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SIAMO PARCHI DI VERDE
Di Marcello D'Acquarica (del 19/08/2024 @ 13:28:40, in NohaBlog, linkato 573 volte)

Parchi eolici, fotovoltaici e altro ancora. Il loro prodotto non è l'ossigeno e gli scarti non sono legna, foglie, frutti, fiori, humus e boschi. No.
Quindi vanno chiamati col nome giusto, e cioè industrie produttrici anche di energia ma soprattutto di profitti a terzi.

È così evidente l'inganno insito nel nome, che sicuramente i fautori di questa roba sono convinti che noi altri del popolo siamo una massa di cretini.

A detta del MASE (Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica - https://va.mite.gov.it/it-IT/Procedure/ViaElenco/27/14) in mezza Italia stanno per essere impiantati migliaia, ma che dico: milioni di parchi.
Secondo il GSE (Gestore dei Servizi Energetici https://atla.gse.it/atlaimpianti/project/Atlaimpianti_Internet.html),  la provincia di Lecce si è aggiudicata il secondo posto dopo Brescia come area con il maggior numero di impianti fotovoltaici, e ora a quanto pare vogliono primeggiare  altrettanto con l'eolico e i rifiuti pericolosi.

Infatti, il nostro territorio, dico soprattutto le campagne di Galatina in cui risiede una delle molteplici teste del mostro, sarà straziato dalle “linee di congiunzione” di cavi che partiranno (o arriveranno) alla centrale Terna, per un “Parco Eolico off-shore Odra” a 12 km dalla costa. Il parco eolico interessa un’area pari a circa 162 kmq (1KM PARI A 100 Ha) e sarà composto da 90 aerogeneratori. Così dopo la terra potremo dire addio anche al mare.

E così la nostra bella Gggalatina, primeggerà nel groviglio disarticolato di recinti e reticolati senza l'ombra di uno sputo verde che sia un cespuglio, una scrascia, una finta siepe di plastica, come vorrebbe il regolamento comunale, per nascondere alla vista dei malcapitati abitanti avvezzi al villeggiar nei campi, la devastazione che si trova all'interno dei sopradetti “parchi”.

Certamente ne hanno di fantasia, o se vogliamo essere più realisti, la fantasia somiglia più che altro ad una P.P.I.C. (Presa Per Il Chiul), per chiamare “Parchi” le “Industrie” e denominarli utilizzando i nomi delle nostre antiche masserie. Così, giusto per fare qualche esempio, un parco che nasce intorno a Torre Pinta, storica masseria galatinese che ha visto più saraceni che F35 da combattimento, come lo vuoi chiamare? Ma certo: Impianto solare fotovoltaico denominato "Pinta".

 O quell'altro della masseria “Giumente”, giusto per ricordare ai posteri che una volta le femmine dei cavalli non erano fatte di ferraglia e silicio. O ancora “La Lama”, “San Vito”, “Santa Barbara”, povera Santa Barbara nostra, che il Sindaco Vergine, suo fedele difensore contro quell’altro acronimo ENTOSAL (SAL ENTO abbia pietà di noi).

Ora che finalmente Galatina, così come Nardò, Gallipoli, Cutrofiano, Soleto, Corigliano, insomma ogni Comune del leccese finalmente, avrà il suo ennesimo parco, alla faccia di tutti quegli illusi ambientalisti che rompono le scatole con questi cacchio di alberi che al primo calore bruciano, uffa… e poi se sopravvivono mettono radici e spaccano il cemento, sporcano, danneggiano il traffico e chissà poi se non ci consumano pure l'acqua di falda. Meno male che ora potremo tranquillamente ammirare i Parchi in diretta stando comodamente stravaccati sul divano con tanto di pompa refrigerante, in gloria di quel che fu il “PARCO MAI NATO”.

Direttamente dal sito del MASE:

LA LAMA 12 Ha; SANTA BARBARA 34 Ha; MASS. GIUMENTE 40 Ha; SAN Vito 20 Ha; GUIDANO FLYNIS PV S.R.L.34 Ha; Soleto New Solar Blue S.r.l 46 Ha ; Pinta 20 Ha; Whysol-E Copertino Sviluppo S.r.l. 103 ha; Nardò SOLARANTO S.r.l.62 ha; Corigliano ARNG SOLAR XI S.R.L   72 Ha;

Senza contare il famigerato 4% del totale di 8193 ettari già coperto con i soliti parchi nel 2010, PER UN TOTALE DI CIRCA 443 ETTARI di campagna immersa nei territori di antiche masserie, coltivate e coltivabili a grano, vigneti, uliveti, ortaggi, e ogni altro ben che fu di Dio.

Marcello D’Acquarica

 

Commenti

  1. # 1 Di  Angela Giannone (inviato il 19/08/2024 @ 15:46:34)

    Quali senso, ordine ed equilibrio si possono pretendere da territori considerati da sempre colonia interna e abbandonati agli appetiti di privati insaziabili e senza scrupoli?

  1. # 2 Di  Marcello D’Acquarica (inviato il 21/08/2024 @ 17:14:05)

    Gentilissima signora Angela, le sue -senso, ordine ed equilibrio - se applicate, avremmo fatto passi direttamente proporzionati alla scienza e conoscenza, ma tant'è. Speriamo a questo punto in quell'altra tanto agognata non si capisce bene da chi, intelligenza, l'artificiale intendo.
    Ora c'è da dire che se l'umanità non si è ancora estinta (ma ci sta molto vicina) lo dobbiamo alla forza del bene, cioè all'amore che vince sul male.
    A guardarsi intorno non sembra vero. A noi il dovere e il diritto di chiedere a chicchessia voglia fare politica e/o amministrare i beni comuni, di restituire ai nostri figli i parchi, ettari ed ettari di boschi così come noi li abbiamo ricevuti. Abbiamo il diritto e il dovere di chiedere che il Salento non sia trasformato in una piattaforma di rifiuti, i salentini sanno fare ben altro. Sono nostri tanti i progetti che ci fanno onore, e non solo rifiuti.

    m.youtube.com/watch?v=-ZOVB5zWyNk

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