lug132018
Lunedì mattina insieme al Consigliere regionale Tony Trevisi abbiamo incontrato il direttore generale della Asl, Ottavio Narracci. Un incontro che abbiamo fortemente voluto al fine di ottenere le opportune delucidazioni sul destino dell'ospedale "Santa Caterina Novella" di Galatina.
Il quadro che ci è stato profilato è senza dubbio complesso, ma soprattutto poco rassicurante. Nonostante il Direttore Narracci ci abbia riferito che il rischio chiusura del nosocomio non sussista, qualcosa a noi non torna.
Procediamo con ordine.
1- Ci è stato detto che l'ospedale avrà una vocazione specifica, il "Santa Caterina Novella" sarebbe destinato a diventare un Polo pediatrico specializzato. Ma questo non viene scritto nero su bianco. Peraltro, se la notizia fosse fondata, si dovrebbe procedere a incrementare i posti letto del reparto di ostetricia, disattivando lo stesso reparto negli altri nosocomi. Senza l'Unità di Terapia Intensiva Neonatale e la possibilità di accedere al servizio di partoanalgesia, inoltre, come è possibile immaginare un Polo specializzato? Ma soprattutto come si può pensare di tenere in piedi il punto nascita senza il reparto di cardiologia/UTIC e senza posti letto monitorati? Significherebbe mettere a repentaglio la sicurezza del parto e rendere impossibile il trattamento di eventuali problematiche cardiologiche del neonato o della madre. A fronte di tutto questo è impensabile raggiungere la soglia minima di mille parti annui, al di sotto della quale il punto nascita sarebbe destinato, nel giro di pochi anni, a sicura chiusura.
Dunque l'ipotesi Polo specializzato ci sembra decisamente infondata.
2- Abbiamo ricevuto rassicurazioni sul fatto che il nosocomio garantirà i servizi base.
Nell'ottica di una gestione plurispecialistica e integrata, come si può pensare di chiudere Ortopedia, Cardiologia, Chirurgia e Geriatria e sostenere che i servizi base continueranno ad essere garantiti?
Il nostro dubbio originario, stando così le cose, diventa certezza. Il Piano di riordino ospedaliero disposto dalla Regione Puglia non rispetta le disposizioni del Decreto Ministeriale 70/2015. Quest'ultimo -come rimarca la mozione già presentata in Regione a firma del consigliere Trevisi- prevede che "i presidi ospedalieri di base, con bacino di utenza compreso tra gli 80 mila e i 150 mila abitanti, sono strutture dotate di sede di Pronto Soccorso con la presenza di un numero limitato di specialità di ampia diffusione territoriale: Medicina interna, Chirurgia generale, Ortopedia, Anestesia e servizi di supporto in rete di guardia attiva e/o in regime di pronta disponibilità sulle 24 ore di Radiologia, Laboratorio, Emoteca. Devono essere dotati, inoltre, di letti di Osservazione Breve Intensiva". A Galatina tutto questo non ci sarà. Per questo motivo abbiamo avviato un'interlocuzione con il Ministero e stiamo lavorando ad un'interrogazione per informare il Ministero e chiedere di intervenire sul piano di riordino.
3- Ci è stato assicurato che, a supporto del Pronto Soccorso e dei reparti attivi, sarà garantita una guardia cardiologica con personale medico e paramedico attiva H24, così come sarà prevista la presenza medica di chirurgia generale attiva H12.
Ci chiediamo come si possa pensare che il Pronto Soccorso continui ad esistere dopo lo smantellamento dei principali reparti. Le ambulanze del 118, di fatto, all’ospedale di Galatina non arriveranno più, essendo quest’ultimo stato ridotto a punto di Primo Intervento. Per le emergenze i pazienti saranno spostati in ospedali più attrezzati.
Constatiamo, con amarezza, che l’amministrazione comunale galatinese si accontenti delle rassicurazioni ricevute dall’Asl, esprimendo addirittura soddisfazione.
Il M5S, al contrario, perseguirà ogni possibile strada per evitare il declassamento e a maggior ragione la chiusura del nosocomio. Una battaglia che non deve vedere battute d'arresto e che dovrebbe vederci tutti uniti.
Nota congiunta del Portavoce alla Camera dei deputati Leonardo Donno e il Senatore Cataldo Mininno
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