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Di seguito gli articoli e le fotografie pubblicati nella giornata richiesta.
 
 
Articoli del 09/09/2020

Non so se avete avuto modo di ammirare l’esilarante cartellone svettante a Galatina all’interno di un recinto di plastica giallorosa (come il governo), tra via Ugo Lisi e la via di Noha, zona palestra-hangar/circonvallazione-interna, periferia a sud.

Non mi dite che non ci avevate fatto caso eh, ché il cartello farebbe invidia ai 6X3 dei candidati alle regionali [con un 6X3 le spari più grosse e, per il terzo segreto del marketing, vieni creduto come all’oracolo, ndr.].

Insomma, il titolo del suddetto manifesto del partito consumista è: Complesso Residenziale “Le Palme” (giustamente con le virgolette); o forse era Le Palle, non vorrei aver letto male.

Pareva brutto, invece, Complesso Residenziale Il Gelso: troppo sense of humour, giacché il piano Silletti, altrimenti detto ‘ndo cojo cojo, fedele al suo antenato di parte materna, cioè Attila, aveva già fatto in loco il suo corso diciamo naturale (tra parentesi, io l’ho sempre detto ai compagni che sarebbe stato meglio tumulare già rivoltato nella tomba il povero Tonino Baldari).

Rimane un mistero il fatto che a un fischio dal novello impianto, visibile a occhio nudo, ve ne sia un altro, vecchio di zecca, fermo allo scheletro in cemento armato forse da una ventina d’anni: lì probabilmente o la società costruttrice aveva sbagliato i conti (e si sarà fermata, seppure, al pagamento delle prime fatture alla Colacem di turno), oppure gli eventuali promissari acquirenti, viste le prime avvisaglie estetiche delle loro abitazioni, rinsavendo per un attimo, avranno pensato: “Tanto vale che ci trasferiamo a Beirut”. Adesso non vorrei rubare il lavoro ai pubblicitari, ma secondo me il giovane adiacente aggregato edilizio a schiera, attesa anche l’endemica ludopatia nostrana, si sarebbe potuto denominare, forse con più efficacia commerciale: Nuovo Comparto Riprova E Sarai Più Fortunato.

A mio modesto parere, andarsi a trasferire nell’imminente centro residenziale galatinese (volevano dire periferia residenziale, scusateli) è un affarone: vuoi mettere la gioia del suburbio, lo struscio di migliaia di macchine sul grande raccordo anulare a km0, il fatto di non sentirti né in città né in campagna (in pratica un non luogo), gli allagamenti quando piove (in zona semafori) che ti fa tanto sentire a Venezia però con il Mose. E dell’“energia a costo zero” riportata sul suddetto manifesto a mo’ di arcobaleno vogliamo parlarne? A gratis proprio tutto: pannelli, allacci, fili, tubi, doppi vetri, e, mi voglio rovinare, pure l’auto ibrida per la spesa all’Iper (ché in questo paese, signora mia, se non hai un automezzo per spostarti anche nel raggio di 300 metri sei spacciato).   

Così nell’attesa di un DPCM che dica Stop al consumo di suolo, il baricentro della “nave sanza nocchiere”, vale a dire Galatina, sembra oscillare: ora verso Collemeto (allorché il coro intonava l’alleluia per il Mega-porco Pantacom, che chissà quali magnifiche sorti e progressive ci avrebbe riservato - ma mai dire mai, visto che la pratica non è ancora perenta), ora verso Noha, con queste belle “villette signorili con giardino”, così “signorili”, ma così “signorili” che sembrano sbucate da una fotocopiatrice, una uguale all’altra. Altri tempi quando i signori cercavano di distinguersi dagli altri. Ebbene sì, non c’è più la borghesia piccola piccola di una volta. Ma non sottilizziamo: per la classe politica di maggioranza e dunque per la finta opposizione quello che conta è la mitopoiesi delle “ricadute occupazionali” e del “volano per lo sviluppo”.

Auguri ai nuovi acquirenti, dunque, pronti a stipulare con una neonata SRLS la compravendita della casa dei propri sogni. Vuoi mettere le garanzie post-vendita che una Società a Responsabilità Limitata Semplificata – per legge con un capitale sociale strettamente inferiore a 10.000 euro - è in grado di fornirti? 

E voi altri attivisti (e dunque negazionisti e complottisti che non siete altro) smettetela di menarcela con ‘sta storia dell’abbattimento dell’attiguo Casino Liberty: che c’azzeccano infatti con l’edilizia gli articoli della Lines? Dico quelli con le ali.  

Antonio Mellone

 

Nelle ultime settimane si sono letti molti articoli relativi al I.C. Polo 2 di Galatina, che facevano più che altro riferimento alla necessità di salvare la scuola dalla chiusura, mettendola a confronto con gli altri 2 poli della nostra città, sottendendo nello stesso tempo ad una sua secondarietà rispetto agli stessi e innescando una gara di “solidarietà” per trovare delle soluzioni da più parti.

Sicuramente il calo delle iscrizioni soprattutto quelle relative all’a.s. 2020/21 (le famose 20 iscrizioni in meno), hanno fatto sì che il nostro Polo perdesse l’autonomia, con conseguente perdita di Dirigente e DSGA, ma come ben chiarito nel piano regionale per il dimensionamento, questa situazione sarà affrontata con l’annessione del presso di Via Teano per il successivo anno scolastico.

Quindi, tornando al tema principale, non è il Polo 2 a dover essere salvato da chissà quale destino, bensì deve essere il sistema a doversi dare delle regole precise che vadano rispettate.

La memoria dei tempi in cui il nostro Polo di fatto “scoppiava” per il numero delle iscrizioni, ci offre lo spunto per parlare della razionalizzazione di cui accennavamo: una scuola non può accettare indistintamente tutte le richieste di iscrizione, soprattutto in relazione all’organico di cui di spone e degli ambienti di cui può fruire. Quando il Polo 2, all’epoca 3° circolo, si è trovato in questa situazione, ha gestito le iscrizioni superiori al tetto massimo previsto.

Ecco la richiesta che facciamo all’Amministrazione Comunale ed agli altri due Poli della città: definire delle regole che consentano ad ogni scuola di avere la propria autonomia, che è l’unico modo per consentirne l’effettivo e ottimale funzionamento.

Per questa ragione avevamo richiesto agli uffici preposti la deroga al dimensionamento già a partire da questo anno scolastico alle porte, perché sappiamo che non sarà facile gestire la fase delicata della ripresa, figuriamoci con delle figure non sempre presenti all’interno del nostro Polo.

Riteniamo che il primo passo da fare, una volta che la scuola sarà partita, sarà quello di avviare un tavolo di lavoro e definire una volta per tutte dei criteri che consentano a tutti i comprensivi di confrontarsi ed eccellere per la loro offerta formativa, e non per il maggior numero di alunni iscritti.

Dott.ssa Eleonora Longo

Dirigente Reggente I.C. Polo 2 Galatina

 

Fotografie del 09/09/2020

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