lug172016
Temo che alla fine della loro avventura (ci siamo quasi) non potremmo nemmeno formulare l’estremo saluto all’indirizzo della giunta Montagna e della sua opposizione all’acqua di rose (o da Bar delle Rose), quel noto requiem/refrain che fa: “La terra vi sia lieve”.
Sostanzialmente per mancanza di terra.
Sì, perché quest’amministrazione tutta PD (Partito Decespugliatore), in combutta con il CD (che non è Centro Destra, ma Cemento Dappertutto), zero ne pensa e cento ne combina.
Davvero questi signori non sanno più dove sbattere le corna per sterminare gli ultimi lembi di terreno non ancora obliterati da nuovi comparti edilizi, cappelle cimiteriali, circonvallazioni, rotatorie, mega-impianti di compostaggio, centro commerciale (eufemisticamente definito mega-parco: le cazzate, o mega o niente), e altre inutili, dannose e costose opere pubiche.
L’ultima genialata è quella dell’“area mercatale” (e già qui il lessico è tutto un programma, l’idioma una variabile, e l’idiota una costante), un’area di non so più quanti ettari di suolo da trafiggere, ma del costo certo di 582 mila euro (non un centesimo di più, né duemila euro in meno: quando si dice la precisione) da sacrificare sull’altare del ritorno in piazza di baracche (e burattini), che si moltiplicheranno – a detta dei locali economisti per caso - come i pani e i pesci del miracolo.
lug172016
A causa delle avverse condizioni meteo la II^ edizione della serata di beneficenza “Bimbulanza in piAzza” è stata rinviata a martedì 26 luglio p.v..
L’evento, per grandi e piccini, è fissato a partire dalle ore 20.00 presso "Il Covo della Taranta", nel Centro Storico della Città di Galatina, nel tratto che va da P.zza San Pietro a Via Del Balzo.
Per i più piccoli avremo il Centro servizi per l'infanzia "Il Baobab - new Party Planet" che allieterà con maestria i tantissimi bambini con giochi, palloncini colorati, divertentissimi laboratori ed una carica enorme di simpatia.
Intorno alle 21.30 altra straordinaria sorpresa: si esibiranno infatti gli 88MAX definiti come ”Un autentico Tributo a Max Pezzali & 883 attualmente in circolazione“. Sarà un’occasione perfetta per ripercorrere la carriera e il contributo che il cantautore di Pavia ha dato al panorama musicale italiano, partendo dalla storica “Hanno ucciso l’uomo ragno” del 1992, arrivando fino ai giorni nostri con la più recente “L'universo tranne noi” del 2013, e tutti i più grandi successi nel corso degli anni. L’intenso sound e l’incredibile somiglianza vocale tra Giampaolo Notaro, cantante della band, e Max Pezzali, lascia in ogni concerto, il pubblico senza parole. Il progetto, avviato da gennaio 2011, conta ormai oltre 300 live all’attivo e continua a riscuotere enorme successo sia nei Live Club che nelle Piazze. Disinvoltura sul palco, grande carica e preparazione musicale sono gli ingredienti fondamentali di questa band che promette uno spettacolo dal sound potente e groove ricco di emozioni. Due ore di musica racchiuse in 40 brani presentati sotto forma di medley per apprezzare a pieno la musica di questo artista. Brani in versione originale ma anche ri-arrangiati in chiave Rock e Dance per dare a tutti la possibilità di scatenarsi e ballare sulle note suonate dalla Band.
lug172016
Il goffo ed ipocrita tentativo prima della Forte e poi di Montagna di individuare nel destino avverso ,forse, la causa di un disastro finanziario senza precedenti per le casse comunali fa sorridere.
La realtà è ben diversa ed è da ravvisare nell' inadeguatezza di Montagna & c. a svolgere il loro ruolo. Incapacità , arroganza, assenza di progettualità e clientelarismo sfrenato hanno portato la città al collasso . Non può essere chi ha creato questo sfacelo a poter risolvere i tanti nodi che stanno arrivando al pettine ( pignoramento Dell'ex ATO e contenzioso con la CSA fra le prime) e che graveranno pesantemente sulle tasche dei cittadini.
lug162016
Le motivazioni con le quali l’avv. Roberta Forte rassegna le proprie dimissioni, non sono altro che una fredda e lucida analisi della fallimentare azione di governo perpetrata in questi anni dal PD e dai suoi alleati.
Le accuse lanciate nei confronti dell’assessore al Bilancio, reo di non aver saputo combattere adeguatamente l’evasione fiscale ed incapace di effettuare un serio e preciso controllo sui conti, implicitamente rivolte anche al Sindaco ed agli altri esponenti della maggioranza, rendono oggi più chiara la già drammatica situazione delle casse comunali.
Dai banchi della minoranza più e più volte abbiamo evidenziato le conseguenze di una insufficiente azione di accertamento e recupero: purtroppo, però, ci rimane solo la magra consolazione di averlo detto per tempo senza mai essere stati ascoltati.
lug142016
Sveglia ore 06.00, una mattina come tutte le altre, colazione, doccia e subito in stazione. Quante volte abbiamo preso quel treno senza mai pensare a cosa sarebbe potuto accadere ieri, oggi!
The day after.. Lacrime di un dolore inatteso, che squarcia la pace rurale di una caldissima mattina di luglio. Non c’è tempo per la ragione, i giudizi, per i “forse sarebbe andata diversamente se..” Non c’è tempo!
Antonino aveva solo 15 anni, era in quel treno perché doveva sostenere gli esami di recupero di alcune materie scolastiche. La mattina aveva mal di pancia ed il padre gli aveva consigliato di non andarci ma, con il senso del dovere non tipicamente di un ragazzetto della sua età, gli aveva ribadito l’impegno preso.
Jolanda a settembre si sarebbe dovuta sposare. Il suo fidanzato, all’uscita dall’obitorio, urla disperato alla notizia della sua morte. Avevano sognato una vita d’amore e felicità, l’emozione futura dell’arrivo del primo figlio, i piccoli battibecchi che contraddistinguono tutte le coppie, il bacio della buonanotte nella stessa casa e gli abbracci carichi di forza di fronte ai momenti più cupi della vita.
lug142016
“Favole Capovolte”, per i giovani lettori e per i grandi che hanno sempre sognato di capovolgere le storie scontate.
Il secondo appuntamento di Note a Margine 2016, mini rassegna estiva galatinese ideata e organizzata dall'Associazione.Culturale CityTelling, vedrà protagonista Florisa Sciannamea con le sue “Favole Capovolte”, venerdi 15 luglio alle h.21 presso Piazzetta Fedele, Galatina.
L’autrice ci porterà all'interno del parco del Principesse che non vogliono essere baciate e che non vogliono baciare rospi aspiranti principi, sirenette che si tagliano i lunghissimi capelli biondi per tingerli di viola e cantano un rock duro, bottoni difettati che si innamorano di dolci asole, soldatini di piombo che si ribellano alla fine triste della classica storia che li vede arrostire nel fuoco, lupi che non mangiano le nonne... Un manipolo di strambi protagonisti popola queste favole con lo scopo di cambiare lo stereotipo in cui sono confinati da tempo e capovolgere il proprio destino. Una lettura divertente e ironica accompagnata da illustrazioni realizzate dalla stessa autrice. Favole “capovolte”, dunque, che offrono prospettive diverse da quelle classiche ma affrontano anche argomenti più spinosi, come la guerra, la morte, la depressione e l’incapacità dell’uomo nel riconoscere l’importanza della Natura, dell’Arte e della Bellezza. Ventisette fra racconti e favole con allegatele illustrazioni. Non favole tradizionali, ma piccole storie rivolte a ragazzini e genitori in cui tocca con mano leggera temi molto importanti con l’intento di avvicinare i lettori all’amore per l’ambiente, la natura, gli animali, dove tratta l’argomento della diversità, dell’autismo, della depressione, della creatività, della morte ,della guerra, dell’uso smodato dei mezzi tecnologici e della possibilità per chi ne ha la volontà e il coraggio, del riscatto da una vita scadente e avara.
lug132016
Sui binari morti di quest’Italia a due velocità, i vagoni dell’ipocrisia e dell’inettitudine politica continuano a scontrarsi, provocando decine di morti. Viaggiano in una sola direzione due generazioni legate solo da vincoli di parentela e dalla sorte sfortunata alla quale sono entrambe condannate. La prima generazione è quella vecchia, che ha fatto il possibile per rendere il Paese una Nazione, ed è una generazione stanca, fiaccata dalle ingiustizie sociali e da un lavoro snervante e mal retribuito. La seconda, invece, è la nuova generazione, quella giovane che è invecchiata precocemente senza neanche raggiungere la maggiore età. Una flotta di ragazzi senza lavoro e senza alcuna prospettiva che, snobbati dal futuro, non credono più nella buona fede dei padri. E su questi binari morti, sui quali muoiono i nostri sogni, la nostra speranza, la nostra eredità, sfilano come corvi della morte gli incapaci, quelli eletti poiché ritenuti più esperti e preparati degli altri per governare la cosa pubblica. Invadono la corsia dichiarando di essere in cerca del colpevole di turno, pensando che i morti si rivendichino così, potendo dire a qualcuno “è tutta colpa tua”. La più grande beffa, invece, è che i veri colpevoli compaiono in pubblico, sotto i riflettori. Non è pensabile, infatti, che mentre vengono stanziati soldi per l’alta velocità (che interessa, guarda caso, solo il nord Italia), mentre si promettono fondi per le nanotecnologie, mentre si guarda alla conquista dello spazio e si parla notte e giorno di banda larga, nel sud Italia viga ancora il “fermo telefonico”. Nell’epoca dell’homo cellularis, non è possibile che un capostazione debba telefonare ad un altro per dire “via libera, collega!”. Ed è inutile stanziare milioni di euro per la costruzione di un secondo binario, soldi che si perdono nella gola profonda della burocrazia e nelle voragini della corruzione, se poi il problema sono poche migliaia di euro per un computer che gestisca il traffico ferroviario. Troviamolo anche questo presunto colpevole, ma ben si sa che la colpa morale è ben più estesa e che non può essere di un semplice macchinista. E mentre al politichetto laccato o al burocrate squattrinato basterà accusare qualcuno che si è dimenticato di fare una telefonata, i morti (prima ancora di terrore che di ferite) non avranno giustizia. Questo, infatti, è un paese ingiusto che, prima ancora che finisca il tempo del lutto, ha già dimenticato la tragedia, e sta mettendo in atto tutte le prerogative possibili affinché se ne verifichi subito un’altra.
lug132016
Si rinnova ancora una volta l’appuntamento con la solidarietà: venerdì 15 luglio p.v., l’Associazione “VIRTUS BASKET GALATINA”, ha organizzato infatti la II^ edizione della serata di beneficenza “Bimbulanza in piAzza”.
L’evento, per grandi e piccini, è fissato a partire dalle ore 20.00 presso "Il Covo della Taranta", nel Centro Storico della Città di Galatina, nel tratto che va da P.zza San Pietro a Via Del Balzo.
Per i più piccoli ci sarà a partire da quell'ora un interessante laboratorio di strada dal nome "Spupazzando" e curato dall'Associazione Culturale "Teste di Legno"; le esperte mani dei maestri Carolina, Biagio e Roberta, accompagneranno la fantasia di ogni bambino attraverso la realizzazione del proprio Muppet in gommapiuma. Il laboratorio, gratuito, è suddiviso in due fasi ed al termine dello stesso è previsto il rilascio di un attestato nominativo.
lug122016
Ieri, lunedì 11 luglio 2016, a Galatina, il mio ultimo zio, per il secolo Santo Marti, nato il 16 febbraio del 1918, ha lasciato questo mondo di vivi apparenti.
Quest'anno sono 98 anni. A turno, figlie, generi, nuora e figlio non lo mollano nemmeno per un istante. Ora lo sta imboccando Lucetta. Mastica un pezzo di dolce secco. Più che masticare mi sembra che impasti mollica, come si faceva da bambini, per tappare il buco nei muri dove nascondevamo i denti da latte.
Impasta e guarda nel vuoto. Gli chiedo come va, ma devo gridare forte perché ci sente molto poco. Mi risponde:
"…ahi, Marcello miu, la vista! Senza la vista comu fazzu?"
Non vede. E come non capire la sua tristezza. Come si fa a pensare che quando fuori piove e si sente l'odore dell'erba bagnata, per esempio, non gli venga in mente l'aria frizzantina che gli attraversava il camiciotto arrotolato sulla pancia, bloccato da quello stesso nodo con cui legava i sacchi pieni di grano, quando lavorava al Pindaro e la sua Maria stava a casa affaccendata a preparargli lo stufato e a governare casa e bestie. L’ultima volta che lo incontrai lassù, al Pindaro, già non ci vedeva quasi più, ma gli faceva bene stare nella sua terra. Conosceva ogni anfratto, ogni pietra, ogni filo di vento che sibilava fra i tronchi degli ulivi secolari, dove, mi raccontava, si nascondevano i briganti. Alzava la testa e dirigendo il naso verso la vecchia carbonaia in direzione di Collemeto, mi diceva: “Osce è na bella aria, ede trhamuntana”. Ma nonostante fosse pieno giorno non ci vedeva per niente. Camminava nel campo piegato in due, sfiorando e accarezzando le foglie delle sue piante. Sembrava volesse dirgli che lui era ancora il comandante. Poi in un attimo lo vidi scomparire. Dileguato come uno spirito. Lo chiamai a voce alta: "Zio Santo... zio Santoooo!". Si era raggomitolato in terra e con le mani palpava i peperoni come usava fare con le mani delle signore che andavano a salutarlo. Con orgoglio mi chiamò urlando: "Na.... Marcellu.... Na na.. vidi visti cce su belli! Erano ancora verdi, povero zio mio. La scena è fra le più indimenticabili. Come il rapido cambio di scena che offre il sole nei pochi attimi prima di scomparire dietro l'orizzonte, come per esempio quello dietro la masseria Colabaldi. Trattengo un nodo in gola quando mi dice che vede solo un'ombra. Come fai a restare impassibile per un dolore così grande. Lo vedo ancora per l’ultima volta, nel suo grande letto, sembra un neonato. Lo chiamo gridando forte, come quella volta che mi cadeva addosso il suo traino e lui corse in mio soccorso consolandomi.