gen132025
L’inquinamento atmosferico danneggia la salute: è indispensabile agire per migliorare la qualità dell’aria. Come arginare l’impatto dell’inquinamento sulla salute secondo “ISDE”. Ecco un esempio:
“L’incremento degli spazi verdi nelle zone di residenza aiuta a favorire il miglioramento. Può essere di aiuto rispettare la regola del 3-30-300: ogni abitante di una città dovrebbe poter vedere tre alberi dalla sua finestra, vivere in un quartiere di cui il 30% è alberato e avere accesso a un parco o una foresta a meno di 300 metri da casa o dal luogo di lavoro”.
Chissà se i nostri sindaci e i loro assessori all’urbanistica, dico anche di Galatina e frazioni, ovviamente inclusi i precedenti, comprendono quali conseguenze socio-economiche comporta lo stato in cui si trova la nostra bellissima città, gloriosa per gli antichi fasti culturali e artistici. Contando le villette, o gli pseudo-parchi pubblici (pseudo è prefisso obbligatorio), presenti in città, e cioè: Falcone e Borsellino, Bersaglieri, San Francesco, piazza Alighieri, Parco di via Calatafimi, Stazione e Giovanni Fedele, secondo un calcolo approssimativo risultano esserci meno di 2 mq di verde pubblico pro capite (*), mentre il Decreto ministeriale 2 aprile 1968 n. 1444 imporrebbe ai comuni un minimo di 9 mq pro-capite. Tenendo conto che villette o pseudo-parchi in buona parte sono ricoperti da estese superfici di mattoni e cemento, si abbatte notevolmente la quantità di verde a testa, condizione necessaria (ma non sufficiente) per la famosa salute dei cittadini. La stessa cosa varrebbe per le frazioni di Noha, Collemeto e Santa Barbara. Di fatto il PUG galatinese vigente sembra dire qualcosa d’altro(**). Per cui dopo aver ascoltato insistenti dichiarazioni pubbliche di alcuni amministratori in carica, i tanto decantati "parchi" converrebbe definirli sin da subito con il giusto nome, vale a dire “comparti edilizi".
Note
(*) Decreto ministeriale 2 aprile 1968, n. 1444. La soglia di 9 m2 di “verde regolato”, descritto come “aree per spazi pubblici attrezzati a parco e per il gioco e lo sport, effettivamente utilizzabili …. con esclusione di fasce verdi lungo le strade” si applica, tra le altre alle Zone territoriali omogenee a quelle di tipo “A - Porzioni di agglomerati urbani che rivestono carattere storico, artistico o di particolare pregio ambientale…”, “B - Parti di territorio totalmente o parzialmente edificate…” e “C - parti del territorio destinate a nuovi complessi insediativi…” così come individuate negli Strumenti urbanistici generali approvati dalle Amministrazioni. ( Bosetti & Gatti - d.m. n. 1444 del 1968)
(**) A partire dagli anni 1967/68 con il tentativo dell’ing. Saverio Congedo, attraversato negli anni 1971.’73 con l’affidamento del PRG all’Arch. Raffaele Panella, sospeso ancora per il Programma di Fabbricazione con relativo Regolamento dell’arch. Carlo Martines, arriviamo fino agli anni ’90 con l’ing. Luigi Cervellati, integrato e modificato sempre a favore di maggiori cubature a gran richiesta dei soliti noti dal progetto dell’ing. Claudio Conversano con cui Galatina vede finalmente l’approvazione del Piano Urbanistico Generale con delibera n.62 del 6 12 2005.
Notizie da: “Breve storia urbanistica di Galatina” Memorie, cronache e tracce dal secondo dopoguerra ad oggi tra legislazione, pianificazione e “abusivismo”, pubblicata sui numeri di 06; 07; 08; 09 -2023; di Arch. Rosario Scrimieri.
Marcello D'Acquarica
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