Di Albino Campa (del 12/03/2008 @ 23:36:13, in Eventi, linkato 4380 volte)

Dall’alto di un traìno
un giorno nella città dei cavalli

di Valeria Nicoletti

Non parte chi parte. Parte chi resta. Sembra recare con sé questo sussurro la tramontana che accarezza le case infarinate di Noha e solletica i pini e gli aranci. In realtà, è un nohano, puro fino al midollo, a ribadire questo singolare assioma. Antonio Mellone, che tornando in terra natia solo il sabato e la domenica, si riscopre sempre più legato alle strade ariose e alle piazzette assolate della sua Noha. E, per un giorno, con l’entusiasmo di chi è partito lasciando un pezzo di cuore nel suo paese, diventa guida insostituibile per le vie nohane.
Nessun treno arriva a Noha. Tappa obbligatoria è la vicina Galatina, la città “che ci ha inglobati e, soprattutto, dalla quale ci siamo fatti inglobare”, dice Antonio con tono amaro. Bastano poche centinaia di metri, infatti, e ci si lascia alle spalle la città per giungere nella piazza di Noha, frazione dal 1811. Piazza San Michele, cuore pulsante del paese, con il bar Settebello, la chiesa, la Torre dell’Orologio che, forse per un inconsapevole rispetto ai ritmi lenti di Noha, non sfoglia le ore ma si limita a dominare la piazzetta, e poi le voci, le notizie, i cappelli abbassati su volti rugosi immobili sotto il sole, e, proprio dietro l’angolo, lo studio d’arte di Paola Rizzo, pittrice e insegnante. Qui il profumo dei pasticciotti caldi, l’aroma del caffè, la sigla de “L’osservatore nohano”, gazzettino della frazione, ma soprattutto il sapore della genuinità e la sete di cose vere, sono solo l’inizio di una mattinata tutta nohana, all’insegna del suo spirito autentico, in questa che ormai, nonostante il disinteresse dell’amministrazione locale, inizia ad essere conosciuta come la “Città dei Cavalli”.
Proprio dalla bottega d’arte di Paola, infatti, redazione e fucina di idee, nacque l’idea di aggiungere sul cartello alla scritta Noha il degno sottotitolo di Città dei Cavalli, trovata che, nonostante il pieno consenso dei nohani, è andata ad ingrossare la pila di scartoffie impolverate su chissà quale scrivania.
Ma a dispetto della burocrazia la definizione ha iniziato a circolare, di voce in voce, di articolo in articolo, varcando i confini angusti della provincia. Così Noha per due volte all’anno si trasforma nell’ombelico del mondo per chi ama i cavalli. A settembre, durante i festeggiamenti della Madonna delle Grazie, e il giorno del Lunedì dell’Angelo, i prati fioriti che incorniciano il piccolo centro diventano il campo, di gioco e di battaglia, per decine e decine di eleganti destrieri, robusti cavalli da tiro e tenerissimi pony. Tutte le cavalcature dei dintorni si danno appuntamento nella frazione per celebrare una ricorrenza che, se non ancora nella storia, è entrata ormai di diritto nella tradizione pugliese. Sotto gli occhi incuriositi dei viandanti e degli stessi abitanti di Noha, cavalli di ogni razza e colore, addobbati con bardature preziose e ridondanti al limite del barocco, trottano e si sfidano nelle prove di forza, in una manifestazione dagli echi spagnoli ma dall’anima tutta salentina, dove lo spirito di competizione non riesce mai a vincere sulla voglia di stare insieme e passare una pasquetta lontana dai nevrotici imbottigliamenti e diversa dalle solite gite fuori porta.
Ma non è solo in virtù delle due tradizionali fiere che Noha merita l’epiteto di patria del cavallo. Di fronte al bar Settebello, ogni domenica, i tanti “cavallari” di Noha si danno appuntamento per un caffè e una passeggiata per le vie e i prati nohani, e, se una domenica di fronte al bar centrale, ci capita uno straniero, ti spiegano che i cavalli loro ce l’hanno nel sangue e non esitano a trascinarti sul calesse e a mostrarti una Noha che, dall’alto di un traino, appare diversa anche a chi da qui non è mai partito.
È così che, aggrappati a una mano forte e sicura e finalmente saliti sul traìno, si parte per un singolare giro, lungo le strade larghe, dove si respira un silenzio interrotto solo dagli zoccoli dei cavalli e da un continuo salutarsi, costume usuale in un paesino di circa 3.800 anime dove tutti si conoscono. Fischi e risate cadono dai balconi dove la gente è affacciata per godere del primo sole invernale e timidi cenni fanno la loro comparsa dietro le persiane. Pochi pedoni, rare biciclette, troppe macchine per un paesino dove a piedi si raggiunge il capo opposto, ma i nohani sembrano essere pigri. Pigri sì, ma, in compenso, di un’allegria contagiosissima mentre da ogni macchina si sbracciano per salutare e c’è anche chi tira il freno in mezzo alla carreggiata per scambiare quattro chiacchiere.
Fermi, all’incrocio principale, sul calesse dondolante, guardando verso la strada che porta verso Galatina, si vede già, a pochi chilometri di distanza, il profilo dell’imponente e scomoda vicina, la dirimpettaia la cui presenza ingombrante si avverte quotidianamente, a partire dalla mancanza di un comune, di un’amministrazione tutta nohana, disposti ad ascoltare più che a finanziare. Tra il comune madre e la frazione, forse per una natura conflittuale congenita ai rapporti gerarchici, infatti, non corre buon sangue.
Con Aradeo, invece, l’altra vicina, i rapporti sembrano diversi, migliori, forse perché la placidità degli aradeini, che scorrazzano in sella alle biciclette, rispecchia la mentalità nohana, una mentalità essenzialmente rurale, che ripone nella frugalità e nella semplicità il segreto di una vita serena che basta a se stessa. “Noi il turismo non lo vogliamo”, spiega Antonio, “ci piace trovare parcheggio quando torniamo a casa, ci piace la calma, l’aria pulita, le quattro chiacchiere tra di noi”. Ma questo voler preservare un clima terso e mite, pur segnato dalle piccole baruffe di paesino, non si traduce in una chiusura rigida e totale verso l’esterno ma, anzi, in una larghezza di orizzonti talmente rara da non essere sempre compresa.
Sì, perché i nohani non fanno dei loro piccoli tesori uno specchietto per allodole, esche per turisti assetati di folclore e, dalle pagine dell’Osservatore, i solerti redattori non mancano di tuonare contro chi arriva a Noha con la pretesa di trovare una cittadina turistica. Riuniti ogni sabato pomeriggio nello studio di Paola, all’ombra degli ulivi nodosi che ammiccano dai suoi quadri, Marco, Antonella e gli altri, capitanati dal direttor Mellone, seduti sui divanetti del laboratorio danno forma a sogni di pennelli e idee di carta, alla ricerca di quella Noha ancora da esplorare, e da far riscoprire, soprattutto agli stessi nohani.
Arrivati al crocevia principale, i cavalli non sono ancora stanchi, i campanelli ritornano a tintinnare e il giro continua per la strada adiacente alla piazza dove, solo in compagnia di un nohano che ti invita ad alzare lo sguardo, si scorgono tre casette misteriose appollaiate sull’alto bordo del muro del vecchio palazzo baronale. Sull’origine delle tre lillipuziane costruzioni, ricche di particolari dettagliatissimi ma che non riproducono nulla di questo paese, ancora si discute. Come su ogni creatura dell’ignoto, anche sulle tre casette di Noha circolano favole e leggende. Come quella di “Sciacuddhri”, l’anima bella di un bambino che si dice le abbia abitate. Non è una leggenda, invece, l’indifferenza che le ha colpite, scardinando il campanile di una delle tre, che giace riverso nella parte interna della piccola costruzione. Un danno invisibile agli occhi dei più, ma evidentissimo per chi, proprio per non coprire quel campanile, ha meticolosamente potato le cime dei pini che ne impedivano la vista. Ma insieme ai rami dei pini, cresce anche l’abitudine a non alzare più lo sguardo, a non guardare più in là del proprio naso, e questo solo perché tanto “a Noha stamu”, frase tanto ordinaria quanto odiata da chi, proprio della piccola straordinarietà di Noha, vuole fare tesoro e sottrarla al menefreghismo, anche di chi, in virtù di una dissennata discendenza, si ritrova in possesso di gioielli che sempre più raramente possono brillare per tutti.
È il caso dell’altrettanto misteriosa Casa Rossa, una costruzione a ridosso della strada che porta a Galatina, alle spalle del vecchio (e dismesso) stabilimento del celebre brandy Galluccio. La strana casupola è circondata da un meraviglioso giardino selvatico, dove svettano le zagare, i boccioli di rosa insieme ai più comuni “zangoni” e, tra i cespugli di bacche e gli alberi di arance, strisciano lucertole curiose. All’interno, le pareti ondulate, quasi spugnose, di pietra rossastra, le volte concave, morbide, costellate di dune e rientranze, danno alla casa un senso di effimero e di fresco, le porte a scomparsa, i vetri colorati - o quello che ne resta - le finestre a oblò, i caminetti dai contorni imprecisi alimentano questo gioco di vuoti e pieni ma anche le voci e le leggende che vogliono questa casa infestata dalle streghe o, maliziosamente, vecchia casa di tolleranza. La Casa Rossa è proprietà privata, ma, nei giorni propizi, il suo cancello si schiude. Ciò non accade invece con la recinzione in muratura che vieta a chiunque l’ingresso nel profumato aranceto che avvolge l’antica torre medioevale. Infatti, a guardia della bellissima torre, con il ponte levatoio dove prima si facevano transitare i cavalli, con l’arco a sesto acuto e gli aranci tondi e pieni che ti strizzano l’occhio dal muro di cinta, brillano minacciosi e appuntiti i cocci di bottiglia da un lato, mentre dall’altro il filo spinato incupisce lo sguardo e il paesaggio, sgraziato avvertimento a chiunque non si accontenti di ammirare solo attraverso un provvidenziale foro nel muro di cinta, questo tesoro costantemente sotto chiave.
Vetri taglienti e filo spinato, però, non fanno parte della natura allegra e accogliente dei nohani, ben contenti di mostrare quello che pochi conoscono del loro paese e soprattutto di rivelare il proprio atavico amore verso i cavalli, dando vita ad una piccola Città dei Cavalli anzitempo. La piazza, solo per gli occhi di pochi forestieri, s’improvvisa teatro di una festa di cavalli bardati e calessi dipinti a mano, un brulicare di speroni, voci, nitriti, code intrecciate che si agitano e crini solleticati dal vento, con il beneplacito di San Michele, patrono di Noha, che dall’alto del cielo, dalle due statue conservate nella chiesa e dalle edicole affrescate ai crocicchi delle vie, sorride e si compiace della natura dei suoi protetti, così inclini alla convivialità e sempre pronti a fare festa. A spasso sul traino, con Totò, Peppino, Emanuele, Igor, Rubino, lo splendido Kibli e gli altri cavalli, tutti disciplinati che si lasciano tentare dai grandi spazi, solo arrivati presso gli sterminati prati in fiore, si schiude piano un mondo sparito, che sonnecchia sotto il sole caldo sui tetti bianchi delle case mentre dalle finestre appena socchiuse si diffonde il profumo di cose buone. È quasi mezzogiorno, infatti, l’ora di pranzo qui. I carretti, però, trottano ancora, lungo la piccola Noha sempre diversa e che, dall’alto di un calesse, sembra davvero infinita.

(fonte http://www.quisalento.it/pagine/luoghi68.html)

(clicca qui per vedere la PhotoGallery)

 
Di Albino Campa (del 11/03/2008 @ 10:13:53, in PhotoGallery, linkato 2796 volte)
Foto Gallery di Domenica 9 marzo 2008 del “2° Trofeo di Primavera”,
una gara di Ciclismo a livello regionale, che ospita
la seconda prova a tappe del “Giro dei Feudi Salentini”.
Quest’anno la gara, come anche lo scorso anno, parte ed arriva
a Noha.
 
Ecco il vincitore della gara Luca Cretì
 
Guarda la FotoGallery
 
Di Albino Campa (del 07/03/2008 @ 00:00:00, in L'Osservatore Nohano, linkato 3279 volte)
"L'OSSERVATORE NOHANO"

n°2 - Anno II

Signore e Signori va ora in onda il secondo numero del secondo anno de "L'Osservatore Nohano", la sveglia del popolo di Noha. La redazione rimane in attesa dei vostri commenti, possibilmente scritti. Quelli sussurrati - si sa - se ne volano. Buona lettura

Clicca qui per scaricare la rivista.

(Il file e' in formato Acrobat (Pdf). Nel caso in cui non si disponga del software necessario per la visualizzazione -Acrobat Reader o Adobe Reader-, si puo scaricare gratuitamente dal seguente indirizzo :http://www.adobe.com/it/products/acrobat/readstep2.html)



(Se non vedi la rivista clicca qui per aggiornare il plugin di flash del tuo PC)
 
Di Albino Campa (del 20/02/2008 @ 23:15:58, in NohaBlog, linkato 2385 volte)


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Di Albino Campa (del 15/02/2008 @ 00:00:00, in PhotoGallery, linkato 2754 volte)
Inserite nuove Photogallery:
  1. La nuova sede della Fidas
  2. Tutte le strade portano a Noha
  3. Il Maniscalco
Sono benvenuti, come sempre, i commenti e le considerazioni degli amici internauti.
 
Di Albino Campa (del 07/02/2008 @ 00:00:00, in L'Osservatore Nohano, linkato 3420 volte)
"L'OSSERVATORE NOHANO"

n°1 - Anno II

Ecco a Voi, puntuale come finora è sempre stata il giorno sette del mese (anche se suonerebbe meglio il "Nove" del mese) la nostra bella rivista on-line "L'Osservatore Nohano".
E' con grande gioia che Vi comunico che con questo numero l'Osservatore di Noha taglia il traguardo del suo primo anno di vita.
Per noi è festa. Ci auguriamo lo sia anche per voi.
E' stato un anno bello, ricco di impegno e fatica, ma anche di tante soddisfazioni. Cercheremo di continuare su questa strada, migliorandoci.
Grazie di tutto.
Auguri e congratulazioni per la vostra costanza nel seguirci puntualmente


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Di Albino Campa (del 29/01/2008 @ 15:31:20, in NohaBlog, linkato 9109 volte)
Pubblichiamo, come fatto per "Una canzone per NO'h'A", questo video clip dei Sacred Spirits un gruppo di nazionalita "Indiani d'America" che nel testo della canzone contiene la parola "NOHA".
Questo è il testo della canzone ma la traduzione non la conosco.
 


Yeha-Noha

AH-UH NAYAH OH-WA OH-WA
SHON-DAY OH-WA OH-WA
SHON-DAY CAN-NON NON NOHA (NOHA)


AH-UH NAYAH OH-WA OH-WA
SHON-DAY OH-WA OH-WA
SHON-DAY YEHA-NOHA (NOHA)


AH-UH NAYAY TOR-SHNA NENA-NAY-YAYAH
NENA-NAY-YAY YEHA-NOHA (NOHA)
AH-UH NAYAY TOR-SHNA NENA-NAY-YAYAH
YEHA-NOHA (NOHA)


NEE-YOH-WAH NEE-YOH
NEE-YOH-WAH NEE-YOH


AH-UH NAYAH OH-WA OH-WA
SHON-DAY OH-WA OH-WA
SHON-DAY CAN-NON NON NOHA (NOHA)


AH-UH NAYAH OH-WA OH-WA
SHON-DAY OH-WA OH-WA
SHON-DAY YEHA-NOHA (NOHA)


AH-UH NAYAY TOR-SHNA NENA-NAY-YAYAH
NENA-NAY-YAY YEHA-NOHA (NOHA)
AH-UH NAYAY TOR-SHNA NENA-NAY-YAYAH
YEHA-NOHA (NOHA)
 
 
 
 
Di Albino Campa (del 17/01/2008 @ 10:25:18, in NohaBlog, linkato 3668 volte)
"Eccovi di seguito una poesia di Antonella Marrocco dedicata alla festa per i 10 anni dello studio d'Arte di Paola Rizzo. Il quadro che si intravede tra i versi è quello dipinto dagli ospiti della serata festosa e goliardica di venerdi 28 dicembre 2007".



(Se non vedi la poesia clicca qui per aggiornare il plugin di flash del tuo PC)
 
Di Albino Campa (del 14/01/2008 @ 14:13:59, in NohaBlog, linkato 3817 volte)
CONCORSO LETTERARIO E ARTISTICO PER RAGAZZI

SCAraboCCHI

il gioco degli Scacchi visto dai ragazzi

PRIMA EDIZIONE

REGOLAMENTO

L’Associazione Sportiva Dilettantistica Circolo Scacchi Alekhine (sede di gioco in via Scalfo, 47 - Aradeo - LE) con il patrocinio del Comune di Aradeo, indice la Prima edizione di SCAraboCCHI-CONCORSO LETTERARIO E ARTISTICO PER RAGAZZI, con la finalità di incentivare, valorizzare e diffondere tra i ragazzi -sempre più presi da altri impegni- la passione per la cultura e per l’arte, attraverso il loro diretto coinvolgimento.

1) Il Concorso, sul tema “Il gioco degli Scacchi visto dai ragazzi”, è aperto a ragazzi e ragazze nati/e a dal 1 Gennaio 1991 al 31 Dicembre 2004 e si articola in due sezioni:

- A: Elaborati inediti scritti (racconti e poesie);

- B: Elaborati inediti artistici (disegni);

Per la sezione A: i lavori non dovranno superare la lunghezza massima di 3 cartelle (per cartella si intende un foglio A4 stampato su una sola facciata, con interlinea singola e carattere Times New Roman di dimensione 12 pt), dovranno essere stampate solo con colore nero e contenere un titolo;

Per la sezione B: i lavori a tecnica libera non dovranno superare le dimensioni di un foglio da disegno di formato A4 e dovranno presentare il titolo nella parte posteriore del foglio;

2) Le opere da inviare devono essere inedite, pena l’esclusione dal Concorso;

3) I concorrenti dovranno consegnare personalmente le opere entro il 22 Febbraio 2008 tutti i Lunedì, Mercoledì, Venerdì dalle ore 19:00 alle ore 20:30 presso la sede di gioco dell’A. S. D. Circolo Scacchi Alekhine in via Scalfo n° 47 - Aradeo (LE), in un plico contenente:

Per la sezione A - n° 2 copie dell’opera: una firmata dall’autore ed una in forma anonima senza alcun elemento identificativo; un foglio contenente i dati anagrafici (nome, cognome, data di nascita, indirizzo, città, recapito telefonico, e-mail), il titolo dell’opera realizzata e la sezione di appartenenza;

Per la sezione B - n° 1 copia dell’opera, contenente dietro il titolo della stessa, ma non il nome o i dati anagrafici dell’autore, pena l’esclusione dal Concorso; un foglio contenente i dati anagrafici (nome, cognome, data di nascita, indirizzo, città, recapito telefonico, e-mail), il titolo dell’opera realizzata e la sezione di appartenenza;

4) Ogni autore potrà scegliere di partecipare ad una delle due sezioni oppure ad entrambe presentando un massimo di 3 elaborati per sezione, purché presentate in plichi separati;

5) Al momento della consegna un genitore del/la ragazzo/a (o chi ne fa le veci) dovrà:

- sottoscrivere l’apposita autorizzazione alla partecipazione al Concorso da parte del ragazzo/a;

- sottoscrivere la cessione a titolo gratuito dei diritti d’autore e di utilizzazione dell’opera realizzata all’A.S.D. Circolo Scacchi Alekhine e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali;

- versare la quota di partecipazione pari a Euro 3,00 (in caso di partecipazione ad entrambe le sezioni la quota è di Euro 5,00);

5) Le opere saranno esaminate da una giuria il cui giudizio è insindacabile ed inappellabile;

6) Il materiale inviato non verrà restituito.

Tra tutti gli elaborati pervenuti la giuria selezionerà finalisti per ogni sezione che riceveranno i seguenti premi:

Primo classificato: € 100,00 + targa ricordo;

Secondo, Terzo, Quarto e Quinto classificato: € 15,00 in buono libri + targa ricordo;

Menzioni speciali: Attestato.

L’Associazione Sportiva Dilettantistica Circolo Scacchi Alekhine e la Giuria si riservano il diritto di assegnare ulteriori riconoscimenti.

La cerimonia di premiazione si svolgerà Sabato 15 Marzo 2008 ore 18:00 presso la Biblioteca Comunale di Aradeo - LE (Viale della Libertà, 35).

PER INFORMAZIONI:
http://circoloscacchialekhine.blogspot.com
cs.alekhine@libero.it
333 43 56 131 (Pamela Minerba)
328 96 66 573 (Alberto Manta)
335 76 71 096 (Antonio Longo)

 

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