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Verso il salvataggio dei beni culturali di Noha
Di Albino Campa (del 27/06/2012 @ 00:35:16, in I Beni Culturali, linkato 3522 volte)

L'iter per la salvaguardia del patrimonio storico-artistico di Noha si sta concretizzando. A seguito della raccolta firme, promossa dal gruppo Mimì, nel settembre 2011 in occasione della festa patronale di s. Michele, sono stati 1500 cittadini a sottoscrivere la proposta di sottoporre a vincolo importantissimi monumenti della storia e dell'arte di Noha. Nel mese di aprile 2012 il soprintendente per i Beni Architettonici e Paesaggistici delle province di Lecce, Brindisi e Taranto, arch. Carmelo Di Fonzo, a seguito delle segnalazioni pervenute agli uffici competetenti, ha effettutato un sopralluogo a Noha coadiuvato dall'arch. Adriano Margiotta (che ha curato anche la schedatura) e Paola Rizzo, in rappresentanza dell'Osservatore Nohano.
In questi giorni è stata terminata la schedatura dei beni immobili che si vuole sottoporre a vincolo: la torre medievale, il castello, le casiceddhre, la masseria Colabaldi, il frantoio ipogeo, beni privati che rappresentano l'identità storica e culturale di questa comunità.
Noha, che oggi è frazione di Galatina, fino agli inizi del XIX secolo era un importante feudo che gravitava sotto la diocesi di Nardò, da qui passava la famosa via Regia di Puglia, un'arteria principale nel Regno delle Due Sicilie, per i traffici ed i commerci dei secoli scorsi.
Un ottimo lavoro di squadra che ha visto l'impegno di tanti per la salvaguardia e la tutela di questo straordinario patrimonio. Grazie naturalmente al gruppo Mimì, a tutti i componenti dell'Osservatore Nohano (tra cui ricordare Padre Francesco e Marcello D'Acquarica e Antonio Mellone), al circolo le Tre Torri, all'associazione commercianti di Noha, Daniela Sindaco, Angela Beccarisi.
Beni preziosi e rari (come la torre del XII secolo e le casiceddhre) possono essere un ottimo strumento di crescita economica del territorio nonchè strumento di conoscenza e e coesione sociale.
Ci auguriamo che l'iter porti buoni frutti e che Noha veda riconosciuta l'immagine di un antico borgo con tutti gli aspetti positivi che ne conseguono.

Angela Beccarisi

 

Commenti

  1. # 1 Di  Antonio Mellone (inviato il 27/06/2012 @ 22:18:19)

    Grazie Angela. Tu sei un'amica di Noha; forse molto di più di tanti nohani. Basterebbe che i miei concittadini (e tanti pseudo tali) esprimessero un decimo del tuo amore per la nostra cittadina per risolvere una volta per tutte uno dei suoi problemi più endemici: lo squallido abbandono in cui versano i beni culturali nohani.
    Pensa che accanto alla Casa Rossa, uno dei più spettacolari monumenti nohani (ovviamente trascurato; con l'aggiunta di un ingresso testè murato con i 'cuccetti'!!!) hanno costruito il rustico di un'incredibile nuova villona bifamiliare. Con gioia verso il disastro.

  1. # 2 Di  angela (inviato il 27/06/2012 @ 23:07:29)

    Caro Antonio purtroppo per la casa rossa "abbiamo" fatto tardi.. nel senso che la macchina era già partita. La casa rossa è ancora viva e vegeta ma totalmente decontestualizzata.. L'antica distilleria Galluccio dovrebbe avere sorte analoga, ma è uno spazio che concepito in maniera differente, conservato l'impianto di archeologia industriale esistente.... si potrebbe fare moltissimo.
    Amo i centri storici, come si è ben capito.... perchè parlano. Noha è stata trascurata, ma se chiudiamo gli occhi e si immagina quell'asfalto eliminato di fronte al castello, con quei tratti di strade medievali riqualificati.. potrebbe essere molto attraente. Grazie a voi che in tempi non sospetti avete colto la bellezza di questo fiore...a qualcosa è servito: - )

  1. # 3 Di  Marcello D'A. (inviato il 28/06/2012 @ 12:52:33)

    Grazie anche da parte mia, Angela. Non è mai troppo tardi per tentare di salvare il salvabile.
    A questo punto arrivati possiamo dire, se non altro, di essere usciti dall’oscurantismo e dall’ignoranza, figli degeneri di questo rigoroso e contingente “vivere il momento” come se la vita appartenesse solo al presente dell’io e solo io.
    Finalmente si comincia a capire che anche i “beni culturali” possono apportare lustro e “dignità” alla comunità. Non capisco come con una classe politica così numerosa e per giunta residente a Noha possa arrivare ad accettare di vivere in un centro trascurato e fatiscente e condividere, senza batter ciglio, strampalate espressioni architettoniche che nulla hanno a che vedere con il contesto.
    Misteri tutti nostri.
    Grazie ancora.

  1. # 4 Di  s (inviato il 30/06/2012 @ 10:29:27)

    SALVARE I TESORI DI NOHA,E'UN DISCORSO CHE,BISOGNA FARE NOHA HA BISOGNO DI CASTELLO-DISTILLERIA E TANTE COSE BELLE.
    PER ESEMPIO MUSEO SCIENZE NATURALE MUSEO SCIENZE NATURALI COME CALIMERA.........MUSEOOOOOOOOOOOOOOOOOOO
    FORZA ITALIAAAAAAAAAAAAAA

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