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Di Redazione (del 04/05/2021 @ 19:04:20, in NoiAmbiente, linkato 1179 volte)

Abbiamo fatto un conto approssimativo, tanto per avere un’idea di quanti ettari di verde ci sono stati sottratti dagli impianti fotovoltaici galatinesi, quelli che hanno infranto il “REGOLAMENTO COMUNALE RECANTE NORME PER LA REALIZZAZIONE DI IMPIANTI FOTOVOLTAICI NEL TERRITORIO DI GALATINA REVISIONE X-2010”, fruibile in rete:

https://www.comune.galatina.le.it/documenti/delibere_consiglio/REGOLAMENTOPIANOENERGETICO.pdf

Il suddetto regolamento prevede che gli impianti in aperta campagna siano protetti da recinzioni “leggere” e che queste siano a loro volta coperte visivamente da essenze arboree, quindi obbliga i costruttrori di impianti fotovoltaici a predisporre sostanzialmente delle siepi (vere) intorno all’area occupata dai pannelli per tutto il perimetro.

Abbiamo cercato un campo fotovoltaico dappertutto intorno a Galatina, non se ne trova nemmeno uno che abbia una essenza arborea intorno, che non sia qualche filo d’erba spontaneo. Più che essenza avranno capito assenza? Insomma fatta la legge trovato l’inganno.

Contando gli impianti esistenti su Galatina e i 100 ettari su Noha, considerando una media di 750 metri lineari di perimetro per ogni impianto (si può fare semplicemente con le opzioni di Google, non ci vuole mica la bacchetta magica), si direbbe che siano stati oltre 32 i chilometri di essenza arborea “sfilati” al patrimonio arboreo di Galatina e frazioni. Se teniamo conto che la città di Galatina si sviluppa su una superfice rettangolare con all’incirca 2500 metri lineari per 1500, ai relativi lati, immaginando di mettere 15 file di piante (una ogni cento metri) lunghe 2500 metri lineari cadauna, avremmo un bosco grande quanto tutta la superficie urbana. Un bosco perso grazie al mancato rispetto della legge.

In tempi come quelli che stiamo vivendo, di emergenza climatica e di lotta contro l’inquinamento (Covid e Xylella compresi), è necessario cambiare stile di pensiero nei confronti delle piante. Dobbiamo renderci conto che sono l’unica strada concreta per tentare quantomeno di ridurre i danni all’ambiente e salvaguardare quindi il futuro, che non è solo nostro.

Quindi, quanto facciano bene le piante lo dice la scienza e lo dicono anche i nostri polmoni. E purtroppo lo dice anche il rapporto di salute della provincia di Lecce, RePol 2020, in cui Galatina risulta in testa alla classifica, insieme ad altri 15 comuni limitrofi, con il più alto tasso di tumori ai polmoni.

In conclusione chiediamo a questa Amministrazione, e ovviamente alle future, di tutelare al meglio la salute del nostro Ambiente, facendo rispettare legge e regolamenti ove previsto a suon di multe, e chiedendo il ripristino immediato del parco di essenze arboree mancante all’appello.

 

Il Direttivo di NoiAmbiente e Beni Culturali

 

SCHEDA TECNICA

Casella di testo: SCHEDA TECNICA

Nella mappa sopra, sono rappresentati tutti gli impianti fotovoltaici presenti e in richiesta di allestimento sul territorio comunale di Galatina. I quattro indicati con i numeri: 1; 2; 3 e 4 sono stati presi a campione come dimostrazione (vedi foto) che nessun impianto è in regola, in quanto sprovvisto di recinzione arborea come previsto dal Regolamento Comunale citato.

Nell’immagine sotto un esempio di rilevamento dei metri lineari effettuato con google maps del perimetro di un impianto (nello specifico quello di Contrada Roncella a Noha). Avendoli misurati tutti con questo metodo, ovviamente molto indicativo, risulterebbero ben km 32,500. Una fila di alberi da Galatina fino a Punta della Palacia sull’Adriatico

.

Volendo distribuire equamente i 32 chilometri e mezzo di essenze arboree, concentrati nell’abitato di Galatina, giusto per capire il polmone di verde che è venuto a mancare all’affetto dei suoi cari, e soprattutto ai nostri polmoni, abbiamo immaginato di mettere 15 filari di piante lunghi km 2,5 alla distanza di circa 100 metri l’una dall’altra: ebbene, risulterebbe coperta dal verde tutta la superficie urbana del nostro Comune. Con il deserto che avanza nelle nostre campagne, ci manca proprio

.

 

Di seguito la segnalazione protocollata il 13 aprile 2021:

Download PDF.

 

La giornata di studio on-line è organizzata dall'I.I.S.S. "Laporta/Falcone-Borsellino" di Galatina, in collaborazione con l'Associazione "A-MaRe-D", e approfondisce alcune delle tematiche affrontate nell'ambito del nuovo insegnamento trasversale dell'Educazione Civica.

La collaborazione tra i due soggetti organizzatori è iniziata quest'anno, attraverso l'attivazione di percorsi PCTO a distanza, che hanno sensibilizzato i ragazzi sui danni causati alle vie respiratorie dall'uso di sostanze stupefacenti.

“Grazie all'infaticabile apporto del Dott. Mario Bisconti, Presidente di “A-MaRe-D” - dichiara il Dirigente Scolastico Prof. Andrea Valerini - abbiamo organizzato questo interessante incontro sul disagio giovanile causato dal Covid-19, considerandolo un significativo momento di crescita civica per i nostri ragazzi”.

In allegato, la locandina dell’evento, al quale parteciperanno autorità e professionisti di alto livello, che dialogheranno in live streaming con gli studenti delle classi quarte e quinte dell’Istituto.

I.I.S.S. "Laporta/Falcone-Borsellino" - Galatina

 

 

 

L’Amministrazione Amante con la Delibera di Giunta n. 97 del 27.04.2021 ha prorogato le misure previste dal piano straordinario per l’occupazione del suolo pubblico per gli spazi di ristoro all'aperto annessi ai locali pubblici di somministrazione.

Il provvedimento si inserisce nell'ottica della ricerca di soluzioni utili alla ripresa economica delle attività commerciali che hanno particolarmente sofferto la chiusura per l’epidemia di COVID-19.

La proroga delle misure durerà sino al 31.12.2021 e permetterà alle attività di ristoro di chiedere la massima superficie concedibile tenendo conto delle limitazioni previste per la circolazione stradale e per fare salvi i diritti dei terzi.

Inoltre in linea ed in attuazione con le norme del Governo Centrale sino al 30.06.2021 le occupazioni del suolo pubblico saranno esenti dalla relativa tassa con la probabilità che questa esenzione possa essere prorogata sino a fine anno.

Chi è già titolare di concessione temporanea dovrà solo chiedere conferma a mezzo pec (protocollo@cert.comune.galatina.le.it) al competente servizio comunale, senza allegare alcuna documentazione, attendendo relativo riscontro.

 
Di Antonio Mellone (del 09/05/2021 @ 11:03:25, in NohaBlog, linkato 705 volte)

Mo’ non è che per forza di cose vogliamo fare i bastian contrari cambiando una preposizione articolata (da della a alla) e far vedere che noialtri siamo assolutamente impermeabili alla retorica (ché fino a prova contraria la Retorica è un’arte): è che ci piace vedere le cose diciamo da un altro punto di vista.

Ebbene, sin dal primo mattino sui social network è tutta una pioggia di cuoricini, alcuni pure palpitanti, a ricordarci (se per caso ci fosse sfuggito) che oggi ricorre la “Giornata nazionale della madre e del fanciullo”, istituita dal fascismo e festeggiata per la prima volta nel 1933, con la premiazione delle “riproduttrici più prolifiche a maggior gloria dell’impero” e dunque della sua potenza demografica.

E siccome a quanto pare la storia non fa salti (ma evidentemente procede di ventennio in ventennio), nell’attuale regime delle magnifiche sorti e progressive del Recovery Plan che più resiliente non si può, siamo nel bel mezzo della “valorizzazione” della madre, sulla quale bisogna “investire” con un “cambio di passo”, trattandola da vero e proprio “capitale umano”. Insomma merce da outlet e linguaggio da Figliolo più che da madre.

E tutti questi “investimenti” non sono mica validi per tutte le mamme del mondo: solo per quelle sfruttate, subordinate, in nero, discriminate, sottopagate e precarie; ché le mamme potenti (il panorama imprenditoriale e politico è pieno di Marie Antoniette, Ferragni, Moratti e Marcegaglie varie) sono piene fino al collo di tanti problemi, e non sanno come far prima a prevaricare generi, diritti e classi fino a quel tanto che basti per non cagionare fastidiosi dissensi, critiche antisistema, e perniciose lotte intestine. Che ne sapete voialtri: la lotta di classe dei ricchi meritocratici contro i poveri comporta immensa fatica eh.  

Ci verrebbe da augurare alle madri più salute (ma temiamo che nel presente ventennio questo comporti più soldi alle cliniche profit, ovvero più “riordini ospedalieri”), meno fatica (ma c’è il rischio che lo smart-working s’insinui in casa come manco la pandemia, e con l’aggravante del cottimo), più tempo libero (nel linguaggio del regime investimenti in asili privati), più diritti (chiamano così i rovesci, anzi i manrovesci)…

Non ci rimane che l’omaggio alla madre dei fiori spontanei fotografati qualche giorno fa nei pressi della villetta Madonna delle Grazie: quei fiori anarchici definiti “erbacce infestanti” quando non addirittura “pericolose” da parte del solito Partito Diserbante. Questi fiori siano il segno della Resistenza e non della resilienza a ogni forma di sfruttamento e, vista la giornata consacrata, di riluttanza a ogni festeggiamento retorico da parte di un sistema neoliberista che cerca di convincerci (decespugliatore letterario e letterale alla mano) che non esistono alternative.

Antonio Mellone

 

Il 18 maggio, presso la Provincia, la Conferenza servizi per riesame Aia. Asl Lecce ha sollecitato a dicembre la Regione, ma ne è seguito un silenzio istituzionale: nell'articolo la lettera inviata all'ente

Mancano pochi giorni al tavolo istituzionale su una delle questioni ambientali e sanitarie più controverse del Salento e relativa a una zona dichiarata “rossa” per emergenza tumorale. Si aprirà infatti il prossimo 18 maggio, presso la Provincia di Lecce, la Conferenza dei servizi per il riesame dell'Aia, l’Autorizzazione integrata ambientale su Colacem: voluto dall’ente per evitare che il cementificio incorra nel giudizio, sentenza attesa da tre anni, che il Tar Lecce pronuncerà nel mese di ottobre. Dopo la contesa autorizzazione del 2018, poi riesaminata l’anno dopo, si ritenta ora di rivedere il provvedimento che autorizzerebbe il cementificio galatinese a continuare per altri 12 anni a provocare potenziali danni sanitari e presunti accumuli di inquinanti. Ecco le ragioni del ricorso al Tar: davanti alle prescrizioni disattese nel provvedimento autorizzativo del 2018 per la tutela dell'ambiente e della salute, ai mancati monitoraggi di Arpa Puglia, al preoccupante quadro sanitario che rasenta l’emergenza, hanno risposto i sindaci con una denuncia presso il Tribunale amministrativo.

Di istituzionale, tuttavia, non c’è solo il tavolo, ma anche il silenzio. Quello della Regione Puglia, in primis, che non si è ancora espressa su un impianto che produce 600 mila tonnellate all'anno di CO2, nonostante la sollecitazione da parte di Asl Lecce a dicembre scorso. L’Osservatorio ambiente e salute istituito presso il Dipartimento di prevenzione di via Miglietta, infatti, aveva scritto all’Aress, l’Agenzia regionale strategica per la salute e il sociale, per chiedere di procedere alla valutazione dei danni e dell’impatto sanitario e ambientale nell’area inclusa nei distretti socio-sanitari di Galatina e Maglie, “con particolare riferimento alle potenziali ricadute cumulative di tutte le attività produttive presenti nell’area industriale di Galatina-Soleto fino a Maglie e comuni limitrofi”. In esclusiva, alleghiamo qui accanto la missiva.

 

In mattinata i sindaci del circondario galatinese e i referenti del Comitato civico ambiente e salute incontreranno l’assessora Maraschio, in un tavolo avviato a marzo. Dal rapporto Arpa, redatto al termine dell’ispezione di luglio, emergono livelli di sostanze nocive nelle acque che supererebbero la soglia consentita

Potrebbe essere una giornata significativa, quella di oggi, per la vicenda Colacem di cui abbiamo scritto nelle scorse ore, allegando documenti in esclusiva. Nella tarda mattinata, infatti, il Coordinamento civico ambiente e salute e i sindaci del circondario galatinese incontreranno l’assessora regionale all’Ambiente, Anna Grazia Maraschio e il capodipartimento Ambiente, Paolo Garofoli.

Intanto, però, spunta un verbale di prescrizione nei confronti del cementificio che l’Arpa, l’Agenzia regionale protezione ambientale, ha inviato alla Procura della Repubblica di Lecce a settembre scorso. Al termine del rapporto di un’attività ispettiva ambientale eseguita all’interno dello stabilimento galatinese, l’Arpa ha inoltrato comunicazione di notizia di reato alla Procura, ravvisando ipotesi contravvenzionali in materia ambientale. Nel verbale si segnalano criticità e non conformità, solo parzialmente chiuse dall’azienda.

Il rapporto Arpa

 

Dopo il tavolo presso il Dipartimento ambiente della Regione Puglia di venerdì, Anna Grazia Maraschio si è impegnata a prendere in carico, ai fini di una valutazione, tutta la documentazione prodotta sulla vicenda del rinnovo dell’Aia al cementificio galatinese

Dopo il tavolo sulla vicenda del cementificio Colacem, presso il Dipartimento ambiente della Regione Puglia di venerdì mattina, due sono le novità salienti: l’assessora Anna Grazia Maraschio ha garantito l’impegno all’analisi di alcuni temi da esaminare, “per capire quali possano essere i margini di intervento e di contributo da parte della Regione”. Al contempo, in quella stessa giornata, le associazioni ambientaliste del territorio e il Comitato civico ambiente e salute hanno presentato diffida nei confronti della Provincia di Lecce. Hanno sottoscritto l’atto formale inviandolo, oltre che all’ente di Palazzo dei Celestini (al Settore Ambiente ed energia, e Servizio tutela e valorizzazione ambiente), anche alla Procura contabile regionale (l’organo inquirente della Corte dei conti, ndr) e ai carabinieri del Noe leccese, il Nucleo operativo ed ecologico.

I referenti di CittadinanzAttiva Puglia, del Coordinamento civico Ambiente e Salute, della sezione Italia Nostra su Salento, di NoiAmbiente e beni culturali e del Forum Amici del territorio hanno firmato la diffida dal procedere all’istruttoria dell’istanza di riesame Aia, l’Autorizzazione integrata ambientale relativa all’impianto industriale Colacem e sulla quale si discuterà in sede di Conferenza dei servizi a partire dal prossimo 4 giugno. I firmatari della diffida dichiarano il riesame richiesto dalla ditta delle autorizzazioni, considerato “palesemente illegittimo”.

 
Di Redazione (del 18/05/2021 @ 18:53:59, in Comunicato Stampa, linkato 985 volte)

Le associazioni: CittadinanzAttiva Puglia, Italia Nostra sez. sud Salento, Coordinamento Civico Ambiente e Salute, Forum Amici del Territorio di Cutrofiano, NoiAmbiente e Beni Culturali di Galatina, diffidano il Servizio Tutela e Valorizzazione Ambiente della Provincia di Lecce, dal procedere all’esame del progetto della nuova istanza di riesame dell’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA), per l’impianto di produzione clinker (cemento) sito in Galatina (LE) di Colacem S.p.A., perché si rileva una illegittimità procedimentale, per il fatto che una nuova procedura di riesame dell’AIA non può sostituire la precedente autorizzazione già approvata, per giunta senza migliorie sotto l’aspetto della tutela ambientale.

I Fatti.

Il cementificio di Galatina del colosso Colacem S.p.A., per poter produrre il cemento, ha bisogno dell’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA), un provvedimento che mira a verificare la compatibilità ambientale dello stabilimento.

Per tale motivo, alla scadenza decennale dell’AIA rilasciata dalla Regione Puglia con la Determinazione Dirigenziale n. 42 del 29.07.2009, la ditta ha chiesto il rinnovo del provvedimento presso il Servizio Tutela e Valorizzazione Ambiente della Provincia di Lecce, ente delegato al rilascio dell’autorizzazione.

Dopo un lungo iter, che ha visto contrapporsi le necessità economiche e produttive del colosso industriale, con le istanze di maggior tutela ambientale e sanitaria dei Comuni interessati, insieme a diverse associazioni di Cittadini, il Dirigente Provinciale di Settore ha autorizzato il rinnovo dell’AIA con atto di Determinazione di settore n. 71 del 22.02.2018, iscritto al n.282 del Protocollo Generale, e successive integrazioni.

 

Venerdì 21 maggio 2021 alle ore 12:00, in modalità digitale al link https://zoom.us/j/93731437308?pwd=SUlXckIwVDNuM0ZzSlpkWHFxOHNrUT09

si terrà la conferenza stampa di presentazione della maratona partecipativa “Cavallino Bianco, il futuro è ora”, 9 laboratori online che si terranno dal 24 maggio al 4 giugno, dalle 19.00 alle 21.00, per costruire insieme traiettorie condivise per il futuro del Teatro Cavallino Bianco.

Con la conclusione dei lavori che hanno interessato il Teatro “Cavallino Bianco”, il Comune di Galatina intende restituirlo alla pubblica fruizione, identificando le prospettive del piano di valorizzazione con i portatori di interessi, pubblici e privati. Il processo partecipativo è guidato da Mecenate 90, Associazione che in Italia svolge attività di assistenza tecnica agli Enti pubblici nei settori della valorizzazione e gestione dei beni culturali, dello sviluppo locale e della pianificazione strategica a base culturale.

 

Canto notturno di un pastore ...

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