dic272017
dic262017
Come quel Dio che s'è degnato di accorciare le distanze e farsi concreto (e giacché c'era anche Pane da mettere sotto i denti), così la Città Invisibile, cioè il giardino segreto del Castello di Noha, s'è fatto dimora abitabile e confortevole, direi quasi elegante, grazie a un gruppo di ragazzi che non demorde, non getta la spugna, e si rialza da terra dopo una batosta rovinosa.
E' un presepe "altro" quello di Noha, con fortezze del XIV secolo espugnate con la forza del pensiero e quella delle braccia, con luoghi più autentici che artificiali, con personaggi e interpreti che tutto sono men che belle statuine, e con un bel po' di fauna delle masserie salentine (sicché il viaggio in queste lande ti lascerebbe nel dubbio circa il tuo punto di arrivo desunto dalla novella Stella Cometa che oggi si chiama Google-Map: "Ma sono nel Nuovo o nel Vecchio Testamento?")
No, questa non è l'Arca di Noè, ma quella di Noha: luogo prodigioso dove contenuto e contenitore fanno a gara per arrivare primi.
Antonio Mellone
dic252017
Così si apre il sipario sul palcoscenico di un presepe fatto da uomini per i quali la stanchezza del corpo a sera è indizio di una buona prova del giorno.
In questo giardino dell’Eden, tra pietre antiche e belle, i ragazzi a perdere hanno preparato un giaciglio per l’avvento di un raggio folgorante.
L’astro del ciel toccherà finalmente questa terra per donare luce alle menti; penetrerà attraverso la siepe degli alberi che sanno dare a ciascuno dei loro rami sentiero verso l’infinito.
Egli ti dirà di non aver paura delle ombre, perché nei loro dintorni, se la cerchi, troverai una fonte che illumina, ed è dalle crepe che spesso appaiono sprazzi di luce e colore.
Affàcciati, dunque, in questo paese vivente, luogo segreto di energie alternative, fonti di bagliori intermittenti sulla terra, indizio di quelli ininterrotti del firmamento.
E non t’importa più quanto vivrai, ma con quanto chiarore dentro.
Antonio Mellone
La redazione di Noha.it augura a tutti voi un Natale più che sereno movimentato, più che rituale di ri-nascita, più che di pax di lotta per i diritti, più che di consumismo di frugalità, più che di chiacchiere di informazione, più che di centri commerciali di centri storici, più che di pressapochismo di studio, più che di cemento di alberi, più che di crescita strombazzata di decrescita felice, più che di profitto di umanità.
Noha.it
IL PRESEPE VIVENTE DI NOHA APRIRA’ LE PORTE ANTICHE DEL GIARDINO SEGRETO DEL CASTELLO BARONALE NELLE SEGUENTI GIORNATE:
A PARTIRE DALLE ORE 17.
dic242017
La Regione Puglia finanzia il progetto presentato dal Comune di Galatina in merito all'avviso pubblico regionale "Community Library - Biblioteca di Comunità" nell'ambito della strategia Smart-in Puglia. È un grandissimo risultato per la Città e le sue frazioni, che avranno una nuova "Siciliani", una biblioteca intesa come spazio comune, una piazza che sappia mettere in comunicazione storia e innovazione, in un luogo che sia il crocevia di tutta la comunità.
L'Amministrazione del sindaco Amante ha accolto, sin dall'inizio, la politica strategica della Regione Puglia, che sostiene e rilancia il patrimonio culturale attraverso la valorizzazione, la fruizione e il restauro dei beni culturali. È dalla cultura e dai suoi luoghi che Galatina rinasce, in una logica di collaborazione e sviluppo del tessuto sociale ed economico che sia in grado di abbracciare le dinamiche tutte della Città. In linea con tale politica, il progetto prende il nome di CULT, Community Urban Library and Tecnhological square. 2 milioni di euro
dic232017
dic232017
Grazie alla Pantacom (PAT per gli amici) e al suo bel centrone commerciale prossimo venturo in contrada Cascioni di Galatina ho finalmente compreso il concetto di assunzioni a tempo indeterminato.
In seguito alla proroga deliberata in un batter di ciglia nell’ultimo consiglio comunale dove, con gran sospiro di sollievo da parte di certi siti locali di Diciamo Giornalismo, “finalmente l’opposizione non dice sempre di no” (ma evidentemente sempre di sì), i candidati a ricoprire i 200 posti di lavoro (diventati poi 300 per grazia divina ma soprattutto del Quotidiano di Lecce, cioè di Caltagirone) dovranno avere un altro po’ di pazienza per vedere la loro tanto agognata prima busta paga tradotta in numeri su di un conto corrente.
La Pantacom, infatti, non sapendo che pesci pigliare nell’immediato, ha chiesto e ottenuto altri diciotto mesi di tempo per richiedere il PUA (che non è l’interiezione onomatopeica di uno sputo per esprimere ostentatamente disgusto, ma l’acronimo di Provvedimento Unico Autorizzativo). Ed ecco che le famose 300 assunzioni potranno avvenire in un’epoca imprecisata, vale a dire in un’era geologica incerta, cioè nel periodo vago delle calende elleniche: in un tempo, appunto, IN-DE-TER-MI-NA-TO.
Nel mentre, visto che avranno stilato da un pezzo il loro curriculum vitae credendo di poterlo utilizzare sin da subito, gli aspiranti al placement potranno rivolgersi a TAP che tanto magnanimamente non vede l’ora di procedere “tra gennaio e aprile” (soprattutto il primo aprile) all’assunzione di 64 unità lavorative, certamente non nei ruoli dei guardiani del cantiere (a quello ci pensa già la Prefettura con i soldi di Pantalone), ma di altre figure, prima fra tutte, come si evince dall’elenco pubblicato da Adecco, società di lavoro interinale, quella di CLO (Community Liaison Officer), che tradotto in italiano sarebbe “responsabile degli aspetti di collegamento con le comunità locali […]”, con lo scopo di garantire “contatti diretti e un rapporto durevole e positivo”.
dic232017
Grazie alla sinergia tra Amministrazione comunale, A.S.D. Virtus Basket e sezione di Galatina dell'Associazione Arma Aeronautica e con l'aiuto indispensabile di alcuni amici sponsor, anche questo Natale, il Rione Italia, avrà la sua Notte bianca dei Bambini.
Prenderà, infatti, il via martedì 26 dicembre p.v., a partire dalle ore 17.00, la III^ edizione dell’evento “La notte bianca dei Bambini - Rione Italia in festa” organizzato dal Comune di Galatina in collaborazione con l'Associazione Virtus Basket Galatina e con la sezione di Galatina dell'Associazione Arma Aeronautica e la direzione artistica dell'Associazione Culturale "Teste di Legno".
La manifestazione vuole ricreare un clima fiabesco dove i bambini non solo osservano e ascoltano, ma sono protagonisti, con la loro creatività ed il loro intuito; i piccoli visitatori entreranno nel fantastico mondo delle meraviglie tra giochi e magia, illusioni e cantastorie…
Come per magia l'intera piazzetta verrà trasformata in uno spazio a misura di bambino dedicato quest'anno ai temi della suggestione e della magia. Immersi in un mondo sorprendente con alchimisti, apparizioni di maghi, giocolieri, esibizioni di artisti e allestimento di laboratori che faranno di ogni bambino il protagonista assoluto della grande festa notturna…
dic222017
A ovest, il muro di cinta della mia vecchia scuola confinava con i prati. Lo rasentava uno strettissimo sentiero che a nemmeno un metro di distanza, cedeva il piano ad una scarpata profonda quasi due metri.
La camminata sul battuto però era sicura, l’avevano calpestata centinaia di piedi. Quel sentiero era l’ultima strada a ovest che percorreva l’abitato da nord a sud e viceversa. Bisognava fare attenzione solo a qualche spuntone di pietra e pochi cespugli di piante spontanee e spinose. La campagna in quel tratto sembrava ai nostri occhi uno scalare di montagne immaginarie su piccolissimi dislivelli del terreno che con i monti nulla avevano a che fare, se non le rocce affioranti e bianche, macchiate dai colori dei muschi di stagione. A far temere il cammino dei nostri passi, stavano al fondo del precipizio, più o meno all’altezza del muro di cinta, due grandi fosse colme di reflui di liquame stallatico, che si dice le avessero scavate, le fosse, i soldati dell’armata del Reich in sosta a Noha nell’ultima guerra.
Dal quel sentiero in direzione sud, s’usciva dall’abitato attraversando una folta boscaglia di fichidindia. Da qui, dove ancora non c’erano case, aveva inizio il viale degli eucalipti. L’avevano impiantato quando tutti eravamo più poveri ma avevamo l’amor proprio, diremmo oggi: l’onestà intellettuale. Sempre da ovest, allineata con via Benevento, dritto dritto s’incrociava un altro sentiero stretto e lungo, che dopo aver superato in linea d’aria l’altezza del camposanto, spariva fra gli ulivi di contrada Roncella. Il mito era ovunque: nei racconti dei vecchi, nelle fiabe di scuola o nelle visoni collettive dei nostri piccoli cervelli imbottiti di personaggi fantomatici o di anime di morti che attendevano al varco gli incauti viandanti non conformi all’avanzare della notte. Allora veniva facile imbattersi nel capitan Burrasca che brandendo la spada richiamava lo sguardo dei suoi fidi alla punta dei suoi baffi, oppure la piccola vedetta lombarda o l’uomo volante e addirittura il buon cappuccetto rosso. Troppa poca adrenalina? Eppure eravamo felici.