feb132023
Le osservazioni tecniche sulle potenziali criticità sanitarie dell'impianto, come accennato stasera, verranno trasmesse in Provincia con richiesta di allegarle agli atti del procedimento AIA.
Mi sono soffermato stasera sul contesto epidemiologico del distretto di Galatina e sulla necessità di ridurre la pressione ambientale e il livello di rischio sanitario nell'area già gravata da un'elevata incidenza di patologie.
Galatina è identificata dall'Istituto Superiore di Sanità come "area cluster per tumori polmonari"; il Distretto di Galatina (comprendente anche i Comuni limitrofi) è l'area con la più alta incidenza complessiva di neoplasie e di malattie polmonari croniche nella Provincia di Lecce (dati del Registro Tumori della ASL Lecce, del Registro Tumori Puglia e dell'Osservatorio Epidemiologico Regionale). Persino la salute pediatrica in quest'area necessita di un'attenzione particolare dal momento che nel distretto di Galatina sono state riscontrate alterazioni reversibili di indicatori generali di esposizione ad inquinanti ambientali nei bambini in valore doppio rispetto a quello osservato per la Città di Lecce nell'ambito di una estensione dello Studio Europeo MAPEC LIFE Plus.
Parliamo di un contesto epidemiologico, quello del distretto di Galatina, in cui, secondo il registro tumori di Lecce c'è, rispetto a tutta l'intera provincia, la più elevata incidenza per tutti i tipi di tumori, oltre ad un tasso più elevato di mortalità per malattie polmonari.
Dal nuovo rapporto dell'Osservatorio epidemiologico regionale
sulla mortalità e i ricoveri ospedalieri, per quanto riguarda la specifica situazione del distretto socio sanitario di Galatina, la mortalità, nel sesso maschile, fa registrare eccessi per tutti i tumori, per il tumore dell'esofago, per il tumore del polmone, per le malattie dell'apparato respiratorio, in particolare per le malattie polmonari croniche, e per tutte le cause; anche l'ospedalizzazione fa evidenziare eccessi per tumore dell'esofago, tumore del polmone, tumore della vescica, malattie ereditarie e degenerative, malattie cerebrovascolari e dell'apparato respiratorio, tra cui la pneumoconiosi, e le malattie dell'apparato urinario nel sesso maschile; tra le donne, gli eccessi di ricoveri rispetto all'atteso riguardano le malattie ischemiche acute e le malattie cerebrovascolari. La criticità sanitaria dell'area di Galatina è ulteriormente attestata dal ri-scontro di danni nel Dna delle cellule della mucosa orale dei bambini di Galatina, come emerso dallo studio Impair condotto dall'università del Salento (prof. ssa A. De Donno) ed estensione dello studio europeo Mapec: nei bambini esaminati è stata riscontrata una frequenza di micronuclei (indice di esposizione a inquinanti ambientali esterni o indoor) doppia rispetto a quella riscontrata nella città di Lecce; dati confermati anche dallo studio Impair 2 in cui sono stati ripetuti i campionamenti sui bambini di Galatina, ma anche di Soleto, di Sogliano, di Sternatia e Cutrofiano. In questo contesto insiste anche lo stabilimento Colacem di Galatina, classificata come industria insalubre ai sensi del Testo Unico delle Leggi Sanitarie; viene collocata, dalla AGENZIA AMBIENTALE EUROPEA (EEA), al 586° posto nella graduatoria degli impianti fonte di maggior danno sanitario in Europa, essendo accredita per 584.000 tonnellate di CO2 annue e 2420 tonnellate di ossido di azoto (NOx) emesse (ma per quantità di NOx emessa la Colacem di Galatina è al 250° posto).Il cementificio Colacem di Galatina, con un'area ubicata in prossimità dei centri urbani di Galatina e dell'Unione dei Comuni della Grecia Salentina, secondo l'Agenzia Ambientale dell'Unione Europea (European Environmental Agencv, EEA), ha causato tra il 2008 e il 2012 un inquinamento tale da generare costi per danni ambientali e sanitari compresi fra 37 e 67 milioni di euro (http: nivonv.eea.europteuipublicationsicost-of-air-pollution). Questi 37-67 milioni di euro significano malattie e morti, quantificate. Di questi 67 milioni di euro una piccola parte sono soldi statali, regionali ma la grossa parte sono soldi che i cittadini hanno tirato fuori di tasca propria. La valutazione dell'EEA, come riconosciuto dalla stessa agenzia ambientale, é perfino sottostimata per non aver incluso un'analisi economica degli impatti sull'ecosistema e sulla biodiversità. Tale valutazione, inoltre, non tiene conto di numerose condizioni morbose della gravidanza e del periodo pesatale e di patologie croniche non-trasmissibili metaboliche, endocrine e neuro-degenerative che numerose evidenze scientifiche mettono potenzialmente in relazione alla complessa miscela di inquinanti emessa dai cementifici.
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