gen212013
L’uccellino mi ha riferito che - salvo errori od omissioni, salvo smentite, salvo rettifiche, insomma salvo tutto (meglio mettere le mani avanti con tutte queste intimidazioni e minacce di querela a portata di mano, proposte - o supposte - probabilmente anche da legulei in cerca d’autore) - il prossimo 24 gennaio 2012 a Bari presso il palazzo della Regione Puglia (speriamo d’ora in poi: Ragione Puglia) si terrebbe (condizionale) una Conferenza dei Servizi a proposito del prossimo venturo scempio ambientale meglio noto con il triste nome di mega-parco in località Cascioni, ad un fischio da Collemeto.
Orbene, posto che il lemma “conferenza” deriverebbe (anche qui ci va il condizionale: non vorremmo urtare la suscettibilità di qualche Accademico della Crusca o della canija) da “Con-ferre”, composto da “Cum”, con particella indicante unione, compagnia e/o tendenza all’azione, e “Ferre”, portare, contribuire, e quindi manifestare, io sottoscritto cittadino Mellone Antonio in nome della tanto sbandierata trasparenza vorrei porre le seguenti domande dirette a chi di competenza: i miei rappresentanti politici.
gen192013
Il 13 dicembre 2012 è stato pubblicato per i tipi dell’Editrice Salentina il volume di AA.VV. “La nostra Chiesa – Sessantesimo di sacerdozio di Mons. Mario Rossetti 1952-2012” a cura di Domenica Specchia. Il bel libro a colori con molte foto d’epoca è in distribuzione gratuita a Galatina in via Roma presso la chiesa di Santa Lucia. In questo volume, tra gli altri, troviamo il “breve” saggio di Antonio Mellone, nostro collaboratore, di cui vi proponiamo di seguito la terza ed ultima parte.
Don Mario ricorda ancora la sua prima volta in clergymen.
Un bel giorno decide di utilizzare l’abito confezionato giorni prima dal sarto per antonomasia: Mesciu Toma, che aveva bottega nel centro storico di Galatina. Esce dalla sua dimora di via Marche, e s’incammina diretto alla volta della chiesa madre. Ma non percorre nemmeno metà del tragitto che ad un certo punto lo prende l’agitazione. Tutto rosso in volto (manco avesse compiuto chissà quale reato), turbato, spaventato quasi, sentendosi a disagio, e oltretutto osservato, decide di tornare indietro a re-indossare la sua solita sottana nera con tanti bottoni. Ritorna in casa per dar corso d’impulso al suo “intento di restaurazione”.
E così, con il solito abito lungo, esce nuovamente dalla sua residenza imboccando la strada per la sua solita destinazione. Ma anche stavolta dopo un breve tratto di strada viene colto da un certo scrupolo di coscienza (il primato della propria coscienza – diciamo qui per inciso - è sancito ufficialmente dal Concilio), si trova dibattuto, contrastato, anzi più imbarazzato di prima, ma stavolta con se stesso più che nei confronti del mondo. Che fare? Non è facile uscire dall’impasse.
Sarà finalmente la sua stessa dignità a fargli prendere, in breve, una decisione irrevocabile. Così don Mario decide di nuovo di ritornare sui suoi passi, rientra in casa e, quasi a voler affermare la sua ferrea forza di volontà, ancora una volta indossa il clergymen, come da iniziale proposito. Stavolta è fatta. E indietro non si torna.
E poi non era il Concilio stesso che gli richiedeva di andare “oltre” un semplice vestito da cambiare?
Così il nostro don Mario decide di affrontare il mondo, incluse le malelingue che nel centro di Galatina (ma anche in periferia) non sono mai mancate. Arrivato dunque in centro, “vicinu allu bicchieraru” s’accorge con la coda dell’occhio che un conciliabolo di persone, appena uscite dalla Messa indica quel prete in borghese, lo segnala, anzi lo addita quasi come un deviante, un rivoluzionario, un eretico; roba da segnarsi subito: Gesù, Giuseppe e Maria. Ma per don Mario la decisione è già presa e la storia, pur non facendo salti, deve andare avanti, infilando possibilmente un percorso di libertà.
Ecco, questo è un altro degli insegnamenti di don Mario impartitici dall’alto di una cattedra di fede, di grazia (di acciacchi e di sofferenza), eretta nel corso di 84 primavere, 60 delle quali di sacerdozio: invece della strada comoda, larga ed in discesa del fondamentalismo becero e del portamento ieratico (paludato di curiale perbenismo di facciata), val sempre la pena di imboccare la strada stretta, impervia ed in salita, ma genuinamente evangelica, dell’Umanità e della Semplicità.
Antonio Mellone
gen182013
Il 13 dicembre 2012 è stato pubblicato per i tipi dell’Editrice Salentina il volume di AA.VV. “La nostra Chiesa – Sessantesimo di sacerdozio di Mons. Mario Rossetti 1952-2012” a cura di Domenica Specchia. Il bel libro a colori con molte foto d’epoca è in distribuzione gratuita a Galatina in via Roma presso la chiesa di Santa Lucia. In questo volume, tra gli altri, troviamo il “breve” saggio di Antonio Mellone, nostro collaboratore, di cui vi proponiamo di seguito la seconda di tre parti.
Sempre l’altro giorno, nella sacrestia della chiesa di Santa Lucia, mentre conversavo con il mio amico prete parlando del più e del meno, mi sovviene il fatto che il sessantesimo anniversario di sacerdozio di don Mario avviene in concomitanza del cinquantesimo compleanno del Concilio Ecumenico Vaticano secondo (ed anche – guarda un po’ – del sessantesimo di sacerdozio di papa Benedetto XVI). Non so se la mia sia una sorta di visione agostiniana della storia (quella che ti porta a dare rilievo a certe coincidenze o “ricorsi” storici, quale espressione della divina provvidenza nella vicenda umana ed ecclesiale), sta di fatto che a volte mi capita, come in questo caso, di fare dei collegamenti fra certe date memorabili.
gen172013
Il 13 dicembre 2012 è stato pubblicato per i tipi dell’Editrice Salentina il volume di AA.VV. “La nostra Chiesa – Sessantesimo di sacerdozio di Mons. Mario Rossetti 1952-2012” a cura di Domenica Specchia. Il bel libro a colori con molte foto d’epoca è in distribuzione gratuita a Galatina in via Roma presso la chiesa di Santa Lucia. In questo volume, tra gli altri, troviamo il “breve” saggio di Antonio Mellone, nostro collaboratore, che vi proponiamo di seguito in tre parti.
Ai mille e uno difetti che ho, s’aggiunge anche quello di non riuscire a ricordare genetliaci, onomastici, ricorrenze, inclusi quelli di chi mi sta attorno, come parenti, amici, colleghi e (mi piacerebbe dire anche) ragazze. Non ho un’agenda su cui registrare questa sorta di appuntamenti, né mi salta in mente di utilizzare quella elettronica del mio cellulare, né mi è mai capitato di bazzicare dentro quell’altra diavoleria virtuale che ha nome di facebook che pare funga, tra l’altro, anche da pro-memoria di compleanni e celebrazioni delle cosiddette “amicizie”. Credo che il valore (aggiunto) di un augurio indotto dal social-network abbia più o meno lo stesso peso specifico di un’amnesia (malattia di cui, a proposito di commemorazioni, come detto sopra, sono affetto).
gen152013
Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.
(Articolo 21 della Costituzione Italiana, comma 1)
Così la Costituzione italiana sancisce la libertà di manifestazione del pensiero, che si esplica attraverso la libertà di stampa e la libertà di parola. La libertà di espressione è cardine essenziale di ogni democrazia, riconosciuta anche dalla Dichiarazione Universale dei diritti dell’uomo del 1948:
“Ogni individuo ha il diritto alla libertà di opinione e di espressione, incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere”.
Abbiamo fatto passi da gigante quanto ad alfabetizzazione, tecnologia e scienza ma quanto ad emancipazione non possiamo dire di aver fatto altrettanto. E’ di questi tempi l’ultima novità in campo giornalistico che riguarda proprio la libertà d’opinione.
gen152013
Gentile direttore,
scrivo questa lettera per esprimere il mio assoluto disappunto come cittadina e come operatrice commerciale per l’attuale gestione della raccolta dei rifiuti nel nostro Comune. Sappiamo quanto precaria e difficile è da tempo questa materia a Galatina, ma con profondo dispiacere devo osservare che nessun miglioramento si è avuto negli ultimi mesi, cioè da quando si è insediata la nuova amministrazione comunale, che in campagna elettorale aveva promesso nuovi metodi di lavoro in materia ambientale. L’iniziativa dell’Ispettore Ambientale è palesemente fallita senza alcun beneficio per la città. Spesso i cittadini, chiamati a collaborare, hanno sollecitato la nuova figura ambientale ad intervenire in situazioni di degrado urbano, senza ottenere risposte adeguate. Ma la mia indignazione si è esasperata da pochi giorni e cioè da quando, in seguito all’apertura di un laboratorio artigianale, ho avviato le pratiche di inizio attività presso l’Ufficio tributi del Comune, per ottemperare al pagamento della Tarsu.
gen142013
Si tratta di riuscire ad essere sufficientemente liberi e indipendenti, oltre che professionalmente preparati, per ricercare la verità che è intorno a noi.
Perché quello che ci accade è già accaduto 30 o 40 anni fa in Inghilterra, in Germania e negli USA ! Che Dio ci aiuti.
Cordialmente.
gen112013
Cara amica ti scrivo e siccome l’anno è passato, di terra ancora ti parlerò. “Questo tuo libro - mi dici quasi sussurrando, - è presa di coscienza”. Parlare di coscienza per te è sacro. Mi sembra che tu abbia paura che qualcuno ci senta e pensi di te come ad una persona all’antica e lo bisbigli piano. Lo ripeti ancora che è presa di coscienza, a voce bassa . La coscienza, questa sconosciuta, è:
…una grossa novità, l’anno vecchio è finito ormai ma qualcosa ancora qui non va.
Continua così la canzone poesia del grande Lucio: “L’anno che verrà”. Poi ti fai coraggio e annunci ai nostri 25 amici che: “Cultura è solidarietà incondizionata, è educazione, è la famiglia, è l’esperienza degli anziani, la salute pubblica, l’acqua, l’aria, la terra, la scuola, i sentimenti, la condivisione, l’attenzione all’altro, il sacrificio per il bene comune, l’amore disinteressato, non discriminante”.
Ma la televisione ha detto che il nuovo anno porterà una trasformazione…
Si la trasformazione. Quella che molti amano esteriorizzare a spese della povera gente, dei giovani e del loro futuro.
gen112013
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