apr302022
Quella del 1 Maggio non è una semplice festa. E' una ricorrenza dalla fortissima connotazione politica che ci ricorda quanto siano state fondamentali le lotte Socialiste per vedersi riconosciuti diritti che oggi superficialmente diamo per scontati e per ridurre le diseguaglianze sociali.
Diseguaglianze che oggi sono tornate a tutti i livelli, anche nella nostra realtà cittadina che vede un netto scollamento tra la classe dirigente in generale, e quella di sinistra in particolare, e i più deboli.
Uno scollamento non imputabile solo a questa Amministrazione che rappresenta una sorta di minestrone di populismi cinici (non civici), ma anche di una sinistra salottiera e autoreferenziale che preferisce salvaguardare gli interessi della propria leadership a scapito di una reale rappresentanza degli strati sociali più in difficoltà.
Oggi la sinistra galatinese sembra totalmente indifferente ai temi del lavoro, dei diritti dei più deboli ed alla lotta alla diseguaglianza. E' una sinistra che col tempo è diventata sempre più di proprietà privata di alcuni esponenti che invece di aggregare e unire sulla base dei valori progressisti e riformisti, l’hanno al contrario frammentata e distrutta. Un dato questo, oggettivo ed evidente, testimoniato dal fatto che oggi gli esponenti e le liste di sinistra sono equamente presenti in quattro coalizioni diverse.
In sostanza chi ha voluto a tutti i costi, ma proprio tutti, essere il leader della sinistra, è stata invece la persona che l’ha disgregata, disorientando un intero elettorato che vorrebbe essere rappresentato da qualcuno che sappia interpretare i reali problemi del lavoro e della lotta alle disparità economiche e sociali.
Sia da esempio di questo ragionamento, come oggi chi si erge ad unico baluardo della sinistra galatinese preferisca appiattirsi sulle posizioni di chi fa del reddito di cittadinanza, e quindi all'assistenzialismo, il proprio cavallo di battaglia, a scapito invece di chi crede ancora che il lavoro sia sacro e che si vuole sentire utile nella società in cui vive.
Noi invece, che affondiamo la nostra azione politica nella tradizione Socialista, che non abbiamo mai dovuto rinnegare e che abbiamo difeso testimoniando una militanza costante e attenta, non abbiamo mai dimenticato a favore di chi viene svolto il nostro impegno quotidiano. Noi vogliamo elevare i più poveri, i lavoratori, gli strati più umili della società, quelli che stanno soffrendo, gli sfruttati, le classi subalterne, gli studenti che sognano un avvenire. Noi non abbiamo remore né timore di parlare con queste persone. Sono loro l’elettorato che la sinistra dovrebbe rappresentare e non invece quelli con il cappello in mano in attesa di un posto in una partecipata.
Ecco perché crediamo che sia arrivato il momento di tirare una linea con il passato e di iniziare ad andare “Avanti insieme” e di impegnarci a ricostruire un'azione politica riformista per la gente che guarda alla politica con speranza e fiducia. E lo faremo accanto ad un candidato Sindaco come Fabio Vergine, strenuo difensore dei valori di cui storicamente siamo portatori.
Avanti insieme
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