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Per il Consiglio Comunale monotematico del 26/11/2024 sull'impianto di digestione trattamento rifiuti (Terza parte di tre)
Di Marcello D'Acquarica (del 06/12/2024 @ 13:14:26, in NoiAmbiente, linkato 142 volte)

Oggetto:

Progetto per un impianto di digestione anaerobica per il trattamento di rifiuti speciali non

pericolosi con produzione di biometano, sito in agro di Soleto, zona industriale Galatina-Soleto.

Ente proponente FORENERGY SRL.

"Gentile signor sindaco, assessori e consiglieri del comune di Galatina, signore e signori".

A proposito di area industriale di Galatina/Soleto, ci risulta che esistono già altri impianti o aziende che trattano FORSU (Frazione Organica del Rifiuto Solido Urbano), o quanto meno da indagare con attenzione, visto che le relazioni tecniche sono spesso molto vaghe in quanto a tipologia e quantità di rifiuti. È per esempio è una delle tante richieste fatte da Arpa, ed esattamente nel caso della CDS (Conferenza dei Servizi) per Forenergy, ma anche nelle varie di altri opifici.

Quindi oltre alla proponente Forenergy con 40.000 t/a, risultano esserci a Galatina:

 Salento Riciclo 27.000 t/a; Salento Green s.r.l. con una nuova richiesta del 08-2024 - 56.000 t/a; Ambiente e Riciclo, 35.000 t/a; Cave Marra Ecologia, 28.000 t/a; Progest, 39.000 t/a; Bianco Igiene Ambientale 68.000 t/a. E, ultima in arrivo, di cui non abbiamo ancora i dati. La EMES srl, di cui al momento sull’albo pretorio provinciale c’è solo la presentazione di un disegno propositivo, da definirsi.  

E con questi siamo a quasi 300.000 t/a, tutti fra Galatina e Soleto, il triplo di quanto i 96 comuni della provincia di Lecce, tutti insieme, riescono a produrre, e cioè 100.000 t/a. (dati Ispra 2022).

Viene spontaneo chiedersi che bisogno c’è di importare circa 300.000 t/a da altre zone se i soli Comuni di Galatina e Soleto insieme arrivano a malapena a 5000 t/a. Ma La storia delle importazioni di rifiuti da altre zone d’Italia non finisce qui.

Vi ricordo che a pochissimi chilometri da Galatina, chiedono di trattare rifiuti con il sistema anaerobico anche Humus S.r.l.  a Cutrofiano con 80.000 t/a; e Baco Società Agricola s.r.l., di Lequile con 76.000 t/a.

Solo i più vicini, ma sappiamo benissimo che in provincia di Lecce sono molti di più.

Come per esempio Calimera Bio, che proprio in questi mesi ha ricevuto dalla Provincia, delle richieste di revisione dell’impianto e dei relativi processi in seguito a non pochi danni ambientali denunciati dall’amministrazione comunale di Calimera. Dati reperibili su Albo Pretorio.

A queste realtà di aziende che trattano rifiuti (sempre su Galatina e Soleto), vanno considerati  altri opifici insalubri che trattano altre tipologie di rifiuti non FORSU,  ma i più disparati, da speciali a pericolosi, con la presenza di altoforni: Colacem SPA con 408.000 t/a, Macero Sud con 127.000 t/a, Eco Imar Ambiente, FONDERIA DE RICCARDIS, CSA, Tecnoecologia, Ecom S.A. ZincoGam, svariati bitumifici,  e così via.

Si aggiunge nuovamente Minermix? Con quali nuovi propositi? Di conversione in impianto salubre? Se non sarà così, Sindaco, bisognerà dirlo ai cittadini Galatinesi che non si riesce proprio di farne a meno e che si meritano solo attività a rischio.

Il nostro non è fare terrorismo, ma semplicemente l’adottare il principio di precauzione.

Prima di aggiungere altro rischio, avviare una approfondita indagine epidemiologica e relative analisi degli inquinanti sulle matrici: l’acqua, l’aria e il suolo che sono dei beni comuni, quindi di tutti e non solo dei gestori dell'inquinamento.

Concludo dicendo che per una ragionevole sostenibilità della vita, soprattutto dei nostri figli, come associazioni, proponiamo impianti di piccole dimensioni, alimentati da matrici corrette, che non producano né biometano né digestato, ma compost, e che si riferiscano ad una logica di prossimità territoriale riuscendo quindi a superare le criticità relative all’inquinamento.

Queste sono le scelte che, secondo noi, salvaguardano la salute di tutti, e per questo ringraziamo la politica quando è aperta al dialogo con i cittadini, perché noi questo siamo. Chiediamo inoltre più trasparenza e più chiarezza. Le persone vogliono più sicurezza, e in un quadro come il nostro, da quanto detto finora, di sicurezza ce n’è davvero poca.

 

Marcello D’Acquarica

di  NoiAmbiente e Beni Culturali di Noha e Galatina

 

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