nov182024
Quest’anno, l’iniziativa #ioleggoperché 2024 prende vita con una marcia simbolica che unisce lettura, legalità e crescita personale. Il messaggio che vogliamo lanciare è chiaro: il futuro si costruisce sulle pagine della legalità, e ogni passo che facciamo è un’occasione per riflettere su ciò che significa essere cittadini responsabili e consapevoli.
La marcia è partita dalla scuola secondaria di via Toma ed è arrivata in Piazza San Pietro, per poi far ritorno a scuola. Abbiamo invitato tutti i cittadini a unirsi a noi, per leggere insieme e riflettere sul valore della legalità, attraverso un percorso che ha coinvolto alunni, famiglie e tutta la comunità. Una marcia che non è solo un cammino fisico, ma un simbolo di scelta e di impegno verso un futuro più giusto.
Pinocchio e Peppino Impastato: due figure che si intrecciano, una proveniente dal mondo della fantasia, l’altra dalla realtà della lotta per la giustizia. Con Peppino Impastato, il nostro cammino si arricchisce di un esempio di coraggio e di impegno civile, mentre i ragazzi più giovani, i Pinocchietti, studenti di quinta elementare, avviano il loro percorso verso la scuola secondaria. Questi bambini, che si avviano a diventare grandi, portano con sé la responsabilità di scegliere di diventare cittadini consapevoli e impegnati, pronti a rispondere alle sfide del tempo.
Durante la marcia, il suono della musica e le parole della canzone simbolo "I cento passi" accompagnano i partecipanti, evocando la lotta per la giustizia di figure come Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Renata Fonte e tanti altri eroi che hanno sacrificato la propria vita per il bene comune. Accanto ai partecipanti, si muovono personaggi cartonati, simboli di questi grandi testimoni della legalità, mentre installazioni artistiche e rappresentazioni teatrali coinvolgono tutti, da grandi a piccoli, facendo vivere il messaggio di legalità in modo creativo e coinvolgente.
La metafora di Pinocchio ci ricorda che, come lui, anche noi siamo sempre in equilibrio tra il bene e il male. La sua crescita, le sue disavventure, rappresentano i momenti di incertezza che tutti noi affrontiamo, in cui è facile cedere alla tentazione del facile profitto e della libertà senza regole. Tuttavia, è proprio nelle sue disavventure che Pinocchio impara il valore della libertà mentale e di pensiero, quella che va oltre la ricerca di un piacere immediato e si costruisce su valori condivisi di giustizia, rispetto per gli altri e responsabilità.
In questo contesto, la scuola diventa il luogo privilegiato in cui i giovani possono scoprire la propria vocazione e la propria responsabilità. È nella scuola che si apprende che la libertà non è senza regole, ma è la capacità di essere liberi nel rispetto degli altri e della comunità. Con questo spirito, la marcia di quest’anno ha voluto trasmettere ai ragazzi che è il momento di smettere di essere "burattini", di liberarsi dalle manipolazioni e di diventare protagonisti consapevoli del proprio futuro, affrontando le sfide del tempo con generosità, responsabilità e giustizia.
La marcia verso la scuola non è solo un cammino fisico, ma un simbolo di scelta. Abbiamo scelto di portare nei nostri cuori e nelle nostre menti l’esempio di coloro che hanno combattuto per la giustizia, e di farlo in uno dei luoghi più simbolici della nostra società: la scuola. Un luogo dove ogni giovane ha l’opportunità di scoprire il proprio ruolo nel mondo, di leggere i segni dei tempi e di fare scelte che riflettano i suoi ideali di giustizia, di solidarietà e di impegno per il bene comune.
Quest’anno, con #ioleggoperché, il nostro invito è chiaro: marciamo insieme verso il futuro, sulle pagine della legalità, per costruire una società migliore, più giusta e più consapevole. Le storie dei libri ci insegnano il valore della legalità e ci danno la forza per lottare contro iniquità e ingiustizie. Forza, andiamo a leggere! Appropriamoci del sommo valore della legalità e ispiriamo le generazioni future a costruire un domani migliore. "Allora forza, contate e camminate, dai uno, due, tre, quattro, cinque, sei, sette, otto..." La marcia continua verso un futuro di giustizia e di speranza.
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