Di Redazione (del 29/05/2025 @ 08:13:07, in Comunicato Stampa, linkato 74 volte)

C’è un momento, tra le luci soffuse e il silenzio vibrante di un teatro colmo, in cui la musica smette di essere solo suono e diventa memoria, legame, bellezza condivisa.

Ieri sera, il Teatro Cavallino Bianco di Galatina ha ospitato qualcosa di più di un semplice concerto: è andato in scena ConcertiAMO!, lo spettacolo dell’Orchestra Giovanile “Giovanni Pascoli” dell’Istituto Comprensivo Polo 1 di Galatina e Collemeto, a indirizzo musicale, realizzato con il patrocinio del Comune.

Ha aperto la serata la dirigente scolastica Luisa Cascione, regalando al pubblico parole cariche di emozione e visione, quelle di Ezio Bosso:
"L'orchestra è come un grande cuore pulsante, un organismo vivente che batte all’unisono… La Bellezza nasce dalla collaborazione, dal rispetto reciproco e dalla fiducia."
Un messaggio potente, in cui si è riflesso il senso più profondo di questa esibizione: la musica come ponte tra le anime, come momento sospeso nel tempo in cui ogni nota diventa il frutto di un’intesa rara, costruita giorno dopo giorno, prova dopo prova.

La dirigente ha ricordato con orgoglio che questo spettacolo è il frutto di un anno scolastico intenso per le classi prime e di un triennio di crescita, sogni e impegno per le classi terze, ormai pronte a spiccare il volo verso nuovi orizzonti.

 
Di Redazione (del 28/05/2025 @ 20:10:40, in Comunicato Stampa, linkato 68 volte)

Non supera lo sbarramento delle semifinali la Salento Best Volley, si ferma ad un passo dalla terza decisiva gara ed archivia il campionato con due sconfitte nel confronto con la Freedom Sport Club Sannicandro.   

Un vero peccato (e tanta amarezza) se si analizza il crescendo del rendimento avuto dal sestetto di mister Giannotta nella parte finale del campionato, in cui ha proposto una pallavolo concreta e pragmatica.

Il filotto di sette vittorie consecutive e la conquista dei play off, dopo aver arpionato il quarto posto in classifica ai danni del Nardò, ha creato nell’ambiente aspettative improntate ad un accettabile ottimismo, nonostante le assenze pesanti di Guarini e De Lorentis Carlo infortunati e con Duma indisponibile.  Più realistiche e meno rosee le valutazioni dei tecnici Giannotta e Luchena, rimasti con soli due elementi a coprire il ruolo dei laterali (Cucurachi e R. De Lorentis) e senza alcuna alternativa di sostituzioni disponibili.

L’andamento della gara di andata in terra barese, dopo un approccio vittorioso nel primo set, si è sfaldato nei successivi parziali, con insufficienze tattiche in tutti i reparti. Si aggiunga una direzione arbitrale egocentrica, quasi a senso unico e penalizzante per la SBV, ed ecco materializzarsi una sconfitta, meritata per il non gioco espresso. La contestazione poi ad alcune decisioni arbitrali (oggettivamente poco chiare), è costata un cartellino rosso al laterale Riccardo De Lorentis nel momento in cui a gioco fermo ha restituito, dopo aver bevuto, una bottiglietta d’acqua lanciandola verso la propria panchina.

Ne è derivata una giornata di squalifica per l’attaccante galatinese, sicuramente cumulativa di altre penalità pregresse, che ha messo in gravi difficoltà mister Giannotta costringendolo a precettare C. De Lorentis, ancora infortunato, per la gara di ritorno.

E’ d’obbligo ora fare un passo indietro per tentare di comprendere come la decisione arbitrale del cartellino rosso inflitto al giocatore per il gesto con cui si è liberato della bottiglietta, sia riconducibile ai contenuti dell’art. 3 commi 3.1 ,3.2, 3.3., 3.3.1, ecc. delle Condotte Scorrette (Indicazioni Tecniche SNUG – Stagione 2024-2025).

 

Ieri sera, il sipario del Teatro Cavallino Bianco si è alzato su un’opera che ha lasciato il pubblico col fiato sospeso e il cuore colmo di emozione.

Lo spettacolo teatrale “Da Galatina ad Assisi sulle orme di San Francesco”, ispirato al celebre musical Forza venite gente, ha coinvolto e commosso l’intera platea in un viaggio spirituale e umano, intenso e luminoso.

Una produzione del Polo 1 di Galatina e Collemeto, con il patrocinio del Comune di Galatina e del Comune di Assisi, in collaborazione con l’UNESCO e cofinanziato dall’Unione Europea e dal Ministero dell’Istruzione e del Merito, nell’ambito del progetto "Coesione Italia 21-27 – Scuola e Competenze".

A portare in scena questo meraviglioso viaggio, gli alunni della scuola secondaria di primo grado, veri protagonisti di un’opera che ha saputo unire arte, spiritualità, musica e inclusione.

Con spontaneità, naturalezza ed espressività innata, questi giovani attori hanno raccontato la storia di San Francesco e Santa Chiara, trascinando il pubblico nel cuore di Assisi, tra valori universali e messaggi potenti.

La regia, curata con straordinaria sensibilità dalla Prof.ssa Costanza Luceri, è stata un esempio di equilibrio e intensità.

Ogni scena è stata costruita con attenzione e amore, rendendo omaggio allo spirito francescano con delicatezza e profondità.

 
Di Antonio Mellone (del 27/05/2025 @ 13:28:04, in NohaBlog, linkato 256 volte)

Qualche nohano, libero per un attimo dal tradizionale paraocchi, si sarà accorto che da qualche tempo a questa parte sono in corso dei lavori (ormai non si sa più bene se pubblici o privati) per le strade della cittadina.

Pare che si stiano stendendo dei fili - mo’ non chiedetemi se per la fibra ottica o per il 5G (o per il punto G) – che insomma secondo il pensiero comune ci renderanno la vita più facile. Solo che non saprei dire se la ditta incaricata stia seguendo un capitolato, come dire, un po’ abborracciato o se sia invece l’applicazione delle norme (soprattutto di buona creanza) a essere, diciamo così, un tantino elastica.

Ebbene sì, come nella fiaba di Pollicino del Perrault, le maestranze stanno lasciando sul loro sentiero - anche stavolta evidentemente per segnarne il passaggio - non qualche sassolino o delle molliche di pane bensì un bel po’ di fascette di plastica nera, clips di nylon, pezzi di filo tranciato di netto e altra robetta che a essere ottimisti potrebbe impiegare dai 100 ai 1000 anni per degradarsi in natura. Qualcuno, chissà, sta ancora sperando in un bell’acquazzone primaverile in grado di sciacquare lo stradario comunale: purtroppo per lui (e per noi) nulla si crea, nulla si distrugge, ma tutto va a finire nelle vore di Noha. 

 

Una visita preziosa in cui la comunità nohana ha avuto il privilegio di condividere con Monsignor Ekpo la bellezza delle nostre Chiese e Cappelle, come anche il piacere di festeggiare assieme a lui, al Sindaco ed a tantissimi genitori e bambini i 70 anni di fondazione della scuola dell’infanzia “San Michele Arcangelo”.

Sabato 24 Maggio inoltre, oltre ad aver visitato l’ospedale Santa Caterina Novella di Galatina, è stato tra i protagonisti del proficuo convegno sui temi della Sanità e della salute tenutosi all’Hotel Hermitage.

Il merito di tutto questo è di Don Francesco Coluccia, del suo impegno e delle sue proficue relazioni. A lui va un sentito e doveroso ringraziamento, a nome di tutta l’Amministrazione comunale e dell’intera comunità, per essersi occupato della riqualificazione delle cappelle del paese e del restauro di dipinti storici e statue sacre, che grazie al suo impegno sono tornate a splendere.

 

Pierluigi Mandorino
Consigliere comunale con delega alla frazione di Noha

 
Di P. Francesco D’Acquarica (del 27/05/2025 @ 08:22:03, in NohaBlog, linkato 478 volte)

Non è che io abbia avuto l’onore di frequentare quell’opera monumentale dell’asilo di Noha. Sono nato molti anni prima. Anzi nei miei primi anni di vita ho frequentato quello che a quei tempi si diceva “la mescia”; e la mia mescia si chiamava Culumbrina.

Ma il grande arciprete dei miei tempi, don Paolo Tundo, “grande” per la sua vocione potente, ma anche per la statura fisica, morale e politica (durante il periodo fascista era il podestà di Noha, oggi si direbbe il Sindaco, anche se era solo il delegato del Podestà di Galatina: carica religiosa e politica dunque), era giustamente convinto dell’importanza dell’educazione morale dei suoi parrocchiani, anche quando erano ancora in tenera età.

Verso il 1939 fece arrivare una comunità di Suore, le “Oblate di S. Antonio di Padova”, perché si occupassero dell'Asilo Infantile, del doposcuola e all'insegnamento del catechismo e dell’arte del ricamo.

Io feci in tempo a frequentare quella scuola materna solo per l’anno scolastico 1940/41 per due motivi: il primo perché nel mese di ottobre 1941 cominciavo la scuola elementare; il secondo perché le Suore molto presto se ne andarono via da Noha.

Eh sì! Una notte i ladri violarono l'abitazione delle Suore, situata all’inizio di Via Cadorna, per derubarle. Le Suore, nonostante l’offerta di Lire 100 (siamo nel 1941) della Confraternita della Madonna delle Grazie, tremendamente spaventate da quella vicenda, decisero di abbandonare definitivamente il nostro paese.

Per questo motivo alcuni anni più tardi (nel 1955, appunto 70 anni fa), l’Arciprete, che tanto ci teneva all’educazione dei bambini("il domani del paese" - diceva) volle assolutamente che il suo popolo avesse la garanzia di un futuro migliore, preparando i bambini con la prima alfabetizzazione e socializzazione. Tra infinite difficoltà, spendendo i suoi risparmi e bussando alle porte di “chi poteva” riuscì a costruire su un terreno di sua proprietà l’opera monumentale che donò alla Congregazione “Discepole di Gesù Eucaristico” con l’impegno che questa Istituzione restasse per sempre a Noha.

La convenzione tra don Paolo e le Suore “Discepole di Gesù Eucaristico” fu firmata il 29 settembre 1957. Dal 1955 al 1957 l’asilo di Noha fu gestito da alcune donne volontarie.

Erano gli anni della mia formazione nel seminario missionario in provincia di Vercelli; ma quando tornavo a Noha per le vacanze in famiglia, don Paolo chiedeva la mia collaborazione (frequentavo ormai il liceo classico) per preparare le lettere che lui inviava a quelle persone (anche all’estero) che avrebbero potuto aiutarlo per completare la costruzione della scuola materna.

Io ho potuto godere dell’ospitalità e dell’amicizia delle Suore Discepole di Gesù Eucaristico quando già ero lanciato nel mondo per vivere la mia vocazione missionaria.

La prima volta fu in occasione della festa per la celebrazione della mia prima Messa a Noha: 64 anni fa.

3 aprile 1961: fu un giorno di grande emozioni per me, e sono convinto anche per don Paolo. Chiesa parrocchiale gremitissima: concelebranti il mio arciprete don Paolo e poi don Donato Mellone, don Gerardo Rizzo, il Padre Predicatore quaresimale di quell'anno, e poi tanti fedeli, oltre ai miei parenti. Mi onorarono della loro presenza  anche l’on. Beniamino De Maria e il Prof. Donato Moro. Dopo la celebrazione in chiesa fummo ospiti nella scuola materna di Noha per il ricevimento e per il pranzo.

 

Nei giorni 19, 20 e 22 maggio si è concluso con grande partecipazione il progetto “Prevenire è Vivere”, che ha coinvolto le classi seconde della scuola secondaria di primo grado “G. Pascoli” del Polo 1 di Galatina, sedi di Galatina e Collemeto.

Grazie alla collaborazione della psicologa Diletta Potì e della biologa nutrizionista Lucia De Paolis, gli alunni hanno vissuto un percorso educativo ricco di stimoli e riflessioni importanti sul tema della prevenzione oncologica, dell’alimentazione sana e dei corretti stili di vita.

Alcuni ragazzi sono rimasti così colpiti dall’esperienza da esprimere il desiderio di diventare volontari o approfondire, in futuro, lo studio delle cause dei tumori.

Un sentito ringraziamento va alle volontarie della LILT, che hanno consegnato agli studenti l’ultimo numero della rivista dell’associazione, accolta con entusiasmo, insieme a opuscoli informativi e a una presentazione dei servizi offerti dalla Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori.

 

A proposito di Festival dell'Energia organizzato per gli ultimi tre giorni di maggio a Lecce, ieri 21 c.m. si è svolto un incontro di alcune rappresentanze associative presso le Manifatture Knos a Lecce. Si sta organizzando quindi un modo per fare sentire la voce dei cittadini che vivono da anni gli effetti dannosi e, non di rado, devastanti di impianti energetici di ogni genere frutto sempre di visioni e decisioni calate dall’alto per far diventare il Salento un hub energetico-industriale di tutto, fossile o rinnovabile che sia, compreso il nucleare, rigettato dagli italiani con ben due referendum. Quindi si parla ancora di rinnovo di centrali a carbone, di biometano da rifiuti, del raddoppio del Tap, di eolico da Foggia al capo di Leuca fino a Taranto in mare e nell'entroterra, di blocchi da cento ettari di agrovoltaico, di Batterie di accumulo energetico industriali (BESS) ovunque per ettari e sotto casa, di centrali di conversione, di elettrodotti per scambi energetici con la Grecia, di Big Data Center più grandi d’Europa, di rinnovo dell'acciaio, di incenerimento rifiuti presso il cementificio Colacem di Galatina, apertura e ampliamento di discariche su falde idriche, ZES industriali da 1500 ettari, solo nel Salento, con autorizzazioni agevolate e tanto altro ancora. Forse non ce ne stiamo rendendo conto. Il Festival dell'Energia di nuovo a Lecce, oggi, come 13 anni quando fu inaugurato a Lecce, sostenuto dalla politica, è propedeutico all' “educazione convincente” per edulcorare la pillola amara che si vuole propinare ai cittadini salentini e pugliesi per scambiare con un piatto di lenticchie i nostri Beni più preziosi: Salute, Ambiente, Natura,

 
Di Redazione (del 26/05/2025 @ 13:13:10, in Comunicato Stampa, linkato 102 volte)

Quarto appuntamento di 𝗟𝗶𝗯𝗿𝗶 𝗶𝗻 𝘁𝗲𝗿𝗿𝗮𝘇𝘇𝗮: martedì 27 maggio, a partire dalle ore 19. Nella suggestiva location di Incartheart, corso Porta Luce, 2, a Galatina, verrà presentato il libro di 𝗙𝗿𝗮𝗻𝗰𝗲𝘀𝗰𝗮 𝗠𝗮𝗹𝗲𝗿𝗯𝗮, 𝑆𝑜𝑛𝑜 𝑏𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑝𝑒𝑟 𝑡𝑒, All Around editore. Dialogheranno con l'autrice 𝗠𝗮𝗿𝗰𝗼 𝗗𝗲 𝗠𝗮𝘁𝘁𝗲𝗶𝘀, giornalista, e 𝗔𝗹𝗶𝗱𝗮 𝗖𝗼𝗻𝘁𝗲, psicoterapeuta.

Sono bella per te è un romanzo che racconta la storia di Anna e Daniele, due ragazzi che si incontrano e si innamorano. Lei, romana, reduce da un matrimonio fallito, si è costruita una vita appagante tra il lavoro di fisioterapista, la passione per la danza, il volontariato e due solide amicizie. Daniele, insegnante precario, di dieci anni più giovane di Anna, ha lasciato il suo piccolo paese nel Salento per inseguire il sogno di sfondare nel cinema. La loro storia, dopo un inizio

 

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