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Di Redazione (del 09/07/2025 @ 13:34:25, in Comunicato Stampa, linkato 99 volte)

Il 20 giugno si è concluso il 2° Corso di Formazione Politica organizzato dall’associazione civico-culturale Galatina al Centro.

Dopo la positiva esperienza del 2022 è stato riproposto il 2° Corso di F.P. che ha riscosso un successo insperato; i numeri sono eloquenti :30 iscritti di cui oltre 20 i partecipanti ai diversi moduli. Il corso, iniziato il 9 maggio, si è articolato in 6 incontri su argomenti prevalentemente tecnici che hanno spaziato dalle linee di mandato del Sindaco ai finanziamenti delle opere pubbliche senza trascurare le modalità di affidamento dei lavori e servizi pubblici. Non poteva mancare lo sguardo alle grandi aspettative che gli enti locali si attendono dall’Intelligenza artificiale sia con riferimento ai servizi ai cittadini e sia, soprattutto, per l’utilizzo ottimale delle risorse umane sempre più limitate. La platea dei corsisti ha visto la partecipazione di sindaci, assessori ed anche di ex sindaci che hanno potuto apprezzare la qualità dei docenti assolutamente di alto livello corroborata dall’esperienza maturata al servizio degli enti locali; sicchè le diverse relazioni di tutti si sono contraddistinte per l’aspetto pratico trasmesso ed apprezzato dagli uditori. Nell’ultima relazione, vale a dire quella del 20 giugno, i partecipanti-e non solo corsisti visto l’oggetto dell’approfondimento- sono stati deliziati dal Senatore Giorgio De Giuseppe. Il tema trattato- “Dalla partitocrazia al populismo: gli scenari possibili che preoccupano il Vecchio Continente” -era certamente accattivante per dare la possibilità di spaziare in lungo e in largo dalla prima Repubblica sino ai nostri giorni. Il Sen. De Giuseppe l’ha trattato da par suo con la sua straordinaria oratoria di grande pregio che riesce ad ammaliare chi l’ascolta; non sono mancati i contenuti come l’esatta individuazione delle gravi pecche commesse dall’Europa nei tempi andati e che oggi la inducono a gestire una stagione a dir poco “complicata”. La mancanza di un proprio esercito a tutela del territorio dei paesi membri e l’obbligo, autolesionista, di avere l’unanimità dei paesi membri nel prendere decisioni importanti sono due imperdonabili errori balzati oggi in modo evidente. La relazione del Senatore è stata tanto accattivante che al termine i non pochi

 
Di Redazione (del 09/07/2025 @ 08:30:34, in Comunicato Stampa, linkato 128 volte)

A pochi giorni dalla nostra segnalazione dei pericoli che insistono nell’ex villaggio azzurro e sulla zona circostante a causa della mancata manutenzione e cura degli alberi,  che continuano a cadere, un altro episodio similare si è verificato, questa volta sulla piazza principale della nostra Galatina.

Ancora una volta Galatina è stata baciata dalla fortuna!!!

Certamente l’episodio assume dimensioni molto più gravi se si considera che l’evento si è verificato nei giorni della festa patronale dei Santi Pietro e Paolo, con centinaia di persone presenti in Piazza Alighieri.

Tutto sommato è andata bene: solo piccole escoriazioni per una persona. Ma ciò è bastato per far si che l’ufficio comunale preposto, dopo aver sentito la prefettura, e probabilmente qualche agronomo esperto, procedesse con una urgentissima potatura e abbattimento di diversi alberi di pino ritenuti pericolosi per la pubblica incolumità. E fin qui tutto bene: il buon senso e la logica hanno guidato la nostra amministrazione.

Ciò che non va assolutamente bene sono le decisione assunte dalle competenti funzioni qualche mese fa, in occasione dei lavori di ristrutturazione di piazza Alighieri: perché gli alberi oggi “inquisiti” sono stati ritenuti “in salute” solo pochi mesi fa? L’agronomo che riteniamo sia stato irterpellato e  chi deve controllare sono in grado valutare lo stato delle piante “supestiti”? Perchè sono stati abbattuti alberi che fino a pochi mesi fa  erano considerati in buona salute? E quanto ci vorrà per ripristinare lo stato dei luoghi sia in termini temporali sia in termini economici? Pur non essendo degli esperti, ci vuole poco a capire che, per estirpare completamente le radici degli alberi eliminati bisognerà smantellare il pavimento calpestabile da poco rifatto, con quali costi per la comunità? E visto che siamo in ambito di tutela del verde pubblico, sarebbe interessante capire che fine hanno fatto i circa 200 alberi d’ulivo, che nel periodo di Natale 2024, fecero  da comparsa nel centro della città unitamente a dei “bellissimi” bidoni.  Dove sono andati a finire? Gli ulivi sono stati effettivamente piantumati, come promesso, in uno dei terreni di proprietà comunale? Dove?

Che i nostri amministratori siano dotati di pollice verde, lo dimostra anche la recente la comparsa di diversi alberi di melograno: bella iniziativa. Peccato che gli stessi abbiano bisogno di esserre innaffiati (insieme a tutti gli altri presenti in città), e nessuno se ne cura.

Ma in questo periodo, probabilmente, non c’è molto tempo per la “coltura”, siamo tutti impegnati con la “cultura”!  In effetti le manifestazioni atte a promuovere “Galatina capitale italiana della cultura 2028” si sprecano!

Gli appuntamenti oramai sono settimanali, a volte giornalieri: tutto si fa  con l’obiettivo che la candidatura venga accolta favorevolmente. In effetti i tempi sono serrati: entro il 3/7/25 i comuni o le unioni dei comuni devono aver presentato formale richiesta al DIAC ( dipartimento per le attività culturali), entro il 25/9/25 è necessario perfezionare la candidatura con l’invio di apposito dossier, entro il 18/12/2025 l’apposita giuria esamina i progetti e richiede eventuali integrazioni, entro il 12/03/2026 la giuria convoca i comuni finalisti per una pubblica audizione e presentazione del progetto, entro il 27/3/26 la giuria raccomanda al Ministero della Cultura il Comune  (o l’unione dei comuni) ritenuto idoneo ad essere insignito del titolo di “Capitale Italiana della Cultura 2028”.

 

La notizia circolava da giorni e ieri ha avuto il suo epilogo con la firma del contratto che ha reso ufficiale e pienamente operativa la nomina.

Il Dottor Avantaggiato, laureatosi in Medicina e Chirurgia all’Università di Bari, ha raggiunto la specializzazione in Pediatria, a pieni voti, nell’Università di Parma. Dal gennaio del 2000 è stato assunto nella ASL Lecce presso il reparto di Pediatria di Galatina, dove svolge il suo incarico oramai da oltre 25 anni, con una particolare attività in Endocrinologia. Negli anni la sua formazione si è arricchita con il Diploma in “Emergenza Pediatrica e Pronto Soccorso Medico”, ottenuto con il massimo dei voti presso l’Ospedale Pediatrico Gaslini di Genova e con un Master di secondo livello in “Endocrinologia e Diabetologia Pediatrica” presso il Bambin Gesù di Roma oltre ad annoverare una corposa serie di pubblicazioni scientifiche.

Un reparto quello di Pediatria che da sempre svolge un ruolo centrale nel garantire assistenza adeguata in un ambiente a “misura di bambino”. Lo percepiscono le famiglie e lo confermano i dati.

Nell’ultimo report della ASL Lecce sui dati del 2024, pubblicato pochi giorni fa, si riporta il trend in sensibile crescita dei ricoveri ordinari (rispetto al 2022 oltre il 30% in più) con tasso di occupazione dei posti letto di oltre l’ 86% . All’apparenza aridi numeri ma che quando si “decidono i tagli” in Regione fanno la differenza e qualificano la Pediatria di Galatina, sempre più scelta dalle famiglie salentine.

 
Di Loredana Tundo (del 07/07/2025 @ 08:25:05, in Comunicato Stampa, linkato 208 volte)

Gentile Signor Sindaco,

in occasione del Suo intervento per l’inaugurazione della 65° Fiera Campionaria di Galatina ho avuto modo di ascoltare il suo invito rivolto direttamente alla mia persona, presente a rappresentare la Provincia di Lecce su delega del Presidente Minerva, a credere nel rilancio del Quartiere Fieristico di Galatina.

Un invito che non ho alcuna remora a raccogliere quand’anche lo ritenga superfluo, se non strumentale, tanta è noto e ovvio il mio pensiero sull’argomento. Oggi da Consigliera Provinciale come ieri da Assessore ai Lavori Pubblici nell’amministrazione Amante ho sempre sostenuto, non solo a parole ma anche con atti concreti, una nuova visione di futuro con ampie potenzialità della Fiera di Galatina che, se slegata dalle logiche del passato, sono certa ha delle ampie potenzialità di sviluppo.

L’idea da me sempre sostenuta immagina un quartiere fieristico moderno e polifunzionale e non nasce oggi. Personalmente credo nella “continuità amministrativa” indipendentemente dall’amministrazione protempore che di volta in volta si trova a governare, tant’è che voglio subito evidenziare che già dai tempi dell’amministrazione del Sindaco Garrisi si iniziò ad immaginare una struttura complessa, capace di andare oltre la semplice esposizione per diventare motore di sviluppo economico, sociale e culturale per tutta la città e il territorio limitrofo. Nel solco di questa visione l’idea fu ripresa e rielaborata adeguandola ai tempi dall’amministrazione Amante che con la Delibera di Giunta n. 36 del 25/02/2021 approvò un progetto innovativo e di ampio respiro pensando di iniettare nuova linfa vitale alla Fiera integrando il complesso espositivo e presentando al Ministero un progetto di candidatura a Galatina come sede di una Industry Academy Multisettoriale. Un campus di prossimità per la transizione 4.0, nuovi spazi per il Centro per l’Impiego, laboratori di ricerca e formazione, in collaborazione con ARTIS Puglia Sviluppo e la Fondazione ITS.

Tutto questo, come dimostra l’Accordo Quadro di Partenariato allegato, con l’obiettivo di attrarre talenti, imprese e opportunità, seguendo l’esempio di realtà virtuose come la Fiera del Levante.

Lo affermiamo tutti oramai, le fiere oggi, per poter avere sviluppo devono cambiare pelle, diventando piattaforme di innovazione e incontro tra mondi diversi. Questa era ed è la direzione che ritengo vada perseguita e la cui strada abbiamo tracciato già dal 2021.

Se l’intento è il medesimo gli strumenti mi sembra siano diversi, ovviamente tutti legittimi ma che non necessariamente si devono condividere. L’obiettivo è chiaro il modo con cui raggiungerlo ci distingue.

Se con l’amministrazione Amante avevamo pensato ad un rilancio che passasse da uno sviluppo formativo, unico in tutto il Sud Italia ed al servizio sia dei nostri giovani che del tessuto economico del territorio, oggi scorrendo gli atti della Sua amministrazione mi sembra di intendere che si è scelto di andare verso un polo fieristico integrato con strutture sportivo-ricreative.

Tutto legittimo ma mi permetta di pensare che la mia visione sia di più ampio respiro e incentrata ad una crescita economica e sociale della nostra bella Galatina e di tutti i comuni del comprensorio

Oggi è la Sua amministrazione a dettare le linee politiche e non ho problema alcuno sia come Consigliera di Minoranza e che come Consigliera Provinciale a rinnovare la mia disponibilità a lavorare nell’interesse della Città, senza steccati politici, per il bene dei galatinesi di oggi e del futuro.

Il rilancio del Quartiere Fieristico richiede tempo ed impegno che probabilmente non coincide con quelli di una amministrazione protempore, è per questo che non può e non dovrebbe essere strumento di banale propaganda politica o una bandiera di parte, ma una sfida collettiva: chi governa ha il dovere di portare avanti e attuare i progetti già avviati, certamente adattandoli ai tempi ed alle proprie idee, ma coinvolgendo tutte le energie migliori del territorio.

Io ci sono, come sempre, con spirito costruttivo e con la stessa passione che mi ha spinto a credere – per prima – in questa visione di futuro.

 
Di Albino Campa (del 07/07/2025 @ 08:15:07, in Comunicato Stampa, linkato 144 volte)

Una cerimonia fortemente partecipata quella dell’intitolazione di una sala del Palazzo della Cultura di Galatina al professore Ottorino Specchia. La calura pomeridiana non ha tenuto lontani, giovedì 03 luglio, un pubblico composito: studenti di un tempo che a metà degli anni ’60 avevano avuto il privilegio di avere Ottorino Specchia prima docente e poi preside incaricato al Colonna, estimatori dello studioso, curiosi, personalità del mondo accademico, rappresentanti dell’Amministrazione Comunale e naturalmente la discendenza filiale.

Il perimetro del corridoio, su uno dei lati corti del Chiostro dei Domenicani, fino all’ingresso della sala da intitolare all’illustre grecista è gremito di partecipanti. Lo sventolio continuo dei ventagli a creare brevi soffi di vento impone di accelerare i preparativi cerimoniali.

Il sindaco dott. Fabio Vergine spiega la fascia tricolore e la indossa, con un atto formale che sottolinea il suo ruolo di rappresentante della città e garante dei suoi valori, porgendo Il saluto istituzionale ai convenuti.

Un dettaglio importante, prima dello scoprimento ufficiale della targa, viene portato a conoscenza del pubblico da parte del primo cittadino; riguarda una preesistente sala già intitolata ad Ottorino Specchia nel 2007, vigente l’Amministrazione Antonica, e poi dissoltasi con i lavori di recupero e restauro a cui è stato sottoposto nel tempo l’immobile.

“ Facciamo ammenda oggi di questo vuoto culturale, colpevolmente protrattosi  nel tempo , dichiara Fabio Vergine, e come segno del forte legame del prof. Ottorino Specchia  alla sua e nostra Città, nel rispetto dell’importante eredità lasciataci dall’illustre umanista, l’Amministrazione Comunale  intitola la sala Mediateca del Palazzo della Cultura  al suo nome”.

La targa commemorativa viene rivelata al pubblico con la rimozione del telo che la copre, con un’azione a due mani tra il primo cittadino e il dott. Vincenzo Specchia in rappresentanza di tutta la sua famiglia.

L’avvio dell’evento, nobilitato dalle presenze del prof. Giancarlo Vallone, del prof. Giuseppe Caramuscio, del dott. Antonio De Donno, del sen. Giorgio De Giuseppe, del Sindaco Fabio Vergine e del prof. Pietro Giannini, è affidato a quest’ultimo.

Il beneficio dell’aria condizionata modera l’afa nella sala, ma si dissolve man mano che le presenze sempre più numerose riducono la ricettività dell’ambiente, costringendo una buona parte dei presenti a rimanere in piedi nel vestibolo e a non percepire il contenuto dell’esposizione.

 

A scuola d’estate? Sì! Il nostro Istituto ha proposto una ricca scelta di laboratori antimeridiani e pomeridiani, che hanno ampliato la già variegata offerta formativa del Polo 3, rivolti a studenti di diverse classi e svolti nel mese di giugno e luglio dopo il termine delle lezioni: un’esperienza entusiasmante e formativa che ha permesso ai ragazzi di approfondire passioni, interessi e sviluppare competenze trasversali anche in periodo di vacanze.

Si è trattato di percorsi curati da esperti affiancati dai docenti tutor.   Il Laboratorio di giornalismo, condotto da Gianfranco Tundo, ha coinvolto gli studenti in attività di ricerca, uscite didattiche nei luoghi dell’informazione e della comunicazione (Telerama, Editrice Salentina, Biblioteca Comunale), scrittura, lettura critica e produzione di articoli e interviste che sono confluite in un vero e proprio radiogiornale. I ragazzi hanno imparato a distinguere le fonti attendibili, a strutturare un testo giornalistico e a raccontare la realtà con occhi attenti e consapevoli. Un’occasione preziosa per migliorare le competenze linguistiche e riflettere sul ruolo dell’informazione e della comunicazione nel mondo contemporaneo.

I Laboratori di video animazione, condotti da Carlo Di Cillo e da Tommaso Faggiano, insieme al regista Francesco De Giorgi, hanno permesso agli alunni di avvicinarsi al mondo del digitale e della narrazione per immagini. Utilizzando software efficaci e strumentazioni specifiche, hanno realizzato filmati animati, curando ogni fase della produzione: dall’ideazione del soggetto alla creazione dei personaggi, fino al montaggio. Un’esperienza che ha unito creatività, tecnologia e lavoro di gruppo.

 

È stato un campionato lungo, intenso, e soprattutto indimenticabile. Le nostre ragazze, guidate con determinazione e grinta dal Capitano Michela Romanello, hanno disputato una stagione straordinaria, chiudendo il campionato senza mai subire una sconfitta. Una cavalcata vincente che le ha rese protagoniste assolute, partita dopo partita.

Angela Mandorino e Giorgia Nocco, entrambe classe 2009 e Larissa Mazzotta (2011) hanno dimostrato una maturità sportiva fuori dal comune, mentre Francesca Farmo (2012) ha portato freschezza, talento e determinazione, contribuendo in maniera decisiva al successo della squadra.

A sottolineare il valore di questo risultato è il direttore tecnico Donato Marrocco, che non risparmia parole di elogio:

«Le ragazze sono state semplicemente straordinarie. Questo percorso è la dimostrazione della vitalità e della crescita costante del CT Stasi di Galatina, che si muove con forza su più fronti, investendo nei giovani e nei valori dello sport vero».

 
Un gesto di attenzione istituzionale che commuove e rafforza. Questa mattina, alle ore 10:00, il Presidente dell’associazione Un Cuore Protetto OdV, Dott. Michele Scalese, ha ricevuto una telefonata dalla Segreteria Particolare del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
La comunicazione segue l’invio, avvenuto alla fine di maggio, di una lettera indirizzata al Capo dello Stato nella quale l’associazione – impegnata nel contrasto alla violenza in ogni sua forma, alla discriminazione e all’emarginazione – raccontava con profondo senso civico e umano il lavoro quotidiano sul territorio.
Attraverso la sua Segreteria, il Presidente ha espresso apprezzamento per l’operato dell’associazione, facendo sapere di aver letto con attenzione la lettera e di essere pienamente a conoscenza dell’esistenza e dell’impegno
costante di “Un Cuore Protetto”. Il Presidente Mattarella ha voluto complimentarsi con tutti i volontari, incoraggiandoli a non arrendersi di fronte alle difficoltà locali e ribadendo la volontà della Presidenza della Repubblica di sostenere il contrasto ad ogni forma di discriminazione.
 
“Un segnale che ci emoziona e ci responsabilizza – commenta il Presidente Michele Scalese – sapere che il Capo dello Stato conosce la nostra realtà e ci sostiene è qualcosa che va oltre ogni gratificazione: è un invito
concreto a continuare con ancora più convinzione il nostro impegno civile, educativo e umano.”
 
Il Presidente ha inoltre voluto augurare buon lavoro all’associazione, spronandola a continuare ad operare con determinazione e coerenza, al servizio delle persone e della comunità. Per Un Cuore Protetto, realtà radicata a Noha ma attenta alle dinamiche regionali e nazionali, questa risposta rappresenta un riconoscimento profondo del valore del volontariato e della cittadinanza attiva, soprattutto in tempi in cui è fondamentale ricostruire il tessuto sociale attraverso gesti di cura, ascolto e giustizia
 
Un Cuore Protetto OdV
 
 
Di Michele Scalese (del 02/07/2025 @ 08:18:43, in Comunicato Stampa, linkato 192 volte)

Da quando si è insediata l’amministrazione Vergine, Galatina non fa più parte del circuito del Salento Book Festival, una delle rassegne culturali più importanti dell’estate salentina, capace ogni anno di attirare autori di rilievo nazionale e un pubblico appassionato e consapevole.

Un’assenza che pesa. E che contrasta in modo grottesco con l’annuncio trionfale — fatto qualche mese fa dagli stessi amministratori — della candidatura di Galatina a Capitale italiana della Cultura.

Sì, avete letto bene: una città che si candida a capitale della cultura ma che, nei fatti, esclude se stessa dai più rilevanti appuntamenti culturali del territorio.
Una città che pretende di primeggiare sul piano nazionale, ma che non trova spazio nemmeno in un festival letterario a pochi chilometri da casa.

In questi anni, l’amministrazione ha preferito investire su feste, luminarie, eventi effimeri e passerelle, dimenticando sistematicamente tutto ciò che richiede visione, progettualità, confronto.

Del resto, la cultura — quella vera — non porta applausi facili, non regala like, non fa salire consensi last-minute. È impegno, è contenuto, è crescita collettiva.

Il Salento Book Festival rappresenta tutto questo: è una vetrina per i Comuni che credono nella parola, nella lettura, nella costruzione di cittadinanza.
Ed è proprio per questo che Galatina non c’è più. Perché una città che non legge, che non ascolta, che non dialoga, è più comoda da gestire.

È ormai evidente che la parola “cultura”, per questa amministrazione, è solo un’etichetta buona per i comunicati stampa, non una bussola per orientare le politiche pubbliche.

 

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