ott132020
Massimo Vaglio, uno dei massimi estimatori della cultura enogastronomica nostrana, si riscopre cantastorie di un tempo apparentemente perduto ma che, nella realtà, vive tuttora nella nostra gestualità, nei pensieri e in tutto ciò che comunemente chiamiamo cultura salentina.
Sabato 17 Ottobre 2020 il blog salentoterradagustare.it e il circolo Arci Levèra presentano“Santu Sitru”, una raccolta di 12 racconti in cui Massimo, ragazzino curioso e famelico di conoscenza, fotografa indelebilmente nella sua memoria luoghi ( Sant’Isidoro, la piazza coperta, il centro storico etc..), rituali di comunità ( la salsa, la vendemmia, la vita di masseria) paesaggi e personaggi come il tirchio don Memè, l’iconico Lattarulo, e il poetico Cricoriu Pettirusso.
ott182020
La cosa che più mi fa specie è l'ipocrisia di chi racconta che i ragazzi e la scuola devono essere messi al primo posto. In ogni contesto si dice che i ragazzi devono avere la precedenza su tutto perché rappresentano il nostro presente e il nostro futuro.
Vi racconto una storia.
Il finanziamento di circa 1.000.0000,00 di euro per la ristrutturazione della Scuola Primaria Primo Polo di Galatina situata in Piazza Cesari è stato ottenuto dall'Amministrazione comunale a guida Cosimo Montagna. Ricordo bene quel momento, salutato entusiasticamente per via del fatto che finalmente si poteva rendere totalmente sicura e più confortevole la scuola. Io ero in Giunta come assessore ai lavori pubblici.
I lavori per la ristrutturazione sono iniziati un anno e mezzo fa, esattamente il 7 marzo 2019.
Sarebbero dovuti terminare dopo 5 mesi.
ott182020
Sto predisponendo un'ordinanza di chiusura della scuola di via Petronio a Noha per la giornata di domani 19/10.
La stessa si è resa necessaria per la sanificazione del plesso dopo che la Asl ha comunicato un caso di positività da Covid 19.
La Asl sta, altresì, provvedendo ad effettuare i tamponi ai contatti stretti.
La situazione, monitorata di continuo, è sotto controllo.
Appena si avranno ulteriori informazioni provvederó ad aggiornavi. Continuiamo a essere responsabili e a rispettare le poche regole per prevenire il contagio.
Lavare spesso le mani, usare le mascherine e mantenere la distanza interpersonale.
Marcello Amante
Sindaco di Galatina
ott192020
Sabato 17 ottobre 2020, presso la chiesa “S. Maria della Neve” di Cutrofiano, è stato celebrato il rito di Immissione Canonica di don Emanuele Vincenti, presieduto da Mons. Donato Negro, Arcivescovo di Otranto.
Una nutrita comunità di fedeli di Cutrofiano, in parte dall’interno della chiesa e in parte dall’esterno, davanti ad un maxi schermo, ha rivolto un caloroso benvenuto a don Emanuele. Insieme al benvenuto di Cutrofiano, con in testa il sindaco della città, ci sono stati anche i ringraziamenti ed i saluti ad un'altra comunità, quella di Sanarica, rappresentata da un folto gruppo di fedeli, anch’essa presente alla celebrazione, come se volesse passare di persona “il testimone fedele”, e cioè don Emanuele, alla sua nuova comunità parrocchiale.
Mons. Donato Negro, da parte sua, ha rivolto ai fedeli di Cutrofiano un fraterno invito: “accogliete il nuovo parroco con piena disponibilità e assicurate vicinanza e collaborazione”.
In rappresentanza di tutta la comunità della sua nuova parrocchia, una fedele ha dato il benvenuto a don Emanuele con queste parole: “ringraziamo Sua Eccellenza Mons. Donato Negro che con cura e premura di padre, illuminato dallo Spirito Santo, ha scelto don Emanuele, come nostro nuovo parroco (…) con viva e sincera emozione porgo a nome dell’intera comunità di Cutrofiano, a nome del consiglio pastorale, dei gruppi e delle associazioni, un sentito benvenuto a te, don Emanuele. Ti abbiamo atteso a lungo!”
Tutta la cerimonia, durante la quale i partecipanti avevano il volto semicoperto da una mascherina, è stata trasmessa anche su un canale in streaming, e vista da quasi un migliaio di persone.
Alla fine del rito, don Emanuele, emozionato, ha rivolto ai presenti delle bellissime parole, non dimenticandosi di ringraziare anche i fedeli di Sanarica per quanto insieme a loro condiviso per ben nove anni.
Don Emanuele ha detto alla comunità di Cutrofiano: “voglio essere per voi come uno specchio e una finestra; (…) vorrei essere per voi riflesso della tenerezza di Dio; (…) vorrei che il guardarmi fosse per voi un sentirvi amati”. Dopo aver ringraziato anche i suoi genitori, oltre al parroco uscente, don Enzo Giannachi, ha proseguito dicendo: “chiedo che il Signore mi conceda di presiedere e servire fedelmente, in comunione con il mio vescovo, questa famiglia parrocchiale, annunziando la Parola di Dio, celebrando i santi ministeri e testimoniando la carità di Cristo”. Il nuovo parroco si è anche augurato di essere come un vaso nelle mani del suo vasaio, Gesù Cristo: un’immagine questa particolarmente adatta a rappresentare don Emanuele così come lo conosciamo da sempre.
ott192020
Inizia con questo primo appuntamento, la pubblicazione a puntate su Noha.it di un’interessante ricerca condotta dall’instancabile P. Francesco D’Acquarica. Il pallino di questo nostro illustre concittadino è ancora una volta la Storia di Noha. In particolare, spulciando l’archivio parrocchiale e consumandosi gli occhi su annosi verbali, P. Francesco è riuscito a rinvenire notizie sulle Confraternite di Noha: dati, date, informazioni, nomi e monumenti così lontani nel tempo ma così incredibilmente vicini a noi.
Noha.it
Consultando gli archivi parrocchiali della chiesa di Noha mi sono imbattuto nella famosa relazione di don Michele Alessandrelli che fu arciprete dal 1842 al 1882 e mi ha colpito scoprire che dal 1600 al 1800 anche a Noha sono state vive non una bensì tre Confraternite.
Sarà poi don Paolo Tundo nel 1924, dunque molto prima di diventare parroco, a dare nuovo impulso alla superstite Confraternita della Madonna delle Grazie, che rischiava seriamente l’estinzione.
Ho voluto approfondire la ricerca, e così nascono questi scritti dove ho raccolto testimonianze credo interessanti sulle Confraternite e sulla religiosità del popolo di Noha, oggetto principale dei miei studi.
Gli inizi delle Confraternite
Confraternita, dal latino confraternitas, sacrumsodalitium, sacra sodalitas, (nel Regno di Napoli, e Noha apparteneva al Regno di Napoli, per dire la stessa cosa si preferiva dire ‘Congrega’), indica una società di persone che si riuniscono per celebrare alcuni riti di religione e di pietà ma anche per svolgere impegni sociali.
Nei vari Statuti delle Confraternite ancora oggi esistenti in tante parrocchie, si preferisce questo tipo di definizione:
La Confraternita è un’associazione pubblica di fedeli che tende, a guisa di corpo organico, all’incremento di una vita più perfetta degli iscritti, alla promozione del culto pubblico della Chiesa, ed alle opere di carità e di apostolato, animando, mediante lo spirito cristiano, l’ordine sociale e temporale secondo le proprie legittime tradizioni.
ott192020
Come anticipato, nella giornata di oggi abbiamo provveduto alla sanificazione del plesso di via Petronio a Noha dove era stato riscontrato un caso positivo. Ho appena ricevuto la notizia dalla Asl dell’esito negativo dei tamponi di controllo effettuati sui soggetti che hanno avuto contatti “stretti”, che rimarranno comunque precauzionalmente in regime di isolamento. Da domani la scuola di via Petronio riapre in piena sicurezza.
Un plauso al servizio di igiene e di sanità pubblica per il tempestivo e accurato lavoro.
Vi informo che nel nostro Comune al momento abbiamo 8 concittadini positivi al Covid, a loro, per quanto possibile, voglio far sentire la vicinanza della nostra comunità. Stanno affrontando un momento di grande difficoltà, dal quale ci auguriamo possano presto uscire per tornare alla vita di tutti i giorni.
Siamo tutti parte di una Comunità, che oggi più che mai deve sentirsi solidale. Spetta a noi assumere comportamenti rispettosi delle regole per contribuire a rallentare il contagio.
Lo stiamo già facendo, dobbiamo e possiamo farlo ancora meglio.
ott202020
In questo periodo di aumento di contagi e diffusione del virus, la nostra scuola ha dimostrato di poter limitare il diffondersi dell'infezione da SARS-CoV- 2, attenendosi scrupolosamente alle regole di prevenzione contenute nei protocolli sulla sicurezza per gli alunni, i docenti ed il personale scolastico. L'attenzione ed il coordinamento tra la Dirigente Scolastica, il medico referente Covid della ASL, il Sindaco e ... la buona sorte, hanno permesso una rapida ripresa delle attività didattiche e il ritorno ad una quasi normalità. Sappiamo che i rischi sono sempre in agguato e dobbiamo abituarci a vivere nell'incertezza del domani, ma siamo pronti ad affrontare con fiducia e tenacia ogni difficoltà, mettendocela tutta. Comunque vada, facendo bene la nostra parte, sono certa che questo sia il messaggio migliore da consegnare ai nostri ragazzi per il loro futuro.
Eleonora Longo
Dirigente Scolastico
ott202020
Oggi mi sono svegliato con il pallino dell’archeologo, quindi mi sono recato nel campo di Santu Totaru, a nord di Noha.
E mi sono messo a cercare pietre.
Osservando attentamente, mi sono accorto che le grandi pietre che il povero Antonio Guido (Pasùlu), aveva utilizzato per costruire un piazzale, sono pietre molto anomale, fuori dal comune. Le misuro e non ce n’è una uguale all’altra, ma soprattutto sono fuori dallo standard dei conci di tufo che si usano da secoli per costruire.
Poi mi metto a cercare come un disperato in mezzo alla terra, sento che c’è qualcosa di importante. Il famoso sesto senso. Cammino e con i piedi sposto sassi e cocci di terracotta, sono centinaia, migliaia. Direi che la terra è fatta di pezzi di terracotta di tutte le forme. Ogni tanto ne trovo qualcuno che presenta delle sagome strane: una parte del fondo di un piatto, di una ciotola, pezzi di tegole, manici di contenitori e tanti formati. Ma perlopiù sono pezzi che somigliano molto a quelli incastrati nel pezzo di pavimento che Antonio aveva a suo tempo cementato sul muro.
Finalmente mi appare “lui”, il testimone. Fuoriesce dal terreno, cerco di estrarlo senza danneggiarlo ma è troppo grande. Con pazienza e un po’ di fortuna riesco a estrarlo intero: è un manufatto di circa 40 cm e spesso più di venti, è una parte di un pavimento del 400 d.C. Sotto ha ancora oltre un palmo di malta misto al coccio pesto che faceva sicuramente da “massetto”.
E sopra vi sono incastonate a lisca di pesce tanti pezzi di terracotta, come quelli sparsi ovunque.
ott232020
Il 25 gennaio prossimo cadrà il quinto anniversario dalla scomparsa di Giulio Regeni, di cui conosciamo la tragica scomparsa avvenuta nel 2016. Sono trascorsi quasi 5 anni da quel giorno e nonostante le rivelazioni sulla dinamica dell’omicidio e l’istituzione di una Commissione d’inchiesta, non vi sono stati avanzamenti concreti. La sensibilizzazione sul tema è molta, come numerose sono le manifestazioni in sua memoria proposte e portate avanti da molte organizzazioni sensibili al tema (prima fra tutte Amnesty International) e da comuni cittadini. A questo proposito su tutto il territorio nazionale si stanno moltiplicando cerimonie di intitolazione di strade e piazze comunali in memoria di Giulio, eventi che possono essere visti come un preludio alla fiaccolata prevista ogni 25 gennaio per ricordare la sua scomparsa.
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