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L'Italia dei professori
Di Fabrizio Vincenti (del 13/06/2012 @ 23:09:08, in NohaBlog, linkato 2854 volte)

L’Italia dei professori, dei politici, degli avvocati, dei medici, dei farmacisti, dei giornalisti, dei sindacati, dei notai, degli ingegneri, degli autotrasportatori, dei benzinai, del calcio, del Vaticano, delle Regioni e delle Province non mi piace. Non che non mi stiano simpatici i professori o gli avvocati, i medici e i notai, gli ingegneri o gli uomini del Vaticano. A me non piacciano le lobby italiane. E, poveri noi, l’Italia è fatta interamente di lobby che hanno tutto l’aspetto di essere micro o macromafie.  Chi non fa parte di una di queste “losche” organizzazioni sono i poveri cittadini sui quali si regge l’intero peso degli escrementi prodotti in tutta questa lurida fattoria. E non bastano più i badili a liberare le stalle da tutto questo sterco. La verità è che tutti questi nuovi termini, coniati per ampliare la lista dei sinonimi del termine “schifo”, sono diventati ormai troppi. “Bund, Bot, Btp, spread, bolla edilizia, caduta libera, inflazione,  tendenza negativa” hanno tutti lo stesso significato: crisi. E non crisi dell’Europa, bensì crisi della civiltà. Ci vengono a dire, come se stessero parlando a gente completamente deficiente, che noi, italiani, ce la faremo. Ce la faremo a fare cosa? A uscire dalla crisi? Ma quale crisi, quella che “loro” tutti giorni fomentano affinché non termini fino a quando non hanno reso l’essere umano schiavo dell’economia dei mercati, gestiti da un pugno di famiglie a  dir poco ripugnanti? Pensate che usciremo da questo “periodo difficile” pagando  l’Imu, i bolli auto, il canone Rai, l’Irpef, l’Irap, l’aumento delle bollette energetiche, soffocandoci di accise sulla benzina, sui monopoli, tagliando sulle detrazioni, aumentando l’età pensionabile e facendo chiudere un bel po’ di imprese improduttive? Totò risponderebbe con un sarcastico “Ma mi faccia il piacere!”; io risponderei con una imprecazione che qui non posso riportare. E ci voleva un professore della Bocconi per aumentare le tasse pensando di risolvere il problema Europa – Italia? Lo sa un bambino di scuola elementare che aumentando il costo della vita tradotto in inflazione  e Iva, i consumi non diminuiscono ma crollano, mandando tutto un sistema in tilt. E se uno in questa società non compra, perché non ha soldi, fa chiudere l’impresa che più non produce. Ecco il problema. Abbiamo fondato il terzo millennio sui consumi, questa è la vera crisi. E vogliamo parlare delle banche che ricevono al tasso  dell’ 1% di interesse  e ridistribuiscono al 5% - 8% alle famiglie? Se questa non è mafia ditemi voi cos’è. Scommettiamo che “the day after tommorrow”, il giorno immediatamente dopo l’affondamento di tutta la barchetta “Euro - Europa”, qualcuno,  oh illustre Professore, dirà che lo aveva detto che l’unica soluzione era il taglio della spesa pubblica, la cancellazione totale degli sprechi, e l’azzeramento della criminalità e della corruzione? Parlate di evasione fiscale e il limite al contante è 1.000 euro? “Ma mi faccia il piacere!”. Parlate di lotta alla criminalità e nel vostro Parlamento (vostro perché non lo definisco affatto mio, mi verrebbe da vomitare) avete gente condannata per reati più gravi commessi da qualche ergastolano? “Ma mi faccia il piacere!”. Pagate fior di quattrini ad alcuni militari che per strada fanno “Strade sicure”. Ma per difenderci da chi? Da noi stessi poveri mendicanti squattrinati? “Ma mi faccia il piacere!”. E i vostri stipendi? Su questo non mi esprimo, sarei accusato di terrorismo. Non si riesce a fare un’autostrada da quarant’anni e volete salvare l’Italia, l’Europa, il mondo intero? “Ma mi faccia il piacere!” E sono anche stufo di sentire l’espressione “fuga dei cervelli”. Io sono contento che questi cervelli se ne vadano e spero che vadano quanto più lontano possibile da qui, perché non li meritiamo. L’Italia delle lobby non merita un’altra chance perché, a mio avviso, sono sicuro che non cambierà mai nulla. L’Italia è corrotta fino al midollo, fin nelle sue viscere si respira un odore di putrido. Sarò anche un po’ provocatorio, ma se è rimasto qualcuno che crede nel valore della libertà, questi farebbe bene a lasciare l’Italia, lasciarla in mano a queste lobby schifose, quell’Italia che non ha rivali nel mondo per tutte le ricchezze che possiede e che da sempre ha prodotto. Lasciamo che questi “cani” si sbranino a vicenda perché le nostre ossa sono ormai consumate. Ancora poche settimane e qualcuno festeggerà la ricostruzione delle “bastiglia” e, ahimè, questa sarà piena di prigionieri. Si salvi chi può! 

Fabrizio Vincenti

 

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