feb162022
Accanto alle mie Fette di Mellone sarebbe forse opportuno dar vita a una nuova rubrica da denominare Fette di Polpettone. Nella prima antologia, ormai ultradecennale, si raccattano brani di peste e corna; nella seconda estratti di pasta e carne.
Le prime – così invise ai devoti della religione del politicamente corretto - sono dedicate alle gesta eroiche di pOLITICI soprattutto ahimè locali (una prece), nonché alle prodezze imprenditoriali di chi sembra fatto apposta per fare strame di beni un tempo comuni tipo acqua, spiaggia, scogliere, aria, campagna, storia, arte e, con l’occasione, grammatica, sintassi e diritto; le seconde contemplano invece le leccornie di chi in direzione ostinata e contraria ha deciso di non svignarsela dal paesello (parlo di Noha), ma di radicarvisi viepiù aprendo bottega, sfidando il fato e un bel po’ di luoghi comuni, onde il primo prodotto da banco è il coraggio (ebbene sì, molti giovani di queste contrade per fortuna ne hanno da vendere).
Son così passati in rassegna sotto forma di inchiostro questa volta simpatico (mentre la penna delle Fette di Mellone viene intinta perlopiù nell’antipatico) pescherie e frutterie, pizzerie e rosticcerie, pasticcerie e bar a chilometro zerovirgola. Questa è la volta di una gastronomia da asporto “nuova di zecca”, inaugurata in via Aradeo nel mese di luglio dello scorso anno, appellata La Roncella e gestita dalle sorelle Maria Teresa ed Elisabetta Colazzo.
Ci ho dovuto apporre le virgolette a Nuova Di Zecca in quanto è vero che insegne, laboratorio, vetrine, bancone e titolari non hanno alle spalle chissà quanta archeologia di scartoffie legate al mondo dell’imprenditoria, ma di certo vien da lontano quella dote ricevuta da mamma Anna sotto forma di segmento di Dna, la quale a sua volta l’aveva raccolta in dono dalla Lina, sua genitrice e antesignana di questa storia partita, appunto, dalla dispensa di nonna.
feb152022
Nella mattinata di martedì 15 febbraio, presso il Polo Oncologico “Giovanni Paolo II” di Lecce, il col. Filippo Nannelli, comandante del 61° Stormo, il ten. col. Luca Corsi, vicedirettore del 10° Reparto Manutenzione Velivoli in rappresentanza del direttore col. Fabio Cerase, e don Gianni Mattia, presidente dell’associazione “Cuore e Mani Aperte OdV”, hanno donato all’Unità Operativa di “oncoematologia pediatrica” del nosocomio leccese, una “ludobarella”, un dispositivo sanitario destinato al trasporto dei piccoli pazienti. La donazione si è svolta nel rigoroso rispetto delle misure precauzionali imposte dall’emergenza sanitaria e ha visto la partecipazione del dott. Rodolfo Rollo, direttore generale della A.S.L. di Lecce, della dott.ssa Assunta Tornesello, direttore responsabile dell’Unità Operativa, e della dott.ssa Carmen Attanasi della Direzione Medica di Presidio.
La lettiga donata riprende forma e colori del velivolo MB339 “Special Color” progettato per festeggiare, lo scorso settembre, il 75° anniversario della scuola di volo; la grafica è stata però reimpostata in chiave fumettistica per cercare di rendere meno angusto uno spazio destinato, per sua stessa natura, ad accogliere bambini che vivono situazioni di disagio.
"Ti rialzerò, ti solleverò - Su ali d'aquila ti reggerò - Sulla brezza dell'alba ti farò brillar - Come il sole, così nelle mie mani vivrai." Recita il testo di una canto ecclesiastico citato da Don Gianni, presidente dell’associazione: “L'Aeronautica Militare ancora una volta si è resa partecipe di una carezza sul cuore ed è nata una nuova ‘ludobarella’, che sa risvegliare quel messaggio di speranza.
Uomini che sanno attraversare le nuvole con le loro ali d'aquila. Uomini che sanno farsi portatori d'amore con la solidarietà e la preghiera. La cura passa dal cuore, dal suo saper amare, dal suo vivere nelle Sue mani”. L’evento rientra in un progetto, perseguito ormai da tempo dall’associazione, di umanizzazione delle cure e degli ambienti ospedalieri.
feb112022
Galatina saprà sfruttare questa ulteriore opportunità? I nostri amministratori sapranno collaborare con le forze dell’ordine proposte alla lotta di contrasto al fenomeno dell’abbandono dei rifiuti e delle discariche abusive?
La Regione Puglia ha rinnovato con ARPA (Agenzia Regionale per la Prevenzione e la tutela dell’Ambiente), IL CNR- IRSA (Istituto di Ricerca sulle Acque), il Comando regionale dei Carabinieri Ambientali e il Comando regionale della Guardia di Finanza, l’Accordo di Programma Quadro, sottoscritto nel 2007, per la tutela dell’Ambiente, che avrà una durata triennale (2022- 2025). Con questo nuovo accordo, la Regione, d’intesa con gli enti sottoscrittori, intende proseguire nelle attività per fronteggiare il fenomeno in materia di abbandono di rifiuti, di discariche abusive e di presenza di rifiuti non significativi, oltre a quella di vigilanza e prevenzione degli illeciti ambientali, investendo complessivi 1.530.000,00 euro, per un importo annuo pari a 510.000 euro.
Come ha voluto sottolineare l’Assessora all’Ambiente e al Territorio, Anna Grazia Maraschio, l’abbandono illecito dei rifiuti è un fenomeno praticato sia nelle aree urbane che nelle aree prettamente agricole.
Galatina, da sempre, è bersaglio di questi fenomeni. Negli ultimi tempi, non solo le strade di periferia e le zone agricole sono invase da rifiuti, ma anche il centro città è preso di mira dagli sporcaccioni. Con sempre maggiore frequenza, arrivano segnalazioni di nostri concittadini; in alcune aree persistono abbandonati rifiuti pericolosi e dannosi alla salute, come onduline per coperture e canne fumarie d’amianto; in Piazzetta Lillo buste di rifiuti venivano depositate con frequenza giornaliera, nonostante la pronta rimozione; giorni fa piazza Due Trappeti, nei pressi dell’Ospedale, e l’aiuola spartitraffico di piazza Alighieri, sono state oggetto di uguali trattamenti. Nelle due piazze sono presenti telecamere di sorveglianza, si è stati in grado di scoprire, attraverso la loro visione e l’esame dei rifiuti, gli autori? Non si hanno notizie in proposito, ma si spera che gli sporcaccioni siano stati messi nelle condizioni di non ripetere tali atti di vandalismo.
feb112022
feb102022
feb102022
In occasione della Giornata del Ricordo, il Comitato provinciale dell’ANPI (Associazione Nazionale Partigiani Italiani) di Lecce ha emesso il seguente comunicato, che mi preme far conoscere a quanti hanno rispetto per questa giornata, ma che non vogliono confondere il loro pensiero con chi intende approfittare di questa ricorrenza per gettare fumo negli occhi, mettendo sullo stesso piano carnefici e vittime, di coloro che subirono le tragiche conseguenze delle deportazioni naziste e fasciste nei campi di sterminio hitleriani, o che da partigiani combatterono e si sacrificarono nella guerra di Liberazione, per ridare all’Italia la Libertà, che il ventennio mussoliniano aveva soppresso, e cacciare dall’Italia l’invasore nazista.
“Come ogni anno il 10 febbraio ricorre “Il giorno del ricordo” per i massacri delle foibe e l'esodo giuliano dalmata. Istituito con la legge 30 marzo 2004 n. 92 vuole «conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell'esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale». Ma la complessità ed il contesto vengono sempre più ignorati. Purtroppo l’occasione è diventata molto ghiotta per chi vuole fomentare la denigrazione dell’antifascismo e della Resistenza europea, decontestualizzando la tragedia delle foibe che coinvolse anche innocenti, oltre che camicie nere e fascisti, ignorando i crimini del nazifascismo, parlando prima di migliaia di vittime, poi di centinaia di migliaia, quindi di milioni, cosa del tutto falsificante.
feb092022
Sarà un aprile all’insegna della grande musica con due appuntamenti proposti da “I Concerti del Chiostro” che tornano in una nuova location, quella del Teatro Cavallino Bianco di Galatina, con la rassegna “Musica & Musica”, diretta dal M° Luigi Fracasso, con il patrocinio e il contributo del Comune di Galatina – Assessorato alla Cultura.
In programma due imperdibili serate: la prima, il 21 aprile alle ore 21, dedicata al violino di Anna Maria Badia Nikiforova accompagnata al pianoforte da Louise Sibourd e la seconda il 28 aprile, sempre alle ore 21, dedicata alle sofisticate atmosfere jazz di Sergio Cammariere e la sua band.
Anna Maria Badia Nikiforova inizia la sua carriera musicale all’età di sei anni, debuttando alla Gasteig Hall di Monaco nel Concerto per Enfant Prodige in rappresentanza della Spagna e tenendo la sua prima tournée nazionale in Spagna.
Nel 2014 si trasferisce a Londra per studiare con Richard Ireland (Royal Academy of Music). A
marzo 2016 debutta da solista con l’orchestra al Musikverein di Vienna, alla “Goldener Saal” in un ciclo di concerti per l’anniversario di Mozart, riscuotendo uno strepitoso successo. Nel 2021, si laurea a Vienna come Magister Artium (Master of Arts). Si esibisce regolarmente in recital e da solista con orchestra in Italia, Belgio, Francia, Portogallo, Regno Unito, Israele, Polonia, Bielorussia, Austria.
Louise Sibourd ha studiato a Parigi presso il Conservatoire National Supérieur“, a Praga e a Vienna. Ha inoltre ottenuto il premio d'interpretazione della città di Morges della Radio della Svizzera Romanda. Svolge una significativa attività concertistica in Europa, America latina, Asia e Africa, esibendosi presso le più rinomate sale da concerto come il Konzerthaus, il Musikverein, il Schönberg Center e il Radiokulturhaus di Vienna.
Docente presso le Conservatoire National Supérieur de Musique de Paris, Louise Sibourd è la dedicataria di composizioni musicali di G. Ligeti e G. Coral, delle quali ha realizzato esecuzioni in prima assoluta e numerose registrazioni.
Sergio Cammariere chiuderà la mini rassegna, affiancato dalla sua storica band composta da: Daniele Tittarelli – sax soprano, Luca Bulgarelli – contrabbasso, Amedeo Ariano – batteria e Bruno Marcozzi – percussioni.
feb092022
È stata pubblicata sul sito del comune di Galatina la Manifestazione d’interesse per la progettazione, fornitura, installazione e gestione di colonnine per ricarica di veicoli elettrici.
Sono stati individuati 15 punti di interesse per l'istallazione di Colonnine con doppia erogazione.
Nello specifico le zone individuate sono:
1. Piazza Cesari; 2. Piazza Valdoni; 3. Piazzale Stazione; 4. Piazzetta Fedele; 5. Via Ippolito de Maria (zona Quartiere Fieristico); 6. Piazzale Padre Giovanni Campanella; 7. Piazza Lago Maggiore; 8. Piazzale Vittima delle Foibe; 9. Piazzetta Prof. Vincenzo Carrozzini (Via Calatafimi); 10. Via Ugo Lisi; 11. Largo Bianchini; 12. Piazza Toma; 13. Via Sassari - Collemeto (Uffici Comunali); 14. Via della Pace – Noha; 15. Via Don Tonino Bello (campus scolastico).
L'istallazione delle Colonnine elettriche permetterà di adeguare il territorio alle crescenti esigenze del mercato dell'auto elettrica fornendo un servizio atteso e utile.
feb072022
I cimiteri a Noha sono stati tanti e in parte lo sono ancora. Noha conserva ancora alcune testimonianze e i posti in cui sono stati seppelliti i morti fin dal tempo dei Messapi.
Andiamo per ordine.
Negli anni fra il 1954-57, a Noha ci fu una mezza rivoluzione urbanistica. Il Paese Italia era da poco uscito dal disastro della seconda guerra mondiale, e la cosiddetta “ricostruzione” venne pure nella nostra Noha, difatti è di quegli anni la costruzione del cimitero attuale in contrada “La Monaca”. Dello stesso periodo è la piantumazione degli eucaliptus di via Aradeo, e l’asfalto della vecchia via Santa Lucia, che da Galatina portava e porta a Noha per proseguire successivamente verso Collepasso e verso Aradeo.
In quella occasione, tagliando il monte roccioso per far diminuire l’eccessiva pendenza del terreno adiacente allo stabilimento Brandy Galluccio, vennero alla luce delle tombe antichissime. Dai reperti funebri trovati, si capì che risalivano al tempo dei Messapi. Anche nell’ultimo sopralluogo della Soprintendenza di Lecce (vedi prot. 0012250; 19/06/2017; CI. 34.31.01/59), il funzionario che ha visto i resti trovati nelle tombe ancora esistenti, ne ha confermato l’antichità.
A pochi metri dall’ex Stabilimento Brandy Galluccio, in direzione di Collepasso, qualche anno dopo, durante lo scavo per le cisterne di un distributore di carburante, venne alla luce la tomba di un visir turco, Risalente probabilmente al periodo antecedente l’eccidio dei Martiri di Otranto eseguito dai Turchi. Fu quello un lungo periodo in cui le scorrerie dei saraceni furono frequenti. Gli invasori Turchi rimasero nel Salento per circa un anno invadendo anche Galatina e Noha e qualcuno quindi ci moriva pure.
Sempre nella stessa zona, in alcune case private, in occasioni di ristrutturazione di vecchi caseggiati, sono state trovate altre tombe.
Altre sepolture sempre in zona, sono emerse dall’abbattimento della Masseria cosiddetta “le cambare”, la struttura di fronte che era di fronte alle case di corte del palazzo baronale, esattamente dove oggi sono le Casiceddhre di Cosimo Mariano, casette che se potessero parlare avrebbero da dirci un sacco di cose, pure brutte. Evidentemente quell’area è stata per molti secoli luogo di sepolture, un grande cimitero della Noha antica. Non è difficile immaginarne la ragione visto che l’antico abitato si limitava all’agglomerato rappresentato nella mappa. Per cui l’area in questione era in periferia, lontana dalle case. Anche perché i Messapi usavano seppellire i loro morti fuori dall’abitato.
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