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IL TIFO QUOTIDIANO
Di Antonio Mellone (del 19/11/2023 @ 15:24:35, in Fetta di Mellone, linkato 590 volte)

Mi son fatto prestare le copie del Quotidiano di Lecce, pardon di Caltagirone, di domenica 12 e lunedì 13 novembre scorsi per scopi esclusivamente scientifici: volevo accertarmi del fatto che la sequenza dialettica (e viepiù dialettale) tutta tesi-antitesi-sintesi che applico nell’analizzare personalmente lo storytelling di codesto “giornale” (lo definisco così solo perché vado di fretta – giusto il tempo di apporci le virgolette), non registrasse contraddizioni esiziali.

In estrema sintesi l’evidenza empirica ha corroborato ancora una volta le mie ipotesi (i suoi pollowers le chiamerebbero pregiudizi) che sostanzialmente corrispondono alla seguente asserzione: molto di ciò che non viene impresso su quei fogli è senz’altro una Notizia.

Di cosa vado blaterando è presto detto. Se non tutti, in molti sanno che il sabato pomeriggio 11 novembre 2023 allo stadio di Via del Mare s’è giocata la famigerata partita Lecce-Milan. Non ero presente a quell’incontro, né mai mi sarebbe saltato in mente di guardarlo su qualche schermo più o meno portatile, da un lato per via di un concerto d’organo di musica barocca cui non volevo assolutamente mancare (vuoi mettere?), e dall’altro perché di quello sport nazionale so poco o niente, se non che vi girano molti soldi oltre che le palle.

Ebbene, di quel match diciamo storico, anche grazie a certa sTAMPA come la nostra, tutti conoscono il risultato finale, le emozioni, le pagelle dei calciatori, i cartellini arbitrali con i colori sociali (gialli e rossi), le presenze in termini di spettatori, il fallo del pestone (lemma quest’ultimo di cui prima del corrente mese di novembre mi sfuggiva il significato), e ancora lo “scandalo” del o della Var, l’annullamento del goal della vittoria casalinga, ergo le correlate polemiche approdate perfino in Parlamento (della serie tutto il Fascio minuto per minuto).

Il suddetto “giornale” non ha lesinato sull’inchiostro liquido (verosimilmente prodotto dalle parotidi e poi colorato) nel riportare il Verbo incarnito di tali Sticchi e D’Aversa (giuro non so chi siano), certamente anche la consegna in memoriam della maglia numero 5 ai famigliari del compianto Nicola Loprieno, nonché le premurose parole di una signora tanto green-bio-eco-e-inclusiva che, insieme ad altri mille compagni di viaggio, utilizza addirittura l’autobus per recarsi allo stadio “Così ci evitiamo un’ora di auto” (fantastico: ora il mondo è salvo, anzi in una botte di ferro grazie anche al “giornale” che ne ha eroicamente pubblicato il segreto).

Insomma, vita morte e miracoli di ognuno dei 90 minuti della partita più recupero, ma zero assoluto sull’enorme striscione esposto in curva da alcuni supporter leccesi [ai quali va il nostro plauso, ndr.]  che suonava così: “CHIAMIAMO LE COSE COL LORO NOME: A GAZA  UN MASSACRO DI INERMI. NESSUNA GIUSTIFICAZIONE!”.

Nada de nada, dunque, nelle numerose pagine “sportive” del noto 'ritocalco', eppure mi son dotato dei migliori presidi oftalmologici, dalle lenti di ingrandimento progressive al binocolo, dal cannocchiale al telescopio spaziale, e financo di un microscopio a forza atomica per rinvenire un cenno, un rigo, una sillaba soltanto del cartello così politically incorrect: chissà, forse avrei dovuto utilizzare un ecografo o un altro apparecchio di diagnostica per immagini cervicali per scoprire quale fra i giornalisti redazionali (ve ne sarà pure qualcuno, vivaddio) s’è dovuto trattenere nel dare codesta news scomparsa dalla circolazione - o chissà quanto non censurata dacché invisa al padrone.

Nel frattempo possiamo tranquillamente distrarci con le “cinquemila presenze” soprattutto di “Star e Vip” che giungeranno in Puglia nel mese di giugno 2024 grazie al G7, “il summit” che il Presidente del Consiglio Giorgia ha voluto nel luna park tematico di Borgo Egnazia, onde “gli operatori sono già al lavoro”, per la gioia e “l’orgoglio dei sindaci” che petto in fuori e pancia in dentro dichiarano all’unisono: “Ci faremo trovare pronti” [chissà poi per cosa, ndr.] e “Saremo una cornice unica per gli incontri” [ah ecco: ci mancava proprio la cornice, ndr.].

Nell’attesa dei “Benefici anche turistici” [sic], della “Puglia in vetrina” [come manco al De Wallen, il Red Light District di Amsterdam, ndr.], del “grande fermento”, del più Pil per tutti, e della contagiosa eccitazione generale, godiamoci finalmente i preliminari di quest’altro Punto G7.

Tanto ormai il mestiere più antico del mondo non è quell’altro (senza dubbio più nobile), ma il “giornalismo”.

Da Wikileaks a Wikilick.

Antonio Mellone

 

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