mag122023
Ritengo doverose scrivere alcune considerazioni a margine della vicenda che riguarda la realizzazione della condotta idrica Galatina-Santa Barbara e tutto quello che ne è conseguito.
Premetto che non mi appassionano le rivendicazioni sulla primogenitura e, sulla questione, ho solo da esprimere soddisfazione per il raggiungimento di un obiettivo che è della Città e tale dovrebbe rimanere, anzi, rimane a prescindere da tutto.
Poco contano i maldestri tentativi propagandistici in cui si millanta di aver “cambiato la città in pochi mesi”, negando palesemente la storia e innescando sacrosante esigenze di replica che poi diventano, puntualmente, preda di supporters i cui metodi abbiamo, nostro malgrado, imparato a riconoscere.
Quello che invece mi preme rilevare è che il dibattito generato non ha davvero nulla a che fare con il concetto di sano contraddittorio politico e alimenta la percezione di un gruppo, quello intorno all’attuale amministrazione, che non tollera il dissenso e produce come effetto una pressione sociale che quasi induce all’autocensura.
Fin qui può trattarsi solo di percezione e, in quanto tale, può essere da me esposta come mera opinione personale.
Quando, però, la pressione sociale diventa anche pressione politica, perché esercitata da alcuni componenti dell’Amministrazione, come nel caso del comunicato a firma de “I Consiglieri e gli Assessori dell’Amministrazione Vergine”, allora ritengo personalmente necessario fare una riflessione più profonda; che invito chi legge e, non di meno, chi oggi ha il privilegio di governare, a fare insieme a me. Dunque, da quanto mi è dato sapere il comunicato, evidentemente politico e di parte, pubblicato sulle testate cittadine nei giorni precedenti, è stato inviato alla stampa a firma degli Assessori e di non meglio precisati consiglieri dell'Amministrazione Vergine su carta intestata della Città di Galatina.
Voglio immaginare che non sia necessario spiegare per quante e quali ragioni la cosa sia assolutamente sbagliata.
Innanzitutto, su carta intestata e quindi a nome della città di Galatina, non dovrebbero certamente scrivere i consiglieri che, se non si esprimono attraverso atti consiliari, parlano a loro nome e non rappresentano nessun altro se non loro stessi e chi li ha eletti. Buon senso poi, dovrebbe portare anche il Sindaco a tenere la carta intestata per i comunicati istituzionali, e lasciarla da parte per fini politici o peggio ancora propagandistici.
In secondo luogo, firmare un comunicato come “I Consiglieri dell'Amministrazione Vergine”, tentando di ignorare l’esistenza di altri membri che rispondono allo stesso titolo e che di certo non hanno nulla a che fare con quanto dichiarato è, oltre che irrispettoso, anche ingannevole nei confronti di chi legge.
Provo a spiegarmi meglio: io sono inconfutabilmente un consigliere dell’Amministrazione Vergine, anche se di minoranza ma, altrettanto certamente, NON sono tra i firmatari di quel delirante comunicato da cui prendo ovviamente le distanze.
Potrebbe sembrare una mera questione di forma ma denota la totale ignoranza delle più basilari regole su cui si reggono le istituzioni democratiche.
Se non si è trattato di ignoranza allora trattasi di arroganza oppure, ancora peggio, di una combinazione letale delle due che fin troppo somiglia ai metodi dei supporters sopra citati, condizione altamente pericolosa questa, specie se si esce dal seminato dei social network per approdare in campo istituzionale.
Amare considerazioni le mie che spero possano essere di sprone ad un maggior spirito critico cittadino ed invito il Sindaco a chiarire ogni dubbio sull’identità dei non meglio precisati consiglieri firmatari del comunicato, con l’auspicio che in futuro metta in atto ogni sua prerogativa per non consentire utilizzi impropri di documenti ufficiali su carta intestata della Città di Galatina.
Marcello P. Amante
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