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Articoli del 22/11/2025

Di Marcello D'Acquarica (pubblicato @ 11:59:34 in NoiAmbiente, linkato 239 volte)

“A Galatina 1.200.000 euro per la costruzione di un asilo nell'area dell'ex-foro boario”

È il titolo di una notizia trionfalistica riportata sui quotidiani locali tipo il seguente:

 (A Galatina 1.200.000 euro per la costruzione di un asilo nell'area dell'ex-foro boario)

Ma non entriamo nel merito delle modalità utilizzate per informare i cittadini messi di fronte al fatto compiuto per opere come questa, talmente straordinarie da far cambiare la vita ai vivi e ai futuri viventi, (benché, sempre a proposito di asilo, la natalità sia in forte calo). 

RISCHI IDROGEOLOGICI

Secondo le cartografie dell’ISPRA, relative al rischio idrogeologico e a quello delle frane, disponibile sul sito internet dell’ente, Galatina presenta il rischio più elevato proprio nella zona indicata dalla grande opera pubblica: https://idrogeo.isprambiente.it/app/pir/c/75075

Secondo i dati, esite un corso d’acqua sotterraneo, censito e segnalato come vincolo di pericolosità idraulica dall’attuale Piano dell’Autorità di Bacino, le cui norme di attuazione impongono limiti all’edificazione e agli interventi che varino la permeabilità dei suoli. L’area in questione è inoltre attraversata nell’asse nord-sud dalla condotta della fognatura bianca, e sul confine Nord-Ovest si rileva la presenza della centrale di sollevamento della fogna nera cittadina, che risulta antiquata e del tutto insufficiente rispetto al carico di lavoro cui è sottoposta. Ne deriva un degrado olfattivo già noto nell’area, che si è provato a mitigare in fase di progetto con soluzioni specifiche ma senza alcun risultato efficace. Alla suddetta fonte di miasmi si aggiunge la vicinanza della zona industriale: parliamo di circa 500 metri in linea d’aria, dunque quasi a contatto con il primo opificio industriale/artigianale dell’area; stabilimento che insieme a molti altri dell’agglomerato produttivo Galatina-Soleto non spicca per la salubrità dei suoi dintorni.

RIASCHI SANITARI

Secondo i dati riportati dall’Agenzia Europea per l'Ambiente (EEA) i bambini sono particolarmente vulnerabili all'inquinamento atmosferico, dal momento in cui sono nel grembo materno fino all'età adulta. Il periodo di maggiore vulnerabilità è quello dei primi 1000 giorni, cioè dal concepimento al compimento del 2° anno di vita. La frequenza respiratoria dei bambini è più alta rispetto a quella degli adulti. Inoltre, i bambini inalano una frazione maggiore d'aria attraverso la bocca rispetto agli adulti. A causa di questo aumento della respirazione orale, l'inquinamento penetra in profondità nelle vie respiratorie inferiori, che sono più permeabili (US EPA, 2019). Anche i corpi e gli organi dei bambini, inclusi i polmoni, sono ancora in fase di sviluppo (Chen et al., 2015), il che aumenta ulteriormente il rischio. Inoltre, il sistema immunitario in via di sviluppo dei bambini è più debole di quello degli adulti, rafforzando gli effetti dell'inquinamento (OMS, 2018). Per questa occasione abbiamo anche chiesto aiuto alla dottoressa Laura Reali, Presidente ISDE Roma e Lazio, e per chi volesse approfondire l’argomento, alleghiamo la relazione scientifica.

https://www.eea.europa.eu/en/analysis/publications/air-pollution-and-childrens-health

Secondo il professor Floriano Bonifazi, (Video | Facebook) per decenni primario dell’allergologia dell’ospedale di Torrette, le generazioni che nella prima fascia d'età, e quindi da zero a 10 o 15 anni, sono state interessate dallo sviluppo tecno/industriale, e quindi in quella fascia d'età primaria hanno respirato nanoparticelle o cosiddette polveri sottili, seppur con dosaggi bassi e considerati "normati" cioè entro i 5 micro grammi al metro cubo, (cosiddetta soglia di sicurezza, oramai conclamata una emerita bufala)  nell'arco dei primi cinquant'anni di vita avranno il cancro al polmone.

CHIEDIAMO:

Di procedere pure con la costruzione del suddetto asilo, ma in area comunale decisamente meno critica per la salute dei bambini e delle famiglie. E di Trasformare il Foro Boario in un vero bosco, piantumando alberi autoctoni (tipo querce carrubi, pini, ulivi, ecc.) evitando possibilmente l’invasione di mattoni e di altri materiali cementizi, plastici o bituminosi.

Il suddetto parco sarebbe un vero polmone verde per la città, uno spazio aperto per natura intrinseca, accessibile alle persone di ogni età e condizione, fattore di mitigazione delle esalazioni provenienti dalla centrale di sollevamento della fogna nera, e avrebbe altresì la funzione di protezione acustica e polmonare dagli impianti insalubri provenienti dall’area produttiva. La nostra proposta è quella di uno spazio aperto, accessibile a tutti, vivacizzato da flora e fauna (anche spontanee), necessario per la salvaguardia del già fragilissimo ecosistema galatinese, continuamente minacciato dalle opere dannose e costose, quando non del tutto inutili, venduteci invece come grandi opportunità per le solite “crescita”, “sviluppo”, “riqualificazione”: in una parola “attrattività”.

 

Marcello D’Acquarica,

NoiAmbiente e Beni Culturali di Noha e Galatina

Download PDF su Considerazioni sanitarie sui rischi derivanti dalla collocazione di un asilo nido in prossimità di scarichi fognari e di aree industriali con opifici insalubri.

 

Fotografie del 22/11/2025

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