dic102017
Cari ragazzi, studiare conviene sempre.
Studiate perché lo studio prima che un dovere è un diritto, e un diritto si perde per mancato esercizio, per decadenza e prescrizione. Studiate per comprendere, discernere, distinguere, e per evitare di fare stupidi fasci di tutta l’erba: la realtà non è banale, sempre uguale a se stessa o omogenea, è invece ben più complessa e variegata, e ha molti più strati e differenze di quanto non possa apparire in superficie o a prima vista.
Studiate, ragazzi, perché solo così, forse, riuscirete a dare un peso specifico alle persone, alle cose e agli accadimenti, sicché le vostre scelte potranno essere, con più probabilità, le meno stupide possibili.
Studiate per legittima difesa. Lo studio infatti è lo scudo più valido contro chi vorrebbe pigliarvi per fessi, darvela da bere, considerarvi massa manovra, gregge da tosare, polli da spennare, creduloni rintronati, vili yes-man, e, dio non voglia, perfino consumatori.
Studiate, ragazzi, per dignità, per non muovere la testa in continua annuenza, per non permettere ad alcuno di farvi manipolare, manovrare, telecomandare, e magari convincervi al Pensiero Unico. Studiate, perché siate voi e non gli altri - quelli che invece hanno studiato alla faccia vostra - a prendere indirizzi e decisioni che vi riguardano.
Studiate, ragazzi di ogni età, per evitare di rimanere impassibili quando qualche multinazionale cercherà di mettervi un tubo del gas sotto il culo e dentro il cervello, distruggendo quel che resta di bellezza, dignità e sicurezza del vostro territorio e della vostra cultura.
Studiate, dunque, se no la vostra libertà sarà sempre più condizionata, vigilata, militarizzata, colonizzata, omologata, sponsorizzata, avvelenata e asservita al potente di turno, al riformatore di costituzioni, agli amici degli amici, e ai clan di quella montagna di merda che è la mafia.
Ragazzi, studiate se non altro per diletto. Chi sa, infatti, si diverte di più di chi non sa, e riesce magari a cogliere meglio le ironie, a godere del bello, a far collegamenti colti, a gioire della vita gustandone ogni sfaccettatura.
Studiate per andare oltre veramente e non per banale slogan partitocratico, per essere un passo avanti, per rompere argini e paradigmi sclerotizzati, per prediligere la denuncia alla rinuncia, e per nutrire i dubbi più che le decrepite certezze.
Studiate per avere più dimestichezza con sintassi e grammatica, per evitare gli inenarrabili strafalcioni da Social (cioè davanti a tutti), per possedere le parole (chi le domina comanda; e se pur non dovesse comandare di certo non sarà mai servo sciocco). Studiate per far prevalere finalmente la forza della ragione alla ragione del rinascente squadrismo intollerante e prevaricatore (oltretutto si sa che quando un uomo con la penna incontra un uomo con il manganello in mano, l’uomo con il manganello in mano ne esce quasi sempre con le ossa rotte).
Insomma studiate, ragazzi, ne vale la pena. Se non studiate “non sapete quello che vi perdete”.
Antonio Mellone
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