chilometri da Gerusalemme, e conversavano tra loro di tutto quello che era accaduto. Mentre conversavano e discutevano insieme, Gesù in persona si avvicinò e camminava con loro. Ma i loro occhi erano impediti a riconoscerlo.
Ed egli disse loro: «Che cosa sono questi discorsi che state facendo tra voi lungo il cammino?». Si fermarono, col volto triste; uno di loro, di nome Clèopa, gli rispose: «Solo tu sei forestiero a Gerusalemme! Non sai ciò che vi è accaduto in questi giorni?». Domandò loro: «Che cosa?». Gli risposero: «Ciò che riguarda Gesù, il Nazareno, che fu profeta potente in opere e in parole, davanti a Dio e a tutto il popolo; come i capi dei sacerdoti e le nostre autorità lo hanno consegnato per farlo condannare a morte e lo hanno crocifisso. Noi speravamo che egli fosse colui che avrebbe liberato Israele; con tutto ciò, sono passati tre giorni da quando queste cose sono accadute. Ma alcune donne, delle nostre, ci hanno sconvolti; si sono recate al mattino alla tomba e, non avendo trovato il suo corpo, sono venute a dirci di aver avuto anche una visione di angeli, i quali affermano che egli è vivo. Alcuni dei nostri sono andati alla tomba e hanno trovato come avevano detto le donne, ma lui non l’hanno visto».
Disse loro: «Stolti e lenti di cuore a credere in tutto ciò che hanno detto i profeti! Non bisognava che il Cristo patisse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?». E, cominciando da Mosè e da tutti i profeti, spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui.
Quando furono vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come se dovesse andare più lontano.
Ma essi insistettero: «Resta con noi, perché si fa sera e il giorno è ormai al tramonto». Egli entrò per rimanere con loro. Quando fu a tavola con loro, prese il pane, recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma egli sparì dalla loro vista. Ed essi dissero l’un l’altro: «Non ardeva forse in noi il nostro cuore mentre egli conversava con noi lungo la via, quando ci spiegava le Scritture?».
Partirono senza indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovarono riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro, i quali dicevano: «Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone!». Ed essi narravano ciò che era accaduto lungo la via e come l’avevano riconosciuto nello spezzare il pane.
Meditiamo ora la Parola ascoltata
Il Vangelo di oggi è un pochino il riassunto di tutto il Vangelo. Il Vangelo cominciava, se ricordate, con l’annunciazione a Maria, che è come una prefazione che ci spiega cosa avviene in noi se ascoltiamo la Parola. Avviene come a Maria. Se ascoltiamo la Parola e diciamo il nostro sì a Dio, la Parola si fa carne in noi, noi diamo vita a Dio ed Egli diventa nostra vita. Quindi all’inizio il Vangelo dice cosa capiterà leggendo il Vangelo: La Parola si incarna in noi.
Nei discepoli di Emmaus, infatti, il vangelo ci aiuta a leggere e a riconoscere ciò che è capitato. Credo che qualcuno di voi in questi giorni sia rimasto deluso perché non riusciamo a spiegare come è avvenuta la resurrezione. Ma se l’avessimo spiegata, avremmo detto una bugia perché gli apostoli non l’hanno vista; hanno visto il Risorto, quindi non raccontano come è risorto. Raccontano come lo hanno visto e che il sepolcro era vuoto. E loro hanno visto Gesù, ci hanno mangiato insieme, l’hanno riconosciuto perché lo avevano già conosciuto prima e quindi non dubitano.
Ora il problema è che noi non lo abbiamo visto; abbiamo il loro racconto, come quasi tutto quello che noi sappiamo non lo abbiamo visto o fatto noi, anche il vostro orologio, una carta tra le mani, un video, un tavolo, anche i miei occhiali, tutto ... non l’ho fatto io, non l'abbiamo fatto noi, l’hanno fatto altri. E come faccio a sapere come è fatto? Se loro mi spiegano e io, a mia volta, attraverso la loro spiegazione, faccio la stessa esperienza, ecco che si ripete: io faccio la loro stessa esperienza. Per cui loro mi raccontano la loro esperienza e se io ripeto la loro esperienza e vedo che corrisponde alla mia, dico: È vero quello che hanno detto.
E tutto il Vangelo di Luca è scritto per Teofilo; per te che sei amico di Dio e comincia così, al primo capitolo, i primi quattro versetti, perché tu riconosca la verità di ciò che hai imparato.
E come si fa a riconoscere? Ecco, supponete un bambino che non ha conosciuto la mamma. Vede una donna che non sa che sia sua mamma, cosa capisce? Niente, è una donna qualunque, ma non è sua madre, non la può riconoscere.
Se poi vede quello che fa per lui e comincia a conoscerla e si accorge che lei ha molta tenerezza, molto affetto, molto amore e comincia a conoscere un poco quella donna per quello che è allora capirà che è sua madre.
Nel Vangelo non conosciamo Dio, da Adamo in poi nessuno lo conosce, siamo fuggiti da Lui per paura ed ecco che nel Vangelo si è mostrato nella carne di Gesù, si fa vedere. Poi si comincia a raccontare delle cose, quelle che fanno per noi e a ciascuno viene il sospetto: ma cosa sarà costui? Ma quando è che lo posso riconoscere? Quando l’altro, con la parola, gli dice: Guarda che tutte queste cose che io ho fatto e faccio per te è perché ti amo. E ti amo perché sono tuo Padre, tua Madre. Quindi è solo attraverso la parola che anche il figlio riconosce la madre; così noi vediamo attraverso il racconto chi è Gesù, chi è Dio nella sua carne e diciamo: è veramente interessante quello che fa, ma qual è il motivo profondo? Il motivo profondo è la sua passione per noi, il suo amore per noi. E questo ci fa capire chi è Lui e chi siamo noi e facciamo l’esperienza della nostra relazione con Lui. E ci riconosciamo suoi fratelli e figli del Padre. Analogamente il testo del Vangelo ce l’ha mostrato, ce l’ha fatto ascoltare, ce l’ha fatto conoscere.
Adesso ci rimane il problema: come faccio a riconoscerlo come il Vivente? Questo è il problema di Luca.
Bene, se incontro il fuoco, brucio, se incontro l’acqua, mi bagno, se incontro il Vivente, vivo e risorgo a vita nuova. E questo testo ci mostra il grande miracolo che avviene attraverso la lettura del Vangelo. Per noi che prima avevamo piedi che non camminavano, se non in direzione contraria; bocca che non parlava, se non per litigare; occhi che non vedevano, se non per vedere i nostri deliri e le nostre paure; orecchi che non sentivano, sordi alla verità perché otturati tutti dalle loro sensazioni; testa che non capiva, cuore raggelato dalla paura, nell’ascolto della Parola, tutto è cambiato. E se non è avvenuto? Il centro della Parola è sempre vedere la passione di Dio per noi non i nostri cambiamenti pur necessari: è questo ciò di cui si tratta in tutto il Vangelo, l'amore di Dio per me. Comincia a scaldarsi il cuore, comincia ad aprirsi l’orecchio, comincia ad aprirsi il cervello, a comprendere, e poi dopo si aprono gli occhi, lo riconoscono nello spezzar del pane. Cambiano i piedi, cambiano direzione al loro cammino, e la loro bocca servirà, invece che per litigare, alla fine per dire: Ma è vero che è risorto.
I discepoli tornano a Gerusalemme, come vedremo, e dicono: È risorto il Signore. E Pietro che l’ha visto dice: È certo che è risorto, anche noi l’abbiamo riconosciuto.
Questi due discepoli sono come noi che siamo chiamati a riconoscere la stessa esperienza di chi l’ha visto. Perché? Perché siamo risorti anche noi, avendolo incontrato. Quindi abbiamo incontrato il Vivente nella sua Parola che ci ha fatti passare dalla morte alla vita, dalla desolazione, dalla tristezza alla luce, alla gioia, alla comunione con gli altri.
Questo è l’effetto del Vangelo. La struttura di questo racconto inoltre, se notate, è la stessa struttura che ha la celebrazione eucaristica.
Cosa fa Gesù? Parla della Legge e dei Profeti, sono le prime letture della Bibbia, per spiegare che cosa? La Passione, che è il Vangelo. E poi allo spezzar del pane, finalmente si aprono gli occhi, quando si vede che tutte queste parole diventano pane e vita concreta. E ancora oggi noi incontriamo il Signore, come ogni persona, e lo riconosciamo attraverso quel che fa, prende e spezza il pane per noi.
Poi sparisce dalla nostra vista quasi a dirci: Mi incontrerai nel pane eucaristico dove sarò per te nutrimento, terapia d'amore e presenza costante.
Non siamo soli Gesù è con noi.
Don Francesco coluccia
mag102020
Carissimi Fratelli e Sorelle,
parole rassicuranti oggi il nostro Dio ci offre. Non sia turbato il vostro cuore. Ripetiamolo più volte soprattutto in questo tempo di paura e di grande incertezza nella ripresa del quotidiano vivere. Qualsiasi difficoltà non deve mai farci desistere dalla certezza che il Signore non ci abbandona mai perché egli è per noi via, verità e vita. Ascoltiamolo.
Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 14,1-12)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me. Nella casa del Padre mio vi sono molte dimore. Se no, vi avrei mai detto: Vado a prepararvi un posto? Quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, verrò di nuovo e vi prenderò con me, perché dove sono io siate anche voi. E del luogo dove io vado, conoscete la via».
Gli disse Tommaso: «Signore, non sappiamo dove vai; come possiamo conoscere la via?». Gli disse Gesù: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto».
Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta». Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre. Come puoi tu dire: Mostraci il Padre? Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso; ma il Padre, che rimane in me, compie le sue opere. Credete a me: io sono nel Padre e il Padre è in me. Se non altro, credetelo per le opere stesse. In verità, in verità io vi dico: chi crede in me, anch'egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre».
Meditiamo la Parola ascoltata
Tra dubbi e certezze, la nostra vita. Non ditemi che è tutto chiaro, tutto spianato e che non ci sono dubbi e che spesso anche le piccole certezze vacillano. Credo poco alle torri d'avorio. Intoccabili, imperturbabili, sempre intatte. L'uomo di fede non è l'uomo che non si lascia toccare dal turbamento, ma è colui che vince la tentazione di lasciarsi travolgere dal turbamento confidando unicamente in se stesso. Del resto la scrittura ce lo insegna e ci dice:« Maledetto l'uomo che confida nell'uomo, che pone nella carne il suo sostegno e dal Signore si allontana il suo cuore. Egli sarà come un tamerisco nella steppa, quando viene il bene egli non lo vede; dimorerà in luoghi aridi nel deserto, in una terra di salsedine, dove nessuno può vivere. Benedetto l'uomo che confida nel Signore e il Signore è sua fiducia. Egli è come un albero piantato lungo corsi d'acqua, verso la corrente stende le radici, non teme quando viene il caldo, le sue foglie rimangono verdi; nell'anno della siccità non intristisce, non smette di produrre i suoi frutti» (Ger 17,5-6). Le immagini ed il senso di queste parole sono quanto mai eloquenti.
Per credere vogliamo vedere, eppure il Verbo si è fatto carne ed ha posto la sua dimora in mezzo a noi. Cosa dovremmo attenderci altro da Dio. Evidentemente ciò che desideriamo, ciò che vogliamo non è la vita, ma tutto il contorno che ci siamo costruiti nel tempo e che è diventato parametro della pseudo felicità che ci lusinga così tanto da non farci sentire felici fintanto che non lo possediamo.
C'è il desiderio di felicità, ce l'abbiamo ma lo scartiamo perché non lo riconosciamo. É Gesù. Chi ha visto, incontrato, sentito Lui, ha visto, incontrato, sentito il Padre. Siamo coinvolti in questa relazione d'amore. Tutto l'essere di Gesù è illuminato dalla misteriosa unione con il Padre, dal quale proviene ogni ricchezza e abbondanza di vita. Di questa ricchezza noi siamo partecipi, come il figlio Gesù, dell'abbondanza dei doni di Dio per cui siamo chiamati a proseguire nel mondo le sue opere e a farne di più grandi.
Ma la domanda di Filippo rimette ancora in discussione il ruolo di Gesù e il contenuto del suo messaggio. Si va a caccia di eventi, realtà, fatti concreti. L’apostolo vuole certezze. Ha ricevuto l’esortazione a mantenere la fiducia, poi le indicazioni per raggiungere la vera felicità «Io sono la via, la verità e la vita», ma questo non basta. L’apostolo ha bisogno di vedere la promessa che gli è stata fatta di cui tanto ha sentito parlare, promessa che lui stesso non riconosce di aver toccato con mano; promessa che egli stesso ha sentito; promessa che l’apostolo ha vissuto e continua a vivere senza riconoscerlo. Qui è forte il richiamo fatto a Filippo, in tre riprese: «...non mi hai riconosciuto...come puoi tu dire...non credi».
Gesù ci mette dinanzi alle sue opere e ci chiede di credere non solo in lui, ma anche in quelle che noi per sua grazia potremo compiere. Gesù è andato avanti a preparare un posto a chi vorrà seguirlo promettendoci la felicità non senza turbamenti, dubbi, incertezze, difficoltà, cadute.
Alla fine però ci dice che ne varrà la pena perché la felicità che ci è riservata non è una gioia passeggera, ma quella che non passerà mai.
Allora lasciamoci pure provocare dagli eventi della vita perché ridestano in noi il desiderio della Casa del Padre, del suo Regno, della sua Vita, ci faranno essere con gli altri fratelli come lui lo è stato e continua ad esserlo oggi con noi con la certezza che Egli non ci abbandona mai.
Ah, dimenticavo, se vogliamo conoscere Dio non possiamo non conoscere Gesù Cristo.
Don Francesco coluccia
mag172020
Carissimi Fratelli e Sorelle,
Gesù Cristo ci ha fatto una promessa che è rinnovata nel Vangelo di oggi. Egli sarà sempre con noi e non ci abbandonerà mai. La promessa è strettamente unita al dono dello Spirito Santo che opera i grandi segni del suo amore. Ascoltiamo la Parola che Egli ci dona con amore.
Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 14, 15-21)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Se mi amate, osserverete i miei comandamenti; e io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre, lo Spirito della verità, che il mondo non può ricevere perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete perché egli rimane presso di voi e sarà in voi. Non vi lascerò orfani: verrò da voi. Ancora un poco e il mondo non mi vedrà più; voi invece mi vedrete, perché io vivo e voi vivrete. In quel giorno voi saprete che io sono nel Padre mio e voi in me e io in voi. Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi è colui che mi ama. Chi ama me sarà amato dal Padre mio e anch’io lo amerò e mi manifesterò a lui».
Meditiamo la Parola ascoltata
Gesù ha promesso alla Chiesa il dono dello Spirito come presenza attualizzante della propria opera ormai compiuta. Tale promessa si realizza in modo tutto particolare nella celebrazione eucaristica. È lo Spirito del Signore risorto che crea la comunione fra tutti i membri dell’assemblea, fra questa e tutte le altre comunità che celebrano la medesima eucaristia. È lo Spirito di verità che illumina e attualizza la Parola di Dio annunciata ai credenti, la fa penetrare nei loro cuori perché diventi realtà di vita e si traduca in atteggiamenti ispirati all’amore evangelico.
Una testimonianza visibile e convincente sarà allora quell’amore scambievole che vissuto nell'eucarestia dovrà caratterizzare la vita della nostra comunità parrocchiale. «Guardate come si amano», dicevano i pagani dei primi cristiani.
Oggi i nuovi pagani post-cristiani possono dire altrettanto guardando noi cristiani? O il comportamento dei cristiani è tale da farli diffidare del cristianesimo e della sua insistenza sull’amore? Con ogni probabilità, parliamo troppo di amore, ne facciamo quasi un genere letterario; ma non lo viviamo sinceramente tra noi, divisi come siamo stati forse da pregiudizi. Dico siamo stati perché sono certo la quarantena ci avrà cambiato il cuore e ci avrà riportato all'amore di Dio. So che desideriamo tanto ritornare in Chiesa e nutrirci di Gesù eucarestia.
Il desiderio ormai diventa realtà e da lunedì potremo celebrare la vita, ma sicuramente con azzimi nuovi, con una vita nuova, una modalità nuova dettata non da cose esterne ma dal cuore.
Se la testimonianza di questo incontro eucaristico si manifesterà pure attraverso un amore sincero e disinteressato verso i poveri e i bisognosi allora vedremo lo Spirito Santo in azione. «La Chiesa - si legge nella Redemptor hominis - non può abbandonare l’uomo, la cui "sorte", cioè la scelta, la chiamata, la nascita e la morte, la salvezza o la perdizione, sono in modo così stretto ed indissolubile unite al Cristo... L’uomo, infatti, è la prima e fondamentale via della Chiesa...»(n. 14).
Vi saluto caramente e vi aspetto da domani a vivere e sperimentare il mistero dell'amore di Dio nell'Eucarestia. Siate testimoni dell'amore di Dio.
Don Francesco coluccia
mar292020
Carissimi Fratelli e Sorelle,
ci ritroviamo come Comunità parrocchiale intorno alla mensa della Parola di Dio. Egli è la nostra vita! E se Dio è con noi chi sarà contro di noi? Chi potrà mai separaci dall'amore di Dio. San Paolo dirà che:«Né morte, né vita, né presente, né avvenire, niente potranno mai separaci dall'amore di Dio in Cristo Gesù» (Rm 8,35-39). Bene cari amici, la Parola di questa domenica V di Quaresima ci fa toccare con mano come Gesù ci chiami alla vita e ci strappi dal potere della morte. Quindi nessuna paura, nessun'ansia deve prendere il sopravvento in noi. Allarghiamo il cuore, allora, ed ascoltiamo il Vangelo.
Dal Vangelo secondo Giovanni (11, 1-45)
In quel tempo, un certo Lazzaro di Betània, il villaggio di Maria e di Marta sua sorella, era malato. Maria era quella che cosparse di profumo il Signore e gli asciugò i piedi con i suoi capelli; suo fratello Lazzaro era malato. Le sorelle mandarono dunque a dire a Gesù: «Signore, ecco, colui che tu ami è malato». All'udire questo, Gesù disse: «Questa malattia non porterà alla morte, ma è per la gloria di Dio, affinché per mezzo di essa il Figlio di Dio venga glorificato». Gesù amava Marta e sua sorella e Lazzaro. Quando sentì che era malato, rimase per due giorni nel luogo dove si trovava. Poi disse ai discepoli: «Andiamo di nuovo in Giudea!». I discepoli gli dissero: «Rabbì, poco fa i Giudei cercavano di lapidarti e tu ci vai di nuovo?». Gesù rispose: «Non sono forse dodici le ore del giorno? Se uno cammina di giorno, non inciampa, perché vede la luce di questo mondo; ma se cammina di notte, inciampa, perché la luce non è in lui». Disse queste cose e poi soggiunse loro: «Lazzaro, il nostro amico, s'è addormentato; ma io vado a svegliarlo». Gli dissero allora i discepoli: «Signore, se si è addormentato, si salverà». Gesù aveva parlato della morte di lui; essi invece pensarono che parlasse del riposo del sonno. Allora Gesù disse loro apertamente: «Lazzaro è morto e io sono contento per voi di non essere stato là, affinché voi crediate; ma andiamo da lui!». Allora Tommaso, chiamato Dìdimo, disse agli altri discepoli: «Andiamo anche noi a morire con lui!».
Quando Gesù arrivò, trovò Lazzaro che già da quattro giorni era nel sepolcro. Betània distava da Gerusalemme meno di tre chilometri e molti Giudei erano venuti da Marta e Maria a consolarle per il fratello. Marta dunque, come udì che veniva Gesù, gli andò incontro; Maria invece stava seduta in casa. Marta disse a Gesù: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto! Ma anche ora so che qualunque cosa tu chiederai a Dio, Dio te la concederà». Gesù le disse: «Tuo fratello risorgerà». Gli rispose Marta: «So che risorgerà nella risurrezione dell'ultimo giorno». Gesù le disse: «Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; chiunque vive e crede in me, non morirà in eterno. Credi questo?». Gli rispose: «Sì, o Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio, colui che viene nel mondo». Dette queste parole, andò a chiamare Maria, sua sorella, e di nascosto le disse: «Il Maestro è qui e ti chiama». Udito questo, ella si alzò subito e andò da lui. Gesù non era entrato nel villaggio, ma si trovava ancora là dove Marta gli era andata incontro. Allora i Giudei, che erano in casa con lei a consolarla, vedendo Maria alzarsi in fretta e uscire, la seguirono, pensando che andasse a piangere al sepolcro. Quando Maria giunse dove si trovava Gesù, appena lo vide si gettò ai suoi piedi dicendogli: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto!». Gesù allora, quando la vide piangere, e piangere anche i Giudei che erano venuti con lei, si commosse profondamente e, molto turbato, domandò: «Dove lo avete posto?». Gli dissero: «Signore, vieni a vedere!». Gesù scoppiò in pianto. Dissero allora i Giudei: «Guarda come lo amava!». Ma alcuni di loro dissero: «Lui, che ha aperto gli occhi al cieco, non poteva anche far sì che costui non morisse?». Allora Gesù, ancora una volta commosso profondamente, si recò al sepolcro: era una grotta e contro di essa era posta una pietra. Disse Gesù: «Togliete la pietra!». Gli rispose Marta, la sorella del morto: «Signore, manda già cattivo odore: è lì da quattro giorni». Le disse Gesù: «Non ti ho detto che, se crederai, vedrai la gloria di Dio?». Tolsero dunque la pietra. Gesù allora alzò gli occhi e disse: «Padre, ti rendo grazie perché mi hai ascoltato. Io sapevo che mi dai sempre ascolto, ma l'ho detto per la gente che mi sta attorno, perché credano che tu mi hai mandato». Detto questo, gridò a gran voce: «Lazzaro, vieni fuori!». Il morto uscì, i piedi e le mani legati con bende, e il viso avvolto da un sudario. Gesù disse loro: «Liberàtelo e lasciàtelo andare». Molti dei Giudei che erano venuti da Maria, alla vista di ciò che egli aveva compiuto, credettero in lui.
Meditiamo ora sulla Parola ascoltata
L’amore fa vivere, l’amore dà vita, l’amore fa passare dalla morte alla vita.
Potrei sintetizzare così e fermarmi senza andare oltre. Noi siamo questa realtà e in questo periodo di morte o di morti o che sentiamo o parliamo di morte, l'amore deve farci vibrare. Gesù ti sta dicendo: cosa stai ancora aspettando ad amare? Ancora pensi e ripensi ai torti subiti, alle occasioni mancate, alle delusioni che ti hanno procurato dolore, alle cose che avresti voluto fare e non hai fatto? É tempo di amare.
«Io vi risuscito dal vostri sepolcri, vi darò un cuore nuovo, metterò dentro di voi uno spirito nuovo» questa è la promessa di Dio (I Lettura Ez 37, 12-14). Se senti di uscire di casa, voler incontrare una persona e magari incroci quella sbagliata e ti giri dall'altra parte, vuol dire che non ti ascolti perché sei amore e non ascolti Gesù, allora conviene che tu rimanga chiuso nel sepolcro, dove la vita emana cattivo odore, è chiusa nella testardaggine, nell'egoismo, nel pregiudizio, nelle sentenze emanate a buon mercato, nell'indice puntato.
Ancora di più, perché far soffrire i propri affetti: famigliari, amici, vicini.
L'amore di Cristo ci scioglie dalle bende che costituiscono quella corazza di autoreferenzialità, chiamata meglio orgoglio personale che non ci permette di stare come uomini tra uomini, ma di abitare la valle dei morti dove, per utilizzare ancora l'immagine di Ezechiele, non vediamo che ossa inaridite. Tutto questo certo passa attraverso le lacrime, ma sono proprio queste che purificano la vista e ti permettono di guardare con il cuore.
Quanto è brutto quando una persona ti cerca con amore e tu la metti sull'uscio delle tua porta di casa, la tua vita perché devi guardare a te stesso. Eppure in questi giorni di pandemia rinchiusi non ci sentiamo forse a volte mancare l'aria? É pari pari l'immagine della nostra vita. Se non amiamo con i gesti concreti rischiamo di non vivere più. Il testo del vangelo inizia con l’annuncio a Gesù: “Colui che ami è malato” (v. 3). Il passaggio di Lazzaro dalla tomba alla compagnia dei vivi avviene tra le lacrime che Gesù versa per l’amico, spingendo i Giudei presenti a riconoscere: “Guarda come lo amava” (v. 36). Il narratore specifica che “Gesù amava Marta e sua sorella e Lazzaro” (v. 5). Vedete l'atteggiamento di Gesù? Questi ama, va a casa dei suoi amici, sta con loro, vuole veramente il loro bene.
Se l’episodio della resurrezione di Lazzaro è il segno che anticipa la Pasqua di Gesù, questo segno - il passaggio dalla morte alla vita - è reso possibile dall’amore.
Un amore concreto, personale, quotidiano, amicale, come quello che lega Gesù a Lazzaro, un uomo che non faceva parte del gruppo dei Dodici, ma che, insieme alle sue sorelle, accoglieva Gesù quando questi andava a Betania (Gv 12,1).
Abbiamo a Noha la nostra Casa Betania segno di accoglienza, sta lì apposta per spronarci, per interrogarci, per spingerci. Ma prima di tutto sono le nostre case e i nostri cuori che devono diventare come Betania, capaci di accogliere Gesù in ogni ospite, amico, famigliare, vicino e forestiero che bussa alla porta.
Che cosa sarà ricordato di noi? Di Maria, si ricordano i gesti concreti di amore che aveva riservato a Gesù: “Maria era quella che cosparse di profumo il Signore e gli asciugò i piedi con i suoi capelli” (v. 2). Ma l’amore non impedisce che la malattia e la morte colpiscano chi si ama, anzi proprio l’amore per l’amico che si ammala e muore rende ancor più doloroso il nostro vivere e il nostro amare. Noi conosciamo qualcosa della morte a misura del nostro amore, e questo è a volte il motivo che ci spinge a fuggire l’amore, a porvi resistenze, a non voler amare e a non voler lasciarci amare. La paura delle sofferenze che ne possono derivare può inibire l’amore. Ma questo equivale a licenziarsi dalla vita, a non voler vivere. Se uno non ama è perché non si lascia amare. É mettere le mani avanti e dire all'altro:«Stai al tuo posto».
Gesù ama dunque Marta, Maria e Lazzaro ma è lontano quando gli viene annunciato che Lazzaro è malato. L’amore vive anche nella distanza, nella non prossimità fisica, nella non immediatezza del contatto. E quando Lazzaro morirà egli si tratterrà ancora due giorni là dove si trovava. Per due volte viene rimproverato a Gesù dalle sorelle la sua non presenza fisica accanto a Lazzaro (vv. 21.32) nella convinzione che questa avrebbe salvato Lazzaro da morte. Anche i Giudei presenti si allineeranno a questa contestazione (v. 37). Marta e Maria legano amore e vicinanza fisica. Gesù vive un amore assolutamente autentico (e riconosciuto come tale dalla stessa folla: v. 36), ma in un’alternanza di vicinanza e distanza, di prossimità e lontananza. Gesù vive l’amore anche nell’attesa e sa che l’amore non impedisce la morte. C’è un limite dell’amare, l’amare non è onnipotente. E anche se Lazzaro è ritornato in vita - a significare che l’amore può operare il passaggio dalla morte alla vita - tuttavia Lazzaro dovrà andare incontro alla morte, perché l’amore non può impedire la morte. Al tempo stesso, la morte non inibisce l’amore. Ecco un primo messaggio di questo racconto: il fatto che si debba morire non può e non deve trattenere dall’amare, né l’amore può essere visto come ciò che scampa dalla morte.
Gesù, avvertito che Lazzaro è malato, afferma che quella malattia non è per la morte ma per la manifestazione della gloria di Dio. E in realtà, quando Lazzaro morirà, si rivelerà che anche la morte è occasione per manifestare la gloria di Dio, che per il IV vangelo, è la gloria dell’amore. Gesù non invita a lottare per prolungamenti estenuanti e penosi della vita, Gesù non fa della vita nella sua dimensione biologica un feticcio, ma afferma che il vivere come l’essere malati e il morire sono luoghi di possibile manifestazione della gloria di Dio, la gloria dell’amore.
E la gloria di amare si manifesta già nel coraggio con cui Gesù affronta il viaggio per andare in Giudea sfidando la morte: Gv 11,8. Siamo di fronte all’amore che vince la paura di perdere la vita a causa dell’amore.
Da sempre l’uomo vive questa strana condizione per cui da un lato teme la morte e il morire, prova ripugnanza per il disfacimento del corpo, ma, al tempo stesso, trova la forza di dare la vita per un altro, di morire per una persona amata, per una causa giusta. Qui, l’amore per Lazzaro spinge Gesù a intraprendere un viaggio che potrebbe costargli la vita. Anche questo dice l’importanza accordata da Gesù all’umanissimo rapporto dell’amicizia. Le obiezioni che si possono muovere a Gesù sono diverse. Non è forse un motivo troppo intimo, slegato dalla missione salvifica e al Regno di Dio, il correre rischio di morte per andare da un amico? Se succedesse, si tratterebbe della morte di un martire o di un imprudente che ha accordato troppo peso a relazioni umane? Eppure la ripetizione dei termini affettivi che legano Gesù a Lazzaro (colui che tu ami, il nostro amico, guardate come lo amava) indicano che la realtà vissuta da Gesù con Lazzaro è l’amicizia, e che la rivelazione di Dio che Gesù compie nella sua umanità, comprende anche la vicenda dell’amicizia, dell’affetto umano. Anche nell’amicizia Gesù narra la gloria di Dio, narra la potenza dell’amore più forte della morte.
Gesù e i discepoli si recano dunque da Lazzaro. Ed ecco il grido di Tommaso: “Andiamo anche noi a morire con lui” (v. 16). Grido che esprime il suo desiderio di condividere il cammino di Gesù che, andando in Giudea, può effettivamente incontrare la morte. Grido che indica la sua volontà di non lasciarlo solo anche in quell’eventualità estrema.
Giunti a Betania, il narratore annota che Lazzaro era ormai da 4 giorni nella tomba e Marta va incontro a Gesù facendo quella che al contempo è una confessione di fede e una lamentela: v. 21. Marta soffre per la morte del fratello, perché non comprende, a dispetto di ciò che sa. Lei sa che tutto ciò che Gesù chiede a Dio, Dio lo concede. Perché allora Gesù non è venuto scongiurando la morte dell’amico con la sua vicinanza? Gesù mostra un amore che permane anche oltre la morte avvenuta, un amore che non ha come prima priorità quella di evitare ad ogni costo la morte. E fa compiere a Marta il passaggio da un articolo di fede, la credenza nella resurrezione dei morti nell’ultimo giorno, alla fede nella vita in Cristo, al vivere come Gesù, all’immergersi nella realtà di cui Gesù vive, che è il vero luogo della vita (vv. 25-26). Chi si coinvolge con Gesù, crede in lui e cerca di vivere la vita di Gesù, abita l’amore che rimane anche attraverso la morte.
L’incontro con Maria è segnato dalle stesse parole che aveva pronunciato Marta. Ma manca tutta la parte di dialogo teologico sulla resurrezione.
I toni sono più affettivi, il contesto è di lacrime e pianto (vv. 31.33.35.36). Anche Maria abita l’idea di amore per cui la vicinanza scongiura la morte. Ma è più ripiegata sul passato, sugli affetti vissuti e ora interrotti e solo il pianto può esprimere tale dolore. Non c’è la preoccupazione di Marta per il futuro, la resurrezione che avverrà, l’ultimo giorno. A fronte di questi due atteggiamenti Gesù vive il presente della morte di Lazzaro, assume tale morte e afferma che l’amore non muore con la morte. L’amore vive ancora dopo la morte e ha il potere di creare un ponte tra chi è vivo e chi è morto. Nei vv. 32-37, Gesù entra in un gorgo di sentimenti che lo portano a scoppiare in lacrime. Si turba, si commuove, viene contagiato dal pianto altrui e freme per la morte dell’amico. Gesù scoppia nel pianto liberatore che riorienta le sue emozioni e, da interiori che erano, diventano visibili, si esteriorizzano, diventano corporee. L’amore non resta nascosto, ma si manifesta. Le lacrime sono l’eloquenza discreta dell’anima, il linguaggio del cuore. Fate memoria se avete mai pianto per amore, le parole cessano di sentirsi, anzi non si riesce più a pronunciarle. Le lacrime sono la parte visibile, materiale, per quanto tremula e trasparente, del nostro desiderio. Esse uniscono mirabilmente interiorità ed esteriorità, corpo e anima. E ci dicono qualcosa sulla sapienza del corpo esprimendo una dimensione della verità insita nel corpo che le parole e il discorso concettuale non sanno manifestare.
Ed ecco che, di fronte alla tomba, Gesù comincia ad agire, Marta sembra volerlo frenare. “Già manda cattivo odore” (v. 39). Marta è legata alla morte e tiene il fratello ancorato a essa, ma per Gesù anche la morte è luogo di manifestazione della gloria di Dio. Il problema non è evitare la morte, ma cogliere che in essa si può manifestare la gloria di Dio, il suo amore. Solo un amore che assume completamente la tragicità e l’ineliminabilità della morte è un amore che conduce al passaggio dalla morte alla vita. Gesù crede l’amore anche davanti alla morte, Egli continua ad amare anche davanti al cadavere.
Se avete vissuto la morte diretta di un proprio caro potete capire bene. É significativo poi il comando che Gesù impartisce dopo aver chiamato Lazzaro: “Liberatelo e lasciatelo andare” (v. 44). Il comando riguarda gli astanti: Lazzaro già si sta muovendo senza problemi. Il problema sono quelli che lo attorniano che devono lasciarlo andare, perché l’amore non trattiene, non tiene per sé ma, più ama, più lascia libero l’amato. Gesù sta insegnando ad amare: non conduce a sé il morto ritornato alla vita, ma insegna ad amare con libertà. Amare è liberare l’altro. E neanche la morte può trattenere l’amore. Il passaggio dell’amato Lazzaro dalla morte alla vita, anticipa ciò che Gesù farà di lì a poco quando, avendo amato i suoi, li amerà fino alla fine (Gv 13,1), consegnandosi a quella morte che non potrà trattenerlo perché la potenza dell’amore scioglie i legami degli inferi.
Capisco la lunghezza della riflessione, ma necessaria se vogliamo entrare veramente nell'intimità della vita di Gesù Cristo, nel suo modo di stare con gli altri e di amare.
Ritorniamo ora a rileggere e a riflettere personalmente sulla pagina del Vangelo perché la Pasqua è vicina e Cristo vuole chiamarci alla vita, vuole aiutarci a ritornare ad amare.
Don Francesco coluccia
mar222020
Carissimi Fratelli e Sorelle,
ci ritroviamo come comunità a condividere la mensa della Parola di Dio come sosta che ci rinfranca in questo cammino in salita verso la Pasqua. Il Signore oggi vuole aiutarci a compiere un passaggio dal buio alla luce. E questi giorni di pandemia che provocano tristezza, paura e angoscia forse ci hanno portato a non vedere che buio intorno a noi. Allora ecco una lieta notizia di luce. Ascoltiamo il Vangelo:
Dal vangelo secondo Giovanni (9, 1-41)
In quel tempo, Gesù passando vide un uomo cieco dalla nascita e i suoi discepoli lo interrogarono: "Rabbì, chi ha peccato, lui o i suoi genitori, perché sia nato cieco?". Rispose Gesù: "Né lui ha peccato né i suoi genitori, ma è perché in lui siano manifestate le opere di Dio. Bisogna che noi compiamo le opere di colui che mi ha mandato finché è giorno; poi viene la notte, quando nessuno può agire. Finché io sono nel mondo, sono la luce del mondo". Detto questo, sputò per terra, fece del fango con la saliva, spalmò il fango sugli occhi del cieco e gli disse: "Va' a lavarti nella piscina di Sìloe", che significa "Inviato". Quegli andò, si lavò e tornò che ci vedeva. Allora i vicini e quelli che lo avevano visto prima, perché era un mendicante, dicevano: "Non è lui quello che stava seduto a chiedere l'elemosina?". Alcuni dicevano: "È lui"; altri dicevano: "No, ma è uno che gli assomiglia". Ed egli diceva: "Sono io!". Allora gli domandarono: "In che modo ti sono stati aperti gli occhi?". Egli rispose: "L'uomo che si chiama Gesù ha fatto del fango, me lo ha spalmato sugli occhi e mi ha detto: "Va' a Sìloe e làvati!". Io sono andato, mi sono lavato e ho acquistato la vista". Gli dissero: "Dov'è costui?". Rispose: "Non lo so". Condussero dai farisei quello che era stato cieco: era un sabato, il giorno in cui Gesù aveva fatto del fango e gli aveva aperto gli occhi. Anche i farisei dunque gli chiesero di nuovo come aveva acquistato la vista. Ed egli disse loro: "Mi ha messo del fango sugli occhi, mi sono lavato e ci vedo". Allora alcuni dei farisei dicevano: "Quest'uomo non viene da Dio, perché non osserva il sabato". Altri invece dicevano: "Come può un peccatore compiere segni di questo genere?". E c'era dissenso tra loro. Allora dissero di nuovo al cieco: "Tu, che cosa dici di lui, dal momento che ti ha aperto gli occhi?". Egli rispose: "È un profeta!". Ma i Giudei non credettero di lui che fosse stato cieco e che avesse acquistato la vista, finché non chiamarono i genitori di colui che aveva ricuperato la vista. E li interrogarono: "È questo il vostro figlio, che voi dite essere nato cieco? Come mai ora ci vede?". I genitori di lui risposero: "Sappiamo che questo è nostro figlio e che è nato cieco; ma come ora ci veda non lo sappiamo, e chi gli abbia aperto gli occhi, noi non lo sappiamo. Chiedetelo a lui: ha l'età, parlerà lui di sé". Questo dissero i suoi genitori, perché avevano paura dei Giudei; infatti i Giudei avevano già stabilito che, se uno lo avesse riconosciuto come il Cristo, venisse espulso dalla sinagoga. Per questo i suoi genitori dissero: "Ha l'età: chiedetelo a lui!". Allora chiamarono di nuovo l'uomo che era stato cieco e gli dissero: "Da' gloria a Dio! Noi sappiamo che quest'uomo è un peccatore". Quello rispose: "Se sia un peccatore, non lo so. Una cosa io so: ero cieco e ora ci vedo". Allora gli dissero: "Che cosa ti ha fatto? Come ti ha aperto gli occhi?". Rispose loro: "Ve l'ho già detto e non avete ascoltato; perché volete udirlo di nuovo? Volete forse diventare anche voi suoi discepoli?". Lo insultarono e dissero: "Suo discepolo sei tu! Noi siamo discepoli di Mosè! Noi sappiamo che a Mosè ha parlato Dio; ma costui non sappiamo di dove sia". Rispose loro quell'uomo: "Proprio questo stupisce: che voi non sapete di dove sia, eppure mi ha aperto gli occhi. Sappiamo che Dio non ascolta i peccatori, ma che, se uno onora Dio e fa la sua volontà, egli lo ascolta. Da che mondo è mondo, non si è mai sentito dire che uno abbia aperto gli occhi a un cieco nato. Se costui non venisse da Dio, non avrebbe potuto far nulla". Gli replicarono: "Sei nato tutto nei peccati e insegni a noi?". E lo cacciarono fuori. Gesù seppe che l'avevano cacciato fuori; quando lo trovò, gli disse: "Tu, credi nel Figlio dell'uomo?". Egli rispose: "E chi è, Signore, perché io creda in lui?". Gli disse Gesù: "Lo hai visto: è colui che parla con te". Ed egli disse: "Credo, Signore!". E si prostrò dinanzi a lui. Gesù allora disse: "È per un giudizio che io sono venuto in questo mondo, perché coloro che non vedono, vedano e quelli che vedono, diventino ciechi". Alcuni dei farisei che erano con lui udirono queste parole e gli dissero: "Siamo ciechi anche noi?". Gesù rispose loro: "Se foste ciechi, non avreste alcun peccato; ma siccome dite: "Noi vediamo", il vostro peccato rimane".
Meditiamo insieme il Vangelo che abbiamo ascoltato:
Torno a vedere
Ci sono momenti nella vita in cui sprofondiamo nella notte.
Non quella che si alterna al giorno, che può essere dolce e intensa.
Ma quella dello spirito, dell’anima, dell’inconscio. Uno stato in cui la tenebra contraddistingue le nostre scelte, il nostro percorso.
Una notte interiore che possiamo scoprire d’improvviso, come uno stato dell’essere in quel mestiere straordinario che è la vita o in cui possiamo entrare dopo un evento difficile, un lutto, un fallimento, un errore. A volte può essere anche l'ostinazione a voler vedere solo buio intorno a noi. Perché forse abbiamo deciso di fare da soli. Abbiamo deciso di abbandonare una prova, abbiamo voltato le spalle ad un progetto, abbiamo gettato la spugna tirandoci fuori. Il buio non si abbandona, si attraversa.
Quante notti nella vita, fanno parte di noi e se non le abitiamo non possiamo pretendere di vedere la luce. Oppure possiamo anche far finta di niente ed illuderci che vada tutto bene. In un mondo di tenebra ci si abitua presto all’assenza della luce. Questo tempo di quaresima coincide con la lotta al Covid-19 in cui siamo costretti a starci dentro e a restare anche chiusi in casa. Niente è per caso. Evidentemente tutto si presenta come un percorso di purificazione, di essenzialità, di rianimazione, di vivificazione.
Un cammino in cui ci prepariamo a riscoprire il nostro battesimo e che chiamiamo illuminazione. Siamo assetati e Cristo è l’acqua, domenica scorsa con la donna Samaritana abbiamo lasciato le nostre sicurezze, imparato a dissetarci da colui che è la vera acqua e con il suo amore pronti ad annunciarlo con la testimonianza dei segni.
Siamo ciechi e Cristo è la luce.
L’evangelista Giovanni tenta di descrivere in che cosa consista la conversione, l’accoglienza del Vangelo: in una reale illuminazione, come chi sta in una stanza buia da tutta una vita e d’improvviso, qualcuno spalanca le ante e lascia entrare la luce. La stanza è la stessa ma ora forme, colori, spazi hanno un significato diverso.
È l’esperienza che fa il cieco nato, mendicante, giudicato peccatore, lui o i suoi genitori, nella spietata logica dei suoi concittadini: ha peccato, perciò è così, e se non è stato lui, è colpa dei suoi genitori. Vedete come siamo pronti al giudizio, ecco la notte, ecco il buio, non riusciamo a vedere. Ed ecco il cieco. Un uomo abituato a convivere con le tenebre e col giudizio.
Come avviene anche a noi, sempre appesi alle parole degli altri, sempre attenti a comportarci come gli altri vorrebbero che ci comportassimo per meritarci attenzione e approvazione. Purtroppo anche fra cristiani.
È Gesù che, passando, vede l’uomo cieco. Perché, come per Davide, Dio non vede ciò che guardano gli uomini, egli vede il cuore. E inizia una liturgia di gesti semplici e primitivi, di dita, di saliva, che si pensava contenesse il soffio della vita, di acqua, segno del Battesimo che purifica.
L’illuminazione avviene per gradi, ma inizia sempre con un incontro.
L’uomo è cieco, ma Dio ci vede benissimo. E avviene il cambiamento. Inesorabile. Potente. Talmente forte che la gente non riconosce più quell’uomo. Quando diventiamo discepoli, inesorabilmente, non siamo più le persone di prima. Irriconoscibili. Anche a noi stessi.
Obiezioni
Invece di danzare per ciò che è accaduto i puri della Legge obiettano.
Non hanno emozioni, affetti. Si sono ritagliati il ruolo di difensori di Dio.
Senza che nessuno glielo abbia chiesto.
Investigano, interrogano, chiedono.
Gesù è un peccatore perché trasgredisce la Legge, quindi è impossibile che abbia guarito quell’uomo che, quindi, è un bugiardo.
Il loro schema tiene, ingabbiano Dio nelle loro logiche assurde. Come rischiamo di fare noi, quando non ammettiamo che Dio ha molta più fantasia di noi per guarire le persone, quando ci facciamo i custodi della Torà, la legge, sostituendoci a lui.
La lotta è dura, di mezzo c’è la più terribile delle armi di distruzione di massa: il senso di colpa.
È cieco, dev’essere colpa di qualcuno.
Se non lui i genitori, i quali, nutriti per decenni di sensi di colpa, impauriti ed intimoriti non difendono nemmeno il figlio. Anch’essi divorati dai sensi di colpa.
Dio è già oltre. E la Parola, ricordiamocelo, non perde tempo a scovare i colpevoli o a dare risposte alle nostre domande filosofiche sull’origine del male.
Non intenta un processo, attua una nuova Creazione.
Autonomia
Gesù, intanto è sparito.
Lascia crescere il cieco che ora vede bene ed è davvero un’altra persona.
Non la vittima rosicchiata dai sensi di colpa, ma un uomo nuovo.
Leggete, vi prego. Tratta alla pari i dottori della Legge, risponde a tono, li prende pure per i fondelli.
Loro che credono di sapere non sanno spiegare come possa un peccatore guarire un cieco.
Giovanni, penna raffinata, lancia il sasso: chi è veramente cieco fra questi?
Chi non ci vede o chi presume di vedere tutto benissimo?
Alla fine la buttano in rissa.
Ma il cieco è ormai libero. Ha tagliato i ponti con quel mondo. È roba vecchia. Lui ora è un illuminato.
Riecco Gesù
Ora il cieco guarito ha tutti gli elementi per capire.
Ora è libero. Ora vede. Ora non è più oppresso dal giudizio degli altri.
Peggio: dal giudizio dei devoti e dei pii.
Il Signore ci raggiunge sempre, prende l’iniziativa, ci insegue, si fa vicino.
Se solo lo desideriamo.
Ora torniamo a rileggere il vangelo, lasciamo che la mano di Gesù con la sua Parola si posi sui nostri occhi affinché tornino a vedere senza più giudicare e a riconoscere Gesù come Salvatore e Signore della nostra vita. Con Lui non possiamo aver paura, dubitare. Coraggio il Signore ci sta conducendo per mano.
Don Francesco coluccia
mag032020
Carissimi Fratelli e Sorelle,
oggi incontriamo il volto di Dio nel Pastore Gesù che conosce ad una ad una le sue pecorelle, le chiama per nome, le conduce per i verdi pascoli, le difende dagli assalti delle fiere, se ne prende cura e quando hanno difficoltà a camminare se le mette in spalla. Il nostro Dio è amore e tenerezza.
Ascoltiamolo nella Parola che ci offre.
Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 10, 1-10)
In quel tempo, Gesù disse: «In verità, in verità io vi dico: chi non entra nel recinto delle pecore dalla porta, ma vi sale da un’altra parte, è un ladro e un brigante. Chi invece entra dalla porta, è pastore delle pecore. Il guardiano gli apre e le pecore ascoltano la sua voce: egli chiama le sue pecore, ciascuna per nome, e le conduce fuori. E quando ha spinto fuori tutte le sue pecore, cammina davanti a esse, e le pecore lo seguono perché conoscono la sua voce. Un estraneo invece non lo seguiranno, ma fuggiranno via da lui, perché non conoscono la voce degli estranei».
Gesù disse loro questa similitudine, ma essi non capirono di che cosa parlava loro.
Allora Gesù disse loro di nuovo: «In verità, in verità io vi dico: io sono la porta delle pecore. Tutti coloro che sono venuti prima di me, sono ladri e briganti; ma le pecore non li hanno ascoltati. Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvato; entrerà e uscirà e troverà pascolo. Il ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere; io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza».
Meditiamo la Parola ascoltata
Quale pastore conosce ad una ad una le sue pecore e le chiama per nome avendo un gregge, l'umanità, così vasto? Solo Dio che in Gesù Cristo mi fa ascoltare la sua voce e mi fa riconoscere chi sono. É la voce inconfondibile dell'amore, quello che tutto crede, tutto spera, tutto sopporta e non avrà mai fine. Tutto scompare, ma il suo amore rimane per sempre. Non è il giuramento tipico dell'uomo, che una volta fatto spesso è accantonato e dimenticato. É la fedeltà di una vita donata a qualsiasi costo e a qualsiasi prezzo, anzi a caro prezzo fino a morire per amore. Il Pastore, infatti, dà la vita per le pecore.
Dio dà la vita per me, per te. Perché? Per amore. Egli è amore e non può essere diversamente altrimenti non è, non esiste. Se soltanto riuscissimo a capire l'essenza della vita di Dio capiremmo la nostra vita che è immagine della sua. Capiremmo che se non amiamo non siamo e la nostra vita si svuota.
Dio non calcola mai. Ecco il segreto. Oltraggiato non risponde con oltraggi e minacciato non trama vendetta. Sulla croce perdona. A chi gli tira uno schiaffo porge l'altra guancia. Ma che Dio è se non è potente, se non sconfigge, se non abbatte? Non riusciamo a capire. Vorremmo l'una e l'altra faccia della medaglia, il bene ed il male a seconda della circostanza.
Dio ha un unico volto, quello dell'amore impresso anche dentro di noi. Non sapete che siete tempio di Dio e dimora dello Spirito Santo? L'amore di Dio abita in voi per mezzo dello Spirito Santo che vi è stato dato. La nostra voce come la sua quindi non può confondersi nella massa, deve distinguersi per amore e tenerezza.
Gesù come pastore ci conduce ai verdi pascoli per nutrirci. Egli ci dona l'eucarestia. La sua stessa carne è nutrimento per noi. Non prende qualcos'altro e ce lo dà, ma dona la sua stessa carne. Il nostro percorso è fatto di salite e discese, di cadute e riprese e a volte ci facciamo male. Egli ci cura e ci guarisce piano piano con la medicina della sua misericordia. Il nostro pastore Gesù non dà con il bastone, non manda i cani ad abbaiare perché spaventati possiamo ritornare, cammina insieme a noi ed indica lui il cammino da seguire.
Succede che la nostra testa abbassata, avendo una vista un po' corta, ci porta lontano dalla comunità. Pensiamo di far bene stando da soli e ci perdiamo. Gesù Cristo viene a riprenderci e a portarci nell'ovile, la sua chiesa. Qui è il posto sicuro, il luogo più adatto per vivere bene. Certo dipende molto dalla docilità alla sua voce, la sua Parola se le cose andranno bene. Quando arriva il ladro, il diavolo con le sue lusinghe che ha voglia di depredare, azzannare, consumare la nostra vita, Egli non fugge via, ma ci difende con la preghiera, non con le formule ma con la sua vita fatta di dialogo con il Padre.
É la voce del Padre che aiuta Gesù a superare la prova e la tentazione. Nell'ovile Dio prega per me e anche io devo pregare, dialogare con Lui per combattere ed allontanare il male vincendolo con il bene.
Gesù non chiude mai la porta dell'ovile, egli infatti è la porta aperta perché tutti entrando e uscendo possano trovare ristoro e vita. Preferisce una Chiesa in uscita e non paurosa. Piena di fango per la strada percorsa e non seduta per paura di perdere. Sono venuto perché abbiano la vita e l'abbiano in abbondanza. Questa è la voce che mi seduce.
Dio oggi mi dice:«Io ti conduco per mano e ti dono la mia vita».
Don Francesco coluccia
mag052012
E' stato condannato a 5 anni e mezzo di carcere Luigi di Gesù 40enne di Noha, accusato di tentata estorsione nei confronti dell'imprenditore Neretino Maurizio Nardelli.
L'operazione denominata 'Mercante in fiera' aveva messo in ginocchio gestori e manovalanza del narcotraffico tra Copertino e Galatina le zone di influenza e le piazze di due distinti gruppi che fanno capo al clan dei coluccia.
Al gruppo criminale era contesta, e da qui il nome dell'operazione 'Mercante in fiera', il tentativo di mettere le mani sull'Ente Fiera di Galatina. Le indagini erano partite dalla denuncia, risalente al 2009.
Di Seguito il link del video presente sul canale YouTube di TR News dell'arresto mandato in onda il 24 Novembre 2010 da TeleRama
feb202013
Giovedì 21 febbraio alle ore 19:30, presso il comitato elettorale di Galatina in C.so Principe di Piemonte, chiusura della campagna elettorale UDC. Interverranno il Prof. Gigi De Leo (Dirigente Provinciale UDC), Giancarlo coluccia (candidato al Senato) e Lilli Villani (candidata alla Camera).
Ufficio Stampa UDC Galatina
apr072012
La colacem scalda il confronto tra i candidati sindaco di galatina: sulla richiesta di incenerire il cdr nel cementificio “no” secco da Montagna e Pepe e un “pensiamoci” da coluccia e Gervasi.
dic222011
Servizio di Telerama sulle conferenza stampa del ex Primo Cittadino di Galatina Giancarlo coluccia che racconta la sua versione dei fatti.
mag272011
Dopo Barletta, Altamura e Martina Franca, la mostra a cielo aperto di fotografia e scrittura approda nel Salento
Tornare ad innamorarsi della propria città attraverso "visioni inconsuete della consuetudine". Questo è l'obiettivo di "Rivisitazioni", mostra a cielo aperto di fotografia e scrittura itinerante in cinque città pugliesi.
Giovedi 26 maggio si è svolta la conferenza stampa di presentazione della tappa di Galatina presso Palazzo Baldi.
Presenti il Sindaco della città di Galatina, dott. Giancarlo coluccia; l'Assessore alle Politiche Giovanili, avv. Carmine De Paolis; l'associazione culturale Linfattiva, vincitrice del Bando Regionale Principi Attivi 2010, rappresentata dal responsabile organizzativo di Rivisitazioni, dott.ssa Lorenza Dadduzio e dalla referente per il Salento, dott.ssa Luisa Vozza.
La prima edizione di "Rivisitazioni" prevede il coinvolgimento di cinque città pugliesi: Barletta, Martina Franca, Galatina, Altamura, Taranto. La manifestazione è itinerante e si soffermerà in ogni città per un tempo medio di 15-20 giorni, proponendo, insieme al percorso espositivo, iniziative finalizzate al coinvolgimento attivo e a più livelli dei cittadini: performance a cura delle associazioni culturali locali, seminari di scrittura creativa, workshop di fotografia, laboratori di teatro urbano per studenti e turisti indigeni.
Dopo le tappe di Barletta (12-25 aprile), di Altamura (26 aprile-08maggio) e di Martina Franca (09-24 maggio) dove la mostra ha registrato un elevato tasso di gradimento nella popolazione e nei visitatori, Rivisitazioni approda a Galatina da mercoledi 25 maggio fino a domenica 05 giugno.
Trenta strutture espositive bifacciali saranno dislocate lungo le strade del centro storico cittadino, raccogliendo le immagini e gli scritti di 20 giovani talenti locali della scrittura e della fotografia che hanno accettato la sfida di rivisitare la loro città per costruire un'immagine migliore della Puglia.(100 in totale gli autori pugliesi che hanno preso parte alla mostra nelle 5 città).
La mostra è allestita per le strade principali e nel Centro storico: Piazza S. Pietro Via Vittorio Emanuele Via Umberto I Piazza Orsini Via Robertini Piazza Libertà Via Santo Stefano Corso Garibaldi
Il progetto intende valorizzare non solo il patrimonio artistico, architettonico, paesaggistico, enogastronomico e sociale delle città, ma anche le potenzialità espressive dei talenti presenti sul territorio.
set302010
dic082021
In una fredda serata di esattamente vent’anni fa, era dunque l’8 dicembre 2001, un anziano prete, il volto rigato da lacrime di commozione, apriva per la prima volta davanti al suo popolo il portale ligneo di un complesso monumentale nuovo di zecca. La chiave gli fu passata a sorpresa dal vescovo, intervenuto insieme ad altri per la solenne circostanza.
Quel sacerdote era la buonanima dell’allora parroco di Noha don Donato Mellone, mentre le opere parrocchiali (cioè la grande chiesa dal tetto in legno, la cappella, la sagrestia, gli uffici, il salone seminterrato che poi divenne teatro e oratorio, le aule catechistiche, eccetera) quelle dedicate alla Madonna delle Grazie, sorte su di un sito da tempo immemore pieno di cumuli di materiale edilizio di risulta. Accanto, o meglio di fronte all’ingresso della chiesa, v’era una specie di campetto in terra battuta non regolare, dove da ragazzi noialtri provavamo a simulare il gioco del calcio all’ombra di un annoso albero di fico, per fortuna superstite, e vivo e vegeto. Adesso quel terreno è un piccolo parco comunale con alberi ed erbetta, mentre il campo di calcetto (questa volta regolamentare e con tanto di illuminazione) traslocò a una decina di metri di distanza.
Il vecchio curato (che non aveva mai posseduto ville o palazzi, men che meno appartamenti al mare, ma soltanto due stanze più servizi in piazzetta Trisciolo, eredità dei genitori) asseriva che in quell’area di forte espansione edilizia mancava proprio “la casa più importante”, e s’era impelagato, nonostante la veneranda età (“Sono ormai ai tempi supplementari”, andava ripetendo), nell’avventura del costruirne una secondo il suo personale concetto di Casa: che era dunque Domus, vale a dire Duomo. Non fu semplice, “tanto che - come rivelò dal pulpito quella stessa sera – sembrava che a una difficoltà superata ne subentrasse un’altra, e insieme a queste lo scoraggiamento. Ma oggi qui posso dire che ce l’ho fatta. Ma non da solo. […]”. Seguì così tutta una serie di ringraziamenti, a partire dalla “direttrice dei lavori” (per lui la stessa Madonna delle Grazie, compatrona del paese), fino all’ingegnere Vincenzo Paglialunga, progettista e responsabile dell’opus, dai vescovi idruntini al popolo nohano, dai chierichetti ai collaboratori vicini e lontani. Intervenne di rimando il metropolita idruntino per dire coram populo che nel novero dei benemeriti cui render grazie mancava giusto lo stesso Don.
Anni prima, in un quaderno d’appunti, tra le altre cose, l’antico prevosto nohano aveva manoscritto: “La chiesa è la casa della preghiera, il luogo in cui la creatura incontra il suo creatore […]. Nella chiesa tutto è sacro, tutto è santo: sacre le immagini, le reliquie, sacre perfino le mura, i santi sacramenti, la divina parola, sante le funzioni che in essa si celebrano. La casa di Dio non solo deve essere rispettata, ma in essa devono essere santi tutti i nostri pensieri, tutte le nostre opere, tutte le nostre parole”. Oggi Tomaso Montanari, da laico, sembra volergli fare eco aggiungendo: “[…] Con il loro silenzio, [le chiese] offrono una pausa al nostro caos. Con la loro gratuità, contestano la nostra fede nel mercato. Con la loro apertura a tutti, contraddicono la nostra paura delle diversità. Con la loro dimensione collettiva, mettono in crisi il nostro egoismo. Con il loro essere luoghi essenzialmente pubblici sventano la privatizzazione di ogni momento della nostra vita individuale e sociale. Con la loro viva compresenza dei tempi, smascherano la dittatura del presente.” [pag. 140, Tomaso Montanari, Chiese chiuse, Einaudi, Torino, 2021].
Uno potrebbe pensare che questo prete, superando mille difficoltà, avesse architettato il tutto per perpetuare in qualche modo il nome suo fra le future genti o per ottenere finalmente una propria effigie celebrativa nei pressi della struttura: ma né qui, né invero nella chiesa di Santa Maria al Bagno (che, stessa storia, aveva costruito e inaugurato nel 1963, qualche mese prima del trasferimento a Noha) si troverà un busto scolpito, una lapide commemorativa, una stele, una pergamena incorniciata, ma nemmeno un rigo su chi ne fosse stato l’artefice principale. Probabilmente aveva ben chiara l’inutilità di certe lastre marmoree, visto quanto da un bel po’ si continui in ogni modo a brancolare in una sorta di Alzheimer collettivo pronto a strapparci ogni giorno un frammento di memoria; e non c’è santo che tenga.
O forse don Donato in vita sua è sempre stato interessato alla semina più che alla mietitura. Da lì a poco fu ben contento di passare il testimone al nuovo parroco, il giovane don Francesco coluccia, il quale integrò l’opera sua, oltre che con il campanile, con varie aggiunte e stratificazioni successive volte a far respirare ciò che era nato ab imis fundamentis per essere un corpo vivente e collettivo.
Il vecchio arciprete aveva molto pregato la Vergine Madre, figlia del suo Figlio, affinché gli concedesse la grazia di vedere realizzato il sogno della sua vita. Quel santuario, l’apertura giubilare della “porta santa” locale vent’anni or sono, e tutto quel che ne è seguito, anche per fatica altrui, sono la risposta alle sue preghiere.
Antonio Mellone
dic152015
Sarà don Francesco coluccia, parroco di Noha e vicario della forania che comprende le parrocchie dei comuni di Galatina, Soleto, Cutrofiano, Sogliano Cavour e Collepasso, ad aprire solennemente la porta santa giubilare della Basilica di Santa Caterina in Galatina. La funzione religiosa avrà inizio alle ore 17.30 con la partenza della processione dei fedeli da piazzetta Galluccio alla volta della Basilica, dove, alle ore 18 il Vicario vescovile celebrerà la Santa Messa.
set282013
Al termine della manifestazione riusciamo a strappare a Dino coluccia, organizzatore dell'evento "Cavalli Noha... La Favola", la promessa di organizzare il prossimo anno la seconda edizione.
mag182012
Notizie curiose
Il Venerdì Santo il funerale veniva cantato con voce sommessa...
* 1737 - accompagnato in questa chiesa parochiale submissa voce per venerdì santo ad hore 24 in circa e poi fu sepolto il suo corpicciolo alla sepoltura de' fanciulli privatamente,
Anche il seguente documento è del 1700. E’ poco chiaro nell’esposizione ma c’è quanto basta per divertirsi.
* … fu battezzato da me sottoscritto nella mia chiesa parrocchiale sub condizione per aver assunto l'acqua dall'ostetrice per esser nato con pericolo quand'ella afferma, ma perché non ... troppo vicino vedere perire, e di conseguenza non posso capire come abbi fatto, con tutto ad dire ... avanti di me, onde per l'ho battezzato come di sopra.
I puntini di sospensione stanno ad indicare che nell’originale il documento non è per nulla chiaro.
* 1741 - havendo havuto l'acqua dalla femina assistente e da me infro sustituto battezzato sub condizione ...
* A 4 Maggio 1746 - Pasquale Paglialonga marito di Teresa Scollato si annegò nel mare di Gallipoli e in questa cattedrale fu sepolto avendo presa da me qui sottoscritto la fede d'aver adempiuto il precetto pasquale, e qui ancora li fu sonata la spirazione e cantata la messe.
* A 25 8bre 1751 - Leonarda figlia di Giovanne Vergaro e di Giovanna Donno nacque à 24 d.in pericolo di morte, e li fu data l'acqua dall'ostetrice in un braccio, ed uscì p.mo con condizione se fusse masculo o femina dicendo Leonardo o Leonarda .... uscì morta e fu sepolta in questa chiesa par.
* Le 6 Novembre del 1805 - Angelo Antonio de Ramundo in età di anni diece fece passaggio da questa a meglior vita da tocco ipopletico improviso ed il suo corpo sepolto giace nella mia chiesa parrochiale.
La morte improvvisa quasi sempre si dice che è dovuta ad un problema cardiaco o colpo apoplettico.
Lasciti in suffragio
Infine un'altra categoria descritta in questi documenti è quella di coloro che morendo lasciano non solo del denaro, ma soprattutto dei beni alla chiesa per avere il suffragio di messe.
Chi aveva disponibilità, faceva testamento a favore della Chiesa con vari lasciti (case, vigne, animali, indumenti, effetti personali), chiedendo in cambio Messe per sé e per i familiari defunti, funerale con Messa cantata o letta.
A volte è detto semplicemente non lasciò niente per la sua anima. A volte è detto per esempio che lasciò per la sua anima ducati diece perpetui da celebrarsi messe alla Cappella della Grazia vicino la Chiesa Madre di questo casale di Nohe. A volte invece si tratta di beni che vengono lasciati alla chiesa per suffragio.
* Domenico Margiotta... morì d'anni 40 in circa... lasciò per la sua anima un orto di vigne alla Cappella del glorioso S. Michele Arcangelo in perpetuo da celebrarsi quante messe verranno tassate da Mons. Illustrissimo... queste vigne stanno nel feudo di S.Leo vicino al spartifeudo di Nohe.
Il feudo di S. Leo vicino al spartifeudo di Nohe”: è chiaro il riferimento all’antica chiesa di S.Leo o S.Leone come risulta dalla Visita Pastorale del 1452.
* Adì 23 Maggio 1695 - Francesco Margiotta di questo casale di Nohe morì d'anni 50 in circa... Lasciò per la sua anima orte quattro di vigne loco detto Lo coluccia, un paro di bovi et trenta pecore da vendersi a messe a cenzo... da celebrarsi sante messe quante ne voliranno alle vigne, et venduto le pecore ducati 22 et li bovi ducati... un carlino di lana tutti li debiti per spese fatte ...
Il documento non è completamente leggibile per la carta tarlata o mancante. Ma si capisce bene come l'elemento di scambio sono i beni e non tanto il denaro.
* Adì 30 7bre 1695 - Donato Antonio Navarro marito di Margarita Paglialonga morì d'anni 33... lasciò per la sua anima ducati diece per farsi la pompa funebre et il restante per messe: di queste si spesero cinque e carlini sette per il funerale, et in beneficio di quest'anima rimasero messe trenta tre.
* Adì 25 Luglio 1724 - Gaetano Tundo marito di Leonarda Mangione della terra di Soleto habitante in questo casale di Nohe nella Massaria dell'Aere di Gio:Giuseppe Congedo (è l’attuale palazzo dei Prantera sito in Via Aradeo) morì d'anni 60... lasciò per la sua anima una somma ricca et una cappa di lana da vendersi, e di questa vendita che si fa di dette robbe si dovessero celebrare sante messe pro una vice tantum, et anche lasciò in obbligo a suo figlio maggiore di portare nell'altare di S. Michele Arcangelo di questa mia chiesa un... di grano per carità in honore di S. Michele e questa fu l'ultima sua volontà ... Si sono celebrate 47 messe per la sua anima dalla vendita della... e cappa di lana.
* Adì 20 Aprile 1726 - Matteo Carachino vedovo di Martano, habitante nel feudo di Nohe propriamente nella Massaria del Sig. Dieco Mongiò della Terra di S. Pietro Ingalatina loco detto li Pigni morì d'anni 60... e lasciò per la sua anima ducati diece per messe pro una vice tantum da celebrarsi da me sottoscritto Arciprete, et ancora lasciò a sua nipote ducati trenta, una mula annina, et una somera gravida e ducati cinque per li funerali...
* Adì 16 8bre 1723 - Angel'Ant.o Turre di Nohe, marito di Domenica Paglialonga, morì d'anni 65 in circa ad hore una di notte in circa, confessò li suoi peccati a me sotto scritto Arc. à dì 8 7bre 1723 giorno della Natività di M.a Vergine … e lasciò per la sua anima carlini cinque male oblati e si sono applicati al Capoaltare di detta mia chiesa mentre si faceva attualmente novo, e messe 20 pro una vice tantum per la sua anima. D. Nicol'Ant.Soli Arc.
I “cinque carlini male oblati” stanno ad indicare un’offerta volontaria di un'ammenda per avere agito male, e intanto l’arciprete ci informa che in quel periodo stava facendo nuovo l’altare maggiore della chiesa madre.
Anche il documento seguente conferma quanto già detto:
* Adì 18 Giugno 1724 - Oronzio d'Argento vedovo di questo casale di Nohe morì d'anni 75 in circa, ad hore 15 in circa… Lasciò per la sua anima un tarì di male oblato.
I soprannomi
Negli antichi Registri Parrocchiali di Noha troviamo anche il fenomeno dei soprannomi. Molte volte per evitare confusione in caso di omonimia, il parroco, accanto al nome aggiunge un soprannome con la locuzione latina “alias” da “alias vices” che vuol dire 'altre volte', o meglio ancora “altrimenti detto”.
Ne riporto qui di seguito alcuni come si leggono nei registri, anche se non sempre è chiaro il significato della qualifica.
1698 - Domenico (il cognome non è leggibile) alias Garzia di Tisciano.
1701 - Leonardo Vonghia alias Scardali
1709 - Caterina Bienna alias Roccalena
1729 - Orazio Donno, Chierico Selvaggio e Sagrestano
1740 - Gioseppe Paglialonga alias Maggiore
1740 - Gioseppe Paglialonga alias Minore
1742 - Domenico Paglialonga alias Minore
1732 - Domenico Paglialonga alias Maggiore
1742 - Paschalina Paglialonga Maggiore
1742 - Pasquale Donno Minore
1742 - Pasquale Paglialonga Minore
1743 - Sabatino Paglialonga alias Donato
1786 - Giuseppe Carcagnì alias Capasella
1787 - Francesco Scrimieri alias mezza lana
1791 - Paschale Paglialonga alias Gianuburda
1792 - Paschale Donno alias secundo
1801 - Domenico Greco alias prussiano zitello
1802 - Giuseppe Orlando, zitello, alias manta
1818 - Leonardo Totaro alias evasciuto
1819 - Giuseppe Paglialonga alias Pica
1781 - Pascale Donno alias sagrestano
1843 - Oronzo Notaro alias urjo
Sovente, quando il caso lo richiede, la persona è descritta con la qualifica di zitello o zitella. Questa apposizione viene attribuita a persone dai 15 anni in su non ancora sposate.
I Sindaci di Noha
Si sa che Noha è sempre stato un Comune autonomo. Ma anche dopo la sua aggregazione al vicino Comune di Galatina nei nostri registri non si parla mai di “frazione”, ma si continua a dire il “Comune” di Noha.
Nei registri parrocchiali a volte troviamo anche notizie sui Sindaci.
1)Tudisco Onofrio
nato a Noha nel 1652 e morto a Noha il 16/11/1726 all’età di 74 anni.
Questo Sindaco è importante perché sotto di lui a Noha ha avuto luogo il catasto onciario antico del 1689 che precede di mezzo secolo e più i catasti onciari dei Centri vicini.
Quando aveva 37 anni è Sindaco a Noha nel 1689.
Marito di Gaetana Vonghia (Noha 1661+29/12/1691) che muore a 30 anni e perciò resta vedovo. Nel 1692, quando aveva 40 anni si risposa con Franceschina Cosmà di Corigliano ed ha i seguenti figli.
1694 - Leonardo Fortunato che muore appena dopo 2 giorni dalla nascita il 02/03/1694.
18/01/1696 nasce Lazara Leonarda
12/01/1699 nasce Leonarda Virginia che muore all’età di anni 20 il 01/02/1720
14/11/1700 nasce Leonardo Donato
1704 nasce Tommaso che muore dopo 9 giorni il 24/01/1704
11/01/1705 nasce Leonardo Nohè
16/09/1708 nasce Leonardo Tommaso che muore il 10/09/1710
2)Angelo Donno
(1688+1715) Sindaco forse nel 1711/12
3)Domenico Marrazzo
è Sindaco a Noha il 13/03/1719( Sindico odierno)
Non ci è dato conoscere la sua data di nascita. Si sposa con Prodenzano Marina.
06/02/1707 nasce Abramo Leonardo
12/09/1713 nasce Oronzio Nicola
26/04/1718 nasce Angela Margarita
E’ testimone di battesimo nel 1696, nel 1706, nel 1715; è testimone di matrimonio nel 1704.
4) Vonghia Felice è sicuramente Sindaco il 17/04/1747
* 13/02/1746: si nomina il Sindico senza dirne il nome. Forse è già il “Vonghia Felice”… si chiama Angelina. Fu da me portata dal Sindico morta, ho letto il biglietto e li ho data l'ecclesiastica sepoltura in questa mia chiesa come di sopra...
Marito di Maddalena Marangella o Marangina
Il primo settembre 1753 resta vedovo perché la moglie muore all’età di 40 anni
1742 nasce Domenic’Antonia che muore il 26/07/1745 a 3 anni
01/11/1740 nasce Ippazio Antonio Quintino
10/02/1742 nasce Domenic’Antonia
17/04/1747 nasce Francesca Domenica Paolina, mentre è sindaco
30/08/1749 nasce Leonarda Felice che muore il 26/08/1753 a 4 anni
14/10/1751 nasce Nicola
15/01/1738 è padrino di battesimo
15/03/1739 idem
28/08/1739 idem
14/12/1747 idem
13/11/1735 Testimone di matrimonio
1738 idem.
5) Domenico Carletta Sindaco il 01/05/1754
Marito di Lazara D’Argento (1696+25-12-1746), ha celebrato il matrimonio il 13/08/1725 nella chiesa della Madonna delle Grazie.
I figli di questa coppia sono:
1726 nasce Maria Leonarda Pascalina
1731 nasce Giuseppe Francesco
1734 nasce Michelangelo Costantino
1738 nasce Leonardo Antonio Vito
6) Sindaco il 29/03/1797 ALOISIO ANGELO
(43 anni di differenza dal precedente sindaco)
Marito di Perrone Barbara
19/01/1786 nasce Antonio Paschale
17/05/1788 nasce Leonarda Lucia Maddalena
24/11/1793 nasce Maria Stella
19/01/1786 nasce Antonio Paschale
13/01/1788 Padrino di Battesimo
06/12/1807 idem
13/03/1812 muore all’età di 70 anni circa
7) Il Sindaco al 04/02/1811 FORTUNATO TONDI
Conosciamo anche i nomi di qualche sagrestano di Noha. E cioè:
1783 - Pasquale Cordella
1781 - Paschale Donno
1729 - Orazio Donno
1791 - Fedele Donno
feb172011
La più alta speculazione edilizia degli ultimi venti anni nella nostra città è scongiurata.
Le varianti in questione avrebbero consentito, se approvate, la realizzazione di centinaia di appartamenti in una ampia area destinata ad attività produttive lungo la provinciale per Lecce; tali varianti, che avrebbe modificato sostanzialmente anche la destinazione d’uso di quella zona, sono state dichiarate incompatibili dalla Regione con delibera n. 138 del 03/02/2011: e con la seguente motivazione: “la modifica proposta non è condivisibile in quanto varia il dimensionamento complessivo del PUG senza il supporto di alcuna argomentazione di carattere tecnico ed urbanistico”.
I nostri “novelli urbanisti” hanno voluto sfidare tutto e tutti, guadagnando una sonora bocciatura che altro non rappresenta che il fallimento della loro linea politica. Già nel passato, infatti, si era tentato un progetto di variante urbanistica della zona con la previsione di un aumento della volumetria; all’epoca l’assessore al ramo era l’avvocato Giuseppe Sansò che si oppose fermamente.
L’attuale maggioranza, stenta a gestire l’ordinario e non è riuscita a sintonizzare le reali esigenze del paese.
Per questo motivo riteniamo che sia opportuna l’istituzione di un tavolo tecnico permanente con la partecipazione delle categorie interessate, (ma indipendente dall’Ufficio Urbanistica), al fine di dare esecuzione a tutto il PUG in maniera compatibile alle esigenze effettive del territorio.
Sono infatti altre le strade per rilanciare le attività economiche di Galatina, e sollevare la Città che è ferma e dilaniata da mille polemiche, tutte interne alla maggioranza dove le buone intenzioni dei primi gemiti si sono frantumate sulle letali movenze del potere da gestire.
Galatina, 16 novembre 2010
Noel Alberto Vergine
ott212011
Verso la fine di Settembre, il sottoscritto e P. Francesco, abbiamo visitato la chiesa di San Lorenzo di Sogliano. Il parroco, don Salvatore Gemma, ci attendeva come da appuntamento e dopo i convenevoli dell’accoglienza ci ha affidati ad un giovane seminarista, sempre di Sogliano, che studia nel seminario di Molfetta.
Sapevamo che in quella chiesa c’era un vecchio organo costruito probabilmente dalla Kircher, la stessa azienda che forse realizzò l’organo di Noha, ubicato fino al 1970 nel coro soprastante il vecchio altare.
Del nostro antico organo, come già scritto da P. Francesco nel l’Osservatore Nohano n. 1 Anno V, sappiamo che era già nella chiesa di San Michele Arcangelo nel 1850 perché Don Michele Alessandrelli (1814+1882), Arciprete Curato di questa chiesa, ce ne parla nel suo inventario che redige in occasione della visita pastorale del Vescovo di Nardò, Mons. Luigi Vetta, del3 Aprile 1850.
Le chiese di Noha e Sogliano, hanno molti aspetti in comune, per esempio in passato abbiamo due Arcipreti (Don Nicolantonio Soli -1661+1727-; Don Andrea Soli -1695+1754), rispettivamente zio e nipote; altri sacerdoti di Sogliano risultano presenti a Noha nell’arco di tutta la storia (vedi “Curiosità sugli arcipreti e persone di chiesa a Noha"; edizioni L'Osservatore Nohano). L’attuale Arciprete, Don Francesco coluccia è di Sogliano.Possiamo notare inoltre, opere e arredi, come per esempio le due tele della Madonna del Rosario e i due altari in barocco, ma la cosa più strabiliante è l’organo ancora funzionante ed in perfette condizioni, grazie anche ad un recentissimo restauro. La somiglianza fra i due organi è molto evidente.
La visita ci ha permesso di notare l’ottima cura del risanamento eseguito, difatti gli addetti all’opera sono intervenuti incisivamente sulla struttura lignea cambiando perfino parti strutturali. E’ ben visibile la sostituzione dei tiranti e di tutti i leveraggi sia meccanici che lignei, della pedaliera, della tastiera ed ogni piccolo dettaglio un po’ ovunque. Il mantice, ancora presente, è stato rimpiazzato da un compressore elettrico montato sul retro e ben nascosto alla vista.
La cosa che però mi ha emozionato molto è stato ascoltarne la melodia eseguita con entusiasmo, lo stesso che forse un bambino prova quando finalmente ha nelle mani il tanto agognato desiderio. La musica che rilascia un organo è qualcosa di unico, è uno strumento grandioso. E’, come si suol dire, un’altra musica.
Per questo, il nuovo organo della Ditta Continiello di Monteverde di Avellino, quello collocato sulla porta dell’ingresso laterale della nostra chiesa, a Noha, che Don Francesco ha fatto restaurare di recente, è un bene raro e di gran valore, è una vera fortuna poterne ascoltare la musica specie se ad eseguirla sono artisti come P. Francesco o addirittura il maestro Francesco Scarcella, che ebbi occasione di sentire nel Dicembre di due anni addietro. Speriamo di poter assistere al più presto ad altri concerti come quello.
Marcello D’Acquarica
gen062010
Sabato 9 gennaio, l’Associazione FIDAS di Noha, organizza la:
Festa del donatore e di ringraziamento
Programma della serata:
L’ingresso alla manifestazione è libero.
mag062012
Nella mattinata del 05.05.2012, a Noha di Galatina, i militari della Compagnia di Gallipoli, ed in particolare i Carabinieri della Stazione di Galatina, hanno dato esecuzione a un decreto di sequestro preventivo, emesso dalla Procura della Repubblica di Lecce, nella figura della Dott.ssa Carmen RUGGIERO, su conforme richiesta dei militari operanti.
l provvedimento dispone il sequestro di materiale edile, accantonato su di un fondo agricolo di Noha, ritenuto dagli investigatori probabilmente parte del materiale depredato anni addietro dalla villa di Contrada Roncella, di Noha, riconducibile al Clan coluccia e, per questo motivo, sottoposta a confisca.
I proprietari del terreno sono risultati totalmente estranei. Qualcuno ha abbandonato il materiale a loro insaputa. I carabinieri, dal canto loro, stanno già seguendo una pista ben precisa e nei prossimi giorni si procederà ad ulteriori indagini, sia al fine di ricondurre, con certezza, il materiale sottoposto a sequestro a quello depredato dalla villa, sia ad identificare gli eventuali responsabili del reato di ricettazione che ne potrebbe scaturire.
apr072013
C’è un ragazzo di Noha che proprio in questi giorni compie ottanta primavere: è il sig. Francesco coluccia.
Ora utilizzando semplicemente codesti nome e cognome potremmo incorrere in facili confusioni, e non capir bene di chi si stia parlando. Non è nemmeno il caso di specificare l’albero genealogico di questo signore, scomodando codici ed archivi parrocchiali di Noha, unica organica fonte scritta a partire dalla fine del 1500, né il processo formativo del suo cognome che, come sanno anche i bambini dell’asilo, insieme agli altri appellativi della gens coluccia - del tipo Colucci, Coluccio, Coluptus, Coluto, Coluti – è un’aferesi (che presenta cioè la caduta iniziale di uno o più suoni) di Nicolucci, che a sua volta è un ipocorismo (cioè una formazione vezzeggiativa, affettiva o diminutiva, stavolta abbreviata, di un nome trasformato in cognome) del lemma Nicola (personale deverbale anzi euteletico romaico derivante da “vincere+popolo”), diffuso sin dall’alto Medioevo Nohano.
Ma con tutto questo non siamo ancora certi dell’identità del nostro amico al quale vogliamo indirizzare i presenti auguri. Abbiamo la necessità, dunque, di utilizzare una metodologia più pratica ed immediata, ma non meno scientifica, come le incontrovertibili coordinate di ogni nohano che si rispetti: nome corrente, ‘ngiuria e parenti più prossimi.
Per essere precisi, dunque, stiamo parlando di Franco Curulla, marito della gentile signora Clara, papà di Antonio, Maurizio e Luca, suocero di Romina, di Ramona e di Sonia, nonno di una collezione di stupendi nipoti, l’ultimo dei quali arrivato pochi mesi fa ed un altro in procinto di vedere la luce. E non è finita qua.
Posto che curulla deriva da corolla che è la parte del fiore interna al calice, vogliamo dire che stavolta non siamo di fronte ad un semplice fitonimo (cioè alla formazione in modo semantico, anzi simbolico, dal nome di piante e/o fiori) siamo realmente di fronte ad un fiore, anzi ad una pianta, un albero sempreverde, come ad esempio l’ulivo, nume tutelare della nostra terra, simbolo di forza e fedeltà.
Sì, ci piace considerare Franco Curulla, nohano, come un ulivo che dà i suoi frutti in silenzio, senza chiacchiere, senza strombazzamenti ai quattro venti, con pazienza, con calma ma con tenacia.
Franco Curulla è da sempre pronto a dare il suo contributo al bradisismo positivo di Noha, cioè alla crescita senza sussulti e senza strappi alla nostra comunità, con la schiena curva, ma a testa alta, lavorando sodo senza mai dar cenni di stanchezza o di scoraggiamento.
E’ da ammirare la sua dedizione nella realizzazione dello stupendo Presepe Vivente (onde Noha è ormai nota, finalmente in positivo, in tutto il Salento e nel resto d’Italia), nonché la devozione con la quale da anni predispone il fantoccio della curemma nell’intorno di casa sua, che prende fuoco il lunedì di Pasqua subito dopo l’acchiappo della cuccagna.
Quest’anno per la costruzione della sua particolare capanna posta a ridosso dell’aia dell’antica Masseria Colabaldi - dove da anni attende pellegrini e visitatori del presepe corroborandoli con un bicchiere di ottimo vino di sua produzione (vino che a richiesta è anche brulè) - ha dato il massimo. Era commovente vederlo lavorare alla predisposizione della sua capanna di canne e cannizzi - struttura che nel suo immaginario, data la sua forma ottagonale e la sua cupola, voleva assomigliare alla chiesetta bizantina dedicata alla Madonna delle Grazie che un tempo svettava a Noha in piazza San Michele. E si rammaricava, Franco, del fatto che non aveva avuto modo di terminare l’opera costruendo nelle immediate adiacenze del bell’ottagono manufatto anche la sagrestia monumentale.
Grazie, caro Franco, comunque. La tua capanna era spettacolare anche senza sagrestia. Grazie per quello che hai fatto e per quello che farai per tutti noi.
Per le tue ottanta primavere, ti auguriamo di avere ancora e sempre l’energia di un ragazzo, la saggezza dei nostri padri, la dignità di un Nohano, la passione di un innamorato.
I ragazzi del presepe
della Masseria Colabaldi di Noha
lug182015
Riportiamo di seguito - proprio nel giorno dell’anniversario della sua ordinazione sacerdotale, avvenuta il 18 luglio 1948 - il necrologio in memoria del compianto don Donato Mellone, apparso sull’ultimo numero de “L’Eco Idruntina”.
Ringraziamo, pertanto, l’autore, don Francesco coluccia, parroco di Noha, e Mons. Quintino Gianfreda, vicario generale dell’arcidiocesi di Otranto, che ci ha gentilmente fatto pervenire il primo numero del 2015 dello storico “Bollettino diocesano ufficiale per gli atti dell’arcivescovo e della curia” con un biglietto vergato a mano: “Nel caro ricordo dell’amabile don Donato, porgo fraterni saluti – Sac. Quintino Gianfreda”.
* * *
“Tutti i nostri giorni svaniscono[…]. Finiamo i nostri anni come un soffio. Gli anni della nostra vita sono settanta, ottanta per i più robusti, ma quasi tutti sono fatica, dolore: passano presto e noi ci dileguiamo. […] Insegnaci a contare i nostri giorni e giungeremo alla sapienza del cuore”. (Salmo 89).
Quante volte don Donato ha ripetuto le parole di questo Salmo e come ne ha verificato la verità esistenziale soprattutto negli ultimi anni, nelle ultime settimane, nelle ultime ore!
Nato a Noha il 4 novembre 1925, don Donato dopo gli studi liceali presso il Seminario Diocesano di Nardò, ha frequentato i corsi di filosofia e Teologia presso il Pontificio Seminario Regionale di Molfetta ed è stato ordinato sacerdote il 18 luglio 1948 da Mons. Gennaro Fenizia, Vescovo di Nardò. Dapprima Vicario parrocchiale per la Cattedrale di Nardò e poi per la Parrocchia del Carmine, è stato professore di materie umanistiche nel Seminario Neretino. Per dieci anni è stato Parroco a Santa Maria al Bagno, Santa Caterina e Le Cenate. Nel 1963 è stato nominato Parroco della Parrocchia “San Michele Arcangelo” in Noha. Nel 2002 si è dimesso dall’ufficio di parroco per raggiunti e superati limiti di età, divenendo Vicario parrocchiale della medesima parrocchia.
Il declinare della sua salute negli ultimi tempi non eclissa l’immagine che ne conserviamo: quella di una quercia solida perché così robusta era la sua fede.
Domenica 22 febbraio, mons. Arcivescovo, il Presbiterio diocesano e la Comunità cristiana di Noha, nella Messa esequiale presieduta nella chiesa parrocchiale dal Pastore della diocesi ci siamo raccolti in preghiera accanto alla salma del carissimo don Donato. “La sua vita – ha affermato l’Arcivescovo nell’omelia – è stata un cantico di fede al Dio della vita. Ha irradiato con gesti semplici la santità di Cristo nella Chiesa. […]. Ha donato la sua esistenza per la Comunità di Noha, alla quale è rimasto fedele sino alla fine. Prima di concludere il ministero di Parroco, ha realizzato con dedizione e sacrificio la nuova chiesa sussidiaria, con la casa canonica e l’oratorio. L’ha fatto con animo sereno, nell’obbedienza e con gioia. E voglio rendere qui pubblicamente un cordiale grazie a questo sacerdote per il servizio alla chiesa di Otranto e la collaborazione disponibile e costante al Vescovo”.
Semplicità e benevolenza erano le caratteristiche del suo stare in mezzo a noi.
Abbiamo vissuto un tratto di strada insieme condividendo ansie, preoccupazioni e gioie pastorali. La stima reciproca e la carità sacerdotale ci hanno permesso di annunciare il Dio della comunione: “Vi riconosceranno dal modo con cui vi amerete” (Gv 13, 35).
La Chiesa, che ha servito, lo ha preso tra le su braccia con amore nella sua anzianità e, soprattutto nelle vicissitudini della sua carne malata, lo ha accompagnato con sollecitudine materna.
Benedetto XVI al compimento dell’80° anno ricordava: “Ringrazio Dio, per avermi dato la musica come compagna di viaggio che mi ha sempre offerto conforto e gioia”. E se è vero ciò che diceva don Bosco che “una casa senza musica è come un corpo senz’anima”, don Donato con la musica, col canto liturgico dava lode a Dio e a Maria, ovunque dando un’anima alla vita della comunità di Noha. Un’anima che si muoveva come le sue mani sulla tastiera dell’organo.
Giunto il momento di accedere alla liturgia del cielo, gli chiediamo di pregare e cantare le lodi di Dio per noi.
mar152020
Carissimi Fratelli e Sorelle,
cerco di raggiungervi, come posso, per condividere con voi la Parola che ci disseta per ristorarvi in questo tempo di deserto, dettato dalla condizione di solitudine di questi giorni e nell'ora più calda della nostra vita che rischia di non farci vedere bene il futuro e di farci tanto soffrire. Ascoltiamo il vangelo.
Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 4,5-42)
In quel tempo, Gesù giunse a una città della Samarìa chiamata Sicar, vicina al terreno che Giacobbe aveva dato a Giuseppe suo figlio: qui c’era un pozzo di Giacobbe. Gesù dunque, affaticato per il viaggio, sedeva presso il pozzo. Era circa mezzogiorno. Giunge una donna samaritana ad attingere acqua. Le dice Gesù: «Dammi da bere». I suoi discepoli erano andati in città a fare provvista di cibi. Allora la donna samaritana gli dice: «Come mai tu, che sei giudeo, chiedi da bere a me, che sono una donna samaritana?». I Giudei infatti non hanno rapporti con i Samaritani.
Gesù le risponde: «Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice: “Dammi da bere!”, tu avresti chiesto a lui ed egli ti avrebbe dato acqua viva». Gli dice la donna: «Signore, non hai un secchio e il pozzo è profondo;da dove prendi dunque quest’acqua viva? Sei tu forse più grande del nostro padre Giacobbe, che ci diede il pozzo e ne bevve lui con i suoi figli e il suo bestiame?».
Gesù le risponde: «Chiunque beve di quest’acqua avrà di nuovo sete;ma chi berrà dell’acqua che io gli darò, non avrà più sete in eterno. Anzi, l’acqua che io gli darò diventerà in lui una sorgente d’acqua che zampilla per la vita eterna». «Signore – gli dice la donna –, dammi quest’acqua, perché io non abbia più sete e non continui a venire qui ad attingere acqua». Le dice: «Va’ a chiamare tuo marito e ritorna qui». Gli risponde la donna: «Io non ho marito». Le dice Gesù: «Hai detto bene: “Io non ho marito”. Infatti hai avuto cinque mariti e quello che hai ora non è tuo marito;in questo hai detto il vero». Gli replica la donna: «Signore, vedo che tu sei un profeta! I nostri padri hanno adorato su questo monte;voi invece dite che è a Gerusalemme il luogo in cui bisogna adorare». Gesù le dice: «Credimi, donna, viene l’ora in cui né su questo monte né a Gerusalemme adorerete il Padre. Voi adorate ciò che non conoscete, noi adoriamo ciò che conosciamo, perché la salvezza viene dai Giudei. Ma viene l’ora – ed è questa – in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità: così infatti il Padre vuole che siano quelli che lo adorano. Dio è spirito, e quelli che lo adorano devono adorare in spirito e verità». Gli rispose la donna: «So che deve venire il Messia, chiamato Cristo: quando egli verrà, ci annuncerà ogni cosa». Le dice Gesù: «Sono io, che parlo con te». In quel momento giunsero i suoi discepoli e si meravigliavano che parlasse con una donna. Nessuno tuttavia disse: «Che cosa cerchi?», o: «Di che cosa parli con lei?». La donna intanto lasciò la sua anfora, andò in città e disse alla gente: «Venite a vedere un uomo che mi ha detto tutto quello che ho fatto. Che sia lui il Cristo?». Uscirono dalla città e andavano da lui.
Intanto i discepoli lo pregavano: «Rabbì, mangia». Ma egli rispose loro: «Io ho da mangiare un cibo che voi non conoscete». E i discepoli si domandavano l’un l’altro: «Qualcuno gli ha forse portato da mangiare?». Gesù disse loro: «Il mio cibo è fare la volontà di colui che mi ha mandato e compiere la sua opera. Voi non dite forse: ancora quattro mesi e poi viene la mietitura? Ecco, io vi dico: alzate i vostri occhi e guardate i campi che già biondeggiano per la mietitura. Chi miete riceve il salario e raccoglie frutto per la vita eterna, perché chi semina gioisca insieme a chi miete. In questo infatti si dimostra vero il proverbio: uno semina e l’altro miete. Io vi ho mandati a mietere ciò per cui non avete faticato;altri hanno faticato e voi siete subentrati nella loro fatica».
Molti Samaritani di quella città credettero in lui per la parola della donna, che testimoniava: «Mi ha detto tutto quello che ho fatto». E quando i Samaritani giunsero da lui, lo pregavano di rimanere da loro ed egli rimase là due giorni. Molti di più credettero per la sua parola e alla donna dicevano: «Non è più per i tuoi discorsi che noi crediamo, ma perché noi stessi abbiamo udito e sappiamo che questi è veramente il salvatore del mondo».
Parola del Signore.
Entriamo insieme nel testo che abbiamo appena letto e ascoltato.
Gesù incontra una donna presso un pozzo.
I pozzi sono importanti nelle Scritture e lo sono anche nella nostra vita: senza acqua, infatti, non viviamo. Abbiamo bisogno di acqua e perciò abbiamo bisogno di pozzi. Il nostro organismo è costituito per il 60% di acqua, in un neonato abbiamo l'80%. Anche per questo motivo l’acqua, la sete, diventano metafore profonde della condizione umana, soprattutto dei suoi desideri, diremmo dell'essenziale.
Viviamo, infatti, anche di desideri, di speranza; abbiamo fame e sete di vita, di futuro, del bene che si può realizzare nella nostra vita. Ma dove andiamo ad attingere l'acqua?
La donna del vangelo si reca ogni giorno alla stessa ora, quella più calda, ad attingere acqua, allo stesso pozzo e nonostante tutto ha sempre sete. Forse ci rechiamo da cisterne screpolate, che non danno acqua buona.
Quali sono queste cisterne? Di cosa riempiamo la nostra vita per cui abbiamo sempre sete, come se ci mancasse sempre qualcosa? É necessario fermarci e probabilmente questi giorni di fermo forzato possono aiutarci. Tante cose intorno a noi, tanti impegni, ma è proprio questo ciò che serve alla nostra vita? Diremmo:«Sono tutte cose importanti!». Certo! Ma non è che ci hanno fatto perdere il gusto di una parola condivisa, di una stretta di mano fatta in tutta calma, di uno sguardo aperto al futuro? In definitiva della capacità di amare con il cuore? Non importa ciò che facciamo o quanto facciamo, ma come lo facciamo.
Alla donna Samaritana Gesù rivela che a dissetarci davvero è solo il dono di Dio: «Se tu conoscessi il dono di Dio!». A questa donna, che è corsa dietro a tanti uomini senza incontrare lo sposo vero, Gesù si rivela come colui che, con il suo dono, con la sua presenza, con il suo amore, può colmare per sempre la sua sete.
Gesù ci rivela chi siamo e come possiamo essere. L’acqua che egli ci dona, infatti – scrive San Paolo ai Romani – è l’amore di Dio che lo Spirito Santo riversa nei nostri cuori (II Lettura). A causa della mancanza di acqua, gli Israeliti nel deserto dubitano che Dio sia in mezzo a loro (I Lettura).
A causa della mancanza di amore possiamo arrivare a dubitare della presenza di Dio e senza il suo amore non siamo nulla. La Samaritana lascia la brocca e corre. Lascia le sue sicurezze e si abbandona all'amore.
Se lasceremo le nostre sicurezze e ci abbandoneremo all'amore anche la nostra vita cambierà.
Nel dono di Dio, che è lo Spirito, scopriamo sorpresi che la nostra sete è saziata perché Dio è dentro di noi, e noi diventiamo suo tempio, sua dimora: adoratori in spirito e verità.
Oggi non possiamo vivere l'eucarestia domenicale insieme, ma possiamo adorare Gesù nel nostro cuore, la prima chiesa è il nostro corpo. Dentro di noi siamo ristorati dal Suo Amore e riconciliati con noi stessi diventiamo capaci di donare amore. In questi giorni poiché non possiamo farlo con gesti ravvicinati, facciamolo con uno sguardo, con una parola, con un servizio fatto con amore. Coraggio! Non siamo soli Gesù Cristo è con noi. Egli è il nostro sposo che si dona incessantemente. Il suo sguardo ci riempie d'amore, ci ristora e ci disseta. Non attendiamo sempre l'altro faccia il primo passo, lasciamo le vecchie abitudini e manifestiamo amore.
Ora, tornate a rileggere e poi a pregare il vangelo ascoltato. Egli saprà parlare ancor di più al vostro cuore.
Vi abbraccio nella preghiera.
Don Francesco coluccia