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(Non) siamo in un Paese Normale
Di Redazione (del 29/09/2016 @ 08:52:40, in Istituto Comprensivo Polo 2, linkato 5110 volte)

Con un avviso datato 26 settembre 2016 l’Amministrazione Comunale di Galatina, nella persona dell’Avv. Giuseppe Leopizzi, ci comunica che le modalità di accesso al servizio di refezione scolastica per l’a.s. 2016/2017 sono cambiate e che pertanto è necessario presentare, insieme alla domanda di iscrizione, anche il modelle I.S.E.E. in corso di validità al fine di poter individuare la quota spettante in base allo scaglione di appartenenza.

Queste le fasce riportate nell’avviso:

Ora va da sé che poiché per il rilascio di tale modello s’impiegano almeno 10 giorni, previa convalida dell’INPS, ti immagini che il Comune faccia fronte a tale situazione con uno “Scusateci per il ritardo: questo mese pagheranno tutti la quota relativa allo scaglione più basso.”, oppure: “Scusateci tanto per il ritardo, provvederemo a rimborsare il maltolto il mese prossimo”. 

Invece no, non siamo un paese normale e quindi accadono cose che normali non sono. Accade ad esempio che il Comune ti risponda che “non è organizzato per far fronte a questa situazione e che come riportato nell’avviso chi non presenta l’I.S.E.E.  rientra nell’ultima fascia”.

Fortunatamente però siamo in un paese normale, tant’è che ho prontamente chiamato l’Avv. Leopizzi per manifestare il mio disappunto e quello di molti altri genitori, e per chiedere lumi, e, cosa assai da paese normale, non solo mi ha risposto ma mi ha anche dato ascolto. E preso appunti.

Allora mi sono permesso di fare due o tre osservazioni che riporto di seguito:

  1. Se davvero l’ISEE fosse il corretto modo per valutare il costo della refezione scolastica per allievo, mi aspetterei che le fasce meno abbienti abbiano un vantaggio economico derivante da tale scelta amministrativa. Ma purtroppo, a guardare gli scaglioni, non mi sembra affatto così, visto che comunque le fasce al di sotto dei 7.500 € sono costrette a pagare ben 2,5 € a buono pasto.
  2. In una famiglia composta da 3 bambini che ha appoggiato appieno la recente campagna della ministra Lorenzin e che ha un ISEE da ultimo scaglione (una famiglia dove lavorano entrambi i genitori e si ha la casa di proprietà, nonostante si debba pagare un mutuo ventennale prima dell’effettivo possesso, l’ultimo scaglione è garantito) la spesa per la refezione scolastica dei propri figli diventa insostenibile. Parliamo di 240 € mensili. Quasi un’altra rata di mutuo. Altro che buona scuola: qui ci vorrebbe solo una buona mazza.
  3. Poiché nei precedenti anni il costo UNICO della refezione era di 50 € mensili per 20 pasti, e visto che non è cambiato il tipo di servizio né l’azienda né la qualità, com’è possibile che il costo sia in taluni casi raddoppiato?
  4. E’ possibile verificare quanto ha speso e quanto spende il Comune di Galatina per la refezione Scolastica? Poiché, ammesso che il Comune non intenda partecipare alla spesa per la refezione, il costo non mi sembra proporzionato al servizio offerto.

Detto ciò poiché non siamo in un paese normale, l’Avv. Leopizzi non mi ha dato delle informazioni/soluzioni a riguardo ma ha preso appunti in merito ai miei suggerimenti, lasciandomi così nell’oblio delle mia rabbia mista a turbamento.

Invito tutti i genitori degli allievi di Galatina a fare fronte unico per aderire compatti ad una protesta nei confronti del Comune per questa pessima, nonché tardiva, scelta amministrativa.

Se queste sono le regole del gioco, rinunciare al servizio di refezione dovrà essere un nostro diritto. Non è possibile incidere in maniera così considerevole nel budget familiare. E chi non volesse aderire al servizio di refezione scolastica dovrebbe poterlo fare liberamente, senza penalizzare la scelta del piano formativo effettuata per il proprio/a figlio/a.

Da Lunedì 3 Ottobre inizierà il servizio mensa. Esorto tutti a chiedere l’anticipazione dell’uscita mediante gli appositi moduli forniti dalla scuola sino a quanto il Comune di Galatina non avrà le idee chiare sulle modalità della gestione della refezione scolastica, o sino a quando non sarà possibile poter decidere liberamente (o arbitrariamente) di non aderire al servizio di mensa messo a disposizione dal Comune.

Spero che in questa battaglia ci assistano anche i Dirigenti scolastici che per primi dovrebbero essere garanti dei diritti dell’alunno così come sancisce il Patto educativo di Corresponsabilità.

 

Ferdinando Cacciuottolo

Presidente Consiglio D’Istituto Polo 2

https://www.facebook.com/polo2galatina

nand.one@inwind.it

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Commenti

  1. # 1 Di  Cittadino (inviato il 29/09/2016 @ 10:17:20)

    Ma in quale mondo vive questo avvocato Leopoldo?

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