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È il caso del Polo 3 di via Spoleto dove la necessità di garantire gli ingressi scaglionati, il distanziamento sociale da un lato, la sicurezza e la pubblica incolumità dall’altro ha portato ad una rivisitazione complessiva della viabilità intorno all'edificio scolastico.

A partire quindi da mercoledì 11 novembre verrà cambiato il senso di marcia di via Spoleto (si transiterà da via Pistoia e verso via Castromediano) ed anche di via Asti dove si transiterà da via Pistoia e verso via Como).

In conseguenza, anche le strade limitrofe quali via Novara e via Potenza subiranno modifiche nei sensi di circolazione di marcia.

L’intervento studiato con il Comando di Polizia Locale e l’Ufficio Tecnico Comunale consente da un lato una notevole razionalizzazione delle risorse umane e strumentali dall’altro una maggiore sicurezza dei bambini e dei genitori che stazionano nei pressi dei punti di ingresso/uscita, sulle vie Spoleto e Novara.

 
Di Redazione (del 10/11/2020 @ 22:17:59, in Comunicato Stampa, linkato 716 volte)

Va bene che per la pandemia dobbiamo essere più comprensivi verso chi governa, ma guai ad esagerare. Mi pare che di esagerazioni dobbiamo parlare a proposito di quanto sta accadendo all’Ospedale di Galatina. La Regione Puglia ha deciso di convertire l’intero nosocomio alla cura del Covid. Hanno chiuso l’Ospedale senza che vi fossero le condizioni per una ripartenza con la cura dei pazienti Covid facendo un doppio danno al Salento che non ha più un ospedale per la cura dei no-Covid verso i quali l’offerta di servizi è sempre più ridotta e non ha neppure un ospedale dedicato ai Covid. Chissà se la Corte dei Conti avrà eccezioni al riguardo, ma ora il problema sta in questo imbarazzante e dannoso limbo.

Eppure nessuno parla, non si sente la voce dei sindaci del distretto socio sanitario, non si sente la voce dell’opposizione peraltro già timida nella prima legislatura guidata da Emiliano. Si consuma la distruzione dell’Ospedale di Galatina nell’indifferenza generale.

Mi domando come sia stato possibile ipotizzare di destinare alla cura del Covid un ospedale la cui terapia intensiva e semi-intesiva è scritta solo sulla carta, non c’è un’area cuore pur essendo ormai noto che il contagio può determinare problemi cardiaci, non c’è una Pneumologia visto che – sempre la Regione – ha deciso di chiuderla.

 
Di Redazione (del 11/11/2020 @ 18:37:39, in Comunicato Stampa, linkato 784 volte)

Riteniamo irricevibili, in alcuni aspetti, le ultime disposizioni della direzione generale Asl Lecce sulla riorganizzazione di reparti e servizi nell’Ospedale “Santa Caterina Novella” di Galatina.

Il riordino del nosocomio, tagliando servizi ambulatoriali e riducendo un’offerta di assistenza sanitaria già ai limiti del consentito, causerà non pochi effetti negativi sull’utenza, nella consapevolezza che non ci si ammala di solo covid19.

L’emergenza sanitaria è sotto gli occhi di tutti, così come è ben evidente a tutti il ritardo, nazionale o regionale in questa fase poco importa, con cui si è inteso mettere in campo le contromisure immaginate e programmate già dal mese di luglio, anche nell’ospedale di Galatina, per contrastare l’eventuale quanto probabile conseguenza della seconda ondata del virus.

Oggi, seppur nella concitata necessità di recuperare il tempo perduto, riteniamo non ci si possa far guidare dalla fretta disponendo chiusure di reparti e interruzione di servizi con un ulteriore depauperamento di professionalità del “Santa Caterina Novella”. A maggior ragione, se questa riorganizzazione impatterà pesantemente su tanti cittadini del nostro distretto sanitario, non può e non deve essere attuata senza un reale confronto con i Sindaci che hanno ben chiara la situazione delle proprie città.

Per questo chiediamo un incontro al Presidente Emiliano e, nelle more di ogni futura decisione, chiediamo al Direttore Generale della Asl di Lecce, Dott. Rodolfo Rollo, di congelare ogni iniziativa che vada oltre i reparti del padiglione De Maria, già destinato a pazienti covid, che ad oggi risulta quasi del tutto inutilizzato.

Marcello Pasquale Amante - Sindaco di Galatina

Luigi Arcuti - Sindaco di Aradeo

Giovanni Casarano - Sindaco di Sogliano Cavour

Fiorella Mastria - Sindaco di Neviano

Luigi Melissano - Sindaco di Cutrofiano

Graziano Vantaggiato - Sindaco di Soleto

 
Di Redazione (del 12/11/2020 @ 19:41:48, in Comunicato Stampa, linkato 574 volte)

Olimpia Sbv ritorna in campo. I doppi tamponi molecolari a cui sono stati sottoposti tutti gli atleti riscontrati positivi, unitamente al resto del gruppo squadra, hanno dato esito negativo.

All’imposizione della locale ASL di fare eseguire il tampone agli atleti presso i propri presidi ospedalieri, il cui processo ha dato esito negativo, è seguita la procedura protocollare di Lega con l’esecuzione di un ulteriore tampone molecolare a distanza di 48 ore.

Il risultato della doppia negatività alla data odierna, consente alla squadra di mister Stomeo di programmare senza alcuna limitazione la gara casalinga di domenica 15 novembre.

 

Piero de Lorentis

AREA COMUNICAZIONE

EFFICIENZA ENERGIA GALATINA

 
Di Fabrizio Vincenti (del 12/11/2020 @ 19:43:35, in Comunicato Stampa, linkato 1895 volte)

Non avrei mai voluto scrivere questo articolo, ma la mia coscienza non lascia scampo e mi impone di dire quanto penso. Non è tanto sulla questione COVID19 che vorrei parlare, quanto sulla follia che un problema sta generando sulla società. Sia chiara una premessa: il coronavirus c’è, circola, ed è un problema che va affrontato. Detto questo ciò che sta accadendo è praticamente surreale: mai avrei creduto che gli uomini potessero tutti insieme e contemporaneamente perdere l’uso della ragione (ma nella storia è già successo, perciò non dovrei meravigliarmi affatto).

Parto dalla soluzione, poiché sono stanco dei tanti pagliacci che circolano e che fanno da megafono del Partito (in Italia maggioranza e opposizione sono elementi interscambiabili).

Il coronavirus è un problema, accanto a migliaia di problemi che abbiamo, e pertanto va trattato con la stessa importanza con cui vanno trattati gli altri. Noi da millenni conviviamo con miriadi di difficoltà, e non sarà una sola di queste (forse più banale di altre) a farci cessare di esistere. Iniziate a digerire il fatto che, quando finirà questa “emergenza” che il Partito ha creato, e che solo lui decide quando far terminare (o il popolo unito se solo avesse un guizzo di dignità), ci ritroveremo annegati nei problemi, quelli seri: visto che si parla tanto di numeri, che se li studiassero bene i numeri.

 

La scuola riapre puntando in primis alla sicurezza, in un periodo purtroppo ancora estesamente interessato dall’emergenza epidemiologica che stiamo attraversando e che è rinvenibile in molti documenti presenti sul sito.

La nostra scuola, così come tutte le altre istituzioni scolastiche, in linea con il Decreto Ministeriale risalente allo scorso giugno 2020 che contiene le “ linee guida per la ripresa a settembre”, (Piano Scuola 2020-21), ha pienamente recepito le indicazioni del Comitato Tecnico Scientifico che ha fornito misure di prevenzione  e raccomandazioni  per gli studenti delle scuole di ogni ordine  e grado, in vista della ripresa dell'anno scolastico 2020/21.

A questo proposito sono state messe in atto una serie di misure per fronteggiare la contingente situazione attuale che si riflette non solo nella modulistica presente sul sito della scuola, ma ha inciso anche profondamente sulle abitudini quotidiane della vita scolastica attuale.

Tra queste misure si possono citare l’adeguamento del patto educativo di corresponsabilità all'emergenza sanitaria in corso e che prevede una ancor più stretta collaborazione tra scuola e famiglia, a partire dai vari vademecum pubblicati per tutte le classi di ogni ordine di scuola con le indicazioni sui comportamenti corretti da tenere o le direttive sulla gestione di una persona sintomatica a scuola.

 
Di P. Francesco D’Acquarica (del 13/11/2020 @ 18:27:54, in Le Confraternite di Noha, linkato 992 volte)

In questa quarta parte P. Francesco D’Acquarica entra nel vivo del discorso sulla terza congrega religiosa di Noha, quella con la quale abbiamo forse più dimestichezza, per avervi, molti di noi, conosciuto di persona alcuni suoi confratelli: stiamo parlando della Confraternita della Madonna delle Grazie. In allegato a questa sezione si troverà lo statuto della suddetta Comunità di fedeli suddivisa in NOVE (e in quanti sennò?) capitoletti.

Noha.it  

 

Ho già spiegato che le confraternite sono associazioni cristiane ancora presenti in molti paesi anche del nostro Salento. Furono fondate con lo scopo di promuovere l'aggregazione tra i fedeli, esercitare le opere di carità e di pietà, nonché incrementare il culto. I loro componenti conservavano lo stato laico e restavano nella vita secolare. Essi non avevano quindi l'obbligo di prendere i voti o di condurre vita in comune, né di conferire il proprio patrimonio e la propria attività nella confraternita. Per adempiere le opere cristiane e per testimoniare la fede, l’umiltà, la carità e la penitenza i congregati sentirono il bisogno di indossare un saio e non mostrarsi pubblicamente, nascondendo la propria identità e il proprio volto coprendolo con un cappuccio, annullando in tal modo completamente la propria personalità: ed ecco spiegata la tradizione tuttora in uso in molte Confraternite.

 

L'organizzazione interna

 

Gli Iscritti

Dai registri consultati si riesce a ricavare il numero degli iscritti, ma soltanto per alcune annate. Tra gli iscritti si annoverano uomini e donne: i confratelli e le consorelle.

Gli Ufficiali

Tre maggiori: ''Priore - Primo e Secondo Assistente" e otto minori: "Segretario - Cassiere - due maestri di Cerimonie - Sacrestano - Organista - due Revisori dei conti".

Il Consiglio

Era un gruppo di confratelli, chiamati generalmente Ufficiali, che costituivano il "Consiglio" con degli incarichi codificati: gli Ufficiali, o organi statutari della Confraternita, venivano eletti ad una data fissa e duravano per un periodo stabilito dallo statuto.

Per quanto riguarda la Congrega della Madonna delle Grazie, dallo Statuto sappiamo che le votazioni avvenivano la terza domenica di dicembre. Il giorno di Capodanno o la domenica più prossima a detto giorno, venivano presentati i neo-eletti che prendevano possesso ufficiale e si cantava il Te Deum.

 
Di Antonio Mellone (del 14/11/2020 @ 16:03:33, in NohaBlog, linkato 1525 volte)

Un crescente numero di galatinesi è in lutto. Altri – presi, per esempio, dalle partite su Sky, dalle uscite al centro commerciale (specie la domenica, quando potevano), e dalle gozzoviglie con gli amici da postare su face-book - non lo saranno punto, in quanto “ogni danno, ogni stento, ogni estremo timor subito scordano”, ché “la miseria loro, credo, non sanno” (grazie, Giacomino Leopardi mio). I primi, invece, compulsando il sito della provincia di Lecce, hanno scoperto di recente che le superstiti campagne intorno alla loro Città d’Arte stanno per essere ricoperte ancora una volta da decine e decine di ettari di pannelli fotovoltaici.

Evidentemente non sarà bastata la prima ondata pandemica di una dozzina di anni fa che vide soccombere sotto lastre di vetro, ferro e silicio centinaia di fertilissimi campi salentini in nome dell’“energia pulita” - del resto un’epidemia che si rispetti ne annovera almeno una seconda, di ondata: come quella in corso.

A proposito di storia, chi non ricorda le imbarazzanti figuracce di certi nostri amministratori pubblici dell’epoca nel discettare (o scettare), con la solita morfosintassi sconquassata, di codesti mega-impianti. Oltretutto, al tempo, cogliere qualche differenza di posizione “politica” tra la componente diciamo moderata e quella diciamo progressista degli schieramenti era come trovare un ago nel pagliaio. Anzi nel pagliaccio. Non che i rappresentanti in carica – a meno di generiche ancorché “commosse” adesioni alle giornate mondiali per questo o quel creato - brillino per prese di posizione, dichiarazioni d’intenti, o delibere definitive contro il consumo di suolo: ma ripensare a taluni ex symbol della politica nostrana a ogni livello è come ritrovarsi d’amblée sul set di un film con Antonio Albanese nei panni di Cetto.      

 

Venerdì mattina l’Assessore alla Sanità regionale Pierluigi Lopalco raccoglie le parole di allarme e, in videoconferenza, incontra i Sindaci del Distretto Socio Sanitario di Galatina, alla presenza anche del Direttore Generale della Asl Lecce, Dott. Rodolfo Rollo, e del neo consigliere regionale Alessandro Delli Noci.
Va sicuramente ringraziato l’Assessore Lopalco per l’immediatezza con cui ha dato riscontro al “grido d’allarme” dei Sindaci che ben comprendono la drammaticità del momento che vive la gente di Puglia e le difficoltà del suo ruolo nel dare le migliori risposte possibili.
Il confronto, durato circa un’ora, franco e talvolta con toni aspri, è stato costruttivo con le parti che hanno saputo ascoltare le posizioni altrui esponendo le proprie tesi, sempre nella massima correttezza istituzionale. Due punti di vista diversi: quello da Assessore Regionale di Lopalco, proiettato su una visione globale, e quello dei Sindaci che hanno il dovere di tutelare, in un contesto di condivisione generale, le proprie comunità.
All’assessore Lopalco non è stata contestata la scelta regionale di porre per la seconda volta l’Ospedale Santa Caterina Novella di Galatina in prima linea nella lotta alla pandemia, si riconosce responsabilmente la logica di affrontare una emergenza sanitaria unitariamente, ma le modalità organizzative, che rischiano di impedire il diritto alla cura dei malati non covid.
La struttura ospedaliera galatinese è suddivisa in lotti, collegati fra loro ma allo steso tempo indipendenti, che permette un ragionamento attento a garantire una risposta alle urgenti esigenze del momento senza per questo limitare l’accesso ai tanti nostri concittadini che pur non ammalandosi di covid hanno diritto a potersi curare.

 

Canto notturno di un pastore ...

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