set062018
Fu Aldo Moro a introdurla come materia curricolare nella scuola statale nel lontano 1958 ma successivamente la legge è stata totalmente esclusa dai programmi scolastici se non lasciata alla buona volontà degli insegnanti.
A breve però le cose potrebbero cambiare con l’arrivo dell’iniziativa di ANCI per una legge popolare, a cui partecipa anche Galatina, e quindi Noha.
Se ne parlava giusto ieri con l’Assessore Loredana Tundo, e cioè di un bisogno impellente di educazione civico culturale nella nostra comunità. La riflessione nasceva dal continuo logorio che il vandalismo in genere procura in modo vistoso ovunque si volga lo sguardo e vi si trova l’incuria e il degrado. Di fatto si ragionava nel caso specifico, dei beni comuni di Noha, e cioè i giardini pubblici con i loro arredi, la Trozza e i beni culturali storici, le aree private incustodite che diventano discariche abusive di materiali spesso pericolosi e nocivi alla nostra salute, le strade, gli edifici scolastici o pubblici in genere, i marciapiedi, gli alberi, la piazza, insomma tutti quegli spazi che stanno al di fuori dell’uscio di casa ma che tutti condividiamo e viviamo.
http://www.comune.galatina.le.it/item/raccolta-firme-per-l-educazione-alla-cittadinanza
Il vandalismo non si limita alle malefatte del minore che, non educato o non seguito bene dalla famiglia, rompe i giochi dei giardini, né al cittadino che non raccoglie i bisogni corporali che il suo cane lascia in giro ovunque, il vandalismo va ben oltre. E’ l’indifferenza di chi non denuncia chi brucia la plastica, o chi sversa rifiuti ovunque, è la mancanza assoluta di presa di coscienza di ogni azione, compreso l’uso indiscriminato di prodotti chimici che avvelenano la terra e l’acqua, è il continuo non rispetto di tutte le regole del codice stradale, come per esempio la guida senza cinture, con minori in piedi sui sedili anteriori, attaccatissimi al cellulare, parcheggiare in mezzo alla strada, ecc. Il vandalismo peggiore è proprio la mancanza di senso civico, di rispetto per l’altro, l’attenzione a non produrre rifiuti, l’azzeramento assoluto della gentilezza.
Infine, e non per ultimo, la mancanza di educazione civica dei cittadini può anche diventare la causa di scelte rischiose per l’ambiente di chi governa il territorio (tipo inceneritori, TAP e/o Decreto Martina vari).
L’Educazione civica è alla base della formazione di un cittadino onesto intellettualmente, che ragiona in funzione del bene comune e partecipa al confronto sociale.
Quindi ben venga il ritorno dell’educazione civica nelle scuole. Per il bene delle nuove generazioni che avranno a che fare con il futuro di questo Paese.
Il Direttivo
Fareambiente Laboratorio di Galatina-Noha
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