giu272025
Don Vitantonio Greco (1867 + 1932), è stato Arciprete della nostra Chiesa parrocchiale dal 1895 al 1932; gli succedette Don Paolo Tundo. Ne “La Chiesa di Noha e i Vescovi di Nardò” (ricerca pubblicata nel mese di aprile 2017)”, così scrive Padre Francesco D’Acquarica:
“Don Vito Antonio Greco, figlio di Vito e di Vita Maria Luceri era nato a Noha il 3 luglio dell’anno 1867 e fu battezzato il 6 luglio dello stesso anno da don Michele Alessandrelli, essendo padrini Vito Bianco e Grazia Benedetto. Diventa arciprete di Noha a 28 anni e vi resterà per 37 anni. È durante la sua arcipretura che viene rifatta la chiesa madre nel 1901. Morì all’età di 65 anni.”
La sua è sicuramente una fra le famiglie più facoltose di Noha, che, nel corso degli anni ’40 e ’50 del secolo scorso, aveva la sua dimora nell’omonimo palazzo di via Osanna, angolo via Siracusa, che nella mappa del 1880 si chiamava appunto Via Dell’Arciprete. Dall’inventario dei beni appartenenti alla Chiesa parrocchiale di Noha, pubblicato da P. Francesco D’Acquarica sul libro “NOHA - LA SUA STORIA” (edizione 2021 – Arti Grafiche Marino - LE) sappiamo che: “un altro orticello di circa 8 are di terreno per semine e arbusti situato nel feudo di Noha […] confina con il giardino della Corte Baronale e altri confini”. Lo stesso terreno è indicato in una mappa catastale antecedente al 1920 consultabile presso l’archivio storico di Galatina, e vi è indicata quale proprietaria l’“Arcipretura di Noha”. Da tutto ciò si presuppone che la villa cosiddetta “Villa dell’Arciprete Greco”, sia stata fatta costruire su un terreno appartenente all’arcipretura di Noha. Probabilmente, nel periodo in cui è stata costruita era Arciprete di Noha il nostro Don Vitantonio Greco. Infatti prima della attuale proprietà, la villa risulta appartenere aella famiglia di Antonio Greco, fu Pantaleo. Ramo della famiglia a cui apparteneva lo stesso Arciprete Don Vitantonio Greco.
Durante la Seconda guerra mondiale, prima dell’armistizio del 1943, la villa è stata a disposizione dei soldati tedeschi in permanenza nel Salento, e una guarnigione occupò i suoi locali, così scrive Michele Liquori nel suo “Vivere” (Arti Grafiche Marino – 2014)
giu252025
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Pochi mesi addietro, ho fatto un giro accompagnato dall’attuale proprietario del palazzo e della corte e insieme abbiamo percorso a piccoli passi i tragitti che uniscono le singole porte d’accesso di tante abitazioni e dei piccoli laboratori, un tempo brulicanti di vita e di sogni.
Il Palazzo “Gio’ Congedo”, è uno dei tanti beni culturali di Noha, l’antica masseria del 1700 di Giuseppe Congedo, possidente di Noha. Sul Catasto Murattiano del 1811, conservato nell’archivio storico di Lecce, compare la proprietà dei locali in zona l’Acquaro intestati a Giuseppe Congedo, e descritta così: Massaria dell'Aere di Gio’.
Il vecchio fabbricato cosiddetto oggi “de lu Prantera”, a partire dagli anni ’50 del secolo scorso e fino alla fine del ‘900, è stato abitato da molte famiglie nohane, con annessi laboratori artigianali. Era anche chiamato il “Palazzo delle Marionette”, grazie alla presenza di un vecchio teatro in uno dei locali dello stabile. Il teatro delle marionette di Noha era un’impresa gestita da un certo Peppino di Ortelle, il comico, marito di Iole Surano, una nostra concittadina d’arte, cantante e ballerina del teatro. Il servizio delle marionette veniva offerto da uno zio di Peppino, un certo Rotunno che alla fine dell’esperienza nohana se ne partì alla volta dell’America in cerca di fortuna. Le marionette pare che fossero grandi circa un metro e venivano movimentate con le corde. Durante gli spettacoli, a mo’ di sigla, pare che suonassero un motivetto dal titolo: “Mimma svelta”.
Lo spettacolo più famoso e ricordato da alcune testimonianze è “Guerino Meschino”, tratto da L’Orlando Furioso. Si svolse una volta con la scuola, vi partecipò la 3° elementare della classe 1953. Il cancello di ferro del “foyer” del teatro (adiacente ai locali dell’attuale bar Settebello) era sempre aperto. Entrando, alla sinistra dell’atrio, all’aperto, vi era una buca profonda circa un metro e piena di rifiuti, la discarica di quel tempo. Dentro i saloni che seguivano all’ingresso del teatro, giusto per ottimizzare ogni angolo, pare che ci fossero le fosse del vino, cosiddette pile. Si possono ammirare ancora oggi, dopo l’ultimo restauro eseguito dagli attuali proprietari.
giu232025
La bellezza di un paesaggio o di un’opera d’arte o della storia di una comunità si può percepire anche da una analisi empirica basata sull’osservazione e sul sapere ascoltare il tempo. O anche dal sentirne la mancanza e al bisogno di appartenervi. Per notarla, la bellezza, a volte basta soltanto cambiare punto di vista.
Noha, Noje, Noe, un “alto” punto di vista. Da un antico dialetto greco: vedere lontano.
Noha si affaccia sulla valle dell’Asso a mo' di belvedere, come se fosse un osservatorio. Gode, per dirla in giurisprudenziale, del cosiddetto “diritto al panorama”, cosa ben diversa dal diritto di semplice veduta. Insomma, un posto prestigioso da cui godere della particolare amenità del paesaggio fino a immaginare di sfiorare con mano il mare di Gallipoli, che, allorquando la commistione quasi magica degli eventi atmosferici di alcune giornate particolari, si lascia scoprire leggermente lungo lo scosceso a destra del Monte Sant'Eleuterio, alto 195 s.l.m., uno dei più alti “monti” di tutto il Salento. Ma a noi non occorre andare tanto lontano, restiamo a Noha, scelta dai nostri antenati come avamposto a guardia dai pericoli che un tempo venivano dal mare, e crocevia di due importanti percorsi di comunicazione: la “Strada Reale di Puglia” e la trasversale medievale che in prossimità di Noha corrispondeva all’antica via di Soleto che, unendo alcune nostre masserie all’antico Casale Cristo delle Tabelle e a Fulcignano, lega la sponda di Otranto a quella di Gallipoli. Una posizione strategica. Unica nell’area centrale del Salento.
giu232025
Il Club per l’UNESCO di Galatina e della Grecìa Salentina, da sempre promotore della valorizzazione del patrimonio culturale immateriale del territorio, organizza per venerdì 27 giugno 2025, alle ore 21:00, un evento di grande prestigio nella suggestiva Piazzetta Galluccio: il ventennale dello spettacolo “Morso Reale”, firmato dal celebre ballerino e coreografo Toni Candeloro.
Si tratta di una rivisitazione in chiave contemporanea e profondamente evocativa del fenomeno del tarantismo, attraverso un linguaggio scenico originale, personale e ricco di suggestioni.
Originario del Salento, Toni Candeloro ha costruito una carriera di grande respiro internazionale: étoile ospite in teatri prestigiosi come lo Zurich Ballet, l’Opera di Zurigo, l’Arena di Verona, il Ballet Nacional de Cuba e il Mariinsky di San Pietroburgo.
Ha danzato accanto a figure leggendarie della danza quali Carla Fracci, Galina Panova, Alessandra Ferri, fino a condividere il palcoscenico con Rudolf Nureyev, nel celebre pas de deux Le Chant du compagnon errant di Béjart.
Accanto all’attività performativa, Candeloro ha sviluppato un’intensa opera di ricerca e formazione, tenendo masterclass e seminari in accademie di altissimo profilo, tra cui il Conservatoire National de Paris, l’Accademia Vaganova di San Pietroburgo e l’Accademia Nazionale di Danza di Roma.
Il suo percorso artistico è arricchito da una straordinaria collezione privata di oltre 300 oggetti legati alla storia della danza, tra cui testi rari, costumi, xilografie, video e materiali scenici. Una parte considerevole di questi reperti è dedicata proprio al fenomeno del tarantismo, espressione che Candeloro studia, custodisce e reinterpreta attraverso un’originale sintesi tra antropologia, gesto e narrazione.
Reduce, in questi giorni, dal Balletto Nazionale del Kosovo dove ha creato la prima di “Carmina Burana” e prima dell’esibizione al teatro Massimo di Palermo si inserisce lo spettacolo “Morso Reale”, già rappresentato per la prima volta nel 2005, ritorna oggi in una nuova edizione voluta dal Club per l’UNESCO di Galatina e della Grecìa Salentina, che ne riconosce l’alto valore simbolico e culturale.
giu232025
Milano, 22 giugno 2025 – Si ferma alla semifinale dei play-off la corsa alla promozione del Circolo Tennis “G. Stasi” di Galatina nel campionato maschile di Serie B1. Sul cemento del Quanta Club di Milano, la formazione salentina lotta con grinta e cuore, ma alla fine deve cedere il passo ai padroni di casa, che si impongono con il punteggio di 4-2.
Una sconfitta che brucia, ma che non cancella l’ottimo cammino compiuto dal CT Galatina, protagonista di una stagione di alto livello sia sul piano tecnico che umano.
L'incontro si era aperto con due sconfitte pesanti nei singolari da parte di Andrea Cardinale (2-6, 0-6 contro Marco Berti) e Jacopo Duma (1-6, 2-6 contro Marco Franzini), che avevano portato il Quanta Club sul 2-0.
Ma Galatina ha reagito con orgoglio: Alessandro Bellifemine ha battuto Francesco Maria Gatti in tre set (6-2, 4-6, 7-5) dopo una battaglia di oltre due ore e mezza. Subito dopo è arrivata la straordinaria vittoria di Matyas Lajos Fuele, che ha superato Moez Echargui con il punteggio di 6-4, 0-6, 7-5, riportando il punteggio sul 2-2.
Nei doppi decisivi, però, l’esperienza e la compattezza dei padroni di casa hanno fatto la differenza:
Berti/Echargui hanno sconfitto Duma/Mengoli per 6-1, 6-0;
Franzini/Gatti hanno chiuso i conti superando Bellifemine/Fuele con il punteggio di 6-3, 6-4.
Le parole del Capitano Donato Marrocco
giu202025
All’interno della manifestazione, “In Moto con l’Arte: Viaggi e percorsi di vita a due ruote”, organizzata da Corrima – Corrado Marra, che sta animando il cuore di Galatina con un originale intreccio tra motociclismo, arte, cultura e introspezione, si terrà una conferenza imperdibile del dott. Claudio Pagliara, medico oncologo di fama nazionale, ricercatore e scrittore, pioniere della Medicina olistica integrata e divulgatore impegnato nella promozione di una Medicina umana, scientificamente fondata ma attenta alla persona nella sua interezza.
L’intervento, dal titolo “Passioni, psiche e salute”, offrirà al pubblico un’immersione nel mondo delle emozioni e delle passioni come forza motrice della salute psicofisica e come le stesse influiscono positivamente sul benessere individuale.
La passione per i lunghi viaggi, ad esempio, è un modo per ritrovare sé stessi, riflettere, liberarsi da stress e pensieri. La medicina olistica riconosce questo valore: viaggiare in moto può essere un’esperienza trasformativa.
L’evento sarà arricchito dalla presenza di ulteriori esperti, tra cui il Dott. Raffele Gemma (curatore della mostra) e la D.ssa Annunziata Marra, nonchè l’appassionato ed esperto di storia della motocicletta Gianluca Misciali che farà un excursus sull’evoluzione storica e artistica del mezzo a due ruote.
Non mancherà chi la moto la vive a livello agonistico.
giu202025
La formazione degli amministratori e dei vertici burocratici è stata l’oggetto del 2° corso F.P. fortemente voluto dall’associazione Galatina al Centro. Il percorso, intrapreso il 9 maggio si conclude oggi 20 giugno con la relazione del Senatore Giorgio De Giuseppe che intratterrà l’attento uditorio sul tema molto interessate e altrettanto preoccupante dal titolo: “Dalla partitocrazia al populismo: gli scenari possibili che preoccupano il vecchio continente”. L’ottima riuscita del 2° Corso di formazione politica è motivo di orgoglio per la nostra Associazione perché denota chiaramente che la strada dell’approfondimento delle tematiche che quotidianamente affrontano gli enti locali è quella non solo giusta ma apprezzata dall’uditorio costituito da 30 iscritti ma soprattutto particolarmente qualificato per la presenza e partecipazione di diversi Sindaci in carica ed ex.
L’ultimo appuntamento è l’unico di taglio politico e non meramente tecnico come i primi cinque. Il titolo sopra riportato denota l’attualità dell’argomento con una valenza geopolitica che coinvolge le diverse potenze economiche del Pianeta. Dopo la recente elezione del 47° Presidente degli Stati Uniti Donald Trump emerge nell’ambito dell’Europa una grande preoccupazione perché gli scenari possibili non sono definiti e, allorquando lo saranno, potranno causare gravissime conseguenze nel sistema produttivo del vecchio continente.
giu192025
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Il tarantismo si racconta a Galatina attraverso la mostra Rossi, Mazzacane, Carpitella. La ricerca visiva sul tarantismo, un’esposizione di materiali selezionati riferiti a tre autori d’eccezione: Annabella Rossi, Lello Mazzacane e Diego Carpitella, protagonisti della ricerca visiva e sonora sulle tradizioni popolari e sulle culture subalterne, che con le loro macchine fotografiche e cineprese hanno documentato l’enigmatico fenomeno culturale e storico-religioso tra la fine degli anni Cinquanta e la metà degli anni Settanta del secolo scorso.
Il centro di Galatina, luogo nevralgico per il tarantismo salentino e sua “patria elettiva” nella richiesta di intercessione della grazia a San Paolo, è la principale scena in cui si realizza la documentazione audiovisiva, per la prima volta mostrata all’interno di un racconto corale di vicende e testimoni.
Maria di Nardò, archetipica “sposa di San Paolo”, Michela Margiotta, contadina di Ruffano che stringe un intenso rapporto epistolare con l’antropologa Annabella Rossi restituito nel volume Lettere da una tarantata, sono solo alcune delle protagoniste di foto e video restituiti nella mostra che si snoda trai differenti contesti della vita quotidiana: il rito domiciliare, la piazza, la festa, la campagna.
giu182025
La Camera del Lavoro di Galatina avrà una sede più moderna ed accogliente. Cgil di Lecce e Spi Cgil Lecce, il Sindacato dei pensionati italiani, la inaugureranno domani, giovedì 19 giugno, alle ore 16 in via Montecassino, 9 (nelle vicinanze del municipio). Al taglio del nastro saranno presenti il sindaco di Galatina Fabio Vergine, il segretario organizzativo nazionale dello Spi Cgil Stefano Landini, il segretario generale dello Spi Cgil Puglia Michele Tassiello, il segretario generale della Cgil Lecce Tommaso Moscara e la segretaria generale dello Spi Cgil Lecce Fernana Cosi. Nella nuova sede, più ampia e moderna rispetto alla precedente, saranno erogati i servizi di tutela individuale di natura legale, fiscale e previdenziale, offerti dall’Ufficio vertenze, dal Caaf Cgil e dal Patronato Inca. Inoltre lavoratrici e lavoratori e pensionate e pensionati potranno contare sul sostegno delle Categorie della Cgil per la tutela collettiva.
“L’inaugurazione della Camera del Lavoro ha per la Cgil un grande valore. Oltre ad offrire uno spazio ai cittadini, aperto al confronto ed al dibattito pubblico ed all’assistenza fiscale previdenziale e sindacale, le Camere del Lavoro Comunali sono veri e propri presidi di legalità in cui ottenere risposte alla domanda di diritti, sempre più forte nell’attuale mondo del lavoro”, spiegano Moscara e Cosi.
CAMERA DEL LAVORO TERRITORIALE
CGIL LECCE
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